Quantcast
Channel: greenMe.it
Viewing all 14412 articles
Browse latest View live

Il kit fai da te per realizzare casette per animali con le bottiglie di plastica (FOTO)

$
0
0

pethouse2

Realizzare un confortevole ed ecosostenibile rifugio per animali con materiali da recupero? Da oggi è facilissimo grazie a Pet House, un kit fai da te sostenibile per realizzare casette per animali domestici, randagi o animali selvatici con le bottiglie di plastica.

Grazie alla sua facilità di montaggio, chiunque può realizzarlo. L'idea è di Hakan Gürsu e si tratta di un set comprende una base e un top in truciolato, più elementi interni in plastica scanalati per il posizionamento della bottiglie.

I flaconi da riciclare servono come pareti del rifugio e sono riempiti con perlite per una minore dispersione del calore e maggiori isolamento e stabilità. Se lo si desidera, una bottigli di plastica più grande può essere inserita nella parte superiore della struttura per permettere alla luce di entrare.

pethouse4

pethouse3

 

In questo modo le casette avranno anche un look davvero naturale. Il rifugio, infatti, è pensato per fondersi con la natura. Possno essere coperte con terra e piante e si mimetizzano benissimo negli ambienti selvaggi. Possono anche essere montate sugli alberi, rendendole ripari perfetti per gli uccelli.

pethouse

Dopo la costruzione, l'intero rifugio è racchiuso da una corda utile per gli scopi strutturali e decorativi, mentre un'altra corda facoltativa può essere usata come maniglia per un facile trasporto. L'animale da ospitare è troppo grande? Basterà unire due unità di Pet House e aumentare il numero di bottiglie utilizzate. Semplice, veloce e davvero utilissimo. Idea promossa!

Roberta Ragni

Leggi anche:

Ponti, alberghi e case di legno per piante e animali (FOTO)

Bird Apartment: la casa sull'albero per decine di uccelli

 


Fare il pane in casa: gli errori da evitare e i problemi piu' comuni

$
0
0

fare il pane errori

Fare il pane in casa è rivoluzionario. La nostra alimentazione, se ci affidiamo ai supermercati e alle lavorazioni alimentari industriali, è schiava di ciò che ci viene imposto dall'alto. Farine ultra raffinate, lievitazioni troppo brevi, additivi per migliorare il gusto e l'aspetto di prodotti di qualità davvero scarsa, un po' come purtroppo avviene con la pizza.

Preparare il pane in casa ci permette di scegliere le farine migliori e di conoscere alla perfezione gli ingredienti che comporranno il nostro impasto. Inoltre avremo il tempo per una lunga lievitazione naturale, che permetterà la buona riuscita del pane. Fare il pane in casa è facile, ma chi è alle prime armi potrebbe incontrare qualche piccola difficoltà. Ecco gli errori da evitare, i problemi più comuni nella preparazione del pane e come risolverli.

Impasto troppo duro o troppo molle

Sperimentando nella preparazione del pane troverete la consistenza per il vostro impasto. E' fondamentale seguire le quantità di acqua e farina indicate nelle ricette, ma anche ricordare che nella preparazione del pane rientrano alcuni fattori almeno in parte fuori dal vostro controllo, come l'umidità dell'aria, la qualità della farina, la sua età e capacità di assorbire gli ingredienti liquidi. In ogni caso cercate sempre di regolare la consistenza dell'impasto mentre lo state ancora lavorando aggiungendo un po' d'acqua o di farina se vi accorgete che è troppo appiccicoso (manca farina) o secco e tendente a sbriciolarsi (manca acqua). Ricordate anche che più a lungo impasterete migliore sarà la riuscita del pane.

Lievitazione scarsa

Se il vostro impasto non lievita abbastanza, otterrete un pane che potrebbe risultare tropo duro, gommoso, non abbastanza alveolato. Una parte della lievitazione avverrà in forno e forse sul pane si potrà formare una crosta piuttosto dura. Tenete conto dell'opportunità di prolungare la lievitazione anche fino a 3 ore con il lievito di birra e fino a 8-12 ore con la pasta madre (a seconda delle ricette). Fate lievitare l'impasto in un contenitore ricoperto da un canovaccio inumidito per evitare che la parte superiore si asciughi troppo. Scegliete un luogo tiepido al riparo dalle correnti d'aria e dagli sbalzi di temperatura. Un trucco pratico per controllare i tempi di lievitazione? Riponete una pallina di impasto in un bicchiere d'acqua. Quando la pallina sarà salita a galla, ecco arrivato il momento di infornare. Volendo potrete aspettare anche ancora un po'.

Scelta e abbinamento delle farine

Il vostro pane fatto in casa sarà di alta qualità solo se sceglierete le farine migliori e se le saprete abbinare. Il non plus ultra sono le farina macinate a pietra e le farine ottenute in modo casalingo con un mulinetto elettrico o con un robot da cucina potente, direttamente dai chicchi e poco prima di utilizzarle. La riuscita degli impasti di solito è migliore dal punto di vista della lievitazione con le farine che contengono molto glutine, come la classica farina di frumento (che sarebbe meglio scegliere integrale o almeno semi-integrale). Ad essa potrete abbinare piccole quantità di farina meno forti, come la farina di riso, di farro o di quinoa. Fate però attenzione a non eccedere per non compromettere il risultato. E se volete preparare un pane con farine speciali o senza glutine seguite alla lettera le istruzioni di un buon ricettario.

Temperatura del forno troppo alta o bassa

C'è chi preferisce mantenere la temperatura del forno costante e chi tende ad alzarla di una decina di gradi verso la fine della cottura del pane per dorarlo un po', oppure ad abbassarla per evitare di bruciarlo. Tutto può dipendere molto dal forno che abbiamo a disposizione. Impariamo a conoscerlo anche per regolarci sui tempi di cottura, che possono anche variare proprio in base al tipo di forno oltre che rispetto alle varie ricette. Anche con il forno di casa e con una cottura a 180° C potrete preparare un buon pane senza necessariamente avere a disposizione un forno a legna. Il consiglio è di preriscaldare il forno per portarlo alla temperatura desiderata ed inserire sul fondo una tazzina con un po' d'acqua se notate che il vostro pane fatto in casa tende a seccarsi troppo durante la cottura. Se la temperatura del forno è troppo alta, il pane rischia di essere crudo all'interno e troppo cotto all'esterno. Se è bassa, i tempi di cottura saranno troppo prolungati e il pane potrebbe risultare eccessivamente umido e compatto.

Sottovalutare il raffreddamento

Il momento del raffreddamento del pane è molto importante e non va sottovalutato. Se lasciate raffreddare il pane sulla teglia, è probabile che sul suo fondo si formi dell'umidità e che il pane risulti alla fine troppo molle. Dovreste dunque ricordare di sfornare il pane e di appoggiarlo subito su una griglia rialzata, in modo che la parte inferiore sia ben a contatto con l'aria. In alternativa lo potrete appoggiare in diagonale sul tavolo, accostandolo alla parete e facendo in modo che attorno a tutto il pane circoli l'aria, soprattutto sul fondo.

Sapore troppo acido

E' normale che il pane preparato in casa con la pasta madre abbia un gusto leggermente differente rispetto al pane del fornaio o impastato con il lievito di birra. In ogni caso il sapore non deve mai essere troppo acido. Se è così, provate a riflettere su uno dei seguenti punti. Forse avete usato troppa pasta madre rispetto alla farina, oppure la lievitazione è durata troppo a lungo, o ancora è passato troppo tempo tra un rinfresco e l'altro della vostra pasta madre, che non avendo a disposizione nutrimento sufficiente si è inacidita troppo (ve ne accorgerete forse già dal suo odore).

Avete altri consigli sugli errori da evitare quando si fa il pane?

Marta Albè

Leggi anche:

Meglio di James Bond: le formiche spia che si camuffano come le specie nemiche

$
0
0

formica bleah

Si chiama Cephalotes specularis ed è la prima specie di formiche conosciuta che utilizza il mimetismo visivo per parassitare un'altra specie di formiche. L'ha scoperta Scott Powell, assistente professore di biologia presso la George Washington University.

Mentre conduceva una ricerca sul campo sulle formiche tartaruga in Brasile, Powell notò qualcosa di strano: un'altra specie di formica si era infiltra, assumendo le sembianze della formica ospite. Per non farsi riconoscere, le formiche spia alzavano i loro addomi come le formiche tartaruga.

