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10 vassoi per la colazione a letto fai-da-te

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vassoio da letto fai da te cover

Una buona colazione a letto la domenica mattina. Ecco uno dei più bei piaceri della vita. Ma come abbinarlo al riciclo creativo e al fai-da-te

Basta recuperare i materiali più adatti a realizzare un fantastico vassoio da letto fai-da-te, che funzionerà anche da porta pc. Sarà utile e allo stesso tempo decorativo per la vostra camera da letto.

Abbiamo raccolto per voi tante idee a cui potrete ispirarvi.

1) Dal riciclo del cartone

Realizzare un vassoio da letto porta pc fai-da-te praticamente a costo zero è davvero facile. Basta recuperare un paio di rettangoli di cartoncino robusto e quattro rotoli di cartone come quelli della carta assorbente. Il vassoio in cartone è leggero ma robusto, ottimo per appoggiare il pc o il tablet. Qui il tutorial.

vassoio da letto 1 cartone

fonte foto: instructables.com

2) Vassoio da letto con lavagnetta

Con una tavola di compensato o con altre basi in legno ricavate ad esempio da una vecchia porta o da un tavolino potrete ricavare un vassoio da letto con lavagnetta. In alternativa può funzionare anche il recupero di una lavagnetta da parete. Per dipingere il legno in modo da poter scrivere sulla sua superficie con dei gessetti dovrete utilizzare della vernice a effetto lavagna ("chalk paint", nei negozi di bricolage). Qui il tutorial.

vassoio da letto 2 lavagnetta

fonte foto: instructables.com

3) Vassoio da letto semplice fai-da-te

Il blog I Creative Ideas suggerisce di sfruttare questo vassoio non soltanto per la colazione a letto ma anche per guardare un film dal portatile la sera, comodamente seduti. Potrete recuperare del compensato da cui ritagliare le varie parti necessarie per formare il ripiano del vassoio e i supporti. Qui il tutorial.

vassoio da letto 3

fonte foto: icreativeideas.com

4) Con le cassette della frutta

Un'altra idea dal riciclo creativo per realizzare un vassoio da letto fai-da-te è il recupero delle cassette della frutta. Potrete utilizzarle così come sono, magari capovolgendole e mantenendo soltanto i bordi dei due lati più corti come supporto per il vassoio, oppure smontarle, rivoluzionarle e dipingerle a piacere.

vassoio da letto 4

fonte foto: verynicethings.es

5) Da un vecchio tronco

Il blog Seventy Nine Ideas suggerisce di creare un vassoio da letto da un vecchio tronco d'albero. Si tratta di una soluzione davvero elegante per portare la colazione a letto. Lo spazio è perfetto per una tazza di tè o di caffè, un tovagliolino e qualche biscotto.

vassoio da letto tronco

fonte foto: 79ideas.org

6) Vassoio da letto crochet

Ecco circolo, il vassoio da letto crochet realizzato da Alessia Scrap & Craft. E' davvero un'idea originale, adatta da realizzare per chi sa lavorare bene all'uncinetto e vuole preparare un nuovo oggetto decorativo e utile per la propria casa o da regalare.

vassoio da letto 6 crochet

fonte foto: 4blog.info

7) Vassoio da letto con i pallet

Da Funky Junk Interiors ecco un'idea per dare vita ad un vassoio da letto fai-da-te grazie al riciclo creativo e al recupero dei pallet. Potrete creare la base e i supporti del vassoio da un unico pallet e poi decorarlo grazie al decoupage. Qui il tutorial.

vassoio da letto 7 pallet

fonte foto: funkyjunkinteriors.net

8) Da una vecchia porta

Potrete realizzare un vassoio da letto fai-da-te anche da una vecchia porta di legno. Le maniglie che avrete occasione di recuperare diventeranno i manici del vassoio. Potrete ottenere un vassoio da letto dall'aspetto vintage e nello stesso tempo molto elegante e originale. Qui il tutorial.

vassoio da letto 8

fonte foto: funkyjunkinteriors.net

9) Da un vecchio cassetto

Ecco un'altra idea a cui forse non avevate mai pensato: trasformare un vecchio cassetto dall'aspetto elegante e gradevole in un vassoio da letto, adatto anche per la merenda e i giochi dei bambini, magari quando si trovano a letto ammalati. Prendete spunto da questo vassoio da letto che era stato creato per Etsy.

vassoio da letto 9

fonte foto: etsy.com

10) Da una cornice

Ecco come trasformare una cornice in un vassoio da letto. Potrete conservare la parte in vetro e utilizzarla come base per il vassoio, oppure rivestirla con una tovaglietta impermeabile o ancora inserire al suo intenro una stampa colorata, per un effetto decorativo inaspettato. Nasce così il vassoio per la colazione a letto. Potrete aggiungere dei manici alla cornice, come ha fatto Ashley Ann.

vassoio da letto 10

fonte foto: ashleyannphotography.com

Marta Albè

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Climate Summit 2014, Ban Ki-moon: "Basta parole, riscriviamo la storia" (climate2014)

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Leonardo-DiCaprio-Ban-Ki New York, Climate Summit 2014. Da qualche ora sono partiti i lavori nella Grande Mela che ospita il vertice delle Nazioni Unite sul clima. I rappresentanti dei governi sono chiamati a rispondere alla chiamate arrivata da tutto il mondo e a prendere una decisione che ha le potenzialità per cambiare le sorti del pianeta e dei suoi abitanti.

Da Barack Obama a David Cameron a Dilma Rousseff, i leader si sono ritrovati oggi a New York in vista del Vertice sul clima di Parigi (COP21) in cui si cercherà dir raggiungere un accordo globale per arginare l'aumento globale delle temperature. Anche se mancano ancora 14 mesi, è tempo di agire prima che sia troppo tardi.

Il rischiamo all'azione è sempre più forte, come hanno dimostrato i numeri della Marcia globale per il clima, l'enorme raduno planetario che ha mobilitato oltre 675mila persone in tutto il mondo, a dimostrare che il problema del cambiamento climatico è ampiamente sentito dalla popolazione, sempre più consapevole del fatto che occorre costruire una società alimentata dalle energie pulite.

collage marciaclima

A farsi portavoce dell'urgenza del problema anche celebrità, attori, astronauti e politici come Di Caprio, presente alla conferenza, Antonio Banderas, la top model Giselle Bundchen e Chris Hadfield, che con un filmato rilasciato oggi hanno inviato un messaggio ai grandi della Terra.

{youtube}AiE0B4LhaMc{/youtube}

Il presidente francese François Hollande oggi ha promesso 1 miliardo di dollari per il Green Climate Fund: “Il nostro impegno è quello di essere chiari, dobbiamo fare tutto il possibile, in modo da poter arginare e contenere sotto i 2° C l'aumento della temperatura. Ogni giorno assistiamo a un nuovo aumento. Abbiamo bisogno di definire un modello di sviluppo per i prossimi 30 anni per consentire l'accesso ai beni per la gente di tutto il mondo e allo stesso tempo conservare il pianeta,” ha detto nel suo intervento il presidente che ospiterà la prossima conferenza sul clima, ormai considerata decisiva per le sorti della Terra: “Ognuno di noi deve tenere a mente il fallimento di Copenhagen, oggi abbiamo l'obbligo di riuscirci. È molto importante per noi vincere questa battaglia e assicuriamo che un accordo può essere raggiunto”.

Un momento importante e “senza precedenti” come lo ha definito Ban Ki-moon,: “Il cambiamento climatico minaccia la pace conquistata a fatica per miliardi di persone. Oggi dobbiamo mettere il mondo su un percorso obbligato. È una questione determinante della nostra epoca, del nostro presente. La nostra risposta definirà il nostro futuro. Questo è il motivo per cui siamo qui oggi. Abbiamo bisogno di una visione chiara. Il costo umano, ambientale e finanziaria dei cambiamenti climatici sta diventando insopportabile sempre più rapidamente”.

