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10 buone abitudini che dovremmo imparare dalle nostre nonne

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Le nonne sono una fonte preziosa di consigli che possono semplificarci la vita, farci risparmiare, mentenerci in salute ed aiutarci a rispettare il Pianeta. Quante volte i rimedi della nonna ci hanno permesso di risolvere i piccoli problemi quotidiani? Dunque non sottovalutiamo la loro saggezza e cerchiamo di trarre da loro tutti gli insegnamenti possibili che ci daranno di certo una mano per vivere meglio. Ecco le buone abitudini che dovremmo imparare dalle nostre nonne.

1) Fare una passeggiata

Camminare fa bene al corpo e alla mente. Una semplice passeggiata, al parco o per le vie del quartiere, è un vero e proprio toccasana. Non dimenticate mai di fare la vostra passeggiata serale o mattutina almeno quando il tempo lo permette. Ormai anche la scienza lo ha confermato in numerose occasioni. Camminare almeno 30 minuti al giorno è uno dei segreti per mantenersi in forma e in salute.

Leggi anche: Camminare: 10 motivi per farlo almeno 30 minuti al giorno

2) Cucinare con gli avanzi

Preparare i pasti in casa con gli ingredienti dell'orto è il primo consiglio che ogni nonna potrebbe darvi per quanto riguarda la cucina. Chi non ricorda il sapore autentico del minestrone fatto in casa? Le nonne poi ci ricordano che nulla va sprecato e che bisogna sempre riutilizzare gli avanzi per non gettare via il cibo. Dunque non dimenticate gli avanzi in frigo e usateli per cucinare prima che vadano buttati.

Leggi anche: Come riciclare gli avanzi: le ricette dall'antipasto al dolce

3) Coltivare l'orto

Le nostre nonne nella loro vita lavoravano nei campi oppure coltivavano l'orto e se possono lo fanno ancora con risultati straordinari. Il loro raccolto è sempre ricco grazie a ciò che hanno imparato nel corso del tempo sulla coltivazione. Chiediamo loro tutti i consigli più preziosi per imparare a coltivare l'orto a nostra volta e magari diamo una mano a curare il loro pezzetto di terra. Se non abbiamo spazio, basta qualche vaso di erbe aromatiche sul davanzale o sul balcone per portare avanti un'ottima abitudine.

Leggi anche: I 10 ortaggi piu' semplici da coltivare nel giardino di casa

4) Fare bene la spesa

Impariamo dalle nostre nonne a fare la spesa, anzi, dalle nostre bisnonne. Come suggerisce il professor Franco Berrino, ogni volta che usciamo a fare la spesa dovremmo fingere di essere accompagnati dalla nostra bisnonna e escludere dal carrello tutti quei prodotti che contengono ingredienti che lei non saprebbe riconoscere. Mangiare sano a partire dalle scelte durante la spesa significa puntare sempre sulla qualità e sui cibi più semplci e benefici. Guarda il video.

Leggi anche: 5 consigli per mangiare biologico e spendere poco

La cucina di tutte le nonne del mondo: le foto di Gabriele Galimberti

5) Scrivere lettere

Da quanto tempo non scriviamo una lettera con carta e penna? Ormai forse ci limitiamo soltanto ai biglietti d'auguri. La comidità delle e-mail, degli sms e delle chat ha quasi fatto scomparire la buona abitudine di scrivere lettere. Lo schermo del pc e dello smartphone non avranno mai lo stesso calore della carta da lettera. Allora, magari in un'occasione speciale, proviamo a stupire i nostri cari con una lettera inaspettata.

6) Scegliere i rimedi naturali

Una tazza di camomilla per il mal di pancia, bucce di patata sulla pelle arrossata dal sole, impacchi alla malva sugli occhi arrossati, suffumigi per il raffreddore. Ecco alcuni dei rimedi naturali che le vostre nonne vi avranno suggerito almeno una volta nella vita per risolvere tanti piccoli problemi quotidiani con metodi delicati ma pur sempre efficaci. Prendetene nota, sperimentateli e trasmetteteli alle nuove generazioni.

Leggi anche: Frutta: rimedio della nonna o medicina del futuro?

7) Rammendare gli abiti

Le nostre nonne hanno un'abilità che sembra innata e quasi magica: saper rammendare gli abiti a regola d'arte rendendoli come nuovi. Impariamo allora proprio da loro i trucchi migliori. E se non abbiamo una nonna a disposizione, proviamo a consultare uno dei numerosi tutorial e video che si trovano online. Rammendare gli abiti, saper sostituire la cernire di una borsa o di una giacca e fissare i bottoni: ecco la soluzione ideale per risparmiare e in modo che i nostri abiti e accessori durino più a lungo.

8) Rinunciare ogni tanto alla tencologia

Le nostre nonne sapevano fare tutto senza avere a disposizione gli strumenti tecnologtici che ci accompagnano ogni giorno. La lavatrice è stata una rivoluzione, ma allo stesso tempo non dobbiamo dimenticare l'abilità di lavare a mano per non rischiare di rovinare i capi più delicati. Il pesto è più buono se lo prepariamo con il pestello anziché con il frullatore, possiamo provare a rinunciare all'aria condizionata quando non è strettamente necessaria e dire addio gradualmente al ferro da stiro imparando a stendere e piegare bene gli abiti proprio come solo le nonne e le bisnonne sanno o sapevano fare.

Leggi anche: 10 cose che puoi evitare di stirare

9) Evitare gli accumuli

Non si tratta di rinunciare alle comodità, ma di evitare il superfluo, di seguire un po'meno le mode e di utilizzare gli oggetti, tecnologici e non, fino a quando sono ancora in grado di funzionare e di esserci utili. E se dovesse capitare un guasto, non dimentichiamo di imparare a riparare. In ogni caso, di tanto in tanto, facciamo un bel declutteringper liberarci di ciò di cui non abbiamo davvero più bisogno, barattarlo, venderlo o donarlo in beneficenza.

Leggi anche: Decluttering: come liberarsi del superfluo per vivere meglio

10) Fare le pulizie in modo naturale

Le nostre nonne usavano il succo di limone per la pulizia del rame e delle stoviglie, il sapone e il bicarbonato di sodio per il bucato. Sapevano che lasciare i piatti in ammollo in acqua calda aiuta a risparmiare risorse, tempo e fatica. Ora anche noi possiamo imitarle preparando in casa i detersivi di cui abbiamo bisogno con ingredienti a basso impatto ambientale, all'insegna del risparmio e del rispetto del Pianeta.

