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Bruciare i rifiuti: le terre dei fuochi che inquinano il mondo

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Le terre dei fuochi che inquinano il mondo 1

In tutto il mondo, la pratica di bruciare rifiuti in modo non regolamentato sta immettendo nell’atmosfera molti più componenti nocivi di quanto si credesse. Una ricerca scientifica appena pubblicata ha stimato che oltre il 40% della spazzatura viene bruciato in modo illegale. 

 

Lo studio, appena pubblicato sulla rivista Environmental Science and Technology, ha provato a dare una prima valutazione globale sui roghi illegali di rifiuti, un fenomeno completamente ignorato nei processi decisionali dei singoli stati ma che produce un'elevata quantità di anidride carbonica, monossido di carbonio, mercurio e altre sostanze che oscurare i raggi del sole o intasano i nostri polmoni.

«L’inquinamento atmosferico nel mondo è notevolmente sottostimato perché nessuno sta rintracciando la combustione degli incendi a cielo aperto di spazzatura». Ha detto Christine Wiedinmyer del Ncar, una delle principali autrici dello studio: «La combustione incontrollata dei rifiuti è una delle principali fonti di sostanze inquinanti, ed è u fenomeno che dovrebbe ricevere molta più attenzione».

La ricercatrice ha iniziato a ragionare sul fenomeno quando, durante un viaggio in Africa, ha visto interi villaggi avvolti tutto il giorno da fumi inquinanti prodotti da cumuli di rifiuti.

Le terre dei fuochi che inquinano il mondo 2

Per stimare le emissioni dei roghi illegali di spazzatura, i ricercatori hanno confrontato i dati della popolazione e la produzione pro capite di rifiuti, con i conteggi ufficiali di smaltimento rifiuti per ogni Paese. Il risultato allarmante è che oltre un miliardo di tonnellate, cioè il 41% dei rifiuti prodotti in tutto il mondo, vengono smaltiti attraverso rohi illegali.

«Il prossimo passo della nostra ricerca sarà quello di monitorare gli inquinanti per determinare dove si stanno verificando i maggiori impatti» hanno detto i ricercatori. «Questo studio è stato un primo step per definire alcuni limiti all’ampiezza di questo problema. Il passo successivo sarà quello di guardare a quel che succede quando questi inquinanti vengono emessi nell’atmosfera, dove vengono trasportati e quali sono le popolazioni più colpite».

Fonte: Ncar

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Raccogliere uva e olive nella tenuta di Sting? Ti costa 260 euro al giorno

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sting

Sta facendo discutere la rete l'iniziativa di Sting che, durante l'estate, ha scelto di offrire la possibilità agli ospiti della propria azienda agricola Il Palagio vicino a Firenze, di zappare, raccogliere olive o vendemmiare. Il motivo della querelle? Il fatto che i fan che chi vuole partecipare debba pagare 262 euro al giorno.

Dopo aver guadagnato milioni di dollari dalla musica rock, l'ex frontman dei Police invita a "rimboccarsi le maniche" e aiutarlo a raccogliere olive e uva, fintanto che si è disposti a pagare per questo privilegio. Per un costo di €262 al giorno, il cantante sta offrendo agli intenditori della buona tavola e del vino la possibilità di lavorare a fianco degli operai locali nella sua proprietà, Il Palagio, una tenuta del 16° secolo nei pressi di Firenze.

Così in rete c'è chi si ribella. E le reazioni sono tra le più disparate:

 

Insomma, non tutti gradiscono che i visitatori dovranno pagare per vivere questa esperienza terapeutica, che inizia con un picnic nei campi, dove i responsabili della tenuta terranno una lezione su come coltivare i campi e consegneranno un cestino vuoto, con tanto di istruzioni per riempirlo con olive o grappoli di uva durante la giornata, e termina con la degustazione di un bicchiere di vino Sangiovese, in vendita a 15,7 euro.

A confermare, però, l'impatto positivo sul benessere di queste nuove agri-cure, ricorda la Coldiretti, sono numerose ricerche tutte d'accordo nell'indicare il contatto con la natura come quello più adatto a ricaricare la mente; la campagna sembra infatti avere un grande potenziale secondo una ricerca dei Sage Colleges di New York, che ha scoperto che il Mycobacterium vaccae - che si trova comunemente nel terreno agricolo – se iniettato nei topi aumenta il livello di serotonina , il noto ormone del buonumore.

D'altra parte zappare mette in moto una attività fisica positiva per la salute. Sulla base ad esempio dello studio dell'Università di Uppsala in Svezia durato 35 anni e pubblicato sul British Medical Journal, chi fa giardinaggio o un attività sportiva di modesta intensità guadagna circa un anno di vita rispetto chi rimane inattivo; chi raggiunge livelli di attività più intensa può guadagnare oltre due anni anche se l'impegno deve durare almeno dieci anni prima di vedere un effetto statisticamente significativo.

Scrive la Coldiretti:

"Proprio per questo negli oltre 20.000 agriturismi italiani sempre più spesso viene offerta la possibilità di partecipare attivamente all'attività dell'azienda, dalla mungitura alla cura dell'orto, dalla preparazione dei formaggi a quella delle conserve, ma anche raccolta di frutta e verdura o la vendemmia. Sotto la pressione della crisi che provoca stress nei cittadini, non mancano peraltro nelle campagne proposte innovative con nuove forme di terapia con rilassamento naturale: dalla passeggiata sull'erba a piedi nudi completamente bendati (earthing) alla tree therapy in cui abbracciare un albero ha un effetto rasserenante e infonde energie positive. 

Ma la trovata di Sting, permetteteci di dirlo, ci sembra tutt'altro. E' solo agricoltura... per ricchi.

Roberta Ragni

Foto Credit

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L'infermiera peruviana che cura a casa i gatti malati di leucemia (FOTO)

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Peru-infermiera-gatti-01

Maria Torero è una donna straordinaria che dedica la sua vita alla cura del prossimo. Di professione infermiera, si occupa non solo degli umani ma anche dei gatti in difficoltà. 

 

In servizio presso l’ospedale di Lima, quando finisce il suo turno in corsia torna velocemente a casa dove ad aspettarla ci sono altri pazienti in attesa di cure: il suo appartamento di due piani è infatti diventato un ricovero in cui accoglie felini malati raccolti dalla strada.

Sono quasi 200 gatti e quasi tutti affetti da malattie terminali come la leucemia felina. Purtroppo non esiste una cura per questo tipo di malattia, la signora Torero accompagna verso l’ultimo istante di vita questi gatti, dando loro la possibilità di vivere nel modo più sereno possibile gli ultimi giorni della loro esistenza.

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Nella sua casa vivono anche i suoi tre figli, la leucemia felina infatti contagiosa solo tra gatti, si trasmette soprattutto attraverso il contatto diretto, la condivisione di ciotole per acqua e cibo e la pulizia reciproca, per questo evita di portare in casa trovatelli giovani e sani, perché per loro sarebbe una condanna a morte.

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Per le medicine spende quasi 2.000 dollari al mese, fortunatamente una parte riesce a coprirla con le donazioni che riceve, ma più della metà dei medicinali viene acquistato con i soldi del proprio stipendio.

"A chi mi chiede perché non ospito animali sani, rispondo che non sarebbe possibile", racconta Maria. "Sono un'infermiera, il mio compito è occuparmi di chi soffre. Il mio dovere è quello di curare i gatti di cui nessuno si preoccupa: la gente non adotta facilmente i gatti adulti, soprattutto se sono malati terminali".

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Nessun rischio per lei o per i vicini, la leucemia felina non può contagiare l’uomo: "È il dono più bello che posso fare ai gatti mentre sono ancora in vita".

 Arturo Carlino

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Riso: mangiarlo la sera aiuta a combattere il sonno

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riso dormire

Avete problemi con il sonno? La soluzione potrebbe essere semplicemente quella di mangiare un piatto di riso a cena. A dirlo una nuova ricerca giapponese, secondo cui questo alimento sarebbe più indicato di altri se si vuole godere di un buon sonno ristoratore.

Ad arrivare a questa conclusione è stato uno studio condotto presso la Kanazawa Medical University e pubblicato su Plos One.  

