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Concordia: al via viaggio sotto sorveglianza verso Genova (#costatitengodocchio)

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Al Giglio ormai restano solo il cantiere e la piattaforma sottomarina. La Concordia, quell'enorme relitto adagiato da oltre due anni e mezzo sugli scogli dell'isola, è ormai diretta verso Genova per il suo ultimo viaggio verso il luogo in cui verrà smantellata.

 

Delicata e complessa l'operazione di trasferimento della nave, che sta attraversando il Santuario dei Cetacei, un tratto di mare protetto e di alto valore naturalistico. Per questo, Legambiente e Greenpeace, a bordo della Maria Teresa, la barca messa a disposizione dalla Fondazione Exodus, stanno seguendo ininterrottamente il viaggio, per vigilare affinchè l'operazione avvenga in modo sicuro e senza sversamenti.

Nei serbatoi della nave si trovano, infatti, ancora grandi quantità di idrocarburi e altre sostanze dannose in grado di minacciare l'ecosistema marino. Per seguire tutti gli aggiornamenti gli hashtag da seguire su Twitter sono #SorvegliataSpeciale e #Costatitengodocchio.

Il relitto della nave ha iniziato a muoversi attorno alle 11,  accompagnato dalle sirene della navi in mare, dal'applauso delle persone che si erano raccolta sul molo e dalle dirette delle televisoni di tutto il mondo. Le operazioni preparatorie erano iniziate alle 6 di questa mattina, quando è stato effettuato lo scollegamento dei cavi di ancoraggio e l’ultimazione dei collegamenti ai rimorchiatori di prua – Blizzard e Resolve - che hanno una capacità di tiro pari a 135mila tonnellate.

Poi è stata la volta della rotazione di 90 gradi e del via libera del Registro navale italiano, la Concordia ha lasciato la rada e ha iniziato la navigazione verso nord. Fa sapere la Protezione Civile che il giusto assetto per la traversata è stato raggiunto con un pescaggio di 19,3 metri a poppa e 18,15 a prora. Impiegherà quattro giorni per raggiungere la sua destinazione finale, insieme ai 14 mezzi tecnici che la scortano e alle tre imbarcazioni della Guardia Costiera. 

concordia via2

Quando arriverà a Genova ci sarà molto da fare per smantellare il colosso, mentre al Giglio sarà necessario e doveroso, come fanno notare le associazioni ambientaliste, ripristinare llo stato dei fondali del Giglio, bonificare,rimuovere il cantiere e, soprattutto, provvedere al risarcimento del danno ambientale.

Clicca qui per vedere in diretta la posizione della Concordia sulla mappa.

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Segui qui gli aggiornamenti sulla #Concordia:

Roberta Ragni

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Il giardino tropicale creato dentro una cupola d'erba nel cuore di Rotterdam (FOTO)

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Cover Yourtopia

 

Un giardino tropicale all'interno di una cupola tutta ricoperta di verde. Non siamo nella foresta amazzonica ma a Rotterdam. Un rifugio tranquillo chiamato Yourtopia, che permette di lasciarsi per un attimo alle spalle il chiasso della città per concedersi silenzio e contemplazione.

Il progetto è stato voluto dall'Instituut het Nieuwe per completare un padiglione temporaneo, situato all'interno del parco in cui si trova il famoso Sonneveld House Museum.

Da fuori, è praticamente impossibile immaginare cosa attende i visitatori all'interno della piccola collinetta. Un suggerimento potrebbe arrivare dalla struttura esterna, interamente rivestita d'erba, integrandosi così nel paesaggio esistente.

All'interno della piccola caverna, è presente una varietà esotica e lussureggiante di piante della foresta pluviale che si innalzano verso il cielo, approfittando della luce che filtra dalla grande finestra circolare presente sul soffitto.

La scelta della forma non è casuale, ma è un richiamo agli habitat tradizionali di alcune popolazioni nomadi, come l'igloo e la yurta, da cui il giardino ha preso anche il nome.

La struttura, realizzata in acciaio, si estende per 14 metri di diametro attraverso il manto erboso. Un piccolo tunnel conduce i visitatori verso l'ingresso del padiglione, dove, una volta dentro, è possibile ammirare piante e alberi strani e sconosciuti che evocano il senso di un paradiso tropicale piombato nel bel mezzo dell'Olanda.

Merito dei pavimenti e dei soffitti bianchi che danno l'idea di un ambiente pulito che invita i partecipanti a rilassarsi e vivere l'atmosfera di quello spazio pieno di sole e di verde. Qua e là sono installate anche delle amache dove fermarsi all'interno del padiglione.

Amaca Yourtopia

“Un luogo per la contemplazione”. Così lo hanno definito i suoi ideatori: “I problemi sociali, come l'influenza della globalizzazione, la nostalgia per la privacy e lo squilibrio quasi perverso nella distribuzione della ricchezza hanno cambiato la nostra visione dell'architettura contemporanea. Pertanto, con la progettazione di questa struttura temporanea, siamo tornati alla base con le esigenze minime al fine di godere di una qualità massima di vita”.

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Ecco le altre immagini:

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Il nuovo padiglione è stato aperto al pubblico il 29 maggio ed è stato realizzato in poco più di 20 giorni.

Francesca Mancuso

Foto: Search

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La panetteria vegan che vuole cambiare il mondo con...gli spinaci!

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lufefe

Ha solo 26 anni, ma idee ben chiare e tanta voglia di rimboccarsi le maniche. Anche letteralmente. È Lufefe Nomjana, un giovane panettiere di Città del Capo, in Sud Africa, che sta cercando di far cambiare alle persone la percezione sul cibo e sull'ambiente. Come? Con l'alimento base per eccellenza: il pane.

Per questo ha fondato a Khayelitsha 'Espinaca Bakery', un piccolo forno attivo da due anni e che da poco si è potuto trasferire da un chioschetto a un piccolo laboratorio. Espinaca si distingue dalle decine di bancarelle che vendono pollo fritto lungo la strada perché vende solo prodotti vegetali, fatti in casa e senza alcun ingrediente animale.

Lufefe, infatti, usa gli spinaci che coltiva da sé per fare il pane, con lo scopo di aumentare la quantità di verdure consumate dalle persone del quartiere in cui lavora. Espinaca, infatti, in spagnolo significa spinaci. Per questo produce circa 50 pagnotte di spinaci al giorno, senza però farsi mancare muffin salati e fette biscottate.

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Racconta di aver avuto l'idea di utilizzare questa verdura come base per il pane dopo che lui e sua moglie sono diventati vegetariani. Informandosi, si è convinto che aiutare le persone a mangiare più alimenti vegetali avrebbe fatto diminuire il numero delle malattie croniche di cui molti suoi clienti soffrono, come quelle cardiovascolari.

lufefe2

lufefe2

 

I clienti apprezzano il suo pane, dicono che sia buonissimo. E il successo è talmente grande che il panettiere sta pensando di lanciare un franchising. Anche perché, diciamolo, Lufefe sembra davvero adorabile e gentilissimo. Ma c'è un ultimo ostacolo da abbattere: il trasporto:

"Io non ho un furgone, così come non lo hanno i miei aiutanti. Così ogni giorno percorro a piedi chilometri e chilometri per fare le consegne. Siamo alla ricerca di una soluzione di trasporto efficiente, eco-friendly, ben progettata e poco costosa. Ci servirebbero almeno 5 biciclette realizzate specificamente per il nostro prodotto", spiega Lufefe.

 

{vimeo}72640323{/vimeo}

 

 

Qualcuno può aiutarlo? Clicca qui per saperene di più.

 

 

Roberta Ragni

 

 

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Alluvione in Sardegna: Davide Nughes e il forno di Olbia che regala pane a tutti (FOTO)

 

Lilica, il cane generoso che porta da mangiare ai poveri (VIDEO)

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lilica

I cani sono creature incredibili e Lilica, una randagia brasiliana, ne è un perfetto esempio. Vive in un quartiere povero di San Carlos, in Brasile, insieme ad altri animali e alla sua famiglia umana indigente. Per questo ogni notte percorrere chilometri e chilometri nel buio, sfidando il traffico, solo per portare cibo ai suoi fratelli: un altro cane, un gatto, un paio di galline e un mulo.


Lilica è stata abbandonata in una discarica quando era solo una cucciola. Neile Vaina Antonio, il custode la accolse e si prese cura di lei. Lilica è presto diventata amica di tutti gli altri animali della discarica, che si offrono a vicenda calore, compagnia e solidarietà. Quello che gli accomuna, oltre all'amore, è la povertà.

Tre anni fa, Lilica rimase incinta e partorì otto cuccioli. Sapeva che doveva trovare un modo per nutrirli e alla discarica il cibo non bastava per tutti. Così ha iniziato a uscire la sera, in cerca di scarti. Durante uno dei suoi viaggi notturni, ha avuto la fortuna di incontrare la volontaria animalista Lucia, un'insegnante che iniziò a darle da mangiare.

