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Liguria: le 10 spiagge piu' belle

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spiagge liguria

La Liguria è una delle mete preferite per raggiungere il mare per una vacanza estiva o per un fine settimana, scelta soprattutto da chi vive nelle regioni del centro-nord ed è alla ricerca di una meta abbastanza vicina e suggestiva. 

 

La Liguria, da Ponente a Levante, vi accoglie con numerose spiagge, per lo più ciottolose, tra le quali si trovano anche distese sabbiose, adatte soprattutto per le famiglie con bambini. A luglio e agosto difficile trovare baie poco frequentate, ma il fascino di alcune di esse rimane comunque irresistibile.

Ecco una selezione di dieci tra le più belle spiagge della Liguria.

1) Baia del Silenzio - Sestri Levante

La Baia del Silenzio, a Sestri Levante, in provincia di Genova, viene definita come una delle più affascinati e accessibili località balneari del levante ligure. Un lembo sottile divide la Baia delle Favole, dove si trova un porticciolo turistico, dalla suggestiva Baia del Silenzio, che nel passato era meta prediletta di alcuni ospiti illustri, come Lord Byron e Goethe. Il massimo fascino viene raggiunto all'alba e nelle ore serali.

spiagge liguria 1 baia del silenzio

fonte foto: trovaspiagge.it

2) Spiaggia di Varigotti - Finale Ligure

La spiaggia di Varigotti si trova a Finale Ligure, in provincia di Savona. Ha ricevuto la Bandiera Blu per il mare cristallino e per la gestione sostenibile del territorio. E' tra le poche spiagge della Liguria a sabbia fine e ghiaiettata, con particolare riferimento alla Baia dei Saraceni. E' considerata ideale per le famiglie con bambini e per chi ama le lunghe passeggiate sul bagnasciuga.

spiaggia varigotti

fonte foto: liguriaslow.it

3) Spiaggia di San Fruttuoso - Camogli

A Camogli, in provincia di Genova, troverete la Spiaggia di San Fruttuoso. Si tratta di una piccola spiaggia sassosa situata all'interno del Parco Naturale Regionale di Portofino, che potrete raggiungere in Battello. Le acque sono limpide e il paesaggio naturale è meraviglioso. Si potranno ammirare anche le bellezze architettoniche dell'Abbazia di San Fruttuoso. A San Fruttuoso troverete due spiaggette, sia libere che attrezzate, in cui potrete affittare lettini e ombrelloni.

spiaggia san fruttuoso

fonte foto: visitfai.it

4) Spiaggia di Paraggi - Portofino

La spiaggia di Paraggi si trova tra Rapallo e Portofino, a ridosso del Comune di Santa Margherita Ligure, in provincia di Genova. Si tratta di un antico borgo di pescatori, affacciato sul golfo del Tigullio. E' una delle poche spiagge sabbiose della riviera di Levante ed è famosa per le sue acque verde smeraldo, cristalline e molto limpide.

spiaggia di paraggi portofino

fonte foto: originalitaly.it

5) Spiaggia di Bergeggi

La spiaggia di Bergeggi fa parte dell'omonima Riserva Naturale Regionale del Ponente Ligure, in provincia di Savona. Di fronte alla spiaggia troviamo l'isola di Bergeggi, un promontorio di roccia clacarea che raggiunge i 53 metri di altezza. Si tratta di una località ideale per le immersioni, per ammirare la ricca fauna e flora marina.

spiaggia di bergeggi

fonte foto: ligurianautica.com

6) Spiaggia di Monterosso - Cinque Terre

Monterosso è una delle località più note delle Cinque Terre. La sua è l'unica spiaggia di sabbia di questa località ed è anche la spiaggia più grande. Alle Cinque Terre troverete anche tante altre spiagge, più piccole e suggestive, selvagge e raggiungibili solo via mare. Passeggiare lungo il Sentiero Azzurro vi permetterà di scendere al mare in qualsiasi momento.

spiaggia di monterosso

fonte foto: incinqueterre.com

7) Spiaggia di Cavi di Lavagna

La spiaggia di Cavi di Lavagna si trova a circa mezz'ora di auto da Genova. E' tra le più estese del Levante ligure, per una lunghezza di circa 4 chilometri. E' una spiaggia mista di sabbia e ciottoli. Ha ricevuto il riconoscimento della Bandiera Blu. Da qui potrete visitare il borgo di Lavagna, tra vicoli e stradine.

spiaggia cavi di lavagna

fonte foto: bagniannaria.it

8) Spiaggia di Maramozza - Lerici

La spiaggia di Maramozza è conosciuta anche come spiaggia dell'Eco del mare. Da qui è possibile raggiungere la frazione di Tellaro, riconosciuto come uno dei borghi più belli d'Italia. Ci troviamo nei pressi di Lerici, sulla riviera di Levante. E' un angolo di paradiso, dal mare splendido, tra i più affascinanti della Liguria.

spiaggia maramozza

fonte foto: tripadvisor.com

9) Spiaggia di Alassio

Alassio è una delle mete preferite di chi sceglie la Liguria per una bella vacanza al mare. La spiaggia di Alassio è sabbiosa, fine e bianca. Si estende per circa 4 chilometri. I fondali sono solo lievemente pendenti, una delle caratteristiche che rende Alassio una località adatta per le famiglie con bambini, che troveranno numerosi stablimenti balneari ad accoglierle.

spiaggia di alassio

fonte foto: stbm.it

10) Spiagge di Zoagli

La località di Zoagli si trova sul golfo del Tigullio, in provincia di Genova. La spiaggia principale si raggiunge direttamente dalla stazione dei treni. Le spiagge di Zoagli sono sassose. Incastonate tra gli scogli potrete trovare la spiaggetta del Duca e la spiaggia Arenella. Potrete visitare anche la spiaggia del Pozzetto, formata da sabbia e ciottoli.

spiagge zoagli

fonte foto: golfodeltigullio.org

Marta Albè

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Sardegna: le 15 spiagge più belle della Gallura (Costa Smeralda esclusa)

 


L'oligarca russo che ha rinunciato alla ricchezza per vivere come un contadino (VIDEO)

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German Sterligov ha goduto di una sontuosa ricchezza, passando la vita tra feste di lusso, limousine scintillanti, jet privati e super-yacht. Aveva solo 24 anni quando ha fondato la società che avrebbe fatto di lui uno degli uomini più ricchi della Russia, arrivando ad avere oltre 2.500 dipendenti. L'impero finanziario che ha costruito - con uffici a Londra e New York – gli ha garantito una vita di comodità, tanto da portarlo persino a correre per la presidenza a metà degli anni 2000.

Oggi, dopo 15 anni di fama e denaro, ha lasciato tutto per una vita tranquilla e semplice da contadino in una parte remota del Paese, insieme alla moglie e a 5 figli, lottando ogni giorno per sbarcare il lunario. La sua storia è interessante quanto insolita. È stato un uomo molto ricco e potente e per questo il 47enne è convinto di stare molto meglio rispetto alla maggior parte degli altri oligarchi russi. Lui è pronto per resistere alla crisi economica globale.

"Sono libero qui. Io non dipendo da nessuno e siamo totalmente autosufficienti. Abbiamo trovato la felicità come famiglia. Ed io stento ancora a credere che siamo riusciti a fuggire via da Mosca, con tutta la sua atmosfera mercenaria, l'invidia e il trambusto. Non so descrivere lo stato d'animo che viviamo, non più di quanto si possa descrivere il gusto del gelato. Dovete assaggiare per saperlo", spiegava l'ex oligarca.

{youtube}NGv5nSvMNek{/youtube}

Sterligov non ha rimpianti. Non tornerebbe mai indietro. È felice e in pace in campagna, con le sue pecore, la moglie e i bambini. Oggi descrive sé stesso e la sua famiglia nella vita passata come 'uccelli in una gabbia dorata.

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"Essere super-ricchi è una sorta di schiavitù da cui siamo liberi, per fortuna. E 'stato difficile per mia moglie – ammette- Non era abituata alla vita del contadino. Ora è grata, perché i miei figli vivono una vita normale e reale. La mia famiglia è sicuramente più felice".

Roberta Ragni

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Scoperto un tesoro di coralli bianchi nei fondali delle cinque terre (video)

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Coralli-Bianchi-Liguria

Una campagna oceanografica condotta dai ricercatori di ENEA e dalla Marina Militare, ha scoperto una formazione di meravigliosi coralli bianchi vivi, nei fondali di Punta Mesco, nelle Cinque Terre

I coralli bianchi sono specie ubiquitarie che vivono cioè a diverse latitudini: dalle regioni tropicali a quelle polari, tra i 200 e i 1000 m di profondità.

Le colonie, che appartengono alla specie madrepora oculata, sono state avvistate a 560 metri di profondità. Appaiano in buono stato di salute ma presentano segni di impatto, oltre a numerosi fili di nylon e alcuni rami spezzati, dovuti alla pesca con palangari.

