Niente più avorio per Sua Maestà Elisabetta. Il principe William, duca di Cambridge, vuole che tutta la collezione d'avorio di Buckingham Palace venga distrutta. Dopo aver dato il proprio appoggio a una campagna contro il bracconaggio degli elefanti, il figlio di Carlo vorrebbe un palazzo "avorio free".
A rivelare l'indiscrezione all'Independent on Sunday (IoS) è stata la primatologa Jane Goodall. È a lei che William avrebbe confidato i suoi piani. "Mi piacerebbe vedere tutto l'avorio di proprietà di Buckingham Palace distrutto", le avrebbe detto il principe.
La Royal Collection annovera circa 1.200 reperti d'epoca, risalenti a centinaia e centinaia di anni fa. Non sarebbe una novità per la famiglia: nel corso degli ultimi anni, il principe Carlo aveva già chiesto che tutti gli articoli in avorio venissero rimossi dalle sue residenze, Clarence House e Highgrove.
Il deputato conservatore Zac Goldsmith plaude la posizione del duca, dicendo: "È difficile immaginare un simbolo più forte contro gli orrori dell'avorio che una distruzione pubblica da parte di Buckingham Palace. Ha fatto bene il principe William a spingere in questa direzione". In effetti, un evento di questo tipo sarebbe estremamente significativo e potrebbe aiutare i britannici a dire basta al loro avorio, illegale o legale che sia, proprio come accaduto recentemente in Cina.
Sarà tutto vero? A giudicare dall'impegno di William nella causa non ci sarebbe ragione di dubitarne, anche se un portavoce del duca ha rifiutato di confermare o smentire. Quel che è certo è che appena la scorsa settimana il principe ha offerto il suo sostegno a una campagna contro il bracconaggio degli elefanti e, insieme a suo padre Carlo, suo fratello Harry e il primo ministro Cameron, ha partecipato alla più grande conferenza mondiale sul commercio illegale di fauna selvatica, tenutasi a Londra.
Qui 46 governi si sono impegnati, tra l'altro, a rinunciare all'uso di tutti i prodotti provenienti da specie minacciate di estinzione, sostenere il divieto di commercio internazionale di avorio fino a quando la sopravvivenza degli elefanti non sarà più minacciata dal bracconaggio e incoraggiare i paesi a distruggere loro scorte illegali di avorio. Essi hanno inoltre esortato il settore privato ad adottare una politica di "tolleranza zero".
E se sul web non maca chi fa notare la poca coerenza dei reali inglesi, che si rifiutano di abbandonare altre abitudini davvero poco animal-friendly come la caccia, non mancano nemmeno gli scettici contrari a questa distruzione. Come il critico d'arte Brian Sewell, che ha detto: "Dobbiamo riconoscere che l'avorio è un materiale prezioso che veniva lavorato dai migliori maestri durante il Rinascimento".
Roberta Ragni
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