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Tanzania: come il il kit fotovoltaico off-grid sta migliorando la vita nei Paesi in via di sviluppo

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Il suo desiderio era quello di tenersi informato su ciò che accade nel mondo guardando il TG della sera. Peccato che dalle sue parti, l'elettricità sia considerata da molti un lusso. Ma il vecchio contadino Lusela Murandika che vive in Tanzania non si è dato per vinto e si è affidato alla fonte di energia più potente che la Natura ci offre: il sole.

Per anni, il 76enne che vive nel villaggio di Kanyala nel nord della Tanzania, si trovato a far fronte con la difficoltà di trovarsi a quasi 100 km di distanza dalla città più vicina collegata alla rete elettrica.

A lungo ha alimentato il suo piccolo televisore con un generatore diesel, tutt'altro che salutare, spendendo circa 10 dollari al mese per ottenere il carburante, denaro necessario per acquistare più di 20 chili di riso in un paese dove il reddito pro-capite è di 695 dollari.

Ma all'inizio di quest'anno, seguendo il suggerimento di alcuni amici, Lusela ha investito 400 dollari in un piccolo sistema fotovoltaico da 80 watt. Dopo averlo esposto tutto il giorno al sole dell'Africa orientale, Lusela è riuscito a vedere la TV per due ore. Un vero e proprio lusso.

Il sistema in realtà non è il massimo dell'efficienza, la batteria non è del tutto affidabile ma è comunque un miglioramento rispetto al generatore inquinante. E qui, come nella maggior parte delle zone rurali dell'Africa, non ci sono molte opzioni.

Lusela è felice di aver fatto il salto da generatore diesel al solare. Il pannello che alimenta la sua TV si trova adesso sul tetto della sua casa, dietro la parabola satellitare.

Ancora oggi i tanzaniani producono il 76 per cento della loro energia necessaria al riscaldamento e alla cottura dei cibi, usando carbone, legno e altre biomasse. Quindi c'è più in gioco che accendere la luce. L'inquinamento dell'aria uccide più di 4 milioni di persone ogni anno, più dell'Aids e della malaria messi insieme. Qui, aumentare l'accesso all'energia pulita è letteralmente una questione di vita o di morte.

Secondo l'Agenzia internazionale per l'energia, il 19% della popolazione mondiale vive senza accesso all'energia elettrica. In Africa, tale cifra arriva addirittura al 58 per cento. La stragrande maggioranza di coloro che non hanno energia si trova nelle zone rurali.

Ma proprio come la rivoluzione della telefonia mobile in Africa sta riducendo drasticamente la necessità di una rete fissa, l'energia off-grid prodotta grazie al fotovoltaico sta via via scavalcando il collegamento alla rete elettrica. Come Murandika, migliaia di africani che vivono nelle campagne confidano nel solare. Basta poco. Non occorre installare enormi parchi fotovoltaici nel Sahara, come aveva in mente la Germania. Sono già disponibili una serie di kit forniti insieme ai pannelli, al cablaggio, ai convertitori di potenza e alle batterie per alimentare un paio di lampadine, un piccolo elettrodomestico o un caricabatterie del cellulare. Dispositivi piccoli, ma dall'enorme potenziale.

Secondo l'Iea, infatti, i sistemi off-grid come questo rappresenteranno il 20 per cento della nuova energia elettrica prodotta entro il 2030.

Il fotovoltaico su piccola scala è la chiave per portare luce nelle zone dove ancora oggi manca.

Francesca Mancuso

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Free Hugs: il ragazzo giapponese che dispensa abbracci per promuovere la pace (VIDEO)

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"Abbracci per la Pace", "Free Hugs for Peace". Questo il motto del giovane giapponese che ha trascorso tre anni in tour per tutta l'Asia con l'idea di unire i popoli del continente. Come? Utlizzando il gesto più caldo e semplice di cui ogni essere umano ha bisogno: un abbraccio. I video dei suoi viaggi attraverso le strade di Seoul, Pechino e Taipei hanno già collezionato milioni di visite su YouTube (oltre 5mila sono invece i suoi fan su Facebook).

 

Dopo aver completato la laurea in Educazione, Koichi Kuwabara ha viaggiato tra Corea del Sud, Cina, Hong Kong e Taiwan per dare abbracci a tutti coloro che si avvicinano alla sua mobilitazione per la pace. L'obiettivo è ambizioso: fare in modo che i paesi limitrofi mettano da parte i loro problemi politici, l'odio e il disprezzo reciproco. 

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"Il fatto che non siamo d'accordo su alcune questioni territoriali non significa che non possiamo essere amici", spiega. "Siamo tutti uguali. Vorrei che la gente se ne rendesse conto guardando i miei video". Il sogno di Koichi è quello di vedere tutte le persone di origine asiatica, un giorno, unite, "perché andare d'accordo è molto più divertente che odiarsi a vicenda".

{youtube}1pv0_Lp2rvs{/youtube}

Oggi il ragazzo continua a distribuire abbracci i paesi dell'Asia orientale. C'è speranza che i difficili rapporti tra alcuni Paesi possano migliorare, mettendo da parte vecchi pregiudizi: le giovani generazioni incontrate in giro per il continente hanno amato e appoggiato il suo progetto, dimostrandosi più libere e pronte ad amare e abbracciare.

Roberta Ragni

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Elsa ed Esmeralda: le due asine che fanno la raccolta differenziata a Taranto

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La raccolta differenziata negli stretti vicoli della parte antica di Taranto è particolarmente difficoltosa e scomoda da effettuare con i consueti mezzi di raccolta, per questo sono state chiamate ad aiutare Elsa ed Esmeralda, due asine prescelte perché perfette per andare porta a porta su per le stradine della città, anche quelle più strette e impervie.

E' stato presentato oggi alla Fiera del Levante di Bari, il progetto sperimentale che vede come protagoniste le due asinelle e che diventerà presto operativo grazie alla collaborazione tra l'Amiu di Taranto, l'Associazione Officine Taranto, il supporto veterinario della Asl e la supervisione di alcune associazioni animaliste locali

Elsa ed Esmeralda, fanno parte della riserva genetica dell'asino di Martina Franca e provengono dalla masseria Russoli di Crispiano, nei pressi di Taranto, un luogo che a breve diventerà fattoria didattica e grazie a questi animali offrirà percorsi di onagroterapia per bambini disabili. "Il progetto pilota che inauguriamo a Taranto si inserisce in una serie di iniziative che intendiamo promuovere per valorizzare una razza autoctona importante e pregiata, la cui storia si intreccia con quella dei luoghi e della gente della nostra regione" ha dichiarato Fabrizio Nardoni, assessore regionale alle Risorse agroalimentari.

Non solo, se il progetto del porta a porta con le asinelle andrà bene c'è anche la possibilità che questa iniziativa faccia da apripista per altre realtà italiane con le stesse caratteristiche come auspica Fabrizio Iurlano, presidente dell’Associazione Officine Taranto: "Il nostro suggerimento si colloca in una prospettiva di turismo e di lavoro. (..) Pensiamo che il nostro progetto sperimentale possa costituire un modello da esportare in altre città".

Una bella iniziativa che ci auguriamo si diffonda in altre città e piccoli comuni, a patto che venga sempre svolta nel totale rispetto degli animali.