Leggi anche: Detersivi fai-da-te: la guida alle pulizie ecologiche e convenienti

Marta Albè

Fonte foto: stuartwilde.com

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Jacob's Well, il tuffo piu' pericoloso del mondo (FOTO)

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Il Jacob's Well è una meravigliosa piscina naturale la cui bellezza è pari alla sua pericolosità. Profonda circa dieci metri e larga quattro, è considerata una tra le grotte marine più pericolose al mondo

 

Attraverso la bocca del pozzo, ogni minuto scorrono migliaia di litri d'acqua che alimentano il fiume Cypress Creek. È uno dei luoghi simbolo della Valle di Wimberley ed è una delle grotte sottomarine più lunghe del Texas.

Dall'apertura, nel letto del torrente, la grotta scende verticalmente per una decina di metri, per poi proseguire attraverso una serie di camere separate da vicoli stretti, fino a raggiungere una profondità che va oltre i quaranta metri. Le zone più profonde sono però esplorabili solo da sub professionisti, nel corso degli anni, infatti, otto persone hanno perso la vita nel tentativo di raggiungere i luoghi più impervi.

La prima camera si trova a circa 30 metri, con i raggi di sole che penetrano nell'acqua cristallina, è una zona luminosa dove crescono numerose alghe molta fauna selvatica. La seconda camera è un lungo imbuto lungo 25 metri, al termine del quale c'è una piccola apertura verso la terza camera, una piccola stanza con un pavimento di ghiaia instabile. Il passaggio nella quarta camera è molto stretto. I pochi che hanno visto la quarta sezione dicono che è una "grotta vergine" con fantastiche formazioni calcaree e senza ghiaia.

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Chi non vorrebbe tuffarsi in queste meravigliose acque cristalline? Per il momento dobbiamo accontentarci di vederle solo in foto.

Arturo Carlino

Foto di: Patrick Lewis

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10 idee per una casa a misura di cani e gatti

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Una casa a misura di cani e gatti sarebbe davvero un sogno per i nostri animali domestici. Così, anche se lo spazio a disposizione non è molto e se manca il giardino, potranno sentirsi a loro agio e divertirsi. Basta organizzare un angolo tutto dedicato a loro mettendo a disposizione idee comode e allettanti che consentano sia di giocare che di riposare. Ecco tanti spunti per chi ama la compagnia di cani e gatti tra le mura di casa.

1) Paradiso per gatti

Questa casa è stata trasformata in un vero e proprio paradiso per i gatti. Passerelle, rampe, scivoli e tiragraffi sono spuntati qua e là sulle pareti e vicino al soffitto, in modo che i gatti possano arrampicarsi e muoversi liberamente. Certo, trasformare l'intera casa forse non sempre è possibile, ma potreste prendere ispirazione per un angolo speciale tutto dedicato ai gatti.

Leggi anche: La casa trasformata in un paradiso per gatti (FOTO)

2) Cuccia eco-friendly in cartone riciclato

E se anche i nostri animali domestici avessero voglia di passare qualche giorno in una seconda casa di montagna? Eccovi servita la risposta: l’azienda canadese Montreal Designers propone Pet Chalet, una "seconda cuccia" per gatti e animali di piccola taglia riciclando le comuni scatole di cartone e traformandole in originali casette completamente eco-friendly, destinate in particolar modo ai nostri amici felini. Leggi qui.

Leggi anche: La cuccia eco-friendly per il gatto in cartone 100% riciclato

3) Tiragraffi fai-da-te

Avete un gatto e vi serve un tiragraffi? Grazie al recupero di materiali riciclati, potrete mettervi all'opera con il fai-da-te e provare a costruire un tiragraffi con le vostre mani. Vecchi jeans, corda e gommapiuma sono alcuni dei materiali che dovrete avere a disposizione per realizzare il progetto. Qui tutte le istruzioni per costruire il vostro tiragraffi fai-da-te.

Leggi anche: Come costruire in 10 mosse un tiragraffi per il vostro gatto con materiali riciclati


4) Tetto verde

Portare un tocco di verde in casa e costruire una cuccia in legno per il cane o per il gatto, magari da posizionare nell'atrio o in veranda. Ecco un'idea molto originale e tutta all'insegna del fai-da-te. Vi basterà un pomertiggio di tempo per realizzare un tetto verde e per creare una piccola oasi biiologica sulla cuccia dei vostri animali domestici. Qui tutte le istruzioni.

Leggi anche: Come costruire un tetto verde sulla cuccia del vostro cane


5) Couch Dog Bed

Ecco una poltrona pensata appositamente per Fido, con tanto di cuscino a forma di osso per giocare. Potrete realizzare un cuscini simile a mano, se siete abili con il cucito, e recuperare una poltroncina o un divanetto da destinare solamente al vostro amico a quattro zampe, che così diventerà il re indiscusso del vostro salotto. Qui tutte le info su Couch Dog Bed, un modello un po' costoso a cui potreste comunque ispirarvi.

couch dog

fonte foto: houzz.com

6) Cesta di vimini

Una cesta di vimini in cui sistemare un cuscino o una copertina fa sempre il suo bell'effetto decorativo e inoltre è molto comoda, sia per i gatti che per i cani di piccola e media taglia. Potrete recuperare delle ceste di vimini adatte dalle classiche confezioni regalo natalizie, oppure acquistarle a poco prezzo nei negozi di articoli per la casa. Poi starà a voi decorarle e abbellirle seguendo i vostri gusti.

cane cestino vimini

fonte foto: warrenphotographic.co.uk

7) Palline da tennis

Questo lettino per cani è stato realizzato unendo tra loro numerose palline da tennis. Si tratta di un'idea di design proposta da Hugh Hayden, che l'ha ottenuta utilizzando solamente palline da tennis riciclate raccolte dalla New York Metropolitan Area e riunite in forma esagonale. Al centro del lettino per cani si trova tutto lo spazio per inserire un comodo cuscino. Qui altre info.

palline da tennis

fonte foto: gizmodo.com

8) Cuscini per bassotti

Sembra incredibile, ma questi comodi cuscini sono stati pensati appositamente per i bassotti. L'unionre di due cuscini rettangolari e di forma allungata ha portato alla creazione di un comodo giaciglio per questi cani, che possono riposare tranquilli tra i due guanciali. Potreste provare ad unire due cuscini della lunghezza adatta per ottenere un risultato simile.

cuscini bassotti

fonte foto: labioguia.com

9) Cestino sospeso per gatti

Si sa che i gatti amano l'altezza e non rinunciano ad arrampicarsi nemmeno quando sono in casa. Allora qualcuno ha pensato di dare vita ad un cestino sospeso da appendere alle pareti di casa, tutto pensato proprio per i mici. Si potrebbe replicare l'idea magari riadattando un piccolo stendino da parete e facendo in modo di aggiungere un cuscino su cui il vostro gatto possa sedersi o sdraiarsi.

cestino gatti

fonte foto: labioguia.com

10) Castello di cartoncino

I gatti amano molto arrampicarsi e nascondersi. Questo castello di cartoncino diventerà uno dei loro giochi preferiti. In alternativa potrete utilizzare del compensato, a seconda delle vostre abilità con il fai-da-te. Potrete creare un castello di cartoncino a più piani, con tanto di porticine e finestrelle. Qui il tutorial.

fonte foto: hautenature.com

Marta Albè

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Pizza e mozzarella: un matrimonio perfetto anche secondo la scienza

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pizza mozzarella

In Italia il binomio pizza e mozzarella è ormai dato per scontato. C’e forse un altro formaggio che si sposa meglio con questo alimento? La cosa non è però così assodata all’estero dove le pizze sono molte volte farcite con salsa di pomodoro, verdure, mix di ingredienti tra i più disparati e in cima un formaggio da noi neppure considerato come il Cheddar.