I ricercatori hanno analizzato un campione di oltre 1800 persone di entrambi i sessi tra i 20 e i 60 anni considerando il regime alimentare che seguivano e la qualità del loro sonno. In particolare i partecipanti dovevano segnalare tutte le volte in cui mangiavano pane, riso o noodles mentre per quanto riguarda la qualità del loro sonno avevano a disposizione una scala di riferimento su standard internazionale (Pittsburgh Sleep Quality) che viene comunemente utilizzata in questo tipo di ricerche.

Alla fine dell’esperimento si è potuto notare che le persone che mangiavano più spesso riso (soprattutto a cena) rispetto ad altri tipi di carboidrati erano anche quelle che dormivano meglio. Perché? La risposta data dagli scienziati è molto semplice: il riso ha un indice glicemico alto e più velocemente, rispetto agli altri carboidrati, aumenta i livelli di triptofano precursore della serotonina, “ormone del buon umore” che tra le sue varie funzioni ha anche quella di aiutare il riposo notturno.

Ovviamente se si soffre di disturbi del sonno è consigliabile, secondo la ricerca, consumare riso a cena. In questo modo, infatti, il triptofano può agire direttamente al momento giusto, fin da qualche ora prima di andare a dormire.

Non vi resta che provare, considerando poi che tra i rimedi dolci per conciliare il sonno esistono anche delle piante, qui ne abbiamo elencate 10

Francesca Biagioli

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Riso bianco Vs. Riso integrale: vantaggi e precauzioni 

La casa ecologica che produce piu' energia di quanta ne consuma (FOTO)

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pilot house cover 

Una casa ecologica che produce tutta l'energia necessaria e molto di più. Ecco il progetto Zeb Pilot House, nato in Norvegia grazie allo studio di architettura Snohetta. Si tratta di un vero e proprio esempio di design consapevole ed ecologico al cento per cento.

La costruzione dell'edeificio si trova tuttora in corso nella località di Ringdalskogen. La data di conclusione dei lavori è comunque già stata fissata ed è prevista per il 17 settembre 2014. Mancano dunque soltanto due settimane per poter ammirare il progetto dal vivo nella sua interezza.

La casa ecologica è stata progettata in dimensioni adatte ad ospitare una famiglia. Non verrà utilizzata come un'abitazione vera e propria, ma come piattaforma e laboratorio utile per promuovere ricerca e  formazione nell'ambito dell'edilizia sostenibile e del design ecologico, con particolare riferimento agli edifici in grado di autoprodurre energia anche in sovrappiù rispetto al fabbisogno effettivo.

Il progetto utilizza strategie sia attive che passive per raggiungere gli obiettivi prefissati. Si focalizza anche sul benessere emotivo, per mantenere le caratteristiche peculiari di una casa vera e propria. La superficie del tetto è inclinata e dotata di un impianto fotovoltaico integrato, fondamentale per raggiungere la neutralità delle emissioni.

Per migliorare la vivibilità della casa, che vanta una superficie di 220 mq, la proprietà comprende una varietà di spazi che possono essere sfruttati fino in fondo tutto l'anno. Non mancano gli alberi da frutto e un orto da coltivare per avere a disposizione una produzione alimentare su piccola scala. La struttura dispone inoltre di una piscina e di una doccia esterne, entrambe riscaldate dal surplus di energia solare generato.

pilot house 1

pilot house 2

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Tutti i materiali utilizzati per il processo di costruzione sono a emissioni zero. Le stime comprendono l'utilizzo di un veicolo elettrico con percorrenza di circa 20 mila chilometri l'anno. Per valutare le prestazioni dell'edificio e garantire il fabbisogno energetico richiesto dalla classificazione ZEB-OM, tra cui il 100% di Co2 compensata, il progetto sarà strettamente monitorato e documentato durante tutta  la sua durata.

Marta Albè

Fonte foto: designboom.com

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Unstealable Bike: la bici che non vi potranno mai rubare (VIDEO)

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bike yerka cover

Nel mondo il numero delle bici rubate ogni giorno è impressionante. Come fare per trovare una soluzione al problema? Yerka Project ha pensato di dare vita ad una bici impossibile da rubare - o almeno, la speranza è che sia davvero così.

Come è possibile? Secondo gli ideatori del progetto il lucchetto della bici sarà il suo stesso telaio. Cercare di rubare la bici significa dunque doverla rompere e renderla inutilizzabile. Un aspetto che dovrebbe scoraggiare ogni ladro.

Gli ideatori di Unstealable Bike assicurano che bastano 20 secondi per assicurare la bici ad un palo resistente. E liberarla dalla sua posizione sarebbe altrettanto rapido. Per il momento non è ancora  dato sapere quando la prima bici impossibile da rubare del mondo entrerà ufficialmente in commercio.

Yerka project ha dato vita ad un sito web in cui annuncia che nel mondo viene rubata una bici al secondo. Unstealable Bike si basa su tre caratteristiche fondamentali: prima di tutto la sicurezza, senza dimenticare però design e comfort.

Il design riprende quello di una city bike, adatta per spostamenti urbani agili e veloci. A differenza  di alcuni modelli di bici pieghevole pensati da portare con sé per evitare i furti, Unstealable Bike rispetta a pieno i gusti di chi ricerca sia eleganza che praticità.

bike yerka 1

bilke yerka 2

 

Chi si sposta abitualmente in bici non dovrà più preoccuparsi di portare con sé il lucchetto, grazie al sistema integrato ideato da Yerka Project. Per sapere quando Unstealable Bike arriverà sul mercato, iscrivetevi al sito web nadiemelaroba.cl. Potrete anche esprimere il vostro parere e le vostre idee per migliorare la nuova bici.

{youtube}1pWYu8t5o4o{/youtube}

Marta Albè

Fonte foto: nadiemelaroba.cl

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Inquinamento: causa una morte su otto

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inquinamento oms

Nuovo allarme dell’Organizzazione mondiale della Sanità sul fronte inquinamento: secondo i dati relativi al 2012 questo fenomeno, dovuto alla nostra incuria nei confronti dell’ambiente, ha causato la morte di 7 milioni di persone.

In sostanza, spiegano gli esperti dell’OMS, considerando tutti i decessi avvenuti quell’anno, l’inquinamento è stato la causa di morte di una persona su otto! Un problema che ha tante ripercussioni e sfaccettature: disastri naturali che causano circa 60mila vittime ogni anno; siccità e conseguenze della mancanza di acqua che causano la morte di 2,2 milioni di persone; o al contrario aumento delle precipitazioni che nelle regioni più povere contribuiscono alla morte di 3,5 milioni di persone, ecc.

I cambiamenti climatici stanno influenzando in maniera molto rilevante la salute a livello planetario e come ha ribadito l’OMS in occasione della prima conferenza mondiale sulla salute e il clima a Ginevra è necessario intervenire subito e in maniera mirata apportando delle nuove politiche soprattutto nel settore energetico e dei trasporti, miglioramenti che potrebbero salvare milioni di vite ogni anno.

Parallelamente interviene sull'argomento anche l’Onu, a questo proposito Chiristiana Figueres, segretaria esecutiva della Convenzione quadro per i cambiamenti climatici delle Nazioni unite, ha dichiarato: "Con il mondo che diventa sempre più caldo e densamente popolato e con l'aumentare della domanda di cibo, acqua ed energia, l'impatto di questi fattori sulla salute mondiale crescerà e si diffonderà esponenzialmente, superando la possibilità di risposta delle sanità statali e di organismi ed enti per emergenze e ricostruzioni".

Relativamente a questa situazione, in cui è evidente l’urgenza da parte di tutte le nazioni di intervenire con piani mirati, l’Onu ha già pronta la bozza di 127 pagine sui cambiamenti climatici, il cui rapporto finale sarà presentato ad ottobre alla Conferenza sul clima di Copenaghen. Passo intermedio ma importante è previsto a New York per il prossimo 23 settembre quando leader, società civile, imprese e mondo della finanza si interrogheranno ancora una volta insieme e cercheranno di trovare soluzioni comuni.

Stavolta uscirà qualcosa di davvero risolutivo o sarà l’ennesima delusione?

Francesca Biagioli

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Patrick, il wombat più grande al mondo compie 29 anni (VIDEO)

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Patrick-wombat-compleanno

Patrick, è un adorabile wombat, il più grande al mondo ed ha appena compiuto 29 anni. Vive nel Ballarat Wildlife Park, in Australia, ed è la mascotte del parco. 