"Il ritrovamento di banchi di coralli bianchi vivi - hanno scritto i ricercatori in una nota - rappresenta un punto di partenza per ulteriori indagini e pone le basi per l'identificazione di appropriate misure di gestione di questi ecosistemi molto vulnerabili."

I coralli bianchi possono essere paragonati a delle vere e proprie oasi nel deserto, in quanto offrono riparo e alimentazione a molte specie. Si è infatti stimato che i reef di coralli bianchi ospitano una diversità biologica tre volte più elevata di quella dell’ambiente circostante.

L'attivita' di ricerca è stata condotta a bordo della nave "Leonardo" con l'impiego del ROV (Remoted Operative Vehicle) "Pegaso" e queste sono le spettacolari immagini appena divulgate dai ricercatori:

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Arturo Carlino

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Capelli danneggiati dal sole: impacchi e rimedi naturali

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capelli danneggiati rimedi naturali

La cura dei capelli in estate è ancora più importante perché la nostra chioma rischia di rovinarsi più facilmente a causa dell'esposizione frequente al sole e alla salsedine. 

Allora al ritorno dalla spiaggia non dimentichiamo di applicare una o due volte alla settimana un impacco rigenerante per i capelli danneggiati dal sole.

Ecco alcuni rimedi naturali utili.

1) Olio di Macassar

L'olio di Macassar è adatto per dare vigore ai capelli inariditi e sfibrati dal sole. Lo potrete utilizzare sotto forma di impacco. Potete acquistare l'olio di Macassar in erboristeria. Massaggiatelo sui capelli asciutti e lasciatelo in posa per trenta minuti o anche per tutta la notte, per potenziarne gli effetti. Lo potrete applicare sui capelli anche prima di andare in spiaggia per proteggerli. Oppure lo potrete utilizzare come olio ammorbidente pre-shampoo al ritorno dal mare.

2) Olio di avocado

Un altro olio alleato della bellezza dei capelli e particolarmente consigliato in estate è l'olio di avocado con cui preparare un impacco adatto a combattere l'aridità dei capelli. Potrete preparare il vostro impacco aggiungendo a 60 ml di olio di avocado 5 gocce di olio essenziale di ylang ylang, che è efficace per rigenerare i capelli spenti e rovinati, come suggerisce la guida "Bellezza 100% Bio" di Laurent Bourgeois.

3) Polpa di avocado e miele

Per i capelli molto danneggiati dal sole, il consiglio è di mescolare 2 cucchiai di miele con la polpa di 1 avocado. Frullate per ottenere un composto liscio e omogeneo da applicare sui capelli per ammorbidirli e per cercare di riparare in modo naturale i danni provocati dai raggi UV. In alternativa all'avocado si utilizza un tuorlo d'uovo. Qui altre info.

4) Impacco allo yogurt

Potrete preparare un impacco rinfrescante e rigenerante allo yogurt. Scegliete un vasetto di yogurt al naturale oppure di yogurt preparato in casa. Potete provare ad utilizzare anche dello yogurt vegetale. Applicatelo sui capelli umidi e lasciate agire per 30 minuti prima di fare lo shampoo. Se volete, potete aggiungere allo yogurt un cucchiaino di miele o di olio extravergine per potenziarne l'effetto.

5) Impacco all'aloe vera

Per questo impacco per capelli all'aloe vera potrete estrarre direttamente un po' di gel incidendo una o due foglie della pianta, oppure utilizzare uno dei prodotti già pronti in vendita in erboristeria. Massaggiate il gel d'aloe vera sui capelli umidi o asciutti e lasciate agire per 15 minuti, infine passate allo shampoo.

6) Impacco all'olio di cocco

L'olio di cocco è davvero prezioso per la cura dei capelli secchi e rovinati dal sole e dal mare. Lo potrete applicare sui capelli in piccole dosi prima di andare in spiaggia, oppure potrete distribuirne qualche goccia sui capelli, insistendo bene sulle punte, prima dello shampoo. Lasciate agire almeno 15 minuti. Se il vostro olio di cocco si è solidificato, immergete la bottiglietta chiusa in una ciotola di acqua calda.

LEGGI anche: 2 trattamenti di bellezza fai-da-te all'olio di cocco

7) Maschera per capelli alle fragole

Frullate da 5 a 10 fragole fresche, a seconda della lunghezza dei capelli, con un cucchiaio di olio extravergine, di cocco o di mandorle dolci, oppure di maionese (meglio se fatta in casa) fino ad ottenere un composto cremoso. Applicate la maschera alle fragole sui capelli umidi per 20 minuti. I semini delle fragole hanno proprietà esfolianti, mentre gli acidi e le vitamine delle fragole aiutano a riparare i capelli.

8) Impacco alla banana

Le banane e l'olio extravergine - ma anche altri oli adatti alla cura della chioma, come quelli già nominati - aiutano a nutrire i capelli. Frullate mezza banana con un cucchiaio di olio extravergine, un cucchiaino di succo di limone e un po' d'acqua per ottenere un composto cremoso e senza grumi, da applicare sui capelli umidi e da lasciare agire per 20 minuti prima dello shampoo.

9) Maschera per capelli alla frutta

Versate nel frullatore mezza banana affettata, la polpa di mezzo avocado con due o tre pezzetti di melone e due o tre cucchiai di yogurt al naturale. Frullate fino ad ottenere un composto cremoso e omogeneo. Se i capelli sono molto danneggiati, aggiungete anche una capsula di vitamina E alla preparazione. Massaggiate sui capelli, avvolgeteli con una cuffia da doccia e con un asciugamano e lasciate agire per 30 minuti prima di risciacquare.

10) Olio di germe di grano

L'olio di germe di grano è adatto per il trattamento dei capelli secchi e sfibrati, anche a causa del sole. Prima dello shampoo inumidite i capelli, magari con l'aiuto di un nebulizzatore, e massaggiateli con alcune gocce di olio di germe di grano, insistendo sulle punte e sulle parti più rovinate. Lasciate agire l'impacco per 15-30 minuti prima di passare al lavaggio.

Leggi anche: 15 oli vegetali preziosi per la salute e la bellezza

Marta Albè

Fonte foto copertina: healthfortourism.com

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8 trattamenti naturali fai-da-te per la cura di tutti i tipi di capelli

 

 

Magnesio: i sintomi piu’ comuni di una carenza

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magnesio carenza

Il magnesio è uno dei minerali essenziali per la nostra salute. Aiuta infatti numerose funzioni del nostro organismo essendo coinvolto in oltre 300 processi metabolici: in particolare è utile per i muscoli e il sistema nervoso, contribuisce a regolare i livelli di calcio nel sangue, aiuta la produzione di energia e tanto altro. Spesso però ne siamo carenti e possiamo avvertire dei sintomi caratteristici.

Quando siamo in carenza di vitamine o sali minerali, il nostro corpo vive una situazione di squilibrio che sarebbe meglio risolvere il prima possibile. Ma come accorgersi di un’eventuale carenza? Spesso c’è bisogno del parere di uno specialista che può riconoscere alcune avvisaglie ma nel caso del magnesio ci sono alcuni sintomi tipici, che possono essere riconosciuti con facilità.

 

SPASMI MUSCOLARI

Un sintomo molto caratteristico della carenza di magnesio sono gli spasmi o crampi muscolari che possono colpire in particolare le gambe sia sotto sforzo, che semplicemente stando in piedi oppure addirittura a riposo e anche la notte mentre si è completamente rilassati.

 

GAMBE SENZA RIPOSO

La sindrome delle gambe senza riposo è stata solo recentemente riconosciuta dalla comunità medica. Questa condizione provoca una sensazione di tensione muscolare nelle gambe, il più delle volte costante, che comporta la necessità di muovere spesso l’arto o gli arti interessati. Di solito peggiora la notte e spesso rende molto difficile dormire.

 

EMICRANIA

Alcuni studi hanno dimostrato un legame tra una carenza di magnesio e un aumentato rischio di emicrania, soprattutto nelle donne che soffrono di questo disturbo in concomitanza con il ciclo mestruale. Il magnesio è noto anche per rilassare i vasi sanguigni, non a caso molti mal di testa, secondo gli esperti, sono causati proprio dalle contrazioni muscolari dei vasi. 

 

DEPRESSIONE O ANSIA

Diversi studi, tra cui quello del George Eby Research Institute, hanno visto come una carenza di magnesio possa causare dei disequilibri nel cervello, che come conseguenza in alcuni casi scatenerebbe una depressione curabile appunto con un'assunzione costante di questo minerale. Dato che il magnesio agisce come un calmante sul sistema nervoso, una sua marcata carenza può provocare anche ansia e attacchi di panico

 

ARITMIE DEL RITMO CARDIACO

Uno scarso apporto di magnesio al nostro organismo può portare anche a sviluppare quella sensazione che ci fa percepire la perdita di un battito cardiaco o al contrario un eccessivo movimento e che può durare per pochi secondi ma anche per un minuto o più.

