Crolla così uno dei punti principali utilizzati in difesa degli OGM, secondo cui la coltivazione di varietà geneticamente modificate può permettere di evitare agli agricoltori l'utilizzo dei pesticidi. Un'illusione bella e buona, dunque? Sembra proprio di sì, almeno da quanto emerso da una delle più recenti ricerche in proposito.
Un numero crescente di insetti sta sviluppando una vera e propria resistenza alle sostanze insetticide prodotte dalle colture OGM di mais e di cotone. Di conseguenza, gli agricoltori si trovano costretti ad impiegare pesticidi per la loro coltivazione. Dal 2010 ad oggi, 5 delle 13 maggiori specie di insetti considerati infestanti si sono evolute manifestando tale caratteristica.
La ricerca in questione è stata pubblicata online lo scorso 10 giugno dalla rivista Nature Biotechnology e porta il titolo di "Insect resistance to BT crops: lessons from the first billion acres". Gli esperti hanno analizzato i risultati provenienti da 77 studi condotti nei cinque continenti, che riportavano i dati relativi alla resistenza degli insetti alle colture BT.
Una riduzione dell'efficacia delle colture BT è stata accompagnata da un vero e proprio potenziamento delle autodifese da parte degli insetti. Nel 2005 soltanto una specie su 13 si era dimostrata resistente alle proteine BT. Ora siamo giunti a 5 specie di insetti su 13. L'efficacia delle colture BT appare dunque fortemente minacciata. Saranno dunque gli stessi insetti che Monsanto voleva distruggere a sconfiggere la multinazionale degli OGM?
Marta Albè
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