Francesca Biagioli

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Bike Pride 2014: a Torino torna la più grande festa a pedali d'Italia

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Tutti in bici per le strade di Torino. Domenica lasciare a casa l'auto sarà d'obbligo, in occasione della sesta edizione di Bike Pride, la più grande festa a pedali d'Italia. Il 21 settembre, in occasione della Settimana Europea della Mobilità, la colorata parata di bici organizzata dall'omonima associazione tornerà a prendere possesso, almeno per un giorno della città.

Una festa per chi ama le due ruote a pedali ma anche un momento per fare il punto e riflettere sul ruolo che hanno le bici nei nostri centri urbani, con la possibilità di far conoscere le proprie proposte, per favorire lo sviluppo di politiche della mobilità in grado di rendere le città e i loro abitanti meno auto-dipendenti.

La Bikenomics. Il tema di Bike Pride 2014 sarà la bikenomics, sottolineando in particolare vantaggi economici che ruotano attorno alla bicicletta. È stato calcolato che l'utilizzo in Europa, pari al 7,2% di percentuale di utilizzo rispetto agli altri mezzi, genera ogni anno un giro d'affari di 200 miliardi di euro, una cifra pari al PIL della Danimarca. Inoltre, secondo l'Oms tale percentuale ha permesso di risparmiare 110 miliardi di euro in spese sanitarie. Per non parlare del risparmio generato dalla riduzione dell'inquinamento ambientale e acustico generato dalle due ruote a pedali. Una cifra che supera i 3 miliardi di euro.

Il programma. Inserito all'interno della Settimana europea della mobilità sostenibile, Bike Pride dal 12 settembre ha visto susseguirsi numerosi appuntamenti ma la giornata più attesa, con la parata in bicicletta, sarà domenica, quando dal Parco del Valentino partirà un lungo serpentone di ciclisti. Lo scorso anno per le strade di Torino c'erano oltre 30.000 bici. La partenza sarà alle 15 e la conclusione, con ritorno al Parco, alle 17.30 circa. Ma la festa inizierà di mattina con stand, eventi e musica, fino alle 22.

locandina

Pedalare in città è un diritto che le amministrazioni in tutta Italia devono salvaguardare, adoperandosi per garantire sicurezza e funzionalità: zone con il limite di velocità a 30 km/h, infrastrutture e servizi alla ciclabilità devono essere introdotte e sempre maggiormente implementate” ha detto portavoce nazionale di Green Italia Oliviero Alotto.

{youtube}-o64eY4K8eg{/youtube}

Se vi trovate a Torino domenica salite in sella.

Francesca Mancuso

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Bike Pride 2011: a Torino una festa e un orgoglio per tutti i ciclisti

 

Organic Electronic Music: quando la musica nasce dalle piante

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musica dalle piante

Musica che nasce dalle piante. I suoni della natura si aprono al nostro mondo. Mileece Petre, che si presenta come un'artista del suono, è riuscita a catturare i suoni prodotti dalle piante. La designer ambientale inglese ha ideato un metodo per mostrare come anche le piante siano in grado di fare musica.

Mileece ha provato a collegare degli elettrodi alle foglie delle piante. Con questo sistema è in grado di raccogliere i loro impulsi bio-elettrici. Dunque queste micro-correnti vengono tradotte in suoni armonici grazie ad un programma che lei stessa ha creato.

Ecco allora la nascita della Organic Electronic Music. Mileece raccoglie i suoni dalle piante del suo giardino e da altri habitat e li converte in bio-emissioni generate sul momento da diverse piante. Non crea suoni artificiali, ma semplicemente si presenta come "facilitatrice" tra uomo e pianta per creare un ponte simbolico tra il genere umano e il mondo vegetale.

LEGGI anche: Le piante parlano attraverso il suolo, e i messaggeri sono i funghi

Il ponte di collegamento tra i due universi è la musica. Ha realizzato un video, intitolato Motherboard, che è parte di un progetto molto più ampio, nato per fare conoscere a tutti la musica prodotta dalle piante. Vorrebbe creare un ambiente interattivo che sia in grado di portare la natura negli spazi urbani.

LEGGI anche: Anche le piante vedono, sentono e annusano

Si tratterebbe di unire numerose piante e di dare la possibilità di ascoltare i loro suoni ai visitatori del giardino musicale, ad esempio con delle cuffie. Lo scopo principale del progetto consiste nel promuovere una visione ecologica migliore e d una nuova relazione tra l'uomo e le piante, incentrata su un maggior rispetto dell'ambiente. Dagli intermezzi drammatici alle ninne nanne, la musica delle piante è davvero sorprendente. Ascoltatela qui.

{youtube}bRzKAR-gRiw{/youtube}

Marta Albè

Fonte foto: mileece.is

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Sana alimentazione: ecco i 9 grassi che fanno bene

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grassi buoni oli

I grassi per molti anni sono stati demonizzati e ancora oggi tante persone pensano che sia buona cosa limitarli il più possibile o eliminarli del tutto dalla propria alimentazione. In realtà questo è sbagliato, anche i grassi sono utili al nostro organismo, certo esistono grassi e grassi

In sostanza i grassi più sani, quelli che dovremmo consumare quotidianamente, non sono quelli che provengono da alimenti animali ma piuttosto quelli che sono naturalmente contenuti in alcuni alimenti vegetali da cui si ricavano degli oli.

Gli esperti in nutrizione dell’Institute of Food Technologists (IFT) di Chicago hanno stilato una lista di 9 grassi da includere in una dieta sana, anche se si vuole perdere un po’ di peso. Vediamo quali sono:

1) OMEGA 3: di questi acidi grassi si parla sempre più spesso per via dei loro effetti benefici sulla salute confermati da diverse ricerche. Sono infatti fondamentali per diverse funzioni del nostro organismo tra cui il benessere del cervello e del sistema cardiovascolare (anche se uno studio del 2012 sembra mettere in dubbio la loro capacità di ridurre il rischio infarto e ictus come comunemente invece si riteneva).

Leggi anche: Non solo pesce: le 5 fonti vegetali di Omega 3

2) ACIDO PINOLEICO: è un grasso decisamente meno conosciuto. L’olio si estrae dai pinoli di un albero coreano particolarmente ricco di questo acido grasso polinsaturo. Alcuni studi hanno dimostrato l’efficacia di quest'olio per ridurre il senso di fame e quindi viene utilizzato con successo laddove c’è necessità di tenere sotto controllo il peso.

3) ACIDO LINOLEICO CONIUGATO: anche questo grasso come il precedente, ha dimostrato di avere una caratteristica contraria a quella a cui di solito associamo la parola “grasso”, ovvero aiutare a ridurre il peso corporeo aumentando la massa magra piuttosto che quella grassa.

4) OLIO DI SEMI DI LINO: conosciutissimo, molto utilizzato e apprezzato è l’olio di semi di lino, ottima fonte di acidi grassi omega 3, che oltre ad avere i benefici di cui abbiamo già parlato sopra, ha anche doti antinfiammatorie.

Leggi anche: Olio di lino: benefici, come utilizzarlo e conservarlo 

5) OLIO DI CANAPA: quest’olio si sta facendo sempre più strada sul mercato, anche italiano, dei prodotti naturali per le sue ottime proprietà, in particolare per l’apporto equilibrato che fornisce di omega 6 e omega 3. Contiene inoltre vitamina E.

Leggi anche: Semi di canapa: proprieta', usi e dove trovarli

6) OLIO DI PESCE: anche quest’olio è molto apprezzato per l’apporto di omega 3-6 ma provenendo da fonte animale non tutti sono concordi sulla sua reale efficacia e convenienza in termini ambientali.