La scienza è voluta intervenire in questa questione (ce n’era davvero bisogno?) conducendo uno studio presso l’universita di Auckland in Nuova Zelanda, pubblicato poi per conto dell'Institute of Food Technologist sul Journal of Food Science. Confrontando diversi formaggi, tra cui Edam, Emmental, Provolone, Colby, Gruyere e Cheddar, lo studio ha dimostrato che la mozzarella è il formaggio migliore da utilizzare sulla pizza non solo per il gusto ma anche perché fila meglio degli altri e si fonde perfettamente con qualsiasi altro ingrediente si voglia utilizzare.

Come hanno fatto i ricercatori a stabilire ciò? Utilizzando un programma che combinava immagini e dati relativi a ciascun formaggio valutando in particolare la consistenza che questi assumevano durante la cottura della pizza, quindi se erano più o meno filanti, ma anche la loro capacità di abbrustolirsi e l’uniformità del colore.

Gli scienziati hanno scoperto che le più importanti caratteristiche di un formaggio utilizzato su una pizza sono influenzate da diversi fattori tipici di ciascun formaggio: contenuto di olio, umidità, acqua, elasticità, temperatura di transizione. Valutando tutto questo si è giunti alla conclusione che la mozzarella è il formaggio più adatto alla pizza, anche se nulla vieta di utilizzare insieme anche altri formaggi a seconda dei propri gusti e che dunque si voglia ottenere un effetto più o meno filante, più o meno abbrustolito, ecc.

Naturalmente si può scegliere anche di non far uso di mozzarella ne di altri formaggi, perché si è intolleranti al lattosio o magari perché si è scelto di evitare alimenti di origine animale. Fortunatamente già da qualche anno sono disponibili diverse alternative anche per chi vuole sperimentare una pizza farcita con mozzarella veg per non privare nessuno del piacere di una bella pizza, meglio se in compagnia!

Francesca Biagioli

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Le 10 citta' piu' vivibili del mondo nel 2014

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Ritorna anche per il 2014 la classifica delle 10 città più vivibili del mondo stilata dall'Economist Intelligence Unit's Global Liveability Survey. La nuova Top 10 riconferma Melbourne in prima posizione come la città dove si vive meglio sul nostro pianeta. La classifica tiene conto soprattutto dei parametri relativi a salute, istruzione, sport e infrastrutture.

Ad ogni città vengono assegnati dei punteggi che concorrono alla formazione della classifica finale e che comprendono anche l'attenzione all'ambiente e alla cultura. Non sorprende che ben 8 delle città più vivibili del mondo si trovino in Australia e in Canada. Anche l'Europa però ha conquistato una buona posizione, con Vienna al secondo posto, mentre all'ottavo posto troviamo Helsinki, la capitale della Finlandia.

Perché Melbourne si trova di nuovo al primo posto? Per stabilire la classifica è stata valutata la qualità della vita in 140 città del mondo. A Melbourne trovare lavoro è facile. La città è vitale e vibrante e offre numerose occasioni di svago agli abitanti e ai turisti. La classifica premia anche la qualità del sistema sanitario e scolastico e la valorizzazione dell'ambiente e degli eventi culturali.

Melbourne, capitale del Victoria, è il cuore pulsante di numerosi eventi di portata internazionale che ne hanno fatto un punto di riferimento e un hub fondamentale per la scena culturale, e non solo, in Australia e nel resto del mondo: dal prestigioso Melbourne International Arts Festival al Melbourne Food & Wine Festival, dagli Australian Open di tennis.

Ecco la classifica delle 10 città più vivibili del mondo.

1) Melbourne, Australia

2) Vienna, Austria

3) Vancouver, Canada

4) Toronto, Canada

5) Adelaide, Australia

6) Calgary, Canada

7) Sydney, Australia

8) Helsinki, Finlandia

9) Perth, Australia

10) Auckland, New Zealand

Non manca, infine, la Top 10 delle città del Pianeta dove si vive peggio, purtroppo a causa dei conflitti e della povertà.

1) Abidjan, Costa d'Avorio

2) Tripoli, Libia

3) Douala, Cameroon

4) Harare, Zimbabwe

5) Algeri, Algeria

6) Karachi, Pakistan

7) Lagos, Nigeria

8) Port Moresby, Papua Nuova Guinea

9) Dhaka, Bangladesh

10) Damasco, Siria

Marta Albè

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Serpente decapitato uccide cuoco cinese

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La vendetta del rettile. La storia che vi stiamo per raccontare ha dell'incredibile, ma è tutta vera. Siamo in Cina, nella provincia del Guongdong. Qui un cuoco cinese, Peng Fan, è stato morso dalla testa decapitata di un cobra indocinese 20 minuti dopo averlo decapitato. Stava preparando una specialità tipica, la zuppa di serpente a dadini, quando è accaduto l'incidente.

Nel momento in cui ha gettato la testa nella spazzatura è stato morso alla mano, iniettando il suo pericoloso veleno. I serpenti, infatti, possono rimanere attivi per circa un'ora dopo che la loro testa o un'altra parte del corpo viene rimossa.

"Non c'è nulla di molto insolito in questo caso", spiega a TreeHugger Wolfgang Wuster, esperto di serpente della Bangor University. "Questo genere di cose sembra strano per noi, perché noi esseri umani, come gli altri mammiferi, abbiamo un elevato tasso metabolico e necessitiamo di un costante afflusso di sangue e ossigeno al cervello, e se questo viene interrotto per pochi secondi, si muore. I serpenti e gli altri rettili hanno un metabolismo molto più lento, e i loro tessuti, compreso il cervello, possono mantenersi vivi e funzionali per molto più tempo dopo la fine dell'apporto di sangue".

Purtroppo per Peng, questo fenomeno ha significato la morte. Il New Zealand Herald riferisce che l'uomo è morto prima che potesse essere curato con il siero antiveleno o raggiungere l'ospedale. Le vittime del cobra indocinese generalmente muiono di asfissia dopo che la neurotossina paralizza il loro sistema respiratorio. Quando si dice... "il karma".

