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Depressione post partum: le neomamme possono superarla con un’app

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depressione post partum

Depressione post partum: ovvero quando quel frugoletto appena nato piange e strepita e voi proprio non sapete da dove cominciare. Dalle lacrime ininterrotte – le vostre – al bisogno di solitudine e di staccare la spina, dal senso di inadeguatezza fino ai casi più gravi come l'infanticidio, la depressione che può seguire la nascita di un bebè si veste di molteplici forme. E tutte, in ogni caso, non consentono una vita tranquilla né tanto meno un rapporto sereno col proprio pargolo. 

Di depressione post partum se ne dovrebbe parlare di più. Anche perché, e non stento a crederci, ne soffrono ben 80mila delle 550mila donne che partoriscono ogni anno in Italia, dunque una ogni sette. Secondo alcune indagini, un terzo delle donne affette da questa condizione era già malata prima, un terzo si ammala nel corso della gravidanza e un terzo ancora dopo il parto, fino a un anno di vita del bambino. E la cosa allarmante è che solo una mamma su quattro riceve una cura adeguata: il resto si vergogna della propria condizione.

Di questo si parlerà al convegno organizzato da Strade Onlus, associazione per lo studio e il trattamento della depressione, e Rebecca Fondazione in programma oggi a Roma, con l'obiettivo di dare una spiegazione alla debolezza della madre, combattuta in ogni caso tra la sofferenza sua personale e il desiderio di amare il proprio figlio.

"Proporremo la definizione di maternità a basso funzionamento – dichiara Antonio Picano, specialista in psichiatria e psicoterapia e dirigente di psichiatra presso l'ospedale San Camillo di Roma e presidente di Strade Onlus - come concetto capace di dare una risposta unitaria a tutte le manifestazioni del disagio della madre durante la gravidanza e nel post partum. Il problema centrale è infatti la disabilità indotta nel figlio a causa della difficile condizione della madre. Aiutare il funzionamento materno significa garantire ai bambini lo sviluppo della proprie potenzialità, nella salute e nella libertà".

Insomma, fondamentali sarebbero la formazione e il riconoscimento precoce della depressione. Per questo motivo l'associazione ha sviluppato un software, chiamato Rebecca Blues, un'app scaricabile gratis su smartphone e tablet e che comprende un social network con il quale si potrà rafforzare il rapporto col proprio medico (che può essere il suo medico di base, il ginecologo, il pediatra del bimbo, lo psicologo...) e ci si potrà formare, insieme con il partner e il resto dalla famiglia.

Una sorta di sistema di "autodiagnosi basato su mobile". Ma come funziona? Basterà registrarsi nel programma, poi viene tutto automatico: sul cellulare periodicamente compare un test e, in base alle risposte che la mamma digita, al medico arriva un semaforo verde (tutto va bene), giallo (preallarme) o rosso (emergenza).

Ci voleva uno smartphone per superare la depressione post-partum? Beh, per adesso vediamola  come un altro tentativo e speriamo abbia riscontri positivi. Vero è, infatti, che a tutt'oggi il nostro servizio sanitario nazionale non prevede un'assistenza specifica per le madri depresse.

"Contrariamente agli altri Paesi europei - spiega Picano - in cui ci sono dei centri di accoglienza e trattamento madre-bambino, in Italia, la donna è costretta a seguire il percorso di cura in situazione di promiscuità con altri malati mentali gravi. Per questo abbiamo realizzato uno sportello dedicato esclusivamente al supporto e alla consulenza della maternità presso l'Ospedale San Camillo di Roma".

Un sistema di massa che avrà costi decisamente bassi e che supera le strategie più complesse (e meno invasive) degli interventi domiciliari. Il programma è pensato su scala nazionale e presto dovrebbe essere diffuso anche in altri ospedali d'Italia.

Germana Carillo

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Famous Chunkies: quando i supereroi dei fumetti diventano obesi. Le illustrazioni di Alex Solis

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chubby orsetti del cuore

Cosa succederebbe ai supereroi e ai personaggi più famosi dei fumetti e dei cartoni animati se mangiassero solo cibo spazzatura? Diventerebbero obesi, da idoli a oggetto di scherno. In una società dove giorno dopo giorno sembrano contare solo le apparenze e dove essere in soprappeso diventa una colpa, al di là dei motivi per cui lo si è, è arrivato il momento di riflettere sulla necessità di un maggior rispetto verso gli altri.

L'illustratore Alex Solis ha dato vita al prgetto Famous Chunkies. Si tratta di una serie umoristica destinata ai personaggi famosi dei cartoni animati e dei fumetti, ma anche del mondo del cinema. L'idea nasce per sensibilizzare alla diffusione di abitudini alimentari scorrette, basate essenzialmente sul junk food.

Se guardiamo al soprappeso come a un problema legato soprattutto all'alimentazione e alla vita sedentaria, è facile riconoscere che l'età in cui le abitudini alimentari scorrette hanno inizio è sempre più bassa. Ma è anche vero che se il soprappeso è legato soltanto ad una dieta sbagliata e alla vita troppo sedentaria (e non a patologie gravi), il problema può essere risolto fin da subito, con l'aiuto degli esperti e con il supporto della propria famiglia.

Alcune persone si sentono bene nella propria pelle anche con qualche chiletto in più, mentre altre soffrono in silenzio e magari entrano in una spirale che non permette loro di perdere peso nonostante gli sforzi. Ecco perché non dobbiamo mai, per nessun motivo, giudicare una persona per il suo aspetto, tantomeno per il peso.

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Sappiamo bene che il soprappeso e l'obesità infantile si stanno trasformando in un'epidemia, non solo negli Stati Uniti. La colpa non può essere certo dei bambini. Quale ruolo hanno la scuola, l'educazione in famiglia e la pubblicità in tutto questo? I disegni di Alex Solis forse a prima vista ci fanno sorridere, ma dovrebbero anche insegnarci che essere di buon esempio, in diversi ambiti, può aiutare a migliorare la qualità della vita e l'atteggiamento di chi ci circonda.

Guarda qui tutte le immagini.

Marta Albè

Fonte foto: whudat.de

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Il Sole "si traveste" da zucca di Halloween: le immagini della Nasa

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Halloween Sun 2014

Manca poco ad Halloween. Deve essersene ricordato anche il nostro Sole, che qualche giorno fa, ha fatto una strana faccia che ricorda “Jack-o'-lantern”, la celebre zucca col ghigno, lavorata a mano proprio per i festeggiamenti di Halloween.

Mercoledì scorso, lo stesso giorno in cui gli occhi del mondo erano rapiti dalla seconda eclissi totale di luna del 2014, gli strumenti della Nasa erano invece puntati sul sole, cogliendo un'immagine spettrale della nostra stella.

Le regioni attive del sole si sono combinate fino a formare qualcosa che ricorda il viso di un Jack-o-lantern, l'8 ottobre,” ha spiegato la Nasa. “Le regioni attive appaiono più luminose perché quelle sono le aree che emettono più luce ed energia, sono i marcatori di un set intenso e complesso di campi magnetici in bilico nell'atmosfera del sole, la corona. Questa immagine fonde insieme due serie di lunghezze d'onda a 171 e 193 Angstrom, tipicamente colorate in oro e giallo, per creare un aspetto in perfetto stile Halloween”.