7) OLIO DI CANOLA: è stato dimostrato come questo grasso vegetale possa aiutare in caso di diabete tipo 2, perché contribuisce a tenere sotto controllo la glicemia, ed è consigliato a chi ha la pressione alta.

8) OLIO DI SOIA: non contiene grassi trans ed ha un contenuto basso di grassi saturi, per questo viene considerato benefico, in particolare quello ad alto contenuto oleico che dispone di un quantitativo 3 volte maggiore di grassi monoinsaturi rispetto al normale olio di soia.

9) OLIO DI COCCO: un olio di origine tropicale dalle molte proprietà che solo da pochi anni si sta iniziando a scoprire anche in Italia. Ottimo per la salute di pelle e denti, oltre che per fornire un po’ energia in più in caso di debolezza.

Leggi anche: Olio di cocco: 10 straordinari usi alternativi

{youtube}jFT-l2Lkuc0{/youtube}


Francesca Biagioli

Autunno: 10 rimedi naturali (più uno) per affrontare il cambio di stagione

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autunno rimedi

Con l'equinozio ci prepariamo ad accogliere l'autunno. Alcune persone amano molto questa stagione, altre sono invece sopraffatte dalla malinconia e avvertono la nostalgia dell'estate, soprattutto per via dell'abbreviarsi delle ore di luce. 

Ecco allora alcuni rimedi naturali e consigli utili per affrontare il cambio di stagione tra estate e autunno.

1) Aromaterapia

L'aromaterapia ci viene in aiuto per affrontare il cambio di stagione tra estate e autunno. In questo caso il consiglio è di scegliere essenze diverse per accogliere la stagione a seconda del momento della giornata: lavanda e vaniglia al mattino, arancio amaro, limone sandalo e legno di cedro alla sera.

2) Massaggi

Per evitare la secchezza della pelle che in alcuni casi è tipica della stagione autunnale, date spazio ai massaggi. Il consiglio è di scegliere olio di sesamo o un altro olio vegetale di base con cui vi trovate bene per i massaggi. Il momento ideale per un massaggio a base di olio è prima del bagno o della doccia. Gli impacchi oleosi e i massaggi del cuoio capelluto sono utili per rafforzare la chioma e per stimolare la circolazione, così da contrastare la classica caduta autunnale.

3) Cromoterapia

L'autunno è una stagione che porta con sé l'inizio del freddo, giornate ventose e cieli dal colore cupo che possono favorire il malumore. Se le tonalità accese delle zucche e delle foglie che cadono non bastano a risollevarvi il morale, scegliete colori caldi con cui vestirvi e di cui circondarvi, come giallo, rosso e arancione.

4) Dieta autunnale

I consigli alimentari per l'autunno riguardano soprattutto la scelta di prodotti di stagione. Scegliete frutta e verdura dai colori caldi e vibranti, che vi preparerà anche al successivo arrivo dell'inverno. Nel passaggio dall'estate all'autunno, potrete creare dei piatti molto colorati e salutari che richiamino entrambe le stagioni, sia grazie alla frutta che con la verdura.

LEGGI anche: 5 tisane per affrontare il cambio di stagione

5) Difese immunitarie

Il cambio di stagione è uno dei momenti migliori per occuparsi del sistema immunitario e rafforzare le difese in modo naturale. Bevete succhi freschi, abbondate con le porzioni di frutta e verdura, condite i vostri piatti con zenzero e curcuma, raccogliete i frutti di bosco e gustateli freschi a merenda e a colazione, non dimenticate i probiotici e i cibi fermentati e bevete abitualmente una salutare tisana all'echinacea.

Leggi anche: 10 consigli per rafforzare le difese immunitarie dei bambini

6) Attività fisica dolce

Agevolate il passaggio da una stagione all'altra abituando il vostro corpo ad un'attività fisica dolce. Cercate di fare delle passeggiate all'aria aperta anche in autunno, proprio come in estate, fino a quando le temperature lo permettono. Fate in modo che con l'arrivo del freddo la vostra vita quotidiana non diventi troppo sedentaria. Dunque, se rimanete in casa ad esempio la sera, dedicatevi allo yoga o ancora, se volete uscire, iscrivetevi ad un corso di pilates o di ginnastica dolce in palestra.

7) Rallentare il ritmo

Adattatevi al cambio di stagione rimanendo sempre attivi, ma concedetevi di tanto in tanto di rallentare il ritmo, soprattutto nelle ore serali. L'autunno è il momento in cui l'attenzione torna all'interiorità e ciò ci spinge alla riflessione. Trasformate gli attimi di pausa in momenti in cui prendervi cura di voi stessi, bevete una tazza di tè, leggete un libro, lavorate a maglia o giocate con i bambini.

8) Lota

Se avvertite i primi sintomi di raffreddore e sinusite, provate a contrastarli grazie alla lota e alla pratica dello jala neti. Si tratta di uno stratagemma molto utile per liberare le prime vie respiratorie dagli accumuli di muco. La lota è un piccolo strumento che vi servirà per il vostro lavaggio nasale. Cercatela su internet e in erboristeria.

Leggi anche: Lota: un piccolo ma prezioso strumento per il lavaggio nasale

9) Ginkgo biloba

Tra i rimedi naturali consigliati per contrastare la disidratazione e la secchezza, a livello della pelle e degli organi, tipica dell'autunno, troviamo i ginkgo biloba. Ha potenti proprietà antinfiammatorie ed è ritenuto utile in caso di tosse, asma e allergie. Aiuta a migliorare la memorie e la concentrazione, dunque è utile per chi ritorna sui libri e deve affrontare gli esami universitari. Altri rimedi naturali utili sono l'ortica, la lobelia e la radice di liquirizia.

Leggi anche: Ginkgo Biloba: proprieta', benefici e dove trovarlo

10) Benessere intestinale

Se l'autunno porta con sé stitichezza e disidratazione a livello dell'intestino, non dimenticate di bere qualche bicchiere d'acqua in più. Alcuni rimedi naturali utili per la regolarità intestinale sono il succo d'aloe, i semi di lino e i semi di chia, che con la formazione di sostanze mucillaginose concorrono a rendere meno difficoltoso il transito delle sostanze da espellere dal nostro corpo.

Leggi anche: Stitichezza: i 10 migliori lassativi naturali

L'idea in più

Per affrontare il cambio di stagione e l'autunno, può essere utile rivolgersi ai consigli dell'Ayurveda, la medicina tradizionale indiana. L'Ayurveda suggerisce di iniziare la giornata con una colazione a base di cereali, fiocchi d'avena o quinoa e di scegliere durante gli altri alimenti come zucche, carote, patate, tuberi e radici in generale, poiché si tratta di cibi legati alla terra, in grado di contrastare l'effetto eccessivo di Vata, che caratterizza l'autunno come stagione ventosa, che può portare con sé aridità e disidratazione a livello della pelle e dell'organismo.

L'Ayurveda consiglia inoltre di circondarsi di profumi e aromi dolci, anche sotto forma di tisana, e di ascoltare i suoni piacevoli della natura, come la pioggia e l'acqua di un torrente che scorre, per concedersi un momento di relax.

Il riposo a fine giornata, prima di coricarsi, in autunno è fondamentale per non ritrovarsi completamente privi di energia.