Dopo quasi due anni di ricerche e di consultazioni con i colleghi, il dottor Powell soprì di aver ufficialmente una nuova specie di formica: erano le C. specularis, che stavano ben attente a schivare le formiche ospitanti per evitare di essere riconosciute mediante il loro odore diverso.

Lo scopo di tutto ciò? Era chiaro e semplice: accedere al cibo delle formiche parassitate, seguendo i loro percorsi di foraggiamento per accedere alle fonti di cibo. In pratica, rubano le riserve al nemico. Ulteriori ricerche condotte dopo la scoperta iniziale hanno rivelato che l'89 per cento dei territori ospitanti erano stati parassitati.

Powell ritiene che si tratti di una delle scoperte più interessanti mai fatte e vede in essa un'opportunità per conoscere meglio l'evoluzione del parassitismo. Sembra proprio che l'infiltrazione di routine di queste formiche non abbia nulla da invidiare a quello dell'agente segreto dello spionaggio più famoso del mondo, James Bond.

Roberta Ragni

LEGGI anche:

Il magico microcosmo delle formiche negli scatti di Andrey Pavlov

Formiche: scoperte 33 nuove specie "alien" in America Centrale (FOTO)

Scoperta formica "pirata" ricoperta di diamanti

 

Cal-Earth: come costruire una casa a prova di disastro con materiali "da guerra"

$
0
0

Eco-shelter cover

Costruire da soli la propria casa con materiali offerti da madre Natura, come terra, acqua, sabbia - e con prodotti usati negli scenari di guerra. È possibile ed è stato già fatto grazie al Cal-Earth Institute, situato in una zona impervia come il deserto del Mojave, in California. Qui hanno preso forma le costruzioni fatte di terra, filo spinato e sacchi di sabbia in grado di proteggere i loro abitanti da pioggia e vento.

Avete mai immaginato di costruire la vostra casa da soli? E se vivessimo in una zona, oggi o in futuro, gravemente soggetta agli effetti dei cambiamenti climatici? Siamo sicuri che la nostra casa riuscirebbe a tenerci al sicuro? Un problema più che mai attuale e che il team di Cal-Earth ha preso davvero sul serio.

Sviluppate per prima dall'architetto iraniano Nader Khalili, le abitazioni chiamate Superadobe sono a prova di disastro. Sono molto facili da costruire, hanno prezzi accessibili e offrono grande protezione contro le calamità naturali.

Solo quattro anni prima della rivoluzione islamica del 1979, Khalili abbandonò la sua carriera per saperne di più sulle costruzioni in terra. Egli era convinto che l'unico modo che i poveri del mondo avevano per permettersi una casa era quello di costruirla con la terra e il fuoco. Trascorse così 5 anni a studiare l'architettura tradizionale del deserto e le prime case di ceramica prima di morire, nel 2008.

Sempre tenendo a mente il no-profit, l'organizzazione ha brevettato vari disegni. Per le persone che vogliono costruire il proprio rifugio, è meglio iniziare con una cupola con un diametro interno di 2-3 metri. La terra viene confezionata in sacchetti di sabbia che vengono poi impilati in strati o arrotolati in una struttura a cupola. Il filo spinato serve poi a fornire la tensione adeguata. A tenere insieme il tutto è infine un materiale come cemento, calce, o emulsione di asfalto. La struttura risultante riesce a tenere gli occupanti caldi in inverno e freschi in estate, mentre l'apertura nel tetto fornisce illuminazione diurna.

case materiali guerra

Gli esperti di Cal-Earth adesso sono in giro per il mondo ad insegnare come costruire rifugi ed edifici coi sacchi di sabbia in paesi come Australia, Nuova Zelanda, Costa Rica, Nicaragua, Iran, India, Messico, Cile, Siberia, Tibet, Sud Africa e negli Stati Uniti. Oggi questi prototipi sono stati costruiti in quasi tutti i continenti.

Le immagini che seguono mostrano alcune strutture progettate da Cal-Earth, come la Earth One Vaulted House Design, la Eco Dome Moon Cocoon e l'Emergency Shelter village.

{igallery id=3132|cid=462|pid=1|type=category|children=0|addlinks=0|tags=|limit=0}

“La filosofia alla base è l'equilibrio degli elementi naturali, terra, acqua, aria, e fuoco e la loro unione al servizio delle arti e dell'umanità. Il progetto Cal-Earth ha trasformato questa filosofia attraverso la ricerca in architettura in costruzione e sperimentazione di prototipi a grandezza naturale, educando il pubblico, si legge sul sito.

{youtube}KYYpbSsr0-c{/youtube}

Un modo diverso per costruire, richiamandosi alla tradizione e usando ciò che la Natura ha da offrire per difendersi dall'uomo stesso.

Francesca Mancuso

Foto: Cal-Earth

LEGGI anche:

Cob House: la casa in terra cruda da costruire in un solo giorno

Come auto-costruire una casa in stile Hobbit nel giardino con 180 euro (FOTO)

Case di Paglia: come autocostruire una casa naturale e autosufficiente con 45mila euro

Earthship: viaggio tra le case di terra e rifiuti di Michael Reynolds

#NatureIsSpeking: il tributo a Madre Natura degli attori di Hollywood

$
0
0

nature is speaking

La Natura chiama...e gli attori di Hollywood rispondono con i loro video di sensibilizzazione al rispetto dell'ambiente. Alcuni degli attori più famosi del mondo hanno deciso di aderire alla nuova campagna di Conservation International e di fare così il proprio debutto all'edizione di quest'anno dell'XSW Eco festival di Austin.

Conservation International presenta il progetto Nature Is Speaking (che potrete seguire sui social con questo hashtag: #NatureIsSpeaking). Ogni attore presta la propria voce ad un elemento della matura. Madre Natura è Julia Roberts, mentre Harrison Ford è l'oceano. Ecco poi Kevin Spacey, la foresta pluviale.

Non mancano poi Edward Norton, che rappresenta il suolo, Penelope Cruz per l'acqua e Robert Redford per le sequoie. Mancano ancora i video, e i personaggi, che con i rispettivi video rappresenteranno i fiori e la barriera corallina, uno tra gli ecosistemi più minacciate del nostro Pianeta a causa dell'inquinamento e delle attività industriali.

La Natura non ha bisogno dell'uomo, mentre l'uomo ha bisogno della Natura. Ecco la frase-manifesto di questa iniziativa, che vede gli esseri umani come parte della Natura e la Natura stessa come indipendente dall'umanità per proseguire la propria esistenza. Sarà però l'umanità a determinare il futuro di se stessa. In ogni caso la Natura si evolverà e muterà, ma l'uomo riuscirà a salvarsi da se stesso?

tributo madre natura

Ecco i video degli attori di Hollywood dedicati a Madre Natura. Per riflettere.

Julia Roberts – Mother Nature

{youtube}WmVLcj-XKnM{/youtube}

Harrison Ford – The Ocean

{youtube}rM6txLtoaoc{/youtube}

Robert Redford – The Redwood

{youtube}3e66bnuxV2A{/youtube}

Edward Norton – The Soil

{youtube}Dor4XvjA8Wo{/youtube}

Kevin Spacey – The Rainforest

{youtube}jBqMJzv4Cs8{/youtube}

Penelope Cruz – Water

{youtube}fwV9OYeGN88{/youtube}

Marta Albè

Fonte foto: natureisspeaking.org

Leggi anche:

#Eclissi totale: oggi la seconda #luna rossa del 2014

$
0
0

eclissi luna rossa

Ci risiamo. Oggi, 8 ottobre, la luna torna ad oscurarsi regalando la seconda eclissi totale di luna della tetrade. Tra il 2014 e il 2015 infatti la luna rossa si presenterà ben quattro volte, un evento che si verifica ad intervalli di 300 anni.

Per noi non si tratta di una rarità. Nei tre secoli dal 1909 al 2156 sono numerose le tetradi (quattro eclissi di luna in due anni) ma nei 300 anni precedenti, quelli tra il 1582 e il 1908, non ve ne fu neanche una, come scoprì l'astronomo italiano Giovanni Schiaparelli, secondo cui dall'inizio del 1900 a metà del 2100 gli abitanti della Terra potranno assistere a ben 17 tetradi.

Ma torniamo ai giorni nostri. Com'è accaduto anche il 15 aprile scorso, oggi la luna sarà completamente oscurata dall'ombra proiettata dalla Terra.

Quest'ultima si troverà esattamente tra il sole e la luna, oscurando la seconda e dandole il particolare colorito rossastro provocato dalla rifrazione dei raggi solari che attraversano l'atmosfera terrestre.

