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Semi di Chia: prodotti di 3 marche americane contaminati da Salmonella

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chia salmonella

Di solito i maggiori problemi di contaminazione batterica riguardano alimenti di origine animale come carne, pesce, uova e formaggi. Stavolta però ad essere sotto i riflettori sono alcune confezioni di prodotti a base di semi di chia in cui è stata trovata la salmonella.

La notizia arriva dagli Stati Uniti e dal Canada dove ad oggi un totale di circa 60 persone sono state infettate da salmonellosi a causa del consumo di polvere di semi di chia dei seguenti marchi: Organic Traditions, Navitas Naturals e Willimas Sonoma.

Le persone colpite, residenti in diversi stati americani e in Canada, hanno visto insorgere i classici sintomi della salmonella: forti dolori addominali, crampi, sangue nelle feci, ecc. Si tratta soprattutto di persone vegetariane e vegane che utilizzano la polvere di chia come complemento nutrizionale alla propria dieta, viste le grandi proprietà di questi piccoli semi. La polvere nello specifico viene solitamente utilizzata per arricchire frullati o centrifughe.

Come ha sottolineato Laura Gieraltowski dell'Ufficio Federale per il controllo e la prevenzione della salute pubblica americana: "È la prima volta che i semi di Chia sono stati identificati come un alimento che trasmette la salmonella".

Ovviamente i semi di Chia delle marche sopracitate sono stati subito ritirati dal mercato. Il problema non dovrebbe riguardare i consumatori italiani ma per maggiore sicurezza se avete acquistato (magari su internet o durante un viaggio negli Stati Uniti e in Canada) la polvere ricavata dai semi di chia o da un mix di semi vari, accertatevi che non sia di qualcuna delle marche incriminate.

Ecco nello specifico prodotti, marche e lotti da evitare (elenco tratto dal sito della Fda, Food and Drug Administrator):

Navitas Naturals Organic Sprouted Chia Powder, 8oz, UPC 858847000369 all best by dates up to and including 11/22/2015

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Navitas Naturals Omega Blend Sprouted Smoothie Mix, 8oz, UPC 858847000314 all best by dates up to and including 11/05/2015

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Williams-Sonoma Omega 3 Smoothie Mixer, 8 oz, SKU 506436 all best by dates up to and including OC 2015

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ORGANIC TRADITIONS SPROUTED CHIA SEED POWDER Lot numbers BIO13SBCS275, BIO13SBCS290, BIO14SBCS290, BIO13SBCS310, BIO13SBCS330, BIO13SBCS353, BIO13SBCS364; NET WT. 8 oz. UPC 854260006162, and NET WT. 16 oz. UPC 854260005462; and cartons containing 50 LB. bulk bags;

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ORGANIC TRADITIONS SPROUTED CHIA & FLAX SEED POWDER Lot numbers BIO13SFCB273, BIO13SFCB288, BIO13SFCB305, BIO13SFCB310, BIO13SFCB345, BIO13SFCB350; NET WT. 8 oz. UPC 854260006216, and NET WT. 16 oz. UPC 854260005479; and cartons containing 50 LB. bulk bags;

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Francesca Biagioli

Leggi anche:

- Semi di chia: proprieta', usi e dove trovarli


Flight Path: all'aeroporto di Seattle un progetto per salvare le api

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greenme api

Le api sono in pericolo. Sono minacciate soprattutto dai pesticidi, dalle malattie, dalla scarsità di nutrimento e dalla perdita di biodiversità. Come fare per salvarle? All'aeroporto di Seattle ha preso il via Flight Path, un nuovo progetto che trasformerà gli spazi verdi in disuso in un habitat naturale per gli insetti impollinatori.

Nel contempo, gli esperti cercheranno di individuare le varietà di api più ressitenti, che riescano a sopravvivere negli anni a venire. L'aeroporto di Seattle ha unito le proprie forze con l'associazione non-profit Common Acre.

L'apicoltore Bob Redmond, fondatore e direttore esecutivo del progetto, vede molti parallelismi tra api e aeroporti, a partire dal loro "sistema di navigazione". Le api sono dotate di "sistemi" complessi per il movimento, il trasporto e la raccolta - azioni che si sono evolute nel corso del tempo in modo magistrale.

L'aeroporto sarebbe in grado di ospitare oltre 1 milione di api europee al culmine della stagione. Sugli spazi verdi dell'aeroporto sono stati costruiti 25 alveari. Il problema del collasso delle colonie delle api negli Stati Uniti si fa sempre più serio e, secondo gli apicoltori che si occupano del progetto, allevarle in un habitat per loro congeniale potrebbe contribuire alla loro conservazione.

Redmond ha fondato la Urban Bee Company, per produrre miele locale e sostenibile, che in poco tempo è diventata un punto di riferimento per gli apicoltori urbani. Il progetto di Seattle si ispira a quello avviato preso l'aeroporto O'Hare di Chicago nel 2011. L'apicoltore ha pensato di esportare l'idea anche nella propria città.

L'aeroporto Sea-Tac di Seattle è circondato da ampi spazi verdi, ricchi di aree umide e di biodiversità. Ora biologi, apicoltori ad altri esperti stanno lavorando per trasformare la parte meridionale di Sea-Tac nell'habitat ideale per le api. La cura della api prevede anche l'individuazione delle specie più forti e più adatte alla sopravvivenza nella regione Nord-Ovest del Pacifico. L'attenzione riguarda soprattutto le api regine, nella speranza che saranno in grado di abituarsi al nuovo clima.

bob bees

Oltre alla conservazione delle api, il progetto Flight Path mira alla sensibilizzazione dei viaggiatori rispetto al problema della loro moria. Proprio presso l'aeroporto di Seattle vengono organizzate mostre d'arte ed altri eventi dedicati alle api. E' nato, infine anche il prototipo di una app che potrebbe permettere ai viaggiatori di confrontare le miglia del proprio volo con le distanze percorse dalle api.

Marta Albè

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Vedovina maggiore: un fiore per salvare le api. La scoperta tutta italiana
Api robot: futuro o fantascienza?
Salviamo le api: il film documentario e la petizione di Greenpeace

 

Estate, la lista dei compiti per le vacanze che tutti vorremmo avere

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Compiti-vacanze-estive

Lo scorso anno fu pubblicata da Echino, un giornale dedicato ai bambini, e quest'anno qualche maestra l'ha davvero assegnata generando lo stupore di molte mamme che l'hanno condivisa in rete facendola diventare virale. È la lista dei compiti per le vacanze. Quella perfetta, ideale, quella che ogni bambino vorrebbe avere. E ogni maestra dovrebbe assegnare. 

La lista nasce dall'ispirazione e dal lavoro di Elisa Squillaci, illustratrice di libri per bambini, e di Maria Giuliana Saletta, insegnante e scrittrice per ragazzi, che insieme ad altre colleghe e amiche della Casa Editrice Mammeonline hanno dato vita proprio a Echino Giornale Bambino che si rivolge ai bimbi dai sette anni in su e ai loro genitori.

Ripresa anche dai giornali, noi lla lista a vogliamo diffondere ulteriormente dando a Cesare quel che è di Cesare con la speranza che sempre più maestre la adottino, perché mira a trasformare in attività formativa quelle cose che i bambini adorano fare ogni giorno. Giocare, esplorare, conoscere e, perché no, oziare.

Compiti di Echino originale

1. Fare almeno una capriola al giorno

2. Correre nei prati o sulla spiaggia. Ma quale bambino non lo fa?

3. Urlare all'eco: "Ciao, chi è più bello tra me e te?" e ascoltare cosa risponde. Esplorare, insomma, conoscere la natura e le soprese che riserva

4. Inventare una parola alla settimana, tipo ohporcalochettina. Giocare con la fantasia

5. Annoiarsi di tanto in tanto. Proprio così, Non è necessario organizzare minuto per minuto la giornata: lasciate ai vostri figli dei momenti in cui siano liberi di scegliere cosa fare. La noia, per esempio, non è da valutare sempre negativamente ed è una sensazione che i ragazzi devono provare di tanto in tanto

6. Farsi portare in libreria e gironzolare alla ricerca di un libro colorato e simpatico

7. Assaggiare tutti i gusti del gelato. Guardare le stelle cadenti e esprimere il desiderio più bello

8. Farsi leggere dal nonno una storia e, a due pagine alla fine, chiudere il libro e giocare al finale a sorpresa, poi andare a vedere come va a finire la storia

9. Scrivere una lettera alla nonna, è valido anche un disegno

10. A scelta, ma almeno due: andare a pesca con papà, preparare una torta con la mamma, andare al cinema all'aperto con gli amici, fare un tuffo al mare, visitare un museo

11. Inventare le parolacce da dire quando si è arrabbiati, tipo: oh bulacca! Peralessa! Facciadibrodinoriscaldato!

12. Contare quante cose belle si sono fatte durante la settimana

lista compiti vacanze

Bella vero? E a voi viene in mente qualche altro "compito" da svolgere durante la pausa estiva? 