Ad osservare la nostra stella è il Solar Dynamic Observatory della Nasa, il telescopio spaziale che dal 2010 guarda da vicino l'attività del sole non solo per studiarlo ma anche per scongiurare eventuali rischi per la Terra. Nella sua attività, il sole infatti scaraventa lontano da se grandi quantità di particelle, che di tanto in tanto raggiungono il nostro pianeta. E se il più delle volte, l'unico “rischio” è quello di ammirare splendide aurore polari, in altri casi invece ci sono problemi più seri a causa delle tempeste geomagnetiche.

Halloween Sun 2014-2

Anche se l'atmosfera e la magnetosfera terrestri ci proteggono dalla potenza del sole, la penetrazione di particelle ad alta energia nelle nostre cellule potrebbe provocare seri danni alla nostra salute, fino alla morte.

Halloween Sun 2014-3

Tornando ad Halloween, a catturare questa particolare immagine è stato lo strumento HMI, Helioseismic and Magnetic Imager, che studia la variabilità del sole e la sua attività magnetica. Lo strumento sta facendo misurazioni precise per studiare la forma del Sole. Due volte l'anno, spiega la Nasa, viene ruotato di 360 gradi. Questa manovra permette di rimuovere dallo strumento le distorsioni ottiche per determinare con precisione i confini del sole. “Grazie alle osservazioni ad alta risoluzione dello strumento HMI, scienziato solare può misurare se la sfera del Sole cambia nel tempo a seguito del ciclo solarespiega la Nasa.

La nostra stella si starà preparando a festeggiare Halloween?

Francesca Mancuso

Foto: Nasa

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SociaLABelling: il progetto per la certificazione dal basso dei prodotti alimentari

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soul food social labelling

Siamo quello che mangiamo, ma cosa mangiamo veramente? Sappiamo davvero leggere bene le etichette? Forse abbiamo bisogno di un aiuto in più. Su Eppela è appena stato presentato SociaLABelling, un nuovo progetto in crowdfunding per la certificazione dal basso dei prodotti alimentari. L'obietivo? Tutelare i consumatori e rendere la spesa più semplice.

Secondo i ragazzi di Soul Food, gli ideatori del progetto, le etichette che dovrebbero aiutarci a comprendere la composizione dei prodotti sono poco chiare. Inoltre, le certificazioni DOP, DOC e IGT (qui vi abbiamo spiegato le differenze) non bastano a proteggerci dalle frodi e dalle contraffazioni e non tengono conto delle necessità dei consumatori consapevoli: mangiare cose sane, salvaguardare la terra, sostenere i piccoli produttori e produrre meno rifiuti.

Dobbiamo allora diventare food prosumer, cioè consumatori capaci di generare informazione e consapevolezza su ciò che scegliamo e mangiamo, a partire dallo scambio di informazioni con latri consumatori e produttori. In alcuni casi, come quando dal contadino o da un Gruppo d'Acquisto Solidale acquistiamo delle uova o delle torte fatte in casa, stiamo comprando prodotti considerati "fuori legge".

A garantire la loro genuinità non sono i regolamenti, ma le relazioni di fiducia che si instaurano con chi li produce. Il progetto vuole imitare le buone pratiche su cui si basano i G.A.S. e portarle su larga scala. Ecco allora l'idea di creare SocialLABelling, una piattaforma web dove consumatori e produttori possano scambiare e divulgare informazioni sulle caratteristiche dei prodotti alimentari e sull'affidabilità dei produttori stessi. Un marketplace popolare dove i produttori potranno e dovranno svelare tutto ciò che garantisce la genuinità e la bontà degli alimenti che propongono.

socialabelling

La partecipazione sarà gratuita e avrà l'obiettivo fondamentale di creare una Social Label per certificare prodotti e produttori, con informazioni facilmente comprensibili a tutti. Scopri e supporta SociaLABelling su Eppela.

{vimeo}56323740{/vimeo}

Marta Albè

Fonte foto: Soul Food

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Standing Desk: la scrivania portatile in cartone contro la sedentarietà

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standing desk cover

Una scrivania portatile 100% realizzata in cartone. Trascorrere molte ore al giorno seduti alla scrivania non fa per niente bene alla salute e potrebbe risultare tanto dannoso quanto il fumo, secondo gli esperti. Chi lavora in ufficio o in ogni caso alla scrivania trascorre seduto 8 ore o più ogni giorno. Un vero e proprio attentato alla circolazione sanguigna. 

Forse poter alternare la propria posizione di lavoro, stando seduti e poi per un po' di tempo in piedi per scrivere al computer, potrebbe essere d'aiuto. La vita sedentaria è uno dei mali del nostro tempo. Di certo l'uomo non è nato per trascorrere intere giornate quasi immobile, in una posizione spesso scorretta. Ecco che allora da tutto il mondo stanno arrivando idee per progettare delle scrivanie da cui lavorare stando in piedi. Stare per troppo tempo in piedi o seduti non fa mai bene: meglio alternare.

L'ultimo esempio si chiama Standing Desk e arriva dalla Nuova Zelanda. Si tratta di una scrivania pieghevole, in cartone riciclabile al 100%. E' molto resistente, si smonta e rimonta in un attimo e si chiude come una valigetta. Dato che sono previsti costi di vendita piuttosto bassi, non soltanto le aziende e gli uffici, ma anche i liberi professionisti e chi lavora da casa potrà pensare a questa alternativa, da usare tutti i giorni o solo quando serve.

I punti a favore di questa speciale scrivania non sono dati soltanto dalla possibilità di stare in piedi, ma anche dalla leggerezza e dal poco spazio che occupa sia quando è aperta che quando è chiusa. Inoltre, pensando alla fine del ciclo di vita di ogni oggetto, sarà riciclabile del tutto e in breve tempo, a differenza di altre scrivanie composte da materiali più complessi, che rischiano di accumularsi in discarica e di rimanere inutilizzate, occupando molto spazio, per anni.

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Con questa scrivania pieghevole sarà molto semplice creare un'area di lavoro che fino a pochi minuti prima non esisteva, sia a casa che in ufficio. Accostare più scrivanie di questo tipo facilita il lavoro in team, secondo chi l'ha ideata. Le prime scrivanie Standing Desk saranno vendute negli Usa, in Nuova Zelanda e nel resto del mondo grazie al denaro raccolto con un progetto di crowdfunding dedicato, ma l'idea è di realizzarle e diffonderle ovunque per abbattere i costi di spedizione.

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Vi piacerebbe provarla? Supportate su Kickstarter la realizzazione di Standing Desk.

Marta Albè

Fonte foto: kickstarter.com

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StopXam: gli attivisti russi che combattono gli automobilisti maleducati armati di mega adesivi

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StopXam. Ricordatevi questo nome perché ne sentirete parlare. Si tratta di un gruppo di attivisti-vigilantes attivamente coinvolto nella lotta contro la cultura della guida pericolosa e dei parcheggi illegali in tutta l'Europa orientale.

Nata nel 2010 in Russia, oggi l'organizzazione è diffusa anche in Ucraina e Moldavia. L'obiettivo è quello di fermare le cattive abitudine degli automobilisti in maniera cortese (o almeno inizialmente). Il nome StopXam significa infatti 'fermare maleducazione'). Ma i video diventati viral su Youtube mostrano anche scambi più che riscaldati con chi si mette al volante senza rispetto degli altri.

La tecnica è semplice: il primo approccio consiste nell'approcciare il conducente provando a spiegare le cose educatamente. Alcuni automobilisti, una volta recepito il messaggio, tornano sui propri passi, correggendo l'atteggiamento sbagliato. Ma coloro che non lo fanno si ritrovano con un adesivo gigante che copre quasi la metà della loro parabrezza. Sopra un messaggio che non lascia spazio a dubbi: 'Non mi interessa di altre persone, parcheggio dove voglio'.