 

E' diventato una vera e propria star di internet quando, i suoi amici umani, hanno postato su facebook una sua foto per fargli gli auguri di compleanno: in meno di 24 ore il simpatico gigante gentile ha ricevuto oltre 300.000 "mi piace" conquistando i cuori di milioni di fan in tutto il mondo.

"Abbiamo sempre saputo che Patrick è un wombat molto speciale, ma la splendida risposta ricevuta dai social network questa settimana è davvero incredibile. Appena abbiamo condiviso la sua foto, la pagina di Facebook è cresciuto di oltre 5.000 nuovi fan, attirando l'attenzione di tutti i media. Di sicuro quest'anno estenderemo i festeggiamenti per il suo compleanno ad una settimana" ha detto il social media manager del parco Lauren Rix.

Patrick-wombat-compleanno4

patrick

Rimasto orfano molto piccolo, è stato adottato dal Parco quando era ancora cucciolo. Il team ha provato più volte, nel corso degli anni, a lasciarlo in libertà, ma Patrick non è in grado di difendersi da solo. E' diventato così un residente permanente della Ballarat Wildlife Team: si occupa di dare il benvenuto ai visitatori, regalando agli ospiti del parco la possibilità di vedere da vicino uno di questi adorabili marsupiali, creature di solito molto timide e schive.

{youtube}Hpl4j9m-FoI{/youtube}

 

Tanti auguri Patrick!

Arturo Carlino

 

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Tre cuccioli di marsupiale rimasti orfani diventano amici inseparabili

 

 


10 cose da fare per tornare bambini

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ritornare bambini

Giocare a nascondino con gli amici, fare un disegno e concederci un bel pisolino pomeridiano. Da quanto tempo non ci dedichiamo una pausa rigenerante e un momento davvero divertente e spensierato? Tornare un po' bambini per qualche ora ogni tanto è davvero un toccasana per il nostro benessere e ci aiuta a ritrovare una visione più aperta e spensierata della vita. Si tratta semplicemente di lasciarsi andare e di ricominciare a giocare.

1) Fare merenda

La merenda, uno dei momenti più attesi dai bambini. Quando eravamo piccoli significava fare una pausa dai compiti oppure interrompere i giochi per qualcosa di ancora più piacevole che potesse prepararci alle nuove avventure della seconda parte del pomeriggio, sempre ricche di fantasia e di creatività. Provate a fermarvi un attimo per fare una merenda sana a metà pomeriggio anche se ormai siete grandi. Sarà una bella pausa dal lavoro o dalle attività della vita domestica.

2) Giocare a nascondino

Quando è stata l'ultima volta che aveta giocato a nascondino? Probabilmente sono passati diversi anni. Allora è davvero arrivato il momento di riscoprire l'emozione di andare alla ricerca del luogo perfetto dove nascondersi per non farsi trovare dall'amico di turno alla conta. Se siete genitori o nonni, giocate a nascondino con i vostri bambini e nipotini, altrimenti coinvolgete gli amicil. Vi divertirete un mondo.

3) Riscoprire pattini e skateboard

Pattini a rotelle, skateboard, monopattino, bici: da bambini forse anche voi eravate attirati da tutto ciò che si muoveva su ruote e che vi permetteva di spostarvi con rapidità e in allegria, dando uno sprint in più ai giochi all'aria aperta. Magari in famiglia avete ancora a disposizione dei pattini o  uno skateboard per mettervi alla prova. Sicuramente sarà più facile trovare una bici. Riprovate allora  a percorrere le stesse strade che attraversavate da bambini, magari per andare a scuola o dai nonni.

4) Ricominciare a disegnare

I bambini di solito amano molto disegnare e colorare. Si tratta di un'attività molto rilassante, che permette di svuotare la mente dalle preoccupazioni e di prendere per qualche momento un po' di distacco dal quotidiano. I bambini, quando disegnano, si tranquillizzano subito. Allora, perché non provare a riprendere carta, colori e matite? In più potreste riscoprire una vena artistica che credevate ormai sepolta e dimenticata.

5) Fare lavoretti con la pasta di sale

Anche tra i vostri ricordi forse c'è la preparazione della pasta di sale, insieme ai genitori, ai nonni o agli zii. Fare lavoretti con la pasta di sale è uno dei passatempi tipici per i più piccoli quando fuori piove e non si può uscire a giocare. Coinvolgete i bambini e date loro una mano concretamente a modellare e colorare le creazioni in pasta di sale, riscoprirete quanto è bello condividere con spensieratezza.

Leggi anche: Pasta di sale: la ricetta fai-da-te per la gioia dei più piccoli

6) Passare un pomeriggio al parco-giochi

Passare un pomeriggio al parco e più in generale trascorrere più tempo all'aria aperta e a contatto con la natura. Come quando da bambini si potevano passare interi pomeriggi a giocare in giardino o nei parchi pubblici. Sappiamo stupirci ancora delle meraviglie della natura come quando eravamo bambini? Da quanto tempo non proviamo ad annusare il profumo di un fiore scoperto per caso in un prato?

7) Dormire quando si ha sonno

Andare a dormire quando ci sentiamo stanchi, fare un sonnellino pomeridiano, raggomitolarci sul divano e appisolarci quando sentiamo il sonno arrivare. Ecco un grande privilegio che avevamo da bambini e che ora per numerosi motivi forse non abbiamo più. Quando ne abbiamo l'occasione, non neghiamoci un pisolino, in completa spensieratezza. 

8) Leggere un libro di fiabe

Gli italiani hanno la fama di non essere un popolo di lettori, eppure sono molte le persone che fin da piccole amano leggere. Alcuni di noi forse non aprono un libro di fiabe, o in ogni caso un libro per bambini, dalla scuola elementare. I libri di fiabe ci aiutano a stimolare la fantasia e ad aprire gli orizzonti verso mondi fantastici. Inoltre è molto interessante riscoprire quali messaggi ci possono trasmettere ora che siamo cresciuti gli stessi racconti che leggevamo da bambini. E, soprattutto, non dimentichiamo di leggere o di inventare e raccontare una storia della buonanotte ai nostri piccoli.

9) Fare compagnia ai nonni

Chi ha la fortuna di avere ancora i nonni, può provare a trascorrere un poì più di tempo con loro se ne ha la possibilità. In alternativa, forse avete dei parenti o dei vicini di casa anziani che potrebbero avere bisogno della vostra compagnia. Oppure, potreste dedicarvi al volontariato. Le persone anziane, con la loro saggezza, hanno molto da insegnarci, ad ogni età. Trascorrere del tempo in loro compagnia è un vero toccasana.

Leggi anche: 10 buone abitudini che dovremmo imparare dalle nostre nonne

10) Fare nuove amicizie

Durante l'infanzia nascono amicizie indimenticabili che si portano nel cuore per molti anni e che spesso durano per gran parte della vita. Da adulti trovare dei nuovi amici o mantenere vive le amicizie può sembrare più difficle, ma forse bastano solo un pizzico di impegno in più e soprattutto l'entusiasmo gisuto per conoscere meglio chi ci vive accanto e per rinsaldare i legami con le amicizie di vecchia data.

 

Un bambino può insegnare sempre tre cose a un adulto: a essere contento senza motivo, a essere sempre occupato con qualche cosa, e a pretendere con ogni sua forza quello che desidera. Paulo Coelho

 

Marta Albè

Fonte foto: funkid.vn

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Taiji, torna il massacro. 15 cose che non sai su delfini e delfinari (VIDEO)

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A Taiji tutto è pronto per dare il via al nuovo massacro di delfini nella ormai tristemente nota Baia della Morte. In questi giorni di fervente passione per il destino dell'orsa Daniza, non possiamo comunque dimenticare che come ogni anno il 1° settembre avrà inizio in Giappone questa spietata caccia ai delfini.

Si tratta di una città di poche migliaia di persone affacciata sul Pacifico nella prefettura di Wakayama, nel Giappone occidentale, saltata alla ribalta internazionale lo scorso gennaio a causa della cattura di "Angel", una piccola delfina albina strappata alla madre, brutalmente uccisa, e all'Oceano per diventare un fenomeno da baraccone all'interno del delfinario Whale Museum di Taiji.