Noi non siamo qui per parlare, siamo qui per fare la storia, dice il leader delle Nazioni Unite. Sarà davvero la volta buona?

Clicca qui per il programma e per seguire la diretta

Francesca Mancuso

Foto: Guardian

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Microgranuli nei dentifrici: i dentisti Usa li ritrovano nelle gengive dei pazienti

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microgranuli denti dentifrici

I dentisti e gli igienisti dentali degli Usa hanno iniziato a notare di frequente la presenza di microgranuli intrappolati tra i denti e le gengive dei pazienti. Si tratta delle microsfere in materiale sintetico e non biodegradabile tipiche di alcuni dentifrici comunemente in vendita. In sostanza i microgranuli sono delle vere e proprie particelle di plastica. Gli esperti si interrogano dunque sugli eventuali rischi per la salute.

I dentisti temono possibili implicazioni dei microgranuli presenti nei dentifrici nelle gengiviti e nelle malattie parodontali, anche se non sarebbero ancora stati segnalati dei casi al riguardo. I produttori di dentifrici si sarebbero già dichiarati disponibili alla rimozione dei microgranuli dai loro prodotti, ma ovviamente ciò richiederà una fase di transizione.

E' soprattutto la mancanza di biodegradabilità dei microgranuli a preoccupare i dentisti. Il dentista Justin Philips ha dichiarato che i microgranuli potrebbero portare ad intrappolare batteri nelle gengive e che ciò potrebbe causare gengiviti; inoltre a suo parere col tempo le infezioni potrebbero spostarsi dalle gengive all'osso e portare ad una malattia parodontale.

I microgranuli a parere dei dentisti Usa non sarebbero realmente efficaci per la pulizia dei denti, ma servirebbero solamente per esaltare le qualità estetiche dei prodotti, un po'come avviene per gli scrub viso e corpo. L'FDA inoltre non ha autorizzato in modo specifico l'uso di polietilene nei dentifrici. Il dentifricio negli Usa viene considerato un farmaco (e non un alimento). Ma l'FDA ha approvato il polietilene considerandolo sicuro per il contatto con i prodotti alimentari. Di conseguenza in questo momento è accettabile che venga utilizzato per i dentifrici.

I dentisti hanno subito fatto appello alle aziende. Ecco alcune risposte dai marchi più noti negli Usa. Colgate ha dichiarato che nessuno dei suoi dentifrici attualmente contiene microsfere. Procter & Gamble afferma che rimuoverà i microgranuli da molti prodotti entro sei mesi, con un divieto completo da marzo 2016.

Vi avevamo già parlato del problema dei microgranuli inquinanti nei cosmetici. Si tratta di una vera e propria minaccia per la vita acquatica. Per questo negli Stati Uniti già alcuni mesi fa le aziende cosmetiche più note avevano annunciato la loro volontà di eliminare i microgranuli dai prodotti entro il 2015. Dopo l'allarme lanciato dai dentisti, la messa al bando di questo ingrediente non biodegradabile sarà più rapida? Le aziende sono pronte a riformulare i dentifrici?

Evitare i microgranuli è molto semplice. Di solito la loro presenza è ben indicata nella descrizione presente sulle confezioni del dentifricio e nell'elenco degli ingredienti. Lasciate perdere i prodotti che contengono polietilene e polipropilene. In sostituzione dei classici detersivi da supermercato, se volete, scegliete le alternative ecologiche presenti in molti negozi bio e erboristerie.

Marta Albè

Fonte foto: beverlyhillsladentist.com

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Tracce di plastica (e di insetti) nella birra: colpa dell'inquinamento?

 

Bohemian Guitars: chitarre elettriche dal riciclo delle latte dell'olio (VIDEO)

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bohemian guitars

Gli strumenti musicali nati dal riciclo creativo sono sempre più diffusi. Così dopo l'idea tutta italiana di trasformare le scatole dei sigari in chitarre, ora è la volta delle chitarre elettriche nate dal riutilizzo dei contenitori di latta dell'olio motore. L'idea si ispira alla tradizione di trasformare materiali di recupero in strumenti musicali tipica del Sudafrica.

Il progetto è nato dalla creatività di due fratelli, Adam e Shaun Lee, che hanno trascorso l'infanzia a Johannesburg. In comune hanno l'amore per gli strumenti musicali più originali e per la possibilità di trasformare in opere d'arte sia gli strumenti non più funzionanti che i loro componenti.

Hanno fondato la Bohemian Guitars, che ora produce chitarre molto originali nell'aspetto e, a quanto sembra, davvero gradevoli e performanti per quanto riguarda il suono. I due fratelli hanno lanciato il progetto Bohemian Guitars lo scorso anno su Kickstarter come alternativa agli strumenti musicali troppo cari comunemente in vendita.

bohemian guitars 1

bohemian guitars 2

bohemian guitars 3

L'idea si è poi sviluppata verso la creazione di chitarre originali e ricche di stile che potessero risultare nello stesso tempo convenienti nel prezzo e di alta qualità dal punto di vista musicale. La campagna ha avuto un grande successo e ha raccolto ben il doppio della somma di 30 mila dollari prevista come obiettivo principale. E tra gli strumenti già in corso di realizzazione non mancano le amatissime chitarre nate dal riciclo creativo delle latte dell'olio motore.

{youtube}vW1X5bm--TNY{/youtube}

Marta Albè

Fonte foto: bohemianguitars.com

LEGGI anche:

Cigar Box Guitar: le chitarre realizzate dal riciclo delle scatole di sigari

 

Praline assortite Coop ritirate in 5 supermercati: possibili tracce di frammenti di plastica

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praline coop ritirate

Praline assortite Fior Fiore Coop ritirate da 5 supermercati per la possibile presenza di frammenti di plastica nelle confezioni. Esiste una remota possibilità che nelle confezioni da 200 grammi delle Praline assortite Coop vi siano frammenti plastici provenienti dall'impianto di produzione.

La rottura di uno stampo sulla linea di produzione ha infatti messo a rischio la sicurezza delle praline assortite al cioccolato confezionate. Per evitare che i consumatori possano avere problemi, Coop ha deciso di ritirare il prodotto in questione da alcuni dei propri punti vendita, così da evitarne l'acquisto, e ha avvisato i consumatori sul proprio sito web.

Il lotto coinvolto è il 4247 con scadenza 31/08/2015 e si riferisce alle "Ptaline Assortite Fior Fiore Coop. Cioccolatini con morbido cuore di gianduia". Coop invita i consumatori che avessero acquistato le praline assortite del lotto indicato a non utilizzare il prodotto e a restituirlo al punto vendita per la sostituzione o il rimborso della confezione.

Ecco i 5 punti vendita Coop da cui il prodotto è stato ritirato:

1) Via Vidimari - Via L. Vidimari - 67051 Avezzano - L'Aquila

2) Rieti C.C. Futura - Via Molino della Salce - 02100 - Rieti

3) Chianciano - Via della Pace, 47 - 53042 Chianciano - Siena

4) Foiano della Chiana - Foiano della Chiana - Via Repubblica, 21 - 52045 Foiano della Chiana - Arezzo

5) San Gimignano - Via Baccanella - 53037 San Gimignano - Siena

praline assortite coop

Per ulteriori informazioni contattate il Numero Verde 800 80 55 80.

Marta Albè

Fonte foto: coop.it

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Auto eolica: dalla Corea la prima auto alimentata dal vento

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auto eolica

Auto elettriche o ad aria compressa, oppure autoalimentate come nelle invenzioni di Tesla. Quale sarà il futuro della mobilità sostenibile? Ora arriva l'auto eolica, o almeno il suo prototipo. La benzina non servirà più e le auto del futuro saranno alimentate dal vento.

I nuovi veicoli verranno alimentati dall'energia cinetica prodotta dal vento, che servirà al funzionamento del loro motore elettrico. Il prototipo messo a punto da un gruppo di ricercatore della Chonman National University, in Corea, ha mosso i primi passi sull'asfalto.