Pronti ad osservarla? Freniamo l'entusiasmo. Purtroppo per noi (europei), l'eclissi totale sarà visibile solo sul web, non dal vivo. Ad ammirarla in tutta la sua bellezza saranno le popolazioni che vivono nella parte Nord-Occidentale degli Usa e del Canada, le isole del Pacifico e l'Australia orientale. Niente da far4e per tutta l'Europa, mentre nel continente asiatico e in quello americano l'eclissi sarà visibile ma solo parziale, come mostra questo grafico della Nasa:

eclissi8ottobre

Per ammirare le altre due eclissi totali di luna della tetrade, sarà necessario attendere il 2015. La terza avrà luogo il 4 aprile e l'ultima il 28 settembre 2015. Riusciremo ad osservarne almeno una?

Ebbene sì. A settembre del prossimo anno, avremo la fortuna di vederla dall'Europa anche se il cielo sarà ancora troppo chiaro per averne la migliore visione.

Francesca Mancuso

LEGGI anche:

Eclissi di luna: i misteri della tetrade, ovvero le 'quattro lune di sangue'

Eclissi totale: ecco come osservare la prima luna rossa della tetrade

Eclissi totale di luna: le immagini dal mondo della Blood Moon

Torre Guaceto: la riserva marina protetta deturpata dagli scarichi non depurati (petizioni)

$
0
0

torre guaceto

Tutti uniti contro la fogna di Torre Guaceto, una delle aree marine protette più belle d'Italia deturpata dal malfunzionamento degli scarichi in cui ora non è possibile nemmeno la balneazione. Ma come siamo arrivati a questo punto? Quali soluzioni auspicabili?

La Puglia, dopo anni di consapevoli ritardi è stata sottoposta a procedura di infrazione UE poiché era prassi consolidata scaricare i reflui in falda o sul suolo senza trattamento. Quindi, nel dotarsi di un moderno sistema di depurazione e avendo necessità di scaricare in ogni caso, ha scelto "il male minore", ovvero far confluire tutto nell' Area Marina Protetta di Torre Guaceto. Necessità fa virtù, è vero. Sì, ma non in questo caso!

Dopo lo scoppiare delle polemiche, petizioni e appelli da parte di molti fronti, compreso il WWF, che chiedono di bloccare gli scarichi, ieri il Presidente Vendola (assente, per giunta) ha indetto un incontro con i rappresentanti di Acquedotto pugliese, della direzione della Riserva, dell'Autorità idrica pugliese e del Consorzio di bonifica. . L'obiettivo del vertice in Regione è stato discutere appunto della situazione relativa al depuratore consortile dei tre comuni interessati che, dopo il sopralluogo all'impianto di un rappresentante del Ministero dell'Ambiente, non può assolutamente continuare a scaricare reflui nel Canale reale della riserva naturale e quindi risolvere al più presto questa maleodorante situazione, sulla quale pesano già diverse denunce e persone indagate.

torre guaceto 1

Le azioni che l'Acquedotto dovrebbe urgentemente attivare sono l'aumento della la capacità di filtraggio del depuratore e l'avvio dei lavori delle condutture sommerse, anche se prima di due anni sarà difficile vederle realizzate.

Intanto però dai prelievi analizzati, i campioni di acqua presentano concentrazioni di E. coli, azoto totale e solidi sospesi oltre i limiti consentiti previsti dalla legge. Per L'Acquedotto Pugliese è tutto regolare poiché la situazione migliorerà mano a mano con la messa a regime del depuratore, in vista appunto delle condotta sottomarina.

Peccato che l'Acquedotto non sappia di cosa parla, visto che, essendo in una riserva integrale gli impatti devono essere praticamente pari a zero e che la situazione può compromettere il benessere di un'area marina importantissima come rifugio per la biodiversità. I timori dei biologi dell'Università del Salento sono altissimi soprattutto per la Posidonia oceanica, una pianta che contribuisce all'ossigenazione delle acque e sito di alimentazione e riproduzione di moltissima fauna ittica che potrebbe essere compromessa dall'aumento di torbidità e di sostanze organiche fognarie.

Sono state subito visibili le conseguenze di questa penosa decisione: acque schiumose e torbide, maleodoranti che hanno contaminato per giorni (siamo ormai all' 8 ottobre) una zona delicata.

In quel luogo, a Torre Guaceto è preclusa addirittura la presenza dei bagnanti nonostante sia considerata da sempre una perla della sostenibilità e riconosciuta a livello europeo per una gestione esemplare. Così virtuosa che le è valsa il riconoscimento di Area Speciale di Interesse Mediterraneo ed è stata individuata dal ministero dell'Ambiente come buon esempio da portare a Expo 2015.

Con 2200 ettari di riserva marina protetta, 8 chilometri di costa (che era) incontaminata, ulivi secolari, pescatori consapevoli dei benefici della pesca sostenibile e area di tradizioni legate alla terra, ha anche un presidio Slow food per la tutela di antiche varietà di pomodori. La stessa Slow Food ha lanciato una petizione per la protezione di Torre Guaceto che già conta moltissime adesioni.

Passano i giorni, ne sono passati 17 e altri ne passeranno prima che, forse, si faccia qualcosa di concreto. Parole, parole, per ora solo parole dall'alto degli scranni e intanto il tempo passa e non si può fare a meno di rivolgere il pensiero a quel grosso tubo. Sembra quasi di sentire il rumore di quel gorgoglio continuo che fa la schiuma. Ma noi siamo lontani, mentre laggiù quei dannati scarichi ci stanno portando via un gioiello della natura.

Per firmare la petizione clicca QUI

 

Cristiana Priore

 

 

Amare il caffe’, un fatto di geni

$
0
0

caffe diabete ipertensione

Dopo gli studi che hanno voluto valutare gli effetti del Dna sul rendimento scolastico e sulla ricerca delle amicizie più idonee, oggi anche l’amore o l’avversione per il caffè diventano un fatto genetico. Una nuova ricerca inglese ha infatti individuato alcuni geni che influenzerebbero il nostro rapporto con la caffeina.

Ognuno di noi è diverso e quello che ha voluto mostrare la ricerca è che reagiamo in maniera differente all’assunzione di caffè a seconda del nostro organismo e più nello specifico alla presenza o meno di alcuni geni. Per arrivare a questa conclusione lo studio, condotto da un team della Harvard School of Public Health e del Brigham and Women’s Hospital, ha voluto servirsi di un campione molto ampio, ben 120mila bevitori abituali di caffè, uomini europei o afro americani a cui è stato esaminato il genoma.

La componente chiave alla quale si reagisce nelle ore successive a cui si beve un caffè è ovviamente la caffeina e sarebbero 6 le varianti genetiche a rendere la bevanda solo un piacere per alcuni, motivo di tachicardia, agitazione e difficoltà a prender sonno (soprattutto la sera) per altri. Ognuno di noi comunque, da quanto emerso dallo studio, sembra sappia istintivamente regolare il consumo quotidiano di caffè per ottimizzarne gli eventuali benefici.

La ricerca potrebbe aiutare a far capire in quali persone e in che quantità il caffè può avere effetti benefici e quando invece è da evitare. “Caffè e caffeina sono stati collegati a effetti sia benefici che negativi sulla salute. I nostri risultati potrebbero permettere di identificare sottogruppi di persone con più probabilità di beneficiare di un aumento o di una diminuzione del consumo di caffè per migliorare la loro salute” ha dichiarato Marilyn Cornelis, autore principale dello studio.

Francesca Biagioli

Leggi anche:

Essere bravi a scuola e' questione di Dna

Gli amici si scelgono con l’aiuto del Dna


Per gli amanti dell'arredamento green un concorso di design ecosostenibile

$
0
0

natural 

Se per arredare casa avete idee green e amate pazzamente materiali come il legno o i metalli questo concorso è quello che fa per voi. Si chiama Natural ed è l'ultimo contest targato Formabilio rivolto proprio ai designer e ai loro progetti d'arredamento capaci di coniugare la natura.

Un contest internazionale per lanciare le idee migliori su quel design ispirato alle forme della natura, anche le più insolite come un petalo di fiore, una ragnatela, ecc., affinché possano diventare linee di arredamento ecosotenibili.

Potete partecipare con progetti di arredo o complementi (vedi requisiti) da realizzare con materiali tipo legno, pannelli imbottiti o lastre di metallo, facilmente imballabili e dal montaggio semplice e agevole. Ovviamente ispirati all'ecodesign e che siano intrisi di originalità.