Germana Carillo

Fonte:  

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10 attività da fare in giardino con i bambini

O'Grin: ora anche Napoli ha un take-away tutto bio e vegan

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Ora anche Napoli ha un take-away 100% bio e vegan. Ha aperto proprio ieri, martedì 17 giugno, in via Mezzocannone 83, il nuovo punto di ristorazione da asporto O'Green, che offrirà esclusivamente piatti preparati con ingredienti vegetali e biologici.

La promessa è di soddisfare le esigenze di chi in città va alla ricerca di pietanze e spuntini a tutta salute. L'idea di aprire un take-away bio-veg è nata da tre amici, Imma, Stefano e Luigi - che hanno deciso di unire le loro forze per dare vita a una nuova attività sfidando la crisi e colmando un vuoto rispetto alle offerte di ristorazione presenti a Napoli.

O'Grin, insomma, è il primo take-away etico, bio e vegan di Napoli, che di certo farà la gioia di chi ha scelto un'alimentazione consapevole e che probabilmente attirerà molti curiosi e coloro che sono alla ricerca di uno spuntino salutare a prezzi contenuti, tra cittadini e turisti.

Il locale è dotato di banconi e sgabelli, dunque sarà possibile gustare un piatto tutto bio e vegan anche sul posto. O'Grin nasce non soltanto come punto di ristorazione, ma anche come luogo d'incontro, dove mangiare più sano rispetto ai comuni take-away e fast food e dove scambiarsi opinioni. Gli ingredienti provengono da coltivazioni controllate, sono sempre freschi e di stagione. Il menù vegan è nato grazie alle scelte etiche che tutti e tre gli ideatori del progetto condividono.

"Mangiare vegano significa un minor impatto sulle risorse del nostro pianeta, che, è risaputo non sono infinite." - ha spiegato Stefano Manfredo, - "Significa un minor consumo di energia e di acqua, minor necessità di terra e di conseguenza minore deforestazione. Mangiare vegano fa bene alla salute. Mangiando bene si può vivere meglio e più a lungo. L'alimentazione vegana apporta numerosi benefici e a differenza di diete onnivore ha statisticamente una minore correlazione con alcuni mali tipici dei nostri tempi: obesità, sovrappeso, ipertensione, diabete, cardiopatie e cancro".

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Come sarà il menù? Attenderemo il parere e le notizie di chi avrà l'occasione di assaggiarlo. Per il momento sappiamo che verranno proposti piatti della tradizioni italiana, alternati a piatti con sapori meno noti. Qualche esempio: pizza patate e rosmarino, cous cous con pomodorini e rucola, torta di mele rivisitata in chiave vegan, lenticchie alla tuca, frullati freschi e vini bio, a prezzi davvero alla portata di tutti.

Marta Albè

Fonte foto: facebook.com/ogrinapoli

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E se il fast food fosse vegetariano?

 

Coppa del Mondo 2014: il lato oscuro del Brasile

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lato oscuro brasile mondiali

Il Brasile, purtroppo, nasconde un lato oscuro e tagliente che non dobbiamo dimenticare. Ora i riflettori sono puntati sui mondiali di calcio, in altre occasioni l'attenzione è incentrata sul tipico carnevale brasiliano, ma sono davvero in pochi ad occuparsi della situazione delle popolazioni indigene.

Cancellare l'evidenza è molto semplice. Basta promuovere i mondiali di calcio con l'immagine di un nativo sorridente, che accompagna la scritta "Benvenuti alla Coppa di tutto il mondo", come fanno Fifa e Coca Cola.

Come sappiamo bene, e come ci ricorda Survival International, Coca Cola è coinvolta nel land grabbing, l'accaparramento di terra che porta morte e miseria al popolo indigeno più numeroso del Brasile, i Guaranì. Secondo Survival International, la scelta di un indiano nella pubblicità dei mondiali è quantomeno audace.

Ricordiamo infatti che Coca Cola compra zucchero dal gigante alimentare Bunge, che a propria volta acquista canna da zucchero prodotta nella terra rubata alla tribù dei Guaranì. Il tutto per soddisfare le esigenze di produzione e di vendita di una delle multinazionali più potenti del mondo, sempre impegnata a mascherare i danni causati dai propri prodotti con un'atmosfera di felicità, come vediamo negli onnipresenti spot pubblicitari.

Dietro l'immagine patinata del Brasile promossa in questi giorni si nascondono altri casi di profonda sofferenza, oltre a quello dei Guaranì. Ma il sito della Fifa non fa alcun cenno agli indigeni. La ricchezza del Paese, come spiega Survival International, si basa sullo sfratto delle popolazioni indigene e sul furto delle loro terre, utilizzate per la costruzione degli stadi.

Infine, Governo e proprietari terrieri stanno promuovendo progetti di legge che, se verranno approvati, potrebbero togliere agli indigeni anche le terre e le risorse faticosamente conservate fino ad oggi. E' in atto, in cocnlusione, un vero e proprio genocidio dei popoli tribali, una delle emergenze più gravi del nostro tempo, di cui tutti dovrebebro essere a conoscenza. 

brasile mondiali indigeni

brasile mondiali guarani

Clicca qui e scrivi una lettera al Governo brasiliano per difendere le popolazioni indigene.

Marta Albè

Fonte foto: survival.it

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Mondiali Brasile: gli effetti della Coppa del mondo sui bambini ...

Peli incarniti: cause, rimedi e come prevenirli

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guanto crine peli

I peli incarniti sono un piccolo fastidio che almeno una volta nella vita abbiamo provato tutti. Il problema si presenta quando i peli rimangono intrappolati sottopelle. Compaiono in particolar modo nelle zone sottoposte all'epilazione e alla rasatura. 

Di solito sono innocui, a parte qualche piccolo rossore, ma altre volte possono portare con sé infiammazione.

Cause dei peli incarniti

I peli incarniti si formano quando i peli stessi, anziché dirigersi verso l'alto e verso l'esterno, durante la loro crescita non riescono a superare la barriera costituita dalla pelle. Talvolta succede che la pelle morta possa ostruire il follicolo pilifero e dunque ostacolare la crescita corretta dei peli.

Tutti possono essere interessati dal problema dei peli incarniti, ma la loro comparsa può essere più comune in chi ha peli che tendono ad essere piuttosto spessi e a ripiegarsi verso la pelle. Se i peli incarniti compaiono dopo la rasatura della barba o delle gambe, potrebbe essere giunto il momento di sostituire il rasoio affinché risulti più affilato. Passare il rasoio contropelo potrebbe favorire la comparsa dei peli incarniti.

Rimedi per i peli incarniti

Di solito i peli incarniti scompaiono da soli in breve tempo. Ma se il problema persiste a lungo, potremmo trovarci in presenza di un'infezione e di infiammazione, che potrebbero portare alla formazione di cicatrici o di macchie scure sulla pelle.

Se il problema è persistente e l'infiammazione molto evidente, potrebbe essere necessario rivolgersi ad un medico, che si occuperà di rimuovere i peli incarniti con un ago sterilizzato e che potrebbe prescrivere pomate o medicinali per trattare l'infezione.

Se la comparsa di un pelo incarnito non appare grave, potete procedere con delicatezza utilizzando un ago sterile. Fate attenzione a non spezzare il pelo e a non graffiare la pelle e tenete a portata un comune disinfettante. A volte per rimuovere i peli incarniti solo parzialmente basta utilizzare una pinzetta.

Meglio disinfettarla e tenere a portata di mano un cubetto di ghiaccio per alleviare eventuale dolore e rossore. Esfoliare la pelle prima di rimuvere i peli incarniti potrebbe essere d'aiuto per eliminare le cellule morte. Per lenire la zona trattata, applicate del gel d'aloe vera.