I cobra indocinesi sono originari del Sud-Est asiatico e vivono in Paesi come la Thailandia, la Cambogia, il Vietnam, il Laos e la Birmania. La loro carne è molto ricercata per la sua 'delicatezza' e usata anche nella medicina cinese, mentre la pelle è usata per creare prodotti costosi. Un uso che ha senza dubbio contribuito alla classificazione di animale "vulnerabile".

Roberta Ragni

Fonte foto

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A soli 16 anni inventa la torcia che si accende con il calore umano (VIDEO)

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A 16 anni inventa una torcia che si illumina con il calore della mano, un'invenzione che potrebbe essere rivoluzionaria, dando il via alla produzione di dispositivi di illuminazione ecologici attivati dal calore del corpo umano.

Ann Makosinski, a soli sedici anni, ha messo a punto una meravigliosa invenzione, una torcia elettrica alimentata esclusivamente da calore prodotto dal corpo umano. Il suo progetto ha vinto il secondo premio alla Fiera della Scienza di Vancouver ed è stato dichiarato vincitore, per la sua fascia d'età, al Google Science Fair.

Il progetto di Ann è davvero notevole, semplice ma geniale: non capita tutti i giorni di poter utilizzare una fonte di luce che non utilizzi batterie, energia elettrica, solare o eolica. Ciò che fa funzionare la torcia è il noto effetto termoelettrico scoperto nel 1834 da Jean Peltier, che utilizza la differenza di temperatura per produrre elettricità.

Ed è così che, dalla differenza tra il freddo dell'aria interna e il calore della mano, si crea energia elettrica che, grazie ad un un circuito che fornisce la tensione necessaria, fa accendere la lampadina.

Ann Makosinski 02

Ann ha raccontato di aver avuto l'idea per il suo progetto quando si trovava nelle Filippine, dove la sua famiglia ha origine. Una sua amica le raccontò di non avere la corrente elettrica a casa, che non riusciva per questo a studiare e stava andando male a scuola.

"Questa è stata l'ispirazione per il mio progetto" ha raccontato Ann. "Volevo solo aiutare la mia amica e la mia torcia era una possibile soluzione. Ho pensato: perché non sfruttare il calore del corpo? Ne irradiamo così tanto fuori di noi che rischia di essere sprecato”.

{youtube}hPCLNui0B3I{/youtube}

La torcia si chiama Hollow ed è davvero sorprendente che nessuno avesse mai pensato di realizzare una tecnologia di questo tipo: semplice, ecologica ed economica, che potrà risolvere molti dei problemi di coloro che, ancor oggi, non hanno accesso all’elettricità.

Arturo Carlino

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Le bocche dipinte di Laura Jenkinson

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L’arte si può presentare sotto diverse forme e realizzare con mezzi diversi. Ogni tanto però riesce ad emergere qualcosa di particolarmente originale e contemporaneamente anche di semplice e fruibile a tutti. E' questo il caso delle opere della make-up artist londinese Laura Jenkinson.

Laura ha pensato di unire la sua passione per il trucco con quella per alcuni personaggi di cartoni animati o semplici animali, realizzandoli sul viso e più precisamente intorno alla bocca e il mento di diverse persone, sfruttando le caratteristiche di questa parte del corpo così espressiva per integrare meglio il disegno e le figure.

La giovane artista si è servita semplicemente di una tavolozza di trucco teatrale. Il risultato sono disegni colorati e gioiosi che colpiscono per la loro originalità tanto che Laura in poco tempo grazie al suo lavoro ha ottenuto oltre 50mila seguaci su Instagram.

Commentando i tanti messaggi ricevuti in poco tempo Laura ha detto: "La gente dice sempre che (i disegni) gli mettono allegria ed è bello portare un po 'di gioia”. Inoltre, alcune delle sue opere rappresentano animali selvatici, particolari o poco conosciuti, c’è quindi anche il vantaggio di ricordare a tutti come queste specie sono in pericolo e spesso lottano per la sopravvivenza a causa nostra.

Ma è inutile continuare a parlare godetevi gli splendidi lavori di Laura...

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 Francesca Biagioli


Forme strane per la frutta: una nuova mania in Cina (FOTO)

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Dare forme strane alla frutta per attirare l'attenzione, ecco una nuova mania che si sta facendo strada in Cina. Secondo noi la frutta è bella di per sè, proprio come l'ha creata Madre Natura. Magari, però, darle una forma particolare potrebbe attirare l'interesse delle persone e stimolarle ad un maggior consumo di questo alimento davvero salutare.

Nel nuovo esperimento non è coinvolta in alcun modo l'ingegneria genetica. Si tratta infatti di far crescere e maturare la frutta in stampi speciali, che le permetteranno di assumere le forme più strane. La speranza è che la frutta ottenuta in questo modo venga comunque venduta facilmente e non porti a sprechi alimentari.

L'idea è nata dall'azienda cinese Fruit Mould, che si è specializzata nella creazione di stampi  appositi per frutta di diverse dimensioni, comprese le angurie. Così sono nate angurie a forma di cubo, anziché rotonde, cetrioli a forma di cuore e pere che ricordano dei Buddha.

Quando i frutti sono ancora giovani, gli agricoltori li inseriscono negli stampi prescelti. La frutta si sviluppa all'interno di essi e prende la forma prestabilita. Ora in Cina la frutta dalle forme più originali sta raggiungendo i supermercati. L'azienda, inoltre, spedisce i propri stampi in tutto il  mondo, così che cetrioli a forma di stella o pere a forma di Buddha possano essere coltivate ovunque.

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Vi piace l'idea o pensate che si tratti di una trovata completamente inutile? Di certo l'iniziativa è molto originale e, come già accennato, potrebbe contribuire ad incrementare il cosnumo di frutta, soprattutto per curiosità. Di certo grazie a queste forme si potrebbero decorare i piatti in modo davvero insolito, ma ne vale davvero la pena? E, dato che gli stampi utilizzati sono in plastica, saranno davvero sicuri?

Marta Albè

Fonte foto: fruitmold.com

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Dall'India a Londra a bordo di un tuk tuk a energia solare (FOTO)

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Un tuk tuk solare per andare dall'Inida a Londra senza inquinare. E' il sogno di un ragazzo indiano che ha progettato un veicolo a zero emissioni per farlo.

Rimanere bloccato per ore e ore ogni giorno nelle strade congestionate dal traffico non puo' che farti venire voglia di andare via con un veicolo che non inquina. E' proprio quello che è successo a Naveen Rabelli, un ingegnere elettrico di Bangalore, India. Stufo di avere a che fare per le strade della sua città con inquinanti tuk tuk, i pittoreschi taxi a tre ruote utilizzati in quasi tutta l'Asia, ha deciso di costruire un veicolo elettrico alimentato da energia solare. E non è tutto: ora progetta di guidarlo fino a Londra!