{youtube}e6zbOpTTS0{/youtube}

Marta Albè

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Equinozio d'autunno 2014: stanotte (23 settembre) si cambia stagione

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Pensavate che l'autunno fosse già arrivato? Sbagliato. Ancora qualche ora d'estate. Contrariamente alla credenza comune che fissa al 21 l'alternarsi delle stagioni, l'autunno quest'anno arriverà domani 23 settembre alle 2.29 GMT (4.29 ora italiana). Cominciamo a dire “ arrivederci all'estate. Ultime ore, poi la stagione più calda dell'anno passerà la staffetta a quella delle castagne. E domani il giorno e la notte avranno circa la stessa durata: è l'equinozio d'autunno e tale coincidenza tra le due fasi si verifica, in un anno, anche in un'altra occasione, con l'arrivo della primavera.

In quell'istante, il sole si trova esattamente all'intersezione tra l'eclittica e l'equatore terreste. Più semplicemente, la nostra Terra si muove si ruotando attorno al proprio asse inclinato, dando vita all'alternanza del giorno e della notte (moto di rotazione) ma orbita anche attorno al sole (moto di rivoluzione). Quest'ultimo sancisce il passaggio da una stagione all'altra.

Quando questi due moti si “intersecano”, ha luogo l'equinozio. E domani avremo le stesse ore di luce e di buio. Il Sole sposterà in un certo senso la sua sfera di influenza dall'emisfero nord a quello sud lungo l'asse immaginario dell'equatore, sorgendo precisamente ad est e tramontando ad ovest.

Ci si avvicinerà così lentamente, giorno dopo giorno, all'inverno, inaugurato il 21 dicembre dal solstizio d'inverno, caratterizzato dalla notte più lunga dell'anno per gli abitanti dell'emisfero Nord. Per chi vive invece nell'emisfero australe, invece, domani sarà primavera.

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Foto: Wikipedia

Tanti i miti legati all'arrivo di questa stagione, soprattutto originari della cultura celtica che celebrava nel giorno dell'equinozio d'autunno il dio dei raccolti Mabon.

Ma non disperiamo. Anche se l'estate è considerata la stagione del caldo e dei colori per eccellenza, anche l'autunno ha molto da offrire, nonostante l'accorciarsi delle ore di luce. Un mix di tonalità calde farà capolino un po' ovunque, avviando trasformazioni come solo la Natura sa fare. Ed è così che il verde brillante delle foglie si mischierà a tonalità calde come il giallo, l'arancio e il rosso. Un periodo atteso soprattutto per due dei prodotti simboli del nostro paese, l'olio d'oliva e il vino.

Ma non solo. Autunno è anche sinonimo di raccolto di semi per il prossimo anno, di radici per tisane e preparati come unguenti ed oleoliti.

Approfittiamo degli ultimi squarci di colore prima dell'arrivo dell'inverno.

Francesca Mancuso

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Equinozio d'autunno (22 settembre 2012): è tempo di raccogliere ciò che abbiamo seminato

Solstizio d'Estate 2014: 21 giugno, oggi è il giorno più lungo dell'anno

 


Cambiamenti climatici: il decalogo per la spesa "salva-clima"

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Ridurre le emissioni e salvare il clima anche partendo dalla spesa e da ciò che scegliamo di portare in tavola ogni giorno. A ribadirlo Coldiretti, che, dopo aver preso parte ieri alla Marcia per il Clima e in attesa del Vertice sui cambiamenti climatici di domani a New York, stila un decalogo per una spesa salva ambiente. 

Con semplici accorgimenti nella spesa di tutti i giorni e nel consumo degli alimenti, ogni famiglia potrebbe avere il potere di tagliare i consumi di petrolio e di ridurre le emissioni di gas ad effetto serra di oltre mille chilogrammi (CO2 equivalenti) ogni anno.

Ciò significa contribuire con uno stile di vita responsabile e attento all'ambiente, come scegliere prodotti locali e di stagione (pensate che un chilo di ciliegie dal Cile per giungere sulle nostre tavole deve percorrere quasi 12mila chilometri con un consumo di 6,9 chili di petrolio e l'emissione di 21,6 chili di anidride carbonica), ridurre al minimo gli imballaggi, fare acquisti di gruppo, fare la spesa riciclando le buste, ottimizzare il consumo di energia nella conservazione e nella preparazione dei cibi, non sprecare.

La situazione resta pur sempre critica, ma basti pensare che – secondo un'analisi Coldiretti/Ixe' – tre famiglie su quattro (73%) hanno tagliato gli sprechi a tavola, con il 45% che li ha ridotti e il 28% li ha addirittura annullati e un 80% che fa la spesa in modo più oculato.

E allora come dare il nostro contributo per cercare di arrestare il riscaldamento globale e i cambiamenti climatici? Ecco il decalogo della Coldiretti per spesa salva ambiente:

1. Preferire l'acquisto di prodotti locali che non devono subire lunghi trasporti con mezzi inquinanti

2. scegliere frutta e verdura di stagione che non consumano energia per la conservazione. Potete anche scaricare il nostro calendario con le indicazioni della stagionalità dei vari ortaggi

3. ridurre le intermediazioni fino a fare acquisti direttamente dal produttore, come nei mercati di Campagna Amica della Coldiretti, per evitare passaggi di mano del prodotto che spesso significano inutili trasporti

4. privilegiare i prodotti sfusi che non consumano imballaggi come i distributori automatici di latte

5. acquistare confezioni formato famiglia rispetto a quelle monodose per ridurre il consumo di imballaggi per quantità di cibo consumato

6. fare acquisti di gruppo (anche in condominio) per ridurre i consumi di energia nei trasporti per fare la spesa

7. riutilizzare le borse per la spesa e servirsi di quelle fatte con materiali biodegradabili di origine agricola nazionale o di tela invece di quelle in plastica

8. ottimizzare l'energia consumata nella preparazione e conservazione dei cibi con pentole e frigoriferi a basso impatto

9. ridurre gli sprechi ottimizzando gli acquisti e riscoprendo la cucina degli avanzi per evitare che finiscano tra i rifiuti. Ecco qui la nostra guida su come riciclare gli avanzi

10. fare la raccolta differenziata per consentire il recupero di energia dai rifiuti prodotti.

Germana Carillo

LEGGI anche:

I 12 modi per ridurre le emissioni a tavola 

Furti di biciclette: dall'Olanda alla Svizzera un dispositivo GPS per contrastarli

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furti bici gps olanda svizzera

Stop ai furti di biciclette. Il sistema è nato in Olanda e ora la Svizzera sta per adottarlo, visto che si è rivelato davvero efficace. In Olanda grazie all'antifurto GPS i furti di biciclette si sono dimezzati in un anno. Un risultato davvero strabiliante.

Nel 2011 il sistema GPS per evitare i furti delle bici è stato adottato dalla località olandese di Amersfoort. Gli olandesi hanno scelto la mobilità sostenibile come stile di vita. Spostarsi in bicicletta è davvero comune, così come a lungo lo sono stati i furti. Ecco allora l'idea di introdurre uno stratagemma per arginare il fenomeno.

Il primo progetto pilota si era svolto in un arco di tempo di sei mesi. In città erano state collocate varie biciclette dotate di GPS integrato, alcune incatenate e con lucchetto, altre libere. Quando avviene il furto di una delle speciali biciclette, la polizia può seguire il segnale e tenere traccia degli spostamenti.

