Si chiamava Leo ed ha avuto una sola e unica colpa: appartenere a persone malvagie e sbagliate, che lo hanno sguinzagliato, servendosi della sua magnifica forza, contro una pattuglia della polizia la sera dell'08 Settembre. Lui, addestrato come una vera e propria macchina da guerra, ha sbagliato bersaglio e ha aggredito una donna di 68 anni, ex pregiudicata ricoverata in gravi condizioni all'ospedale "Sandro Pertini".
LA MANIFESTAZIONE PER LEO - La vicenda, vissuta in diretta sul web, ha scosso il mondo animalista e non. Per questo lunedì 16 settembre, dalle ore 17:30, è stata organizzata una manifestazione in piazza SS. Apostoli a Roma, per chiedere giustizia per un cane che ovviamente non poteva sapere se quello che stava facendo era giusto o sbagliato e certo non meritava una fine così atroce. L'evento è su Facebook, dove si legge: "vieni anche tu e fai sentire la tua voce, un cane non può morire così , per mano di chi dovrebbe difenderlo e salvarlo. Uniamoci in un unico coro! Vogliamo giustizia e non molleremo! Noi non dimenticheremo! Come simbolo porteremo tutti un cappio al collo".
I VOLONTARI SONO STATI BLOCCATI - Intanto l'Associazione Volontari Canile di Porta Portese ha deciso di costituirsi parte civile per "raccogliere il grido di dolore dei suoi volontari presenti sul posto, a cui è stato impedito con minacce ed intimidazioni di intervenire per dare sollievo all'animale, e l'indignazione di tutti i cittadini che attraverso un video hanno assistito impotenti all'agonia di un cane che, stremato da quasi 3 ore di attesa in una innaturale postura in piedi, si è impiccato lasciando semplicemente che il suo corpo stanco si mettesse a sedere", spiega Simona Novi, Presidente della Onlus che gestisce i canili del Comune di Roma dal 1997 .
CHI SONO I RESPONSABILI? - La senatrice del PD Monica Cirinnà, responsabile politiche animali del PD Lazio, chiede che si risalga a precise responsabilità. "Una morte provocata davanti a occhi indifferenti – sostiene la senatrice - è una barbarie sia che si tratti di esseri umani che di animali. Di fronte a questa crudeltà è necessario reagire facendo valere la forza dei diritti che il Comune di Roma e lo stato italiano hanno riconosciuto da tempo anche agli animali. Quanto avvenuto domenica notte è inaccettabile".
A far discutere non è solo l'indifferenza delle forza dell'odine, ma anche l'intervento tardivo del veterinario. La Cirinnà chiede di indagare anche all'interno di quelle pieghe burocratico-sanitarie che sono all'origine dell'omissione di intervento del servizio veterinario competente per territorio. Per salvare Leo, del resto, sarebbe stato sufficiente allentare quel cappio che lo ha letteralmente impiccato.
Un video testimonia la lunga agonia e la morte del cane. Le immagini, indegne di un Paese civile, sono così forti che noi stessi non siamo riusciti a vederle. Le sconsigliamo al pubblico più sensibile.
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Roberta Ragni