Il New York Times riporta che il giovane uomo di 33 anni pianifica di guidare il suo tuk tuk a energia solare da Bangalore a Londra nel tentativo di mostrare come una piccola squadra senza molte risorse possa compiere un lungo viaggio utilizzando solo energia pulita.

Negli ultimi due anni l'ingegnere ha investito i suoi risparmi di una vita per convertire il tuk tuk, che gli è costato 6.500 dollari. Il costo dell'avventura che vorrebbe intraprendere, però, è di gran lunga maggiore: dovrebbe raccogliere un totale di $ 43,000 per rendere reale il suo viaggio.

Così, il ragazzo spera che i soldi presto arriveranno sotto forma di sponsorizzazioni e inviti a parlare nelle università. Ma non conta solo su questo: nel frattempo ha un lavoro part-time extra come allenatore di badminton per risparmiare qualche soldo.

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solar tuk tuk

"Ero andato a prendere un mio amico che veniva dall'Argentina a un festival di aquiloni a Bangalore e per qualche ragione ho notato un sacco di tuk tuk quel giorno - ha detto Rabelli in una e-mail al New York Times . "Erano rumorosi e inquinanti. E 'stato allora che abbiamo avuto l'idea di realizzare un tuk tuk a energia solare. Poco dopo abbiamo avuto l'idea del viaggio".

Il tuk tuk solare può viaggiare a circa 50 miglia, circa 80 Km, con una carica di otto ore e ad una velocità di circa 35 miglia all'ora. Il viaggio programmato sarà di circa 6.000 miglia, che verranno percorsi in circa 100 giorni. Naveen Rabelli è pronto ad affrontare la sfida.

Roberta Ragni

Fonte Foto

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Papakolea beach, la meravigliosa spiaggia verde delle Hawaii

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Papakolea green beach la meravigliosa spiaggia verde

Papakolea beach, la meravigliosa spiaggia verde delle Hawaii è una rarità in natura, al mondo esistono soltanto altre due spiagge di questo tipo: una nelle Galapagos e una in Norvegia

 

Il colore verde deriva da un'elevata presenza di olivina, un minerale contenente ferro e magnesio, che quando è in forma cristallina costituisce la gemma nota come peridoto. Il minerale proviene dal vulcano Pu'u Mahana che si trova di fronte la spiaggia. La forza erosiva del mare, che batte contro la base del vulcano, estrae l'olivina dalla cenere e la deposita sulla spiaggia, donando alla sabbia una splendida tinta verde.

Il vulcano, non più attivo, ha eruttato 49 mila anni fa. Da allora, il cono è parzialmente crollato ed è stato eroso dal mare. Il cono è particolarmente ricco di olivina che, una volta trasportato dall'acqua sulla spiaggia, essendo un minerale più denso e più pesante della sabbia, tende ad accumularsi sulla sabbia.

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Foto: J Gates

 

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Foto: Danny Crenshaw

 

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Foto: Jay

 

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Foto: Ben Andreas Harding

Per fortuna è una spiaggia molto isolata e difficile da raggiungere, per questo motivo non è ancora finita tutta dentro le bottigliette souvenir dei turisti di tutto il mondo!

Arturo Carlino

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10 consigli per migliorare il raccolto e coltivare l'orto tutto l'anno

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coltivare orto

Coltivare l'orto, ecco una buona abitudine che tutti noi dovremmo riscoprire, anche se non abbiamo molto spazio a disposizione. Le soluzioni, si sa, sono molte, dall'orto sul balcone all'orto in affitto, fino all'orto condiviso. Ma come fare per coltivare l'orto tutto l'anno in modo naturale e cercando di ottenere raccolti sempre migliori? Ecco alcuni consigli utili.

1) Essere originali e creativi

Se avete un semplice orto sul balcone, non dimenticate l'originalità, non soltanto per abbellirlo ma anche per guadagnare tutto lo spazio possibile. Cercate soprattutto di creare una zona riparata, magari con una piccola serra e con teli di tessuto non tessuto per riparare le vostre piantine con l'arrivo del freddo.

Leggi anche: Orto sul balcone: le 10 idee piu' originali e creative

2) Nutrire le piante in modo naturale

Per nutrire le vostre piante potrete preparare dei fertilizzanti naturali molto simili a degli infusi, oppure dei macerati che possano fornire loro le sostanze necessarie per migliorare e favorire la crescita e la maturazione di frutti e ortaggi. Potrete preparare, ad esempio, infusi con le alghe, con le bucce di frutta e verdura, ma anche equiset, caffè, camomilla, calendula e tarassaco. Leggete qui.

Leggi anche: Fertilizzanti naturali: 10 infusi per nutrire le piante

3) Provare i Fiori di Bach

Sapevate di poter utilizzare i Fiori di Bach per la cura delle piante? Esistono rimedi specifici che possono aiutare le piante nelle diverse stagioni e a seconda delle fasi della crescita. Possono stimolare la fioritura in primavera, ad esempio, e aiutarle a superare il freddo dell'inverno. Inoltre stimolano la nascita di nuovi germogli. Il metodo migliore per utilizzare i Fiori di Bach consiste nel diluirne alcune gocce nell'acqua piovana che avrete raccolto sul balcone o in giardino anche grazie a un semplice secchio. Qui tutte le istruzioni.

Leggi anche: Fiori di Bach per la cura delle piante

4) Coltivare con gli scarti

Coltivare a partire dagli scarti. Ecco un'ottima idea per avere a disposizione nuovi ortaggi praticamente a costo zero. Vi basterà conservare le parti di scarto adatte di lattuga, cipolle e porri, oppure alcune foglie di basilico, o ancora la base di un gambo di sedano per dare inizio al vostro orto, anche in vaso, in modo semplice e conveniente, come insegna la permacultura. 

Leggi anche: 10 ortaggi da comprare una sola volta e coltivare per sempre

5) Coltivare per talea

La talea rappresenta un metodo di moltiplicazione delle piante che permette di iniziare la loro coltivazione praticamente a costo zero. Grazie alla talea, in genere, è sufficiente avere a propria disposizione un ramo o rametto della pianta che si desidera iniziare a coltivare, da ottenere da qualcuno che sia già in possesso della stessa o da raccogliere in campagna o lungo un prato, nel caso delle piante selvatiche.

Leggi anche: 10 piante da coltivare per talea

6) Sfruttare i semi gratis

Seminare a costo zero grazie a semi praticamente gratuiti è possibile. Vi basterà dare uno sguardo a quanto presente nel vostro frigorifero e nella vostra dispensa per scoprire che vi potrete presto apprestare alla sperimentazione di nuove semine casalinghe da effettuare in vaso o nell'orto.