Le auto eoliche saranno dotate di un dispositivo in grado di captare l'energia cinetica durante gli spostamenti. Questa energia, prodotta dal vento e dal movimento, verrà convertita in elettricità. Si parla in questo caso di energia triboelettrica. Vi sarà un trasferimento di cariche elettriche tra materiali differenti.

Con test condotti in un ambiente aperto i ricercatori hanno dimostrato che il generatore può convertire il vento in energia. Il generatore, con uno speciale meccanismo interno, imita il movimento di una bandiera. La nuova ricerca è stata appena pubblicata sulla rivista Nature Communication.

A parere degli esperti, le tecnologie per ricavare energia dal vento hanno un ampio potenziale, poiché il vento è una delle fonti energetiche più pulite e sostenibili che la natura ci mette a disposizione. Il generatore messo a punto dai ricercatori coreani è di piccole dimensioni: 7,5 x 5 cm.

La sua applicazione ha permesso di produrre una densità energetica media pari a 0,86 MW. La realizzazione del sistema ha richiesto l'impiego di fibre sintetiche e di oro, non solo un metallo prezioso, ma anche un materiale molto efficiente per la conduzione di energia. Lo sfregamento utile per la produzione di energia avviene dunque tra oro e materiali di sintesi.

auto eolica diagrammi

Una brezza leggera e costante permette di ottenere le prestazioni migliori. Infatti ciò consente che il movimento della bandiera risulti armonico. Non è dunque necessario che vi sia un forte vento per produrre energia. Anzi, questa evenienza è deleteria, poiché il vento troppo forte riduce l'efficienza del dispositivo, generando un andamento caotico e irregolare. Il vento, risorsa inesauribile, ci aiuterà a rinunciare al petrolio per la produzione di carburanti?

Marta Albè

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Frutta essiccata: non sempre benefica, ecco 3 cose a cui fare attenzione

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frutta essiccata

La frutta in ogni sua forma, compresa quella essiccata, è un ottimo spuntino sia a metà mattina che a metà pomeriggio. Gli zuccheri naturali contenuti nella frutta possono donarci l’energia giusta per le nostre attività e le fibre possono invece contribuire al benessere del nostro intestino. Ma come in tutte le cose non bisogna esagerare ed è sempre molto importante fare attenzione a cosa si acquista.

Innanzittutto è bene specificare che con frutta essiccata o disidratata si intendono ad esempio prugne, albicocche, fichi, uva sultanina, ecc. ovvero quella frutta che originariamente era fresca e che viene poi fatta essiccata per garantigli una conservazione più lunga. Si tratta di un metodo molto antico, originariamente si faceva al sole o a fuoco molto basso, oggi esistono moderni apparecchi utili a disidratare frutta o altri cibi.

Se ci autoproduciamo della frutta essiccata in casa non ci sono problemi, ma bisogna invece fare attenzione nel caso si acquistino dei prodotti già pronti. Vediamo quali sono le principali insidie che si possono nascondere dietro una confezione di albicocche secche, fichi, prugne, uvetta, ecc.

1) DIOSSIDO DI ZOLFO (ANIDRIDE SOLFOROSA)

Purtroppo molto spesso nella frutta disidratata troviamo Diossido di Zolfo o Anidride Solforosa che sulle confezioni può essere riportato anche con il codice E220. Si tratta di un gas che viene usato come disinfettante, agente sbiancante o come conservante alimentare. Quando trattata con l’anidride solforosa prima dell'essiccazione, la frutta mantiene il suo colore e sapore originario e aumenta la durata di conservazione. Consumata in piccole quantità questa sostanza viene considerata "sicura" ma comunque si tratta di un prodotto chimico tossico, soprattutto se inalato, e in particolare i bambini dovrebbero esserne tenuti a debita distanza.

E’ possibile evitare di consumare frutta essiccata addizionata di anidride solforosa semplicemente stando bene attenti a leggere le etichette di ciò che si acquista e osservando il colore (che ad esempio nel caso delle albicocche non può essere arancione acceso ma piuttosto un colore scuro simile a quello delle prugne). Per stare più tranquilli potete acquistare le marche biologiche o produrvi la frutta secca in casa.

Leggi anche: Come essiccare la frutta in casa senza comprare un essiccatore

2) ZUCCHERI AGGIUNTI

Il processo di essiccazione della frutta fa sì che si elimini completamente l’acqua. In questo modo si vanno però a concentrare gli zuccheri naturalmente presenti nell’alimento aumentando anche la densità calorica. Ma basta non esagerare nel consumo e questo non porterà danni al nostro organismo. Il problema però è che molto spesso, poiché si utilizza frutta di scarsa qualità e dunque poco saporita, nella frutta disidratata che acquistiamo troviamo degli ingredienti aggiuntivi: zucchero, saccarina o altri dolcificanti artificiali. A questo punto lo zucchero presente nella frutta che mangiamo diventa davvero troppo, con tutte le conseguenze negative che ciò può comportare sul nostro metabolismo. Anche in questo caso il consiglio è quello di leggere le etichette, lasciando sugli scaffali quelle confezioni in cui trovate zuccheri aggiunti o meglio ancora, come suggerito sopra, provare ad essicarsi la frutta da soli per poterla scegliere già naturalmente dolce e buona e non dover aggiungere proprio nulla.

3) PORZIONI

La frutta essiccata è molto buona ed è davvero facile esagerare nelle quantità. Anche se si è acquistata della frutta disidratata di qualità o l’abbiamo autoprodotta in casa, non si è giustificati a concedersi porzioni troppo grandi. Questa frutta infatti, come abbiamo già detto, è un alimento denso di energia e ricco in zuccheri, è  bene considerare che generalmente una mezza tazza di frutta disidratata equivale ad una tazza intera di frutta fresca. Meglio quindi mangiarla in piccole quantità se non si vuole far salire eccessivamente i livelli di zucchero o soffrire di gonfiori addorminali e fermentazione.  Per non esagerare, se scegliete di autoprodurla in casa, potete confezionare dei sacchetti monoporzione da consumare ogni volta che ne avete voglia!

{youtube}RwdqSwPvMMc{/youtube}

Francesca Biagioli

Etossichina addio: l’Italia ne vieta l’uso per conservare la frutta

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riscaldo pere

Niente etossichina nella frutta nostrana. I ministeri della Salute e dell'Ambiente hanno ufficialmente messo al bando il ricorso all'uso della molecola etossichina per consentire la conservazione a lungo termine della frutta.

Il motivo è presto detto: come si legge in una nota, sono state "sollevate rilevanti criticità relative al valore degli attuali residui rispetto al rischio per la salute degli utilizzatori e dei consumatori". In pratica, l'etossichina è pericolosa per la nostra salute.

Ma cos'è l'etossichina? È un agrofarmaco che viene impiegato per evitare il cosiddetto "riscaldo superficiale" dei frutti durante la frigoconservazione. Nel marzo del 2011, la Commissione Europea ne revocò l'utilizzo (la molecola, infatti, già aveva sollevato dei dubbi sulla sua effettiva sicurezza in quanto largamente applicata ai cibi per animali per evitare l'irrancidimento dei grassi), ma negli Stati extra-UE e anche in alcuni Paesi europei (Spagna in primis) si continua a utilizzare questa molecola grazie a continue moratorie, con concentrazioni residue fino a 3,00 PPM per frutti altamente deteriorabili come le pere.

Fate attenzione, quindi, alla provenienza di frutta e verdura. Nelle motivazioni dei rappresentanti dei due ministeri si legge infatti come, oltre a un problema di concorrenza sleale nei confronti delle aziende Made in Italy da parte di Paesi come Spagna e Portogallo che questa molecola ancora la utilizzano, vi è anche l'effettiva preoccupazione che l'etossichina, ai valori degli attuali residui riscontrati, possa essere tossica per il nostro organismo. Una questione sollevata anche dalla determinazione dell'Istituto Superiore di Sanità. Nella stessa dichiarazione, inoltre, i dicasteri si augurano che tutti gli stati membri dell'Unione Europea seguano un percorso comune nel mettere al bando una volta per tutti tale molecola.