Vi abbiamo stuzzicato la creatività? Si possono inviare i progetti già da oggi e si avrà tempo fino al 17 novembre prossimo.
Per tutte le informazioni utili per partecipare al contest, visitare il sito ufficiale del concorso.

Cristiana Priore

Lampadine a LED: quale scegliere? Un terzo non rispetta le regole UE

$
0
0

lampadine led risparmio energetico

LED, una tecnologia che ha rivoluzionato il mondo dell'illuminazione nell'ottica del risparmio energetico. Proprio ai tre ideatori del nuovo sistema a basso consumo energetico e di lunga durata per l'illuminazione è stato appena assegnato il Nobel per la Fisica 2014. Ma le lampadine LED non sono tutte uguali. E non tutte rispettano il regolamento europeo.

Dopo la messa al bando delle lampadine a incandescenza e la diffusione delle lampadine a fluorescenza compatte (CFL) sugli scaffali dei supermercati e nelle nostre case stanno arrivando sempre più le lampadine a LED (Light Emitting Diode, diodi a emissione luminosa) in classe A+ e A++.

Molti di noi le acquistano nella speranza di tagliare i costi della bolletta della luce. E' sempre utile controllare le etichette delle lampadine LED, per capire sia i relativi consumi che la loro resa cromatica. Come riconoscere le lampadine migliori? 80 nuove lampadine sia CFL che LED sono state sottoposte a appositi test di valutazione.

Si tratta di lampadine considerate ad alta efficienza energetica e in vendita in tutta Europa. Perché scegliere le lampadine giuste è importante? La risposta è molto semplice. Il 30% dei modelli testati di recente non rispetta i requisiti minimi del regolamento europeo sull'eco design o non dichiara valori corretti sull'imballaggio.

I test sono stati condotti dai ricercatori del Politecnico di Milano coinvolti nel progetto europeo Premium Light. Il suggerimento per risparmiare? Scegliere lampadine piccole e a basso consumo, da posizionare in punti strategici in ogni stanza e da accendere solo quando ne abbiamo davvero la necessità. Meglio infatti sfruttare sempre il più possibile la luce naturale. Progressivamente potrete sostituire le lampade a incandescenza con i LED, scegliendo le lampadine e i faretti migliori per resa luminosa e risparmio.

Lampadine LED a confronto

lampadine led comparazione

Guarda qui la tabella.

Faretti LED a confronto

faretti led comparazione

Guarda qui la tabella.

Marta Albè

Leggi anche:

Il WWF complice di abusi contro i Pigmei?

$
0
0

survivl international pigmei

Da Survival International, movimento mondiale che si occupa della difesa dei popoli nativi, arrivano pesanti accuse nei confronti del WWF. L'organizzazione per i diritti delle popolazioni indigene denuncia gravi abusi nei confronti dei Pigmei Baka del Camerun sudorientale per mano di squadre anti-bracconaggio sostenute e finanziate dal WWF.

Survival International ricorda che Pigmei è un termine collettivo usato per indicare diversi popoli cacciatori-raccoglitori del Congo e di altre regioni dell'Africa centrale. Alcuni popoli lo considerano dispregiativo e preferiscono evitarlo. Survival ha presentato un'interrogazione alla Commissione Nazionale del Camerun per i Diritti Umani sollecitando un'indagine sugli interventi che considera delle vere e proprie violazioni.

L'organizzazione internazionale spiega che i Baka vengono allontanati illegalmente dalle loro terre ancestrali nel nome della conservazione, poiché gran parte del loro territorio è stato convertito in aree protette, che includono anche zone destinate a safari di caccia.

Pare che i guardaparco e i soldati non si stiano occupando del bracconaggio organizzato e di chi ne tiene le fila, ma che abbiano dato inizio ad una vera e propria persecuzione nei confronti dei Baka, che cacciano solamente per sfamare le loro famiglie. Survival International ha raccolto in un video le testimonianze di alcuni Baka sugli abusi a parte di coloro che vengono definite squadre anti-bracconaggio sostenute dal WWF.

I Baka, accusati di bracconaggio, subirebbero arresti, pestaggi e torture, anche fino alla morte. Le squadre anti-bracconaggio, supportate dal WWF secondo Survival International, avrebbero violato gravemente i diritti dei Baka, ma il WWF continuerebbe a supportarle.

"I popoli indigeni sono i migliori conservazionisti e custodi del mondo naturale. Conoscono le loro terre e ciò che accade su di esse meglio di chiunque altro" - ha dichiarato il Direttore generale di Survival, Stephen Corry. "Se vogliamo che la conservazione funzioni, le organizzazioni conservazioniste come il WWF devono rispettare la legge internazionale, proteggere i diritti dei popoli indigeni sulle loro terre, chiedere a loro qual è il tipo di aiuto di cui hanno bisogno per proteggere l'ambiente, ascoltarli ed essere poi pronti a sostenerli il più possibile. In tema di conservazione, è necessario un radicale cambiamento di mentalità".

Si tratta di una questione molto delicata. Il WWF è davvero coinvolto nel supportare la violenza nei confronti delle popolazioni indigene del Camerun? Ecco come si difende.

"Nell'esprimere indignazione sulla modalità che Survival International ha deciso di seguire per sensibilizzare il pubblico su una faccenda di estrema serietà riteniamo necessario che venga resa pubblica la situazione nella sua interezza affinchè tutti i cittadini siano informati correttamente del lavoro del WWF e di quanto la nostra azione sul territorio con le popolazioni Baka sia diametralmente opposta e lontana dalle accuse che ci vengono rivolte".

Il WWF parla di un vero e proprio attacco denigratorio nei propri confronti e di strumentalizzazione degli organi di informazione.

"In questi giorni è in corso un attacco denigratorio al WWF da parte di Survival International che utilizza strumentalmente anche gli organi di informazione: l'accusa è di finanziare tramite il Ministero delle Foreste del Camerun Guardie antibracconaggio che, nello svolgere la propria attività, ledono i fondamentali diritti umani della popolazione indigena dei Baka".

Secondo quanto comunicato dal WWF, Survival International non conduce alcun progetto sul campo e non si occupa di cooperazione per le comunità indigene, ma lavora a tavolino da uffici remoti, senza mettersi in gioco in prima persona.

"Come dichiarano nel proprio sito Survival non conduce alcun progetto sul campo, né si occupa di cooperazione per le comunità indigene, ma lavora da uffici remoti e principalmente a tavolino e non ha mai fatto nulla per affiancarci sul campo nel difendere in prima persona le comunità indigene. Al contrario il WWF agisce da anni con centinaia di progetti di sostegno allo sviluppo sostenibile in tutto il mondo mettendo a rischio le sue stesse persone sul campo. Un esempio per tutti è la realtà dell'area protetta di Zanga-Shanga al confine tra Camerun e Repubblica centro africana: in queste foreste di pigmei all'arrivo dei genocidi dei Seleka l'unica organizzazione rimasta a fianco di questi popoli è stato il WWF".

Perché Survival non c'era? (Si chiede il WWF).

"Sulla vicenda in Camerun abbiamo chiesto per primi che fosse fatta un'indagine seria ed esterna sui fatti denunciati. In questi giorni invece Survival ha deciso di operare strumentalmente per farsi pubblicità e rasenta con questa operazione l'assurdo puntando il dito contro l'obiettivo sbagliato. Siamo abituati a difenderci da tanti nemici e soprattutto dai poteri forti mondiali, ma ci lascia esterrefatti questa modalità che stavolta proviene da una onlus che dovrebbe operare per i diritti umani e nell'interesse delle comunità locali. Come pensa Survival che questa azione contro il WWF possa veramente aiutare quelle popolazioni?".

Le due organizzazioni riusciranno a trovare un accordo per difendere davvero le popolazioni del Camerun?

Leggi qui le accuse di Survival International.
Leggi qui la difesa del WWF.

Marta Albè

Fonte foto: survival.it

Leggi anche:

Disboscamento illegale: indigeni dell'Amazzonia si scagliano contro i taglialegna (FOTO)

Fichi: 10 motivi per mangiarne di più

$
0
0

fichi benefici

Un frutto  molto amato tipico dell’estate e del mese di settembre è il fico, di cui esistono tantissime varietà, diverse per forme e colori. Questi deliziosi frutti, particolarmente dolci al palato, sono ricchi di proprietà nutrizionali e possono essere consumati sia freschi, quando è stagione, che secchi nel resto dell’anno.