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Comprensibilmente, la maggior parte dei proprietari non la prendono bene. Alcuni di loro protestano piuttosto violentemente, urlando parolacce e facendo gestacci. Alcuni attaccano i membri di StopXam con piedi di porco, mazze da baseball o pistole. Il gruppo registra ogni interazione e carica i video sul suo canale YouTube.

{youtube}EQm-WZaHrJE{/youtube}

{youtube}K_PmMHGS2mU{/youtube}

Roberta Ragni

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10 cose a cui rinunciare per essere davvero felici

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felicita

A cosa dovremmo rinunciare per essere davvero felici? Alcuni atteggiamenti sono limitanti. Ostacolano le nostre aspettative e il desiderio di vivere meglio e con serenità che tutti noi in fondo al nostro cure proviamo. Ci sono alcune zavorre emotive e alcune abitudini deleterie che possiamo abbandonare se vogliamo intraprendere davvero il cammino della felicità, non banale, ma autentica.

A volte siamo capaci di complicarci così tanto la vita da non saper riconoscere la felicità quando ce la troviamo davanti e quando la viviamo. Ecco 10 cose che dovremmo provare ad abbandonare in cambio della vera felicità. Il percorso potrà sembrare piuttosto duro, ma il premio sarà forse una delle massime svolte della nostra vita, soprattutto se tendiamo ad essere sempre preoccupati, cupi e di umore nero.

1) Competizione

Si può vincere senza competere. Lo sapevate? Ognuno dovrebbe proseguire dritto sulla propria strada, seguendo i propri sogni, desideri e progetti, senza tenere conto degli obiettivi (più belli, più grandi, più elevati...) degli altri e, soprattutto, senza entrare in competizione con loro. Perché la vera sfida è solo con se stessi. La vita non è fatta per essere sprecata in un continuo paragone con chi ci circonda, che siano amici, conoscenti, famigliari o persino perfetti sconosciuti in cui è facile imbattersi nell'era di internet. Guardate dritto alla meta, non lasciatevi distrarre dai traguardi raggiunti dagli altri, ma allo stesso tempo siate aperti all'aiuto e alla collaborazione, ancora una volta senza competizione. Sarete i veri vincitori.

2) Pettegolezzi

Non si tratta di esprimere critiche più o meno costruttive, ma di prendere parte a vere e proprie sessioni di gossip. Il pettegolezzo è un'arma a doppio taglio che sarebbe meglio non impugnare mai. Ci si perde nel pettegolezzo: prima ci si diverte ad essere carnefici e poi si rischia di diventare le prossime vittime. Lasciamo perdere le dicerie, fondate o infondate che siano. Il pettegolezzo è divertente all'inizio e può aiutare ad unire un gruppo di amici o colleghi, ma a lungo andare diventa deleterio. E' inutile. Invece dei soliti pettegolezzi, meglio raccontare qualche barzelletta divertente. Oltre ai comuni pettegolezzi, abbandoniamo anche le cattiverie gratuite espresse verso persone conosciute o sconosciute con qualsiasi mezzo.

3) Giudizi altrui

Solo noi sappiamo chi siamo veramente. Non siamo ciò che gli altri pensano di noi e non siamo nemmeno la somma delle loro opinioni su di noi. Soprattutto, non siamo lo specchio di un giudizio espresso, magari frettolosamente, dagli altri. E non dovremmo mai cadere nella trappola di voler piacere a tutti per ricevere soltanto elogi o per evitare le critiche. La nostra personalità ne verrebbe del tutto snaturata. E' facile dunque ripensare a questo punto all'importanza di essere se stessi senza lasciarsi abbagliare o sottomettere dalle opinioni e dai giudizi di chi ci circonda.

4) Collera

Cerchiamo di abbandonare in fretta la rabbia, la collera e il risentimento quando arrivano a bussare alla nostra porta. Il fegato è l'organo che corrisponde per tradizione alla collera e alla rabbia. Qui si accumulano i sentimenti negativi che possono portare a gravi sofferenze, sia fisiche che emotive. La collera in Ayurveda viene considerata come un fuoco che brucia troppo dentro di noi e che rischia di consumarci. Dal punto di vista dell'alimentazione, contro la collera l'Ayurveda consiglia di consumare cibi rinfrescanti, ad esempio la frutta e la verdura cruda. Anche bere qualcosa di freddo quando sentite la collera salire può aiutare a calmare i sentimenti distruttivi e a chiarificare la mente.

5) Serietà eccessiva

Non prendiamoci mai troppo sul serio. Andiamo alla ricerca della leggerezza sia nei confronti di noi stessi che per quanto riguarda l'immagine che vorremmo dare agli altri del nostro sé. Ciò non significa trasformarsi all'improvviso in giullari. E' importante mantenere serietà nello svolgere la propria professione, ma una cosa è lavorare con scrupolo, mentre altra cosa è essere cupi, sempre troppo concentrati su se stessi, senza mai un sorriso o una parola cortese da rivolgere a chi incontriamo durante le nostre giornate. Sorridere a se stessi e al mondo è la strategia vincente per guadagnare qualche attimo di felicità in più.

6) Rimpianti

Non possiamo cambiare il nostro passato, ma possiamo plasmare il nostro presente e il futuro. Se abbiamo dei rimpianti per un mancato traguardo o per determinati comportamenti nei confronti di noi stessi o di altre persone, molto probabilmente siamo ancora in tempo per cambiare rotta e per trovare la soluzione. Esistono anche rimpianti ormai inutili e problemi irrisolvibili. In questo caso cerchiamo di abbandonare i pensieri e le zavorre che ci legano troppo a situazioni precedenti della nostra vita e andiamo avanti.

7) Preoccupazioni inutili

Se un problema ha una soluzione, perché preoccuparsi? E se non ne ha una, perché preoccuparsene ancora? Le preoccupazioni inutili e insensate sono una perdita di tempo. Fanno in modo che i nostri pensieri continuino ad incanalarsi in un vicolo cieco e a scontrarsi con un muro insormontabile. Se dovete prendere una decisione importante, chiedete aiuto a persone di cui vi fidate, ma poi prendete del tempo solo per voi stessi. Rilassatevi, dedicatevi alla meditazione, passate una giornata di completo svago, magari rigenerandovi camminando in un parco. Mettete da parte le preoccupazioni almeno per alcune ore, dedicatevi ad altro e poi, se esistono, le soluzioni ai problemi arriveranno da sole, magari con un'intuizione improvvisa.

8) Vittimismo

Non sempre siamo vittime. A volte siamo noi stessi a dipingerci come vittime. E' l'atteggiamento chiamato vittimismo, proprio di chi si lamenta oltre il dovuto per problemi di poco conto e di chi crede di non avere alcun ruolo nel poter cambiare il corso della propria vita. Con il vittimismo si tende a mettere da parte le proprie responsabilità rispetto agli obiettivi che ci si era prefissati, compresa la felicità stessa. A volte le situazioni spiacevoli colpiscono anche le persone positive. A differenziarle dalle altre – in particolare da chi fa la vittima – è la capacità di reazione: mettono subito da parte le lamentele e agiscono per cambiare le cose, anche soltanto di una virgola.

