L'impatto sugli esseri umani di questa devastante tragedia si è visto nelle lontane Filippine questa settimana, dove si è abbattuto uno dei tifoni più forti mai registrati al mondo ed è costano migliaia di vite e case, e nella "nostra" Sardegna, dove Cleopatra ha lasciato una scia di distruzione e vittime annunciate.
Diciamolo subito, chiaro e tondo: non si tratta di fenomeni "eccezionali". Gli effetti del cambiamento climatico stanno affliggendo milioni di persone in tutto il mondo sotto forma di precipitazioni più imprevedibili, irregolari ed estreme, nonché l'innalzamento del livello del mare e lo scioglimento dei ghiacciai. Non siamo di fronte a fantasie ambientaliste, ma a problemi enormi con conseguenze reali, che peggioreranno sempre di più.
Altre milioni di persone potrebbero essere colpite in futuro, con case e comunità distrutte, vite e mezzi di sussistenza interrotti o persi, a meno che i leader mondiali non prendano decisioni significative contro il cambiamento climatico. Decisioni che da Lunedì, nel quasi totale silenzio mediatico, vengono discusse alla 19esima Conferenza dell'ONU sul clima, dove fino al 22 novembre 192 paesi parteciperanno con un solo obiettivo: diminuire le emissioni di carbonio entro il 2020.
Un'infografica dell'Ue, che produce l'11% delle emissioni di gas a effetto serra, evidenzia chiaramente la correlazione esistente fra la produzione di gas serra, che contribuiscono ad alterare il clima, e gli effetti che ne derivano. Il Parlamento, che partecipa alla conferenza, ha rilanciato la proposta di ridurre le emissioni del 30% in UE entro il 2020.
Intanto, i leader di sei delle più grandi organizzazioni non governative ambientali e di sviluppo del mondo, insieme con la Confederazione Internazionale dei Sindacati, chiamiamo i governi ad agire. Sono Kumi Naidoo, Greenpeace International, Winnie Byanyima, Oxfam International, Sharan Burrow, International Confederation of Trade Unions, Harjeet Singh, ActionAid International, Samantha Smith, Leader, WWF International, Asad Rehman, Friends of the Earth (Europe), e Mohamed Adow Christian Aid, che alla COP 19 hanno chiesto di:
1) Impostare e attuare obiettivi al 2020 per il clima con tagli alle emissioni che siano maggiori e non minori che in passato;
2) Assicurarsi che il supporto finanziario e tecnologico, promesso per i più vulnerabili del mondo, venga assegnato in modo che possano adattarsi agli impatti climatici
3) Creare protezione per le persone provenienti dai paesi che affrontano i nuovi rischi provocati dal clima cambiato ( cioè un meccanismo significativo sulle perdite e danni ).
4) Fermare i fondi pubblici alle imprese energetiche sporche e sostenere misure finanziarie a livello globale, con la creazione di un conto energía globale che porti anche energia pulita e conveniente ai poveri del mondo
5) Fornire finanziamenti pubblici su vasta scala per sostenere gli sforzi di adattamento di cui c'è disperatamente bisogno e stabilire un meccanismo significativo per far fronte a 'perdite e danni' (loss and damage) .
Se tutto questo non sarà fatto sarà un tragico fallimento. Un fallimento da parte dei governi dei Paesi sviluppati, verso i loro obblighi giuridici e morali - governi che stanno costantemente minando questo processo, negoziando in malafede senza avere nulla da offrire. Un fallimento dei governi dei paesi in via di sviluppo nel difendere le esigenze e i diritti dei propri cittadini. Un fallimento di tutti nel fare tutto quanto in nostro potere per scongiurare la crisi climatica.
Roberta Ragni
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