Come prevenire i peli incarniti

Sia che vi depiliate con il rasoio, sia che scegliate l'epilazione con la ceretta o con gli appositi epilatori elettronici, non dimenticate di esfoliare spesso la pelle con un prodotto specifico, ad esempio con uno scrub, adatto al viso o al corpo, a seconda della zona da trattare. Mescolando piccole quantità di zucchero e di olio d'oliva potrete ottenere un composto cremoso adatto a massaggiare ed esfoliare la pelle per eliminare le cellule morte che possono causare i peli incarniti.

 

Leggi anche: 5 Scrub per il corpo ed esfolianti vegan fai-da-te per una pelle da vacanza

 

Chi utilizza il rasoio, per la barba o per il corpo, dovrebbe fare attenzione che la lama sia sempre ben affilata. Per facilitare una rasatura ottimale, soprattutto a livello delle gambe e delle ascelle, meglio inumidire la pelle e insaponarla con un prodotto naturale, oppure cospargerla con del gel d'aloe vera. E' meglio fare meno passate di rasoio possibili, in modo da evitare di irritare la pelle. Risciacquate il rasoio dopo ogni passata.

Per evitare infezioni quando utilizzate l'epilatore o il rasoio elettrico, assicuratevi che sia sempre ben pulito. Controllate sempre bene le lame prima di riporle per l'utilizzo successivo. Se scegliete la ceretta, fate sempre attenzione all'igiene, anche dall'estetista. Per la ceretta fai-da-te, optate per prodotti delicati e sicuri, dalla cera alle strisce.

Utilizzate sempre spatoline e garze pulite. Se siete alla ricerca di un rimedio naturale al 100% per l'epilazione, provate a preparare in casa la ceretta allo zucchero. Dopo l'epilazione e la depilazione, applicate del gel d'aloe vera per lenire la pelle e limitate gli arrossamenti passando con delicatezza una spugnetta inumidita con acqua fredda.

Inoltre, lasciare trascorrere più tempo tra una depilazione e l'altra offre ai peli maggiori opportunità di trovare la giusta direzione per superare la barriera della pelle e limitare la comparsa del problema. Per limitare la formazione dei peli incarniti, passate il rasoio nella loro stessa direzione di crescita dei peli (e non viceversa).

Cercate di mantenere la pelle morbida utilizzando una buona crema idratante bio, così che i peli trovino minori ostacoli nella loro crescita, dato che cellule morte e pelle ruvida ed indurita rappresentano i loro nemici maggiori.

Infine, per prevenire la formazione dei peli incarniti, durante la doccia massaggiate la pelle con una spugna ruvida, con un guanto di crine, luffa o con una spazzola per il corpo.

Marta Albè

Leggi anche:

Ceretta allo zucchero: come farla in casa

 

Compact Shelter: la tenda low cost che si monta in 10 mosse

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Compact Shelter1 - Copia

Nelle situazioni di emergenza, una delle priorità dopo aver messo in salvo le persone, è offrire loro un rifugio temporaneo. Un sistema che sia facile da allestire, confortevole e poco costoso. Non esiste, starete pensando. Invece c'è ed è frutto del lavoro del giovane imprenditore 24enne Alastair Pryor. La sua idea, ormai prossima alle vendita, ha già un nome: Compact Shelter.

Per molti aspetti simile a una tenda da campeggio, Compact Shelter è facile da spedire, da spostare e da montare visto il peso ridotto, appena 15 kg. Tutte caratteristiche importanti quando si corre contro il tempo per offrire un rifugio d'emergenza.

La tenda pieghevole, prima di essere montata, sembra uno spesso foglio di cartone. Per il montaggio basta una sola persona vista la sua struttura modulare. Le sue estremità vanno allargate una alla volta, partendo dall'estensione in altezza e poi spostandosi via via ad aprire le ali, ovvero i fianchi della tenda. Quando è completamente aperta, misura 2 metri per lato e può offrire rifugio per due adulti e due bambini. Tuttavia, grazie alla sua struttura modulare, le singole unità possono essere unite insieme per creare rifugi più grandi o più stanze, a seconda del numero dei familiari che necessitano di ricovero.

Compact Shelter è fatta di polipropilene stabilizzato ai raggi UV, un materiale resistente nel tempo e termicamente isolante. Dopo aver superato rigorosi test delle varie organizzazioni umanitarie, la tenda “pop up” si è dimostrata adatta anche alle condizioni atmosferiche estreme. Pryor ha progettato la tenda predisponendo varie prese d'aria ad azionamento manuale in modo che l'aria fredda possa entrare attraverso la base e l'aria calda possa uscire, adattando ulteriormente il rifugio a tutti i tipi di clima.

2Compact Shelter - Copia

L'idea è venuta a Pryor dopo aver osservato la scomoda vita dei barboni, che ogni giorno ripiegano i cartoni su cui dormono. Allora, ha cercato di pensare ad una soluzione da piegare ogni giorno per essere trasportata come se fosse una scatola.

3Compact Shelter - Copia

Quanto costa? Appena 35 sterline, circa 45 euro. Assicura Pryor che i materiali utilizzati per costruire le sue tende sono 100 per cento riciclabili.

Le vendite dovrebbero partire quest'anno. Per saperne di più, clicca qui

Francesca Mancuso

Foto: Psfk

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Succhi, centrifugati e frullati: 10 libri di ricette da non perdere

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Succhi, centrifugati e frullati fatti in casa sono l bevande che rinfrescheranno la nostra estate, ma è bene imparare a prepararli al meglio con ingredienti di stagione per gustarli tutto l'anno e per godere di tutte le loro porpietà benefiche. Sono bevande ricche di vitamine facili da preparare e davvero gustose e salutari. 

Ecco 10 libri utili con tante ricette da non perdere.

1) Le incredibili virtù dei succhi verdi

Il libro "Le incredibili virtù dei succhi verdi" di Colette e Nadege Pairain, (€ 6,49) spiega come ridurre il rischio di ammalarsi aumentando la vitalità e la salute grazie a succhi e frullati a base di ortaggi, frutta e verdure a foglia verde. Il libro è ricco di ricette originali, rapidi e facili da preparare e da portare anche al lavoro, per coniugare alimentazione sana e stili di vita frenetici.

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Le incredibili virtù dei succhi verdi: Ridurre il rischio di ammalarsi aumentando vitalità e salute 

2) La rivoluzione degli smoothies

"La rivoluzione degli smoothies", (€13,60) di Victoria Boutenko, è un libro dedicato ai frullati verdi, da preparare e da bere per essere sempre sani, in forma e pieni di energia. L'autrice propone i frullati verdi come un modo semplice per reintrodurre frutta, ortaggi e verdure, spesso trascurati, nella nostra dieta, grazie a bevande buone e salutari.

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La rivoluzione degli smoothies. I frullati verdi per essere sempre sani, in forma e pieni di energia

3) Succhi freschi di frutta e verdura

"Succhi freschi di frutta e verdura" di Norman Walker (€ 5,02) presenta tante soluzioni, approfondimenti e consigli per gustare succhi, soprattutto vegetali, a base di ingredienti sani e nella maggior parte dei casi adatti ai vegani. Il libro comprende tabelle nutrizionali e un esclusivo prontuario di succhi indicati per diverse malattie, con indicazioni sul loro uso terapeutico.

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 4) Frullato e mangiato

"Frullato e Mangiato" di Lucia Giovannini (€ 5,87) è una porta verso l'alimentazione sana e la riscoperta dei cibi crudi. si parte dai frullati e dai succhi freschi, per andare verso zuppe, dolci e altri piatti tutti da frullare. Le ricette sono divise in base alle stagioni permettendo così di orientarsi meglio nella scelta di frutta e verdura in base al periodo dell'anno. E' disponibile sia in formato cartaceo che come e-book.

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Frullato e Mangiato: Succhi, zuppe, dolci e merende crudiste per tutti... in 10 minuti! 

5) 200 succhi e frullati

"200 succhi e frullati" (€ 5,87) propone 200 deliziose ricette per preparare in casa succhi, frullati e centrifugati di frutta e verdura, delle bevande nutrienti e rinfrescanti, ricche di vitamine e adatte sia per gli adulti che per i bambini. Nel libro troverete fotografie e istruzioni semplici e chiare che vi aiuteranno in cucina.