A volte la polizia recupera la bici rubata ma non riesce a fermare il ladro. Altre volte seguire le tracce del GPS porta a recuperare numerose altre bici rubate. In Olanda, prima dell'introduzione di questo sistema, i furti di bicicletta potevano arrivare a oltre 500 mila ogni anno.

Ora che grazie al GPS in Olanda i furti si sono dimezzati, lo stesso sistema presto verrà adottato in Svizzera, a Zurigo, Berna e Ginevra. In Svizzera ogni anno i furti di bici sono circa 40 mila e quasi mai le biciclette rubate vengono recuperate. Le biciclette con GPS olandesi sono delle vere e proprie esche per i ladri. Permettono di ritrovare le bici scomparse e funzionano da deterrente.

furti bici gps 1

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Il settimanale svizzero Sonntags Zeitung ha testato il funzionamento del sistema olandese. Grazie al GPS e a una carta Sim, è possibile seguire i movimenti della bici per Sms o via e-mail. Ciò che ha lasciato sconcertate le autorità, è che le biciclette esca abbandonate in luoghi strategici vengono rubate dopo poche ore. Un'evenienza che dà l'idea di quanto sia esteso e frequente il fenomeno. Dato che anche in Italia i furti di bici sono all'ordine del giorno, perché non imitare l'Olanda e la Svizzera?

Marta Albè

Fonte foto: velojagd.ch

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Cancro: 7 "vizi" capitali che aumentano il rischio

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Come prevenire il cancro? Prima di tutto grazie ad uno stile di vita sano, che permetta all'organismo di liberarsi dalle tossine e che consenta di rafforzare il sistema immunitario. La vita sedentaria e le abitudini alimentari scorrette stanno favorendo la comparsa delle malattie della società del "benessere", dal diabete all'ipertensione, dall'obesità al cancro.

E' importante sapere che prevenire il cancro è possibile evitando le abitudini che favoriscono la comparsa dei tumori. Lo ricordano gli esperti che hanno preso parte al Primo Festival della Prevenzione e Innovazione in Oncologia, ospitato dalla città di Torino.

Ecco i 7 comportamenti a rischio che favoriscono il cancro e che dunque dobbiamo evitare:

1) Fumare.
2) Bere alcolici.
3) Essere in soprappeso o obesi.
4) Mangiare cibo spazzatura e ricco di grassi poco sani.
5) Avere rapporti occasionali non protetti.
6) Fare scarsa attività fisica.
7) Assumere sostanze dopanti.

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Secondo gli esperti, evitare i comportamenti sopraelencati e adottando uno stile di vita corretto il rischio di contrarre una patologia tumorale si riduce. Inoltre, anche nel caso in cui la malattia sia già presente, uno stile di vita sano diminuisce le probabilità di recidiva. I tumori alla prostata e al colon-retto sono tra i più diffusi. Seguire uno stile di vita più salutare aiuta a ridurre il rischio di recidiva fino al 40%.

Prevenzione e diagnosi precoce sono di importanza fondamentale secondo gli oncologi. Infine, secondo il direttore della rete oncologica piemontese, Oscar Bertetto, la prevenzione precoce consente anche grandi risparmi per il sistema sanitario: "Un tumore al colon retto diagnostico in fase avanzata può comportare spese di dieci volte superiori a quanto si spende se il cancro è diagnostico in una prima fase". Uno stile di vita naturale, che eviti i vizi tipici dei nostri tempi, è una garanzia per vivere più a lungo e in salute.

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Marta Albè

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Dalla diossina dell'Ilva alla canapa. Il riscatto dell'agricoltore di Taranto

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uomini che non si arrendono

Dalla diossina alla canapa. Quella dell'ex allevatore di Taranto Vincenzo Fornaro, al quale vennero abbattuti centinaia di ovini contaminati dalla diossina dell'Ilva, è senz'altro una storia di riscatto, di desiderio di rinnovamento e di speranza.

La racconta il video "UOMINI CHE NON SI ARRENDONO", di Fabio Matacchiera, relativo alla nuova attività economica intrapresa con coraggio dalla famiglia dopo che fu effettuata, presso la loro masseria, una vera e propria mattanza di tutti i capi di bestiami perché contaminati da diossine e pcb. Ora in quei terreni, dove una volta pascolavano gli animali, hanno deciso di seminare e coltivare la canapa, destinata alla alla fabbricazione di fibre tessili e come combustibile biodiesel.

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Qualche giorno fa, alla masseria Fornaro è stata effettuata la prima raccolta della canapa seminata nell'aprile scorso. La coltivazione rientra in un programma di riconversione della azienda progettato con la collaborazione di "Canapuglia", come azione di rigenerazione ambientale e di rivalutazione del territorio locale.


diossina taranto allevatore

Dopo questo primo raccolto, ci sarà la seconda fase del progetto, come spiega Puglia Press, che verrà realizzato anche grazie all'utilizzo di fondi regionali con il bando "Principi Attivi", ovvero al campionamento delle piante. Successivamente la canapa verrà trasformata in ben 25 mila prodotti ecosostenibili. La canapa coltivata avrà anche il compito di bonificare i terreni.

"Abbiamo seminato ed ora raccogliamo il frutto della nostra terrae della nostra voglia di non arrenderci e di continuare a lottare e sperare", conclude Vincenzo Fornaro.

Roberta Ragni

Foto di Assunta Torsello

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10 strani ingredienti di origine animale nascosti nei cosmetici

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ingredienti cosmetici

Non soltanto miele, cera d'api o proteine della seta. I cosmetici e i prodotti di bellezza in circolazione possono contenere altri ingredienti di origine animale che chi è vegan o comunque preferisce cosmetici animal-free e cruelty-free vorrebbe decisamente evitare. 

Leggere sempre bene INCI e etichette prima degli acquisti permette di evitare di comprare cosmetici che contengano sostanze indesiderate.

1) Midollo di bue e placenta

Pare che la placenta (placental) sia ormai quasi in disuso. Insieme al midollo di bue fino a qualche anno fa la placenta era tra gli ingredienti più pubblicizzati per quanto riguarda alcuni prodotti per capelli. Gli shampoo al midollo di bue sarebbero ancora in produzione e verrebbero presentati come prodotti nutrienti per la chioma. Basta leggere le etichette per evitare l'acquisto di prodotti per capelli con ingredienti indesiderati.

2) Carmine

Il carmine, noto anche come cocciniglia, è un colorante estratto dal corpo e dalle uova di un insetto sudamericano. Viene utilizzato per colorare rossetti e altri prodotti per il make-up con i toni del rosa e del rosso. Tra le alternative naturali al carmine troviamo il succo di barbabietola e l'annatto, un colorante naturale estratto dalle piante.

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3) Cheratina

La cheratina è tra gli ingredienti più utilizzati e periodicamente più pubblicizzati per la cura dei capelli. La cheratina è un ingrediente di origine animale che può essere presente nella criniera, nelle piume e nelle corna di diversi animali. Tra le alternative vegetali alla cheratina troviamo le proteine della soia e l'olio di amla.

4) Muschio

Pare che al giorno d'oggi in gran parte dei profumi si utilizzino muschi sintetici. Tradizionalmente però le fragranze al muschio vengono ottenute dai genitali di lontra, castoro, cervo mischiato e altri animali. Il muschio in profumeria serve come fissativo e nota di base. In caso di dubbio meglio rivolgersi alle aziende produttrici, per comprendere quali ingredienti utilizzino davvero per la profumazione.

