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WOW: come trasformare liquido radioattivo in acqua da bere

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WoW, Wonderful Water: come decontaminare l'acqua radioattiva. Qui, sul sito nucleare Avogadro di Saluggia, in provincia di Vercelli, sta giungendo al termine la prima fase di sperimentazione dell'unica macchina al mondo capace di trasformare i liquami radioattivi e rifiuti di ogni tipo in acqua purissima (e potabile), senza l'uso di filtri e producendo pochissime scorie. Wow, appunto. 

WoW, che tecnicamente è un separatore di molecole, è stato inventato dall'ingegnere padovano Adriano Marin che, con il professor Massimo Oddone, chimico dell'Università di Pavia, si è fatto aiutare da un'équipe di dieci ingegneri per mettere a punto questa straordinaria macchina – oggi brevetto mondiale – in grado di ridurre fino a 7.500 volte la concentrazione di cesio radioattivo nell'acqua, tramite un "processo termo-dinamico di evaporazione" per separare il solvente dal soluto con un importante fattore di abbattimento o di decontaminazione.

Ora il sistema è stato costruito in una versione più grande e dal 23 settembre scorso sta già trasformando in acqua purissima ben 45 mila litri di liquidi radioattivi conservati in due cisterne. Secondo i programmi, il 5 dicembre avrà completato il suo lavoro e allora saranno rimasti solo 10 litri di concentrato insoluto di tutto quel liquido contaminato.

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E se usassimo WoW a Fukushima, dove il trattamento delle acque radioattive ogni mese genera una quantità di fanghi che occupa l'area di un campo di calcio? Non è un caso che l'ingegnere veneto Marin abbia illustrato a Tokyo il funzionamento della sua macchina. "Con Wowspiega Adriano Marin – tale volume potrebbe essere ridotto a quello di una lavatrice".

WoW fa comunque pensare a una miriade di applicazioni possibili: oltre a una centrale nucleare che potrebbe essere interamente smantellata con stoccaggi e costi ridotti, anche le acque delle fogne così come i siti inquinati potrebbero essere bonificati, per non parlare degli scarichi industriali e agricoli.

Ma siamo sicuri che le lobbies che "regnano" sullo smaltimento dei rifiuti tossici e nocivi consentiranno tutto ciò? Insomma, il super-separatore di molecole potrebbe essere loro davvero scomodo, non illudiamoci che ci sarà un loro rassegnato consenso a una simile opportunità di "spalare" il Pianeta così facilmente. In ogni caso, ora Wow cerca vari partner, possibilmente italiani, per ognuna delle applicazioni e per mettere il prodotto sul mercato. Avanti tutti!

Germana Carillo

Foto: Facebook 

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Bike Trailer: la tenda-rimorchio alimentata dal sole (FOTO)

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Chi ama viaggiare in bici e fermarsi a campeggiare un po' dove capita, en plein air, non potrà non innamorarsene. Si tratta ancora di un concept, ma l'idea è sicuramente curiosa. Si chiama Bike Trailer ed è una sorta di rimorchio che si aggancia alla parte posteriore della bici. La sua particolarità? All'occorrenza si apre e offre riparo proprio come una tenda.

Una lumaca che si trascina dietro la casa. La designer Alejandra Castelao si è ispirata al mondo della Natura per realizzare questo rimorchio futuristico. E proprio come la lumaca trascina il suo guscio, chiunque potrà avere la possibilità di viaggiare ed esplorare pedalando, decidendo di fermarsi praticamente ovunque.

Resistente ma leggera da portare dietro, Bike Trailer, quando è chiusa, si ripiega su se stessa, lasciando lo spazio per il resto dell'attrezzatura, come zaini e sacchi a pelo. Quando si è pronti per il andare a nanna o per riposarsi, basta aprirla e tirare fuori il rifugio a fisarmonica.

Non portatevi compagnia, nessuna serata romantica. Dentro questo “bozzolo” c'è posto per una sola persona.

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E se dopo una lunga pedalata ciò che occorre è una bella e lunga dormita, Bike Trailer promette buio. Il rivestimento esterno è fatto di un materiale elettrocromico che diventa opaco con la luce solare diretta, proteggendo dai raggi del mattino. Lo strato interno a rete mantiene lontani insetti e polvere ma garantisce l'aria fresca, muovendosi indipendentemente dalla copertura esterna.

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Serve energia? C'è anche quella. Bike Trailer incorpora dei pannelli fotovoltaici flessibili in modo da poter caricare la batteria, che alimenta una serie di luci a LED.

Francesca Mancuso

Foto: Corotflot

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L'India vieta l'importazione di cosmetici testati sugli animali

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Una grande vittoria per gli animali. Il governo indiano ha appena annunciato il divieto di importazione di cosmetici testati sugli animali. Quasi cinque mesi dopo il divieto di sperimentazione sugli animali per fini cosmetici all'interno del paese, l'l'India ha ora imposto anche lo stop all'importazione di tali prodotti. È il primo paese dell'Asia meridionale a farlo.

L'annuncio è arrivato lo scorso Lunedi, quando il governo ha notificato la nuova misura che vieta "l'importazione di prodotti cosmetici testati su animali" dal 13 novembre prossimo. Con questo doppio divieto (test e importazione), l'India entra a pieno diritto tra i Paesi più attenti alla tematica e alla salvaguardia degli animali da laboratorio, insieme a Unione europea e Israele, che hanno già da tempo vietato vendita e commercializzazione di prodotti cosmetici sperimentati su animali.

