L'uomo, che ricorda nell'aspetto Tom Hanks in Cast Away, ha raccontato di essere salpato per una battuta di caccia agli squali, per conto della compagnia ittica Camoronera Dela Costa, il giorno della vigilia di Natale del 2012. Si trovava a largo della costa del Messico.
Poi arrivò un guasto al motore e l'inizio dell'Odissea. Una forte tempesta spinse l'imbarcazione lontano dalla riva, verso il largo. E fu l'Oceano. Con lui ci sarebbe stato un altro pescatore, un giovane apprendista di 15enne di nome Ezekiel. Secondo quanto raccontato da Alvarenga, il ragazzo non era riuscito a nutrirsi di carne cruda e dopo quattro mesi di deriva è morto. Non è chiaro cosa ne sia stato del corpo.
Come è sopravvisuto? Alvarega, che avrebbe vagato per ben 8.000 miglia, si è nutrito di uccelli, pesci e tartarughe. Si è tenuto idratato bevendone il sangue, oltre alla propria urina. Tutto questo fin quando è riuscito a trascinarsi a riva, con la pelle bruciata dal sole implacabile e i pantaloncini ridotti a brandelli dal sale del mare.
Più di un anno dopo, si sarebbe ritrovato dall'altro capo del globo, in uno sperduto atollo. Parlando del suo calvario ha detto: "Non riesco a ricordare molto del mio viaggio. Tutto si riconduceva a un solo pensiero - il mare, il mare". E' ancora disorientato quando sbarca nella capitale Majuro dopo essere stato soccorso.
Circa 1.000 curiosi si sono affollati sul molo per vedere il moderno Robinson Crusoe, che ha sorriso e salutato con la mano.
Ora dovrà spiegare nei dettagli, semmai riuscirà a ricordarla, la sua incredibile storia, mentre gli esperti di tutto il mondo si interrogano sulla veridicità della vicenda. Le autorità del piccolo arcipelago sono interessate soprattutto alle circostanze che avrebbero portato alla morte dell'altro pescatore.
Roberta Ragni
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