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6) La salute con i succhi di frutta e verdura

"La salute con i succhi di frutta e verdura" (€ 16,92) è un libro ricco di consigli per mantenersi in buona salute grazie alla preparazione di succhi freschi di frutta e verdura, con ricette adatte a tutti e a persone di qualsiasi età. Accanto ai consigli per la preparazione dei succhi, il libro propone delle diete depurative da seguire per sentirsi meglio grazie all'alimentazione naturale.

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7) Succhi e frullati fatti in casa

Succhi di frutta, frullati, frappé e centrifugati sono i protagonisti di questo manuale illustrato dedicato alla frutta e alla verdura da bere. Dalle materie prime agli strumenti di base, dalle decorazioni alla conservazione in dispensa, fino alla presentazione nel bicchiere: il libro raccoglie molte ricette con pratici step di preparazione per realizzare in casa succhi di frutta, centrifugati, smoothie e altre piacevoli bevande da sorseggiare, all'insegna del benessere.

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Succhi e frullati fatti in casa € 10,41

8) Smoothies

"Smoothies", di Ruth Cullen, è una piccola guida ai succhi e frullati dietetici, energetici e rinfrescanti. Spiega come preparare bevande non alcoliche da ingredienti naturali come frutta, yogurt, caffè, cacao e zenzero. Il libro contiene oltre 100 formule per qualunque ora, stagione e desiderio, da adattare anche secondo i propri gusti.

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Smoothies. Piccola guida ai succhi e frullati dietetici, energetici e rinfrescanti

9) 500 succhi e frullati

"Cinquecento succhi e frullati", di Christine Watson (€ 8,50), unisce le idee per preparare dei nuovi succhi alle classiche ricette dei frappé già sperimentato. E' ricco di suggerimenti su come addensare, aromatizzare e dolcificare i vostri succhi e frullati preferiti, da quelli per la colazione fino a quelli adatti all'estate.

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10) Succhi e frullati: tante proposte con frutta e verdura

"Succhi e frullati." di Carla Bardi presenta tante proposte da preparare con frutta e verdura, anche per centrifugati e smoothie. Il libro comprende 100 ricette testate per riscoprire come frutta e verdura possano trasformarsi in un pranzo leggero e in tante bevande sane e nutrienti, energetiche e rinfrescanti.

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Succhi e frullati. Tante proposte con frutta e verdura anche per centrifugati e smoothie

Marta Albè

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Centrifugati: 10 ricette per depurare l'organismo

 


Bollette meno care a scapito degli incentivi al fotovoltaico (#salvarelerinnovabili)

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Bolletta della luce più leggera, imprese più competitive. E' questo l'obiettivo del pacchetto da 3 miliardi di euro a favore di aziende e famiglie presentato poche ore fa dal ministero dello Sviluppo Economico. Si tratta di un miliardo e mezzo di tagli alle bollette, disposti tra decreto legge e successivi decreti attuativi, e un altro miliardo e mezzo di incentivi fiscali agli investimenti produttivi e alla capitalizzazione d'azienda.

 RISPARMI PER LE FAMIGLIE - Le misure riguardanti la bolletta della luce inserite nel decreto porteranno ad una riduzione media della spesa per l'energia elettrica di un miliardo e mezzo di euro a regime. Lo sconto riguarderà prevalentemente le piccole e medie imprese (70% dei risparmi complessivi a favore di circa 700 mila soggetti), ma avrà effetti benefici anche per le famiglie (30%).

(IN)EQUITA' IN BOLLETTA -  Il provvedimento ha come obiettivo una maggiore equità nella bolletta, eliminando i privilegi particolari che si erano accumulati nel tempo e che pesavano sulla collettività. Peccato, però, che a essere messo sotto torchio sia soprattutto il fotovoltaico. Già, perché il Governo, con la sua "revisione dei maxi incentivi al fotovoltaico", con l'obiettivo di ridurre le bollette, di fatto taglia le risorse destinate agli impianti solari già funzionanti, con conseguenze disastrose per gli operatori e i lavoratori delle stesse Pmi che vorrebbe aiutare, ma anche per l'ambiente e la salute dei cittadini.

SPALMA INCENTIVI - Senza scendere troppo nel tecnico, in pratica si obbligano gli operatori con impianti impianti > 200 kW a optare per un'erogazione dell'incentivo su 24 anni (piuttosto che su 20 anni), ovvero per una riduzione di ammontare equivalente all'incentivo, erogato su 20 anni. Nel caso di allungamento a 24 anni sarà possibile beneficiare di provvista dedicata o di garanzia CDP. Gli operatori potranno scegliere di rifiutare la rimodulazione, perdendo il 10% dell'incentivo.

ATTACCO AL FOTOVOLTAICO - I ministeri dell'Economia e dello Sviluppo Economico, sordi agli appelli delle rinnovabili italiane, si dicono persino convinti che il decreto "non penalizzi il fotovoltaico ma attenui i colossali incentivi (oltre 6 miliardi di euro l'anno per un ventennio) erogati a favore dei grandi operatori con la stessa logica che ha portato a far pagare di più chi ha ricevuto di più, ad esempio negli investimenti finanziari speculativi (la recente maggiorazione della ritenuta sulle plusvalenze realizzate in Borsa)".

Ma per chi si occupa fotovoltaico è cosa ben nota che, con un settore senza incentivi da parecchio tempo, gli speculatori che si vuole idealmente colpire abbiano abbandonato da lungo tempo il nostro Paese. E quindi? Inutile nasconderselo, a benificiare di questi provvedimento non possono essere che solo le antagoniste delle rinnovabili. C'è bisogno di nominarle? Sì. proprio loro, le fossili, che hanno benificiato del più grande regalo possibile. Una dura stoccata alle fonti pulite dell'Italia, mentre il resto del mondo si avvia verso un'economia low carbon.

Come leggere, altrimenti, questa ennesima mazzata alle rinnovabili, proprio nel momento in cui le stesse si affermano come l'unico futuro possibile del nostro mercato energetico?

salvarelerinnovabili

 

Insomma, cambiano i Governi ma non le scelte contro le fonti rinnovabili. E noi cosa possiamo fare? In attesa del testo ufficiale, non ci resta che firmare contro lo #spalmaincentivi per #salvalerinnovabili la petizione su Change.org e aderire alla campagna lanciata da assoRinnovabili, Associazione dei produttori, dell'industria e dei servizi per le energie rinnovabili.

Per vedere le slides di presentazione della misura clicca qui

Roberta Ragni

Leggi anche:

Aumenti in bolletta: ecco perché non è colpa delle rinnovabili

Non solo spalma incentivi: 8 misure ai danni del fotovoltaico (#salvarelerinnovabili)

#Salvarelerinnovabili: quali danni con #spalmaincentivi? Cosa prevede? Chi è il mandante? (VIDEO)

#Spalmaincentivi: rinnovabili uccise da @Matteorenzi &Co

Rinnovabili e taglia bollette: lo 'spalma incentivi' e' incostituzionale (PETIZIONE)

 

Aloe, rabarbaro e alcol: ritrovato nel cuore di New York il centenario elisir di lunga vita

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A Manhattan, nel cuore di New York, si nascondeva l'elisir di lunga vita. Durante alcuni scavi, gli archeologi hanno trovato una serie di bottigliette risalenti al 19° secolo che contenevano, una volta, un rimedio miracoloso contro vari disturbi. L'Elisir di lunga vitacome è stato soprannominato, ha incuriosito gli esperti, che hanno deciso di ricrearlo. Un mix di alcool e erbe medicinali.

Le piccole fiale, che hanno oltre 150 anni, sono state rinvenute in un cantiere presso la celebre Street Bowery, tra Chinatown e Little Italy. Secondo gli archeologi, chi le usava era convinto di poter ingannare la morte.

All'opera da maggio sull'intruglio è il team di Chrysalis Archaeology, che ha esaminato le centinaia di fiale trovate sottoterra. Alyssa Loorya, presidente di Chrysalis, società che si occupava di sorvegliare gli scavi, ha così arruolato alcuni colleghi in Germania per aiutarla a rintracciare la ricetta in una guida medica del 19° secolo. Dopo aver tradotto il testo, il team ha scoperto che l'elisir conteneva ingredienti ancora oggi usati dagli erboristi: l'aloe, che è un noto anti-infiammatorio, e la radice di genziana, che aiuta la digestione. Ma, il liquido era fatto soprattutto di alcol.