Ora le aziende che vogliono vendere cosmetici non potranno più eseguire test crudeli in altri Stati. Proprio il mese scorso, sembrava che il divieto esistente sulla sperimentazione animale per i prodotti cosmetici potesse essere minacciato da un gruppo di aziende internazionali - tra cui NIVEA, Johnson & Johnson e L'Oréal - che sono membri della Indian Beauty & Hygiene Association. Grazie a tutti i consumatori che hanno scritto a queste aziende per evitarlo, ciò non è accaduto.

Commenti entusiasti arrivano dalle associazioni animaliste, coma la Peta:

"Si tratta di un messaggio al mondo intero: l'India non tollererà mai più che i coniglietti vengano accecati per shampoo, mascara e altri prodotti analoghi - e questa decisione dà ora una mano in più alle imprese che utilizzano metodi alternativi per effettuare test non di origine animale".

Roberta Ragni

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Tronco, il cane amico di Excalibur abbandonato per paura dell'ebola

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Tronco, proprio come Excalibur, di colpe non ne ha. Eppure i suoi proprietari hanno deciso di sbarazzarsene. Per paura, dicono loro. Per sicurezza. Sì, perché Tronco ed Excalibur, l'animale presumibilmente infetto da Ebola, erano amici e sono stati a lungo a contatto fra loro. Ecco come la minaccia (o la scusa) di Ebola ha modificato per sempre le loro vite.

Tutto parte da un annuncio apparso su Facebook della Escuela Canina Esga, che ha lanciato l'appello per salvare Tronco:

"EXCALIBUR, URGENTE, abbiamo tenuto qui da noi un cane che fino a poco tempo è stato in contatto con Excalibur, il proprietario vuole sbarazzarsene per paura, abbiamo bisogno di affidamento o di adozione per questo amico, è un meticcio Breton di due anni. Per favore qualcuno se ne prenda cura, ricordo che ha avuto contatti con Excalibur e bisogna evitare che lo abbandonino".

Da qui è partita la gara di solidarietà, con migliaia di condivisioni e molte attestazioni di disponibilità ad adottarlo e accoglierlo. In molti sono stati a lamentarsi anche del fatto che Excalibur, ucciso dalle autorità nonostante le proteste dopo che la sua proprietaria ha contratto Ebola, sia usato come una scusa per abbandonare un animale.

Tronco è stato messo in quarantena fino a quando gli operatori animalisti sono riusciti a trovargli una nuova casa, nonostante trovare qualcuno disposto a prendere Tronco sembrava un compito davvero difficile: nessun test attualmente esistente per cani è in grado di confermare se hanno il virus o no. Anche se, ricordiamo, per l'Organizzazione Mondiale della Sanità non c'è alcuna prova che i cani possano trasmettere il virus Ebola a un essere umano.

Ma Tronco, per fortuna, una nuova famiglia amorevole l'ha trovata. E per non scatenare il panico tra i vicini è stato tutto fatto in modo che nessuno lo possa identificare.

Roberta Ragni

Fonte e Photo Credit

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Foie Gras: in California messo al bando anche dalla Corte Suprema

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I sostenitori del foie gras hanno perso la loro guerra. La Corte Suprema degli Stati Uniti ha respinto la richiesta di esaminare il ricorso presentato da produttori e ristoratori, che volevano impugnare la legge approvata in California chevietava la vendita di foie gras. È stato il primo divieto del suo genere negli Usa.

Questa decisione è stata accolta come una grande vittoria per i diritti degli animali. La legge, che entrò in vigore solo nel 2012, ha vietato tutti i prodotti alimentari creati dalla "alimentazione forzata dei volatili con lo scopo di ingrassare il loro fegato di là di una dimensione normale".

Ma nel 2013, un gruppo di foie sostenitori della terrificante delizia francese ha presentato una mozione per bloccare la possibilità dello Stato di far rispettare il divieto. Alla fine del percorso giuridico e dopo i ricorsi, ora la Corte Suprema degli Stati Uniti ha negato la richiesta di rivedere la sentenza della Nona Corte di di Appello, che nel 2013 aveva confermato la validità della legge.

Jonathan Lovvorn, consigliere capo della Humane Society degli Stati Uniti, spiega:

"La decisione della Corte Suprema significa che il popolo della California ha il diritto di vietare la vendita di determinati prodotti alimentari, anche per il solo fatto che sono il prodotto di crudeltà sugli animali. La conseguenza di questo caso - cioè che gli Stati hanno il diritto di liberare i loro mercati di prodotti crudeli - è un precedente di enormi conseguenze per milioni di animali".

La California, per fortuna, non è l'unico posto contro il foie gras. Oltre dodici paesi, tra cui Germania, Israele, Regno Unito, Danimarca e Finlandia, hanno vietato l'alimentazione forzata per la produzione di foie gras. E molte imprese e ristoranti stanno facendo lo stesso.

Roberta Ragni

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Furti di bicicletta: 10 modi efficaci (piu' uno) per contrastarli o ritrovare la bici

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Come contrastare i furti di biciclette? Un attimo di distrazione e la bici non c'è più. Quante volte vi è capitato? Sono ormai numerosi i sistemi che aiutano a prevenire e a contrastare i furti delle bici, ma anche a ritrovare le bici rubate. A Milano spariscono 20 bici ogni giorno, mentre nel Regno Unito verrebbe rubata una bici al minuto.

Non bastano il traffico, le condizioni pessime delle strade e l'assenza di piste ciclabili a scoraggiare i ciclisti. Ecco anche i furti. Per fortuna esistono delle soluzioni per provare a prevenirli e anche per recuperare la bicicletta rubata. Le nuove tecnologie e le nuove idee per realizzare parcheggi per le bici più sicuri possono venire incontro ai ciclisti e aiutare a diffondere la mobilità sostenibile.