Se si scelgono nella variante secca bisogna però considerare che sono più calorici, l’aver tolto l’acqua infatti fa sì che i nutrienti (e quindi anche le calorie) presenti nei fichi siano più concentrati.

Ma vediamo 10 motivi per mangiarne di più:

 

1) RICCHI DI FIBRE

I fichi sono ricchissimi di fibre, ecco perché spesso sono consigliati a chi soffre di stitichezza o ha problemi intestinali. Sono considerati infatti a tutti gli effetti dei lassativi naturali e al pari di prugne e kiwi sono davvero molto efficaci, soprattutto a stomaco vuoto.

 

2) FONTE DI ENERGIA SUBITO SPENDIBILE

Ricchi di zuccheri, vitamine e sali minerali, i fichi possono essere considerati una buona fonte di energia, deliziosa e 100% naturale, da consumare ogni volta che si ha bisogno di un po’ di sprint in più evitando di ripiegare invece su dolci o caffè.

 

3) OTTIMI PER LE OSSA

I fichi sono ricchi di calcio e di altri minerali, per questo un consumo regolare, associato ad una sana alimentazione e a un po’ di attività fisica, assicura una buona salute delle ossa, così come anche quella dei denti.

 

4) RICCHI DI ANTIOSSIDANTI

Ricchi di polifenoli, antiossidanti naturali, i fichi contribuiscono a mantenere giovani le cellule del nostro corpo e aiutano a prevenire  diversi tipi di tumori tra cui seno, colon e prostata. Naturalmente sempre se associati ad un'alimentazione generalmente equilibrata e a stili di vita sani.

 

5) PREVENGONO LA PRESSIONE ALTA

Le diete ad alto contenuto di sodio possono portare a sviluppare ipertensione, al contrario cibi che combinano insieme potassio, calcio e magnesio e sono invece poveri di sodio possono contribuire a prevenire la pressione alta. Tra questi ci sono proprio i fichi.

 

6) OTTIMI PER LA PELLE

I fichi hanno anche potere antinfiammatorio, ecco perché sia consumarli che applicarli direttamente sulla pelle può aiutare a risolvere problemi come l’acne. L’effetto lassativo di questi frutti, tra l’altro, può aiutare il corpo a smaltire le tossine accumulate, possibile motivo di comparsa di acne e altre problematiche della pelle.

 

7) AIUTANO IL SISTEMA IMMUNITARIO

Dato che i fichi sono pieni di vitamine, minerali e antiossidanti, aiutano il sistema immunitario a svolgere le sue funzioni e quindi a proteggere meglio il nostro organismo dagli agenti esterni.

 

8) MIGLIORANO LA DIGESTIONE

I fichi contengono prebiotici, ovvero quelle sostanze di cui si nutrono i batteri buoni che normalmente vivono nel nostro intestino. Quando la flora batterica è equilibrata ne beneficia non solo la nostra digestione ma tutto il nostro corpo.

 

9) CONTROLLO DELLA GLICEMIA

Anche se sono zuccherini, la presenza nei fichi di sali minerali come potassio e magnesio contribuisce a tenere sotto controllo la glicemia. Ma sarebbero in particolare le foglie di questi frutti che, secondo uno studio, sarebbero in grado di controllare la glicemia alta dopo i pasti.

 

10) OTTIMI IN GRAVIDANZA

I fichi, anche secchi, sono un ottimo spuntino durante i nove mesi di gravidanza, quando aumenta il fabbisogno del corpo di vitamine e sali minerali. In particolare la presenza di calcio in questi frutti contribuisce a raggiungere il fabbisogno giornaliero utile al nascituro per sviluppare correttamente spina dorsale e ossa.

Francesca Biagioli

Leggi anche:

- Io non capisco la gente…che non ci piacciono i fichi!

- Il Fico, frutto settembrino ricostituente Il Fico, frutto settembrino ricostituente 

A Roma acqua e ricariche per il cellulare gratis per tutti grazie ai nasoni hi-tech

$
0
0

nasoniacea

Acqua fresca gratis: a Roma e provincia spunteranno presto dei nasoni hi-tech, ovvero delle fontane tecnologiche che erogheranno acqua, naturale o frizzante, a costo zero. Cittadini e turisti potranno così godere di acqua a 9 gradi, controllata, senza cacciare il becco di un quattrino. E strizzando un occhio all'ambiente. Ma anche ricaricare il cellulare!

Dopo poco più di tre anni dal referendum riguardo alla privatizzazione dei servizi idrici , fanno timidamente capolino iniziative singole in singole città (vedi Firenze): nella Capitale verranno installate oltre 100 "Case dell'Acqua" nei prossimi 3 anni. Si tratta di postazioni da cui prelevare acqua gratis e dove si potrà anche ricaricare smartphone e tablet grazie a delle porte Usb appositamente installate. E non è tutto perché nei monitor presenti nella Case dell'Acqua" sarà possibile anche consultare informazioni di pubblica utilità come metro e info sul quartiere.

Il merito è di Acea, la municipalizzata che gestisce i servizi idrici di Roma, che ha appena presentato il prototipo di fontane tecnologiche che riceveranno acqua dagli acquedotti romani. L'acqua verrà microfiltrata e igienizzata con un sistema a raggi ultravioletti. E l'oro blu sarà così a disposizione gratis per tutti.

"Con le nostre casine, Roma diventa ancora più eco e tante famiglie romane potranno bere acqua frizzante di ottima qualità, risparmiando nella spesa di tutti i giorni – ha dichiarato il Presidente di Acea Catia Tomasetti. Le Casine sono uno strumento di welfare, e sono un segnale concreto di attenzione e valorizzazione del territorio da noi servito. Stiamo costruendo un'azienda sempre più attenta alle necessità dei propri utenti e in grado di gestire servizi e infrastrutture moderne e innovative".

NASONI SOSTENIBILI - A fronte di un'erogazione prevista di circa 60mila metri cubi di acqua ogni anno, le stime prevedono un risparmio di 1.800 tonnellate di bottiglie di plastica, ossia quasi 5mila tonnellate di Co2 in meno emesse per la loro produzione, per il trasporto e per lo smaltimento. Una famiglia tipo di tre persone potrà risparmiare fino a 130 euro all'anno per l'acquisto di acqua minerale. Non male.

nasoni.hi .tech

Niente più scuse, quindi, e nemmeno per gli amanti dell'acqua frizzante che da oggi potranno usufruire di un servizio ecologico e gratuito. Nelle prossime settimane le nuove installazioni sorgeranno nei mercati di Magliana, Laurentino, Casilino 23, Villa Gordiani e nel mercato Appagliatore di Ostia.

nasoni.hi .tech3

Buona bevuta!

Germana Carillo

LEGGI anche:

Eco-water: a Roma arriva la bottiglietta riutilizzabile e ripiegabile per i turisti 

A Firenze acqua gratis (e frizzante) per tutti! Inaugurato il primo fontanello in una piazza storica

Autunno, in Giappone è tempo di foglie d'acero...in tempura!

$
0
0

foglie acero tempura cover

In Giappone sono considerate una vera e propria prelibatezza. Si tratta delle foglie d'acero in tempura. Si attende l'autunno per poter raccogliere le foglie che cadono e preparare questo snack descritto come davvero delizioso.

Spesso si dice che qualsiasi cibo diventa buono se viene fritto, ma avevate mai pensato di poter friggere delle foglie d'acero? In alcune zone d'Italia si preparano le foglie di alloro e di salvia in pastella, una vera delizia, ma la tradizione di friggere le foglie d'acero nel nostro Paese sembra davvero sconosciuta.

Quando ci si ciba di erbe e foglie di piante spontanee si parla di fitoalimurgia. Certo, bisogna saper riconoscere le piante prima di cibarsene, ma con le foglie d'acero, data la loro forma inconfondibile, non ci sono dubbi. Al ristorante giapponese forse avrete assaggiato le alghe o le verdure in tempura.

Il principio per preparare le foglie d'acero in tempura è praticamente lo stesso. All'estero la ricetta è nota coma Maple Tempura. Si prepara una pastella a base di acqua, farina e semi di sesamo, con aggiunta di un po' di zucchero se si vuole un risultato dolce. Le foglie d'acero ricoperte di pastella si friggono in padella per una ventina di minuti, o comunque fino a doratura.

foglie acero tempura 1

foglie acero tempura 2

foglie acero tempura 3

foglie acero tempura 4

foglie acero tempura 5

A quanto sembra le foglie d'acero di per sé non hanno un sapore particolare, per questo si cerca di preparare una pastella gustosa. Pare che la preparazione delle foglie d'acero in tempura risalga a ben 1000 anni fa e che sia nata nella regione di Kansai, nel Giappone centro-meridionale. A Kyoto e Osaka le foglie d'acero in tempura sono un piatto tipico e vengono vendute anche come snack e street food. Chiunque però può raccoglierle facilmente in autunno e prepararle secondo i propri gusti o seguendo le ricette locali. Sareste curiosi di assaggiarle?