9) Perfezionismo

Mirare ad un ideale assoluto di perfezione può far male e portare le persone ad isolarsi. In realtà, dato che ognuno di noi è una persona unica e sempre perfettibile, la perfezione assoluta non esiste. Non si tratta di rinunciare ad impegnarsi al meglio nel lavoro e nelle passioni, ma di vivere in modo più rilassato e di rendersi conto che la riuscita complessiva a volte può contare molto di più dei dettagli imperfetti che ci tormentano. Possiamo fissare una meta realistica e raggiungere l'eccellenza rispetto al nostro obiettivo senza perderci nelle minuzie e soprattutto senza perdere di vista il progetto finale, nella sua totalità e complessità.

10) Denaro

Rinunciare al denaro – o meglio, mettere da parte la bramosia di denaro – è probabilmente la scelta più difficile. Ci sono persone nel mondo che vivono felici senza soldi. Hanno rinunciato al conto in banca e hanno cambiato la loro vita. Sono esempi virtuosi che non tutti riuscirebbero a seguire, ma che potrebbero comunque aiutarci a riflettere. Si dice spesso che i soldi non facciano la felicità, ma che in qualche modo possano essere d'aiuto per ottenerla. Tutto dipende dal tipo di felicità che si desidera raggiungere, se materiale o interiore. Non è detto che una persona molto ricca sia più felice di chi non lo è. Dal nostro atteggiamento verso il denaro e, soprattutto, verso la vita.

Marta Albè

Fonte foto: popsugar.com

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Ex mendicante oggi milionario regala 160mila dollari alla donna che lo ha salvato 20 anni fa

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dai

Un assegno di un milione di yuan in contanti, corrispondenti a oltre 160 mila dollari. È quello che ha ricevuto da un ricco imprenditore Dai Xingfen, una donna della città di Taizhou, nella provincia cinese di Zhejiang. Il motivo? Semplice, se li è meritati per via del suo altruismo e della sua generosità.

Tutto inizia più di 20 anni fa,quando il ricco uomo d'affari che le ha fatto questo regalo era un giovane mendicante di appena 17 anni. A lui e ai suoi compagni di sventura la donna offrì cibo riparo nel suo modesto monolocale. Ha dato loro acqua calda per lenire le vesciche sui piedi e ha anche chiamato un paio di conoscenti per trovare loro lavoro in un'altra città. Prima di separarsi, ha anche offerto i soldi per il biglietto del treno.

Ma la cosa migliore che ha donato loro è stato buon consiglio: "Ha detto che non importa avere un sacco di soldi, ciò che conta è cercare di essere una brava persona". A ricordarlo è Rongfeng, che ora ha 38 anni e non ha mai dimenticato quell'aiuto fondamentale per la sua vita futura.

"Due amici ed io eravamo andati a Taizhou in cerca di lavoro, ma noi non abbiamo avuto successo siamo finiti in strada, senza un soldo, affamati e senza nemmeno le scarpe. Se non fosse stato per la gentilezza di Dai, quel giorno, 21 anni fa, non sarei dove mi trovo oggi", ha ricordato l'imprenditore, che, una volta diventato abbastanza ricco, ha deciso di rintracciare la sua salvatrice e offrirle una grossa somma di denaro come segno della sua gratitudine.

Cos'ha fatto Dai? Ha rifiutato l'ingente somma di denaro: "non potevo prendere il suo denaro, non l'ho aiutato per questo. Mi ha reso molto contenta e sorpresa che si ricordi di me. Ma non posso accettare i soldi", spiega la donna, che però ora ha una bella  targa che recita: "La gratitudine pesa come una montagna".

Roberta Ragni

Photo Credit

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Zafferano bio, corsi gratuiti per imparare a coltivare l'antiossidante più potente che esiste in natura

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zafferano agriturismo cover

In Toscana, l'agriturismo biologico Sant'Egle apre le porte della propria azienda agricola per imparare come si coltiva lo zafferano, antico e miracoloso croco (crocus sativus).

L'appuntamento è a ottobre/novembre, per 20 giorni, ogni mattina all'alba con stivali di gomma, giacca antivento, cappello per il sole e tanto entusiasmo!

La giornata inizia con la raccolta dei fiori per proseguire con la conviviale pulizia dei fiori, dove ci sarà modo di parlare di tutti gli aspetti della coltivazione, per terminare con l'essiccazione. Il pranzo è bio ed è offerto dall'agriturismo.

Zafferano, dal persiano za'faran, significa oro, luce, saggezza rivelata. Noto fin dall'antichità per i suoi effetti benefici sull'organismo, è stato riscoperto in tempi recenti dalla scienza come uno degli antiossidanti più potenti in natura, capace fornire al nostro organismo vitamine, sali minerali ed oligoelementi. Stimola il sistema immunitario, proteggendo l'organismo dall'aggressione di virus e batteri, prevenire lo sviluppo di tumori e malattie degenerative, ostacolando l'azione distruttiva dei radicali liberi, protegge il cuore e le arterie, riducendo ipertensione e ipercolesterolemia, protegge l'apparato respiratorio, allevia i sintomi della tosse e l'asma, riduce i dolori mestruali. Grazie al contenuto di crocetina, aumenta la concentrazione, mitiga la depressione, allevia il mal di denti, protegge il fegato e stimola la digestione.

E' allo studio l'ipotesi che lo zafferano sia in grado di inibire il deposito di alcune proteine presenti nel cervello umano, quando si è in presenza della malattia di Alzheimer.

Oltre la parte miracolosamente curativa, lo zafferano viene utilizzato dall'agriturismo Sant'Egle in cucina! Infatti lo zafferano si sposa gustosamente in piatti salati e dolci ma anche in inaspettati abbinamenti.

zafferano agriturismo1

Per tutti questi motivi, lo zafferano è un rimedio naturale tanto prezioso quanto gustoso!

zafferano agriturismo

Questo Natale l'agriturismo biologico Sant'Egle vuole lanciare un'idea regalo economica, sana ed dal gusto inconfondibile che faccia conoscere lo Zafferano in più varianti, da un bulbo ad un liquore, da un pecorino ad una birra cruda non filtrata, dai pistilli ad un cheese cake, insomma tutto tranne il classico risotto alla milanese!

Maggiori informazioni su www.zafferanobio.it

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Succhi di frutta confezionati: non fanno bene al cuore

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succhi di frutta ipertensio

Vi consigliamo sempre di autoprodurre in casa il più possibile per essere sicuri di ciò che portate in tavola e per evitare preparazioni industriali spesso ricche di conservanti e coloranti. Vi abbiamo proposto anche, al posto dei succhi di frutta confezionati, delle ottime ricette di centrifughe e succhi da preparare in casa. Ebbene rispolveratele, sembra infatti che l’assunzione quotidiana di succhi di frutta confezionati possa avere effetti dannosi sul cuore.

Secondo la ricerca effettuata su un campione di 160 adulti da un team di ricercatori australiani della Swinburne University of Technology, guidati dal dottor Matthew Pase, i succhi di frutta considerati dai più una bevanda sana e genuina in realtà non lo sono in quanto troppo dolci. Sarebbe proprio questa loro caratteristica a mettere a rischio la salute del cuore aumentando la pressione.

Soprattutto se consumati con regolarità ogni giorno aumentano infatti la possibilità di incorrere in infarto o angina. Per arrivare a questa conclusione i ricercatori hanno monitorato i partecipanti per un anno, attraverso un questionario e la misurazione della pressione.