{youtube}1BxPz8TX0Oo{/youtube}

"Camminava e annusava i bidoni della spazzatura e ha richiamato la mia attenzione. Ho pensato che fosse senza casa, perché era alla ricerca di cibo. Così le ne ho offerto un po'. Un giorno, ha smesso di mangiare, ha afferrato la busta ed è corsa via, portandosela dietro. Il cibo cadde lungo la strada, perché la busta era aperta. Il giorno dopo, quando ha finito di mangiare, ho legato la busta. E lei l'ha preso. Da quel giorno in avanti, è così che facciamo facciamo. Lego la busta e lei la porta", spiega Lucia.

Un giorno l'insegnante decide di seguire Lilica, per vedere dove scappa tutte le sere. È così che scopre il motivo per cui porta via la busta del cibo. Da allora Lucia non ha mai mancato un appuntamento con Lilica. Tutte le sere, alle 21:00 e l'aspetta con la busta del cibo. Lilica in arriva, mangia un po' e poi corre a nutrire la sua famiglia.

Roberta Ragni

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Paracetamolo: non funziona contro il mal di schiena

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paracetamolo

Il paracetamolo viene spesso usato come antidolorifico. Un nuovo studio scientifico mostra però come questo principio attivo sia inefficace contro il mal di schiena. I risultati contraddicono quindi le raccomandazioni dei medici in questo senso e anche i consigli di utilizzo che si trovano sui foglietti illustrativi dei prodotti a base di paracetamolo.

Lo studio, pubblicato su The Lancet, è stato effettuato su un campione di 1.643 persone affette da lombalgia acuta. Ad occuparsi di loro sono stati i ricercatori dall’Università di Sydney che hanno voluto fare un’indagine su larga scala confrontando gli effetti del paracetamolo e di un placebo sul mal di schiena.

I volontari sono stati divisi in 3 gruppi: ogni volta che sentiva dolore il primo gruppo prendeva un placebo, il secondo del paracetamolo mentre al terzo gruppo veniva somministrato paracetamolo per 3 volte al giorno indipendentemente dal dolore e complessivamente ne assumeva di più. Si riteneva infatti che questo principio attivo potesse non fare effetto in quanto non veniva dato in dosi adeguate.

I ricercatori si aspettavano di notare un miglioramento nel terzo gruppo che invece non c’è stato: “Siamo rimasti sorpresi nel vedere che non importa quanto paracetamolo hai preso, non faceva nessuna differenza” hanno dichiarato.

Gli scienziati sono dunque convinti che, nonostante sia uno dei rimedi più spesso raccomandati, il paracetamolo non aiuta a recuperare più rapidamente, a ridurre i livelli di dolore o migliorare il loro sonno e la qualità della vita di chi soffre di mal di schiena. Potrebbe essere più utile invece consigliare ai pazienti di riposare di più, migliorare la propria postura e fornire altri tipi di rassicurazioni sulla situazione.

Francesca Biagioli

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Capre assunte come giardinieri per rimuovere l'edera velenosa di Hyde Park a Boston

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capre erbacce

Come evitare di utilizzare diserbanti per liberarsi dalle erbe infestanti? La città di Boston ha scelto dei giardinieri ecologici davvero speciali. Si tratta delle capre, che vengono lasciate libere di brucare allegramente ad Hyde Park.

E' l'idea nata per liberarsi in maniera del tutto naturale di una vera e propria infestazione di edera del Canada o edera velenosa, nota anche come poison ivy e con il nome scientifico di Toxicodendron radicans. La squadra speciale di giardinieri ecologici, composta da quattro capre, vivrà nel parco per otto settimane, protetta da un recinto. L'edera del Canada non provoca invece danni al sistema digestivo delle capre che ne vanno ghiotte.

L'edera del Canada non ha nulla a che vedere con l'edera comune e non è presente in Italia. Nell'uomo il contatto con questa pianta determina dermatite allergica da contatto, con effetti che possono risultare anche gravi. L'omeopatia la utilizza per i disturbi che riguardano articolazioni, legamenti, pelle, reumatismi e dolori artritici.

I giovani volontari dell'Hyde Park Green Team porteranno ogni giorno acqua e cibo alle capre. Poi, una volta che la pianta infestante sarà eliminata, inizieranno ad occuparsi della potatura dei rami degli alberi e della manutenzione dei sentieri.

Secondo il sindaco di Boston, Martin J. Walsh, le capre rappresentano un'alternativa sostenibile per regolare la crescita eccessiva delle erbacce, inoltre la loro presenza aiuta a fertilizzare il terreno. Grazie a questo speciale intervento, l'area del parco, soprattutto verso le rive del fiume, diventerà molto più accogliente per i visitatori. Con la realizzazione di nuovi sentieri ci si potrà dedicare alle camminate e alla corsa.

Toxicodendron radicans

I costi economici per la speciale manutenzione hanno ricevuto il supporto della Southwest Boston Community Development Corporation. Non è la prima volta che le capre vengono chiamate come aiutanti per la manutenzione del verde. A Milwaukee un gregge di capre era stato prescelto per contrastare le erbe infestanti e tenere in ordine le aiuole, mentre Google ne aveva "assunte" ben 200 nel 2009 come giardinieri ecologici per la manutenzione del proprio quartier generale.

Marta Albè

Fonte foto: bostonglobe.com

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Osteoporosi: 20 minuti di sole ogni giorno rafforzano le ossa

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Secondo gli esperti sono sufficienti 20 minuti al giorno di esposizione alla luce del sole per garantire il giusto apporto di vitamina D al nostro corpo. La vitamina D è molto importante per il nostro organismo in quanto contribuisce a fissare il calcio nelle ossa. Questo significa che una carenza, combinata spesso anche a bassi livelli del minerale, può essere pericolosa e portare a sviluppare osteoporosi.

In estate, quindi, scegliendo le ore giuste della giornata in cui esporci, possiamo accumularne un po', senza dimenticare di proteggere la nostra pelle. Per prevenire i danni da mancanza di vitamina D, la Siommms consiglia, oltre a una regolare esposizione al sole, anche un'alimentazione ricca di calcio.

Il presidente della Siommms, Giancarlo Isaia, Direttore del dipartimento di geriatria e malattie metaboliche dell'osso presso l'ospedale Molinette di Torino, secondo quanto riporta AdnKronos Salute, spiega:

"L'estate è il periodo dell'anno in cui c'è più luce e durante le vacanze è più facile prendere il sole, stimolando quindi la sintesi di vitamina D. Esponendosi ai raggi solari per 20 minuti al giorno per 5 giorni alla settimana, scoprendo almeno le braccia, il viso e le gambe".

In Italia l'osteoporosi colpisce 4,5 milioni di persone. Per questo andrebbe trattata come una patologia di priorità sanitaria e sociale.

"Facendo cultura su questo tema, risultano alti i benefici attesi in termini di qualità di vita dei pazienti e di costi sociali sensibilmente abbattuti. Il percorso di prevenzione è articolato ma uno stile di vita corretto, con attività fisica all'aria aperta, alimentazione equilibrata ed esposizione al sole è sicuramente un buon punto di partenza", conclude l'esperto.

Roberta Ragni

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Rapporto rifiuti urbani 2014: spazzatura in calo e si differenzia di piu'

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ispra2014

Rifiuti ancora in calo nel nostro paese, come in Europa. Sul fronte dei rifiuti urbani, anche il 2013 ha seguito la tendenza degli ultimi anni. E anche quest'anno il merito non è nostro ma della crisi economica e della contrazione dei consumi. È quanto emerge dal nuovo Rapporto Ispra sui rifiuti urbani, reso noto oggi a Roma insieme all'Annuario dei dati ambientali.

Nel 2013, nel nostro paese ne sono state prodotte quasi 400 mila tonnellate in meno rispetto al 2012 (-1,3%), 2,9 milioni di tonnellate rispetto al 2010 (-8,9%), un valore inferiore anche a quello del 2002. A differenziare di più, nessuna si stupisca, è la Campania che separa correttamente quasi la metà dei rifiuti prodotti ( 44%), anticipata solo dalla Sardegna (51%).

Raccolta differenziata. La piccola buona notizia è che gli italiani differenziano di più rispetto agli anni precedenti, portando al 42,3% la produzione nazionale, 2 punti in più rispetto al 2012 (40%). Ancora una volta è il Nord a farla da padrone col 54,4%, seguito dal Centro al 36,3% e dal Sud al 28,9%.

Calo dei costi

Differenziare permette di ridurre i costi. Secondo l'analisi dell'Ispra sulla gestione del servizio di igiene urbana, il costo medio annuo pro capite è stato di 158,86 euro imputabili alla gestione dei rifiuti indifferenziati per il 37,9%, alle raccolte differenziate per il 26,4%, allo spazzamento e al lavaggio delle strade per il 14,3%. La rimanente percentuale deve essere imputata ai costi generali del servizio ed ai costi del capitale investito. Cifra che cambia in base alle dimensioni del comune di appartenenza. Mettendo a confronto i costi della produzione dei rifiuti, quello per la gestione dell'indifferenziato è pari a 22,35 eurocentesimi/kg, mentre il costo medio di gestione della differenziata è nettamente inferiore: 18,38 eurocentesimi/kg, con valori di 12,8 eurocentesimi/kg per la carta e cartone, 11,2 per il vetro, 23,1 per la plastica, 29,4 per i RAEE, 23,4 per la frazione umida, 9,6 per la frazione verde e 1,79 euro/kg per i farmaci scaduti.