Marta Albè

Fonte foto: kotaku.com

 

Leggi anche:

Sushi veg: 10 gustose ricette

Il K2, una montagna di rifiuti: raccolte 15 tonnellate di spazzatura

$
0
0

spazzaturak2

Spazzatura, tanta, sulle cime più alte del mondo. Anche un posto difficilissimo da raggiungere, come il K2, è sommerso dai rifiuti: ben 15 tonnellate. È questo quello che è stato raccolto durante l'ultima campagna di pulizia dell'associazione EvK2CNR.

Da giugno a settembre, i 615 spazzini della montagna hanno portato via più di 3.600 chili di rifiuti umani e 29 carcasse di animali. Un lavoro intenso portato avanti attraverso due campagne, la Keep Karakorum Clean e la Keep K2 Clean 2014.

Numeri che dovrebbero far riflettere e che sono in aumento. La prima campagna di pulizia partita nel 2006 ha riguardato il campo base del K2 e il Gasherbrum: allora furono raccolte tre tonnellate di rifiuti. Tre anni più tardi arrivò la seconda missione, per ripulire il Ghiacciaio Baltoro e il campo base del K2, dove furono raccolte 8 tonnellate di rifiuti. Ma qui venne costruita una piattaforma ecologica per i rifiuti organici a 4.700 mt.

Fino ad arrivare ai giorni nostri. Dal 1°giugno al 1° settembre di quest'anno, il Ghiacciaio Baltoro e alti campi del K2 sono stati perlustrati nell'ambito della terza campagna, che ha raggiunto questa volta 7300 metri e durante la quale sono state raccolte 13 tonnellate di spazzatura e 2.800 chili di rifiuti umani. Non il record in altitudine: nell'estate del 2011 l'altezza raggiunta dall'iniziativa di pulizia è arrivata al di sopra 7.800 metri.

karakorum clean

Il personale di pulizia del progetto è interamente formato dalla gente del posto, che proveniene da diverse regioni del Pakistan. “Dopo anni di attività siamo in grado di prendere in considerazione alcuni risultati: a partire dalle 30 tonnellate di rifiuti raccolti, alle 20 toilettes installate nella zona del Baltoro per evitare rifiuti umani in giro,” spiegano i responsabile del Cnkp (Central National Karakorum Park).

Il parco, lo ricordiamo, fu un desiderio di Ardito Desio, l'uomo che guidò la celebre spedizione italiana sul K2 nel '54. E quest'anno, nell'ambito del progetto Seed il Piano di Gestione del Parco è stato approvato in via definitiva. Una buona notizia visto che introdurrà nuove regole per la gestione dei rifiuti in montagna.

Francesca Mancuso

LEGGI anche:

Fotovoltaico: italiani in missione per ripulire i pannelli solari del K2


5 modi per costruire una lavatrice off-grid con pochi euro

$
0
0

lavatrice fai-da-te

Costruire una lavatrice fai-da-te off-grid con pochi euro per sensibilizzare al tema del risparmio energetico o per dare aiuto alle popolazioni dei Paesi in via di sviluppo. 

Si tratta di una sfida possibile e sono sempre più le persone e le associazioni che danno vita a progetti di lavatrici fai-da-te quasi a costo zero che funzionano davvero bene anche senza la corrente elettrica e con un consumo ridotto di acqua. Ecco 5 tra i progetti più interessanti di lavatrici fai-da-te economiche e ecologiche.

1) Off-Grid Laundry Machine

Ecco un'idea economica e originale per fare il bucato a costo zero, adatta per chi ha un giardino, o magari in campeggio, oltre che nelle zone rurali. A patto di utilizzare detersivi e saponi non inquinanti. Il design di Off-Grid Laundry Machine permette di fare il bucato in soli 20 minuti senza usare la corrente elettrica. E' sufficiente la forza muscolare. Si tratta indatti di una lavatrice manuale. E' portatile e la si può costruire a costo contenuto. Basta avere a disposizione un secchio e delle assi di legno da cui ricavare la struttura. Questa lavatrice è già stata realizzata e adottata in Nepal, nella località di Hyanja, per risolvere il problema del mancato accesso alla rete elettrica. Qui il tutorial con tutte le istruzioni.

Off-Grid Laundry Machine

2) Up-Stream

Una lavatrice a pedali realizzata con materiali riciclati per soli 4 dollari. Si tratta di Up-Stream. Il trucco è proprio quello di andare alla ricerca di materiali di recupero, così come hanno fatto due studenti di disegno industriale della Philadelphia University. Funziona grazie all'energia prodotta direttamente dall'uomo con i movimenti del corpo e la pedalata. Non occorre nessun allacciamento alla corrente elettrica. La parte principale è formata da un secchio con copertura di gomma, utile per strofinare i panni così da rimuovere al meglio le macchie. Per usare questa lavatrice a pedali basta servirsi del secchio come se si trattasse del comune cestello in cui inserire panni e sapone, con l'aggiunta di acqua.

Leggi anche: Up-Stream: la lavatrice a pedali realizzata con materiali riciclati per soli 4 dollari

3) DIY Washing Machine

Cosa succede quando si uniscono un secchio e uno stantuffo per WC? Off-Grif.net spiega che con questo stratagemma si può realizzare una lavatrice fai-da-te con pochi euro. Le mani e i movimenti delle braccia fanno da motore per un meccanismo molto semplice. Per usare questa lavatrice fai-da-te basta riporre gli abiti da lavare sul fondo del secchio, riempire d'acqua fino a coprirli e aggiungere del detersivo ecologico, ancora meglio se si tratta di sapone fatto in casa. Ha parere di chi l'ha creata e utilizzata, questo metodo funziona benissimo, anche per lavare capi bianchi e delicati come le camicie. Una via di mezzo tra il bucato a mano e in lavatrice che darebbe comunque ottimi risultati facendo risparmiare acqua e elettricità. Qui il tutorial completo.

diy washing machine

4) DIY Clothes Washer

Ecco una lavatrice fai-da-te realizzata solamente con 3 secchi di plastica capienti, 1 coperchio e uno stantuffo. Sul fondo del secondo secchio si praticano alcuni fori, mentre il lavaggio avviene nel primo secchio – che rimane senza fori – utilizzando stantuffo e coperchio. Una volta lavati, si spostano i vestiti nel secchio con i fori sul fondo, da posizionare nella vasca da bagno, nella doccia o all'aperto. Per strizzare i vestiti vi potrete sedere addirittura sopra il secchio dopo aver posizionato il coperchio e lo stantuffo. Meglio abbondare con i buchi sul fondo del secchio per facilitare la fuoriuscita dell'acqua. In questo modo gli abiti risulteranno ben lavati e strizzati. Un bell'esperimento per rendersi conto che l'elettricità non sempre è fondamentale. Qui il video tutorial.

{youtube}lr07H4PIVDY{/youtube}

5) Lavatrice a pedali

Ramya Jose, una ragazzina indiana di soli 14 anni, ha dato vita a una lavatrice a pedali per fare il bucato. Molte famiglie in India non possono permettersi di acquistare una vera lavatrice o non hanno accesso alla rete elettrica. La lavatrice a pedali consente di risparmiare energia, risorse e pedali. Remya l'ha costruita recuperando alcuni pezzi in un negozio di auto locale. Ora le basta pedalare per 3 o 4 minuti per il lavaggio, con altri 4 minuti circa di pedalata veloce per il risciacquo. Lei e la sorella ora si occupano del bucato per tutta la famiglia in modo conveniente e divertente.

Leggi anche: Lavatrice a pedali: in India l'invenzione della 14enne Ramya Jose

{youtube}3gkBD8buBkU{/youtube}

Marta Albè

Leggi anche:

Giradora, la lavatrice a pedali per soli 40 dollari

10 prototipi di lavatrici ecologiche per risparmiare acqua e energia

 

Biodiversità: l'Onu chiede azioni veloci e decise per il raggiungimento degli obiettivi al 2020

$
0
0

unep

Piccoli risultati e qualche significativo successo sul fronte della tutela globale della biodiversità. In occasione della 12a riunione della Conferenza delle Parti della CBD (Convenzione sulla diversità biologica) in Corea del Nord, si è fatto il punto sulla situazione degli obiettivi di biodiversità di Aichi (detti appunto Aichi target) da raggiungere previsti dal Piano strategico per la biodiversità 2011-2020 di Nagoya.