Tra i benefici dei succhi freschi fatti in casa c’è sicuramente l’alto contenuto vitaminico, non si può dire la stessa cosa invece dei succhi confrezionati che, sottoposti a pastorizzazione, hanno un basso contenuto di queste sostanze (in alcuni casi infatti vengono successivamente addizionate alla bevanda). Ma ad essere davvero preoccupante, secondo gli esperti, è la presenza di zucchero che può arrivare ad eguagliare quella dei tanto demonizzati soft drink.

L’Organizzazione mondiale della Sanità consiglia di non consumare più di sei cucchiaini di zucchero al giorno e con una sola porzione di succo di frutta già si può arrivare a questo limite.

Scegliamo quindi di mangiare frutta fresca così com’è, con il suo naturale contenuto di zuccheri e, se proprio abbiamo voglia di una succo, prepariamolo in casa!

Francesca Biagioli

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Greenpeace occupa piattaforma petrolifera nel Canale di Sicilia per dire stop allo "sbocca trivelle"

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greenpeace sicilia

"Più trivelle per tutti? No, grazie Presidente, ai rischi del petrolio preferiamo le rinnovabili". Stamattina gli attivisti di Greenpeace hanno raggiunto e scalato la piattaforma petrolifera "Prezioso" di ENI, nel Canale di Sicilia, al largo della costa di Licata.

Dalla cima hanno rilasciato un enorme striscione con la faccia del premier Renzi spalmata su 120 metri quadri di telo che promette con fiducia "Più TRIVELLE PER TUTTI!". E' la provocazione di Greenpeace e dei suoi attivisti giunti stamane sul posto con la Rainbow Warrior, la nave simbolo di Greenpeace.

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Tanto rumore per....quattro gocce di petrolio messe in croce. Deve intervenire Greenpeace per dare fastidio alla politica italiana che vuole per forza il petrolio del Mediterraneo e garantirsi un'indipendenza energetica dai tradizionali fornitori per ben...otto settimane.

Accanto alla faccia di Renzi, c'è stampata a caratteri cubitali "STOP FOSSIL, GO RENEWABLE", che rappresenta la richiesta degli attivisti e anche di decine di migliaia di persone in Italia. A gran voce ormai in moltissimi chiedono rispetto per il mare e per la gente, l'abbandono di queste politiche folli che trovano l'apoteosi della scelleratezza nel decreto "Sblocca Italia" (Dl 133/2014), che promuove una deregulation selvaggia delle trivelle offshore, con il rischio concreto che si traduca in un vero e proprio "Sblocca trivelle".

Altri attivisti sono sulla zattera di salvataggio gonfiabile ancorata alla piattaforma con altrettanti messaggi per porre un freno alle fonti fossili e alle trivelle preferendom, una volta e per sempre, il cammino delle rinnovabili.

Il nostro Paese dovrebbe essere maggiormente impegnato, avendo la Presidenza di turno del Consiglio UE, a guidare l'Unione verso obiettivi più ambiziosi di difesa del clima. Invece, il governo Renzi vuole dare il via libera allo sfruttamento delle scarse riserve di petrolio presenti sotto i nostri mari a tutti i costi e che la rinuncia per l'opposizione di tre o quattro comitatini locali non sussiste.

E' incredibile come non si voglia ascoltare ragione e perseguire questa politica sballata che contraddice, primo, le affermazioni fatte dal premier a livello globale e, secondo, si contrappone alle politiche energetiche che invece molti paesi dell'Europa stanno realizzando. Senza dimenticare che aggiungeremmo, a tutte quelle che già gravano sulle nostre spalle, altre procedure d'infrazione. In più sembra che solo questo petrolio (pessimo per giunta) garantisca all'Italia una certa entrata economica, dimenticandosi che il vero "petrolio" italiano consiste invece nella tutela del patrimonio paesaggistico, culturale e di biodiversità, unico al mondo.

trivelle greenpeace

Non solo Greenpeace, comunque, ma moltissimi gruppi (migliaia) di persone stanno rimboccandosi le maniche per alzarsi a difesa della bellezza italiana del nostro mare e delle nostre coste.

Greenpeace ha lanciato una "Dichiarazione di Indipendenza dalle fonti fossili", per raccogliere adesioni. Se volete sostenere anche voi la battaglia contro le trivelle, cliccate qui.

Cristiana Priore

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Da Venezia a Copenhagen in bici contro il cambiamento climatico

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bicipernigotti

Una bici, 2mila chilometri e 17 tappe in 4 Paesi europei. Venezia non è mai stata così vicina a Copenaghen, se solo si ha la ferma intenzione di dire stop al cambiamento climatico sensibilizzando l'opinione pubblica. 

L'iniziativa è quella del temerario Daniele Pernigotti, biologo di professione, esperto in cambiamenti climatici e ispettore al Dipartimento Certificazione ed Ispezione di Accredia, Ente unico nazionale di accreditamento.

Lui oggi si mette in groppa alla sua bicicletta e partirà da Venezia, insieme con l'amico Claudio Bonato, per lanciare la sua sfida a favore di un ambiente migliore attraverso 17 conferenze sparse nel Vecchio Continente.

Il tour – che si concluderà il 30 ottobre a Copenaghen alla vigilia della presentazione del 5° rapporto di sintesi sul cambiamento climatico (V Assessment Report) dell'Intergovernmental Panel on Climate Change (IPCC) – sarà infatti composto da una serie di incontri incentrati sull'analisi del problema del cambiamento climatico. Dagli incentivi per le energie rinnovabili, agli strumenti disponibili per l'abbattimento delle emissioni di Co2 per le imprese, fino arrivare al tema delle tecniche edilizie per migliorare l'efficienza energetica degli edifici e delle abitazioni, i temi verranno toccati uno ad uno tutti con un unico scopo: delineare i possibili percorsi per affrontarli concretamente.

bicieuropa

"La nostra scelta di affrontare il viaggio in bici non è casuale", afferma Daniele Pernigotti. "Infatti, il trasporto sostenibile è una delle branchie principali delle ricerche sui cambiamenti climatici. Proprio nel settore dei trasporti c'è oggi una crescita maggiore di emissioni di gas serra e ciò è poi legato alla qualità della vita, oltre che a questioni strettamente ambientali, a iniziare dal traffico". "Invitiamo tutti a partecipare alla nostra pedalata", aggiunge Pernigotti, "anche solo per fare insieme un breve tratto. Perché noi siamo i catalizzatori, non siamo i protagonisti. Il nostro viaggio è solo un modo diverso di affrontare queste tematiche".

I dettagli della spedizione sono a disposizione sul sito web www.ridewithus.eu dove potrete anche localizzare i due ciclisti in tempo reale e vedere a che punto del loro viaggio sono arrivati.
In ogni, ricordatevelo: chiunque potrà unirsi al tour, anche per pochi chilometri!

Germana Carillo

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Sprechi alimentari: costano al Pianeta piu' del PIL italiano

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sprechi alimentari italia pil

Gli sprechi alimentari costano al mondo più del PIL italiano. Superano ormai i 2000 miliardi. Andrea Segrè, direttore del Dipartimento di scienze e tecnologie agro-alimentari dell'Università di Bologna, ha analizzato i dati dell'ultimo rapporto Food Wastage Footprint, che contiene informazioni fornite dalla FAO.

Lo studio arriva proprio in vista della prossima Giornata Mondiale dell'Alimentazione, che si terrà il 16 ottobre. I calcoli effettuati comprendono i costi nascosti dello spreco, che comprende anche lo sfruttamento inutile delle risorse, le conseguenze anche economiche dei cambiamenti climatici e dell'inquinamento, senza contare fondi pubblici e costi legati ai conflitti internazionali.