LEGGI anche: 5 modi per conservare meglio frutta e verdura

Insomma, sono tempi questi in cui conviene ancora prediligete il fruttivendolo di fiducia sotto casa o la frutta e la verdura biologica. Se vi trovate al supermercato, invece, non dimenticate mai di dare un'occhiata all'etichetta o alle tabelle informative sui banconi.

{youtube}3dqN1vrDHiI{/youtube}

Germana Carillo

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Come coltivare frutta e verdura biologica senza spendere soldi 

I 12 alimenti con piu' pesticidi 


In Sudan l'ospedale pediatrico più sostenibile del mondo. E parla italiano

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ospedale sudan

 

Porta la firma italiana l'ospedale pediatrico più attento all'ambiente. Siamo in Sudan, precisamente nella periferia della città portuale di Port Sudan. Fino all'inizio del secolo abitata da circa 30mila persone, oggi ne ospita invece 500mila pur non essendo pronta a sostenere un tale aumento di popolazione in meno di 100 anni. Non a caso il Paediatric Centre di Port Sudan è stato premiato nell'ambito dello Zumtobel Award.

Secondo la giuria si tratta di “un'opera d’eccezione, che intreccia gli standard estetici più elevati con l'utilizzo di soluzioni innovative e più efficienti per l’utilizzo delle risorse, la maggiore attenzione ambientale e la creazione di condizioni di vita migliori”. In un contesto dalle condizioni climatiche e sociali estreme, il team italiano di architetti di Tamassociati è riuscito a tirar fuori una costruzione – una delle poche strutture ospedaliere del paese - in grado di fornire assistenza di base ai bambini.

L'ospedale pediatrico di Port Sudan copre una superficie totale di 780 mq e ospita 14 posti letto di degenza, 4 posti letto in isolamento, 3 ambulatori, farmacia e servizi diagnostici. È strutturato su un susseguirsi di corti.

Quasi a mostrare l'importanza data alla componente “ambiente”, all'ingresso della clinica è stato posto un albero nella zona d'attesa. All'interno sono state utilizzate soluzioni per il controllo dell'irraggiamento diretto del sole basate sulla limitazione delle finestre esposte e attraverso la schermatura realizzata con pannelli in fibra naturale. Sulla facciata principale sono inoltre presenti frangisole di legno che proteggono dalla luce diretta del sole, regalando ombra e ventilazione.

ospedale sudan2

In Sudan, infatti, gli edifici devono fare i conti con le alte temperature, ridotte naturalmente all'interno del nosocomio. Poche finestre non significa scarsa illuminazione, garantita dai camini di luce zenitale che fungono anche da evacuatori del calore latente delle aree comuni.

Non solo un'ospedale. Gli architetti hanno cercato di pensarlo anche come area di ritrovo: la “piazza/giardino” posta sul lato d'ingresso dell'edificio ospita infatti attività per gli adulti e il parco pubblico sul lato est è composto da un giardino per il gioco e da un piccolo campo per l'attività sportiva: “Lo potremmo definire un giardino pediatrico, dove il verde, irrigato dal sistema di depurazione delle acque reflue, rappresenta il vero catalizzatore sociale di tutta l'area ma anche una sorta di elemento di cura in sé,” spiegano.

ospedale sudan3

Grande attenzione anche nella scelta dei materiali e nel recupero della tradizione. È stato infatti usato laterizio prodotto nelle fornaci locali, utilizzando il sistema costruttivo a muri cavi ventilati e solai a voltine noto come jagharsch. Usata anche la pietra di corallo, un materiale di cui si trovano cumuli abbandonati in tutta l'area di Port Sudan, derivanti dalle demolizioni di vecchi edifici.

Tutta la costruzione è stata realizzata come involucropassivo, facendo uso di sistemi cavi di ventilazione dei muri e dei tetti e creando una sorta di “pelle” di protezione che limita l'irraggiamento diretto del sole.

Un centro di grande rilievo considerando che è uno dei pochi dell'area, pensato per curare i bambini meno fortunati ma strizzando l'occhio all'ambiente.

Francesca Mancuso

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Peperoni friggitelli (o friarielli): 10 appetitose ricette vegetariane e vegane

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ricette friggitelli

I peperoni friggitelli, detti anche peperoncini friggitelli, friarielli o puparuoli friarelli, sono dei piccoli peperoni verdi dal gusto piuttosto dolce, comunque non piccante, tipici della cucina campana e dell'Italia centrale. 

Abbiamo raccolto per voi dieci delle migliori ricette vegetariane (la maggior parte completamente vegane) per preparare e gustare al meglio i peperoni friggitelli o friarielli.

1) Spaghetti con friggitelli, capperi e peperoncino

Gli spaghetti con friggitelli, capperi e peperoncino sono un piatto davvero semplice da preparare e da servire come primo, ma molto gustoso e adatto a chi ama il piccante. Potrete condire con peperoncino piccante fresco o secco, a seconda dei vostri gusti e della disponibilità degli ingredienti. Qui la ricetta completa.

ricette friggitelli 1 spaghetti

fonte foto: mondopiccante.net

2) Burger di quinoa con friggitelli

Ecco un'idea davvero originale per preparare un panino con burger vegetale di quinoa e fagioli cannellini, da farcire con pomodorini, friggitelli e maionese vegan fatta in casa. Cookin Around spiega anche come preparare in casa i panini, all'insegna dell'autoproduzione. Qui la ricetta completa.

ricette friggitelli 2 burger

fonte foto: cookinaround.com

3) Miglio con friggitelli

I friggitelli sono un ingrediente molto versatile. Se vi piacciono, li potrete aggiungere al condimento a base di ortaggi di numerosi cereali in chicco. Ad esempio, ecco una ricetta che vede protagonisti i friggitelli insieme al miglio. Aggiungerete anche curcuma, peperoncino e cipolle di tropea, per un piatto invitante e colorato. Qui la ricetta completa.

ricette friggitelli 3 miglio

fonte foto: veganblog.it

4) Friggitelli al forno

Una ricetta semplice per preparare i friggitelli al forno da gustare come contorno. Si tratta di una versione molto più leggera del solito perché in questo caso i friggitelli sono cotti al forno con un condimento leggero. Oltre ai friggitelli vi serviranno basilico, olio extravergine, sale e pomodori pachino. Qui la ricetta completa.

ricette friggitelli 4 friggitelli al forno

fonte foto: giallozafferano.it/vivincucina

5) Insalata di friggitelli, sedano rapa, zucchine e mela

Come preparare un'insalata senza insalata. Bigodino ci spiega il trucco con questa ricetta a base di friggitelli, sedano rapa, zucchine e mela. Ecco allora pronta in pochi minuti un'insalata fresca e leggera, che unisce estate e autunno, perfetta per il cambio di stagione e per portare tanti colori e sapori in tavola. Qui la ricetta completa.

ricette friggitelli 5 insalata

fonte foto: bigodino.it

6) Friggitelli caramellati all'aceto balsamico

Mary del blog Un'Americana tra gli Orsi descrive questo piatto come una ricetta non ricetta dove non ci sono dosi e si fa tutto a occhio. Le dosi comunque sono indicate, così potrete regolarvi al meglio. Vi serviranno, oltre ai friggitelli, acato balsamico, aglio, peperoncino, sale zucchero e acqua. Qui la ricetta completa.

ricette friggitelli 6 aceto balsamico

fonte foto: unamericanatragliorsi.it

7) Riso basmati piccante con friggitelli

Il gusto caratteristico del riso basmati si sposa bene con i friggitelli e con il peperoncino per dare vita a un primo piatto piccante. Aglio, olio extravergine e salsa di soia bio serviranno per completare il condimento. Potrete regolare la piccantezza di questo piatto a seconda dei vostri gusti. Qui la ricetta completa.

