Una mucca emette più anidride carbonica di una vettura. Lo sapevate? E secondo le statistiche della FAO, il metano rilasciato dalle mucche rappresenta circa il 4 per cento del totale delle emissioni di gas serra del mondo. Per questo Karen Beauchemin trascorre ogni giorno nel suo laboratorio presso l'Agriculture and Agri-Food Canada (AAFC), cercando di creare mangimi in grado di evitare che i ruminanti allevati dall'uomo inquinino.
La ricercatrice fa parte di una task force internazionale di scienziati che lavorano su un progetto multimilionario il gigante dell'alimentazione danese DSM. Così, è stato possibile sviluppare una polvere che può essere miscelata con la normale alimentazione per il bestiame, che è in grado di interferire con i microrganismi che producono il metano incriminato.
"Nelle prove siamo riusciti a ridurre le emissioni di metano fino al 60 per cento", dice Petra Simic, biochimico che dirige gli sforzi del DSM contro l'inquinamento delle mucche. " Quello su cui stiamo lavorando adesso è capire il modo migliore di mescolarlo nel mangime delle mucche".
A essere testata è anche la sicurezza dell'additivo. Senza una garanzia che sarà completamente sicuro per i loro animali, nessun agricoltore accetterebbe mai di utilizzarlo. E gli scienziati stanno cercando di capire anche se possa accadere che il latte e la carne bovina cambino sapore.
Questa non è la prima volta che gli scienziati esplorano modi per cambiare la dieta di una mucca e per evitare che emettano CO2 in atmosfera. Si va dalle pillole anti-metano agli integratori alimentari, passando per orribili zaini che intrappolano i gas attraverso tubi collegati allo stomaco.
Ma questi sforzi sono davveri necessari? Per contrastare davvero i cambiamenti climatici basterebbe modificare la propria alimentazione, facendo bene a sé stessi agli animali e pure alle povere mucche.
Roberta Ragni
Leggi anche:
Come azzerare le emissioni delle mucche. Ma a che prezzo?