Le guerre, mascherate dietro motivazioni religiose, scoppiano per lo più per il controllo di risorse naturali, come acqua e fiumi, petrolio, foreste e terreni agricoli da destinare alla produzione di cibo. E' poi ancora troppo grande la piaga dei prodotti agricoli coltivati che rimangono sui campi e che non vengono destinati alla commercializzazione, ad esempio per il loro aspetto imperfetto che porta fornitori e supermercati a scartarli.

Ogni anno il 30% del cibo prodotto nel mondo viene sprecato. Risolvere il problema degli sprechi alimentari e migliorare la distribuzione dei cibi verso chi non ha accesso al loro acquisto è forse l'unica strategia per arginare la fame nel mondo. Soprattutto dato che l'aumento della produzione non si sta rivelando come uno strumento adatto, bensì come un'ulteriore fonte di spreco alimentare e di risorse.

La colpa è in gran parte del settore alimentare e della grande distribuzione, che non sembrano ancora abbastanza responsabili dal punto di vista dello spreco. Ma per la quantità enorme di cibo gettato nella spazzatura ogni anno abbiamo anche noi una parte di colpa, soprattutto quando acquistiamo troppo e la nostra spesa alimentare non è oculata.

Gli sprechi alimentari sono "un circolo che ci porta a pagare un conto salato al pianeta. Ogni anno il 30% della produzione mondiale di cibo va sprecata e il solo valore commerciale di questo spreco supera i mille miliardi di euro"ha sottolineato Andrea Segrè.

Un alimento gettato nella spazzatura è il simbolo di uno spreco molto più ampio, che non riguarda soltanto il denaro speso per acquistarlo, ma anche le risorse idriche, l'energia, i trasporti, l'inquinamento, gli investimenti economici e le emissioni di Co2 che risultano correlati alla sua produzione. Riflettiamo sempre bene prima di comprare e di gettare e facciamo la nostra parte riutilizzando sempre gli avanzi e prestando attenzione alle date di scadenza.

Scarica qui il rapporto Food Wastage Footprint 2014.

Marta Albè

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Clima, nuovo record: il 2014 è il settembre più caldo della storia

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o-SEPT-2014-nasa

 

Il 2014 batte un ennesimo record. Settembre  di quest'anno è stato il più caldo di sempre. Lo rivelano i dati registrati dalla Nasa. Ma non è solo questo il dato inquietante.

Gli ultimi sei mesi del 2014 sono risultati tra i più torridi di sempre. Già aprile scorso si è registrato come il più caldo in assoluto e con concentrazioni di anidride carbonica sono state pari a 400 parti per milione. Una simile concentrazione di CO2 nei database di rilevazione scientifica risulta esserci stata ben 800.000 anni fa o forse anche prima. Anche maggio e giugno hanno raggiunto il record di temperatura insieme con agosto. Sono notizie impressionanti.

Gli scienziati sono concordi nel sostenere che ad influenzare le temperature quest'anno sia la presenza del fenomeno El Nino che sta contribuendo a innescare un massiccio rilascio di calore dall'area tropicale dell'Oceano Pacifico. Potrebbe perdurare anche nel 2015, aumentando così le misurazioni mensili e stagionali.

Da una recente ricerca risulterebbe che il nostro Pianeta sia il più caldo rispetto ad almeno 4000 anni fa e che "senza accorgecene" la civiltà umana stia esplorando fronti di temperatura più alte mai conosciute prima. Tutto questo calore viene in qualche modo immagazzinato nelle acque degli oceani e avrà ripercussioni sia nel breve che nel lungo termine.

I dati relativi agli ultimi sei mesi, tuttavia, tendono ad aggiungersi ad altri che confermano come il riscaldamento globale in realtà non si sia mai fermato, anche se ci sono state tendenze ad un rallentamento registrate a livello locale o regionale. Questi dati però non possono portare ad affermare (come molti hanno ipotizzato) che ci sia stato un vero e proprio momento di "pausa".

Quest'idea è preziosa, più che altro, per quel ramo di scienziati più scettici sul Riscaldamento Globale. In realtà i modelli matematici e l'intersecarsi dei numerosissimi studi scientifici confermano che ci sia stato effettivamente un "rallentamento" ma poco rilevante.

In ogni caso le dinamiche alterate del clima negli ultimi 15 anni hanno continuato a perdurare. In particolare sono le latitudini più settentrionali che si stanno riscaldando più velocemente, in media, rispetto alle altre aree della Terra.

Nel complesso il pianeta si sta riscaldando 2,5 volte più veloce dal 1997.

In un modo o nell'altro le ripercussioni del Riscaldamento Globale si fanno sentire sotto forma di tutti quei cambiamenti climatici stagionali che vanno a minare sicurezza, economia e ambiente. Sia chiaro che la causa scatenante resta sempre l'uomo. I numerosi studi scientifici e le scoperte aumentano di sicuro il nostro bagaglio di conoscenze e la consapevolezza del problema, dall'altro lato però causano allarmismi e confusione nell'accavallarsi delle affermazioni.

La sostanza è che più ne sappiamo meglio è, ma le oscillazioni più evidenti e i dati certi possono trovare conferma solo su intervalli di tempo pari a secoli, se non a vere e proprie ere geologiche.

Resta perciò forte l'urgenza di fare qualcosa per cambiare direzione ora e dare così respiro al nostro Pianeta.

Cristiana Priore

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Clima: il 2014 è stato l'agosto più caldo della storia

Caccia: ciclista impallinata come una lepre

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ciclista ferita caccia

Impallinata da un cacciatore padovano di Bastia, ha riportato ferite alla gamba, al braccio e a un fianco. È la ciclista Christine Koschier della società veronese Fimap, che pare sia stata scambiata per una lepre.

La donna è stata improvvisamente raggiunta mentre pedalava su una strada con altri atleti da alcuni colpi di arma da fuoco. Erano stati sparati da non più di una cinquantina di metri, ben al di sotto del limite dei 150 metri previsto dal regolamento della caccia.

Prontamente soccorsa, è stata trasportata al San Bortolo di Vicenza. Le sue condizioni, riporta Il Giornale di Vicenza, non sono gravi. Intanto i carabinieri stanno ricostruendo la dinamica dell'episodio per formulare il capo di imputazione per il cacciatore. La stagione di caccia, insomma, sta entrando a pieno regime anche quest'anno, con la sua solita scia di vittime collaterali e non.

"Solidarietà a lei, come a tutte le altre vittime umane colpite in soli pochi giorni dall'inizio della stagione di caccia: 3 persone uccise, 6 ferite e migliaia di animali martoriati. Questi episodi ci ricordano una volta di più che la furia dei cacciatori è così cieca da oscurare la loro vista e anche i loro cuori, altrimenti non chiamerebbero "trofeo" quello che è un cadavere nè "sport" quello che è un assassinio. Noi chiediamo al Ministro dell'Interno la sospensione della caccia perché è un'attività letale per tutti", commenta la Lav.

Roberta Ragni

Fonte e Photo Credit

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Svenuta in casa per 2 giorni: anziana salvata dai suoi cani (VIDEO)

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judy

Se Judy Muhe è ancora viva lo deve ai suoi due cani. L'anziana donna di 76 anni, che soffre del morbo di Parkinson e vive da sola, è caduta nella sua cucina e i suoi due Golden retriever, Higgins e Dodger, l'hanno mantenuta in vita fino all'arrivo dei soccorsi ben 48 ore dopo.