Il film-documentario del 2009 "The Cove", vincitore di un Oscar, ha portato Taiji, all'attenzione mondiale, dopo aver mostrato la crudeltà con cui vengono uccisi decine di delfini e altri cetacei intrappolati in quella che ormai viene definita "La Baia della Morte". Attivisti da tutto il mondo si uniscono ogni anno ai Cove Guardians di Sea Shepherd e al gruppo di Ric O'Barry's Dolphin Project per testimoniare e diffondere le crudeli immagini della caccia e della cattura di delfini o piccole balene destinati al lucroso mercato dei delfinari.

 

{youtube}GSox-PKWOhk{/youtube}

 

"Oltretutto bisogna rilevare che la modalità di uccisone dei delfini è molto crudele e non sarebbe mai giuridicamente accettata in un qualsiasi macello in tutto il mondo, Giappone incluso. Attraverso la recisione del midollo spinale, causato infilando una pesante asta di ferro in un punto situato subito dietro lo sfiatatoio, si porta il delfino ad una sofferenza lunga e dolorosa, che può durare anche 20 minuti fino alla morte liberatoria", spiega Marina Kodros dalla pagina facebook L'Altro con Sé, che oggi lancia una campagna di protesta.

 

{vimeo}28720693{/vimeo}

 

La caccia, che viene difesa dal governo giapponese per l'uso alimentare della carne di delfino, peraltro rarissimo dato l'alto contenuto di mercurio presente nelle carni, serve in realtà a catturare decine e decine di cetacei da vendere ai delfinari e parchi acquatici di tutto il mondo. Ogni delfino o altro cetaceo addestrato, infatti, può arrivare ad avere un valore di 250.000 dollari rendendo evidente la vera ragione della caccia e del massacro annuale.

Qual è la verità? Eccola.

L'Altro con Sé spiega tutto quello che probabilmente non sapete su Taiji, i delfini e i parchi acquatici in 15 punti:

1. Cattura di delfini in natura. A Taiji, dopo un'estenuante caccia devono anche assistere alla morte dei loro familiari "meno attraenti". Solo i delfini senza graffi, cicatrici, di una certa età e specie, vengono scelti per la prigionia.

2. Devono essere contenuti in un ambiente artificiale.

3. Devono digiunare in modo che finalmente si decidano a mangiare pesci morti (i delfini allo stato selvatico mangiano solo prede vive).

4. In attesa di vedere se sopravvivono al trauma ne vengono catturati di più, un rapporto di 1 a 3 (molti infatti muoiono per lo stress o rifiutandosi di mangiare).

5. Sono costretti ad imparare a mangiare pesci morti e poi ad esibirsi per poter essere nutriti (questo è il primo metodo di addestramento a cui ne seguono altri di ricompensa positiva o negativa).

6. Poiché il pesce è congelato questo è chiaramente disidratato. In natura, i delfini ottengono l'idratazione dal pesce vivo che consumano. In cattività, sono forzati a bere acqua tramite dei tubi infilati in gola.

7. I delfini rimossi dai loro gruppi familiari naturali sono costretti a creare una nuova famiglia in un branco, artificiale. Questo significa che a volte possono non andar d'accordo con gli altri delfini e il risultato è la lotta e l'isolamento sociale.

8. Molti delfini sembrano piangere. Si isolano socialmente e rimangono fermi in una posizione (un comportamento che non è naturale). Altri diventano così annoiati che adottano comportamenti simili agli elefanti negli zoo, dondolando da sinistra a destra. Talvolta se trovano un rifiuto in acqua cercano di giocarci oppure se vicini al mare cercano di stare in una posizione che affaccia su di esso.

9. Una volta ottenuta la totale sottomissione, a causa della noia, il loro spirito selvaggio è piegato e sono sufficientemente affamati, svolgono gli spettacoli che siamo abituati a vedere. E 'così triste vedere un delfino, una volta selvaggio e libero eseguire giochi per assecondare l'addestratore, nella speranza che possa essere nutrito o coccolato.

10. Dopo alcuni mesi, arriva l'acquirente. Una volta che la transazione finanziaria è stata completata, ha inizio il trasferimento. Vengono trasferiti tramite gru in contenitori molto piccoli e poi trasportati per diverse ore all'aeroporto più vicino. Possono volare verso tutte le destinazioni del mondo percorrendo migliaia e migliaia di chilometri. I contenitori in cui sono trasportati sono realizzati in acciaio e sono grandi solo come i delfini i quali rimangono chiusi in questa sorta di 'bare' senza nessuno stimolo per diversi giorni. Questa deve essere l'esperienza più terrificante di tutte.

11. Molti sacrificano la propria vita al punto 10. Gli acquirenti intenzionalmente acquistano delfini aggiuntivi perché sanno che c'è una forte possibilità che il delfino muoia durante il viaggio.

12. Arrivati a destinazione vengono siistemati in un altro contenitore artificiale dove devono di nuovo sforzarsi di stabilire rapporti con gli altri delfini.

13. Si devono esibire per il resto della loro vita. Alcuni sono costretti a partecipare a programmi di allevamento in modo che i loro figli possono passare la loro vita ad intrattenere persone. Alcuni vivono in acquari molto piccoli. Alcuni in grandi acquari. Ma la loro vita non sarà più la stessa. Rimarrà solo il ricordo di quando vivevano liberi e selvatici negli oceani, con l'amore della propria famiglia.

14. Molti muoiono ben prima del loro ciclo di vita naturale per infezioni causate dall'ambiente ristretto in cui sono costretti a vivere o dal contatto con l'uomo. Altri si suicidano chiudendo lo sfiatatoio da cui respirano aria presi dalla depressione.

15. Il delfino non sorride. Quello che sembra un sorriso è soltanto la conformazione naturale del loro muso che nulla a che fare con il divertimento e la gioia.

Cosa possiamo fare per dire basta a tutto questo?

Possiamo evitare di visitare parchi acquatici e delfinari (molti delfini provengono dalla caccia di Taiji). Possiamo diffondere la consapevolezza e la conoscenza delle orribili torture subite da questi mammiferi fino alla morte e anche durante la vita in prigionia. Possiamo condividere le testimonianze dei Cove Guardians e del Dolphin's Project per diffondere quanto accade a Taiji in tutto il mondo e fare in modo che queste notizie arrivino a tutti i giapponesi, la gran parte ignari di quanto accade in quella baia. Possiamo, e dobbiamo, protestare, firmare petizioni e partecipare domenica 31 agosto al Tweetstorm internazionale che avrà inizio alle ore 9 ora locale.

Per maggiori informazioni clicca qui

Roberta Ragni

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Taiji 2013: quello che non vogliono farci vedere sui delfini (FOTO)

10 cibi bio che dovrebbero essere sempre in dispensa

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Quali cibi preferite scegliere bio quando fate la spesa? Mangiare biologico significa aiutare l'organismo a liberarsi dai pesticidi accumulati con gli alimenti provenienti dall'agricoltura convenzionale. Secondo un nuovo studio, mangiare bio per una settimana riduce drasticamente i livelli di pesticidi nel sangue. Cosa non dovrebbe mai mancare in una dispensa bio? Ecco alcune indicazioni utili.

1) Mele

Le mele, purtroppo, sono tra i frutti più interessati dall'impiego di pesticidi. Acquistare una mela convenzionale ci obbliga a sbucciarla per mangiarla. Lavarla bene potrebbe non bastare per liberare la buccia, ricca di sostanze nutritive benefiche, da composti indesiderati. Il consiglio è dunque di scegliere mele bio o comunque non trattate per poterle mangiare con sicurezza con la buccia.

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2) Cetrioli

Per quanto riguarda gli ortaggi, secondo l'Environmental Working Group sono i cetrioli a presentare il maggior quantitativo di residui di pesticidi, almeno negli Stat Uniti. Ma come possiamo essere certi della sicurezza dei cetrioli e delgi altri ortaggi che vengono coltivati in Italia? Ecco dunque l'importanza di coltivare il proprio orto e di scegliere prodotti bio da agricoltori fidati. In attesa del prossimo aggiornamento del Rapporto Pesticidi nel Piatto di Legambiente.