Leggi anche: 10 semi gratuiti che potrete trovare in frigo o in dispensa

7) Ridurre inquinamento e contaminazioni

Ridurre inquinamento e contaminazioni è fondamentale per chi coltiva un orto in città. Chi vive in una metropoli potrebbe essere più preoccupato di altri riguardo all'inquinamento dei terreni. Esistono, per fortuna, delle soluzioni per rimediare e prevenire la contaminazione dei suoli. Qui alcuni consigli per limitare l'inquinamento negli orti urbani.

Leggi anche: Orti urbani: 10 consigli per ridurre inquinamento e contaminazioni

8) Coltivare l'orto in un sacco

Se in inverno nella vostra zona coltivare l'orto è quasi impossibile, ma avete un balcone riparato o una cantina, provate a coltivare in un sacco o in una borsa della spesa ortaggi come le patate, i topinambur e lo zenzero. La coltivazione dell'orto nei sacchi è possibile anche durante la bella stagione e consente di risparmiare spazio sul balcoone per coltivare in un unico sacco delle insalate e ortaggi come pomodori, zucchine o melanzane.

Leggi anche: Come coltivare l'orto in un sacco

9) Costruire mini-serre e semenzai

Preparatevi per tempo alla stagione della semina costruendo delle mini-serre e dei semenzai per coltivare le piantine da trapiantare nell'orto direttamente dal seme. In questo modo risparmierete tempo, risorse e denaro. Inoltre sarà più semplice selezionare le piantine più resistenti da trasferire nell'orto al momento giusto, seguendo sempre il calendario stagionale più adatto alla zona in cui vivete.

Leggi anche: Semenzai: Come costruire in 10 mosse una mini-serra dai rifiuti

10) Risparmiare acqua

Coltivare l'orto al meglio significa anche irrigarlo in modo intelligente e cercare di risparmiare una risorsa preziosa come l'acqua potabile. Per questo motivo, per fare in modo di avere sempre a disposizione acqua per l'irrigazione senza sprechi, potreste pensare di raccogliere l'acqua piovana in giardino, con sistemi più o meno sofisticati.

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Marta Albè

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8 punti di forza del parcheggio per bici migliore del mondo

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Nella località di Malmo, in Svezia, è nato di recente il più grande parcheggio per le bici al coperto d'Europa. Garantisce la massima sicurezza e lo spazio per ospitare ben 1500 biciclette. La speranza è che presto anche in altre zone del mondo nascano parcheggi spaziosi e sicuri, per rendere più semplice posteggiare la bici e sceglierla come mezzo di trasporto abituale. Ecco i punti di forza del progetto Bike & Ride.

1) Accesso facilitato

L'accesso alle bici, sia in entrata che in uscita, è facilitato da rampe, ascensori e scale speciali. Queste ultime sono dotate di una rampa in metallo apposita per semplificare il passaggio delle ruote della bici.

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2) Massima sicurezza

Il maggior timore di chi si sposta in bici è rappresentato dai furti, che possono avvenire in ogni momento se il parcheggio non è custodito. Bike & Ride garantisce la massima sicurezza grazie a telecamere di sorveglianza, posteggi con lucchetto, accesso con tessera personale, con tariffe minime per i servizi aggiuntivi.

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3) Gratis

Il normale parcheggio negli spazi messi a disposizione ai cittadini che vogliano utilizzare Bike & Ride è completamente gratis. Si garantiscono in ogni caso sicurezza e servizio di videosorveglianza per verificare eventuali irregolarità e problemi anche per il parcheggio standard.

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4) Cargo Bike

E' previsto uno spazio speciale, più ampio e semplice da raggiungere per le bicilette di dimensioni più grandi, come le cargo bike. Si tratta, ad esempio, di bici a tre ruote concepite per trasportare più facilmente bagalli e oggetti pesanti, ma anche per gli spostamenti con i bambini.

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5) Servizi utili

Questo parcheggio per le bici all'avanguardia è davvero utile per i pendolari. Infatti include tabelloni con gli orari dei treni e degli autobus, che indicano arrivi e partenze. Ci sono anche toilet con doccia, una sala d'attesa, un negozio per le bici, pompe per gonfiare i pneumatici gratis e attrezzi a disposizione per le riparazioni.

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6) Accesso alla stazione

Il parcheggio per le bici consente a coloro che usufruiscono dei suoi spazi un accesso facilitato ai treni e agli autobus della stazione centrale della cittadina di Malmo, con segnaletica ben visibile per tutti.

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7) Parcheggio al coperto

A Malmo gli spazi per parcheggiare la bici non mancano. I 1500 parcheggi di Bike & Ride sono tutti al coperto ma c'è di più. Infatti la città ha voluto mantenere e garantire la disponibilità per altri 700 parcheggi per le bici a livello della strada.

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8) Posti numerati

Usufruire dei parcheggi per le bici di Bike & Ride è molto semplice. Basta sistemare il proprio mezzo di trasporto in una delle rastrelliere libere disponibili. Come fare per ritrovare più facilmente la propria bici al ritorno? I parcheggi sono numerati, un vero vantaggio che semplifica la vita dei ciclisti.

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Marta Albè

Fonte foto: cyclepress.co.jp

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Come costruire una romantica casa nel bosco con 4mila dollari in 6 settimane

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Una casa nel bosco e poi il matrimonio. Dave Herrle, falegname appassionato, ha realizzato il suo sogno: vivere nel bel mezzo della selva, con tanto di dimora in legno, neomogliettina e un cane. 

Folgorato nel 2007 sul sentiero degli Appalachi (più noto come Appalachian Trail), un percorso escursionistico che percorre i monti Appalachi sulla costa orientale degli Stati Uniti, Dave ha deciso allora di dire addio al suo noioso lavoro in ufficio e si è rimboccato le maniche.

Così a Westbrook, nel Connecticut, il falegname americano ha creato questa deliziosa casetta, "The Wee House", che comprende tutto. Il costo? Solo 4mila dollari, e la cosa strabiliante à che ci sono volute solo sei settimane per costruirla.

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Il piccolo alloggio è stato creato utilizzando prevalentemente materiali di recupero su una piattaforma di legno che fornisce anche lo spazio per un bel balcone con panorama sulla foresta e sul laghetto (e un barbeque!), tanto che, vista dal basso, sembra una casa su un albero. Il legno utilizzato è quello recuperato da un vecchio fienile, mentre per le porte e le finestre Herrle ha usato quelle conservate da lavori effettuati in passato.

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Seppure su un ingombro di solo 11 x 14 metri quadrati, al mini-cottage non mancherebbe proprio nulla. Una piccola semplice cucina, un accogliente divano letto, un sacco di librerie nascoste in ogni angolo e una solida scaletta che porta al soppalco. Il gabinetto è di compostaggio (compost toilet), per cui la pupù diventa praticamente green. I pochi arredi sono stati realizzati a mano da Dave, la cui passione è proprio la lavorazione di mobili.