Questi tipi di cura erano onnipresenti nel 19° secolo e sempre disponibili”, ha detto Loorya. “Gli ingredienti sono ancora oggi utilizzati, nei cocktail e negli infusi ma non sappiamo se siano state le abbondanti quantità di alcool o le erbe a far sentire meglio la gente”.

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Ed ecco la ricetta dell'elisir di lunga vita:

Aloe - (13 grammi)

Rabarbaro - (2,3 grammi)

Genziana – (2,3 grammi)

Zedoaria, nota anche come curcuma bianca – (2,3 grammi)

Zafferano spagnolo – (2,3 grammi)

Acqua - (114 ml)

Alcol di grano - (240 ml)

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Preparazione

Spremere il liquido dall'aloe. Schiacciare il rabarbaro, la genziana e lo zafferano insieme e poi mescolarle con il liquido dell'aloe. Poi lasciare il composto a riposare per tre giorni unito agli altri ingredienti, e agitarlo di tanto in tanto. Prima di servirlo, dovrà essere filtrato.

Intrugli pericolosi? Tutt'altro secondo DNAinfo, che ha mostrato le ricette all'erborista Lata Kennedy. Per quest'ultima molti sono ancora utilizzati per il trattamento naturale di disturbi dell'apparato digerente: “Questi ingredienti sono un tonico per il fegato, calmano lo stomaco e aiutano contro la stitichezza.

Non garantivano l'immortalità ma aiutavano a vivere meglio, usando solo ingredienti naturali.

Francesca Mancuso

Foto: ChrysalisArchaeology

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E adesso ci vuole chi #sbloccafuturo sul serio. Le 101 opere incompiute

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#sbloccafuturo: Legambiente parte da qui, da un dossier, e da un elenco di 101 opere incompiute. Tutte, una a una, vogliono rispondere alla sfida lanciata dal premier Matteo Renzi in vista del decreto Sblocca Italia annunciato per fine luglio. 

Un viaggio, quello che propone l'Associazione, che va dai trasporti inefficienti alle bonifiche mai effettuate, dalla messa in sicurezza del territorio agli impianti di gestione dei rifiuti, fino ai depuratori. Storie di 101 lavori incompiuti, di 101 opere che, chissà, forse sarebbero state utili a noi e alla nostra economia, 101 procedimenti fermi da anni, per ritardi o per inconcludenze.

Con il dossier #sbloccafuturo Legambiente ha così individuato un primo blocco di 101 cantieri che ancora non hanno visto la luce per diverse responsabilità.

"Se vogliamo un Paese sicuro, dinamico, moderno, le opere da sbloccare devono essere coerenti con questa idea di Paese, non basta fare 'tana libera tutti' contro i lacci e lacciuoli che imbriglierebbero il sistema. Perché alcuni di quei lacci hanno salvato l'Italia da ulteriori e più gravi disastridichiara Vittorio Cogliati Dezza, presidente nazionale di Legambiente-. Si deve semplificare ma serve un sistema di controlli efficace, consolidato e di pari prestazioni su tutto il territorio. Bisogna assumersi la responsabilità di selezionare e scegliere quali siano i vincoli necessari e le semplificazioni utili a rilanciare il Paese, a fermarne il declino, a ricostruire un'Italia capace di futuro".

I DRAMMI – Le opere individuate da Legambiente sono molto diverse tra loro, sia per impegno finanziario che per consistenza dell'intervento. L'apice della drammaticità lo tocca la situazione de L'Aquila e degli altri 56 Comuni colpiti dal terremoto del 2009, dove il finanziamento di centinaia di progetti, già approvati e pari circa ad 1 miliardo di euro, è bloccato dal patto di stabilità europeo.

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I PARADOSSI – L' oscar del paradosso, secondo il dossier di Legambiente, se lo aggiudicano a pari merito il progetto dell'idrovia Padova-Venezia, avviato nel lontano 1963, e l'abbattimento dell'albergo sulla scogliera di Alimuri, a Vico Equense, la cui procedura di abbattimento è partita anch'essa nel 1963. Mentre il premio per la follia più contraddittoria spetta a due progetti siciliani, due impianti di compostaggio a Ragusa e Vittoria bloccati l'uno dalla mancanza di personale per farlo funzionare e l'altro dalla mancanza della cabina elettrica, proprio in una delle regioni maggiormente martoriate dalla disoccupazione e che ha ancora la quota di raccolta differenziata più bassa d'Italia.

IL PATTO DI STABILITA' – È quello che blocca opere di ogni tipo e di differenti livelli di impegno tecnico e finanziario, dalla bonifica dall'eternit di Casale Monferrato alla ristrutturazione della ferrovia Circumvesuviana, al risanamento della galleria cittadina Montebello–piazza Foraggi a Trieste. E poi ci sono esempi in cui mancano risorse finanziarie, come nel caso della linea ferroviaria Torino-Cuneo-Ventimiglia-Nizza o della chiusura dell'anello ferroviario di Roma. Ci sono casi in cui le risorse vengono spostate da un progetto all'altro, come a Torino, dove i fondi stanziati per migliorare il sistema ferroviario metropolitano sono stati spostati sulla linea 1 della metropolitana.

Passando, poi, dalle inadempienze della pubblica amministrazione all'inerzia degli enti locali che dovrebbero progettare, coordinarsi, impegnare i fondi, alla guerra delle competenze e al gioco dei rimpalli, non mancano tristi casi in cui le opere sono bloccate dalla mancanza delle autorizzazioni ministeriali, come per la bonifica di Porto Torres (Ministero dell'Ambiente). Infine c'è il grande blocco provocato dai contenziosi infiniti tra ditte e pubblica amministrazione, dove a farne le spese sono i cittadini o l'ambiente e quello delle opere bloccate dall'intervento della magistratura, come a Bagnoli, o dalle Soprintendenze. E qui, secondo Legambiente, l'oscar dell'incongruenza lo vince l'impianto eolico off-shore di Termoli previsto a 6 km dalla costa e bloccato da veti e ricorsi di soprintendenza, comuni e regione, contro un impianto che solo con un buon binocolo sarebbe possibile apprezzare dalla costa.

"Da questo racconto dell'Italia contemporanea, ma non moderna, emerge una vera e propria giungla di veti incrociati, di inadempienze, rimpalli e contenziosi, di pessima progettazione, che davvero mette la questione delle risorse all'ultimo posto della graduatoria degli impedimentisottolinea il presidente di Legambiente Vittorio Cogliati Dezza. Eppure questa macchina così efficace nel perseguire l'obiettivo del 'blocco ad oltranza' non è riuscita a risparmiare al Paese le assurdità del Mose o delle grandi navi nella Laguna di Venezia, del moltiplicarsi delle centrali a carbone o di autostrade inutili. Le fallimentari esperienze della legge sblocca centrali e della legge obiettivo hanno dimostrato che non servono leggi liberatutti".

NEW DEAL – Quello che auspica Cogliati Dezza è un vero "new deal italiano" che rilanci il Paese nella competizione internazionale e faciia recuperare il tempo perduto sul piano della ricerca, dell'innovazione, delle politiche industriali che producano lavoro qualificato.

"Insomma – conclude Cogliati Dezza –, perché Sblocca Italia diventi davvero #sbloccafuturo occorre che gli interventi normativi, le semplificazioni, gli standard di prestazione rispondano ad un chiaro disegno di trasformazione del paese nella direzione dello sviluppo di un'economia circolare e low carbon".

Con la presentazione delle prime 101 opere #sbloccafuturo, Legambiente propone una riflessione ed apre un tavolo di lavoro. Se avete in mente altri ostacoli che in Italia bloccano le opere utili, segnalateli a Legambiente affinché si dica al Governo Renzi cosa davvero serve al Paese.