La percentuale di copertura dei costi del servizio con i proventi dalla tarsu e dalla tariffa sui rifiuti è cresciuta con gli anni, raggiungendo, come media nazionale, la copertura totale dei costi, come previsto dalla normativa vigente in materia” spiega l'Ispra.

Regioni. Lo scorso anno, ogni italiano ha prodotto 18 kg di rifiuti in meno, un calo che segue quello di 23 kg per abitante rilevato tra il 2011 e il 2012. L'Emilia Romagna è la regione che produce più rifiuti con 625 kg pro capite, seguita da Toscana (con 596 kg per abitante), Valle d’Aosta (565 kg) e Liguria (559 kg). Minori quantità si si producono in Basilicata (359 kg abitante per anno), in Molise (394 kg per abitante per anno), in Calabria (421 kg per abitante per anno) e in Campania (434 kg per abitante per anno).

A livello regionale, a differenziare di più sono stati Veneto e Trentino Alto Adige (64,6%), seguiti dal Friuli Venezia Giulia (59,1%), dalle Marche (55,5%), da Piemonte (54,6%), Lombardia (53,3%), Emilia Romagna (53%) e Sardegna (51%). Tra le regioni del Centro, il Lazio si attesta al 26,1%. Nel 2013 vi è stato un aumento evidente della differenziata in Campania, passata dal 41% del 2012 al 44% del 2013. Al 25,8% e 22% si posizionano Basilicata e Puglia. Inferiori al 15% risultano Calabria (14,7%) e Sicilia (13,4%).

Smaltimento in discarica

Purtroppo è ancora una forma di gestione molto diffusa e riguarda il 37% dei rifiuti urbani prodotti. In lieve calo, rispetto al 2012, i rifiuti conferiti in discarica, pari a 10,9 milioni di tonnellate, quasi 800 mila tonnellate (-6,8%) rispetto ai dati dell'anno precedente. Crescono però le quote avviate ad incenerimento (+4,4%), mentre un leggero decremento si registra per il trattamento della frazione organica (compostaggio + digestione anaerobica) che ha interessato quasi 4,3 milioni di tonnellate di rifiuti.

L’incenerimento

Nel 2013 erano operativi 44 impianti per rifiuti urbani, frazione secca (FS) e CSS. Gran parte di essi si trova nelle regioni del nord (28 impianti, pari al 64% del totale) e, in particolare, in Lombardia e in Emilia Romagna rispettivamente con 13 ed 8 impianti operativi. Al centro sono 8 e altrettanti al sud. Il totale dei rifiuti inceneriti lo scorso anno sono pari a 5,8 milioni di tonnellate, di cui 2,5 milioni di rifiuti urbani indifferenziati.

Francesca Mancuso

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I cani sono gelosi: lo studio che lo conferma

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Questo non sorprenderà la maggior parte dei proprietari: i cani possono essere gelosi. Ma ora è un nuovo studio della University of California, San Diego, pubblicato su su PLoS ONE a confermarlo. Si tratta del primo test sperimentale sui comportamenti di gelosia nei cani.

 

I risultati supportano coloro che sostengono che ci possa essere una forma più elementare di gelosia, che si è evoluta per proteggere i legami sociali dagli intrusi. Per anni, infatti, alcuni scienziati hanno sostenuto il contrario, cioè che la gelosia richiedesse una cognizione complessa, sostenendo che questo sentimento fosse una costruzione del tutto sociale - ragion per cui non si manifesta in tutte le culture umane.

I ricercatori Harris e Prouvost ora mostrano che i cani hanno manifestato comportamenti tipici della gelosia quando il loro proprietario ha mostrato affetto per quello che sembrava essere un altro cane (in realtà era solo un cane di pezza che abbaiava, guaiva e scodinzolava). I cani hanno mostrato meno questo comportamento quando lo stesso affetto è stato riversato a un oggetto nuovo o quando il proprietario si è mostrato concentrato sulla lettura di un libro.

"Il nostro studio suggerisce non solo che i cani si impegnano in quelli che sembrano essere comportamenti gelosi, ma anche che stavano cercando di rompere il collegamento tra il proprietario e un rivale - ha detto Harris-. Non possiamo davvero parlare di esperienze soggettive dei cani, naturalmente, ma sembra come se fossero motivati ​​a proteggere un importante rapporto sociale".

I ricercatori hanno lavorato con 36 cani nelle loro case, videoregistrando i proprietari che li ignoravano a favore di un altro oggetto. I proprietari sono stati incaricati di trattare gli oggetti come se fossero cani veri. Così si è scoperto che c'era il doppio delle probabilità che i cani spingessero o toccassero il proprietario quando interagiva con il cane finto (78 per cento).

I cani credevano che l'animale di pezza fosse un vero rivale? Harris e Prouvost scrivono che la loro aggressività suggerisce di sì, lo hanno fatto. E citano anche come prova ulteriore che l'86 per cento dei cani ha annusato l'estremità posteriore del cane giocattolo durante l'esperimento o post-esperimento.

Roberta Ragni

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Il lago nel cuore di Roma simbolo della natura che vince sul cemento

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Lo avreste mai detto? A due passi da largo Preneste, in mezzo ai palazzi e al cemento di Roma, esiste un lago di oltre 4.000 metri quadrati che dovrebbe essere patrimonio di tutti, ma che è ancora in mano agli affaristi, che lo vogliono negare ai cittadini. Anche per questo in pochi conoscono questo specchio d'acqua limpida, immerso nel verde di una natura che si è ripresa il suo spazio sulle speculazioni edilizie.

Un luogo meraviglioso e inaspettato, che rischia però di essere cancellato. Se entro il 14 agosto il Comune non trasformerà l'esproprio del 2004 in Parco Pubblico, infatti, l'area potrebbe tornare nelle mani del vecchio proprietario, che non ha mai fatto mistero delle sue intenzioni di lucrare, con un centro commerciale prima, un mega-impianto di nuoto e albergo dopo e oggi quattro grattacieli.

E' questo il destino di questo lago, che oggi è più che mai vivo, popolato di pesci e libellule, fonte di ristoro di germani reali e habitat di una tipica flora lacustre?

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C'è chi lotta da mesi lotta per impedire tutto questo. E per fare in modo che una delle zone più densamente abitate di Roma possa avere un polmone verde che produca ossigeno. L'ultima chiamata è venerdì 25 luglio, ore 18 casa del parco, in Via Prensetina 175, per un'assemblea pubblica dove progettare e definire l'avvio dei lavori.

 

"Abbiamo riaperto l'area, l'abbiamo pulita e organizzato una discesa sicura per grandi e piccoli, abbiamo immaginato cosa può essere un lago nel cuore della città! Ci siamo riappropriati temporaneamente di quel che vogliamo. Vogliamo che tutta l'area a ridosso di Largo Preneste sia espropriata e divenga un parco pubblico. Ci siamo sempre opposti alla cementificazione dell'ex SNIA, opere che servono solo agli approfittatori. Ieri come oggi non passeranno!", spiegano dal Centro Sociale CSOA eXSnia.

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Oggi ad aiutarli, oltre a centinaia e centinaia di abitanti del quartiere, c'è anche la musica. Assalti Frontali e Muro del Canto si sono ispirati proprio alla storia del lago nell'area ex Snia a Roma per scrivere un brano folk-rap denso di storia e di significati, che contribuisce a dare voce alle mobilitazioni di questi mesi e idealmente a tutti coloro che lottano per liberare le città dalla speculazione. 

{youtube}Dcb_Thrq2P8{/youtube}

 

"Parco subito, lago per tutti e cemento per nessuno!" risuona per le strade ormai da dieci anni. Il messaggio è chiaro: speculatori, palazzinari, politicanti non è più tempo per voi, il laghetto è un altro pezzo del parco che i cittadini vogliono riprendersi. Il Comune di Roma li ascolterà? Salverà l'unico lago di acqua sorgiva della Capitale?

 

In mezzo ai mostri de cemento st'acqua mò riflette er cielo

È la natura che combatte, e sto quartiere è meno nero

In mezzo ai mostri de cemento il lago è 'n sogno che s'avvera

È la natura che resiste, stanotte Roma è meno nera

 

Per firmare la petizione diretta al Sindaco di Roma Ignazio Marino clicca qui

Per maggiori informazioni clicca qui

Roberta Ragni

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Karkade': benefici, usi e come gustarlo al meglio

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karkade infuso ibisco

Il karkadè è un infuso preparato con i fiori di ibisco. Talvolta viene chiamato anche tè rosso, ma non va confuso con il rooibos, che è ottenuto dall'infusione delle foglie dell'omonima pianta, appartenente alla famiglia delle leguminose.