 

Non sempre questi sintomi sono necessariamente da imputare ad una carenza di questo minerale ma sicuramente provare ad aumentarne l’assunzione attraverso gli alimenti che lo contengono di più o utilizzando un integratore è un tentativo da fare.

Tra i cibi che lo contengono maggiormente ci sono fonti vegetali come noci, cereali integrali e verdure a foglia verde. Nella maggior parte dei casi però, dato che purtroppo l’utilizzo dei fertilizzanti chimici ha impoverito di minerali i nostri suoli, potrebbe essere necessario ricorrere ad un integratore.

{youtube}EJDRAibneqw{/youtube}
{youtube}_HFKatjmnHg{/youtube}

Francesca Biagioli

Leggi anche:

- Magnesio: un minerale essenziale per la nostra salute

- Magnesio: le 10 migliori fonti vegetali

Sicurezza alimentare: a Ginevra fissati nuovi limiti per metalli pesanti e pesticidi

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sicurezza alimentare codex

Nuovi limiti per la sicurezza alimentare. La scorsa settimana la Commissione del Codex Alimentarius si è riunita in Svizzera, a Ginevra, e ha adottato una nuova serie di norme per la sicurezza alimentare, che comprendono i livelli massimi accettabili di piombo nel latte artificiale e di arsenico nel riso.

La commissione è stata istituita nel 1963 dall'Organizzazione per l'Alimentazione e l'Agricoltura delle Nazioni Unite (FAO) e dell'Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) per sviluppare standard alimentari uniformi, linee guida e codici per la promozione di un cibo più sicuro e nutriente, con riferimento ai consumatori di tutto il mondo.

Latte artificiale

La raccomandazione del Codex Alimentarius per il latte artificiale riguarda un contenuto di piombo non superiore a 0,01 mg per kg. Lo standard precedente era di 0,02 mg per kg. Gli effetti negativi del piombo nei più piccoli riguardano lo sviluppo del cervello e del sistema nervoso. I livelli di piombo nel latte artificiale possono essere controllati dall'approvvigionamento di materie prime provenienti da zone in cui il piombo è meno presente.

Arsenico

Per la prima volta il Codex Alimentarius ha adottato un livello massimo di arsenico nel riso, pari a 0,2 mg per kg. Ha deciso di elaborare un codice che permetta ai Paesi di rispettarlo. L'esposizione prolungata all'arsenico può causare lesioni tumorali e alla pelle. L'arsenico è stato associato anche a diabete, malattie cardiache, diabete e danni al sistema nervoso del cervello. L'arsenico è presente naturalmente in alcune parti del mondo a livelli elevati, sia nelle acque sotterranee che nel suolo. Entra nella catena alimentare quando viene assorbito dagli alimenti. Per limitare il problema è necessario migliorare l'irrigazione e le pratiche agricole, ad esempio con coltivazioni del riso in letti rialzati anziché nelle comuni risaie.

Farmaci veterinari

Il Codex Alimentarius raccomanda che alcuni farmaci veterinari non possono essere utilizzati in animali da allevamento per la produzione alimentare, per evitare residui in carne, latte, uova e miele. La motivazione è data dai potenziali effetti negativi sulla salute umana e al possibile contributo allo sviluppo della resistenza ai farmaci. Le sostanze vietate sono: cloramfenicolo, verde malachite, carbadox, furazolidone, Nitrofural, clorpromazina, stilbeni e olaquinadox.

Residui di pesticidi

Il Codex Alimentarius ha adottato i valori massimi per l'impiego di pesticidi in agricoltura dato che, anche se utilizzati secondo le norme, queste sostanze possono causare la permanenza di residui nei cibi. Ad esempio è stato fissato il limite di 0,02 mg per kg per il diserbante diquat usato sulle banane o sui chicchi di caffè e un limite di 0,6 mg per kg sulle prugne per quanto riguarda il propiconazolo, un'antimuffa.

Tossine nel mais

Le fumonisine sono tossine prodotte da muffe che crescono su mais in campo o dopo il raccolto e incidono negativamente sia gli esseri umani che sugli animali. Umidità, immagazzinamento inadeguato e danni da insetti possono aumentare il rischio. Il Codex Alimentarius ha fissato i livelli massimi per la presenza di fumonisine a 4 mg per kg sui chicchi di mais crudi e a 2 mg per kg sulla farina di mais.

Spezie

La Commissione ha inoltre adottato un nuovo codice d'igiene per aiutare a minimizzare la contaminazione delle spezie in tutte le fasi della produzione. Esso contiene raccomandazioni sulla localizzazione dei siti produttivi, la salute e l'igiene personale, attrezzature, stoccaggio e trasporto.

Scarica qui il report completo.

Marta Albè

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Sicurezza alimentare: il cibo italiano e' il meno contaminato del mondo, ma attenzione ai prodotti low cost

ll Codex Alimentarius, la paura alimentare del nuovo decennio?

 

Come Nestle' sta rubando l'acqua agli indiani d'America e non solo

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nestle acqua california

Imbottigliare acqua e continuare ad attingere alle falde acquifere per mero profitto nonostante la siccità. Per poi rivendere l'oro blu confezionato negli Usaa, dove il sistema di acquedotti per la distribuzione dell'acqua potabile è il più sicuro del mondo e dove dunque si potrebbe bere acqua del rubinetto senza problemi. Tutto ciò ai danni degli indiani d'America e non solo.

Nestlé è di nuovo al centro delle polemiche per l'accaparramento dell'acqua. Si autodefinisce una realtà sostenibile dal punto di vista sociale e ambientale, promuove il valore condiviso, ma a quanto pare solo a parole, dato che terrebbe nascosti da anni i dati relativi all'estrazione di acqua dalla falde.

Il problema dell'accaparramento dell'acqua in questo momento riguarda soprattutto la California, che sta attraversando la siccità più grave dell'ultimo secolo. Mentre i cittadini rischiano multe molto salate per l'irrigazione dell'orto e del giardino, la multinazionale continua a succhiare acqua dalle falde, senza rivelare in quali quantità.

L'impianto di imbottigliamento si trova nella riserva di Morongo Band Mission Indians, un gruppo tribale riconosciuto a livello federale, e ciò significa che le operazioni di Nestlé non sono soggette agli stessi controlli delle altre aziende da parte delle agenzie idriche locali, trattandosi di un'area speciale. La riserva si trova nella località di Riverside County, in California. Nestlé non avrebbe l'obbligo di divulgare informazioni relative alla quantità d'acqua prelevata o ai prezzi.

Perché è possibile prelevare acqua da una zona di siccità e venderla? Se lo domandano le popolazioni locali, che vedono le proprie risorse idriche prosciugarsi. I dati verrebbero tenuti nascosti anche con la complicità di coloro che vivono nella zona e che vorrebbero tenersi stretti i 250 posti di lavoro offerti dall'impianto in un'area in cui trovare occupazione è molto difficile.

Nello stesso tempo però diventa molto importante per le tribù proteggere le risorse idriche rimaste. Nestlé ha ribadito il proprio impegno per quanto riguarda lo svolgimento delle operazioni di estrazione e imbottigliamento dell'aqua seguendo tutte le normative pubbliche statali. Secondo l'azienda, il tutto si svolge in modo responsabile dal punto di vista ecologico e così da impedire impatti negativi sull'ambiente e che le risorse idriche vengano sottratte alle tribù locali.

E allora perché i dati vengono tenuti nascosti? Nestlé è uno dei maggiori fornitori di acqua in bottiglia negli Usa. In tutto il mondo vende oltre 11 miliardi di dollari di acqua in bottiglia ogni anno e ne possiede più di 70 marchi. E per raggiungere simili risultati sfrutta un bene che dovrebbe essere sempre comune, non fermandosi nemmeno di fronte alla siccità di una riserva dove le precipitazioni sono sempre più scarse. Dopo la guerra per il petrolio, avremo la guerra per l'acqua?

Marta Albè

Fonte foto: salon.com

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Come visitare l'Umbria su un'auto elettrica alla scoperta degli itinerari più affascinati

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umbriagreencard

Visitare l'Umbria in modo responsabile ed ecosostenibile è da oggi ancora più facile. Grazie ad "Umbria Green Card" sarà possibile scoprire i luoghi più belli del "cuore verde d'Italia" a bordo di un veicolo elettrico a zero emissioni.

 

Una mobilità alternativa, rispettosa dell'ambiente - promossa da Renault con il patrocinio delle istituzioni locali - che promuove in Umbria una forma di turismo ecosostenibile, offre ai visitatori la possibilità di conoscere e vivere questo territorio con una particolare attenzione all’ambiente.

Lontana dai flussi turistici di massa, l’Umbria si propone come regione ideale da percorrere a bordo di un’auto elettrica e scoprire a contatto con la natura. Paesaggi incontaminati, antichi borghi, colline, monti e valli, castelli e santuari: una fusione tra arte e natura che è il fascino dell’Umbria, nella pace e serenità che ispirano i suoi luoghi, adottando una una mobilità 100% elettrica ed ecologica.

