Intervistato ieri dalla redazione di Radio 2, nel corso del programma Un giorno da pecora, il neo-ministro non si è tirato indietro di fronte alle domande dei due conduttori, Claudio Sabelli Fioretti e Giorgio Lauro che senza preamboli gli hanno chiesto se è favorevole all'energia nucleare.
Momento di silenzio, poi Zanonato ironizza chiedendo di "passare ad un'altra domanda", ma chiarisce subito la propria posizione: “Non mi piace quando si enfatizzano le cose demonizzandole. L'energia nucleare è una forma di energia, se si può gestire secondo me non è sbagliata. di per sé". Ma esclude che il nostro paese possa essere pronto ad adottarla: "Qui in Italia credo che non si possa fare. Però nel mondo c'è, la compriamo dalla Francia".
E se potessimo gestirla, potremmo usarla anche in Italia, è la domanda dei conduttori? Il problema, secondo Zanonato, riguarda principalmente i siti, per questo risponde: “Se avessimo i siti adatti, perché no?”. Sicuramente interessante il fatto che i conduttori abbiano fatto notare al nuovo Ministro dello Sviluppo Economico - fresco di investitura dopo il passaggio di consegne con Corrado Passera a Palazzo Piacentini, avvenuto il giorno prima – che le sue posizioni non siano molto distanti rispetto a quelle del Ministro Clini.
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"Non è di certo un buon inizio quello del ministro Zanonato, che dice di non demonizzare il nucleare. Il futuro del Paese si gioca sulle fonti rinnovabili e non sul nucleare, un dibattitto vecchio e superato e a cui gli italiani, con il referendum del 2011, hanno ribadito con fermezza il loro no all'atomo. E ora di guardare avanti puntando sulle fonti rinnovabili e su una buona politica energetica, che rappresentano la via maestra che si deve percorrere per rendere l'Italia più competitiva",commenta Vittorio Cogliati Dezza, presidente di Legambiente". "Le fonti pulite – continua Cogliati Dezza- permettono di ridurre la dipendenza dai fossili e le emissioni di gas serra, creando tra l'altro nuova occupazione. E a dimostrare ciò è la costante crescita nei comuni italiani della produzione di energia da fonti pulite, un produzione che rappresenta una fronte importante non solo per contribuire al fabbisogno energetico dell'Italia e alla salute dell'ambiente, ma anche una fonte di introito significativa per i comuni italiani. Dunque ci auguriamo che il ministro Zanonato si muova in questa direzione, perché investire su innovazione e green economy significa guardare al futuro".
Altro argomento sui cui Zanonato è stato chiamato a rispondere ieri ai microfoni di Radio2 è stato il discusso ponte sullo stretto di Messina. Alla domanda "sei favorevole al ponte sullo stretto?", il Ministro ha risposto di non considerarlo una delle necessità impellenti per il paese: "No, io di per sé il ponte sullo stretto potrei anche vederlo come una cosa interessante ma non lo ritengo assolutamente una priorità per il nostro paese".
Interessante, ma non urgente. Per fortuna.
Francesca Mancuso
Foto: Agi.it
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