Pochi spiccioli per gli speculatori, ma un gruzzoletto non da poco se fosse investita nel settore ambientale. È la Tassa sulle Transazioni Finanziarie (TTF) o Robin Hood Tax che il 9 dicembre verrà discussa dal Consiglio Europeo dei Ministri dell'Economia delle Finanze dell'Unione.
L’introduzione di questa tassa potrebbe garantire un gettito annuo fino a 35 miliardi di euro per i paesi coinvolti, compresa l'Italia. Cifre che potrebbero essere ridistribuito a sostegno delle famiglie povere colpite dalla crisi, nel proprio Paese e nei Paesi in via di sviluppo, ma anche per finanziare misure di contrasto al cambiamento climatico. All'Italia infatti sarebbero destinati tra i 5 e i 6 miliardi di euro per combattere il dissesto idrogeologico.
Ma cos'è esattamente la TTF? Chiamata anche Robin Hood Tax è un'imposta minima pari ad esempio a 0,05%, da applicare sulle compravendite di strumenti finanziari. Essa non scoraggia gli investimenti di medio-lungo periodo sui mercati, ma ha il merito di arginare gli eccessi di chi acquista e vende titoli a brevissimo termine, anche migliaia di volte in un solo giorno, per guadagnare sulle piccole oscillazioni del loro valore.
Tassare le compravendite selvagge permetterebbe così di ricavare denaro prezioso, che risolverebbe non pochi problemi. In appena due settimane, in Europa la TTF potrebbe raccoglierebbe risorse pari a 2,9 miliardi, la stessa cifra che permetterebbe di recuperare i tagli effettuati in Italia dal 2008 al 2012 al fondo nazionale per le politiche sociali, o ancora pari ai salari di un intero anno di 1,5 milioni di infermiere in Africa. I 240 milioni di euro raccolti dalla TTF in soli due giorni e mezzo permetterebbero di potrebbe finanziare la costruzione di 2.500 rifugi anticiclone, proteggendo così 8 milioni di persone che vivono in zone soggette a tali fenomeni. Giusto per dare un'idea.
Mossa chiaramente sgradita alle lobby della finanza, che non sarebbero più libere di agire come invece accade adesso. Ed è per questo che l'8 dicembre, alla vigilia del Consiglio, l'ultimo sotto la Presidenza di turno italiana, in quattro città, Roma, Berlino, Madrid e Parigi, verrà lanciata la Campagna ZeroZeroCinque per chiedere ai Capi di Governo di sostenere la Tassa sulle Transazioni Finanziarie e non cedere alle pressioni delle lobby.
Messaggio chiaro anche al premier italiano: “Matteo tu da che parte stai? Dalla parte dei soldi facili, dei profitti per pochi, della speculazione o dalla parte della lotta alla povertà, dell'equità, della solidarietà internazionale?”. È questo il quesito posto a Matteo Renzi dalla Campagna ZeroZeroCinque. “A un passo dalla concretizzazione di una TTF europea ci preoccupa che possa esserci una battuta d'arresto o un annacquamento dei risultati negoziali, con leader europei evidentemente sotto scacco delle lobby finanziarie allarmate dalla possibilità di implementazione di una misura fiscale e di regolamentazione finanziaria capace di penalizzare il trading ad alta frequenza e di aumentare il costo relativo di pratiche speculative rispetto a quelle di servizio all’economia reale” ha detto Leonardo Becchetti, portavoce della Campagna ZeroZeroCinque - Ci appelliamo, dunque, al Ministro Padoan e al Governo italiano affinché, in occasione del prossimo Consiglio dei Ministri europei delle Finanze, la Presidenza italiana possa portare a casa un risultato significativo, favorendo il raggiungimento di un accordo ambizioso sulla TTF”.
Anche noi possiamo far sentire la nostra voce, prendendo parte alla campagna ZeroZeroCinque su Change.org. Qui chiunque potrà chiedere al Ministro Padoan di dare un segnale di discontinuità con il passato e avviare una maggiore giustizia fiscale e sociale. Occorrono un milione di firme, e ce ne sono già circa 840mila.
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Francesca Mancuso