Grazie ad una card dedicata, sarà possibile andare alla scoperta di questi territori - ricchi di attrattive storico-artistiche, paesaggistiche e religiose - a prezzi agevolati, con la possibilità di percorrere i più bei itinerari turistici della regione.

L’Umbria Green Card associa, infatti, l’opportunità di usufruire di sconti sui servizi offerti da strutture convenzionate (agriturismi, hotel, ristoranti, musei) con la possibilità di percorrere suggestivi itinerari noleggiando un veicolo elettrico.

Gelosa custode dei propri tesori, questa regione ha da sempre posto particolare attenzione alla tutela del proprio territorio attraverso iniziative che ne valorizzassero la propria vocazione ecoturistica. Con Trasimeno Slow Living, ad esempio, sono stati disegnati ed attrezzati 18 itinerari, da fare a piedi o in bicicletta, intorno al lago meno inquinato d'Italia.

Ispirata agli stessi principi di turismo responsabile, l’Umbria Green Card si propone di favorire esperienze turistiche a basso impatto ambientale, offrendo la possibilità ai visitatori di avvalersi di veicoli elettrici per loro spostamenti. Contestualmente all’acquisto della card, vengono fornite ai turisti delle mappe relative a percorsi di interesse storico, naturalistico, artistico, religioso ed enogastronomico, tutti itinerari compatibili in lunghezza con l’autonomia reale dei veicoli.

umbria green card

28 colonnine di ricarica sono già state installate nella città di Perugia e presto verranno installate in altri 13 comuni della Regione, rendendo sempre più facile per i turisti un utilizzo dei veicoli elettrici anche al di là degli itinerari proposti.

Acquistabile sul sito Internet www.umbriagreencard.it o presso una delle strutture ricettive convenzionate, l’Umbria Green Card è disponibile in tre tagli, e sarà presto disponibile una "card" per i residenti:

- validità di 24 ore al prezzo di 4,00 € (card famiglia al prezzo di 7,00 €);
- validità di 3 giorni al prezzo di 10,00 € (card famiglia al prezzo di 19,00 €);
- validità di 7 giorni al prezzo di 18,00 € (card famiglia al prezzo di 35,00 €).

Acquistata la carta sarà possibile prenotare la propria auto elettrica in base alle disponibilità visibili qui a queste tariffe scontate.

Ancora una volta, da questa splendida regione arriva un efficace esempio virtuoso per promuovere un turismo sostenibile, capace di rispettare il proprio patrimonio artistico e paesaggistico.

Arturo Carlino

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Vacanze in solitaria in Umbria per ritrovare sé stessi

 

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Imballaggi alimentari: dall'agar agar il packaging biodegradabile del futuro

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Da dove deriva la maggior parte dei rifiuti che produciamo ogni giorno? Soprattutto dagli imballaggi alimentari e dalle confezioni di ciò che mangiamo o beviamo. Volendo, possiamo acquistare prodotti sfusi per contenere i rifiuti domestici, ma alcuni prodotti non possono fare a meno di imballaggi. Quale sarà la soluzione?

Lo studio di design svedese Tomorrow Machine crede che la relazione tra cibo e packaging debba costituire una simbiosi in cui contenitore e contenuto abbiano la stessa durata. Non si tratta del comune usa-e-getta, ma di una trovata molto più sottile.

Tomorrow Machine ha ideato la serie This Too Shall Pass. E' formata da tre elementi che assomigliano molto più a decorazioni che a prodotti per la casa. Il primo, destinato a contenere liquidi è un imballaggio gelatinoso, realizzato con l'acqua e l'agar agar. Una vera e propria gelatina commestibile da utilizzare come imballaggio per le bevande, per i succhi di frutta, per i frullati e per il gelato.

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Il secondo elemento ha forma triangolare ed è stato ideato per contenere alimenti secchi, come il riso e i cereali in chicco. E' stato ottenuto con la cera d'api, è biodegradabile e lo si deve sbucciare come un frutto per raggiungere ciò che si trova al suo interno.

rice package

rice peel

Il terzo elemento è il più sorprendente. Si tratta di un contenitore dalla forma tondeggiante creato con lo zucchero caramellato rivestito da cera naturale adatto a contenere liquidi come ad esempio l'olio d'oliva.

food packaging

E' soltanto di uno degli esempi ideati da Tomorrow Machine per immaginare il packaging del futuro. Le nostre abitudini cambieranno? E come verranno confezionati i prodotti in vendita nei negozi nei prossimi anni?

Marta Albè

Fonte foto: tomorrowmachine.se

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9 eco-prodotti biodegradabili tutti da coltivare

 

One with the birds: la tenda modulare sull'albero fatta di bambu'

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Penda

Un po' tenda, un po' casa sull'albero, che si monta e si smonta in maniera modulare come se fosse un alveare. Sono le speciali tende pensate per trasformarsi in piccoli hotel ideate dal team di architetti di Penda per partecipare al concorso AIM Legend of the Tent, degne dei migliori glamping.

In comune con le classiche tende vi è la location, immersa nel verde. Il nome dice tutto: “One with the birds”. Proprio così, la costruzione sorge proprio sugli alberi come un nido. Ma non è ancora tutto. Si tratta infatti di un albergo modulare, portatile (nel senso che può essere smontato e ricostruito facilmente altrove) e interamente realizzato con bacchette di bambù.

L'obiettivo dei progettisti di Penda? Portare gli ospiti il più vicino possibile alla natura senza arrecarle il minimo danno.

La struttura si ispira ai tepee dei nativi americani, che non lasciano alcuna traccia sul sito, né sul materiale stesso, perché i giunti vengono collegati con funi, in modo che le tende siano facili da costruire, decostruire e trasportare.

1. Penda

Come viene costruito l'hotel? I giunti di bambù vengono creati mettendo delle canne di bambù a forma di X. Le travi vengono poi legate con la corda, piuttosto che fissate coi chiodi, mantenendo intatto il bambù in modo tale da non danneggiarlo e riutilizzarlo per creare hotel-tende altrove. Alla base di ogni “stanza” vi sono delle aste orizzontali che servono a supportare il pavimento. Uno schema che si può ripetere all'infinito per aumentare la larghezza e l'altezza della struttura.

Penda2

La dimensione di ogni tenda è di 4,7 metri, quindi abbastanza stretta, ma otto travi strutturali sono combinate in varie articolazioni, in modo tale che il sistema sia in grado di sostenere un peso elevato”, ha detto Precht, uno degli ideatori. La struttura inoltre viene sollevata leggermente da terra, in modo tale che i cambiamenti nei livelli del terreno non vengano avvertiti.

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Con un sistema strutturale flessibile e collegato che assicura spazi confortevoli, abbiamo la possibilità di creare una varietà di edifici di diverse dimensioni. a seconda delle esigenze. Le dimensioni e la quantità possono crescere: da camere singole a una struttura familiare,” spiega il team. “L'obiettivo era quello di creare una connessione che non lascia alcun impatto sul sito, né alcun danno sul bambù stesso. Così dopo che l'hotel temporaneo viene decostruito, i materiali possono essere riutilizzati come ponteggio in un cantiere edile o riutilizzati per un altro hotel temporaneo in un altro luogo”.

Il sistema potrebbe essere utilizzato anche per offrire riparo in situazioni di emergenza.

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Il team adesso è alla ricerca di partner per lavorare su strutture più ampie per realizzare grandi alberghi temporanei.

Francesca Mancuso

Foto: Home-of-Penda

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Orsi animali 'dannosi': la delibera che dispone anche abbattimento e cattura

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orsi trento

La Provincia di Trento ha creato una nuova definizione per gli orsi, non più "specie protetta" ma "dannosa". E ne dispone l'abbattimento e la cattura. Cosa significa? Che di fatto si darebbe ai cacciatori, o a chi per loro, un nuovo bersaglio su cui scagliarsi, dimenticando tutto di un colpo dei finanziamenti pubblici che proprio Trento ha ricevuto per la reintroduzione di questi animali.

Gli 'orsi dannosi' in Trentino, infatti, potranno essere muniti di radiocollare, ma anche catturati o abbattuti, se non saranno efficaci le misure di prevenzione. È quanto dispone una delibera della Giunta della Provincia autonoma di Trento, che entra a fare parte del Piano d'azione interregionale per la gestione dell'orso bruno nelle Alpi centro-orientali (Pacobace).

"Siamo attenti - ha spiegato l'assessore Michele Dallapiccola - al turismo culturale e sportivo, ma anche agli aspetti naturalistici. Se da una parte il progetto di reintroduzione degli orsi ha rappresentato un'attrattiva, siamo anche consapevoli delle difficoltà che talvolta comporta per i danni al bestiame. Un lavoro approfondito di monitoraggio effettuato nel 2013 ci ha portati a formulare questa proposta".