1) Bike+

Questo speciale antifurto si attiva quando la bici viene mossa o spostata all'improvviso dal punto in cui era stata parcheggiata. Quando è in corso un presunto tentativo di furto, il dispositivo invia un messaggio sul cellulare del proprietario. L'antifurto è tarabile in modo che non entri in funzione ad ogni minimo movimento. Ma la vera novità e la App che permette di seguire a distanza gli spostamenti del ladro a bordo della bici rubata.

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Leggi anche: Bike+: l'antifurto che ritrova la bici rubata col cellulare

2) Gps

E' già stato sperimentato in Olanda e ora è arrivato in Svizzera. Si tratta di un sistema Gps per contrastare i furti di biciclette. Le bici dotate di Gps integrato vengono collocate in diversi punti della città e fanno da esca per i ladri. Il Gps registra le coordinate degli spostamenti e permette alle autorità di ritrovare se non gli autori del furto almeno la o le bici rubate, che magari vengono accumulate in un unico luogo.

Leggi anche: Furti di biciclette: dall'Olanda alla Svizzera un dispositivo GPS per contrastarli

3) Bendy Bike

Bendy Bike è una bicicletta salvaspazio e antifurto che si arrotola al palo attorno a cui deciderete di "parcheggiarla". L'idea è di rendere la bici tutt'uno col palo o il lampione al quale viene legata. Bendy Bike è nata in Gran Bretagna per contrastare i furti di biciclette. I progettisti hanno fatto in modo che sia praticamente impossibile staccarla dal palo. Di sicuro si tratta di un'idea curiosa che rende la bici più semplice da portare con sé in viaggio.

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Leggi anche: Bendy Bike: la bicicletta salvaspazio e antifurto che si arrotola al palo

4) Marchiatura

Marchiatura delle biciclette per contrastare i furti. Questa pratica è stata avviata in città come Torino e Venezia. A Torino l'Associazione Intorno ha deciso di ricorrere alla marchiatura di un codice di identificazione sul telaio della bicicletta a cui si accompagna il rilascio immediato di una tessera di riconoscimento dove sono riportate caratteristiche e numero identificativo della bici. Il progetto prevede anche il coinvolgimento delle Forze dell'Ordine per facilitare il ritrovamento delle bici rubate. A Venezia invece si incide sul telaio delle bici il codice fiscale del proprietario. Così rivendicare il possesso del mezzo in caso di furto diventa molto più semplice. E pare che la presenza del codice fiscale o identificativo scoraggi davvero i ladri.

Leggi anche: Ladri di biciclette addio: a Torino con la bici marchiata la pedalata è assicurata

5) Social Network

La soluzione di Oxford per recuperare le bici rubate? I Social Network. L'idea di fondo è molto semplice. Si tratta di condividere su Twitter e Facebool i dati e le foto delle bici rubate. Una App da scaricare sullo smartphone, inoltre, aiuta i nuovi tecno-ciclisti a capire quali bici vengono rubate e dove. L'iniziativa è nata dopo un'ondata di furti di biciclette senza precedenti. La speranza è che i Social Network diano il via ad una forma di condivisione utile per ritrovare le bici rubate.

Leggi anche: Bici rubata? A Oxford le ritrovano coi Social Network

6) Pensiline fotovoltaiche Snail

Snail è una pensilina fotovoltaica per parcheggiare la bici di design e a prova di ladro. E' stata ideata per proteggere le bici dai furti e dagli agenti atmosferici. Garantisce un parcheggio sicuro e offre un altro vantaggio molto importante: produce energia pulita che può essere immessa in rete anche per alimentare i veicoli elettrici. Tutto all'insegna della sicurezza e della mobilità sostenibile.

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Leggi anche: Snail: la pensilina fotovoltaica che protegge le biciclette e produce energia

7) Share Lock

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Share Lock è un innovativo parcheggio per bici realizzato in Italia per risultare a prova di ladro. Si tratta di una speciale rastrelliera con attacchi meccanici che provvedono a bloccare il telaio della bici. Il parcheggio è ancora più sicuro grazie all'aggiunta di un sistema di video sorveglianza e di controllo degli accessi. Un po' come avviene nei parcheggi videosorvegliati destinati alle auto.

Leggi anche: Share Lock: un parcheggio per biciclette tutto italiano e a prova di ladro

8) Cyclehop

Cyclehop è un invenzione del designer Anthony Lau. E' stato ideato per rendere lampioni e pali presenti lungo le strade davvero adatti per parcheggiare le bici. Si tratta di un anello realizzato in acciaio a cui si abbina un cilindro utile per fissare la bici al paletto stradale. Il sistema evita che la bici cada per terra e dissuade i ladri grazie ad una doppia legatura molto robusta. Cyclehop promette di dissuadere anche il più esperto dei malintenzionati.

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Leggi anche: Cyclehop: il parcheggio della bici diventa...sostenibile

9) Ville

Ville è una bici pieghevole che si trasforma in carrello della spesa. Il concept è stato pensato per contrastare i furti di biciclette e per favorire la mobilità sostenibile, oltre che per rendere più agevoli gli spostamenti di chi usa la bici proprio per andare a fare acquisti. Da mezzo di trasporto quotidiano diventa un pratico carrello da supermercato e potrebbe venire incontro alle nostre esigenze quotidiane di mobilità urbana.