ricette friggitelli 7 riso basamati

fonte foto: mondopiccante.it

8) Friggitelli ripieni vegan

Una delle preparazioni tipiche per i peperoncini verdi dolci è rappresentata dai friggitelli ripieni. Il blog Bio Eco Vegan propone una variante vegetale per le classiche ricette di friggitelli ripieni di carne, tonno o formaggio. Vi serviranno tofu, pane, aceto di mele, capperi, aglio e prezzemolo. Qui la ricetta completa.

ricette friggitelli 8 ripieni vegan

fonte foto: bioecovegan.blogspot.it

9) Focaccia con i friggitelli

Una focaccia insolita da preparare in casa dalla base alla farcitura, grazie ai friggitelli, ai pomodorini, all'origano e alla farina di semola rimacinata. Con il lievito di birra calcolate circa due ore di lievitazione, altrimenti potreste pensare ad una variante con il lievito madre. Qui la ricetta completa della focaccia con i friggitelli.

ricette friggitelli 9 focaccia

fonte foto: cuocheincorsa.com

10) Mezze maniche con friggitelli

I friggitelli sono adatti per condire la pasta di formato piuttosto grande, come le mezze maniche. La ricetta è veloce perché gli ingredienti non richiedono una preparazione elaborata. Dunque gusterete i friggitelli saltati con un filo d'olio insieme ai pomodorini e al peperoncino come condimento per la pasta. Qui la ricetta completa.

ricette friggitelli 10 mezze maniche

fonte foto: veganblog.it

Marta Albè

Fonte foto: gustoblog.it

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Bollette e mutuo addio! La micro-casa off-grid costruita in 4 mesi con 33mila dollari

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Non fatevi ingannare dalla facciata esterna. All'interno di questo ex-rimorchio c'è una casa in miniatura incredibilmente spaziosa e lussuosa. Questa tiny house off grid è stata costruita e arredata da Andrew e Gabriella Morrison in soli 4 mesi per appena 33 mila dollari.

Questo soprattutto perché è stato possibile bypassare molte delle norme edilizie e dei regolamenti che solitamente riguardano la costruzione delle case. Anche se le misure sono micro, gli alti soffitti inclinati e le pareti bianche danno l'illusione che al suo interno ci sia molto spazio. La coppia ha anche posto la cucina completamente attrezzata e il bagno alle estremità opposte per massimizzare l'intera larghezza del rimorchio.

Anche vetri e finestre sono strategiche per dare un senso di maggiore profondità e portare luce naturale, oltre ad offrire una vista fuori al bosco di proprietà. Moltissimi i posti in cui riporre oggetti e vestiti, dagli armadi, che fungono anche da divisori fisici tra le "stanze" della casa, ai riquadri sotto la scala che sale fino alla camera da letto matrimoniale soppalcata.

{youtube}RSzgh3D7-Q0{/youtube}


La casa è scollegata dalla rete elettrica e da quella idrica. Il bagno, infatti, presenta una Compost toilette. Questo vuol dire poter dire addio non solo alle tasse sulla casa, ma anche alle bollette.

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"Dal momento che abbiamo scelto di costruire una casa piccola piuttosto che una casa grande, siamo stati in grado di pagare per i materiali in contanti e ora abbiamo la sicurezza che ci sarà sempre un posto su questo pianeta in cui possiamo vivere liberi. Ed essendo fuori dalla rete, non siamo tenuti a pagare le bollette", scrive Gabriella sul suo Tiny House Blog.

Roberta Ragni

 via Homedsgn

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Il tuo cane ti aspetta: lo spot contro la guida in stato d'ebbrezza che fa commuovere il web

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budweiser

A volte i cuccioli sono più eloquenti delle parole. Basta guardare il nuovo commuovente spot contro la guida in stato di ebrezza della Budweiser, nota azienda di birra, per capire che il legame tra uomo e cane può portare le persone a riflettere e cambiare.

"La prossima volta che vai fuori, fai un piano per poter tornare a casa in sicurezza. I tuoi amici contano su di te", recita il video che ha collezionato quasi 13 milioni di visualizzazioni da quando è stato caricato su YouTube Venerdì scorso.

Dura appena 60 secondi, ma centra sicuramente l'obiettivo. Ha come protagonista ancora una volta, proprio come era successo per l'altro video viral presentato al Super Bowl, un cucciolo di Labrador, che vediamo crescere e giocare con il suo proprietario.

L'uomo lascia il cane a casa per andare a una festa, con una birra in mano, mentre il cane aspetta vicino alla porta il suo ritorno. "Ci vediamo più tardi", gli dice. Il tempo passa e il cane sembra sempre più preoccupato. Ma la mattina successiva riappare sull'uscio, esclamando: "Mi dispiace, ho pensato che non sarei stato in grado di guidare e ho soggiornato da Dave".

{youtube}eubWYPhcEEo{/youtube}

Il messaggio è chiaro e forte: pensare a chi ci ama e a chi attende che torniamo a casa prima di guidare dopo aver fatto uso di sostanze alcoliche, come la birra.

Roberta Ragni

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Distributori automatici di libri: quando anche in Italia?

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Distributori automatici di libri, sarà questo il futuro dei nostri amati volumi? La nostra cultura – con le sue opere narrative e letterarie del passato e del presente – è tra le più apprezzate ed amate del mondo, ma gli italiani hanno la fama di non essere un popolo di lettori. Chi di noi ama leggere da sempre ovviamente non si riconosce in questa definizione. 

Librerie e biblioteche sono le vere case di romanzi, saggi e racconti. Nel frattempo però si sta affermando un fenomeno da non sottovalutare: i distributori automatici di libri.

In Inghilterra, verso la fine del diciottesimo secolo, iniziarono a diffondersi le "circulating libraries", biblioteche itineranti che divennero una vera e propria istituzione per rendere la cultura alla portata di tutti. La classe media aveva la possibilità di accedere ad un'ampia gamma di volumi, con particolare riferimento alla narrativa.

Londra era il cuore delle "circulating libraries" e proprio qui, in Inghilterra e nella sua capitale, apparvero i primi distributori automatici di libri. Nel 1822 il libraio Richard Carlile inventò quello che probabilmente fu il primo distributore automatico di libri, in nome della libertà di stampa. L'intento era di rendere disponibili tramite self-service dei titoli piuttosto rivoluzionari e anticonformisti, la cui vendita diretta al pubblico poteva mettere in difficoltà i librai.

Più di cento anni dopo a Londra comparve un nuovo progetto. Nel 1937 Allen Lane diede vita ad un distributore automatico per la vendita di libri a basso prezzo. L'idea fu geniale e Allen seppe davvero guardare al futuro, dato che fu il fondatore di Penguin Books, la casa editrice di libri in lingua inglese paperback e a prezzi tuttora accessibili più famosa del mondo. Il distributore automatico Penguincubator fu installato presso la stazione Charing Cross di Londra.

Pensiamo alla comodità di trovare un distributore automatico di libri nelle stazioni o presso i luoghi pubblici dove non ci sono librerie, per questioni di spazio o economiche. L'idea dei distributori automatici di libri sta attraversando un periodo di evoluzione in tutto il mondo. Già nel 2012 vi avevamo parlato di Biblio-Mat, il distributore automatico di libri rari e antichi nato in Canada da un'idea del proprietario della libreria di Toronto Monkey's Pow.

biblio mat

Biblio-Mat permette di acquistare libri rari e antichi al prezzo di soli 2 dollari. Basta inserire una monetina come in un distributore di snack o bevande. E' così che il lettore può ottenere per una somma irrisoria un libro scelto in maniera del tutto casuale dallo stesso distributore. Un sistema che impedisce che i libri rimasti per decenni in soffitta e tra gli scaffali vadano sprecati e restino invenduti per sempre.

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Oltre a Londra e Toronto, ecco Berlino come capitale dei distributori automatici di libri e del book-crossing. Da novembre 2013 presso la stazione della metropolitana di Alexanderplatz troviamo Lesestoff To Go. Si tratta di un distributore automatico per la vendita e l'acquisto di libri per bambini, racconti per adulti, saggi e poesie. Mettere da parte gli smartphone per dedicarsi alla lettura: questo il messaggio destinato ai pendolari dagli ideatori del progetto, la casa editrice Sukultur e BVG, l'azienda dei trasporti pubblici della capitale tedesca.

