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Giornata mondiale contro l’Aids: il pericolo anche in Italia non è ancora scampato

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Si torna a parlare di Aids in occasione della Giornata mondiale contro questa malattia che, nonostante le diverse campagne effettuate negli anni del boom di diffusione, è ancora presente in tutto il mondo con particolare riferimento ai paesi in via di sviluppo dove avviene il 70% dei contagi. Anche in Italia però la situazione preoccupa ancora.

Secondo le statistiche, infatti, ogni anno nel nostro paese ci sono circa 4000 nuove infezioni, con una media di 11 al giorno, l’Italia si aggiudica così il triste primato di essere la nazione dell’Europa occidentale dove ancora oggi si contrae di più il virus dell'HIV. Per quanto riguarda le morti di Aids, invece, si parla di 1000 casi all’anno.

A preoccupare particolarmente è la situazione dei giovani, molti dei quali (90%), secondo un sondaggio effettuato su Skuola.net, nonostante sappia che un modo di trasmettere la malattia è avere rapporti sessuali non protetti sceglie ugualmente di evitare il preservativo (sembra che solo uno 1 su 6 lo usi abitualmente). Ecco dunque che nel nostro paese questa si attesta ancora come la prima causa di contagio dell’HIV.

L'obiettivo dell’Organizzazione mondiale della sanità, ribadito in occasione di questa giornata, è quello di far scomparire l'Aids dalla terra entro il 2030. Il primo step rimane senza dubbio quello di arginare il fenomeno nei paesi in via di sviluppo allineando la situazione a quella del resto del mondo attraverso mirate e ben fatte politiche e campagne informative.

Tra l’altro, come ha dichiarato Gottfried Hirnschall dell’Oms: “Circa metà di tutte le persone che nel mondo vivono con l'Hiv non sanno ancora di avere il virus. Serve uno sforzo comune per offrire il test alla popolazione più ampia possibile, e un focus sulle cosiddette ‘popolazioni chiave’, omosessuali, lavoratori del sesso, tossicodipendenti".

In occasione di questa giornata vi ricordiamo quali sono le cose più importanti da sapere su questo virus. Innanzitutto l'HIV rende le persone sieropositive non automaticamente malate di AIDS, lo diventeranno se non ricevono tempestivamente le adeguate cure, ovvero le terapie a base di farmaci antiretrovirali.

L'HIV si trasmette attraverso lo scambio di fluidi corporei (sangue, liquido seminale, latte materno, ecc.) ad eccezione della saliva. Il modo più frequente di diffusione è quello dei rapporti sessuali non protetti ma rischiano molto anche le persone tossicodipendenti che si scambiano le siringhe.

In Italia fare un test per l’HIV è gratuito e avviene nel massimo rispetto della privacy. Bisogna semplicemente recarsi presso una struttura sanitaria abilitata e chiedere di essere sottoposti al prelievo di sangue.

Francesca Biagioli

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