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3) Farina

La farina bio, magari macinata a pietra, è un ingrediente indispensabile per chi ama preparare in casa il pane, ma anche la pasta, i grissini, le torte e qualsiasi altro prodotto da forno utile per  l'alimentazione sana in famiglia. Scegliete le farine migliori, spaziando per differenti tipologie, in modo che i vostri piatti siano sempre appetitosi e variegati.

4) Olio di lino e di canapa

L'olio di lino e l'olio di canapa sono una fonte preziosa di acidi grassi benefici per il nostro organismo. E' importante che questi oli siano biologici e spremuti a freddo, in modo che siano puri, privi di sostanze indesiderate e che mantengano tutte le caratteristiche nutritive di cui abbiamo bisogno. Vanno utilizzati a crudo come condimento o come integratori completamente naturali per l'alimentazione, con particolare riferimento agli omega 3.

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5) Semi di zucca e di girasole

Semi di zucca e di girasole, ma anche altre tipologie di semi salutari, come i semi di papavero, di  canapa e di lino, rappresentano degli alimenti molto ricchi di sali minerali preziosi. I semi che  troviamo normalmente al supermercato di solito sono tostati e salati, mentre nei negozi di prodotti naturali troviamo semi bio al naturale, le cui caratteristiche principali non sono state alterate dai trattamenti industriali.

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6) Frutta secca e essiccata

La frutta secca (mandorle, noci, nocciole, anacardi...) e la frutta essiccata (prugne, albicocche, fichi, datteri...) è ricca di sali minerali, vitamine e proteine. Nella versione convenzionale può però contenere zuccheri aggiunti oppure sale, a seconda della tipologia del prodotto, che potrebbe presentare anche dei conservanti, mentre di solito le versioni bio non sono tostate e sono prive di ingredienti aggiuntivi.

7) Fiocchi di cereali

Li trovate facilmente nei negozi di prodotti biologici. Si tratta di fiocchi di cereali o di cereali  soffiati (ad esempio riso soffiato o mais soffiato) che non vengono arricchiti con gli zuccheri e gli aromatizzanti tipici dei prodotti per la colazione. Sono fiocchi di cereali al naturale venduti in confezioni di cartone o sacchetti che potrete utilizzare per colazione, ad esempio per preparare il vostro muesli personalizzato, ma anche per arricchire altri piatti, come zuppe e minestre in modo davvero rapido.

8) Uva

Si avvicina la stagione dell'uva. Ecco uno dei frutti che è quasi impossibile mangiare senza buccia. E tra l'altro, proprio la parte esterna degli acini d'uva sarebbe la più ricca di polifenoli. Dunque, con l'avvicinarsi del periodo della vendemmia, informatevi sulla possibilità di acquisto di uva biologica o comunque non trattata nella vostra zona, a meno che non abbiate già un bel pergolato d'uva coltivato in modo naturale nel vostro giardino.

9) Agar agar

L'agar agar è un prezioso aiuto in cucina per chi è alla ricerca di un gelificante naturale completamente vegetale adatto soprattutto alla preparazione di confetture, marmellate, gelatine, budini fatti in casa e torte estive. Lo trovate facilmente soprattutto in polvere (in bustine o in barattoli) nei negozi di prodotti biologici.

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10) Miso

Il miso è un condimento a base di soia fermentata tipico della cucina orientale. E' perfetto per preparare un buon brodo in pochi minuti e potrete utilizzarlo in sostituzione del dado da cucina convenzionale. Il miso bio si trova facilmente nei negozi di prodotti naturali, su internet e in erboristeria. Scegliere bio permette in questo caso di evitare la soia Ogm.

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Questo elenco contiene soltanto alcune indicazioni di massima. Ognuno di voi potrà comporre la lista della spesa, bio e non, a seconda dei propri gusti e delle proprie necessità. Ricordate anche di scegliere frutta e verdura il più possibile di stagione, oltre che bio, magari affidandovi ai Gruppi d'Acquisto Solidale e alle aziende agricole presenti nella vostra zona.

Quali sono i cibi che preferite scegliere bio?

Marta Albè

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10 cibi che sarebbe meglio non comprare
 
 

Opere d'arte nelle tazzine del caffè: Michael Breach, il "barista artista" [FOTO]

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La sua tela è la schiuma del cappuccino, i suoi colori sono il latte e il caffè. Si chiama Michael Breach, è un barista newyorkese e crea straordinari disegni che purtroppo scompaiono dopo un paio di sorsi. 

 

Fortunatamente ha iniziato a fotografare le sue opere, immortalandole all'interno di scatti che quotidianamente pubblica sulla sua pagina instangram.

In poco tempo, grazie al web, i suoi ritratti hanno fatto il giro del mondo, riscontrando fin da subito un successo straordinario. Dai personaggi famosi a quelli di fantasia, ma non solo: realizza anche disegni su richiesta da parte dei propri clienti.

Ecco alcune delle sue ultime creazioni, raccolte nella sua pagina Instangram:

 

Walter White (Breaking bad)

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Stewie (I Griffin)

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The Beatles

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Harry Potter

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Edward mani di forbice

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Michael Jackson

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Terminator

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Nelson Mandela

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Alcuni ritratti dei suoi clienti

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Che dire, un vero e proprio artista del caffè!

Arturo Carlino

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10 modi per aiutare i bambini a mangiare sano

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bambini alimentazione

Le buone abitudini alimentari si apprendono durante l'infanzia e influenzano i comportamenti che si avranno a tavola da adulti. I genitori, dunque, devono cercare il più possibile di seguire l'alimentazione dei figli da vicino, cercando di proteggerli dai numerosi messaggi pubblicitari che indicano snack, patatine e merendine come la merenda perfetta.

Varietà, moderazione ed equilibrio saranno il vostro mantra, insieme a frutta e verdura, compresi succhi, frullati e piatti preparati realizzando forme divertenti con questi ingredienti. Al centro prodotti freschi, di stagione e il più possibile preparati in casa. Ecco alcuni consigli utili per aiutare i bambini a mangiare sano.

1) Date il buon esempio

Non esiste una formula magica per risolvere i problemi dei bambini a tavola. Può succedere che non vogliano mangiare alcuni alimenti, ad esempio determinati tipi di verdura o di frutta. Cercate di dare il più possibile il buon esempio, facendo della frutta e della verdura parte preponderante dei pasti della giornata. Cercate di essere un buon modello da seguire. Se i bambini non vi vedranno mangiare cibo spazzatura, e se non lo acquisterete, sarà meno probabile che ve lo richiedano (almeno fino a quando saranno molto piccoli e non saranno influenzati da pubblicità e compagni di scuola).

2) Portate i bambini a fare la spesa

Portate i bambini con voi a fare la spesa soprattutto se avete l'occasione di visitare un'azienda agricola o un mercato contadino. In questo modo i bambini impareranno presto quali sono i cibi più sani e come fanno ad arrivare sulla tavola. Quando fate la spesa al supermercato, oltrepassate senza dare loro troppo peso gli scaffali dei vari cibi confezionati e andate diretti al reparto della frutta e della verdura. Fate in modo che i bambini possano scegliere assieme a voi i frutti e gli ortaggi che li attirano di più per forma, colore e profumo.

3) Siate flessibili

Siate flessibili e tente sempre bene a mente la moderazione. Cresciendo è probabile che i bambini abbiano più occasioni di mangiare biscotti industriali, merendine e altri cibi confezionati,  soprattutto fuori casa o che ve li richiedono. Decidete voi in quali quantità possono consumarli e fate  in modo che il resto dell'alimentazione sia il più possibile salutare, grazaie a alimenti freschi e piatti preparati in casa.

4) Rendete ogni pasto speciale

Come rendere speciali i pasti in famiglia e con i bambini? Cogliete innanzitutto il più possibile l'occasione di sedervi a tavola con tranquillità per godere con calma del cibo e di tutto il suo sapore. I figli vi seguiranno e faranno lo stesso. Impareranno a stare seduti a tavola fino alla fine del pasto. Siate creativi quando avete tempo e rendete ogni pasto speciale anche dal punto di vista visivo, dando tanta importanza alle forme e ai colori. Fate in modo che il momento di sedersi a tavola insieme non coincida con discussioni e litigi in famiglia. Non offrite porzioni troppo abbondanti ai bambini, in modo che si sentano a proprio agio e che riescano comunque a mangiare il gisuto. Se servirà, faranno il bis.