Il dossier integrale è scaricabile a questo indirizzo

Germana Carillo 

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Infrastrutture: poche opere terminate e molti soldi spesi: ecco i risultati della legge obiettivo 

Coppa del Mondo 2014: i ritratti di Ronaldo, Neymar e Messi realizzati con un pallone da calcio

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Coppa del Mondo in Brasile, c'è chi la critica, non a torto, e chi, appassionato di sport, non può fare a meno di seguire le partite di calcio. La speranza è che i mondiali portino con sé qualcosa di ben più importante rispetto ai momenti di svago degli spettatori. Alla sensibilizzazione verso la situazione delle popolazioni native brasiliane, potrebbe accompagnarsi la scoperta di una nuova vena artistica.

In corrispondenza con l'inizio della manifestazione sportiva, "Red" Hong Yi, un'artista di Shanghai, ha dato vita ad un progetto davvero singolare. Ha realizzato dei ritratti di alcuni dei calciatori più famosi - come Cristiano Ronaldo, Neymar e Lionel Messi, utilizzando i propri piedi e dei palloni da calcio invece di mani e pennelli.

Hong Yi ha preparato diversi secchielli che contenevano gli otto colori necessari per dipingere. Ha immerso i palloni nei colori, a seconda delle tonalità desiderate, e ha composto le immagini dei volti dei tre calciatori su un supporto di tela posizionato, proprio come ci si poteva aspettare, su un campo da calcio.

I colori utilizzati per le maglie e i tratti del viso rendono i tre campioni subito riconoscibili agli osservatori. L'opera dell'artista è stata registrata in un video, che ci permette di comprendere al meglio i passaggi e le tecniche utilizzate per ottenere dei risultati tanto sorprendenti, con strumenti a dir poco inusuali.

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Come potete vedere, lo sfondo è stato creato grazie ad un pallone da calcio immerso nel colore giallo e nello stesso modo sono stati delineati anche i contorni dei volti. L'artista via via ha immerso i palloni in colori differenti e ha letteralmente camminato sulla tela, muovendosi con accuratezza e agilità, per dipingere con piedi e palloni e per portare a termine l'opera.

{youtube}Y-5Ur0Y7BmA{/youtube}

Marta Albè

Fonte foto: redhongyi.com

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Coppa del Mondo 2014: il lato oscuro del Brasile

 

Broccoli per disintossicarsi dallo smog e dall'inquinamento atmosferico

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Broccoli, un rimedio contro tanti disturbi come artrite e artrosi, ma adesso anche una soluzione contro gli inquinanti atmosferici. Uno studio clinico condotto in Cina ha infatti dimostrato che i broccoli aiutano a disintossicarsi dai veleni che respiriamo nelle città.

La ricerca ha coinvolto 62 uomini e 229 donne cinesi, con un'età media di 53 anni, residenti in una delle regioni più inquinate del paese, una comunità agricola rurale nella provincia di Jiangsu, in Cina. Essi hanno dovuto consumare quotidianamente una bevanda a base di germogli di broccoli.

In tutti i soggetti erano i alti livelli di benzene, un noto cancerogeno per l'uomo, e l'acroleina, un irritante per i polmoni. I ricercatori della Johns Hopkins Bloomberg School of Public Health, lavorando con i colleghi di diverse istituzioni statunitensi e cinesi, hanno utilizzato la bevanda per fornire ai volontari il sulforafano, un composto vegetale già noto per essere in grado di prevenire il cancro.

Durante il test, durato 12 settimane, un gruppo di controllo ha assunto una bevanda a base di acqua sterilizzata, ananas e succo di lime, mentre la bevanda per il gruppo di trattamento conteneva una polvere liofilizzata a base di germogli di broccolo. Durante lo studio, sono stati prelevati campioni di urina e di sangue per misurare il destino degli inquinanti atmosferici.

Il team di ricerca ha scoperto così che tra i partecipanti che avevano assunto la bevanda ai germogli di broccoli, il tasso di escrezione del benzene cancerogeno era aumentato del 61% a partire dal primo giorno e per tutto il periodo di 12 settimane. Inoltre, la velocità di escrezione dell'acroleina è aumentata rapidamente e in maniera durevole del 23% durante la prova di 12 settimane. Cosa che non è stata notata nel gruppo di controllo.

Si può combattere l'inquinamento anche mangiando sano.

Ecco le nostre 10 ricette per gustare i broccoli al meglio

Francesca Mancuso

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10 cibi e rimedi naturali che aiutano a tornare in forma

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Se vi sentite poco tonici e se l'inverno vi ha lasciato in eredità qualche chiletto in più, mettetevi all'opera per ritornare in forma. Potrete seguire un'alimentazione più equilibrata, dedicarvi all'attività fisica con costanza e scegliere il rimedio naturale più utile al caso vostro. 

A seconda del problema da risolvere, prendete spunto dai seguenti consigli e chiedete maggiori informazioni al vostro erborista di fiducia.

1) Pasti equilibrati

Concedersi più cibo a pranzo e meno a cena sarebbe il vero segreto per mantenersi in forma. Uno studio recente ha confermato l'antico detto che recita: "colazione da re, pranzo da principe, cena da povero". Lo stratagemma per mantenersi in forma sarebbe consumare pasti più calorici nella prima parte della giornata (colazione e pranzo) riservando alla cena un pasto molto più frugale.

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2) Attività fisica

Fare attività fisica in modo regolare e camminare almeno 30 minuti al giorno è un elisir di lunga vita e buona salute che permette di mantenere il peso sotto controllo. Fare movimento consente di bruciare le calorie in eccesso, di prevenire il colesterolo alto, l'ipertensione, il diabete e l'obesità. Insomma, è un vero e proprio toccasana.

Leggi anche: Camminare: 10 motivi per farlo almeno 30 minuti al giorno

3) Te' verde allo zenzero

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Da molto tempo si parla del tè verde come di un alleato per la perdita di peso. Saranno necessarie ulteriori conferme per provarlo, ma dato che si tratta di una bevanda stimolante, tentar non nuoce. In particolar modo, chi ha l'abitudine di bere molto caffè, di tanto in tanto lo potrà sostituire con una tazza di tè verde a cui aggiungere un pezzetto di zenzero fresco da lasciare in infusione insieme alla bustina o un pizzico di zenzero in polvere.

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4) Decotto ai petali di rosa

Il decotto preparato in casa con i petali di rosa è una bevanda dall'effetto drenante considerata utile per eliminare i liquidi in eccesso. Versate in una pentola mezzo litro d'acqua e aggiungete una manciata di petali di rosa freschi o essiccati. Portate ad ebollizione, lasciate raffreddare e filtrate. Trasferite il tutto in una bottiglia di vetro e conservate in frigorifero fino a sei giorni, come suggerisce Everyday Roots. Bevetene mezzo bicchiere ogni mattina.

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Fonte foto: http://everydayroots.com

5) Ginseng

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Il ginseng è noto soprattutto come stimolante, utile per riavviare un metabolismo lento. Aiuta a migliorare l'attenzione e i livelli di energia fisica e mentale. Può essere d'aiuto per perdere peso, ma solo se la sua assunzione viene accompagnata da esercizio fisico e dieta equilibrata. Con la radice di ginseng potrete preparare delle tisane. Oppure potrete assumere degli integratori a base di ginseng. Chiedete in proposito maggiori informazioni all'erborista.

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6) Tarassaco e menta

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Con tarassaco e menta potrete preparare una tisana depurativa adatta a disintossicare l'organismo e a stimolare il metabolismo e la produzione della bile. Entrambi sono benefici per il fegato. Versate in una tazza 1 cucchiaino di foglie essiccate di tarassaco e 1 cucchiaino di foglie essiccate di menta, coprite con 250 ml d'acqua bollente e lasciate riposare per 5-10 minuti. Filtrate e se volete aggiungete qualche goccia di succo di limone. Bevetene una tazza una o due volte al giorno.

LEGGI anche: Elisir depurativo ai fiori di tarassaco

7) Mele

Una mela al giorno toglie il medico di torno e argina anche il pericolo di accumulare chili di troppo, soprattutto all'interno di un'alimentazione equilibrata. Le mele sono ricche di fibre e sono dunque utili come snack che dia sazietà. Inoltre aiutano a regolare i livelli di zuccheri nel sangue e dunque l'appetito e l'energia. Mangiate almeno una o due mele al giorno, magari come spuntino. E se le sceglierete bio, potrete consumarle con la buccia, ricca di sostanze benefiche.