Leggi anche: Ville: la bici pieghevole che si trasforma in carrello della spesa

10) Antifurto tradizionali

Ultimo consiglio, forse il più ovvio: affidarsi ad un antifurto per bici tradizionale ma davvero resistente. Deve essere però di un marchio serio che offra garanzie di qualità, come puntualizza la Fiab. Bisogna scegliere lucchetti e catene davvero robusti e a prova di ladro, da acquistare presso un negoziante di fiducia. Spesso si spendono centinaia di euro per acquistare una bella bici ma poi non si pensa a come proteggerla. Meglio spendere una somma extra per un lucchetto che funzioni davvero.

11) Ruba Bici

Ecco un'idea tutta italiana per contrastare i furti di bicicletta e soprattutto per cercare di ritrovare le bici rubate. Un giovane studente di ingegneria chimica, Matteo Ganassali, ha ideato un database dove segnalare di aver subito un furto o di aver avvistato biciclette abbandonate o sospette. Proprio grazie al progetto Ruba Bici alcune biciclette rubate hanno già ritrovato il loro proprietario.

Marta Albè

Leggi anche:

Furti di biciclette: cosa fare se ci rubano la bici?

 

Diario alimentare: un aiuto per perdere peso

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Avete seguito ogni tipo di dieta improvvisata e non siete riusciti a perdere peso? Oppure avete perso qualche chiletto, ma poi non siete stati costanti e ne avete recuperati il doppio? Forse tenere un diario alimentare è la soluzione che fa per voi. Ricordate che la prima regola per perdere peso in modo sano è seguire una dieta specifica per le vostre esigenze, basata sulle indicazioni di un nutrizionista o comunque di uno specialista.

Secondo gli esperti, annotare su un diario alimentare cosa si mangia permette di aumentare la consapevolezza dei cibi assunti e di comprendere quali e quanti alimenti ad elevato contenuto calorico si ingeriscono. Lo consiglia Alfredo Vanotti, responsabile del servizio di Nutrizione clinica ed educazione alimentare degli Istituti clinici Zucchi di Monza.

A contare non sono soltanto le calorie ingerite. Vegetariani e vegani che seguono una dieta sana, ad esempio, secondo gli ultimi studi, riescono a perdere peso con efficacia senza contare le calorie. Chi suggerisce di tenere un diario alimentare ritiene che sia molto più importante tenere conto di come ci si comporta durante la giornata dal punto di vista alimentare.

Il diario alimentare funzionerebbe in particolar modo per chi tende a mangiare per nervosismo, senza sentire davvero lo stimolo della fame. E' fondamentale tenere conto, ad esempio, di dove e quando si mangia, con chi si mancia e soprattutto perché. Non sono dunque soltanto gli alimenti prescelti a giocare un ruolo da non sottovalutare, ma anche le circostanze e le motivazioni che ci spingono verso certi cibi e comportamenti alimentari.

La regola fondamentale è non barare. Sul diario alimentare bisogna prendere nota di tutto ciò che si mangia, anche degli sfizi e degli spuntini fuori pasto. Andare alle radici di ciò che ci spinge verso certi cibi potrebbe aiutarci ad instaurare abitudini alimentari migliori. Il cibo è legato ad uno sfogo emotivo, ad esempio alla rabbia o al nervosismo? Oppure abbiamo delle carenze alimentari che ci spingono a mangiare di più, ma scegliamo cibi sbagliati che non soddisfano il nostro fabbisogno nutrizionale?

Le motivazioni che portano all'accumulo dei chili di troppo possono essere numerosi. Compilare un diario alimentare e seguire i consigli di un esperto potrebbe rappresentare la svolta per chi fino a questo momento non è riuscito a raggiungere il traguardo del peso ideale. Anche le motivazioni per dimagrire andrebbero indagate e messe nero su bianco.

E, infine, l'esperto consiglia di non dimenticare l'attività fisica per mantenersi in forma e come aiuto per perdere peso. Anche i tempi e i modi in cui farete sport e movimento dovranno entrare a fare parte del vostro diario alimentare. Siete pronti a dare inizio a un diario alimentare che forse vi svelerà dettagli su di voi che non conoscevate o che non avevate mai approfondito?

Marta Albè

Leggi anche:

Come proteggere i bambini dagli incidenti domestici e come soccorrerli (VIDEO)

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Come proteggere i bambini dagli incidenti domestici e come soccorrerli. Ve lo spiega un video dedicato ai genitori, ai nonni, alle maestre, agli educatori, alle baby-sitter e ai fratelli più grandi, con tanti consigli per prevenire gli incidenti domestici e salvare i bambini dai pericoli.

Il video è un progetto non profit di Annamaria Testa. E' realizzato secondo le ultime indicazioni europee in collaborazione con l'Ospedale Buzzi di Milano ed è approvato da tutti i maggiori enti di rianimazione e di pronto soccorso.

Questa iniziativa nasce per spiegare come evitare gli incidenti a casa e in auto, come intervenire in caso di ferite e scottature o colpi di sole, ma anche come praticare le manovre di rianimazione quando serve. In soli 33 minuti raccoglie le basi di un corso di primo soccorso pediatrico incentrato sulla prevenzione e sull'intervento tempestivo per risolvere eventuali problemi.

Il video è un supporto multimediale di facile lettura e condivisione a scopo divulgativo per coinvolgere un pubblico sempre più ampio nella cura dei bambini negli ambienti domestici. Secondo le stime più recenti effettuate dall'ospedale pediatrico Buzzi, sono più di 200 mila i bambini ad essere ricoverati al pronto soccorso pediatrico ogni anno.