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5) Squalene

Lo squalene, conosciuto anche come squalano, è un composto contenuto nell'olio di fegato di squalo. Viene utilizzato in creme, lozioni e sieri per addizionare qualità emollienti e lubrificanti. Le alternative all'olio di fegato di squalo sono naturalmente gli oli vegetali, ad esempio l'olio di germe di grano, molto utilizzato nei prodotti per capelli, e l'olio di crusca di riso.

6) Lanolina

La lanolina è una sostanza cerosa formata da acidi grassi che viene secreta dalla pelle di pecora, con funzione protettiva ed emolliente per l'animale. Viene utilizzato come agente idratante, ad esempio nei prodotti per la pelle, per le unghie e per i capelli. Per sostituire la lanolina si possono ottenere sostanze idratanti a base di ingredienti di origine vegetale.

7) Acido ialuronico

L'acido ialuronico per uso estetico viene impiegato comunemente come filler per le righe e può essere di origine aviaria (derivato dalle creste di gallo, noto come acido ialuronico Hylaform) o di origine batterica (tipo Restylane o Juvederm). Meglio accertarsi dell'origine di questo ingrediente prima di acquistare prodotti o di sottoporsi a trattamenti a base di acido ialuronico.

8) Acido stearico

Si tratta di un acido di derivazione animale che in genere proviene dallo strutto, quindi dal grasso addominale del maiale, o dal sego, cioè da grassi prelevati dalla carne di manzo o di montone. Viene utilizzato come legante e addensante in cosmetici e lozioni oppure nella produzione del sapone. L'acido stearico è presente però anche in alcuni oli vegetali, soprattutto nell'olio di cocco. Se un cosmetico vegan contiene acido stearico, si tratta dunque della sua versione vegetale.

9) Collagene ed elastina

Si tratta di proteine presenti nel tessuto connettivo degli animali. Vengono utilizzati soprattutto nei prodotti idratanti. Esistono anche versioni sintetiche del collagene o dell'elastina. Per conoscere l'origine di questi ingredienti è dunque importante rivolgersi ai produttori, se l'intenzione è di evitare sostanze di origine animale.

10) Ambra grigia

L'ambra grigia è una sostanza prodotta dall'intestino dei capodogli quando questi animali ingeriscono materiali irritanti, come il becco di un calamaro. Il National Geographic spiega che l'ambra grigia ricopre il materiale formando una massa che viene espulsa in mare. L'ambra grigia è una sostanza cerosa che viene utilizzata soprattutto come base e come fissativo nella produzione industriale dei profumi e delle fragranze cosmetiche. Le alternative sono date da ingredienti di origine sintetica o da fissativi vegetali.

 

Marta Albè

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Cucciolo di rinoceronte salvato dagli automobilisti in Sud Africa (FOTO)

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Cosa ci fa un cucciolo di rinoceronte di appena 8 settimane solo, disidratato e ferito, in mezzo a una strada del Sud Africa? È questo il triste spettacolo che si è trovato davanti, nei pressi del Parco Nazionale Kruger, Liam Burrough, che ha potuto testare l'orrore che provoca il bracconaggio indiscriminato di questi animali. Una storia che fa riflettere e che arriva proprio nella Giornata mondiale del rinoceronte, che ricorre oggi.

Il piccolo, infatti, si era avvicinato alle macchine in cerca di ombra e acqua. Aveva indubbiamente perso la madre a questa tenera età per mano di qualche bracconiere. Finora, solo nel 2014, sono stati uccisi illegalmente almeno 736 rinoceronti in Sud Africa, mettendo il 2014 sulla buona strada per essere l'anno peggiore mai registrato in termini di vite perse per questa specie in pericolo di estinzione.

E se la tragedia del bracconaggio è spesso associata a immagini di corpi insanguinati brutalmente privati delle loro corna, la parte più straziante di questa pratica illecita si vede di certo negli occhi dei sopravvissuti che si lascia dietro. Come questo cucciolo disperato.

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"La tragica ironia in tutto questo è che il piccolo si è avvicinato in cerca di conforto proprio alle stesse creature che sono responsabili del suo essere orfano. Per questo è nostra responsabilità, come esseri umani, proteggere questi animali. Chi alimenta questo commercio ridicolo deve essere fermato", spiega sulla sua pagina Facebook il soccorritore Liam Burrough.

Il cucciolo, all'interno di questa tragedia, è stato in qualche modo fortunato: è stato notato, salvato e successivamente inviato in un centro di riabilitazione della fauna selvatica, anche se probabilmente non potrà mai più essere rilasciato in natura. 

Roberta Ragni

Fonte e foto

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Cortisone: 5 alternative naturali

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cortisone alternative natur

ALTERNATIVE NATURALI AL CORTISONE - I farmaci al cortisone vengono non di rado utilizzati per curare diversi tipi di patologie, in particolare allergie, infiammazioni, problemi articolari, ecc. Il cortisone non è affatto un farmaco da demonizzare, in alcuni casi è davvero un “salva vita”, nelle situazioni meno gravi però si può spesso sostituire con alcune alternative naturali.

Quando possibile, meglio evitare il cortisone che se da una parte dà una risposta molto rapida al problema per cui lo stiamo assumendo, dall’altra non è esente da effetti collaterali (soprattutto se preso per lunghi periodi) come gonfiori, aumento della pressione e della glicemia, irritabilità, variazioni nel peso, abbassamento delle difese immunitarie e altro. 

Con cosa possiamo sostituirlo (sempre dopo averne parlato con il proprio medico)?

Ecco 5 alternative naturali al cortisone:

RIBES NIGRUM

Il rimedio cortison-like certamente più conosciuto e apprezzato è il ribes nigrum, ovvero il ribes nero particolarmente efficace sotto forma di gemmoterapico (cioè quello estratto dalle gemme della pianta). Esistono diversi studi che hanno comprovato la sua azione simile a quella del cortisone anche se certamente più lenta. Questa pianta è in grado di ridurre l’infiammazione e modulare la risposta immunitaria, soprattutto in caso di allergie. A seconda del disturbo che si vuole fronteggiare è necessario intraprendere trattamenti diversi, se si vogliono ottenere dei buoni risultati è sempre meglio affidarsi al parere di un esperto che magari integrerà la terapia a base di ribes nigrum anche con qualche altro rimedio naturale.

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CURCUMINA

La curcumina è il principio attivo più importante presente nella curcuma, una spezia di cui abbiamo già molte volte parlato per via delle sue straordinarie proprietà. Gli studi su questo principio attivo sono sempre più numerosi giorno dopo giorno e confermano tutte le caratteristiche che già si conoscono: potenti effetti antinfiammatori e addiritutta possibili benefici nella lotta contro il cancro. L’efficacia antinfiammatoria di questa sostanza si è rivelata molto simile a quella di farmaci come il cortisone e il fenilbutazone, soprattutto nelle fasi acute delle malattie e ovviamente senza effetti collaterali. Per avere dei benefici, però, la dose da assumere è alta, non basta dunque la normale assunzione alimentare. Perciò, anche in questo caso, è sempre meglio chiedere aiuto ad un esperto.

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CARDIOSPERMUM HALICACABUM

Questa pianta rampicante, della famiglia delle saponifere, è generalmente poco conosciuta ma è già dagli anni ’70 che ha dimostrato effetti cortison-like. Sono stati effettuati numerosi studi per valutare le sue potenzialità antinfiammatorie e antiallergiche e i risultati sono stati sempre molto incoraggianti. Ad avere queste proprietà sono in particolare i fitosteroli contenuti nelle sommità fiorite della pianta, che vengono utilizzati soprattutto per realizzare creme ad uso topico perfette per chi soffre di pelle sensibile ad allergie e infiammazioni di vario genere come gli eczemi. A differenza del cortisone, il Cardiospermum Halicacabum si può usare anche per lunghi periodi dato che è molto ben tollerato.