Il karkadè è conosciuto anche come tè dell'Abissinia, tè di ibisco o semplicemente come infuso di ibisco. I fiori di ibisco (Hibiscus sabdariffa) vengono essiccati in modo da consentire la preparazione dell'infuso. L'infuso di karkadè ha un colore rosso intenso poiché è ricco di antociani e pigmenti naturali. Contiene anche tannini e flavonoidi, acido ascorbico e fitosteroli.

Benefici del karkadè

Il karkadè è considerato utile come antisettico delle vie urinarie. E' un alleato della circolazione e aiuta a proteggere i vasi sanguigni. Contribuisce all'eliminazione delle scorie del metabolismo. Stimola l'attività dei reni e regola gli organi deputati alla digestione. Le proprietà lassative del karkadè vengono associate alla presenza di mucillagini che aiutano l'espulsione delle sostanze indesiderate dall'intestino.

Ipertensione

La scienza odierna non ha ancora approfondito a sufficienza le proprietà benefiche del karkadè, che erano già ben note alle popolazioni del passato. Per questo motivo non abbiamo a disposizione un gran numero di ricerche in proposito. In ogni caso, da uno studio condotto presso la Tufts University di Medford è emerso che bere 3 tazze di karkadè al giorno aiuta a ridurre la pressione sanguigna. Secondo gli esperti, l'assunzione di karkadè può essere utile nella prevenzione dell'ipertensione o in caso di ipertensione lieve e tollerabile. Ricordano inoltre che l'ipertensione è un importante fattore di rischio per le malattie cardiovascolari. Ciò che scegliamo di mangiare o di bere può influire in modo positivo o negativo sulla nostra salute. Se soffrite di ipertensione e volete iniziare ad assumere del karkadè, informate il vostro medico.

Digestione

L'infuso di karkadè ha proprietà digestive. Facilita la digestione e aiuta l'organismo ad eliminare le tossine. La sua assunzione viene consigliata in caso di stipsi. Bere una tazza di karkadè dopo i pasti può rendere più agevoli le capacità digestive del nostro organismo. Il karkadè ha anche proprietà diuretiche.

Proprietà antibatteriche

Pare che gli estratti acquosi di ibisco svolgano un leggero effetto antibatterico. Alcuni studi di laboratorio avrebbero dimostrato che l'estratto di ibisco potrebbe risultare efficace come vermifugo e per contrastare i batteri. Ma al momento non vi sarebbero dati clinici sufficienti che confermino dal punto di vista scientifico le proprietà antibatteriche o come vermifugo dell'ibisco e dei suoi estretti.

Usi tradizionali e erboristici

I fiori di ibisco sono stati a lungo utilizzati in Africa e nei Paesi tropicali per la preparazione di trattamenti naturali e di profumi. Con i fiori di ibisco si possono realizzare dei sacchetti aromatici da inserire in armadi e cassetti. In Nigeria fin dai tempi passati l'ibisco veniva utilizzato per il trattamento della stitichezza. In Egitto si utilizzavano bevanda e fiori di ibisco per il trattamento di problemi cardiaci e nervosi. In Iran utilizzare il karkadè in caso di ipertensione è una pratica molto popolare. Lo si può utilizzare anche per preparare l'hennè.

 

Pelle sensibile

Il karkadè non è soltanto utilizzato come bevanda, per uso interno, ma anche come impacco per la pelle sensibile, dunque per uso esterno. In particolare l'infuso di karkadè è considerato utile per prendersi cura della pelle arrossata o irritata dal sole. Ha effetto calmante, disarrossante e lenitivo. Poreste provare a preparare degli impacchi con delle garze imbevute nell'infuso di karkadè freddo.

 

Come preparare e gustare il karkadè

Il karkadè si prepara come un normale tè o tisana per infusione. Per ogni tazza d'acqua bollente da circa 250 ml si utilizzeranno una bustina di infuso o due cucchiaini di karkadè essiccato. Versate il karkadè nella tazza. Poi potrete lasciare riposare il tutto da cinque a dieci minuti, filtrare o eliminare la bustina e dolcificare a piacere.

L'infuso di karkadè è buono sia caldo che freddo. Questa bevanda ha un gusto leggermente acidulo. Talvolta viene dolcificata con il miele. In alcuni casi potreste trovare in vendita del karkadè aromatizzato, ad esempio agli agrumi, alla cannella o alla vaniglia. Per gustare il karkadè come bevanda fredda, potrete lasciarlo intiepidire a temperatura ambiente e poi trasferirlo in una caraffa a cui aggiungere dei cubetti di ghiaccio e, se volete, un po' di succo di limone. Si possono trovare in vendita anche delle tisane miste in cui i fiori di ibisco (karkadè) sono abbinati alla malva, alla camomilla, alla rosa canina o ad altre piante officinali. Il karkadè viene utilizzato in cucina per preparare piatti particolari come i risotti e gli aspic di frutta.

Controindicazioni

Non sono state evidenziate controindicazioni gravi per quanto riguarda l'assunzione di karkadè. Dato l'effetto anti-ipertensivo, l'assunzione di karkadè potrebbe non essere adatta a chi soffre di pressione bassa. Il karkadè può avere un leggero effetto lassativo, perciò si raccomanda di non consumarlo in quantità eccessive. Il consumo normale può variare da una a tre tazze al giorno. Cautela anche durante la gravidanza e l'allattamento.

Marta Albè

Leggi anche:

Rooibos: storia, proprieta' e tutti i benefici
Ipertensione? Curala con tisane di karkadè

 

Abbandonate ma non dimenticate: l'ultima possibilità di vedere le Dome Homes di Cape Romano

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Cape Romano Dome Homes1

Architettura aliena, luogo di culto di una setta religiosa, struttura militare segreta, sono solo alcune delle leggende che circondano queste costruzioni che si trovano sulla costa della Florida. Ma, man mano che il mare lentamente le consuma, anche la verità finalmente viene a galla. 

 

Queste cupole compongono, in realtà, un villaggio turistico alimentato ad energia solare costruito nel 1980, progettato da Bob Lee un imprenditore che amava i progetti fai da te.

Con una visione all'avanguardia, le case integravano tecnologie sostenibili molto prima queste iniziassero a diffondersi

Cape Romano Dome Homes2

Oltre all'energia solare, queste costruzioni avevano anche altre caratteristiche innovative per l'epoca, come il riscaldamento a pavimento ed erano dotate di un dispositivo che permetteva di alimentare il camino direttamente dal deposito della legna.

Cape Romano Dome Homes3

Bob è da poco deceduto e sua figlia Janet lo ricorda con affetto: "I bambini lo amavano e lui amava averli intorno. Anche lui, in fondo, era rimasto un bambino con tanti sogni ed era riuscito a precorrere i tempi. Nel corso degli anni le costruzioni sono passate attraverso vari proprietari, resistendo agli uragani".

Cape Romano Dome Homes5

Nel 2007 il Dipartimento di Protezione Ambientale del Florida le ha dichiarate inagibili, condannandole a morte, ma l'ultimo proprietario non le ha fatte mai rimuovere. Il che significa che sono ancora lì, ancora per poco, a testimoniare le imprese di un uomo visionario, fino a quando l'oceano sarà clemente.

Arturo Carlino

 

 

Maqui: dalla Patagonia il più potente antiossidante naturale

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maqui1

L'impervia e selvaggia Patagonia Cilena, oltre a custodire leggende e racconti di viaggi avventurosi, preserva un vero e proprio patrimonio naturale. Proprio in queste terre cresce quella che i Mapuche chiamano - fin dall'antichità - "la pianta di Dio". Si tratta del Maqui, un grosso arbusto che può raggiungere i 5 metri di altezza, sul quale maturano quelli che sono considerati dei veri e propri "tesori": delle bacche dal colore blu intenso, molto simili ai più noti mirtilli.

L'intensità del colore di questi straordinari frutti è dovuto all'alto contenuto di antocianine, un gruppo di polifenoli che proteggono l'arbusto dalle potenti radiazioni solari di quelle zone. Negli ultimi trent'anni il clima dell'emisfero australe, in concomitanza con l'aumento delle radiazioni solari, ha causato un progressivo aumento di questi pigmenti naturali, tanto da far diventare il Maqui la pianta con il maggior contenuto di antociani in assoluto.

Nello specifico, il Maqui è ricco di uno particolare tipo di antocianine, le delfinidine, che sono i più potenti tra i polifenoli: infatti, occorrerebbe bere 500 bicchieri di vino rosso per assumere la stessa quantità di delfinidine contenute in una capsula di estratto purificato di Maqui. E non è un caso se pariamo di capsule di estratto purificato: il Maqui è tanto prezioso quanto raro e delicato. Non è infatti possibile esportarlo nel nostro Paese dalle remote terre cilene. Le bacche vengono quindi disidratate e sottoposte ad una lavorazione meticolosa, che permette di ottenere l'estratto, chiamato "Maqui Rx" per distinguerlo dal frutto vero e proprio.