LEGGI anche: Sicurezza domestica: 15 modi per rendere la vostra casa “a prova di bambino”

Il 10% dei casi coinvolge i bambini da zero a quattro anni. Intervenire subito in caso di incidenti d'auto o domestici può salvare la vita di un bambino, ma bisogna farlo nel modo giusto. Ecco dunque perché proporre un video che possa essere facilmente condiviso sul web per raggiungere il numero maggiore di persone possibile.

Guardate il video.

{youtube}WVJ2uTgY3ls{/youtube}

Marta Albè

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10 consigli per rafforzare le difese immunitarie dei bambini


Artemisinina: la futura arma contro il cancro?

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L’artemisinina è il principio attivo contenuto nella artemisia, una pianta conosciuta da millenni e utilizzata in particolare dalla medicina tradizionale cinese come rimedio contro la febbre e le problematiche gastrointestinali. Negli scorsi decenni questa pianta si è mostrata particolarmente efficace anche contro la malaria tanto che sono stati realizzati dei veri e propri farmaci che la contengono ma oggi l’interesse principale della ricerca si sta concentrando sulle sue potenzialità anticancerogene.

Alcuni studi hanno mostrato l’efficacia di questo estratto. Una delle ricerche più interessanti è senza dubbio quella condotta da Henry Lai e Narendra Singh presso l’Università di Washington che ha mostrato come l’artemisinina riesca ad essere efficace contro il cancro al seno producendo l’apoptosi (ovvero la morte) delle cellule cancerogene in maniera molto rapida.

Non solo sembra essere efficace, ma è anche molto selettiva - ha dichiarato Lai - E ' altamente tossica per le cellule tumorali, ma ha un impatto marginale sulle cellule normali del seno”. Ciò significa che questa sostanza avrebbe il vantaggio di riuscire ad agire esclusivamente sulle “cellule cattive”. Il meccanismo è lo stesso con il quale si controlla la malaria: il composto reagisce con l’alta concentrazione di ferro presente nelle cellule tumorali che se ne servono per replicare il Dna e così moltiplicarsi.

Appurato questo, l’idea di Lai e Singh, è stata quella di aggiungere alla somministrazione di artemisinina anche quella di ferro, in questo modo il principio attivo può andare ad attaccare proprio in maniera selettiva le cellule pericolose.

Se vi interessa approfondire l’argomento QUI trovate un elenco di studi fatti sull’artemisinina in questi ultimi anni.

Ma cosa ne pensano gli esperti? Queste teorie, per ora sperimentate solo in vitro, potrebbero portare a sviluppare terapie anti cancro o preventive? In un’intervista a Panorama.it Marco Pierotti, dell'Istituto Nazionale dei Tumori di Milano ha dichiarato: "Si tratta di studi interessanti e che hanno un fondamento. Anche se a prima vista si potrebbe pensare ad una di quelle notizie da lasciar perdere, esistono studi in proposito fin dal 2001. Diciamo che può dare degli effetti positivi là dove c'è un'alta concentrazione di ferro, situazione che si verifica in alcuni tipi di tumore (non tutti, però), per garantire la rapida riproduzione delle cellule tumorali, sulle quali questa erba risulta tossica".

Secondo Pierotti però servono ancora diversi studi e dunque diversi anni per poter davvero arrivare ad utilizzare questo principio attivo nella lotta contro il cancro. In effetti dei vari studi che riguardano l’artemisinina che si trovano raccolti su PuBMed, solo alcuni riguardano la sperimentazione contro i tumori e sembra che nessuno sia ancora stato effettuato su esseri umani. C’è dunque ancora molta strada da fare e tanto da capire.

EFFETTI COLLATERALI

C’è infine un altro aspetto da valutare, ed è quello dei possibili effetti collaterali di questa pianta. Se si è allergici ai pollini non è raro incorrere in fenomeni allergici di vario genere ma possibili effetti sgraditi di questa pianta possono essere anche vomito e diarrea con crampi. Di solito quindi non si fa mai assumere a chi soffre di gastrite o ulcere. Assolutamente bandita anche in gravidanza.

Francesca Biagioli

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In Trentino più cammini meno paghi

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Il Trentino va visitato a piedi, camminando passo dopo passo, scarpe comode, zaino in spalla e tanta voglia di conoscere da vicino una natura lussureggiante unica. Passeggiando ci manteniamo in forma, perdiamo peso e ci sentiamo pure più giovani. E farlo in Trentino alleggerisce anche il portafogli.

Ancora per pochi giorni, infatti, a Comano, nella Valle Salus, incastrata tra il Lago di Garda e le Dolomiti di Brenta e tappa principale per chi in Trentino vuole dedicarsi soprattutto alle Terme (le acque di Comano sono indicate per grandi e piccini che soffrono di psoriasi e dermatite atopica) è attiva una formula che premia i turisti che... camminano!

Con l'iniziativa "Più cammini, meno paghi" (che mutua una simile già avanzata nel 2011 nella Val di Non, sempre in Trentino) si ha a disposizione presso gli alberghi che aderiscono al programma un vero e proprio contapassi allo scopo di aver memoria, a fine giornata, dei passi compiuti sulle montagne del Trentino. E ricevere uno sconto sul soggiorno.

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Se si dimostrerà di avere fatto 10mila passi al giorno (per ogni giorno di vacanza, che dovrà essere almeno di 7 notti), verrà riconosciuto uno sconto del 5%. Mentre se si riusciranno a collezionare ben 20mila passi al giorno lo sconto raddoppia al 10%. La proposta è valida fino a novembre e potrete chiedere informazioni agli alberghi aderenti.

Comunicate all'albergatore al momento della prenotazione o del check-in l'intenzione di aderire a questa splendida iniziativa e al momento della partenza per l'escursione riceverete il contapassi. L'occasione buona per mantenersi in forma risparmiando, no?