REISHI

Il Ganoderma lucidum, o Reishi, è un fungo tipico di Cina e Giappone che da qualche anno è stato al centro di diverse ricerche scientifiche che ne hanno evidenziato le potenzialità antinfiammatorie e antiallergiche tanto che adesso può essere inserito a tutti gli effetti tra le alternative naturali al cortisone. In particolare la sua efficacia simile al farmaco è stata provata già negli anni ’90 dal professor Stavinoha, farmacologo dell’Università del Texas, che mise a confronto gli effetti del fungo con quelli del diclofenac. Per ottenere buoni risultati con il Reishi è necessario assumerlo sotto forma di compresse, facendo attenzione ad acquistare un prodotto di qualità. E’ molto importante però sapere anche quanto assumerne, le dosi variano a seconda della patologia che si vuole curare. Dato anche il costo non proprio per tutte le tasche di questo prodotto, si rende necessario l’aiuto di un esperto che possa consigliare tempi e modi della terapia.

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ZENZERO

Diverse ricerche hanno mostrato anche le svariate proprietà benefiche dello zenzero, tra cui anche quella di essere un efficace antinfiammatorio. In particolare uno studio effettuato all’Università di Copenhagen ha voluto mettere a confronto la sua efficacia contro l’artrite (sia reumatoide che osteoartrite) confrontandola con quella di farmaci come ibuprofene e cortisone. I risultati hanno evidenziato come l’ibuprofene non sia utile in questi casi mentre invece ottimi benefici sono stati ottenuti sia con il cortisone che con l’estratto di zenzero. Sembra dunque che anche i principi attivi contenuti in questa spezia andrebbero tenuti maggiormente in considerazione come rimedi naturali per le infiammazioni, vista anche l’assenza di effetti collaterali.

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{youtube}zVkrCPYHsEw{/youtube}

Francesca Biagioli

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Bivacco Luca Vuerich: il rifugio di design dove si dorme gratis (basta arrivarci a piedi)

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bivacco luca vuerich

Un rifugio di design dove dormire gratis dopo una gita in montagna. Solo un sogno? No, è davvero così. Basta arrivarci. Il rifugio si trova sulle Alpi Giulie, a 2500 metri, sul Foronon del Buniz. Da qui potrete godere di una splendida vista panoramica: questo il vero premio, oltre al pernottamento gratis, per chi arriva qui a piedi.

Il rifugio si trova in Friuli, in provincia di Udine, lungo il sentiero attrezzato Ceria-Merlone, che parte da Lanital dell'Orso. Lo si raggiunge grazie ad un percorso in quota adatto ad alpinisti ed escursionisti, ma anche a tutti gli amanti della montagna che siano comunque abbastanza esperti per quanto riguarda le gite in alta quota.

Il rifugio offre 9 posti letto ed è stato costruito da Diemmelegno, azienda friulana che produce e costruisce edifici in legno e materiali naturali. La forma del rifugio è stata studiata appositamente per sopportare i grossi carichi di neve che vi si depositano durante l'inverno. La struttura è realizzata con legno di abete rosso locale.

E' stato costruito secondo il progetto dell'architetto Giovanni Pesamosca, con l'aiuto degli uomini del soccorso alpino e degli amici di Luca Vuerich, alpinista scomparso a 34 anni a cui il rifugio è stato dedicato, battezzandolo come Bivacco Luca Vuerich (notate qui il simbolo dell'euro barrato).

rifugio alpi giulie 1

rifugio alpi giulie 2

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bivacco luca vuerich 2013-011

bivacco luca vuerich 2013-021

Siete pronti a raggiungerlo a piedi mettendovi al prova come alpinisti e escursionisti?

Marta Albè

Fonte foto: europaconcorsi.com - caipontebba.it

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Il mistero della neve nera della Groenlandia (FOTO)

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Neve nera. Sono spaventose le foto scattate questa estate in Groenlandia. Ma le loro implicazioni lo sono ancora di più. Le ha fatte Jason Box, del Geological Survey of Denmark and Greenland, che fornisce una possibile spiegazione dell'inquietante fenomeno documentato.

"Ero sbalordito, davvero", ha dichiarato l'esperto a Slate.com, che si è trovato davanti a questa grande aerea ricoperta di neve nera mentre documentava lo stato dei ghiacciai in Groenlandia. Un fenomeno così intenso che non aveva mai visto prima. La colpa sarebbe della fuliggine e dell'inquinamento.

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Ci sono diverse possibili spiegazioni per quello che sta succedendo. La più probabile è che una qualche combinazione di tempeste di neve sempre più frequenti d'estate, abbia trasportato polvere, detriti e fuliggine dagli incendi boschivi, che hanno reso il ghiaccio eccezionalmente scuro quest'anno. Non a caso il 2014 sarà anche l'anno con il maggior numero di incendi boschivi mai misurato in Artico.

ghiaccio nero

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Una possibilità più inquietante è che quello che stiamo vedendo è l'inizio di un ciclo legato al riscaldamento globale. Box, che ha definito la sua indagine scientifica "neve scura", parla anche dei misteriosi buchi siberianie delle bolle di metano in mare aperto come prova che l'Artico stia cambiando rapidamente e in modi imprevedibili. Ha intenzione di presentare questi e altri risultati recenti a una rivista scientifica formale entro la fine dell'anno.

Roberta Ragni

Fonte 

Foto di Jason Box

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Il mistero dell'enorme buco apparso in Siberia (VIDEO)

Solari, il fornello portatile e social per cucinare con l'energia solare (VIDEO)

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Solari è un fornello portatile che sfrutta l'energia solare per cucinare all'aria aperta nel pieno rispetto dell'ambiente. Questo intelligente sistema di cottura green ha vinto l'edizione italiana del concorso internazionale di design James Dyson Award 2014.

Facile da trasportare e da utilizzare, è in grado di preparare pietanze per 4-6 persone in poche ore, senza la preoccupazione della legna per il fuoco in fase di preparazione o di eliminare la brace in fase di pulizia, consentendo di avere più tempo libero e di godersi così il proprio svago.

Il fornello solare è inoltre dotato di un sensore di temperatura intuitivo che consente di seguire attentamente la cottura dei cibi, trasmettendo in tempo reale i dati via bluetooth. Innovativo anche l'aspetto social del progetto: tramite un'app mobile che collega i vari fornelli solari, è possibile trovare all'istante tutte le informazioni necessarie sulle modalità e tempi di cottura e condividere con altre utenti ricette e consigli culinari, contribuendo alla crescita di una comunità di appassionati.