Sì, sono stati al suo fianco per due giorni, ora dopo ora, confortandola come meglio hanno potuto, ha riferito ABC News. Judy si era rotta la spalla e perdeva continuamente coscienza. Ma Higgins e Dodger l'hanno mantenuta al caldo e, soprattutto, non l'hanno mai fatta sentire sola, nonostante fossero senza cibo e acqua.

Il racconto della donna, commossa dall'amore che le hanno dimostrato quei figli pelosi, è rotto dalle sue continue lacrime. "Non so cosa avrei fatto senza di loro. Mi dispiace. Amo i miei cani così tanto".


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Il racconto della donna è rotto dalle sue lacrime, commossa dall'amore che le hanno dimostrato quei figli pelosi. "Non so cosa avrei fatto senza di loro. Mi dispiace. Amo i miei cani così tanto".

Per fortuna la vicina Kathy Jacobs, preoccupata per l'assenza dell'amica, ha usato una chiave di riserva per entrare in casa a controllare. È stato allora che l'ha trovata distesa sul pavimento, con i suoi "angeli a quattro zampe" vicino.

Roberta Ragni

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Melatonina: i benefici non solo per l'insonnia

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melatonina

Tutti noi ogni giorno produciamo melatonina, sostanza secreta principalmente dall'epifisi (ghiandola pineale), essenziale al nostro organismo per fare in modo che possa essere sempre perfettamente regolato sul ciclo sonno-veglia.

La caratteristica fondamentale della melatonina è che essa viene sintetizzata quando c’è buio, ovvero la sera e la notte con un picco tra le 2 e le 4 del mattino, successivamente invece si passa ad una fase decrescente e con l’arrivo della luce ecco che, generalmente, tendiamo a smettere di dormire e ci alziamo.

Non sempre però tutto funziona così regolarmente e il ritmo circadiano buio-luce può essere messo a dura prova, soprattutto in alcune situazioni come il jet-lag dovuto a lunghi viaggi in aereo, turni di lavoro in cui si è costretti a dormire in orari diversi ogni giorno, ecc. Ecco allora che sono nati degli integratori di melatonina che vengono consigliati a chi, per diversi motivi, soffre di disturbi del sonno e che sono estratti da vegetali o animali (questa sostanza infatti è secreta anche da piante, animali e microorganismi).

 

INTEGRATORI

Come integratore la melatonina viene utilizzata principalmente per i disturbi del sonno, soprattutto per l’insonnia dovuta a cause esterne (differenti fusi orari, turni di lavoro ecc.) ma anche per regolare il ritmo sonno-veglia di chi semplicemente ha difficoltà ad addormentarsi. Questa sostanza infatti, funziona molto bene nella fase iniziale dell’insonnia dato che diminuisce il tempo necessario a prender sonno rallentando le funzioni dell’organismo e conciliando quindi il riposo.

Diversi integratori a base di melatonina si trovano ormai in commercio sia in farmacia che erboristeria sotto forma di compresse, sciroppi, tisane, ecc. e a volte questa sostanza è utilizzata anche insieme ad altre: vitamine, minerali, erbe o piante con funzioni calmanti e concilianti il sonno.

Per quanto riguarda il dosaggio dell’integratore puro di melatonina le cose negli ultimi anni sono un po’ cambiate, non si trovano più in commercio infatti integratori che contengano una dose maggiore ad 1 mg di melatonina (mentre precedentemente si arrivava anche a 3-5 mg). Questo in seguito alle nuove disposizioni del ministero della Salute, sulla scia del Regolamento Ue 432/2012, che ha classificato dosi maggiori di questa sostanza come un vero e proprio farmaco per usi terapeutici.

Il Codacons, dopo la decisione presa dal ministero della Salute, ha chiesto chiarimenti sulla vicenda (mai ottenuti) al ministro Lorenzin: perché se basta 1 mg di melatonina, fino ad oggi i medici consigliavano dosaggi più alti? E se non ci sono effetti collaterali provati, come mai abbassare i dosaggi anche a persone che li avevano sperimentati con ottimi risultati? Visto che il farmaco, ottenuto con questa sostanza naturale, è stato oggetto di brevetto e viene venduto a prezzi molto più alti dei vecchi integratori ad alto dosaggio, sono tanti i dubbi che sono sorti alle associazioni di consumatori e non solo. Fatto sta che ad oggi la situazione è questa.  

Gli attuali integratori, quindi, contengono 0,5 o 1 mg di melatonina e sono consigliati secondo i diversi dosaggi a seconda del problema da affrontare (0,5 per il jet-lag, 1 per i disturbi del sonno). E’ sempre bene prima di assumere un integratore di melatonina chiedere consiglio ad un esperto che vi potrà suggerire il prodotto più indicato alle vostre esigenze e il periodo di tempo necessario per ottenere benefici.

MELATONINA E TUMORI

Ma la melatonina può essere utilizzata solo per i disturbi del sonno? A detta di molti no, e anche la ricerca scientifica negli ultimi anni si sta sempre più interessando a questa sostanza soprattutto per gli effetti benefici che essa potrebbe avere nei confronti dei tumori. Ci sono davvero già molte pubblicazioni in merito sulle quali però la comunità medica ancora non si esprime in maniera chiara (forse si aspettano ulteriori approfondimenti e chiarimenti?).

Ad esempio un recente studio di dicembre 2013 pubblicato su Pub Med ha evidenziato come la melatonina sia in grado di indurre la morte delle cellule cancerogene in diversi tipi di tumori (mammella, gastrointestinali, ematologici, della prostata, renali, ecc ...). Anche se ancora non sono ben chiari i meccanismi con i quali si verifica ciò, a detta dei ricercatori, questa sostanza potrebbe essere di sostegno ai farmaci convenzionali o ad altri composti nella cura del cancro.  

Un altro interessante studio sugli effetti della melatonina è stato pubblicato su Plos One a gennaio 2014. I ricercatori hanno notato che, sia in vitro che in vivo, questa sostanza è in grado di inibire l’angiogenesi (ovvero lo sviluppo di nuovi vasi sanguigni) delle cellule cancerose anche nei tumori molto aggressivi.  

Non si può poi non citare, parlando di melatonina, Paolo Lissoni, oncologo che ha pubblicato numerosi studi in merito e per essi è stato anche premiato dal National Cancer Institute di Washington. Il dottor Lissoni impiega con risultati stupefacenti alti dosaggi di questa sostanza sui suoi pazienti malati di cancro al San Gerardo di Monza, affiancando la terapia della melatonina alle cure tradizionali.

Ultimo, ma non per importanza, Luigi di Bella che per primo utilizzò nel suo metodo omonimo di trattamento dei tumori la melatonina ad altissimi dosaggi, come si legge sul sito della fondazione: “In compresse da 2 mg in dosaggi di 20 mg o più al giorno. Da ingerire preferibilmente prima del pasto, distribuita uniformemente nel corso della giornata con concentrazione nettamente superiore la sera. Esempio: 2 compresse al mattino, 2 a mezzodì e 6 la sera prima di coricarsi”.

Se vi interessa l’argomento QUI potete leggere un documento sugli effetti antitumorali della melatonina redatto dal professor Di Bella, che condensa un po' tutti i suoi studi in merito.  

MELATONINA E INVECCHIAMENTO

Un altro medico italiano, il dottor Walter Pierpaoli, ha studiato per diversi anni gli effetti della melatonina ed è giunto a conclusioni interessanti rispetto ai benefici che questa sostanza avrebbe contro l'invecchiamento. 

