Un coltello che sbuca dal cassetto dove il pupo sta rovistando con le proprie manine, lo spigolo di una finestra, l'acqua sul fuoco. La casa non è per i bambini un luogo sicuro al 100% e distrazioni e mancati accorgimenti possono anche fare il resto.
E non solo, a volte nemmeno ci rendiamo conto che quell'esserino che solo ieri era fermo e attaccato alla tetta si sta facendo grande e oggi è già capace di gattonare ed esplorare il mondo come istinto gli dice. E da qui in poi è un tripudio costante di "staiattentoperpiacereeee!".
È per questo che il Ministero della Salute ha realizzato l'opuscolo Bambini sicuri in casa, una piccola guida per i genitori sulla sicurezza domestica del bambino.
Il primo compito? È sicuramente quello dei genitori, che hanno un ruolo chiave nel far comprendere ai piccoli i rischi che si possono correre e la potenziale pericolosità di stili di vita e di comportamento. Ma anche nonni e baby-sitter, assistenti dell'asilo e fratelli: tutti gli adulti devono interessarsi a questo aspetto che facilmente è trascurato o sottovalutato. Insomma, i consigli sono adatti a tutti coloro che hanno in custodia un bambino.
Gli esperti del Ministero della Salute suggeriscono che la tipologia degli incidenti domestici varia a seconda della fascia d'età, dell'ambiente in cui il bambino si trova, ma anche della struttura, dell'impianto o dell'oggetto con cui entrano in contatto.
Da 0 a sei mesi, per esempio, i rischi principali per i piccoli sono le ustioni, le cadute, l'asfissia, l'annegamento e gli incidenti in automobile. Al di là dei piccoli giochi che il pupo potrebbe ingoiare, delle eventuali scale da rendere inaccessibili o dei mobili bassi dai quale eliminare ogni cianfrusaglia (magari non il lume che vi ha regalato la suocera e che, ops!, potrebbe cadere frantumarsi in mille pezzi. Vabbè, ma scerzo!), sapete, nevvero?, che il bebè non lo dovete mai lasciare da solo sul fasciatoio o nel bagnetto, che dovete sempre controllare la temperatura dell'acqua prima di immergerlo, la temperatura del cibo prima di imboccarlo e magari di non utilizzare il cuscino nel letto?
A 2-3 anni, invece, cominciano le battaglie vere e proprie. Mentre pensate che vostro figlio sia in cameretta, lo sentite invece trafficare in bagno, o lo sentite alle calcagna mentre scolate la pasta. Come spiega la guida, è tempo di usare i paraspigoli, fissare le librerie al muro, chiudere a chiave i cassetti, tenere fuori dalla portata dei nanerottoli qualsiasi soprammobile.
Inutile dire che è divieto assoluto farli avvicinare da soli a finestre, balconi e terrazze. Anzi, è meglio tenere lontane dai davanzali le sedie o qualsiasi altra cosa su cui si può salire: eventualmente installate anche reti di protezione o alzate le ringhiere. No, non è una prigione, ma i pupi non conoscono minimamente il senso del pericolo e sono incoscienti come Madre Natura li ha fatti.
Infine, tra i 4-6 anni il piccolo di casa è ormai indipendente: "La bicicletta va benissimo, se usata in giardino o in un parco chiuso, ma sempre con il casco - suggeriscono gli esperti - Al bambino va spiegato bene il pericolo d'indigestione legato all'alcol e ad alimenti pericolosi per il suo metabolismo". Il giardino, il garage, la strada o la piscina sono altrettanti parchi giochi, ma gli adulti non devono mai mancare.
E per il resto? Insegnate loro ciò che può essere pericoloso, la "bua" può essere un buon deterrente, ma non riempiteli di ansie e paure oltre misura. Il pupo ha bisogno certo di protezione e sicurezza attorno a sé, ma esplorare il mondo (con mamma e papà che vigilano) senza preoccupazioni eccessive e con qualche graffietto a fine giornata lo renderà solo un adulto più sicuro!
Scarica qui la guida.
Germana Carillo
LEGGI anche:
Sicurezza domestica: 15 modi per rendere la vostra casa "a prova di bambino"