Per la Lav, però, la definizione di specie dannosa, che non esiste nel nostro ordinamento, è illegittima:

"Gli orsi non sono dannosi, fanno semplicemente gli orsi e hanno il diritto di vivere nel loro habitat, senza essere messi al patibolo per ignoranza o per discutibili interessi, così si calpesta la legge 157/92 e gli artt. 544 ter e bis del codice penale. Il Ministro dell'Ambiente Galletti respinga questa delibera scellerata!".

L'associazione, ricordando che l'orso è una specie particolarmente protetta, annuncia ricorso e valuta l'opportunità di un esposto alla Corte dei Conti per la sospetta 'malagestione' dei cospicui fondi nazionali e UE destinati, negli anni, al Progetto di reintroduzione LIFE Ursus. Per la Lav si tratta di una delibera dannosa e contraria a qualsiasi legge, ma anche a qualsiasi ragionamento logico. Quanti orsi seguranno le sorti dello sfortunato M13?

Roberta Ragni

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Qual e' il vero costo di un hamburger?

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Nel 2005, la Camera dei Rappresentanti approvò un atto che vietava ai consumatori di citare in giudizio gli operatori fast-food per l'aumento di peso. Lo soprannominarono "Cheeseburger Bill" (formalmente, "responsabilità personale in atto dei consumi alimentari") e stabilì che i costi dei fast food sono personali, non sociali, e certamente non sono una conseguenza della vendita di alimenti nocivi a prezzi bassi.

Tutto era partito da una class-action che accusava McDonald di provocare l'obesità nei bambini. Ma la realtà è ben diversa da quello che scrissero i decisori politici 8 anni fa, come ha dimostrato Mark Bittman del New York Times, che ha voluto calcolare i costi reali dell'hamburger, dopo anni di alimentazione pericolosa per noi, per gli animali e per l'ambiente.

Qualunque sia il prodotto, infatti, alcuni costi sono a carico dei produttori, ma altri, chiamati costi esterni – o "esternalità", come ci insegnano gli economisti - non lo sono; né sono rappresentati nel prezzo. Per fare un esempio: se il cheeseburger viene avvolto in un pezzo di carta, e si getta quel pezzo di carta sul marciapiede, alla fine dovrà essere raccolto da un operatore della nettezza urbana retribuito; il costo di tale atto è un'esternalità. E solo calcolando tutte le esternalità si può arrivare ad un vero e proprio costo di un prodotto o di una attività.

Partiamo con un po' di dati. Si stima che gli americani mangino circa 16 miliardi di hamburger l'anno, di tutte le forme e dimensioni. Il prodotto "medio" costa circa 4,49 $. Ma i suoi costi esterni variano da 68 centesimi a 2,90, includendo solo le spese che sono relativamente facili da calcolare, come le emissioni di CO2, il cui valore monetario potrebbe variare da 15 centesimi (secondo il tasso ufficiale del governo) a 24 centesimi (fonti indipendenti conservatrici) e $ 1.20 (alta indipendente). La media di questi tre stime, in ogni caso, ci porta a 53 centesimi per hamburger.

Anche i costi per le malattie croniche sono calcolabili. Gli studi ci dicono che l'assunzione di carne rossa può aumentare il rischio di malattie cardiovascolari e la mortalità, ma come molte delle esternalità speculative discusse nell'analisi, è impossibile assegnare un costo per questo. In ogni caso, un fattore principale nella crescita dell'obesità è stato proprio l'aumento della disponibilità di alimenti ipercalorici, e gli hamburger hanno svolto un ruolo importante in questo processo. Tra il 1970 e il 2000, l'apporto calorico pro capite è aumentato del 24 per cento, e il settore dei fst food e del take away è cresciuto di oltre la metà rispetto a tutti gli altri alimenti che mangiamo.

Tra il 2007 e il 2010, l'11,3 per cento dell'apporto calorico giornaliero degli adulti americani proveniva da fast food . Gli hamburger, quindi, hanno certamente avuto un ruolo importante nella crescita dell'apporto calorico. Per stimare la quota dei costi connessi all'obesità derivanti dal consumo degli hamburger, è stata allora stimata la quota di calorie provenienti dagli hamburger dei fast-food. Supponendo che l'11,3 per cento di calorie è proporzionale al tasso di incidenza di obesità (che può essere anche maggiore), i rischi per associati alla salute, e i suoi costi per i trattamenti, sono attribuibili agli hamburger per il 15 per cento della quota dei costi diretti e indiretti derivanti da obesità (circa 1,65 per cento del totale).

Il legame tra obesità e malattie mortali croniche - artrite, malattie cardiovascolari, ipertensione, diabete di tipo 2 e alcuni tipi di cancro, tra gli altri - è ben documentato, così come lo è anche il loro enorme onere economico. Si tratta di circa 231 miliardi dollari l'anno. Questi numeri indicano che il costo degli hamburger è di circa 4 miliardi di dollari l'anno (solo hamburger da fast food!), in media 48 centesimi per hamburger.

Alcuni altri costi, poi, sono solo vagamente calcolabili. Ci sono i nitrati elevati nelle forniture di acqua derivanti dai fertilizzanti chimici utilizzati per la coltivazione del mais per nutrire il bestiame; il costo dei buoni pasto e di altri programmi di welfare pubblico; il ruolo del settore delle carni bovine nell'aumento della resistenza agli antibiotici; il consumo di suolo, i residui di pesticidi, gli indici infortunistici nei macelli, e così via... Ancora più difficile da calcolare sono i "costi" di una vita ridotta, o il valore della perdita di biodiversità che deriva dalla distruzione delle foreste pluviali per fornire terreno al bestiame o alla sua alimentazione.

Ognuno di questi costi aggiunge centesimi e centesimi ai costi esterni di un hamburger. Ma anche se possono essere banali singolarmente, è quando si sommano che arrivano i problemi. L'anno scorso, le catene di hamburger hanno incassato circa $ 70 miliardi di fatturato. Quindi non è una forzatura dire che i costi esterni di un hamburger possano addirittura superare i "benefici" (se davvero ce ne siano, agli utili delle aziende).

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Se tali esternalità fossero sostenute dai produttori, e non dai consumatori o dalla società in generale, l'industria della carne non sarebbe più così altamente redditizia. Smetterebbe di esistere. In questa discussione, l'hamburger è semplicemente il simbolo di un sistema alimentare sbagliato, quello del cibo industriale, che ha manipolato i prezzi per ingannarci: i prezzi bassi non indicano un vero "risparmio", ma tanti problemi da risolvere, alla faccia di equità, sostenibilità e salute.

Roberta Ragni

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Stair Street Art: le 10 scale piu' belle del mondo

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stair art scale

Stair Street Art, l'arte di dipingere e decorare le scale. Stop alle città immerse in un grigiore cupo e monotono. Il guerrilla gardening aiuta a renderle più verdi, l'urban knitting le riempie di colore. 

Dipingere le vecchie scalinate le ravviva dei colori dell'arcobaleno e le trasforma in attrazioni inaspettate per i visitatori. Così le scalinate abbandonate a se stesse tornano ad affascinarci.

Ecco 10 delle scale più belle del mondo.

1) Istanbul - Turchia

Dipingere una vecchia scala grigia e fatiscente con i colori dell'arcobaleno. Ecco l'idea di un pensionato di Istanbul. La sua opera è stata davvero apprezzata dagli abitanti, che si sono opposti alla volontà delle autorità di riportare tutto come in origine. E così ad Instanbul sono state verniciate numerose scale pubbliche, sempre in tema arcobaleno, simbolo della pace.

Leggi anche: Scale arcobaleno: la guerriglia urbana di Istanbul che fa impazzire il mondo

2) Brienno - Italia

La Stair Art è arrivata anche in Italia grazie all'Urban Knititng. A Brienno sono state raccolte decine di "pezze" fatte a mano per non dimenticare la situazione di questo paesino in provincia di Como colpito da una frana nel 2011. Gli abitanti furono costretti ad evacuare. E l'Urban Knitting è servito a riportare colore e alla nascita di nuove collaborazioni tra i cittadini.

Leggi anche: Frana in provincia di Como: abitanti costretti ad evacuare

 stair art 2

fonte foto: crochetcircus.com

3) Caltagirone - Italia

Questa fotografia è stata scattata a Caltagirone, in Sicilia. L'abbellimento delle scale della località in provincia di Catania con i fiori fa parte di una tradizione popolare e religiosa. Dal 25 aprile al 4 giugno 2014 si è ripetuta la tradizione di La Scala Infiorata, sui 142 gradini della scala di Santa Maria del Monte, ornati con maioliche, per un percorso lungo circa 130 metri.

stair art 3

fonte foto: modernism.ro

4) San Francisco - Stati Uniti

Questa scalinata davvero sorprendente si trova negli Stati Uniti, a San Francisco, sulla 16th Avenue, dove sono presenti numerosi esempi di scalinate artistiche. Viene anche chiamata "Tiled Steps". Si tratta di una scala con gradini a mosaico, ricchi di decorazioni floreali e marine che riprendono tutti i colori dell'arcobaleno e che nella composizione richiamano le antiche vetrate delle chiese.

stair art 4

fonte foto: ywllofish.tumblr.com

5) Valparaiso - Chile

Ecco come trasformare una vecchia scalinata in cemento nella tastiera di un pianoforte. Basta ridipingere i gradini di bianco e aggiungere del nero per creare i tasti mancanti. Ci troviamo a Valparaiso, in Cile, sull'Oceano Pacifico, una località ricca di case dai muri variopinti, dove gli abitanti preferiscono spostarsi a piedi e in bici.

