L'Oms aveva dichiarato lo Stato di Israele libero dal virus della polio nel 2002, ma a quanto pare è stata solo una falsa illusione. Il nuovo rilevamento di virus in tutto il paese indica un aumento dell'estensione geografica della circolazione per un periodo prolungato di tempo e il rischio di ulteriore diffusione internazionale è passato di recente da moderato a elevato.
Le autorità sanitarie israeliane stanno continuando a svolgere un'indagine epidemiologica completa per la ricerca di potenziali casi di polio paralitica e di soggetti che non si sono sottoposti al vaccino, anche se la copertura vaccinale di routine è stimata attorno al 94 per cento o superiore negli ultimi 8 anni.
I sintomi. Spiega il Ministero della Salute che i sintomi clinici iniziali possono includere febbre, affaticamento, mal di testa, vomito, costipazione (o meno comunemente diarrea), indolenzimento del collo e dolore agli arti.
Aumenta anche la sorveglianza ambientale. Quest'ultima viene spessa attuata nei paesi di tutto il mondo, anche in Israele, per l'individuazione di malattie pericolose per la salute pubblica. Attività analoghe sono in corso di attuazione da parte delle autorità sanitarie a Gaza e in Cisgiordania, ma qui per fortuna il virus non è stato rilevato.
Il governo di Israele ha in programma attività di vaccinazione supplementari con il vaccino antipolio orale (OPV) per aumentare i livelli di immunità mucosale interrompendo rapidamente la circolazione del virus. L'Oms ha inoltre raccomandato a chi ha intenzione di recarsi in Israele e nelle zone colpite da polio di essere completamente vaccinati.
L'infezione è stata debellata in Italia il 21 giugno 2002, anche se l'ultimo caso si è manifestato nel nostro paese risale al 1982. Anche Israele si sentiva al sicuro, ma a quanto pare non era così. Ma sono tre i paesi ancora endemici per la trasmissione del virus: Nigeria, Pakistan e Afghanistan.
Francesca Mancuso
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