Qui gli alberghi che aderiscono all'iniziativa.

Testi e foto: Germana Carillo

 

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OGM, antibiotici e falsi cibi: l'agroalimentare USA invaderà le tavole italiane?

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usa europa ttip

OGM, antibiotici e falsi cibi provenienti dagli USA rischiano di invadere le tavole italiane? Ecco l'argomento centrale della puntata di Report di domenica 19 ottobre: il TTIP, cioè il Trattato transatlantico per il commercio e gli investimenti tra Europa e Stati Uniti. Le discussioni sul trattato sono segrete. Sono stati rivelati solo i principi generali.

Pare che l'accordo commerciale tra Europa e Stati Uniti potrebbe portare alla nascita di 140 mila nuovi posti in Italia, ma quali saranno le conseguenze per i cittadini e i consumatori, anche semplicemente nel fare la spesa? Pare che oggi si discuta del TTIP perché i Paesi europei si trovano in crisi nera, dunque sarebbero disposti ad accettare qualsiasi accordo, anche con conseguenze negative per i consumatori, pur di migliorare la propria condizione economica.

Le etichette alimentari della carne venduta negli Usa non danno informazioni su quei trattamenti per la somministrazione di antibiotici e ormoni per la crescita permessi Oltreoceano ma vietati in Europa. Sulla carne importata dagli Usa potrebbe apparire la dicitura "Carne di alta qualità", quando in Europa non lo si può segnalare nemmeno per i prodotti a denominazione di origine protetta.

I consumatori non vogliono etichette poco chiare o addirittura ingannevoli. Favorire importazioni e esportazioni potrebbe cambiare le regole e mettere in pericolo la sicurezza dei consumatori, soprattutto a causa della spinta delle lobby e delle aziende con i maggiori interessi economici. L'agribusiness in materia di TTIP sarebbe la lobby più potente.

Gli Stati Uniti vogliono vendere in Europa i propri prodotti come tali, così come vengono venduti sul proprio territorio, senza indicare, ad esempio, la presenza di OGM, che in Europa è vietata. Negli Usa tutto il bestiame viene allevato con ormoni e sostanze promotrici di una crescita rapida mentre gran parte dell'agricoltura è OGM. Il modello di cibo e qualità degli Usa sta già danneggiando la popolazione locale, perché l'Italia dovrebbe acconsentire l'introduzione di prodotti potenzialmente dannosi per la salute dei consumatori?

LEGGI anche: 10 prodotti ecologici saccheggiati da multinazionali e biopirateria

Negli Usa prosegue la lotta contro l'etichettatura OGM da parte delle multinazionali, poiché se i prodotti riporteranno una dicitura che indichi la presenza di OGM di sicuro i consumatori non li acquisteranno, né negli Stati Uniti, né in Europa.

Un americano su sei si intossica a causa del cibo e per questo 3000 persone muoiono ogni anno. Le etichette della carne a stelle e strisce non sono per nulla trasparenti e la scarsa qualità del cibo sta provocando una vera e propria epidemia di malattie, come obesità e diabete, nella popolazione. L'aspettativa di vita italiana è superiore di 4 anni rispetto a quella americana, apprendiamo da Report.

Per non parlare delle imitazioni del cibo italiano in vendita negli Stati Uniti. Si tratta di prodotti che non hanno nulla a che vedere con ciò che troviamo in vendita nei nostri supermercati né, tantomeno, con il cibo che prepariamo in casa in Italia. Pare che né la carne lavata con la clorina negli Usa né gli OGM verranno introdotti in Italia e in Europa. Ma chi ce lo potrà assicurare?

Il servizio di Report mostra inoltre le prove raccolte dal Rodale Institute sui danni causati dagli OGM all'agricoltura. La coltivazione di mais, soia e frumento OGM danno la stessa resa rispetto alle coltivazioni convenzionali e portano comunque alla diffusione di piante infestanti e di conseguenza ad un aumento dell'impiego dei diserbanti. Vogliamo forse alimentare il fatturato dell'industria biotech acquistando prodotti agricoli OGM dagli Usa? Cosa succederà alla nostra economia locale e che ne sarà del lavoro di conservazione della biodiversità degli agricoltori rurali italiani?

Guarda qui la puntata di Report sul TTIP.

Marta Albè

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Camminare: tutti i vantaggi del Nordic Walking

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Fa bene al cuore e previene l'obesità: il Nordic Walking, ovvero la passeggiata nordica con tanto di racchette da sci, entra nel novero delle attività fisiche all'aria aperta per eccellenza. 

A confermarlo sono ben due studi, che non esitano a promuovere il Nordic Walking come metodo di riabilitazione di chi ha patologie cardiache e per il trattamento dell'eccessivo sovrappeso.

Nata in Finlandia, questa disciplina prevede l'utilizzo di bastoncini che servono a ridurre il peso a carico delle articolazioni e vengono inseriti nel movimento della camminata stessa, alternando braccia e gambe opposte, in modo da intensificare la velocità grazie alla forza della spinta. In questo modo viene coinvolto circa il 90% della muscolatura e, in più, il materiale di cui sono fatte le racchette – in generale fibra di carbonio o fibra di vetro – consente di acquisire e mantenere una corretta postura, a tutto beneficio della colonna vertebrale e della zona cervicale (fortificando la parte superiore del busto).