LEGGI anche: Maqui, il suo colore blu ci dice che….

Ma quali sono le proprietà straordinarie dei polifenoli contenuti nel Maqui?

Per prima cosa sono dei potenti antiossidanti, combattono quindi i radicali liberi e l'ossidazione cellulare, contrastando l'invecchiamento dei tessuti dell'organismo e della pelle. Aiutano le cellule anche a contrastare l'infiammazione, un fenomeno naturale di alterazione che può diventare dannosa quando si conduce una vita stressante e ci si alimenta in maniera non equilibrata.

LEGGI anche: 11 alimenti che possono contrastare le infiammazioni

L'assunzione di polifenoli aiuta inoltre l'organismo a sentirsi meno stressato e più energico, questo perché i polifenoli coadiuvano le cellule nel conseguimento di uno stato energetico ottimale, facilitando lo sviluppo di energia dai grassi, riducendo la sintesi del colesterolo e migliorando il flusso sanguigno.

I polifenoli sono dunque un vero e proprio toccasana per il nostro benessere, come confermano anche diversi studi scientifici.

Barry Sears, massimo esperto mondiale sul controllo ormonale attraverso il cibo, nonché Presidente della Inflammation Research Foundation di Boston, afferma che:

"i polifenoli devono avere un ruolo importante nelle piante, altrimenti esse non impiegherebbero tante preziose energie per sintetizzarli. I polifenoli agiscono infatti da potenti antimicrobici e sono il mezzo con cui le piante si difendono da virus e batteri. Se i polifenoli non facessero parte della nostra dieta, l'organismo ne diventerebbe un facile bersaglio, e sarebbe più soggetto a malattie croniche e a un rapido invecchiamento".

Ad ulteriore conferma delle eccezionali proprietà del Maqui, riportiamo le dichiarazioni di , professore associato di Medicina all'Università Austral del Cile:

"Le popolazioni originarie dell'arcipelago di Juan Fernandez, i Mapuche, utilizzano il Maqui da sempre. Hanno richiamato la mia attenzione soprattutto le donne. Ci sono signore molto anziane che arrivano dalla campagna, che stanno al sole tutto il giorno, non hanno mai usato creme, intingoli di bellezza eccetera e hanno la pelle di una donna di 25/30 anni di età. Sicuramente questo è dovuto anche allo stile di vita, di cui fa parte un'alimentazione ricchissima di polifenoli e molto simile alla Zona, cioè essa comprende verdura e pesce, ma anche Maqui e movimento quotidiano".

Insomma, un tesoro ancora più prezioso di quelli narrati dalle leggende, a cui la scienza sta dedicando studi e risorse, e che sarebbe davvero un peccato lasciarci sfuggire.

LEGGI anche:

Antiossidanti naturali: 10 cibi contro radicali liberi e invecchiamento

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Bacche di acai: proprieta', benefici e dove trovarle 

 

 

7 cose da vedere a Malta con i bambini (e 3 da evitare)

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malta vacanze bambini

Malta è una meta adatta alle vacanze delle famiglie con bambini. A Malta troverete spiagge sabbiose adatte ai più piccoli, parchi tematici dove giocare in allegria, parchi naturali e giardini da visitare per riscoprire il contatto con il verde, all'insegna sia del divertimento che del relax. 

Quest'isola, a soli 80 km dalla Sicilia, può trasformarsi in una piacevole scoperta poiché soddisfa sia i grandi che i più piccoli.

Ecco alcuni suggerimenti per le vostre vacanze a Malta con i bambini.

7 cose da vedere a Malta con i bambini

1) Playmobil Fun Park

Chi di voi non ha mai giocato con gli omini Playmobil alzi la mano! Il Playmobil Fun Park è un parco tematico tutto dedicato a questo giocattoli. Si trova nell'area a Sud di Valletta. Pensato proprio per i più piccoli, è ideale per una pausa di gioco, sia al chiuso che all'aperto, dove ci si potrà divertire con sabbia e acqua e dove non perdere l'occasione di viaggiare con la fantasia.

playmobil fun park malta

2) Popeye Village

Popeye, meglio noto come Braccio di Ferro, ecco un altro personaggio molto amato dai bambini che è diventato protagonista di un parco dei divertimenti tutto dedicato a loro. Si tratta del Popeye Village, situato ad Anchor Bay. E' un parco tematico che mostra numerose attrazioni adatte a tutte le età, con spettacoli, casette per giocare, musei, piscine e trampolini.

popeye village malta

3) Splash and Fun Waterpark

Lo Splash and Fun Waterpark di Malta è un parco acquatico dei divertimenti, dedicato sia agli adulti che ai bambini. E' ricco di piscine, scivoli e altre attrazioni divertenti per muoversi in allegria a diretto contatto con l'acqua. Si trova nella località di Tul Il-Kosta In-Naxxar e offre la possibilità di organizzare feste di compleanno per i bambini.

splash and fun malta

4) San Anton Gardens

I San Anton Gardens si trovano nella località di Attard e sono considerati tra i giardini più belli di Malta, poiché ospitano una grande varietà di piante e fori. I giardini sono aperti al pubblico dal 1982. Sono ricchi di sentieri percorribili anche con i bambini e, soprattutto, sono un'oasi di fresco perfetta quando vorrete trovare riparo dalla calura estiva in compagnia di tutta la famiglia.

san anton gardens

5) Ducks Village

Il Ducks Village di Malta è un vero e proprio paradiso per le anatre. E' nato come rifugio per offrire cibo e riparo alle anatre che in gran numero giungono ogni anno fino alle zone di Strand Gzina e Silema. Per le anatre sono stati realizzati nidi e casette di legno, dove ogni giorno possono trovare ristoro. La zona è aperta ai visitatori. E' un luogo tranquillo in cui dimenticare per qualche ora la vita frenetica in compagnia dei bambini e della famiglia.

ducks village

6) Majjistral Nature and History Park

Il Majjistral Nature and History Park è il primo parco naturale di Malta. Si trova nel Nord-Ovest dell'isola e include la zona della Golden Bay fino a Il-Prajjet. Si tratta di un'area protetta, nata per la conservazione della natura e della biodiversità. Include 6 chilometri di area costiera. Comprende siti storici e archeologici. E' adatto ai bambini e alle famiglie e durante l'anno è aperto per gite d'istruzione dedicate alle scolaresche.

Majjistral Nature and History Park

7) Spiagge a misura di bambino

Tra le spiagge a misura di bambino di Malta troviamo soprattutto le grandi distese di sabbia della parte settentrionale dell'isola, che comprendono Ghadira Bay nella grande baia di Mellieha, Golden Bay, con la sua sabbia dorata e la vicina Ghajn Tuffieha. Un'altra spiaggia molto amata è quella di Paradise Bay, nella parte nord occidentale di Malta, proprio di fronte allo stretto che la separa da Gozo e Comino.

paradise bay malta spiaggia

3 cose da evitare a Malta

Per quanto riguarda i viaggi a Malta con i bambini, sconsigliamo alcune destinazioni che possono sembrare positive poiché vedono al centro gli animali, ma che in realtà sfruttano la loro presenza per fini turistici, allontanandoli dal loro habitat naturale e costringendoli ad una vita in cattività, ad esempio nelle vasche di un acquario. Non visitare questi luoghi, anche se spesso rappresentano le maggiori attrazioni turistiche, significa non incentivare i loro guadagni e scoraggiare la nascita di altre strutture simili.

1) Malta National Aquarium

E' l'acquario nazionale di Malta. Si trova nella città di Qwara, a circa 20 chilometri da Valletta. Copre una superficie di circa 20 mila metri quadrati. Comprende un acquario con 26 vasche che ospitano specie tropicali quali lo squalo orlato e lo squalo cornuto del Pacifico, animali marini che nel Malta National Aquarium vivono dunque ben lontani dal loro habitat naturale.

2) Mediterranean Marine Park

Il Mediterranean Marine Park è un altro dei parchi marini più popolari a Malta, ma in ogni caso lo sconsigliamo poiché tra le maggiori occasioni di divertimento pubblicizzate troviamo la possibilità di nuotare in compagnia dei delfini, che sono dunque costretti a vivere in vasche, anziché nel Mediterraneo o negli Oceani.

3) Bird Park Malta

Il Bird Park Malta è famoso poiché ospita oltre 200 specie di animali e uccelli. Ancora una volta ci chiediamo se simili parchi servano davvero alla conservazione di eventuali specie in pericolo o siano stati ideati semplicemente a scopo di lucro, per dare vita a luoghi in grado di attirare i turisti offrendo una forma di divertimento discutibile. Tra gli animali troviamo anche il canguro, che a Malta non vive di certo nel proprio ambiente naturale.