L'invecchiamento è un fenomeno naturale che riguarda inevitabilmente ognuno di noi. Come tutti gli altri organi e tessuti del nostro corpo anche la ghiandola pineale è soggetta ad invecchiamento e nel corso del tempo inizia a produrre sempre meno melatonina. Secondo la teoria di Pierpaoli, però, fornendogli dall'esterno questa sostanza, la ghiandola può riposarsi e mantenere energie da spendere per regolare al meglio l'intero sistema ormonale. 

A detta del medico, somministrando la giusta quantità di melatonina nel giro di pochi mesi (da 1 a 6) si possono avere notevoli miglioramenti dei parametri metabolici e funzionali alterati come glicemia, colesterolo, pressione alta, ecc. ma anche effetti benefici su menopausa e altri disturbi.  

Pierpaoli consiglia però, per godere del massimo dei benefici, di associare alla melatonina lo zinco e il selenio, il primo utile al sistema immunitario per difendersi da virus e batteri, il secondo con effetto antiossidante. In questo modo si riesce a produce il corretto picco melatonico notturno con tutti i vantaggi annessi. 

{youtube}4OU51g0i3Qg{/youtube}

Francesca Biagioli

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Integratori di melatonina: sapete che…

Pasta Bio Girolomoni: ritirato lotto dai negozi per presenza di micotossine

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pasta girolomoni ritirata

Biologico sempre sotto controllo. La presenza di ocratossina oltre i limiti ha portato al ritiro di un lotto di pasta biologica Girolomoni da 85 punti vendita italiani dedicati al biologico. La presenza di micotossine come l'ocratossina è considerata potenzialmente pericolosa per la salute dato che si tratta di sostanze neurotossiche.

Il ritiro dalla vendita riguarda le confezioni di pasta biologica di farro Girolomoni da 500 grammi, con particolare riferimento alle penne rigate. Le informazioni da tenere sotto controllo per riconoscere il prodotto eventualmente acquistato riguardono il Codice Articolo ( PF102 ) e il Codice EAN ( 8032891761021 ).

La data del termine minimo di conservazione è 25/06/2016. I punti vendita italiani coinvolti nella distribuzione del prodotto sono già stati avvertiti e invitati a ritirarlo dagli scaffali. La pasta bio Girolomoni viene venduta anche all'estero. Il lotto in questione è stato esportato anche in alcuni Paesi europei, con particolare riferimento alla Spagna, alla Germania, alla Francia e all'Irlanda.

La Food Safety Authority of Ireland informa dell'elevato livello della micotossina ocratossina A rilevato in un lotto di pasta bio Girolomoni. Aggiunge che il ritiro dei prodotti è in corso e che nei negozi verranno affissi degli avvisi.

L'avvertimento per la clientela è di non utilizzare il prodotto indicato. L'allerta del sistema europeo RASFF indica che il ritiro dal mercato del prodotto ha avuto inizio il 13 ottobre 2014. Le analisi delle penne rigate dopo la produzione, avvenuta nel mese di giugno, risultavano in regola.

Il ritiro del prodotto è avvenuto dopo la segnalazione di un cattivo odore in una confezione di pasta da parte di un consumatore. Dunque sono iniziati i controlli che hanno rilevato un livello di ocratossina A superiore al limite consentito dalla norma. La contaminazione del farro utilizzato per la produzione della pasta potrebbe essere avvenuta nei silos di stoccaggio del cereale a causa di un fungo micotossigeno.

penne rigate farro girolomoni

Non consumate il prodotto acquistato e restituitelo in negozio.

Marta Albè

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Foodlogica: ad Amsterdam i prodotti a km zero si consegnano con le bici cargo ad energia solare

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food logica amsterdam cover

La consegna dei prodotti locali non è mai stata così green. Ad Amsterdam la merce viene trasportata verso bar, ristoranti e società di catering grazie a delle bici cargo a tre ruote alimentaate con energia solare. Si tratta di un progetto per rendere completamente sostenibile la scelta di acquistare alimenti e materie prime del territorio.

Negli ultimi anni sia la produzione che la domanda di cibo locale è cresciuta e a portato ad una maggiore diffusione dei prodotti a chilometri zero. Resta però il problema dei trasporti, che anche se brevi causano emissioni inquinanti. Ecco allora l'idea di risolvere il problema grazie a mezzi di trasporto ecologici.

Infatti, uno dei maggiori problemi della logistica dei prodotti alimentari è la necessità di dipendere da furgoni a benzina per le consegne alle aziende, ai supermercati e ai consumatori, una consuetudine che porta ad aumentare l'inquinamento in città. Amsterdam si sta impegnando per un cambiamento profondo, offrendo consegne personalizzate a zero emissioni e senza inquinamento.

Il sistema si chiama Foodlogica ed è nato come spin-off del prgetto Cities' Farming The City. In questo momento ad Amsterdam la nuova idea sta aprendo la strada ad azioni più sostenibili per le consegne alimentari, che potrebbero riguardare in futuro anche altre tipologie di prodotti.

foodlogica

In programma abbiamo trasporti a zero emissioni per destinazioni fino a 100 chilometri grazie ai Cargo Trike che con il fotovoltaico sfruttano l'energia rinnovabile più potente. Una bella svolta, non credete?


{vimeo}40879300{/vimeo}

Marta Albè

Fonte foto: foodlogica.com

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A Lisbona il bar e' un giardino verticale: (FOTO)

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espaco espelco dagua vertical garden cover

Un bar, due chiacchiere con gli amici nel cuore di Lisbona ma con un muro vivo e vegeto anzi vegetale davanti agli occhi. Un nuovo ristorante sorto a due passi dal fiume Belem ha scelto il verde per vestire le sue mura, dentro e fuori. Un giardino verticale visibile anche dall'esterno.

Un mix fatto di Rhipsalis, Ficus, Begonia e Streptocarpus, avvolge le quattro pareti della cucina dell'edificio, inserito in un padiglione ristrutturato risalente agli anni Quaranta. Diverse finestre tagliano la superficie delle piante creando uno spazio che permette di vedere da una parte all'altra dell'edificio.

Anche il lato alle spalle del bar è un ammasso di vegetazione che crea un mosaico compatto insieme ad alcuni fiori e alle foglie colorate. Con più spazio a disposizione, la parete di fronte è caratterizzata da diverse specie di Aracee, oggi ancora piccole ma tra un paio d'anni pronte a dominare lo spazio con le loro grandi foglie.

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Un luogo destinato a cambiare nel tempo, seguendo i ritmi della Natura. Anche le felci poste negli angoli oggi sono solo un accenno di quello che saranno tra qualche tempo, quando creeranno una sorta di effetto cascata col loro fogliame.

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I lati corti dell'edificio ospitano poi le porte di accesso alla cucina. Su un lato si trovano poi molte piante di Alocasia e Anthurium dalle scure foglie, che creano una colorazione insolita.

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Ecco una visione notturna dell'edificio che racchiude al proprio interno il locale rivestito di verde.

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Veri e propri capolavori, nati sì dalla fantasia dell'uomo ma attingendo alla tavolozza dei colori che la Natura mette a disposizione. Opere d'arte sempre più presenti nelle città, com'è accaduto a Parigi, che ha ospitato lo spettacolare giardino verticale di Patrick Blanc o ancora Vancouverdove si trova la più grande parete verde del Nord America.

Francesca Mancuso

Foto: Verticalgardendesign

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