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Il suo ideatore, Bodin Hon – studente dello IED di Milano, ha esaminato i diversi sistemi di cottura attualmente utilizzati all'aria aperta, considerando soprattutto il loro impatto ambientale e le difficoltà di utilizzo. Bodin ha commentato:

"Solari nasce dall'esigenza di risolvere il problema della sostenibilità ambientale degli attuali metodi di cottura utilizzati fuori casa, proponendo un sistema che sfrutta l'energia pulita e gratuita del sole. Ho considerato anche la componente culturale legata alle abitudini delle persone. Oltre all'aspetto eco-sostenibile, l'obiettivo era di stimolare le persone a uno stile di vita più sano e consapevole, sfruttando i benefici della connettività 2.0 nella vita di tutti i giorni, per condividere esperienze e informazioni".

solari2

solari

La giuria nazionale ha ritenuto Solari un progetto di eco-design commercialmente realizzabile, che mira a risolvere un reale problema della vita quotidiana e con un'attenzione particolare alla user experience per rendere il progetto funzionale in ogni aspetto. Interessante anche l'integrazione con l'app per mobile e i suoi possibili sviluppi di implementazione.

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Tra gli altri finalisti italiani, la giuria ha selezionato altri 4 progetti che accedono automaticamente alla prossima fase di selezione. Tra loro ci sono anche Noè (Cesare Tamagno e Simone Di Gioia – Università degli Studi di Genova), una soluzione per mantenere puliti i tombini delle strade, Volta Lamp (Cesare Bizzotto – IUAV di Treviso), lampada sospesa da due cavi d'acciaio che trasmettono energia a basso voltaggio e consentono al corpo principale di essere rotato, e Jbin (Sara Bianchetti e Leonardo Graziano – ISIA di Roma), un dispositivo di pulizia delle acque fluviali urbane ed un elemento di decoro urbano.

Roberta Ragni

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Cuore: cambiando stile di vita si prevengono l’80% degli infarti

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stile vita

L'assunto è semplice: uno stile di vita sano è l'unico valido metodo per proteggere il proprio cuore. Prevenire un infarto , insomma, si può modificando un po' di regole di comportamento. 

Un nuovo studio pubblicato sul Journal of American College of Cardiology e condotto dai ricercatori del Karolinska Institutet di Stoccolma, dimostra infatti che l'80% degli uomini potrebbe prevenire un attacco caridaco semplicemente adottando scelte di vita più salutari. Secondo la ricerca, ben quattro infarti su cinque potrebbero essere evitati se le persone seguissero uno stile di vita più sano.

Cinque sono le regole per avere un cuore sano e protetto a lungo:

- seguire una dieta sana;

- ridurre il punto vita e il grasso addominale;

- fare un po' di attività fisica tutti i giorni;

- smettere di fumare;

- limitare il consumo di alcolici.

Adottando queste principali misure, si ridurrebbe fino all'86% il rischio di eventi cardiovascolari avversi, tra i quali non solo l'attacco cardiaco, ma anche l'ictus.

Gli studiosi, guidati da Agneta Akesson, hanno esaminato i dati clinici di poco meno di 21mila uomini di età compresa tra i 45 e i 79 anni (coprendo mediamente 11 anni di vita del campione). I ricercatori hanno così preso in esame i progressi in campo diagnostico e terapeutico, che hanno consentito di ridurre il numero di infarti, e hanno scoperto che per ogni nuovo stile di vita sano c'era un'effettiva riduzione dei rischi.

Ovviamente, più sono le buone regole che metti in pratica, più quei rischi si riducono. Così, se alla dieta sana si aggiunge l'astensione dal fumo e poi il consumo moderato di alcolici e poi lo sport e poi la riduzione della pancetta, e allora sì che i vantaggi sono innumerevoli. Nella ricerca, gli uomini che univano tutte queste cose avevano un rischio d'infarto dell'86% più basso. I ricercatori, poi, hanno trovato risultati simili anche negli uomini con ipertensione e alti livelli di colesterolo e anche in coloro che già assumevano farmaci per il trattamento di condizioni cardiovascolari.

LEGGi anche: Stile di vita sano aumenta aspettativa di vita: una tabella per calcolarla 

"È importante notare che i comportamenti di stile di vita sono modificabilidice Agneta Akesson – e il passaggio da comportamenti ad alto rischio a quelli a basso rischio potrebbe avere un enorme impatto sulla salute cardiovascolare".

Insomma, se eliminare un po' qualche cattiva abitudine va tutto a nostro vantaggio, che aspettiamo a migliorare e a salvare il nostro cuore?

Germana Carillo

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Cuore: più frutta ogni giorno meno rischi di infarto e ictus 

Circo Martin: sequestrati tutti gli animali per maltrattamento. E' la prima volta in Italia

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ellefanti sequestrati

La giustizia a volte arriva. Per la prima volta in Italia sono stati sequestrati tutti gli animali di un circo. E' quanto disposto dalla Procura della Repubblica di Tempio Pausania (Olbia), per gli animali del Circo Martin, i cui titolari sono indagati del reato di maltrattamento animale. Il provvedimento è stato firmato dal Gip e confermato dal Tribunale del Riesame.

Il Circo Martin detiene diversi animali di specie esotiche, le cui condizioni di detenzione hanno evidenziato forti criticità per il rispetto dell'etologia degli animali coinvolti.

Fin dal 2008 i volontari della LAV hanno raccolto numerose testimonianze foto e videografiche sugli animali nello zoo del Circo, noto soprattutto per il numero del carretto con un orso, trainato da un cavallo con in groppa una tigre.

A conferma della pericolosità dell'esibizione, sul cavallo veniva posta una protezione in metallo. La normativa Cites stabilisce che in nessun caso individui di specie diverse, soprattutto se in rapporto preda-predatore, come in questo caso, possono essere trasportati o mantenuti in strutture attigue. Ecco l'immagine di questo orrore, che vale più di mille parole:

circo martin

Le immagini, inoltre, mostravano gabbie minuscole e prive di qualsiasi arricchimento ambientale. Preoccupante, per la sicurezza pubblica, anche l'assenza di protezioni idonee ad impedire il contatto tra i visitatori e alcuni degli animali. Le drammatiche condizioni di questi animali, infatti, non potevano essere più ignorate.

Come numerose sentenze hanno confermato, perché sia imputabile il reato di maltrattamento animali le lesioni non devono essere necessariamente fisiche, ma anche riconducibili a sofferenze di carattere ambientale, comportamentale, etologico o logistico, comunque capaci di produrre sofferenza agli animali in quanto esseri senzienti, spiega la Lav.

"Siamo molto soddisfatti della decisione della Magistratura – afferma la LAV – e stiamo già lavorando per trasferire gli animali, la cui custodia giudiziaria ci è stata affidata, in strutture già individuate, idonee a garantire loro una vita dignitosa".

Immediata, come è facile immaginare, è la replica degli avvocati rappresentanti del Circo Martin, secondo i quali il sequestro sarebbe "paradossale".

"Lo scorso 28 agosto veniva eseguito un sequestro disposto dal G.I.P del Tribunale di Olbia-Tempio Pausania di tutti gli animali che si trovavano presso il circo sulla scorta di asseriti maltrattamenti. Va fatto presente che il sequestro riguarda inopinatamente tutti gli animali nella loro generalità senza alcuna ulteriore specificazione e l'azione della magistratura ha preso le mosse da una denuncia della locale Lega Antivivisezione. Si tratta, evidentemente, dell'ennesimo attacco preordinato da parte della L.A.V. che sembra aver individuato nel "Circo Martin" un obiettivo sensibile per colpire il circo in generale e per ottenere una razione del rilievo mediatico necessario alla sopravvivenza e alla legittimazione dell'associazione animalista stessa", replicano in una nota.

In ogni caso, la difesa ha immediatamente proposto ricorso avverso il sequestro avanti il Tribunale del Riesame e si attende la fissazione dell'udienza.

Roberta Ragni

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