Vuoi smettere di fumare? Fatti una bella sniffata di pesce marcio, pare non ci sia rimedio naturale che tenga! Un esperimento del Weizmann Institute of Science di Israele la dice lunga: il puzzo di pesce al momento giusto toglie di mezzo la voglia della sigaretta.
La ricerca, pubblicata sul Journal of Neuroscience, mette in pratica il riflesso condizionato pavloviano e l'apprendimento subliminale. Detta in parole povere, mette in associazione in rapida successione l'odore della sigaretta a quello del pesce marcio, col risultato di un forte fastidio per entrambi.
Riflesso condizionato – Si deve a Ivan Pavlov, medico e fisiologo russo, la scoperta di questo fenomeno, studiando la digestione sui cani. Pavolv misurò la produzione di saliva dei cani in relazione a diversi tipi di oggetti e cibi, giungendo alla conclusione che la salivazione è un processo che scatta in risposta a uno stimolo specifico: la salivazione era cioè condizionata e i cani che rispondevano alla vista degli assistenti la associavano alla somministrazione della pappa.
Nel caso delle sigarette, lo stimolo condizionante è dato dall'odore del pesce marcio e il riflesso condizionato dall'almeno parziale rifiuto per la sigaretta. I ricercatori hanno sfruttato il cosiddetto "apprendimento subliminale" durante il sonno: nottetempo, hanno fornito un potente condizionamento a una parte dei 66 volontari partecipanti all'esperimento fumatori e desiderosi di smettere. Un terzo dei fumatori sono stati sottoposti a un odore di sigaretta e di pesce marcio in rapida successione durante la fase non REM del riposo e hanno mostrato una modifica della respirazione registrata in concomitanza con il puzzo che si stava percependo.
In pratica, la rapida successione è servita ad associare inevitabilmente i due odori, facendo in modo che, si riducesse poi il numero di sigarette fumate (il gruppo sottoposto a entrambi gli stimoli ha infatti ridotto le sigarette fumate di circa il 30%).
Insomma, il vizio pare non si elimini del tutto, ma già è qualcosa cominciare almeno ridurre le sigarette, no?
Germana Carillo
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