5) Apparecchiate insieme la tavola

Il momento del pranzo, o magari della cena, potrà trasformarsi in un bellissimo rituale. Fate in modo che i bambini possano aiutarvi ad apparecchiare la tavola come se fosse un gioco, con compiti diversi a seconda dell'età. Ad esempio i bambini più piccoli potrebbero aiutarvi a posizionare i tovaglioli sulla tavola, mentre per i più grandi ci saranno piatti e bicchieri.

6) Leggete bene le etichette

Se vi capita di acquistare dei cibi confezionati, anche dei semplici biscotti o dei crackers, al di là delle classiche merendine, leggete sempre bene gli ingredienti e cercate di evitare il più possibile i prodotti troppo raffinati, i cibi che contengono olio di palma, l'eccesso di zuccheri, la presenza di coloranti, conservanti, grassi idrogenati o altri ingredienti tipici delle preparazioni industriali. In caso di necessità, provate ad optare per prodotti confezionati bio.

7) Non usate il cibo come ricompensa

Il cibo deve essere soprattutto nutrimento e i pasti devono rappresentare un momento piacevole. Nello stesso tempo, il cibo non dovrebbe essere utilizzato come ricompensa o punizione. Se decideste di utilizzare una merendina come ricompensa o un piatto poco gradito al bambino da mangiare per forza come punizione anche una sola volta, rischiereste di creare dei "precedenti" dai quali potrebbe essere molto difficile prendere le distanze in futuro.

8) Siate creativi

Per inserire più frutta e verdura nei pasti dei bambini che sembrano non amare molto alcuni sapori o
consistenze, esistono alcuni trucchi ben noti alle mamme più esperte, ad esempio utilizzare le verdure per condire piatti prelibati come le pizze e le torte salate preparate in casa, preparare dei passati di verdura dove inserire anche gli ortaggi poco graditi ma pur sempre salutari, dando comunque un buon sapore complessivo al piatto con altri ingredienti, preparare gelati, frullati e macedonie colorate, ma anche torte salutari e non troppo zuccherate, con la frutta più dolce e gustosa.

9) Insegnate ai bambini a cucinare

I bambini di solito sono molto attratti dalle attività svolte dai genitori. A seconda della loro età potranno iniziare a darvi una mano a preparare i pasti in modo diverso. Potranno cucinare con voi divertendosi. Vi aiuteranno, ad esempio, a mescolare le insalate o gli impasti per le torte e a pesare gli ingredienti fin da piccoli, con compiti via via sempre più complessi.

10) Fate merenda con loro

Il momento della merenda può essere piuttosto critico. Alcuni bambini non hanno altro a disposizione che i soliti snack, mentre voi potrete preparare per i vostri figli qualcosa di molto diverso, ad esempio una macedonia di frutta, un frullato, pane con marmellata fatta in casa oppure con una crema dolce o salata da spalmare. Alcuni bambini non amano i dolci e preferiscono il salato. Potreste pensare, ad esempio, a dei grissini con i semi di girasole, al pane alle olive, a focacce e pizzette preparate in casa. Se non avete tempo di preparare la merenda, cercate di fare il più possibile scelte salutari per il resto dei pasti e spiegate le vostre esigenze a chi si prende cura dei bambini quando vi trovate al lavoro o comunque fuori casa.

Marta Albè

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Educare il cervello a mangiare sano e’ possibile con il mental training

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cibo sano educare

Troppe persone nel mondo a furia di mangiare hamburger, patatine, dolciumi vari, ecc. finiscono per diventare dipendenti dal “junk food”, il cosiddetto cibo spazzatura. Spesso è un’impresa difficile far cambiare le abitudini alimentari a queste persone ma un passo avanti in questo senso è stato fatto da una nuova ricerca americana che sostiene che attraverso un mental training è possibile educare ad una sana alimentazione.

Gli studiosi della Tufts University e del Massachusetts General Hospital che hanno pubblicato i risultati del loro studio su 'Nutrition & Diabetes', sono convinti che è possibile “convincere” la nostra mente a prediligere alcuni tipi di alimenti piuttosto che altri e quindi quando necessario cambiare le proprie abitudini alimentari attraverso un vero e proprio allenamento.

In effetti il nostro palato e la nostra mente non nascono programmati ad amare le patatine fritte piuttosto che un piatto di verdure ma come ha giustamente spiegato la dottoressa Susan B. Roberts: "questo condizionamento avviene nel tempo, in risposta al fatto di mangiare, più volte, ciò che troviamo fuori in ambiente alimentare tossico”. Fortunatamente però, a detta degli scienziati, il cervello può essere riprogrammato e dunque nel caso si siano prese abitudini sbagliate si può invertire la rotta.

Ma vediamo come si è svolto lo studio. I 13 partecipanti, tutti in sovrappeso o obesi, sono stati divisi in due gruppi: uno di controllo e l’altro sperimentale. All'inizio dello studio, entrambi i gruppi sono stati sottoposti a una risonanza magnetica per registrare le diverse attività cerebrali in risposta alle foto di alcuni alimenti.
Il gruppo sperimentale ha poi partecipato ad un programma di intervento comportamentale, che comprendeva menù con porzioni controllate e sessioni di gruppo per il supporto psicologico. Dopo sei mesi, le persone che avevano preso parte alla sperimentazione avevano perso in media di 14 chili, mentre il gruppo di controllo ne aveva persi circa 5.

Entrambi i gruppi sono stati sottoposti nuovamente alla scansione cerebrale in seguito alla visione di foto di alimenti più o meno sani. A questo punto i ricercatori si sono accorti che nel cervello delle persone del gruppo sperimentale erano avvenuti dei cambiamenti: c'era maggiore sensibilità alla visione dei cibi sani e meno al junk food, ciò si traduceva in un aumento del desiderio di cibi sani piuttosto che del cibo spazzatura.

Come ha giustamente sottolineato la dottoressa Roberts sono necessarie maggiori ricerche sull’argomento che coinvolgano più persone da seguire per tempi più lunghi "ma siamo molto incoraggiati dal fatto che il programma di perdita di peso sembra modificare gli alimenti da cui le persone sono più tentate".

Francesca Biagioli

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Planet Solar: domani approdera' a Venezia il piu' grande catamarano a energia solare

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MS Turanor Planet Solar, il catamarano ad energia solare con una propria superficie completamente ricoperta da pannelli fotovoltaici, approderà a Venezia domani 4 settembre e sarà nella città lagunare per i prossimi 6 mesi. 

Dopo la missione PlanetSolar Deepwater (che prevedeva rilevamenti e misurazioni scientifiche e biologiche lungo la Corrente del Golfo) e la spedizione TerraSubmersa (che intendeva scoprire i paesaggi preistorici sommersi al largo della Grotta di Franchti in Grecia), Planet Solar - 35 metri di lunghezza, 512 mq di pannelli fotovoltaici, un motore elettrico con una potenza massima di 120 kW zero emissioni di CO2 e un'autonomia illimitata - è la prima imbarcazione al mondo ad aver portato a termine il giro del mondo utilizzando soltanto energia solare.

Nel 2013 il catamarano svizzero ha cominciato una nuova campagna di navigazione e ora si prepara a raggiungere Venezia, unica tappa italiana del nuovo Tour mondiale, con l'obiettivo di dimostrare ancora una volta l'affidabilità e l'efficacia delle tecnologie attualmente disponibili e delle fonti rinnovabili.

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L'imbarcazione ha scelto l'Isola della Certosa come ormeggio permanente per i prossimi sei mesi, fino all'avvio di Expo2015, che vede Venezia impegnata su diversi progetti legati proprio al mondo dell'acqua e della sostenibilità nei quali la laguna e la Certosa, con Vento di Venezia, saranno tra i protagonisti.

Fin dal primo studio di fattibilità, infatti, il progetto di riqualificazione dell'isola - prevede, grazie da un partnerariato pubblico/privato ideato dall'Amministrazione comunale oltre un decennio fa la realizzazione del "Parco urbano di Venezia" in cui si intrecciano attività come lo sport, la nautica, l'accoglienza e l'agricoltura - è stata impostata per conseguire il minor impatto ambientale possibile delle opere in termini di contenimento delle emissioni di anidride carbonica in atmosfera e una eccellente efficienza energetica che prevede anche l'utilizzo di fonti di energia rinnovabile.