Lesestoff To Go

Altra idea nata a Berlino, nel 2008, è Book Forest. In questo caso non si tratta esattamente di un distributore automatico di libri, ma di uno stratagemma per avvicinare lettori e curiosi al book-crossing. Grazie a questa libreria gratuita i residenti del quartiere possono lasciare un libro che hanno amato e prenderne un altro da leggere. Ogni libreria, a forma di tronco, può contenere fino a 100 libri alla volta.

book forest

Un altro esempio molto noto è rappresentato dalle vecchie cabine telefoniche trasformate in mini-librerie per il book-sharing. Anche grazie al rinnovamento delle vecchie cabine telefoniche, il baratto di volumi e la distribuzione gratuita e self-service di libri è diventata sempre più di moda a New York.

E in Italia? Abbiamo scoperto che la tecnologia per realizzare distributori automatici di libri all'avanguardia esiste già ed è tutta Made in Italy. Il nostro Paese però non starebbe sfruttando l'occasione, a differenza di quanto sta accadendo all'estero. Ci riferiamo a Library24h, il sistema automatico per il noleggio e la distribuzione di libri messo a punto da Magex.

Di recente questi distributori automatici di libri sono approdati oltre oceano, a Kansas City. Questi sistemi sono dotati di touch screen che dà all'utnete la possibilità di avere tutte le informazioni necessarie per la scelta del libro da noleggiare. Il sistema garantisce la scelta tra 800 libri sempre disponibili, creando una biblioteca aperta ogni giorno, 24 ore su 24.

library24h

Come ovvio, non si propongono i distributori automatici di libri – per la vendita o per il noleggio – come alternative alle biblioteche o alle librerie, ma come un'opportunità in più ove sia assente la possibilità di avere facilmente un nuovo libro a disposizione. Forse qualche distributore di libri automatico posizionato presso le stazioni della metropolitana e dei treni potrebbero invogliare alla lettura anche i pendolari che dichiarano di non leggere mai per mancanza di tempo, quando invece il tragitto sui mezzi pubblici sarebbe il momento perfetto per immergersi tra le pagine di un libro in tutta tranquillità.

Marta Albè

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Diossina nelle uova: Terni come Taranto con l'Ilva?

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uova_diossina

Uova alla diossina negli allevamenti rurali di Terni. A denunciarlo è un comunicato congiunto di Andrea Liberati di Italia Nostra Terni, Giuseppe Rinaldi di WWF Umbria e Fabio Neri del Comitato No Inceneritori. E c'è di più: intorno a questa vicenda si sarebbe sviluppato un vero e proprio giallo, un 'dioxinleaks', come lo definbiscono le associazioni, che vede come principale accusato la Asl.

Secondo quanto riferito da Terni Oggi, infatti, i dati dei risultati delle analisi sui campioni di uova prelevate da Oggi Italia Nostra, WWF e Comitato No Inceneritori lo scorso marzo sarebbe stati occultati ai cittadini ternani. Ma andiamo con ordine.

Ad Agosto la ASL 2 aveva ufficialmente riferito della contaminazione di soli quattro campioni di uova sui 22 prelevati nel 2013 fino a cinque chilometri dal 'SIN Terni-Papigno'. Tali allevamenti erano stati poi distrutti.

I dati sarebbero però incompleti: non sono soltanto 4 i campioni risultati contaminati, ma 10, cioè quasi il 50% del totale delle uova esaminate. Quella che segue è la tabella che le associazioni pubblicano nella nota, e che sintetizzerebbe i veri risultati del monitoraggio eseguito nel 2013 sulle diossine nelle uova.

diossina terni


La ASL 2, quindi, è accusata di aver omesso ai residenti della Conca informazioni cruciali, collocate nella parte destra della tabella e relative alla pesante contaminazione di altri sei campioni di uova oltre il livello di azione (limite pari a 1,75 pg/gr), ossia quella soglia dopo la quale l'Unione Europea impone di accertare le fonti inquinanti –e noi nutriamo forti sospetti al riguardo- assumendo iniziative per il loro contenimento/eliminazione dagli alimenti e procedure di risanamento.

"Occorre ricordare che per la letteratura scientifica il tasso medio di diossina nelle uova è ricompreso tra 0,2 e 0,4 pg/gr: al contrario Terni si attesta su multipli assai significativi, ma ancora una volta tutto è stato deliberatamente minimizzato, con rassicuranti comparsate tv, sorvolando sul contesto ambientale in cui stiamo affondando, caricando viceversa poveri allevatori di presunte quanto offensive responsabilità, essendo stato raccomandato loro di non bruciare plastiche accanto agli stazzi e amenità consimili", denunciano gli ambientalisti.

A Terni, quindi, sarebbe in atto una contaminazione ampia e diffusa. Terni è una nuova Taranto? E' un caso che nei pressi di tutti e due i centri urbani sorga un'acciaieria, proprio come pure a Ospitaletto, in provincia di Brescia, dove nel 2013 furono riscontrati tassi di contaminazione quasi doppi rispetto ai limiti imposti dalla normativa europea?

Roberta Ragni

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25 cose che un vegano si e' sentito dire almeno una volta nella vita

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L'Italia non è un Paese per vegani. Secondo l'Eurispes nel nostro Paese aumentano i veg, stimati al 7,1% della popolazione. Ma per le circa 350mila persone che tra loro hanno fatto la scelta di non mangiare nessun derivato animale (0,6%), la vita sociale non è sempre così semplice.

A chi non è capitato di andare a cena fuori e vedere i camerieri fuggire in cucina per sapere cosa poterti servire? E dell'isolamento delle feste comandate, a cui nessuno vuole più invitarti per non cambiare il menù proposto da una vita, ne vogliamo parlare?

Che dire, poi, delle nonne che non si capacitano di non poter più ingozzare i loro adorati nipoti con l'agnello pasquale, o degli amici che, pur accettando apparentemente l'"inspiegabile" scelta, non perdono occasione per fare insopportabili battutine o allucinanti domande, che fanno cadere le braccia anche ai più pazienti?

salva una pianta

Photo Credit

Ecco 25 cose che un vegano si è sentito dire almeno una volta nella vita:

 

1. Vegano? Oh no, pure tu ti sei fissato con questa moda?

2. Non mangi carne? E allora cosa mangi?

3. Se non mangi nemmeno il latte e le uova, il tonno lo mangi?

4. Ti importa tanto degli animali, ma ai bambini che muoiono di fame non ci pensi?

5. Se fossero tutti come te, il mondo sarebbe invaso dagli animali!

6. E per le verdure non ti dispiace? Anche le piante soffrono! (Arghhhhhh....)

7. Dai, mangia il pesce, i pesci mica soffrono...

8. E allora a che servirebbero i canini se dobbiamo mangiare solo verdure?

9. È un peccato, non sai cosa ti perdi... (come se uno ci fosse nato vegano!)

10. Ecco, ho cucinato le verdure ripiene apposta per te! (Peccato che dentro ci sia il macinato...)

11. Ma quindi dentro a un panino che ci metti?

12. Ho fatto il pollo con le patate, tu però puoi mangiare le patate... (Oh, grazie, gentilissimo papà!)

13. Come fai a fare sport? Ce la fai poi a reggerti in piedi? E le proteine da dove le prendi?

14. Tofu? Ma che diavolo è? Mi hanno detto che fa schifo (Beh, sì, in effetti non è che sia il top del gusto...)

15. Tanto gli animali sono già morti, mica li uccidi tu!

16. Dolci senza latte e uova? E di che sono fatti, di aria? 

17. Oh, mi piacerebbe essere vegano, ma mi piace troppo il cibo NORMALE...

18. Purtroppo non posso diventare vegano, sono anemico...

19. Sei vegano?!? Ma sembri così in salute! (Già, tranquillo, non divento giallo come i Simpson...)

20. Fate tutti i preziosi, ma poi ve le comprate le scarpe e le borse di pelle...

21. Quando guidi però i moscerini gli uccidi, eh?!?

22. Dai, prendilo un pezzo di formaggio, tanto non ti vede nessuno, non lo diciamo!

23. Ok dire no a formaggio e uova, ma non mangiare nemmeno il miele è troppo esagerato...

24. E' impossibile che tutto il mondo diventi vegano, cosa mangerebbero gli esquimesi?

25. Capisco le pellicce e le borse di pelle, ma le scarpe di CUOIO le puoi mettere, no?!?

 

Quante volte lo hanno chiesto pure a voi? Lasciate nei commenti le domande più assurde e curiose che vi abbiano mai fatto.