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fonte foto: streetartutopoa.com

6) Philadelphia - Stati Uniti

La scalinata del Philadelphia Museum of Art non poteva che essere dedicata all'arte contemporanea. Fu fondato nel 1876 in occasione dell'Esposizione universale che celebrava il primo centenario della Dichiarazione di indipendenza degli Stati Uniti d'America e venne inaugurato il 10 maggio 1877. E' uno dei maggiori centri d'arte degli Stati Uniti.

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fonte foto: flickr.com

7) Siria

E' stata soprannominata "The Stair of Peace", la Scala della Pace. Si trova in Siria. Si tratta di una scala rivestita di mattonelle a mosaico, che formano dei motivi geometrici basandosi soprattutto sui colori del giallo, dell'azzurro, del lilla e del blu. E' stata realizzata grazie al lavoro di studenti e volontari che hanno studiato il progetto decorativo e la distribuzione dei blocchi di colore.

stair art 7

fonte foto: facebook.com

8) Seoul - Corea del Sud

Questa scalinata artistica si trova a Seoul in Corea del Sud, di fronte al Teatro Musicale della città. Si tratta di un punto di incontro per la musica, l'arte e la cultura. A proposito di questa creazione, che sfrutta i toni del nero, del bianco e del fuxia si parla sia di Street Stairs che di scale creative e artistiche, in grado di sfruttare la prospettiva per la composizione del soggetto.

stair art 8

fonte foto: 500px.com/kimhwan

9) Angers - Francia

Ecco una scala variopinta diversa dalle altre, resa originale dagli origami di colore giallo, arancio e rosa acceso. Rappresentano delle girandole, ma da lontano assomigliano molto a delle foglie secche autunnali. La località di Angers si trova nella Valle della Loira. La città è bagnata dal fiume Maine ed è classificata come Patrimonio Unesco.

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fonte foto: boredpanda.com

10) Morlaix - Francia

Siamo ancora in Francia per la decima meravigliosa scala dipinta che abbiamo selezionato per voi. E' decisamente tra le più belle scalinate del mondo, a partire dalla pazienza con cui è stata realizzata, tenendo conto della prospettiva creata dagli scalini. Morlaix si trova nella regione della Bretagna, nel nord-ovest della nazione.

stair art 10

fonte foto: facebook.com/zag47

Marta Albè

Fonte foto: streetartutopia.com

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Nuovo scandalo alimentare: carne scaduta da un anno per McDonald, Pizza Hut e Kfc

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Carne scaduta da un anno, ri-confezionata e utilizzata per le catene di fast food McDonald, Kfc e Pizza Hut. Dopo lo scandalo della carne di cavalloe una serie infinita di frodi alimentari transazionali, ecco la sconvolgente realtà dipinta da una nuova inchiesta che ha puntato i riflettori su un fornitore cinese, la Shanghai Husi Food Company.

A inchiodarla sono state le raccapriccianti immagini trasmesse da un programma televisivo di un'emittente di Shanghai, la Dragon Tv, che mostrano carne andata a male ma utilizzata ugualmente per confezionare i suoi prodotti. Inoltre, a essere mostrata è anche un'email attribuita a un dirigente della compagnia, che chiede ai dipendenti di allungare di dieci giorni le date di scadenza di alcuni prodotti. Si tratta, ad esempio, della carne di pollo usata per le pepite. D'altronde, noi mettevamo in guardia da questo alimento già dal 2013...

Le autorità sanitarie cinesi sono subito intervenute sospendendo il fornitore di McDonald e Yum (a cui appartengono KFC e Pizza Hut). Le tre catene, dal canto loro, hanno affermato che nei prossimi giorni alcuni dei loro prodotti potrebbero scarseggiare. Yum fa sapere che l'ennesimo problema di sicurezza alimentare riguarda due tipi di hamburger, mentre McDonald non ha specificato quali alimenti sono stati colpiti. Shanghai Husi Food Co ha detto che sta cooperando con un'indagine ufficiale.

carne avariata

Alla luce di tale inchiesta e degli scandali in mezza Europa che si susseguono in materia di frodi alimentari che vedono la carne destinata al consumo umano e suoi derivati quale principale protagonista, Giovanni D'Agata, fondatore dello "Sportello dei Diritti", rileva che ancora una volta il sistema di tracciabilità delle carni ha offerto i suoi buchi neri che alla fine potrebbero pesare ancora una volta sulla salute e i diritti dei consumatori.

"Facciamo appello alle istituzioni europee di adottare migliori strumenti normativi e a livello di controlli che garantiscano la tracciabilità, invitiamo comunque anche le autorità sanitarie italiane ad amplificare le verifiche su tutti i prodotti a base di carne che provengono da oltre confine", spiega http://www.sportellodeidiritti.org/notizie/dettagli.php?id_elemento=2950 D'Agata. In attesa che venga fatta luce su questa nuove frode, resta solo una domanda: chissà quanta carne scaduta, marcita, avariata sia già stata trangugiata dai consumatori...

Roberta Ragni

Photo Credit

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Mangiare senza glutine non fa dimagrire

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senza glutine1

Anche le persone che non sono affette da celiachia o intolleranza al glutine tendono sempre più spesso ad avvicinarsi ad una dieta gluten free, ritenuta più leggera, salutare e alcune volte in grado di far perdere qualche chilo di troppo. Quest’ultimo punto però è stato messo in discussione dai nutrizionisti che lo ritengono una falsa credenza.

Secondo gli ultimi dati dell’Associazione Italiana Celiachia circa 600mila famiglie comprano alimenti senza glutine, anche se non ci sono celiaci in casa, con la speranza di dimagrire. Secondo l’Aidepi (Associazione delle Industrie del Dolce e della Pasta Italiane) in realtà non ci sono prove scientifiche che dimostrerebbero l’efficacia dei prodotti senza glutine nella perdita di peso. Anzi, già nel 2012, in Inghilterra era nata una polemica perché si era visto come questi prodotti contenessero in realtà più grassi. La normale pasta, sostengono gli esperti, mangiata in giusta misura può essere inserita tranquillamente in una dieta dimagrante. 

Questa posizione è appoggiata anche i nutrizionisti, è intervenuto sull’argomento il presidente della Società Italiana di Scienza dell'Alimentazione, Pietro Antonio Migliaccio: “Non ha senso seguire una dieta senza glutine solo per dimagrire. Non ci sono prove scientifiche che dimostrino l’efficacia dietetica di pasta, pane e biscotti per celiaci. Un etto di pane senza glutine, che viene sostituito con carboidrati e grassi, ha le stesse calorie di uno che lo contiene, ma con una composizione in macronutrienti che, non essendo necessaria, potrebbe alterare le risposte metaboliche. Non consiglio mai un regime del genere a chi non soffre di questa patologia ma vuole solo dimagrire”.

Dello stesso parere Andrea Ghiselli del Consiglio per la Ricerca e la Sperimentazione in Agricoltura di Roma: “Il glutine è una proteina presente in molti cereali che, come tutte le proteine, ha un forte potere saziante. Per cui, al contrario, può aiutare a perdere peso. Mangiando i prodotti senza glutine non si perde peso, tanto più che il riso, spesso usato dai celiaci invece della pasta, ha un indice glicemico superiore rispetto alla pasta”.

Ma cosa dire invece dei cereali (e non cereali) naturalmente senza glutine come miglio, grano saraceno, quinoa, amaranto? Forse bisognerebbe evitare, se non necessari, i prodotti “forzatamente” senza glutine e variare un po’ utilizzando quelli che invece per natura non contengono questa proteina. Perché se è vero che il glutine non fa ingrassare è comunque una sostanza che il nostro organismo fa fatica a digerire e verso la quale si possono scatenare reazioni senza arrivare per forza alla comparsa della celiachia.

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Francesca Biagioli

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Il distributore automatico per fare il pieno di... detersivi alla spina!

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Siete alla ricerca di detersivi più rispettosi dell'ambiente? A Padova negli ultimi tempi è arrivata una novità. Si tratta di Deterfriend, un distributore automatico per la vendita di detersivi alla spina. Lo ha ideato Enrica Sanavio, una biologa a cui la natura sta molto a cuore e che proprio per questo progetto di recente ha ricevuto il Premio Innovazione dell'Impresa Femminile.