Marta Albè

Fonte foto: mirror.co.uk

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Viaggiare green: Merhba a Malta

7 cose da vedere a Malta con i bambini (e 3 da evitare)

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malta vacanze bambini

Malta è una meta adatta alle vacanze delle famiglie con bambini. A Malta troverete spiagge sabbiose adatte ai più piccoli, parchi tematici dove giocare in allegria, parchi naturali e giardini da visitare per riscoprire il contatto con il verde, all'insegna sia del divertimento che del relax. 

Quest'isola, a soli 80 km dalla Sicilia, può trasformarsi in una piacevole scoperta poiché soddisfa sia i grandi che i più piccoli.

Ecco alcuni suggerimenti per le vostre vacanze a Malta con i bambini.

7 cose da vedere a Malta con i bambini

1) Playmobil Fun Park

Chi di voi non ha mai giocato con gli omini Playmobil alzi la mano! Il Playmobil Fun Park è un parco tematico tutto dedicato a questo giocattoli. Si trova nell'area a Sud di Valletta. Pensato proprio per i più piccoli, è ideale per una pausa di gioco, sia al chiuso che all'aperto, dove ci si potrà divertire con sabbia e acqua e dove non perdere l'occasione di viaggiare con la fantasia.

playmobil fun park malta

2) Popeye Village

Popeye, meglio noto come Braccio di Ferro, ecco un altro personaggio molto amato dai bambini che è diventato protagonista di un parco dei divertimenti tutto dedicato a loro. Si tratta del Popeye Village, situato ad Anchor Bay. E' un parco tematico che mostra numerose attrazioni adatte a tutte le età, con spettacoli, casette per giocare, musei, piscine e trampolini.

popeye village malta

3) Splash and Fun Waterpark

Lo Splash and Fun Waterpark di Malta è un parco acquatico dei divertimenti, dedicato sia agli adulti che ai bambini. E' ricco di piscine, scivoli e altre attrazioni divertenti per muoversi in allegria a diretto contatto con l'acqua. Si trova nella località di Tul Il-Kosta In-Naxxar e offre la possibilità di organizzare feste di compleanno per i bambini.

splash and fun malta

4) San Anton Gardens

I San Anton Gardens si trovano nella località di Attard e sono considerati tra i giardini più belli di Malta, poiché ospitano una grande varietà di piante e fori. I giardini sono aperti al pubblico dal 1982. Sono ricchi di sentieri percorribili anche con i bambini e, soprattutto, sono un'oasi di fresco perfetta quando vorrete trovare riparo dalla calura estiva in compagnia di tutta la famiglia.

san anton gardens

5) Ducks Village

Il Ducks Village di Malta è un vero e proprio paradiso per le anatre. E' nato come rifugio per offrire cibo e riparo alle anatre che in gran numero giungono ogni anno fino alle zone di Strand Gzina e Silema. Per le anatre sono stati realizzati nidi e casette di legno, dove ogni giorno possono trovare ristoro. La zona è aperta ai visitatori. E' un luogo tranquillo in cui dimenticare per qualche ora la vita frenetica in compagnia dei bambini e della famiglia.

ducks village

6) Majjistral Nature and History Park

Il Majjistral Nature and History Park è il primo parco naturale di Malta. Si trova nel Nord-Ovest dell'isola e include la zona della Golden Bay fino a Il-Prajjet. Si tratta di un'area protetta, nata per la conservazione della natura e della biodiversità. Include 6 chilometri di area costiera. Comprende siti storici e archeologici. E' adatto ai bambini e alle famiglie e durante l'anno è aperto per gite d'istruzione dedicate alle scolaresche.

Majjistral Nature and History Park

7) Spiagge a misura di bambino

Tra le spiagge a misura di bambino di Malta troviamo soprattutto le grandi distese di sabbia della parte settentrionale dell'isola, che comprendono Ghadira Bay nella grande baia di Mellieha, Golden Bay, con la sua sabbia dorata e la vicina Ghajn Tuffieha. Un'altra spiaggia molto amata è quella di Paradise Bay, nella parte nord occidentale di Malta, proprio di fronte allo stretto che la separa da Gozo e Comino.

paradise bay malta spiaggia

3 cose da evitare a Malta

Per quanto riguarda i viaggi a Malta con i bambini, sconsigliamo alcune destinazioni che possono sembrare positive poiché vedono al centro gli animali, ma che in realtà sfruttano la loro presenza per fini turistici, allontanandoli dal loro habitat naturale e costringendoli ad una vita in cattività, ad esempio nelle vasche di un acquario. Non visitare questi luoghi, anche se spesso rappresentano le maggiori attrazioni turistiche, significa non incentivare i loro guadagni e scoraggiare la nascita di altre strutture simili.

1) Malta National Aquarium

E' l'acquario nazionale di Malta. Si trova nella città di Qwara, a circa 20 chilometri da Valletta. Copre una superficie di circa 20 mila metri quadrati. Comprende un acquario con 26 vasche che ospitano specie tropicali quali lo squalo orlato e lo squalo cornuto del Pacifico, animali marini che nel Malta National Aquarium vivono dunque ben lontani dal loro habitat naturale.

2) Mediterranean Marine Park

Il Mediterranean Marine Park è un altro dei parchi marini più popolari a Malta, ma in ogni caso lo sconsigliamo poiché tra le maggiori occasioni di divertimento pubblicizzate troviamo la possibilità di nuotare in compagnia dei delfini, che sono dunque costretti a vivere in vasche, anziché nel Mediterraneo o negli Oceani.

3) Bird Park Malta

Il Bird Park Malta è famoso poiché ospita oltre 200 specie di animali e uccelli. Ancora una volta ci chiediamo se simili parchi servano davvero alla conservazione di eventuali specie in pericolo o siano stati ideati semplicemente a scopo di lucro, per dare vita a luoghi in grado di attirare i turisti offrendo una forma di divertimento discutibile. Tra gli animali troviamo anche il canguro, che a Malta non vive di certo nel proprio ambiente naturale.

Marta Albè

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Diabete di tipo 2: origano e rosmarino per abbassare i livelli di glucosio nel sangue

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rosmarino diabete

Origano e rosmarino, due piante aromatiche e officinali molto popolari in cucina, sono ricche di sostanze benefiche. Ora una nuova ricerca scientifica ha dimostrato che il loro impiego per contrastare il diabete potrebbe risultare efficace tanto quanto i comuni medicinali.

Gli esperti hanno evidenziato che il metodo di coltivazione di origano e rosmarino può fare la differenza per quanto riguarda le sostanze contenute in queste piante e hanno identificato le caratteristiche più promettenti di entrambi. Il nuovo studio è stato pubblicato sulla rivista scientifica Journal of Agricultural and Food Chemistry con il titolo di "Bioactive Compounds from Culinary Herbs Inhibit a Molecular Target for Type 2 Diabetes Management, Dipeptidyl Peptidase IV".

LEGGI anche: Diabete: 10 miti da sfatare sull'alimentazione dei diabetici

Come ricorda l'American Chemical Society, nel 2012 il diabete di tipo 2 negli Stati Uniti ha interessato più dell'8% della popolazione e ha comportato un costo di 175 miliardi di dollari al Paese. Alcune persone possono gestire la malattia grazie all'esercizio fisico e a cambiamenti nella dieta, mentre altri prendono dei medicinali. Ma non tutti, secondo Elvira Gonzalez de Meja e colleghi, riescono a permettersi l'acquisto di medicinali o a cambiare davvero il proprio stile di vita.

Ecco allora un aiuto che arriva direttamente dalla natura, grazie all'origano e al rosmarino che aiutano ad abbassare i livelli di glucosio nel sangue. I ricercatori hanno sottoposto a test quattro tipi di aromatiche, sia coltivate in serra che nella versione essiccata comunemente in vendita.

Hanno voluto valutare la loro capacità di interazione con gli enzimi legati al diabete, lo stesso target che si utilizza per la scelta dei medicinali. Hanno così constatato che rosmarino e origano coltivati in serra contenevano più flavonoidi e polifenoli rispetto alle versioni essiccate. Ma il metodo di coltivazione non influiva sulla concentrazione delle sostanze in grado di inibire l'enzima del diabete.

Gli estratti commerciali di origano greco, origano messicano e rosmarino sono risultati i più efficaci per l'inibizione dell'enzima e la riduzione del rischio di diabete di tipo 2. Saranno comunque necessari ulteriori studi per approfondire l'argomento. Infine, secondo una ricerca precedente, esistono altri aiuti naturali per contrastare il diabete, a partire dalla cannella, che aiuta a ridurre la glicemia, ma anche il colesterolo LDL e i trigliceridi.

Marta Albè

Fonte foto: bbc.co.uk

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10 ricette con i cetrioli

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ricette cetrioli

I cetrioli sono uno degli ortaggi tipici dell'estate. Sono freschi e salutari, buoni anche conditi solo con un filo d'olio, pepe e un pizzico di sale integrale. 

Vi avevamo già parlato degli usi alternativi dei cetrioli al di là della classica insalata, ma ora ecco tante ricette per gustarli al meglio in estate, sia in piatti saporiti, anche dal gusto esotico, sia in bevande rinfrescanti e salutari.