Roberta Ragni,

con il contributo del direttore, Simona Falasca, e di tutta la redazione

 

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Lavoro precario? Sale il rischio di ammalarsi di asma bronchiale

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asma bronchiale lavoro precario

Lavoro precario e paura di perdere il posto di lavoro sono tra i fattori che possono favorire l'aumento del rischio di ammalarsi di asma bronchiale. Lo hanno evidenziato i risultati di una ricerca tedesca. L'incremento del rischio di asma può raggiungere il 24% e salire al 60% se la disoccupazione è imminente.

Ecco la prova che anche fattori esterni al malessere fisico possono portare alla comparsa di una malattia come l'asma. L'insorgere di questo disturbo sarebbe la conseguenza dello stress e del timore di rimanere senza lavoro, ancora più elevato in un periodo di crisi come questo.

Possiamo forse parlare dell'aumento del rischio di asma come di uno degli effetti collaterali della precarietà, in un mondo in cui il posto fisso è ormai considerato un miraggio. La situazione lavorativa precaria e la paure di rimanere disoccupati causano anche depressione e insonnia.

Lo hanno reso noto i ricercatori dell'Università di Dusseldorf, che hanno appena pubblicato una ricerca al riguardo sul British Medical Journal. Lo studio ha valutato un campione composto da 7000 soggetti che sono stati monitorati lungo un periodo di 3 anni, tra il 2008 e il 2011, proprio al culmine della crisi economica europea.

I ricercatori hanno constatato la comparsa di 105 nuovi casi d'asma, che hanno riguardato sia uomini che donne e che a parere degli esperti sarebbero causati dalla forte preoccupazione di perdere il lavoro. I soggetti più a rischio sono lavoratori a baso reddito, giovani e single.

Il nuovo studio conferma la correlazione tra lo stress e la comparsa dell'asma bronchiale, che era già stata rilevata in precedenza dal mondo scientifico. Lo stress causa un aumento della risposta infiammatoria del sistema immunitario, fino a provocare sintomi davvero spiacevoli. In ogni caso, è la prima volta che l'asma viene correlata alla precarietà e alla paura di perdere il lavoro.

Marta Albè

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Raw Food: 10 ricette crudiste che faranno felice anche chi non lo è

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ricette crudiste raw food

Avete mai pensato di arricchire la vostra alimentazione con cibi crudi? I vantaggi sono immediati. Consumare più frutta e verdura al naturale, o utilizzarla a crudo per preparare delle appetitose ricette, ci permette di ridurre l'apporto di piatti pronti e snack confezionati. 

Inoltre sia la frutta che numerosi ortaggi a crudo mantengono intatte le rispettive proprietà benefiche e il loro contenuto di vitamine e sali minerali.

Ecco allora 10 ricette crudiste da sperimentare per soddisfare il palato di tutti in modo insolito.

1) Spaghetti di verdure

Gli spaghetti di verdure sono una variante davvero originale del classico piatto di pasta. Le ricette erudiste abbinano ortaggi come le carote o le zucchine, utilizzate per la preparazione degli spaghetti, a salse appetitose da preparare sempre a crudo, ad esempio con il basilico, la rucola, i pomodorini e la frutta secca.

Leggi anche: Spaghetti di verdure: vantaggi, consigli e 5 ricette

fonte foto: ricettecrudiste.it

2) Bonèt di Grezzo

Il Bonèt è un dolce tipico della tradizione piemontese. Grezzo, la prima pasticceria, cioccolateria e gelateria crudista di Roma ci ha svelato la ricetta di questo dolce in versione rivisitata secondo l'alimentazione crudista. Seguite le spiegazioni della video-ricetta. Il risultato vi sorprenderà.

Leggi anche: Grezzo: la prima pasticceria, cioccolateria e gelateria crudista

{youtube}kVKTMtUOY_E{/youtube}

3) Gazpacho

Il gazpacho è una zuppa fredda di ortaggi, che può contenere anche della frutta, tipica della Spagna, e per la precisione della regione dell'Andalusia. Spesso il gazpacho viene preparato completamente a crudo, con ingredienti come pomodori, peperoni e cetrioli e con l'aggiunta di acqua per frullare meglio gli ingredienti. Spazio alla fantasia.

Leggi anche: Gazpacho: la ricetta originale e altre 10 varianti

4) Lasagne crudiste

Potrete preparare delle lasagne senza cottura davvero deliziose, a base di ortaggi di stagione e di formaggio vegetale preparato con la frutta secca, ad esempio con una base di anacardi. Per comporre le lasagne preparerete delle fette sottili di zucchine e arricchirete il tutto con pomodori e erbe aromatiche. Qui la ricetta completa.

lasagne crudiste

fonte foto: lacucinavegetariana.it

5) Tiramisu' crudista

Il tiramisù è uno dei dolci italiani più conosciuti del mondo. La versione crudista sostituisce gli ingredienti classici del tiramisù con noci di macadamia, datteri, mandorle, cacao crudo, succo di agave e latte di mandorle. Per preparare il tiramisù crudista seguite il video di Cucina Bio Evolutiva.

{youtube}4lPc5iL6Ly4{/youtube}

6) Cous cous crudista di cavolfiore

Potete preparare un cous cous crudista con il cavolfiore, lo sapevate? Il cavolfiore si utilizza a crudo, tritandolo e sminuzzandolo fino ad ottenere dei granelli simili alla semola del cous cous. In questo modo potrete assaggiare il cavolfiore in versione alternativa, senza preoccuparvi dell'odore poco gradevole che emanerebbe durante la cottura. Vi serviranno anche carote, arance, zucca e semi di zucca. Qui la ricetta completa.

cous cous crudista

fonte foto: arnataverna.cucinare.meglio.it

7) Gelato crudista

Come fare a preparare un gelato completamente a crudo, con ingredienti naturali e che escluda latte e uova. Vi serviranno, tra gli altri ingredienti, banane mature, vaniglia in polvere, cacao crudo, e succo di agave. Guardate il video di Raw Good per imparare a preparare una versione particolarmente originale del gelato crudista.

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8) Raw Bars, barrette energetiche crudiste

Per preparare delle barrette energetiche che non necessitano di cottura vi serviranno un robot da cucina o un mixer per sminuzzare gli ingredienti. Avrete bisogno di datteri con nocciolo, cocco grattugiato, mandorle, crusca di avena, succo e scorza di limone. Potrete formare le barrette con l'aiuto di un coltello o con degli stampini e conservarle in frigorifero. Qui la ricetta completa.

barrette energetiche crudiste

fonte foto: veganblog.it

9) Sushi vegan crudista alle carote

L'alternativa vegan crudista ai classici rotolini d'alga, pesce e riso giapponesi si prepara con gli ortaggi, come le carote. Si possono mantenere le alghe, oppure utilizzare le zucchine tagliate a fette sottili, per la parte esterna. Questo sushi vegan crudista alle carote è stato arricchito con peperoni, sedano e cavolo rapa. Qui la ricetta completa.

Leggi anche: Sushi veg: 10 gustose ricette

fonte foto: onegreenplanet.org

10) Insalata di friggitelli, sedano rapa, zucchine e mela

Un'insalata diversa dalle solite insalate perché in realtà non contiene foglie verdi. Per prepararla vi serviranno peperoni verdi friggitelli, sedano rapa, zucchine e mele. Dovrete tagliare gli ortaggi e la frutta a fettine sottili con la mandolina. Potrete condire il piatto con un'emulsione di succo di limone e olio extravergine d'oliva spremuto a freddo. Qui la ricetta completa.