È per questo che il progetto di riqualificazione della Certosa ha ottenuto una menzione speciale al Premio Paesaggio del Consiglio d'Europa, su presentazione del Ministero dei Beni e delle Attività Culturali ed è stato oggetto di un'intesa col Ministero dell'Ambiente per l'efficentamento energetico e lo sviluppo sostenibile in termini di ottimizzazione dell'impronta di carbonio.

Germana Carillo 

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Solar Impulse e Planet Solar: aereo e catamarano ad energia solare pronti al giro del mondo 


Tumore al seno: e’ una proteina la responsabile delle metastasi. La scoperta italiana

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cancro seno metastasi

Nuovo passo avanti nella ricerca sul cancro e più nello specifico su quello al seno da parte di un’ équipe dell’Istituto Nazionale dei Tumori di Milano, guidata dal professor Mario Paolo Colombo.

Il gruppo di studio è riuscito ad individuare il meccanismo che porta alla comparsa di metastasi in altre zone del corpo in seguito ad un tumore al seno. La responsabilità sarebbe dell’osteopontina, una proteina della matrice extracellulare. Questa viene prodotta sia da alcune cellule del sistema immunitario che da quelle tumorali e questa doppia produzione purtroppo fa si che le cellule maligne possano sopravvivere e di conseguenza riprodursi.

L'osteopontina prodotta dalla cellula tumorale ne assicura la sopravvivenza in un ambiente ostile mentre quella trattenuta all'interno dei globuli bianchi contribuisce a proteggere le cellule tumorali che stanno formando la metastasi dall'attacco del sistema immunitario" hanno dichiarato i ricercatori.

La scoperta è molto significativa e, a detta del team dell'Istituto di Milano, potrà portare allo sviluppo di nuovi farmaci che agendo appunto sull’osteopontina possano bloccare lo sviluppo delle metastasi.

Come ha precisato il dottor Colombo, infatti: “la matrice extracellulare, che una volta era considerata solo un supporto meccanico e strutturale per la massa tumorale è oggi riconosciuta parte attiva della progressione del tumore e perciò un nuovo possibile bersaglio per la terapia”.

Lo studio, pubblicato su Cancer Research, è stato condotto inizialmente (purtroppo) su modello animale ma poi è arrivata la conferma anche dall’analisi delle metastasi polmonari di alcune pazienti colpite da cancro alla mammella. In esse è stata appunto trovata la presenza di cellule immunitarie contenenti osteopontina.

Francesca Biagioli

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La frutta fa bene al cuore: riduce il rischio di infarto e ictus

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frutta cuore

La frutta fa bene al cuore, ecco finalmente la conferma della scienza. E' un alimento benefico in grado di proteggerci dal rischio di infarto e di ictus ischemico e emerragico. Lo ha dimostrato uno studio condotto dall'Università di Oxford che è stato da poco presentato al congresso di Barcellona della Società Europea di Cardiologia.

Gli esperti hanno portato avanti le ricerche sui benefici della frutta per il cuore nel corso di sette anni in Cina, su una popolazione di quasi mezzo milione di persone. Il verdetto? Più si mangia frutta, più il rischio cardiaco cala.

I maggiori consumatori di frutta tra i partecipanti, rispetto alle persone con un consumo di frutta minimo, presentavano un rischio di infarto inferiore del 15% e un rischio di ictus ischemico inferiore del 25%. Il dato saliva al 40% per l'ictus emorragico.

Mangiare frutta è protettivo anche dal punto di vista del rischio complessivo di morte. Il calo, in uno studio precedente, è risultato del 32% rispetto a coloro che non mangiavano frutta praticamente mai. Inoltre, il consumo di frutta influenzerebbe in meglio la pressione sanguigna abbassandola e dunque contribuendo a scongiurare il rischio di ipertensione.

Secondo Huaidong Du, autore principale dello studio, i dati dimostrano chiaramente che il consumo di frutta fresca riduce il rischio cardiovascolare e che più frutta si mangia, più il rischio cala. Gli esperti raccomandano di aumentare il cosnumo di frutta in varie forme, sia a partire dalla frutta fresca sia grazie ai succhi preparati in casa e ai frullati, idee buone, semplici e veloci per incoraggiare un'alimentazione più sana.

Marta Albè

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Curcuma: 10 idee per inserirla nella vostra dieta quotidiana

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curcuma ricette usi

COME INSERIRE LA CURCUMA NELL'ALIMENTAZIONE QUOTIDIANA -  Insieme allo zenzero, al peperoncino e alla cannella, la curcuma è una vera e propria spezia della salute. Arricchire la nostra alimentazione quotidiana con la curcuma non è per nulla complicato. Infatti la curcuma, con il suo sapore delicato, si adatta ad arricchire di gusto e colore numerose pietanze.

La curcuma è conosciuta fin dall'antichità per le sue proprietà benefiche. Contiene sali minerali, come ferro e potassio. Ha proprietà antinfiammatorie, antidolorifiche e antiossidanti. Associare la curcuma ad un pizzico di pepe nero ne favorisce l'assorbimento da parte dell'organismo. Ecco alcune idee pratiche per inserire la curcuma nell'alimentazione quotidiana.

1) Preparare il Golden Milk

Il Golden Milk, o "Latte d'oro", è una bevanda curativa tipica della tradizione ayurvedica, arrivata fino a noi attraverso Yogi Bhajan. La si prepara con curcuma, acqua, latte (anche vegetale, ad esempio di mandorle), un cucchiaino di olio di mandorle e miele. E' considerato benefico soprattutto per le articolazioni. Qui la ricetta completa.

Leggi anche: Problemi alle articolazioni? Ecco a voi la ricetta del Golden Milk

2) Aggiungere curcuma alla zuppa

Un modo molto semplice per utilizzare la curcuma più di frequente in cucina è aggiungerla alle zuppe, magari insieme alle altre verdure per la preparazione del brodo. Oppure alla fine, per guarnirle. Accompagnare la curcuma con un pizzico di pepe permette al nostro organismo di godere a pieno dei benefici di questa spezia. 

Leggi anche: Zuppa depurativa di lenticchie rosse, curcuma e zenzero

3) Preparare un rimedio naturale per la tosse alla curcuma

Se avete la tosse o se sentite un mal di gola in arrivo, affidatevi alla curcuma. Potrete preparare un rimedio naturale per la tosse di tipo alimentare unendo in un cucchiaino di miele un pizzico di curcuma e un pizzico di zenzero. Questo rimedio favorisce le difese immunitarie e riduce l'infiammazione.

4) Condire il risotto con la curcuma

La curcuma è un ottimo condimento per il risotto. Potrete utilizzarla in combinazione con lo zafferano o per sostituirlo. Il suo sapore delicato si abbina particolarmente al riso basmati. Potrete scegliere la curcuma sia per condire un normale risotto che per preparare un tortino di riso speciale.

Leggi anche: Tortino di riso alla curucma e basilico

5) Preparare una tisana alla curcuma

Con la curcuma in polvere potrete preparare una tisana utile soprattutto in caso di raffreddore. In 500 millilitri d'acqua bollente scigliete 2 cucchiaini di curcuma in polvere, 1 cucchiaino di miele, il succo di una fettina di limone e un pizzico di pepe nero. Mescolate con cura e bevete una o due tazze di tisana alla curucma al giorno.

6) Preparare e usare il curry in cucina

La curcuma è una delle spezie di base nella preparazione del curry (che in India è più correttamente noto come masala). In questo caso intendiamo il curry come un mix di spezie in polvere che comprende di solito curcuma, zenzero, pepe nero, semi di coriandolo, semi di finocchio e chiodi di garofano. Preparate il vostro curry fatto in casa e aggiungetene un pizzico ai vostri piatti speziati preferiti.

Leggi anche: Ricetta per preparare il curry in casa

7) Arricchire le verdure ripiene

Scegliete la curcuma per arricchire di sapore e di colore le verdure ripiene. Potrete scegliere, ad esempio, peperoni, pomodori, zucchine e melanzane. La curcuma servirà per dare un tocco in più al ripieno, che potrete preparare con miglio, riso, quinoa o cereali in chicco a vostra scelta, da condire con le spezie.