Deterfriend è un negozio automatico dove i cittadini possono prelevare da soli il detergente liquido sfuso, un po' come farebbero per il carburante. In questo modo si ottiene il vantaggio principale legato alla scelta dei detersivi alla spina, cioè la riduzione dei rifiuti prodotti dagli imballaggi.

Infatti per acquistare i detersivi alla spina dal distributore Deterfriend si possono utilizzare flaconi o contenitori propri di qualsiasi dimensione. Una libertà che si traduce in un sistema di acquisto che non produce rifiuti. Grazie ai distributori automatici di detersivi sfusi avremo meno accumuli di plastica e una riduzione delle emissioni di Co2.

Ogni distributore è dotato di un dispositivo conta litri. I detersivi vengono erogati in quantità che corrispondono al credito inserito, a partire da 30 centesimi. Un'opzione che permette di acquistare soltanto il quantitativo di detersivo di cui si ha davvero bisogno e che consente di risparmiare.

Il progetto Deterfriend ricorda che per la pulizia della casa non serve utilizzare un numero esagerato di prodotti. Per questo l'offerta è ridotta ad 8 detersivi, alcuni dei quali sono multiuso, cioè risultano adatti alla pulizia di superfici differenti.

La maggior parte dei detersivi proposti sono "ECO", cioè rispondono a criteri ambientali minimi per la protezione delle acque (secondo il decreto del 24 maggio 2012 del Ministero dell'ambiente e della tutela del mare e del territorio). Si tratta del detersivo per i piatti, dello spray per i vetri, dell'anticalcare, del detersivo per la lavatrice e dell'ammorbidente.

Speriamo che presto anche i prodotti rimanenti, cioè lo sgrassatore, l'antibatterico e il detersivo per i pavimenti, possano rispettare gli stessi criteri. Sul sito web dedicato al progetto potrete trovare le schede tecniche e le schede di sicurezza di tutti i detersivi passando il mouse sulla voce Prodotti del menù.

I prodotti in vendita sono stati selezionati secondo criteri di superamento di prove di efficacia nell'ambito delle industrie alimentari. Sono dunque ad elevato potere pulente ed ideali sia per l'igiene domestica che per l'uso professionale, ad esempio in attività della ristorazione, ma anche scuole, asili e studi medici.

Deterfriend è un progetto in Franchising, nato per promuovere l'apertura di più punti vendita a vantaggio dell'ambiente, grazie alla promozione dei detersivi alla spina, senza imballaggi. Deterfriend promuove inoltre campagne di sensibilizzazione a favore dell'ambente anche in collaborazioni con associazioni ed enti locali. Qui maggiori informazioni sulle opportunità di Franchising.

deterfriend distributore detersivi

deterfriend detersivi sfusi

Il negozio Deterfriend si trova a Padova, in via Madonna della Salute 86, ed è aperto tutti i giorni. Chi non può recarsi presso il negozio self-service, può usufruire di un negozio virtuale con servizio di consegna a domicilio e reso del vuoto, attivo per i cittadini del Comune di Padova.

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Marta Albè

Fonte foto: deterfriend.com

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Sigaretta elettronica: in arrivo quella che si può fumare ovunque

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Dopo il boom degli ultimi anni pensavamo che piano piano ce ne saremmo liberati e invece ecco una novità che riguarda ancora una volta le sigarette elettroniche. L’anno prossimo potrebbe arrivare, anche sul mercato italiano, un prodotto di nuova generazione che si potrà fumare ovunque, luoghi pubblici compresi.

Nonostante gli effetti delle sigarette elettroniche sulla salute sono dubbi e il fatto che spesso non si sono mostrate risolutive per eliminare in maniera definitiva il vizio del fumo, i produttori non demordono e continuano a promuovere questo prodotto come paliativo per chi intende smettere di fumare.

Si sta discutendo di questa sigaretta elettronica di nuova generazione in una bozza di decreto legislativo che presto potrebbe essere vagliato dal Consiglio dei ministri. Nell’articolo 1 si legge che la nuova sigaretta dovrà essere considerata un “prodotto da inalazione” e non un “prodotto da fumo” e quindi dovrebbe essere catalogata come dipositivo “a potenziale ridotto”.

Questa dicitura, che consentirà alle nuove sigarette elettroniche di poter essere fumate ovunque e di godere a differenza delle altre della pubblicità, deriverebbe dal fatto che le innovative e-cig contengono sì una percentuale di tabacco ma quest’ultimo è solo riscaldato e non bruciato, si evita quindi la combustione.

A realizzare la nuova sigaretta elettronica sarà Philip Morris international che in Europa ha scelto come sede di produzione la provincia di Bologna. Insorgono naturalmente i produttori dei dispositivi tradizionali che si vedranno soffiare da sotto il naso i consumatori che già stavano calando negli ultimi mesi portando alla chiusura di diversi negozi.

Francesca Biagioli

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Grande Barriera Corallina in pericolo: l'Australia nasconde i dati sul declino

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La Grande Barriera Corallina è in pericolo. Secondo l'Australian Institute of Marine Science (Aims) l'ultimo rapporto del Governo sulla barriera corallina si focalizza su conclusioni positive e nasconde i dati negativi sul declino.

Sullo sviluppo delle prossime decisioni per la salvaguardia della Grande Barriera Corallina potrebbe nascere un potenziale conflitto di interessi. A parere dell'Aims, infatti, la valutazione delle condizioni della Grande Barriera Corallina, compilata dal Governo Federale e dal Governo del Queensland, avrebbe occultato i dati e le informazioni negative.

La valutazione sarebbe carente di evidenze scientifiche internazionali sugli ecosistemi delle barriere coralline. Alcune informazioni negative sarebbero presenti qua e là tra i capitoli del documento, ma secondo l'Aims le conclusioni della valutazione sarebbero positive e cercherebbero di ridimensionare gli aspetti scomodi.

Ad esempio, non sarebbe corretto affermare che gran parte delle specie marine valutate si trovino in condizioni buone o molto buone, quando nella stessa zona abbiamo coralli, delfini, tartarughe ed altri animali in uno stato davvero pessimo. Dunque l'istituto australiano sente la necessità di monitorare la barriera corallina ora più che mai, in particolare poiché il sistema di valutazione dell'impatto ambientale dello sviluppo industriale nei pressi della Grande Barriera Corallina sarebbe viziato.

Le azioni messe in campo riguardano soprattutto il dragaggio dei fondali e la costruzione di porti. Il potenziale conflitto di interessi sarebbe evidente in quanto la supervisione e il controllo della qualità del lavoro viene svolto dagli stessi promotori delle attività di sviluppo, che potrebbero minimizzarne gli impatti ambientali e sociali.

La valutazione dello stato di salute della barriera corallina australiana dovrebbe dunque essere affidata ad un organismo indipendente. Da alcune ricerche è emerso che la copertura di corallo sulla Grande Barriera Corallina si è a dir poco dimezzata nel corso degli ultimi 30 anni, per via dell'inquinamento e dei cicloni. Ma anche lo sviluppo di nuovi porti, gli incidenti durante il trasporto navale e l'inquinamento potrebbero causarne il declino.

Secondo Peter Mumby, presidente della Australian Coral Reef Society, la Grande Barriera Corallina si trova nelle peggiori condizioni di tutti i tempi. Uno studio da poco pubblicato ha dimostrato che le malattie dei coralli sono raddoppiate da quando sono iniziati gli interventi di dragaggio. Lo sviluppo di nuove attività nelle aree circostanti la barriera corallina australiana dovrebbe sempre avvenire sulla base di valutazioni scientifiche serie e approfondite, che tengano conto innanzitutto del rispetto degli ecosistemi.

Marta Albè

Fonte foto: mendaily.com

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10 alimenti da scegliere per avere denti piu' sani

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alimenti denti sani

La cura dei denti e dell'igiene orale inizia dall'alimentazione. Alcuni cibi più di altri, infatti, sono utili per rimineralizzare i denti. Si tratta, ad esempio, della frutta secca e dei semi oleaginosi. 

Altri alimenti, invece, sono utili per contrastare la presenza dei batteri che possono provocare la carie e le gengiviti.

Ecco alcuni alimenti con cui arricchire la nostra dieta per avere denti più sani.

1) Mandorle

Le mandorle sono tra i cibi migliori per preservare la salute dei denti, poiché sono ricche di calcio, fosforo, potassio, magnesio e zinco. Aiutano a rimineralizzare i denti e a proteggere lo smalto. Il calcio, come sappiamo bene, rafforza i denti. Tra la frutta secca ricca di calcio, oltre alle mandorle, troviamo le noci del Brasile.

2) Mele

Una mela al giorno toglie il medico di torno e protegge i denti. Le mele sono benefiche per i denti e per la salute per via del loro contenuto di acqua e di fibre. L'acqua diluisce gli zuccheri naturali delle mele e aiuta a stimolare la produzione di saliva. Ciò aiuta ad eliminare i residui di cibo tra i denti e a mantenere la bocca più pulita.