Sono state illustrate le conclusioni del Global Biodiversity Outlook 4, la relazione di sintesi della CBD, la quale dimostra che nonostante i significativi progressi verso il raggiungimento degli Aichi Target, restino necessarie azioni urgenti, audaci e innovative da parte dei governi se si vogliono soddisfare gli impegni per la tutela della biodiversità previsti per il 2011-2020.

Il raggiungimento degli Aichi Target contribuirebbe in maniera significativa a garantire il ruolo predominante della biodiversità come fattore da tutelare a prescindere perché componente fondamentale del sistema Terra. La tutela della biodiversità contribuirebbe in modo sostanziale alla riduzione della fame e della povertà, al miglioramento della salute umana, ma anche ad assicurare un approvvigionamento sostenibile di energia, cibo e acqua pulita. Tutte le priorità globali previste dal programma di sviluppo post 2015.

Qualora si comprendesse il ruolo che assume la biodiversità, integrata con gli obiettivi di sviluppo sostenibile la si potrebbe portare al centro dei dibattiti politici e decisionali come argomento principale, cosa che si augura anche Ban Ki-moon. 

"La gestione responsabile della biodiversità del nostro pianeta" ha aggiunto anche Achim Steiner, sottosegretario generale ONU e direttore esecutivo del Programma delle Nazioni Unite (UNEP) "non è solo motivata da un comune senso di responsabilità verso le generazioni future. I fattori che spingono i responsabili politici per salvaguardare la biodiversità sono sempre di natura economica. Senza biodiversità sana, i mezzi di sussistenza, i servizi ecosistemici, habitat e la sicurezza alimentare sarànno compromessi. "

I progressi compiuti fino ad oggi danno la possibilità di credere che si possa raggiungere la fine della perdita di biodiversità, e insieme raggiungere gli obiettivi globali relativi al cambiamento climatico, il degrado del territorio e lo sviluppo sostenibile.

In attuazione del Piano Strategico Per La Biodiversità 2011-2020, nonostante si siano fatti enormi passi avanti sul fronte della aree protete (aumentate del 17%) delle risorse genetiche (maggiormente accessibili) e dei piani di azione nazionali (con strategie di biodiversità mirate nei singoli stati), urgono ulteriori sforzi affinché vengano centrati gli obiettivi fissati. In particolare: 

 - Dimezzare il tasso di perdita di tutti gli habitat naturali, comprese le foreste;

- Riduzione dell'inquinamento, anche da eccesso di nutrienti come azoto e fosforo che continuano a rappresentare una minaccia molto significativa per la biodiversità e per i servizi ecosistemici a livello globale; 

- Riduzione delle molteplici pressioni sugli ecosistemi vulnerabili al cambiamento climatico e acidificazione degli oceani, come ad esempio le barriere coralline;

- impedire l'estinzione di specie minacciate e migliorare il loro Stato di conservazione perchè  per uccelli, mammiferi, anfibi e coralli non ci sono segni di miglioramento;

- ripristiare almeno il 15 per cento degli ecosistemi, in quanto nonostante gli sforzi per la conservazione c'è ancora una perdita netta di foreste;

Nessuno degli Aichi Target infatti essere affrontato singolarmente poiche strettamente correlati. Quindi appare chiaro come gli sforzi debbano riguardare tutti gli obiettivi comuni, altrimenti si rischierebbe di comprometterne l'efficacia e i benefici.

Tuttavia, il raggiungimento degli obiettivi comuni richiede cambiamenti nella società, come innanzitutto una migliore consapevolezza ambientale correlata a comportamenti sostenibili che comportino meno spreco di risorse naturali e abitudini consumistiche più moderate e ragionate. 

Cristiana Priore

LEGGI anche:

I 10 prodotti di uso comune che contribuiscono alla deforestazione

WWF: una Terra non ci basta piu'. E nel 2050 ce ne vorranno tre

In Olanda la casa aperta a tutti fatta con porte e finestre riciclate (FOTO)

$
0
0

BowHouse5

Vecchie porte e finestre, che farsene? Nulla. Sbagliato. È possibile infatti usare gli infissi usati per costruire una casa. Un edificio prodotto con materiali riciclati non è un'utopia ma il frutto del lavoro e della fantasia dell'architetto francese Stéphane Malka che ha realizzato una struttura temporanea della sua “Bow House” nei Paesi Bassi, a Heerlen.

Già noto nel settore per le installazioni di guerrilla e l'architettura parassita, Malka ha all'attivo un complesso residenziale all'Arche de la Défense e alloggi per gli studenti fatti da pallet apposti su una parete.

Alla base del suo lavoro, una filosofia di pensiero: è possibile trasformare i quartieri abbandonati delle città abbandonati in bizzarri spazi abitativi usando materiali riciclati. Da qui nasce il suo ultimo lavoro, la caratteristica Bow-House, progettata come un rifugio , dove chiunque può vivere temporaneamente e a titolo gratuito.

Facilità di costruzione. Oltre a riutilizzare materiali altrimenti trasformati in rifiuti, la Bow-House può essere messa in piedi in poco tempo perché è basata su un sistema flessibile che può essere montato in qualsiasi spazio pubblico con una parete vuota. Una sorta di strato vetrato appoggiato ad una struttura solida già esistente che dà luogo ad un patchwork di infissi e porte assemblati in ordine casuale.

BowHouse6

Quella realizzata in Olanda si estende su due livelli e ha una terrazza fatta d'erba. Porte ovunque, meno che all'ingresso, ma uno spazio sempre aperto pronto ad accogliere chiunque si trovi a passare in zona.

Ecco alcune immagini:

 {igallery id=6805|cid=463|pid=1|type=category|children=0|addlinks=0|tags=|limit=0}

Realizzato a basso costo, l'edificio fatto di vecchie finestre può essere ricostruito ovunque. Considerato dall'architetto come estensione di una piazza pubblica, la Bow-House “è un'unità abitativa aperta, letteralmente in continuità con lo spazio pubblico, aperta a tutti i passanti,” spiega sul proprio sito Malka.

nicklilahwebby-1024x640

Un'idea già battuta ma non per questo meno interessante. A lavorare su un progetto simile sono stati anche Nick Olson e Lilah Horwitz che circa un anno fa hanno lasciato il lavoro per dedicarsi alla realizzazione del loro sogno: costruire una baita in montagna, nel West Virginia, usando vecchie porte e finestre. E il risultato è a dir poco suggestivo.

Francesca Mancuso

Foto: StephaneMalka

LEGGI anche:

La casa nel bosco fatta con le finestre riciclate (VIDEO E FOTO)

10 zanzariere fai-da-te per letti e finestre

Idee per riciclare le vecchie finestre

Un rifugio costruito con finestre riciclate

Addio Goccia, cucciolo di delfino scuoiato in Sardegna per essere mangiato (FOTO)

$
0
0

goccia

È stato scuoiato da mani esperte. Goccia, il cucciolo di delfino di 3 mesi che era stato adottato da Golfo Aranci, è stato ritrovato abbandonato sull'arenile di Cala Moresca, in Sardegna, con il corpo "sezionato", privo della parte dorsale, quella commestibile.

Non sembrano esserci dubbi sul fatto che il piccolo cetaceo sia stato fatto a pezzi per finire in tavola, tanto che l'Ufficio circondariale marittimo di Golfo Aranci ha aperto un'indagine. Secondo l'ipotesi più accreditata Goccia sarebbe rimasto imbrigliato nelle reti di pescatori nelle acque tra l'isola di Figarolo e l'Area Marina Protetta di Tavolara Coda Cavallo. Con tutta probabilità, gli uomini lo avrebbero issato a bordo di un peschereccio, per poi ucciderlo e sezionarlo.

D'altronde appena un anno fa era stato un servizio del programma Le Iene a portare alla luce questo orribile e macabra prassi, svelando che in molti ristoranti italiani è possibile oridnare carne di delfino. Come fanno i ristoratori a procurarsi i filetti di un animale che è vietato catturare nel nostro Paese?