Leggi anche: Peperoni friggitelli (o friarielli): 10 appetitose ricette vegetariane e vegane

insalata crudista friggitelli

fonte foto: bigodino.it

Marta Albè

Fonte foto: ohsheglows.com

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Fa' la cosa giusta!: la fiera della sostenibilità sbarca in Umbria

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fiera umbria 

Per la prima volta, il cuore verde d'Italia ospita la fiera del consumo critico e degli stili di vita sostenibili "Fa' la cosa giusta!" che si terrà a Bastia Umbra il 3-5 settembre prossimi.

Un'occasione unica nel centro Italia organizzata dalla società umbra FairLab in collaborazione con Umbriafiere e patrocinata dalla Regione. Tre giorni pieni di eventi, ben 200 tutti gratuiti, con un ricco programma culturale di mostre, seminari, workshop, ecc., tutto dedicato alla sostenibilità.

La grande mostra mercato dedicata ai prodotti e ai servizi green offre ben 10 aree tematiche specifiche per il pubblico dei consumatori:

  • Abitare sostenibile,
  • Buono da mangiare,
  • Mobilità nuova,
  • Ethical fashion,
  • Cosmesi naturale e biologica,
  • Viaggiare, Editoria, Servizi etici,
  • Il mondo dei piccoli,
  • Cittadinanza e partecipazione.

E ancora, produzioni alimentari biologiche, a km zero e di qualità, eccellenze del vino e della birra, servizi vantaggiosi dal punto di vista sociale e ambientale per famiglie e aziende, nuove offerte e strumenti per programmare le proprie vacanze in luoghi naturali e autentici, gruppi di acquisto di auto e mezzi elettrici e molto, molto altro. E per gli amanti del buon cibo "di strada" è riservata per loro anche l'area Street, bio & vegan food.

Fa' la cosa giusta!Umbria è la 3°edizione a livello locale che affianca la 12° edizione nazionale di Milano che si terrà il 13-15 marzo 2015, una "special edition" nell'anno dell'EXPO.
La scorsa edizione di Milano Fa' la cosa giusta! ha visto 29mila m2 di spazio espositivo che hanno ospitato oltre 700 aziende, associazioni e realtà dell'economia sostenibile. Per quest'anno l'ampia la gamma dei prodotti e delle iniziative proposte dagli espositori vedranno dalla moda etica e dalle calzature cruelty free, all'alimentazione crudista e biologica, e tanto altro ancora.

La ricchezza di stand e di iniziative rendono Fa' la cosa giusta! (sia nelle edizioni locali che nazionali) un'occasione irripetibile per apprendere tutti i segreti delle buone pratiche e tanti consigli per aggiungere alla nostra quotidianità quel pizzico di sostenibilità in più per vivere meglio e far bene al pianeta.

Per maggiori informazioni: falacosagiustaumbria.it

Cristiana Priore

Puliamo il mondo 2014: nel week end riappropriamoci della nostra città

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puliamoilmondo

Comincia domani la 22esima edizione di Puliamo il mondo, la più famosa iniziativa di volontariato ambientale organizzata in Italia da Legambiente per tutto il prossimo week-end. 

Fino a domenica 28 settembre 2014, infatti, oltre 300mila studenti saranno in missione speciale e partiranno alla carica e alla "riconquista" della propria città, ripulendo strade, piazze e tutte le aree verdi dai rifiuti.

Come ogni anno, la prima giornata dell'edizione italiana di Clean Up The World, sarà dedicata alla sensibilizzazione dei ragazzi sul tema della tutela del territorio. Per l'occasione, le giornate saranno tutte tese alla pulizia in aree degradate, ma anche ad incontri e a lezioni di educazione ambientale con un riflessione sul tema dello spreco alimentare.

Da Milano a Torino, da Venezia a Viareggio, da Roma a Napoli a Potenza, anche per questa edizione 2014 saranno tante le iniziative in programma nella Penisola ed organizzate in città pronte a raccogliere il messaggio di Puliamo il mondo 2014: i rifiuti sono un'opportunità nazionale e non una vergogna del Paese. E ne sono una dimostrazione quei comuni virtuosi italiani che sono stati in grado di avviare una decisa rivoluzione basata sulla raccolta differenziata, sugli impianti di riciclaggio, sui centri del riuso e sulle buone pratiche di prevenzione.

Le tre città simbolo di Puliamo il mondo saranno quest'anno: Milano, Roma e Napoli. Milano, che ospiterà l'Expo2015, è l'unica grande città italiana che supera la soglia del 50% di raccolta differenziata. Con oltre un milione di abitanti serviti dal porta a porta, la capitale meneghina è la prima città in Italia e la seconda in Europa tra le città sopra il milione di abitanti dopo Vienna. Un risultato da mutuare senza dubbio e molti comuni sono già sulla buona strada: in Italia sono infatti 1.328 i comuni campioni nella raccolta differenziata dei rifiuti, il 16% dei municipi d'Italia per un totale di 7,8 milioni di cittadini che hanno detto addio al cassonetto e che differenziano i rifiuti alimentando così l'industria del riciclo e la Green Economy.

"Ognuno di noi, nel suo piccolo - spiega Rossella Muroni, direttrice generale di Legambiente – può diventare il protagonista della bellezza del Paese e il custode di un territorio meraviglioso, che deve essere tutelato e valorizzato attraverso azioni concrete a favore dell'ambiente per dire basta al degrado e all'incuria. Puliamo il mondo va proprio in questa direzione e da ventidue anni coinvolge con lo stesso entusiasmo e la stessa determinazione cittadini di tutte le età ed amministrazioni, diffondendo l'importanza di comportamenti virtuosi ed ecosostenibili. Anche quest'anno la grande adesione delle scuole, importanti presidi territoriali, dimostra come tra le giovani generazioni cresca l'attenzione ai problemi ambientali e la voglia di fare un'esperienza di volontariato ambientale e di cittadinanza attiva. Attraverso il volontariato ambientale e i percorsi di educazione alla cittadinanza vogliamo contribuire a diffondere una nuova consapevolezza di impegno civico, responsabilità e tutela ambientale".

{youtube}vMekvPFGaTI{/youtube}

Consultate qui le mappe messe a disposizione da Legambiente per conoscere tutti i luoghi vicino a voi in cui potretre andare a... pulire il mondo! 

Germana Carillo

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RAEE: le 5 regole per smaltire elettrodomestici e rifiuti hi-tech

Il cane più felice del mondo che insegna a cogliere l'attimo (video)

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Come fare felice un cane? A volte basta davvero poco, come una fontana. Martha Bellingham stava andando a lavoro, al Central Saint Martins College di Londra, quando sul suo cammino ha incontrato un dolce e divertente quattro zampe nero che amoreggiava - o "ballava", come dice lei, con gli zampilli della fontana di una piazza.

"Mi sono dovuta fermare e guardare il cane. Spesso le persone, me compresa, si lasciano coinvolgere troppo dalla loro vita quotidiana, preoccupandosi di cose che possono accadere. E 'incredibile la capacità degli animali di insegnare agli esseri umani a godersi i piaceri semplici della vita. Questo video è dedicato al mio bellissimo gatto Lorelai, che purtroppo è scomparso la scorsa settimana all'età di 13 anni e si è sicuramente goduta la vita come questo cane!", scrive l'autrice.

{youtube}ZqL5ZNidfVY{/youtube}


Nemmeno a dirlo, il video del cane più felice del mondo, che gioca in una semplice fontana, è diventato virale nelle ultime settimane, raccogliendo oltre 370mila visite da quando è stato caricatolo scorso 11 settembre. Capita la lezione? Cogliamo l'attimo e godiamoci ogni singolo istante della nostra vita!

Roberta Ragni

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