1) Gazpacho

I cetrioli sono tra gli ingredienti principali del gazpacho, la zuppa fredda di ortaggi tipica della Spagna e apprezzata soprattutto in Andalusia. Per preparare il gazpacho potrete frullare i cetrioli con i pomodori, le cipolle e i peperoni, oppure lasciare anche qualche ortaggio, compreso il cetriolo, a pezzetti. Qui la ricetta originale del gazpacho e altre 10 varianti.

Leggi anche: Gazpacho: la ricetta originale e altre 10 varianti

2) Salsa tzatziki

Dalla Spagna alla Grecia con la salsa tzatziki, uno dei condimenti più popolari del Paese, che potrete preparare con cetrioli, yogurt greco, olio extravergine, aglio, aneto o menta e altri ingredienti aggiuntivi a seconda delle numerose varianti. Vegan e intolleranti al lattosio possono sostituire lo yogurt greco con lo yogurt vegetale. Qui troverete la ricetta originale della salsa tzatziki e tante idee per declinarla a seconda dei vostri gusti.

Leggi anche: Salsa tzatziki: la ricetta originale e 5 varianti


3) Insalata di alghe wakame e cetrioli

Dal blog Guarire con i Colori ecco la ricetta per preparare una gustosa insalata di alga wakame e cetrioli. L'alga wakame, utilizzata a crudo nelle insalate, conserva tutte le sue proprietà terapeutiche e si sposa bene con il gusto dei cetrioli. Vi serviranno anche aceto di riso, salsa di soia e semi di sesamo e di girasole. Qui la ricetta completa.


4) Raita di verdure miste

La raita di verdure miste è un piatto tipico dell'India. Tra gli ingredienti, naturalmente, troviamo i cetrioli, a cui andranno aggiunti dei ravanelli, pomodori ben maturi, erba cipollina, yogurt magro al naturale, prezzemolo fresco e le tipiche spezie indiane, come quelle presente nel curry e il cumino, che potrete trovare sia al supermercato che nei negozi di prodotti bio. Qui la ricetta completa.

Leggi anche: Raita di verdure miste: la ricetta


5) Centrifugato di cetrioli e zenzero

Il cetriolo è adatto anche per arricchire i vostri centrifugati salutari fatti in casa, grazie al suo potere depurativo. Potrete preparare un ottimo centrifugato abbinando un cetriolo, un mazzetto di spinaci, una mela vere, due gambi di sedano, un cucchiaio di succo di limone eun cucchiaino di zenzero fresco tritato. Qui tante ricette di centrifugati depurativi.

Leggi anche: Centrifugati: 10 ricette per depurare l'organismo


6) Frullato al melone e cetriolo

Chi non ha una centrifuga o un estrattore, può comunque preparare delle ottime bevande rinfrescanti con un normale frullatore, anche ad immersione. Per preparare questo frullato vi serviranno un cetriolo maturo, due fette di melone, quattro foglioline di menta fresca, due cucchiaini di succo di limone e un bicchiere d'acqua o di succo di pera bio. Frullate e gustate. Qui tante ricette per i vostri frullati salutari.

Leggi anche: 10 frullati disintossicanti per depurare l'organismo

 

7) Cetriolini sott'aceto

Se nel vostro orto state coltivando i cetriolini, ecco alcuni consigli per prepararli sott'aceto. Lavate e lasciate scolare i cetriolini. Asciugateli molto bene e disponeteli uno accanto all'altro nei barattoli di vetro già sterilizzati in acqua bollente. Cospargete ogni barattolo con un cucchiaino di sale grosso. Portate ad ebollizione acqua e aceto in parti uguali, regolandovi per la quantità a seconda del numero e della capienza dei barattoli. Versate il liquido ancora caldo in ogni barattolo. Chiudete i barattoli, lasciateli raffreddare e riponeteli in dispensa o in cantina. Saranno ottimi da gustare in inverno. Qui la ricetta completa e altre conserve autoprodotte.

Leggi anche: 10 salse e conserve autoprodotte

8) Vellutata di avocado e cetrioli

Per preparare una vellutata estiva da servire fredda vi serviranno: un cetriolo medio, un avocado, uno scalogno, prezzemolo fresco, succo di limone e yogurt bianco classico oppure yogurt vegetale non zuccherato. Per condire vi basteranno sale integrale, pepe e cumino. Se volete aggiungete anche un filo d'olio extravergine. Qui la ricetta completa.

vellutata cetrioli avocado

9) Sushi veg

Potrete preparare i vostri involtini di alghe giapponesi (maki) in una versione adatta a vegetariani e vegani utilizzando come ripieno i cetrioli tagliati a fettine o a cubetti, che potrete abbinare ad altri ingredienti tipici di questa ricetta, come l'avocado, mentre per una variante esotica potreste pensare al mango. Condite con menta, coriandolo e aceto di riso. Qui tante ricette per il vostro sushi veg.

Leggi anche: Sushi veg: 10 gustose ricette


10) Involtini di cetrioli

Dal blog Ricette Crudiste ecco come preparare dei gustosi involtini di cetrioli. Per un piatto fresco e colorato vi serviranno carote, avocado, cetrioli, qualche foglia di spinaci, peperoni. Arricchite la preparazione con la crema di sesamo (thain) e scegliete il più possibile ingredienti bio e del vostro orto. Qui la ricetta completa.

involtini cetrioli

fonte foto: ricettecrudiste.it

Avete altre ricette con i cetrioli da suggerirci?

Marta Albè

Leggi anche:

10 modi alternativi per utilizzare il cetriolo...al di là dell'insalata
Come coltivare i cetrioli
Il cetriolo: i benefici di un ortaggio buono da mangiare e da.spalmare..

Concordia: scortata ha attraversato il Santuario dei cetacei. Avvistati i delfini

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concordia greenpeace

La Concordia sta attraversando il proprio terzo giorno di navigazione in direzione Genova dall'Isola del Giglio. Il relitto non è solo. Per evitare danni ambientali e per tenere la situazione sempre sotto controllo, la Concordia è scortata dalla barca Maria Teresa, dove si trovano a bordo gli esperti di Legambiente e di Greenpeace.

Anche grazie al bel tempo, la navigazione procede tranquilla, ma servono maggiori tutele per il Santuario dei Cetacei, che comprende 90 mila chilometri quadrati di mare tra la Toscana, la Sardegna e la Liguria. I presenti durante il viaggio hanno avvistato un gruppo di stenelle, tra i delfini che abitano questo luogo delicato e bisognoso di tutela.

Come ricorda Legambiente, la stenella striata è uno degli otto mammiferi marini che popolano il Santuario ed è anche il più comune, con una popolazione tra i 20 e i 45 mila esemplari, anche se l'ultimi censimento realizzato da Greenpeace ha evidenziato un calo sensibile.

Inoltre a seguito della Concordia troviamo la nave della Marina Militare francese Jason, specializzata in decontaminazione. L'ha inviata il ministro Segolene Royale per monitorare e intervenire nel caso in cui la salute del mare dovesse essere compromessa.

L'articolo 13 dell'accordo che istituisce il Santuario dei Cetacei stabilisce che "Per assicurare l'applicazione delle disposizioni del presente Accordo le Parti fanno appello in particolare ai servizi abilitati ad esercitare la sorveglianza in mare. Esse si impegnano a cooperare e scambiarsi ogni informazione necessaria al riguardo. A questo scopo le Parti facilitano l'utilizzo reciproco dei loro porti aerei e marittimi secondo procedure semplificate".

Inoltre Greenpeace è impegnata nei rilevamenti aerei e nell'osservazione dal elicottero del relitto della Costa Concordia: "Siamo decollati dal campo di volo di Scarlino (Grosseto) alle 14.30 circa e ci siamo diretti verso Pianosa, con condizioni meteo molto favorevoli. Il convoglio della Costa Concordia era oltre l'isola di una quindicina di miglia a nord dell'isola. Abbiamo fatto riprese termografiche prima da sud a nord e poi viceversa. Anche oggi l'analisi termografica esclude anomalie significative per un tratto della scia di circa 15 miglia nautiche" - ha commentato Giuseppe Onufrio, direttore esecutivo di Greenpeace Italia.

La missione di Greenpeace è quella di analizzare – grazie a una speciale termocamera – la scia della nave, in modo da evidenziare eventuali sversamenti in mare. Nei primi due giorni non è stato evidenziato niente di preoccupante. Le analisi delle circa cinque miglia di scia osservabili risultano sostanzialmente pulite.

"Avevamo detto che avremmo seguito la Concordia dal cielo e da mare e lo stiamo facendo. In mare con la barca Maria Teresa, insieme a Legambiente, e in cielo col nostro elicottero. Il convoglio procede al momento verso Genova senza lasciare tracce significative del suo passaggio" - ha concluso Onufrio.