Ora Dave Herrle e consorte vivono qui, si propongono per altri progetti simili e c'è da giurarci che sono felici e contenti.

Germana Carillo

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Dream Car: come dovrebbero essere le auto secondo i bambini (FOTO)

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Come vedono i bambini l'automobile ideale? Provate a scatenare la loro fantasia e lo saprete, in un gioco di meraviglia e stupore. Mettete in mano una matita a un pupo, infatti, e vi rovescia il mondo. Ed è forse quello che occorre. 

Come dovrebbero essere le macchine secondo i bambini ce lo dice ormai da qualche anno Toyota, che propone a scuole, istituti e a cliniche pediatriche di tutto il mondo il concorso Toyota Dream Car Art Contest, quest'anno giunto all'ottava edizione. Ovvero l'auto interpretata da chi è alto un metro o poco più. Una vera "dream car" che si basi sull'altruismo e sul rispetto dell'ambiente.

Chi l'ha detto, infatti, che una macchina serva solo a spostarsi da un lato all'altro della città? A conferma del fatto che i bambini hanno una sensibilità molto più acuta di noi beceri adulti riguardo a temi come la povertà, la fame nel mondo o l'inquinamento, un'auto, perché no?, potrebbe essere anche capace di mangiare la plastica e trasformarla in mattoni compatti e leggeri per costruire case oppure potrebbe fungere da mucca e dispensare latte a tutti i bambini che non ce l'hanno.

E non sapete che una macchina potrebbe avere anche delle mani robotiche tentacolari capaci di costruire una casa per i senzatetto oppure potrebbe essere un'auto-gomma che cancelli l'inquinamento con una sola passata o, ancora, potrebbe essere in grado di trasformare il vapore acqueo in acqua fruibile per l'irrigazione della terra.

Soluzioni complesse? Macché! I bambini sono fermamente convinti, e cercano di insegnarcelo, che i problemi del Pianeta potrebbero risolversi in men che non si dica se solo si desse ascolto al cuore e al prossimo.

I giudici si sono trovati a valutare ben 662.898 progetti provenienti da75 Paesi diversi. La giuria di esperti d'arte e industria automotive, guidata dal presidente di Toyota Akio Toyoda, ha selezionato i migliori progetti in tre diverse categorie di età: sotto i 7 anni, da 8 a 11 e da 12 a 15. Per ogni classe sono state assegnati vari riconoscimenti: un oro, due argenti, tre bronzi e quattro premi per i migliori finalisti, più una menzione speciale assegnata dallo stesso Toyoda. I designer hanno poi reinterpretato i disegni dei bambini con video cartooneschi e modellini 3D.

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I vincitori. Tra i più piccoli, il primo premio è andato a Thanh Mai Bui, tailandese di sei anni, con la sua "Super Crab Car" a forma di granchio (la nostra cover); gli altri due vincitori sono il tailandese Irawat Yodsing, 10 anni, con la "Wat Pho Massage Car" e la romena Iasmina-Maria con il soggetto marino "Storyota". La scelta del presidente della Casa giapponese è ricaduta sul lavoro di Mealaksey Pha, dalla Cambogia, la "Smart Fish Car".

Germana Carillo 

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Colazione: non e’ essenziale per il metabolismo, ma i nutrizionisti non concordano

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colazione metabolismo

Dopo tanti studi che hanno confermato i benefici di fare una prima colazione degna di questo nome, ovvero sana, nutriente e varia, adesso arrivano due voci fuori dal coro che destano non poche perplessità. Due ricerche, una inglese l’altra americana, sostengono infatti che fare colazione non è essenziale per il buon funzionamento del metabolismo.

I due studi ritengono che, sebbene fare colazione fornisca uno sprint di energia al corpo e consenta di essere maggiormente attivi nel corso della mattinata, in realtà non andrebbe ad incidere più di tanto sul metabolismo né sul colesterolo ma anzi apporterebbe molte calorie e dunque non aiuterebbe a dimagrire.

Ma vediamo meglio come si sono svolti i due studi. I ricercatori dell’Università di Bath hanno scelto un campione molto ristretto, 33 persone divise tra chi faceva regolarmente colazione e chi no. Quello che hanno notato è che dopo 6 settimane il peso era rimasto identico e tendenzialmente chi faceva colazione assumeva più calorie di chi invece la saltava (c’è da dire però che il più delle volte ne consumava anche di più). Valutando i parametri relativi al metabolismo non si evidenziavano sostanziali differenze tra i due gruppi.

La seconda ricerca, svolta dall’Università dell’Alabama, ha invece riunito circa 300 volontari che già precedentemente avevano iniziato una dieta. I partecipanti erano divisi in 3 gruppi: il primo faceva sempre colazione, il secondo la saltava, il terzo continuava con le abitudini che aveva precedentemente allo studio. Quattro mesi più tardi i volontari sono stati pesati, e l'unico guadagno o perdita che le persone avevano ottenuto era di circa mezzo chilo.

Gli esperti di nutrizione hanno subito voluto evidenziare i limiti di queste ricerche, in particolare sottolineando il fatto che si sono soffermate solo su un singolo aspetto della colazione, ovvero quello di agire o meno sul metabolismo e dunque fare o non fare dimagrire nell’ambito di una più ampia alimentazione giornaliera. Ma non basta considerare un solo particolare per poter dire che fare colazione o meno è irrilevante per la nostra salute.

Come sottolinea ad esempio Andrea Ghiselli, nutrizionista ricercatore del CRA: “la colazione non è importante solo per la valenza che ha sulla linea, ma anche perché limita le fluttuazioni glicemiche, che sono dannose, mantenendo la glicemia costante e influendo positivamente sul metabolismo. E anche nel caso del trial di Bath la risposta glicemica di chi faceva colazione si è dimostrata migliore, con una maggior termogenesi”.

Crolla dunque il mito che è importante fare colazione? Sembra proprio di no.

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Francesca Biagioli

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Nido di vespe enorme scoperto in una camera da letto in Inghilterra

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nido vespe letto

Quando ha aperto la camera degli ospiti dopo diversi mesi che non veniva utilizzata dalla madre né da nessun altro, un uomo di Winchester, nell’Hampshire (Regno Unito), si è trovato di fronte ad un’incredibile sopresa. Delle vespe avevano creato un nido gigante!

E’ stato stimato che l’enorme casa per insetti laboriosamente costruita dalle vespe contenesse circa 5.000 esemplari con 700 vespe regine. Molto pericoloso quindi entrare in quella stanza con il rischio che le vespe, sentendosi minacciate, potessero attaccare per difendere il proprio (ormai) territorio e nido.

Davvero impensabile gestire da soli la situazione e così la signora proprietaria della tanto trafficata camera da letto ha chiamato un esperto del settore, John Birkett, che una volta arrivato sul posto ha dichiarato: “Ho aperto la porta e non riuscivo a crederci. In 45 anni non ho mai visto niente di simile”.

