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Anemia: la carenza di ferro aumenta il rischio di demenza senile

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Ciò avviene quando il sangue non presenta livelli adeguati di globuli rossi, che svolgono il compito di trasportare l'ossigeno verso i nostri organi. Il ferro è fondamentale per la formazione dei globuli rossi e, in caso di carenza, le cellule del sangue possono non essere in grado di trasportare verso il cervello l'ossigeno necessario.

Gli esperti dell'Università della California di San Francisco hanno concluso di recente uno studio in proposito, che ha ricevuto la propria pubblicazione ufficiale sulla rivista Neurology. Dalle osservazioni dei ricercatori è emerso che l'anemia, intesa come carenza di ferro, aumenta del 41% il rischio di demenza senile.

Su di un totale di 2500 pazienti esaminati all'inizio dello studio, ben 393 erano risultati anemici. A parere degli esperti, l'anemia deve essere considerata un disturbo comune in età avanzata, che riguarderebbe almeno 1 anziano su 5 di età superiore ai 65 anni. Le informazioni sono state ricavate da uno studio molto complesso, che ha avuto una durata complessiva di 11 anni.

Secondo quanto dichiarato da parte degli esperti, l'anemia può provocare in età anziana la comparsa di alcuni dei sintomi tipici della demenza senile, tra i quali troviamo danni ai neuroni e calo della capacità di memoria e di pensiero. Come assicurarsi una presenza costante di ferro nell'organismo? Scegliendo gli alimenti giusti e ricordando che il ferro non è presente soltanto nella carne, ma anche in numerosi cibi vegetali.

Marta Albè

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