La prima ricerca, pubblicata sull'European Journal of preventive cardiology e condotta dall'European society of cardiology, definisce la specialità un toccasana per chi soffre di insufficienza cardiaca e per i portatori di pacemaker. Sperimentata su 111 malati che sono stati monitorati a distanza, per 5 volte alla settimana e per 8 settimane complessive, è stata ritenuta sicura ed efficace a scopo riabilitativo più della semplice passeggiata.

LEGGI anche: Camminare: 10 motivi per farlo almeno 30 minuti al giorno

Il secondo studio, pubblicato sul Journal of human kinetics, si focalizza sul peso e dimostra che, in un campione di 46 donne obese e in menopausa, un allenamento di Nordic Walking di 10 settimane (ogni allenamento comprendeva 10 minuti di riscaldamento, 40 minuti di camminata nordica, 20 minuti di ginnastica a corpo libero e 10 minuti di stretching) diminuisce il punto vita, ottimizza il metabolismo e migliora la forza muscolare.

Allora cosa aspettate? Il Nordic-walking si può praticare ovunque, da soli o in compagnia. È, infine, un valido rimedio anti-stress e promette di mantenersi in costante allenamento. Scegliere questa attività significa anche scoprire il territorio, vivere la natura e conoscere posti nuovi. Buona passeggiata a tutti e per saperne di più buttate un occhio sulla pagina della scuola italiana di Nordic Walking! 

Germana Carillo

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Tarantola golia, incontro ravvicinato con il ragno più grande del mondo (FOTO)

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Ecco un animale che farà rabbrividire chi ha paura dei ragni, la più comune fobia specifica in tutto il mondo. La Theraphosa Blondi, detta Tarantola golia, è il ragno più grande del mondo, secondo il Guinness World Records, con una zampa che può raggiungere fino a 30 centimetri, ovvero le dimensioni di un "avambraccio di un bambino", con un corpo delle dimensioni di "un gran pugno".

Sono parole dello scienziato Piotr Naskrecki, che si è ritrovato davanti la colossale creatura durante una passeggiata notturna attraverso una foresta pluviale della Guyana:

"Ho sentito il fruscio di un animale che camminava. Potevo sentire chiaramente le dure zampe colpire la terra e le foglie secche, sgretolandoli sotto il suo peso. Ho premuto l'interruttore della torcia e puntato la luce verso la fonte del suono, aspettandomi di vedere un piccolo mammifero, un opossum, un topo forse. E in un primo momento è proprio questo quello che ho pensato di aver visto - un grande animale peloso delle dimensioni di un roditore. Ma mi ero sbagliato", racconta l'esperto sul suo blog.

Non è difficile immaginare lo sgomento se si pensa che la Tarantola golia arriva a pesare fino a 170 grammi. Il maschio arriva a misurare 20 cm e la femmina 30 cm. Le enormi dimensioni fanno ben capire i suoni che può produrre quando cammina. I suoi artigli producono un suono ben distinto, "non dissimile da quello degli zoccoli di un cavallo che colpiscono la terra", secondo il racconto.

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È una specie velenosa, ma non letale per l'uomo. Il dolore provocato dai morsi è paragonabile a quello della puntura di una vespa, o di un chiodo che trafigge la mano, anche se può variare a seconda dei soggetti colpiti. È inoltre una specie molto aggressiva e territoriale.

theraphosa

"Questa specie è uno dei gioielli della biodiversità. Anche se è lontano dall'essere il più grande membro della subphylum dei Chelicerati - questo onore appartiene ai granchi a ferro di cavallo – i ragni golia sono davvero enormi per un artropode di terra", conclude Naskrecki.

Roberta Ragni

Photo Credit

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Cabine telefoniche per il baratto di libri: a Roma la Bibliocabina realizzata dagli abitanti di Torresina

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bibliocabina

Cabine telefoniche per scambiare e barattare libri. Vi avevamo parlato delle vecchie cabine telefoniche trasformate in mini-librerie per il book-crossing a New York nel 2012. Negli ultimi anni progetti simili sono nati in diverse località del mondo e d'Italia. Ora a Roma ecco la Bibliocabina di Torresina voluta ardentemente dal comitato di Quartiere.

La Bibliocabina di Torresina nasce dall'idea di riconvertire in mini biblioteche le vecchie cabine telefoniche dismesse. Il comitato Torresina ha deciso di dare il via alla trasformazione delle vecchie cabine telefoniche ormai abbandonati in piccoli luoghi che possano contribuire a favorire la diffusione della cultura e dei libri.

Questa speciale cabina telefonica riconvertita in mini libreria è aperta a tutti. Infatti chiunque può scegliere un libro da leggere e riconsegnarlo quando lo avrà finito. I cittadini del quartiere hanno dato il via al progetto in forma sperimentale.

L'obiettivo principale consiste nel creare dei punti di condivisione di libri e cultura alla portata di tutti. Ogni persona può avvicinarsi liberamente e gratis al mondo dei libri. Speriamo che presto anche altre città in cui siano rimaste delle vecchie cabine telefoniche possano intraprendere un'iniziativa simile.

Ognuno di noi probabilmente ha in casa dei libri che non è più interessato a rileggere. Non sempre le biblioteche di quartiere possono ritirarli per concederli in prestito. Uno dei modi per rimetterli in circolazione gratuitamente potrebbe essere proprio quello di andare alla ricerca di una cabina telefonica da riconvertire in libreria e da mettere a disposizione di tutti i cittadini.

biblio cabina torresina roma

Qualche tempo fa vi avevamo parlato di Piante al Telefono, iniziativa nata per trasformare le ex cabine telefoniche in piccole serre. Sono davvero numerosi i modi per recuperarle, basta un pizzico di ingegno. E se i distributori automatici di libri in Italia sono ancora abbastanza rari, ecco che con il recupero delle vecchie cabine telefoniche si potrebbe trovare una soluzione utile e gratuita.