 

Leggi anche: Una mela al giorno toglie il medico di torno e puo' salvare 8500 vite all'anno

 

8) Asparagi

Approfittate degli effetti benefici degli asparagi quando sono di stagione. Sono ricchi di sostanze nutritive benefiche e, come le mele, hanno un alto contenuto di fibre. Gli asparagi hanno un leggero effetto diuretico che aiuta l'organismo a depurarsi e a eliminare i liquidi in eccesso. Potete cuocere gli asparagi a vapore per gustarli come contorno accompagnati da altri ortaggi.

Leggi anche: Asparagi: 10 ricette per gustarli al meglio

9) Semi di lino

I semi di lino sono noti da secoli come alimento che aiuta la digestione e che può contribuire al mantenimento del peso forma. Contribuiscono ad abbassare il colesterolo e i livelli di zuccheri nel sangue. E' importante consumare i semi di lino dopo averli tritati, altrimenti attraverserebbero l'apparato digerente intatti. Cospargete un cucchiaio di semi di lino tritati ogni giorno sul muesli della colazione o sulle insalate.

LEGGI anche: Semi di lino: 10 utilizzi come rimedi naturali

10) Cannella

La cannella potrebbe essere d'aiuto per equilibrare i livelli di zuccheri nel sangue, che sono molto importanti per determinare appetito ed energia. Saranno necessarie ulteriori ricerche per confermarlo, ma se amata la cannella potrete utilizzarla per preparare una tisana. Versate in una tazza 1 cucchiaino di cannella in polvere e 1 bastoncino di cannella, aggiungete 250 ml di acqua bollente, lasciate riposare per 15 minuti, filtrate e bevete una o due volte al giorno.

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Conosceti altri alimenti e rimedi naturali utili per ritrovare la forma?

Marta Albè

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10 alimenti che accelerano il metabolismo

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Bastano 30 minuti di esercizio al giorno per perdere peso

 

Jeanette Winterson, la scrittice che caccia e scuoia un coniglio in diretta Twitter

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Jeanette Winterson, scrittrice britannica nota per il suo impegno come attivista dei diritti umani e animali, oltre che della lotta contro la sperimentazione medica, è finita sotto una raffica di insulti su Twitter dopo aver postato un messaggio raccappriciante: "Ho mangiato il coniglio che ha mangiato il mio prezzemolo".

L'autrice di "Non ci sono solo le arance", che è stata vegetariana per nove anni, lo ha accompagnato con una foto che ritraeva la carcassa mezza aperta sul piano da lavoro della sua cucina. Ha poi provveduto a condividere, non paga, altre immagini del coniglio "lavato e fatto a pezzi in pentola", prima di essere cotto con rosmarino e timo.

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Le viscere dello sventurato sono diventate un prelibato bocconcino per il gatto di casa. Anche questo rigorosamente immortalato nei tweet. Le immagini hanno scioccato i suoi seguaci. Uno di loro scrive: "Non potrò mai più leggere una sola parola scritta da te. Riposa in pace, piccolo coniglio". Un altro ha scritto: "Almeno il gatto ha una scusa. Se devi uccidere, perché vantartene tutto il giorno? ".

 

 

Winterson rilancia la sfida, impavida e non curante della rivolta in atto: "Conigli! A livello dei parassiti e devono essere abbattuti ". I conigli sono venduti al supermercato, aggiunge, perché non mangiare quello che si cattura?". E, infine, posta le foto delle sue piante da giardino rovinate dal congilio. Voi cosa le rispondereste?

Roberta Ragni

Foto Credit


Trasimeno Slow Living: riscoprire il piacere della lentezza

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Trasimeno Slow Living

Un nuovo modo di viaggiare avanza, lentamente, ma non per questo con poca convinzione. È il turismo lento, fatto a piedi, in bicicletta o cavallo, che riscopre luoghi e paesaggi rimasti fuori dai circuiti massificati del turismo tradizionale.

Siamo in Umbria, intorno al lago Trasimeno, in un territorio in cui il rispetto dell'ambiente non è una moda del momento ma una vocazione culturale che ha radici ben profonde, non a caso è il lago meno inquinato d'Italia.

Qui, tra panorami mozzafiato spesso poco conosciuti, un'amministrazione illuminata ha saputo mettere in campo un progetto di sviluppo turistico che valorizza appieno il patrimonio ambientale, culturale ed enogastronomico di questo territorio.

turismo trasimeno

Un modo nuovo di fare turismo, che riscopre il piacere della lentezza, del tempo speso nel godere profumi e sapori spesso dimenticati nella frenesia quotidiana. Si chiama Slow Living e propone un ricco calendario di iniziative con escursioni a piedi, passeggiate a cavallo, lezioni di yoga, appuntamenti letterari e tour enogastronomici. Tutti eventi accomunati dalla filosofia del vivere lentamente.

{youtube}ukpoNG2Vwo0{/youtube}

Sono previste iniziative fino a novembre, occasioni uniche, in cui scoprire gli scorci più suggestivi, le storie dei borghi, il patrimonio alimentare più autentico. Perché riscoprire il piacere della lentezza significa innanzitutto imparare a prendersi cura di sé.

Tante le iniziative, tutte da scoprire. Scarica il programma in Pdf 

Maggiori informazione sono disponibili sul sito: www.trasimenoslowliving.com

Arturo Carlino

 

Raw food: Kate Middleton diventa crudista per una pelle radiosa

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La sua sexy e smagliante forma, tornata sorprendentemente al top in men che non si dica dopo il parto del piccolo George, fa invidia a tante donne (oltre per il fatto di aver sposato un principe!). Ma Kate Middelton non è a dieta: ha adottato un nuovo regime alimentare, il crudismo.

Anche se va detto che la duchessa di Cambridge è sempre stata attenta a non consumare troppe calorie e a fare tanta attività fisica, è facile suppore che il suo nuovo regime possa aver ulteriormente migliorato il suo aspetto, dalla linea perfetta alla carnagione luminosa.

In particolare, la trentaduenne ha sviluppato una predilezione per il popolare piatto latino-americano Ceviche, una ricetta a base di pesce crudo marinato nel succo di limone o lime e spezie come il peperoncino e il coriandolo, tipica della gastronomia di paesi come Cile, Perù, Ecuador, Panamá, Messico, Colombia, El Salvador, Nicaragua, Costa Rica e Guatemala.

ceviche

 

Tra le altre delizie culinarie attualmente sul menù di Kate, che per indurre il travaglio si era servita anche del curry, ci sono anche insalate, gazpacho, bacche di Goji, tabbouleh e latte di mandorla. Un amico della duchessa ha rivelato: "Kate ha già una forma perfetta, ma la sua motivazione è quella di ottenere una pelle radiosa".

Chissà se a ispirarla sia stata Susan Reynolds, la ragazza di Edimburgo che ha realizzato il sogno di quasi tutte le donne proprio grazie al crudismo: sembrare molto più giovane di quanto non lo sia. In effetti gli esperti già da tempo hanno confermato che i cibi crudi sono eccellenti per la pelle, i capelli e le unghie, perché contengono livelli molto più elevati di vitamine e sostanze nutritive rispetto ai cibi cotti. Inoltre, un'alimentazione raw potrebbe aiutare anche la fertilità. Forse Kate e William faranno presto il bis...

Roberta Ragni

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10 cose che sarebbe meglio non mettere mai in lavastoviglie

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lavastoviglie

La lavastoviglie può essere una vera comodità nelle nostre case, soprattutto per quanto riguarda le famiglie numerose. Ma per non rischiare di rovinare pentole, bicchieri e utensili da cucina, e per proteggere la lavastoviglie stessa nel corso degli anni, meglio tenere conto di alcuni suggerimenti ben precisi. 

Ecco alcune delle cose che sarebbe meglio non mettere mai in lavastoviglie e che dovreste dunque lavare a mano.

1) Cucchiai e utensili di legno

Cucchiai, taglieri e altri utensili di legno non sono adatti al lavaggio in lavastoviglie. Il contatto prolungato con l'acqua, per di più a temperature elevate, potrebbe rovinarli facilmente. Meglio lavarli sempre a mano e asciugarli subito dopo averli risciacquati. E' utile esporre i taglieri al sole per fare in modo che non rimangano tracce d'acqua.