Leggi anche: Peperoni ripieni di miglio e curcuma

8) Condire con olio alla curcuma

Potrete preparare l'olio alla curcuma per uso sia cosmetico che alimentare. Lo potrete preparare mescolando 3 cucchiai di curcuma a 500 ml di olio extravergine in un barattolo a chiusura ermetica. Chiudete e lasciate macerare per una settimana. Agitate il barattolo una volta al giorno e all'ottavo giorno travasate il tutto in una bottiglia senza smuovere la curcuma rimasta sul fondo. Qui la ricetta completa.

Leggi anche: Olio alla curcuma per uso alimentare e cosmetico: proprietà e come realizzarlo

9) Preparare dei cracker alla curcuma

Con pochi ingredienti potrete preparare uno snack fatto in casa da utilizzare al posto del pane o dei cracker confezionati. Si tratta dei cracker alla curcuma, da arricchire anche con erbe mediterranee, come origano e rosmarino, o con un pizzico di paprica piccante a seconda dei vostri gusti.

Leggi anche: Snack vegan: cracker alla curcuma

10) Aggiungere la curcuma ai frullati

La curcuma è più efficace quando viene aggiunta a crudo negli alimenti e consumata dopo breve tempo. Potrete provare ad aggiungere un pizzico di curcuma ai vostri frullati freschi fatti in casa, ad esempio a base di sola fruta, ma anche di frutta e verdura. Un pizzico di curcuma e uno di zenzero, ad esempio, possono arricchire di sapore un frullato alla banana, rendendolo un po' meno dolce. 

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Marta Albè

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Raju, l'elefante che ha pianto per la sua liberta', e' ancora in pericolo (PETIZIONE)

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elefante libero

Quando gli attivisti hanno salvato l'elefante Raju dalle sue catene, le foto in cui il pachiderma piange nel momento della liberazione sono state condivise da milioni e milioni di utenti di tutto il mondo. 

Ma tutto questo potrebbe non essere sufficiente: il suo proprietario-aguzzino sta cercando di farsi valere in tribunale per riavere indietro l'animale, mentre il governo sta valutando le accuse di crudeltà contro di lui.

Per ora il caso di Raju è stato rinviato almeno fino all'11 settembre. "Ci sentiamo molto fiduciosi e ottimisti del risultato. I pochi giorni in più ci permettono di essere ancora più preparati e di cercare di far avere ancora più attenzione su questa ingiustizia. Abbiamo un'opportunità unica per aumentare ancora più la consapevolezza su Raju", spiegano dal Wildlife SOS, il gruppo che ha salvato l'elefante.

Quando Raju è stato liberato dalle sue catene durante un intervento pericoloso, trasudava pus dalle ferite e presentava enormi ascessi alle zampe. L'animale stava morendo di fame e aveva ferite su tutto il corpo. Il gestore era anche solito strappare i peli della sua cruda per venderli come portafortuna.

raju bef

Per fortuna, però, Raju è stato trasferito in una nuova casa il mese scorso, dove ora è in grado di camminare libero, mangiare buon cibo, ricevere cure mediche, tuffarsi nella sua piscina preferita e socializzare con altri elefanti – tutte cose che gli sono state negate durante i suoi 50 anni di vita in catene dentate che gli hanno scavato la pelle. E l'anima.

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Raju ha ancora bisogno di aiuto. Per questo è importante firmare la petizione per chiedere alle autorità indiane di liberarlo per sempre e di punire con una pena esemplare il suo ex-proprietario, CLICCA QUI 

Roberta Ragni

Leggi anche:

Raju: l'elefante che piange per la sua liberazione, dopo 50 anni di catene e abusi (VIDEO)

Come tornare in forma dopo le vacanze estive

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ritornare in forma vacanze

Durante le vacanze estive vi siete lasciati andare all'ozio e alle prelibatezze della tavola? Se sentite che è arrivato il momento di impegnarvi per ritornare in forma, cercate di dare una scossa alla routine del rientro e provate a ritagliare un po' di tempo per voi stessi, per fare movimento e per seguire un'alimentazione più sana, così da ritrovare la forma perduta e mantenervi in salute nei prossimi mesi.

1) Camminare o correre

Camminare o correre, ecco il modo migliore per mantenervi in forma al rientro dalle vacanze a seconda del vostro livello di allenamento e del tempo che avete a disposizione. L'ideale sarebbero una camminata di 30 minuti al giorno o una corsa dolce, magari al parco. La camminata e la corsa vi aiutano a mantenervi attivi anche mentre si avvicina la fine dell'estate.

Leggi anche: Camminare: 10 motivi per farlo almeno 30 minuti al giorno

2) Esfoliare e spazzolare

Esfoliate il corpo con uno scrub delicato fatto in casa oppure spazzolatelo ogni mattina al risveglio prima della doccia con una spazzola a setole morbide adatta per il corpo. Si tratta di due stratagemmi che aiutano ad eliminare le cellule morte e le tossine e a riattivare la circolazione, entrambi aspetti fondamentali per ritrovare la forma.

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3) Fare colazione con un frullato

Scegliete una colazione leggera ma energizzante, che fornisca al corpo un buon apporto di vitamine e di sostanze nutritive benefiche. Preparate un frullato con della frutta fresca, oppure un frullato fresco che unisca frutta e verdura, ad esempio foglie di spinaci o di lattuga. Se fate movimento o vi allenate non dimenticate di aggiungere proteine al vostro frullato, ad esempio con frutta secca, semi, crema di sesamo o crema di mandorle, o ancora yogurt, anche vegetale.

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4) Nuotare

Siete stati in vacanza al mare e fare una bella nuotata ogni giorno vi ha aiutati a sentirvi più in forma e ad aumentare la vostra agilità. Al ritorno dalle vacanze cercate di non farvi prendere dalla pigrizia e se amate nuotare ma non avete il mare a portata di mano iscrivetevi in piscina.

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5) Fare sport in compagnia

Con l'arrivo di settembre molti di voi decideranno di iscriversi in palestra o ad un corso sportivo. Ma quanto può essere facile annoiarsi e lasciarsi prendere dalla pigrizia, per poi abbandonare i propri intenti solo dopo qualche settimana? Allora fissate il vostro obiettivo e coinvolgete un amico nella vostra impresa. Anche una semplice corsa al parco in due sarà più divertente.

6) Detox con le verdure

Scegliete gli ortaggi verdi, come broccoli, cavoli e asparagi, che sono ricchi di fitonutirenti in grado di agire come diuretici naturali e che possono aiutare a migliorare la capacità dei reni di trasportare le tossine verso l'urina. Inoltre questi alimenti sono ricchi di antiossidanti che aiutano l'attività del fegato e di fibre, utili nella pulizia del tratto digestivo, soprattutto intestinale.

7) Mantenere attivo il metabolismo

Seguite una dieta che possa aiutarvi a depurare l'organismo e allo stesso tempo a mantenere attivo il metabolismo. Ricordate di portare in tavola cibi ricchi di probiotici, come lo yogurt, e di prebiotici, come le fibre presenti nelle verdure. Scegliete anche piatti a base di legumi, orzo e fiocchi d'avena. Tra i cibi che stimolano il metabolismo troviamo il peperoncino.

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8) Fare spuntini frequenti ma salutari

Per riattivare il metabolismo potrebbe esservi utile fare degli spuntini frequenti, ma nutrienti e salutari, dimenticando snack confezionati e dolciumi. Ad esempio, ogni piatto dovrebbe contenere tre porzioni: una piccola porzione di proteine, una piccola porzione di carboidrati o grassi e una terza porzione di verdure a volontà.

9) Scegliere i cereali integrali

Preferite i cereali integrali ai cereali e agli zuccheri raffinati come fonte di carboidrati per mantenervi in forma. Non pensate di eliminare completamente i carboidrati dalle vostre diete per dimagrire. Si tratterebbe di una mossa che potrebbe portare ad un rallentamento del funzionamento della tiroide e di conseguenza ad un aumento di peso indesiderato e ad un rallentamento del metabolismo. Accompagnate i cereali integrali con verdure e legumi.

10) Riposare bene

Non dimenticate l'importanza del sonno e del riposo. Seguite una dieta sana, fate movimento e cercate di godere di un buon sonno notturo. Infatti, secondo uno studio condotto presso l'Università del Colorado, perdere ore di sonno per alcune notti di fila può alterare il metabolismo e causare un aumento di peso.

Marta Albè

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