Si tratta proprio di esemplari che si incastrano per sbaglio nelle reti, spesso sapientemente gettate proprio nei luoghi in cui possono essere catturati (e che i pescatori non esitano a prendere a bastonate in testa per ucciderli). Ecco perché è probabile che la stessa triste sorte sia capitata a Goccia. 

delf morto

Dagli esami eseguiti dai veterinari dell'Area Marina Protetta, infatti, sarebbero evidenti i graffi causati dalle reti. Sono tuttora in corso, invece, ulteriori accertamenti per individuare eventuali responsabili. 

Roberta Ragni

Fonte e Photo Credit La Nuova Sardegna

Leggi anche:

Carne di delfino: si serve illegalmente nei ristoranti italiani

Meditare: 10 motivi scientificamente provati per farlo almeno 10 minuti al giorno

$
0
0

meditazione motivi benefici

Chi si è avvicinato da tempo, in modo costante e serio, alla pratica della meditazione probabilmente è già a conoscenza dei suoi effetti benefici sulla mente e sull'equilibrio emotivo. I benefici della meditazione stanno trovando sempre più conferme da parte del mondo scientifico, che cerca di verificare gli effetti della meditazione sul nostro cervello, sulla capacità di provare dolore, sulle performance lavorative e sulla gestione dello stress.

Ecco 10 motivi scientificamente provati per cui dovreste continuare o iniziare a meditare con costanza.

1) Rimedio naturale per ansia e depressione

La meditazione è tra i migliori rimedi naturali per ansia e depressione. Possono bastare 30 minuti al giorno di meditazione per aiutare a combatterle, con effetti superiori a quelli che potrebbe dare un placebo e addirittura in alcuni casi paragonabili a quelli dei farmaci antidepressivi. I risultati più incoraggianti in proposito riguardano sessioni di meditazione di circa 30-40 minuti al giorno. Si tratta di quanto emerso da uno studio condotto presso la Hopkins University School of Medicine, i cui risultati sono stati pubblicati su Jama Internal Medicine.

Leggi anche: Meditazione: il miglior rimedio naturale contro ansia e depressione

2) Vaccino per influenza

La meditazione è il miglior vaccino per l'influenza. I ricercatori sono giunti a questa conclusione dopo aver effettuato un test di 8 settimane su un gruppo di volontari formato da 154 persone adulte di entrambi i sessi. Il dottor Barret, che ha coordinato lo studio, ha dichiarato che la meditazione e l'esercizio fisico possono essere d'aiuto per prevenire l'influenza, sottolineando che i vaccini influenzali sono soltanto parzialmente efficaci e funzionano unicamente per tre ceppi di influenza ogni anno. La meditazione mindfulness ha garantito benefici del 30-40%, una scoperta molto importante di cui tenere conto nelle prossime ricerche.

Leggi anche: Influenza: la meditazione, il miglior vaccino

3) Ridurre il dolore fisico

La meditazione aiuta a ridurre il dolore fisico. I ricercatori americani hanno effettuato un test su 15 volontari. Dopo aver indotto dolore fisico nei partecipanti, i soggetti hanno seguito 4 lezioni di meditazione da 20 minuti ciascuna, durante le quali hanno praticato tecniche di concentrazione  focalizzate su pensieri, emozioni, situazioni e respiro. Dopo il breve corso di meditazione il dolore dei volontari è diminuito dall'11% al 91%. Un buon risultato. E tentare, dopotutto, non può avere effetti collaterali.

Leggi anche: La meditazione per ridurre il dolore fisico

4) Migliorare memoria e concentrazione

La meditazione non soltanto aiuta la memoria e la concentrazione grazie alle tecniche di rilassamento che donano maggiore lucidità al cervello, ma aumenta anche la materia grigia. Uno studio condotto dal Massachusetts General Hospital per la prima volta ha misurato con esattezza l'effetto cerebrale delle tecniche di rilassamento e i risultati ottenuti sul cervello umano. E' emerso che 8 settimane di meditazione e pratiche antistress producono effetti importanti su memoria e empatia.

Leggi anche: La meditazione aumenta la materia grigia del cervello

5) Benessere fisico e psichico

Da uno studio condotto di recente in Australia a arriva la conferma degli effetti benefici della meditazione a livello sia fisico che psichico. Gli esperti si sono occupati di valutare gli effetti di una pratica meditativa svolta con costanza su di un gruppo composto da 350 praticanti di Sahaja Yoga, un metodo che ha come fine ultimo lo svuotamento della mente mediante l'azzeramento dei pensieri. Gli esperti hanno concluso che chi si dedica alla meditazione da almeno due anni possiede il 10% di equilibrio mentale in più rispetto a chi non si è mai avvicinato a questa pratica.

Leggi anche: La meditazione per il benessere fisico e psichico. La conferma dell'Australia

6) Alleviare lo stress

Uno studio condotto di recente presso la Carnegie Mellon University ha evidenziato che in pochi giorni la meditazione mindfulness può alleviare lo stress e aumentare la resistenza delle persone alle pressioni provenienti dall'esterno, ad esempio dall'ambito lavorativo. Per tre giorni i volontari hanno seguito una pratica quotidiana di meditazione di 25 minuti. La meditazione aiuterebbe sia a ridurre la concentrazione dell'ormone dello stress (cortisolo) sia a diminuire la percezione personale di stress dichiarata dai pazienti stressi prima di sottoporsi al training meditativo.

Leggi anche: Stress: la meditazione mindfulness lo allevia in soli 3 giorni

7) Aspirare alla vera felicita'

L'uomo più felice del mondo è un monaco tibetano e ciò non ci stupisce. Matthieu Ricard si è dedicato con regolarità alla meditazione per decenni e un esperto della University of Wisconsin ha voluto analizzare lo stato delle sue onde cerebrali, tramite l'applicazione di speciali sensori sulla sua testa. Ne è emerso che il suo cervello è in grado di produrre un livello di onde gamma mai registrato prima per quanto riguarda attenzione, apprendimento e memoria. Inoltre il suo emisfero sinistro è risultato molto più attivo rispetto all'emisfero destro del cervello, a riporva della sua inconsueta propensione alla felicità e alla positività. Tutto merito della pratica costante della meditazione.

Leggi anche: Matthieu Ricard; è un monaco buddista l'uomo più felice del mondo

8) Aumentare la produttivita'

Meditare aiuta ad incrementare la produttività sul lavoro. La motivazione è presto detta. Grazie alla meditazione la nostra mente impara a porre la massima attenzione al momento presente. Con la pratica della meditazione, possiamo abituare il cervello a raggiungere la massima concentrazione in qualsiasi momento, a partire dalle situazioni che la richiedono maggiormente, come l'ambito lavorativo. Studi scientifici hanno evidenziato gli effetti della meditazione sulle onde cerebrali. Nei momenti di meditazione profonda le onde cerebrali passano dalla tipologia beta, tipica dello stato di veglia, alla tipologia theta e delta. Si tratta di una prova della neuroplasticità del cervello, che è in grado di modificare se stesso in base agli stimoli provenienti dall'esterno, dall'ambiente e dal corpo.

Leggi anche:
Mindfulness: meditare e rilassare la mente per aumentare la produttivita'
La mindfulness migliora le prestazioni lavorative

9) Favorire l'empatia

I ricercatori della Northeastern University di Boston hanno indagato i benefici della meditazione sullo stato esteriore ed interiore di chi la pratica. In particolare hanno valutato che la meditazione favorisce l'empatia tra le persone, promuove i migliori sentimenti e i comportamenti virtuosi, riportandoli alla luce dalla coltre sotto cui possono essere rimasti nascosti anche a lungo a causa delle continue problematiche quotidiane, della vita frenetica e delle convenzioni sociali.

Leggi anche: La meditazione favorisce l'empatia. La conferma della scienza

10) Conoscere meglio se stessi e i propri limiti

La meditazione mindfulness è uno strumento importante per conoscere meglio se stessi e i propri limiti. Aiuta a rivolgere l'attenzione al momento presente e il proprio sguardo interiore verso il sé più profondo. L'efficacia della mindfulness è stata confermata dalle ricerche condotte presso la Washington University di St. Luis, che la descrivono come uno strumento per migliorare la conoscenza di se stessi, valutare pregi e limiti e ritrovare un buon equilibrio interiore.

Leggi anche: Mindfulness: conoscere se stessi per vivere meglio

Marta Albè

Leggi anche:

10 motivi per praticare Yoga (sesso compreso)
10 modi a impatto zero per ridurre lo stress

 

Viewing all 14412 articles
Browse latest View live


<script src="https://jsc.adskeeper.com/r/s/rssing.com.1596347.js" async> </script>