LEGGI anche: Taglieri e utensili di legno: come pulirli correttamente

2) Coltelli da cucina

I coltelli da cucina di dimensioni più grandi possono avere delle lame piuttosto delicate, che vorreste preservare. Meglio dunque lavarli a mano con delicatezza, dato che il contatto con i detersivi aggressivi e abrasivi utilizzati in lavastoviglie potrebbe rovinarli e creare dei graffi proprio sulle lame. Inoltre, i coltelli stessi potrebbero danneggiare inavvertitamente i cestelli della lavastoviglie.

3) Bicchieri di cristallo

I bicchieri di cristallo e i bicchieri lavorati a mano e decorati sono molto sensibili al calore, tanto che all'interno della lavastoviglie potrebbero rompersi. I detersivi aggressivi, inoltre, potrebbero rovinarli. Molto meglio lavarli a mano per una maggiore sicurezza e per ottenere risultati migliori. Asciugateli subito bene per evitare che rimangano aloni.

4) Padelle antiaderenti

In lavastoviglie le padelle con rivestimento antiaderente potrebbero rovinarsi e perdere parte dello strato che le ricopre e che permette ai cibi di non attaccarsi al fondo e di non bruciarsi durante la cottura. Inoltre, il contatto con altre stoviglie, con coltelli e posate, potrebbe graffiarle. Il consiglio è di lavarle a mano con una spugna morbida

5) Pentole e padelle di ferro

Non dovreste mai lavare i vostri utensili da cucina in ferro in lavastoviglie, compresi coltelli, pentole e padelle, poiché questo materiale tende ad ossidarsi facilmente a contatto con l'acqua e può arrugginirsi. Dopo il lavaggio a mano, si consiglia di asciugare subito e molto bene gli strumenti in ferro per proteggerli dal contatto con l'acqua.

6) Pentole e oggetti in rame

Le pentole, gli utensili e tutti gli oggetti in rame non sono adatti al lavaggio in lavastoviglie. Non si tratta soltanto di una questione di dimensioni, visto che alcuni recipienti di rame possono essere grandi e poco maneggevoli, ma soprattutto del pericolo che si rovinino a contatto con alte temperature e detersivi aggressivi. Per lucidare il rame basta qualche goccia di succo di limone.

7) Barattoli di latta

I barattoli di latta di legumi, mais e conserve e qualsiasi altro barattolo con etichetta non andrebbe mai lavato in lavastoviglie. Se volete conservare i barattoli di latta per il riciclo creativo, lavateli a mano. Il lavaggio in lavastoviglie potrebbe causare il distacco delle etichette che a loro volta rischierebbero di intasare la lavastoviglie.

8) Piatti e tazzine decorate

Lavate sempre con delicatezza i piatti del servizio buono e le tazzine decorate, così come tutti gli oggetti con bordi dorati o che sono stati dipinti a mano. Il lavaggio in lavastoviglie e i detergenti aggressivi potrebbero rovinare in modo irrimediabile le decorazioni. Dato che probabilmente sono oggetti a cui tenete molto, trattateli con la massima cura.

9) Pietra ollare

Per quanto riguarda pentole, piastre e altri strumenti da cucina in pietra ollare, meglio evitare la lavastoviglie e anche i detersivi per il lavaggio a mano. La pietra ollare è porosa e tenderebbe ad assorbire i prodotti per la pulizia. Dunque lasciatela raffreddare del tutto prima di passare al lavaggio e pulite semplicemente con un panno imbevuto d'acqua tiepida e con una spazzolina o con un raschietto.

10) Pentole in alluminio

A livello domestico le pentole in alluminio possono risultare difficili da pulire. Il problema è che il contatto con detergenti aggressivi durante il lavaggio in lavastoviglie potrebbe rovinarle. Meglio pulire le pentole in alluminio a mano con una spugna abrasiva. Se dovessero essere rimaste delle incrostazioni sul fondo, riempite le pentole d'acqua, lasciate riposare a lungo, anche per tutta la notte, e al mattino procedete al lavaggio a mano con un prodotto delicato, oppure accendete per qualche minuto la fiamma del fornello per favorire il distacco delle incrostazioni.

Avete altri suggerimenti utili in proposito?

Marta Albè

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10 cose che sarebbe meglio non mettere mai in lavatrice

Brillantante fai-da-te all'acido citrico per la lavastoviglie

5 detersivi fai-da-te per la lavastoviglie

Per ulteriori suggerimenti su come pulire casa e fare il bucato senza prodotti dannosi per l'ambiente vi consigliamo il nostro libro "La mia casa ecopulita - Detersivi fai da te ecologici ed economici" (Gribaudo 2014). Lo trovate in tutte le librerie Feltrinelli al prezzo di 14,90 Euro. Potete approfittare dello sconto di lancio del 15% acquistando il libro online:

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Milkshake, la dolce storia della mucca che crede di essere un cane (VIDEO)

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milkshake mucca

Milkshake può sembrare a prima vista una mucca perfettamente normale di aspetto. In realtà è assolutamente unica e speciale. E non solo perché è stata salvata da un allevamento abusivo, dove non ha mai avuto la possibilità di conoscere la mamma e ha vissuto isolata da tutto e tutti in un box strettissimo, ma soprattutto perché crede di essere un cane.

In effetti, tutti i suoi nuovi migliori amici sono cani. Per questo si rifiuta a pascolare come tutte le altre mucche e vuole solo cibo nelle ciotole, proprio come i suoi compagni scodinzolanti e pelosi. Beth DiCaprio della Grace Foundation, nella California del Nord, è la sua mamma adottiva. Di lei racconta:

"molte persone credono che sia un trucco. È sempre fuori con i cani, quindi penso che quello che ha appreso è un comportamento più da cane che da mucca. Lei non sa realmente di essere una mucca. Non è mai stata in giro con un'altra vacca. Mi segue in giro tutto il giorno, proprio come i miei cani, persino in bagno".

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E anche le sue abitudini alimentari sono insolite, continua Beth:

"Milkshake non è ancora convinta di essere una mucca mucca e non è mai stato una grande fan del pascolo. La prima volta che arrivò al ranch non sapeva nemmeno cosa fosse l'erba. Ma anche ora, dopo essersi abituata alla vita nel ranch, si rifiuta di pascolare".

Invece, preferisce essere nutrita come un cane, con snack per premio e pappe nelle ciotole. Cane o mucca, l'importante è che ora Milkshake sia amata come individuo.

Roberta Ragni

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Australia: una passeggiata sospesi tra gli alberi della foresta pluviale

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Passeggiare tra gli alberi e ammirare le foreste da vicino. Respirare aria pura a pieni polmoni e godere del contatto diretto con la natura. In Australia è possibile andare alla scoperta della foresta pluviale con attività all'aria aperta all'insegna dell'avventura e delle vacanze ecosostenibili.

Ammirare la natura, le colline e le cime degli alberi dall'alto è uno dei sogni che l'uomo coltiva da sempre, a partire dal desiderio di volare. Nello stato australiano del Victoria tutto questo diventa realtà. Otway Fly Treetop Walk è una vera e propria passeggiata tra le cime degli alberi.

Il percorso è lungo 600 metri e si trova sospeso a 35 metri di altezza. Passeggiare sulla Treetop Walk permette di ammirare la foresta pluviale da una prospettiva del tutto nuova. I visitatori possono raggiungere la cima degli alberi più alti con una scala a chiocciola.

A 45 metri di altezza si trova una piattaforma panoramica che consente di vedere da vicino le magie della natura australiana. L'esperienza ha la durata di un'ora. Si tratta della passerella più lunga e più alta di questo tipo nel mondo.

I più temerari potranno affrontare un'esperienza più intensa e più lunga, della durata di circa 2 ore e mezza. Si tratta della Zipline Eco-Tour, che consente di spostarsi tra più ponti sospesi e di lanciarsi da un punto all'altro con delle imbracature.

Infine, per chi ama l'avventura e sogna di volare su un mezzo di trasporto non convenzionale, ecco la possibilità, grazie a Global Ballooning, di una gita in mongolfiera nel cielo australiano, per osservare dall'alto la città di Melbourne o i vigneti della Yarra Valley, con l'opportunità di visitare le aziende vitivinicole della zona, alla scoperta delle tradizioni locali.

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Guarda il video.

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Marta Albè

Fonte foto: otwayflytreetopadventures.com

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