In effetti il nido, realizzato dagli insetti tra il materasso, le coperte e i cuscini del letto, era davvero enorme e il lavoro che Birkett ha dovuto fare per smantellarlo è stato molto duro e ha richiesto il massimo equipaggiamento protettivo: “A un certo punto ci devono essere state 2.000 vespe che ronzavano intorno a me”.

Incredibile, ha dichiarato l’uomo, come nessuno nell’abitazione si fosse reso conto di quanto stava accadendo in quella stanza! In effetti probabilmente si dovevano notare strane presenze di vespe nei dintorni della casa o quantomeno forti ronzii provenienti da quella camera da letto inutilizzata.

api tenda

Non è però così insolito che grandi sciami di vespe o di api si uniscano insieme. Poco tempo prima, infatti, una famiglia che aveva piantato una tenda per ripararsi dal sole nei pressi della spiaggia di St Ives, in Cornovaglia, ha dovuto abbandonare il proprio rifugio in quanto circa 10mila api avevano preso possesso della loro tenda!

Se dovesse capitare anche a voi (naturalmente in piccolo) un’esperienza come questa ecco come fare per rimuovere un nido di vespe.

Francesca Biagioli

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Punture di vespa: 10 rimedi naturali 

Allergia addio: arrivano le arachidi ipoallergeniche

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Se sei tra le milioni di persone affette da allergie alle arachidi, ci sono buone notizie per te. I ricercatori della North Carolina A & T State University hanno trovato un modo per trattare le arachidi e ridurre i loro allergeni, con un range che va dal 98 al 100 per cento, senza modificazione genetica.

Il processo, spiega il Dipartimento Agricoltura degli Stati Uniti, consiste nel pretrattamento delle arachidi sgusciate e senza pelle con un enzima alimentare, che riduce le proteine allergeniche. Il trattamento è efficace non solo con le arachidi  intere, ma anche con quelle in pezzi o macinate in farina. E non cambia la forma dell'arachide ne' il suo valore nutritivo.

"Questa ricerca è importante anche perché le arachidi possono essere una preziosa aggiunta a una dieta sana", aggiunge il dottor Jan Singleton, della NIFA's Division of Food Safety. Le arachidi sono ricche di vitamina E, riboflavina, ferro, magnesio e rame.

L'Università ha appena firmato le licenze di brevetto e un accordo in esclusiva con la società di tecnologia alimentare Xemerge, con sede a Toronto, per avviare il processo e portare le arachidi ipoallergeniche sugli scaffali dei negozi nel futuro prossimo.

"Si tratta di uno dei prodotti tecnologicamente piu' avanzati nel campo dell'industria alimentare che abbia mai visto - ha detto Johnny Rodrigues, dirigente della Xemerge - e' un composto non organicamente modificato, non cambia le caratteristiche ed il sapore delle noccioline, ne mantiene la funzionalita' ed i valori nutritivi, ed abbiamo dati provenienti da sperimentazioni cliniche".

Insomma, sentiremo presto di nuovo parlare delle arachidi per allergici.

Roberta Ragni

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2500 Km in bici per dire no alla violenza sugli animali

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Paolo Barbon e Matteo Simone Barbon hanno percorso 2.500 km in bicicletta per sostenere e sensibilizzare le coscienze sui diritti degli animali. Il Basta Corrida Tour, un lungo viaggio che si è concluso nella città di Caceres, in una delle regioni spagnole con il più alto tasso di abbandono di animali. 

 

I due atleti-attivisti sono partiti due settimane fa da Torino, per urlare il loro no alla violenza sugli animali massacrati nelle arene, nella speranza che tutto questo un giorno non accada più.

Hanno percorso le strade di Italia, Francia e Spagna, fino ad arrivare in Extremadura, una regione in cui i diritti degli animali non umani non esistono. Durante il tragitto hanno trovato associazioni e gruppi che li hanno accompagnati fino alla fine del loro viaggio.

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Gli obiettivi sono quelli che da anni portano avanti con la loro associazione Bike for Animals, un'organizzazione animalista, ambientalista, vegana, che ospita al suo interno iniziative di diversi tipi, tutte unite da un solo principio, quello della forte opposizione ad ogni forma di maltrattamento animale e alla lotta per l’affermazione dei diritti degli animali non umani.

Arturo Carlino

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Adolescenti: dormire di piu' per rendere meglio a scuola

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Meglio dormire che andare a scuola. Detta così potrebbe sembrare un monito alla svogliatezza. In realtà è quanto afferma un nuovo studio, secondo il quale anche un'ora in più di sonno è importante, soprattutto per gli adolescenti, per avere migliori condizioni fisiche e mentali. 

A sostenerlo sono i pediatri americani dell'American Academy of Pediatrics, i quali dicono che gli alunni di medie e superiori renderebbero di più se la campanella a scuola suonasse più tardi.

Già altri studi hanno dimostrato l'efficacia di un sonno lungo e duraturo. Ora i ragazzi di tutto il mondo non vedevano l'ora che arrivasse la conferma scientifica che la pennica notturna prolungata e, di conseguenza, l'entrata nelle aule posticipato, non fa che giovare a copro e mente. 

Si stima, in effetti, che negli States circa il 40% delle scuole superiori attualmente abbia un tempo di inizio delle lezioni prima delle 8; solo il 15% inizia alle 8:30 o più tardi. In media, l'orario in cui si entra a scuola alle medie è alle 8:00, mentre oltre il 20% comincia alle 7:45 o anche prima.

Secondo i medici, allora, gli orari scolastici spesso non tengono conto dei mutamenti fisiologici che avvengono nel corso della pubertà, che conducono l'organismo a stancarsi sempre più tardi nelle ore notturne. E non solo: al poco sonno vanno aggiunti anche i compiti, le attività extrascolastiche, i lavori dopo-scuola e, last but no least, l'utilizzo di tecnologie in grado di tenere sveglio chiunque fino a tardi.

"La ricerca è chiara su un puntodice il pediatra dottor Owens. Gli adolescenti che dormono abbastanza hanno un rischio ridotto di essere in sovrappeso o di soffrire di depressione, hanno meno probabilità di essere coinvolti in incidenti automobilistici, e hanno voti migliori, i punteggi dei test standardizzati più elevati e una migliore qualità complessiva della vita. Studi hanno dimostrato che ritardare l'orario scolastico è un fattore chiave che può aiutare gli adolescenti ad ottenere il sonno di cui hanno bisogno per crescere e imparare".

Queste le raccomandazioni, dunque, dei medici a stelle e strisce. Ma vale senza dubbio anche per i nostri ragazzi. Un buon sonno prima, sereno e senza tecnologie che invadano la stanza, e una buona colazione poi, danno la giusta carica per andare a scuola da leoni.

Germana Carillo

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