3) Carote

Le carote, ma anche altri ortaggi croccanti, come il sedano e i cetrioli rappresentano buone scelte per preservare la salute dei denti, soprattutto se li consumerete crudi. Sono ricchi di acqua e aiutano la produzione di saliva. La loro croccantezza contribuisce alla pulizia degli spazi interdentali e all'eliminazione dei batteri dalla bocca.

4) Te' verde

Evitiamo le bibite gassate e zuccherate e preferiamo bevande come la semplice acqua o il tè verde, che contiene catechine, sostanze in grado di combattere l'infiammazione e le infezioni batteriche. Uno studio condotto in Gran Bretagna ha dimostrato che chi beve tè verde abitualmente ha una salute orale migliore rispetto agli altri.

5) Funghi Shiitake

I funghi Shiitake sono considerati un alimento molto prezioso per la salute. Contengono uno zucchero naturale, un polisaccaride chiamato lentinan, cui la scienza ha attribuito proprietà anti-tumorali. La stessa sostanza è ritenuta utile per prevenire la gengivite provocata dai batteri e la carie.

6) Uvetta

Chi ama le caramelle può provare a sostituirle con l'uvetta per proteggere i denti. L'uvetta infatti è ricca di zuccheri del tutto naturali, a differenza delle caramelle, e contiene sostanze in grado di aggredire i batteri che provocano la carie. L'uvetta può entrare a fare parte di una dieta salutare che elimini i dolciumi a favore dei cibi naturali.

7) Cipolle

Forse le cipolle a prima vista non rappresentano l'alimento ideale per mantenere l'alito fresco, ma, soprattutto quando vengono consumate crude, svolgono una potente funzione antibatterica e antimicrobica, che agisce già a livello della bocca, con la conseguenza di una prevenzione naturale della carie e dei problemi gengivali.

8) Fragole

Le fragole sono benefiche per i denti poiché risultano ricche di vitamina C e per via delle loro proprietà astringenti. Le fragole aiutano ad eliminare eventuali macchie presenti sui denti, che siano state causate da bevande come il caffè o il vino. Frullare una fragola e usarla come se si trattasse di un dentifricio una volta ogni tanto è uno dei rimedi della nonna più noti per avere denti più bianchi e più sani.

9) Sesamo

Come la frutta secca, anche i semi oleaginosi sono ricchi di calcio. Tra di essi segnaliamo in particolar modo il sesamo, ma ricordiamo che tra gli integratori naturali di sali minerali utili per il nostro organismo troviamo anche i semi di girasole, i semi di zucca e tanti altri semi della salute con cui arricchire la nostra alimentazione quotidiana.

Leggi anche: Semi della salute: 10 facili modi per introdurli nella nostra dieta quotidiana

10) Kiwi

I kiwi sono tra i frutti a maggior concentrazione di vitamina C e sono molto meno acidi di agrumi come arance e limoni. Talvolta si suggerisce di bere spremute d'arancia o di pompelmo e limonate con la cannuccia per evitare di rovinare lo smalto dei denti. Oltre agli agrumi possiamo trovare altri alimenti ricchi di vitamina C, proprio come i kiwi e le fragole.

Marta Albè

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10 gesti e consigli per preparare la pelle al sole

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preparare pelle sole

Le vacanze si avvicinano ed è arrivato il momento di preparare la pelle all'esposizione al sole e all'abbronzatura. Se prevedete lunghi bagni di sole, iniziate a scegliere i prodotti giusti da portare con voi in vacanza e a curare di più la vostra alimentazione, così da aiutare la pelle a non esporsi al rischio di scottature solari.

 Ecco tanti consigli utili per preparare la pelle al sole in estate.

1) Betacarotene

Il betacarotene è un integratore molto noto e utilizzato per preparare la pelle all'esposizione al sole. Ma al di là dei prodotti che possiamo acquistare in erboristeria, è bene ricordare che possiamo arricchire la nostra alimentazione in modo naturale grazie alle carote che contengono naturalmente betacarotene. Per beneficiare del betacarotene, precursore della vitamina A, contenuto nelle carote, si consiglia di consumarle cotte o meglio leggermente scottate e con un filo d'olio

2) Idratazione

L'idratazione della pelle inizia dall'interno. Per prevenire la secchezza della pelle durante l'esposizione al sole, ricordiamoci di bere circa 2 litri di acqua al giorno già prima di partire per le vacanze. Bere acqua contribuisce all'idratazione della pelle e la aiuta ad avere un aspetto migliore. In estate è importante reintegrare i liquidi eliminati dalla sudorazione.

Leggi anche: 10 motivi per bere 2 litri di acqua al giorno

3) Acidi grassi

Per arricchire la nostra alimentazione di acidi grassi benefici che aiutano a preparare la pelle al sole possiamo introdurre una manciata di mandorle al giorno nella nostra alimentazione. Il consiglio è di consumare circa 25 mandorle al giorno, magari portandole con sé al lavoro come snack. Gli acidi grassi contenuti nelle mandorle sono utili per mantenere la pelle sana e per lo sviluppo corretto delle cellule.

4) Balsamo labbra

Proteggere le labbra dal sole è molto importante. Le labbra sono vulnerabili poiché non sono protette da uno strato di sebo, così come invece lo è il resto della pelle. Iniziate a nutrire le labbra con un prodotto naturale, ad esempio con del semplice burro di karitè, già prima delle vacanze e non dimenticate di proteggerle anche in spiaggia con prodotti naturali appositi. Consigliato soprattutto per chi soffre di herpes labiale.

Leggi anche: Burrocacao fai-da-te: 5 ricette di balsamo per le labbra autoprodotto

5) Scrub

Uno dei semplici gesti che potrete dedicare alla vostra pelle per prepararle al sole e all'abbronzatura è lo scrub esfoliante. Lo scrub aiuta ad eliminare le cellule morte e a rigenerare la pelle. Gli scrub fatti in casa più semplice si preparano utilizzando ingredienti come zucchero, yogurt e olio vegetale. Per esfoliare il viso basta unire uno o due cucchiaini di zucchero a un cucchiaio di yogurt, anche vegetale. Otterrete uno scrub in pochi istanti. Qui tante ricette.

Leggi anche: 10 scrub per il corpo e esfolianti fai-da-te

6) Pulizia profonda

Dedicatevi ad una pulizia profonda della pelle del viso, la più delicata ed esposta alle scottature. Ad esempio potrete preparare una maschera all'argilla o utilizzare dei prodotti a base di zeolite, un minerale che secondo gli esperti aiuta a proteggere la pelle dai danni solari contribuendo ad eliminare le sostanze inquinanti che possono infiltrarsi al suo interno.

7) Tempi di esposizione

Attenzione ai tempi di esposizione della pelle al sole, soprattutto durante le prime giornate di vacanza. Se non proteggerete la pelle in modo adeguato, soprattutto se la vostra carnagione è chiara, potrebbero bastare solo 15 minuti di esposizione al sole per rischiare una scottatura.
Non trascurate di proteggervi nemmeno nelle giornate nuvolose, poiché i raggi UV raggiungono comunque la pelle.

8) Alimentazione

Tra i cibi che favoriscono l'abbronzatura e che aiutano la pelle a proteggersi dall'azione dei raggi solari, oltre alle carote, troviamo i pomodori, che sono ricchi di licopene, un potente antiossidante adatto a contrastare l'azione dei radicali liberi. Non manca poi tutta la frutta che ci aiuta a mantenere un'idratazione corretta, poiché ricca d'acqua, a partire dalle angurie e dai meloni, ma anche pesche e albicocche. Il consumo di frutta e verdura fresca, inoltre, stimola la produzione di melanina e protegge la pelle. Qui una tabella utile.

LEGGI anche: Frutta e verdura: ecco i 10 cibi che fanno abbronzare di piu'

9) Abbronzatura graduale

Per preparare la pelle alle lunghe giornate che trascorrerete al mare o in montagna, già prima della partenza potreste iniziare con delle esposizioni graduali di pochi minuti al giorno, proteggendo la pelle con dei prodotti adatti a seconda del vostro tipo di carnagione. In questo modo vi abituerete gradualmente all'esposizione al sole, nella speranza di evitare le scottature. Indossate occhiali da sole, magliette e cappellini se la vostra pelle e delicata e appena sentite di avvicinarvi al vostro tempo massimo di esposizione.

10) Solari eco-bio

Per proteggere la pelle al sole in modo da rispettare sia la salute che l'ambiente potrete scegliere i prodotti solari proposti dalla cosmesi eco-bio, che aiutano a riparare la pelle dalle scottature grazie ad ingredienti di origine naturale. Evitano le sostanze che possono causare allergie e irritazioni e i componenti derivati dal petrolio.

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Marta Albè

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