Si trova dunque in corso una vera e propria operazione di sorveglianza nei confronti dell'ultimo viaggio della Concordia, con un insieme di azioni che è stato ribattezzato "Costa ti tengo d'occhio". Secondo Legambiente, il Santuario dei Cetacei risulta protetto solo sulla carta. La speranza è che non vi siano ulteriori danni e che la zona continui ad essere preservata, soprattutto per arginare il problema dei rifiuti:

delfini santuario cetacei 1

delfini santuario cetacei 2

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cetacei legambiente

"Il problema della plastica in mare non riguarda solo l'Oceano Pacifico: l'Italia e il Mar Mediterraneo sono particolarmente coinvolti e occorre che si prendano misure decise per contrastare il fenomeno" – ha dichiarato Giorgio Zampetti, responsbile scienifico nazionale di Legambiente -. "I risultati del nostro monitoraggio richiamano con forza l'urgenza di intervenire e forniscono un contributo prezioso per la valutazione delle politiche di prevenzione e riduzione del fenomeno. L'Italia, insieme alla Francia e al Principato di Monaco, colga l'occasione per far sì che il Santuario dei Cetacei non resti solo sulla carta, ma che diventi terreno di comuni e concrete politiche di tutela e valorizzazione".

Seguite qui gli spostamenti della Concordia e qui gli sviluppi dell'operazione Costa ti tengo d'occhio #Costatitengodocchio.

Marta Albè

Fonte foto: greenpeace.org

Leggi anche:  Concordia: ultimo viaggio verso Genova, quali rischi per l'ambiente

10 modi per diventare invisibili per le zanzare

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rimedi zanzare

Le zanzare vi tormentano e non riuscite a trascorrere una serata tranquilla all'aperto? Diventare invisibili per le zanzare non è una missione impossibile. 

Basta scegliere gli accorgimenti e i rimedi naturali giusti per allontanarle. In questo modo eviterete gran parte delle punture di zanzara e non dovrete affrontare il fastidio del prurito.

1) Usare un cerotto antizanzare

Un progetto in crowdfunding nato lo scorso anno ha avuto al centro la creazione di Kite Patch, un cerotto antizanzare atossico progettato per proteggere le popolazioni in via di sviluppo dalle malattie trasmesse dalle zanzare, come la malaria e la febbre Dengue. Il cerotto promette di rendere invisibile alle zanzare chi lo indossa per 48 ore. Qui altre info.

Leggi anche: Kite Patch: il cerotto anti-zanzare atossico contro la malaria


2) Diffondere o applicare oli essenziali

Alcuni oli essenziali sono più efficaci di altri per allontanare le zanzare e per proteggerci dalle loro punture. Li potrete utilizzare per l'aromaterapia, in un diffusore apposito, in modo che il loro profumo ripari le stanze della vostra casa dall'arrivo delle zanzare. Oppure li potrete applicare sulla pelle dopo averne diluite poche gocce in olio vegetale. Tra gli oli essenziali antizanzare troviamo quelli di lavanda, eucalipto, geranio e citronella. Qui l'elenco completo.

Leggi anche: Oli essenziali anti-zanzare: i 10 piu' efficaci

3) Sfruttare una nuova molecola

Uno studio condotto di recente dall'Usda ha individuato una nuova molecola, che prende il nome di 1-methylpiperazine e che agisce impedendo alle zanzare di riconoscere l'odore dell'uomo, da cui vengono guidate verso la nostra pelle. Si tratta di una sostanza in grado di inibire parzialmente l'olfatto delle zanzare, agendo in maniera selettiva. Grazie alla nuova molecola potremo dire stop a insetticide e prodotti antizanzare potenzialmente nocivi?

Leggi anche: Stop alle punture: zanzare, una nuova molecola ci renderà invisibili

4) Preparare uno spray antizanzare ecologico

Potrete preparare uno spray antizanzare ecologico da vaporizzare sulla pelle a base di oli essenziali. Per ottenerla vi serviranno acqua distillata, alcool del tipo alimentare che si utilizza per preparare liquori e oli essenziali a scelta tra quelli di geranio, lavanda, menta, limone, melissa, Tea Tree e eucalipto. Qui la ricetta completa per preparare il vostro spray antizanzare ecologico fai-da-te.

Leggi anche: Spray antizanzare ecologico fai-da-te

5) Vaporizzare acqua floreale di geranio

I fiori di geranio e l'olio essenziale di geranio sono entrambi rimedi adatti per allontanare le zanzare che non amano il loro profumo. Infatti il geranio è tra le piante antizanzare che potreste coltivare in balcone e sul davanzale per allontanare le zanzare. Un rimedio naturale da applicare sulla pelle o da vaporizzare nell'ambiente è l'acqua floreale di geranio, nota anche come idrolato di geranio, che potrete acquistare su internet o in erboristeria.

Leggi anche: 5 piante anti-zanzare facili da coltivare

idrolato geranio

fonte foto: elomakeupaddict.over-blog.com

6) Prevenire con l'omeopatia: il Ledum Palustre

Il Ledum Palustre è un rimedio omeopatico contro le zanzare acquistabile in erboristeria. Lo si deve assumere per tutto il periodo in cui si desidera proteggersi dalle zanzare, iniziando anche in anticipo, ad esempio in previsione di un viaggio. I globuli di Ledum Palustre vanno sciolti sotto la lingua. Questo rimedio rende l'odore del sudore sgradevole alle zanzare che dunque si allontanano.

Leggi anche: Metodi naturali ed ecologici contro le zanzare

7) Cospargersi di olio per il corpo antizanzare

Potrete preparare un olio per il corpo antizanzare a partire dall'olio di Neem, a cui aggiungerete alcune gocce dei seguenti oli essenziali: Tea Tree Oil, olio essenziale di lavanda, olio essenziale di citronella, olio essenziale di geranio e di eucalipto. A questo punto non vi resta che miscelare gli ingredienti e applicare il preparato in piccole quantità sulla pelle. Qui la ricetta completa.

Leggi anche: Anti-zanzare naturale e fai-da-te

8) Non bere birra

Alcuni studi recenti hanno provato a descrivere le caratteristiche della vittima preferita delle zanzare. Pare che le zanzare siano più attratte da coloro che hanno appena bevuto una birra. E' possibile che, dopo aver bevuto la birra, la loro pelle sia più calda e dunque, anche per questioni olfattive oltre che di temperatura, tenda ad attirare di più le zanzare.

Leggi anche: Zanzare: scopri perché sei la loro vittima preferita

9) Indossare abiti di colore chiaro

Le vittime preferite delle zanzare, oltre a bere birra, indossano abiti di colore rosso o comunque vivaci, oppure scuri, come il nero e il blu, ancora una volta secondo le ultime evidenze portate alla luce dagli esperti. Anche le donne in gravidanza e chi si trova in sovrappeso sarebbero tra i bersagli prediletti per le zanzare. Sperimentare non costa nulla: nelle sere d'estate provate ad indossare abiti chiari per valutare eventuali benefici.

10) Usare una zanzariera portatile

E se proprio non riuscite a trovare una soluzione più comoda al problema delle zanzare, ecco in arrivo la zanzariera portatile. Così potrete sedervi tranquilli sulle panchine del parco a leggere un libro nelle sere d'estate, o semplicemente in giardino. Se la presenza di zanzare è davvero fastidiosa e insistente, forse una zanzariera portatile potrebbe fare al caso vostro.

zanzariera portatile parco

Marta Albè

Leggi anche:

 

Turbo, il chihuahua senza zampe che cammina grazie a un carrellino fatto coi giocattoli (VIDEO)

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Un mini carrellino per un mini cane in difficoltà. Il personale del centro veterinario di Indianapolis ha realizzato per il cucciolo, a cui mancano tutte e due le zampe anteriori, una sorta di sedia a rotelle fatta di parti di un elicottero giocattolo e un mini finto kit di saldatura per bambini.

Turbo è entrato in cura della due settimane fa, quando una coppia lo ha portato avvolto in un asciugamano. La loro chihuahua aveva dato alla luce una cucciolata e Turbo era l'unico con questo particolare difetto genetico. Avevano visitato diversi veterinari, senza ricavarne nulla, e stavano cominciando a perdere la speranza.

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Ma Amy Birk, responsabile del centro, ha messo subito le cose in chiaro: l'eutanasia non era nemmeno da prendere in considerazione, perché il piccolo avrebbe potuto vivere una vita felice anche con questa malattia... gli mancava solo un carrellino. E doveva essere molto leggero. Dopo aver lavorato con lui per rafforzare le zampe posteriori, il personale ha iniziato a chiedersi cosa inventare, visto che i normali carrellini non erano adatti.

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Sapevano che avrebbero dovuto improvvisare. Così hanno trovato e smantellato un elicottero Fisher Price su ruote e utilizzato i tubi di un kit giocattolo da saldatura per fare il resto. Ora il Tirbo si sta abituando alla sensazione del carrello e può finalmente alzarsi e usare le zampe qualche minuto al giorno, mentre prosegue con la terapia fisica.

Roberta Ragni

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