Marta Albè

Fonte foto: facebook.com

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Icaria: i 6 segreti della longevita' nell'isola dove la gente "dimentica" di morire

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isola di icaria grecia longevità

Sull'isola di Icaria, in Grecia, si vive bene e a lungo. Molti degli abitanti superano i novanta e i cento anni. Quasi sembra che dimentichino di morire. Secondo alcuni esperti, uomini e donne in salute possono raggiungere l'età di 120 anni. Ma quali sono i segreti della longevità degli abitanti dell'isola di Icaria?

Vi avevamo parlato di Icaria, conosciuta anche come Ikaria o Nicaria, come di una delle isole più caratteristiche e meno turistiche della Grecia. Per la longevità della popolazione, pensando all'Italia, possiamo paragonare Icaria alla Sardegna. Ad esempio Villagrande Strisaili, in provincia di Nuoro, nel 2014 è entrata nel Guinness dei Primati per la popolazione maschile più longeva del mondo. E' il Paese con la percentuale più alta di centenari pro capite e dove gli uomini hanno le maggiori probabilità di arrivare a compiere 100 anni.

Tornando in Grecia, la popolazione di Icaria agli occhi dei ricercatori appare davvero fenomenale. E' stata oggetto di uno studio che ha permesso di constatare che la maggior parte degli anziani non solo vive molto a lungo ma "dimentica" di ammalarsi. Sono pochi i casi di ultranovantenni affetti da cancro, demenza senile o malattie cardiovascolari.

Arrivati ad una certa età muoiono semplicemente di vecchiaia. Diane Kochilas ha dedicato all'isola di Icaria e alla sua popolazione il libro "Ikaria: Lessons on Food, Life, and Longevity from the Greek Island Where People Forget to Die". Nella sua opera ha raccolto i 6 segreti della longevità degli abitanti di Icaria.

ikaria-cover

1) Mangiare prodotti locali e di stagione

Mangiare prodotti locali e di stagione, ma soprattutto nutrirsi con parsimonia, senza esagerare con porzioni troppo abbondanti. Gli abitanti di Icaria che ora hanno 80, 90 e 100 anni da giovani hanno affrontato povertà e carestia. Consumavano carne soltanto due o tre volte all'anno, nei periodi di festa. Il pesce era accessibile solo ai pescatori. I centenari da giovani mangiavano ciò che la natura offriva, come funghi e erbe selvatiche, oltre a ciò che coltivavano nel proprio orto. Ancora oggi il cibo sull'isola è semplice e poco elaborato, al di là di alcuni ristoranti.

2) Vivere senza fretta

Gli abitanti di Icaria vivono senza fretta. La loro vita quotidiana segue un ritmo lento. Ognuno ha abbastanza tempo per godere di ogni momento. Le persone hanno tempo di fermarsi ad ascoltare il proprio corpo come avviene durante la meditazione, così si rendono conto se in qualche punto potrebbero essere presenti disturbi o malattie. Ad Icaria è ormai leggendaria la tendenza a godersi la vita senza temere lo scorrere del tempo.

3) Dormire bene e fare un pisolino

Dormire bene e godersi il sonno e il riposo. Ecco uno dei segreti della longevità degli abitanti di Icaria. Saranno l'aria pulita e l'atmosfera rilassante a favorire il buon riposo su quest'isola. Gli anziani non rinunciano al pisolino pomeridiano. E anche i più giovani, almeno in estate o durante le vacanze, riscoprono questa buona abitudine.

4) Essere liberi da condizionamenti

Lasciare andare. Liberarsi da legami negativi e condizionamenti fa parte della cultura della popolazione di Icaria e della Grecia in generale. Qui gli abitanti tendono a mostrarsi accoglienti, disponibili e alla mano. Lo stress quasi non esiste. Le tipiche festività locali che vedono al centro le danze tradizionali sono legate alle capacità di lasciarsi andare, divertirsi e essere felici.

5) Scegliere erbe e rimedi naturali

Gli abitanti di Icaria conoscono le erbe curative presenti sull'isola e preferiscono i rimedi naturali. La cultura legata alla raccolta delle erbe officinali è davvero molto importante e merita di essere approfondita secondo l'autrice del libro dedicato a questa popolazione centenaria.

6) Camminare

Sappiamo che camminare per almeno 30 minuti al giorno è utile per mantenerci in salute. La normale e semplice camminata è alla portata di tutti, anche degli anziani, che non vi rinunciano mai. Le persone avanti con l'età camminano ancora molto e anche questa buona abitudine è considerata uno dei loro segreti della longevità.

{vimeo}109205097{/vimeo}

Marta Albè

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Giornata mondiale osteoporosi: 3 semplici consigli per prevenirla

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osteoporosi

Il 20 ottobre ogni anno è la Giornata Mondiale dell’Osteoporosi, una buona occasione per riflettere su questa malattia (che colpisce soprattutto donne in particolare nel periodo della menopausa), sulle migliori strategie per prevenirla ma anche sulle possibili terapie per contrastare i fastidi molto seri che provoca.

In occasione di questa giornata, la Siommms (Società Italiana dell'Osteoporosi del Metabolismo Minerale e delle Malattie dello Scheletro) ha reso noti gli ultimi dati in merito alla diffusione della patologia. Sembra che in Italia ben 4,5 milioni di persone ne siano affette e che su 100 donne in menopausa oltre 30 devono fare i conti con l’osteoporosi. 

La prevenzione anche in questo caso è fondamentale, ecco allora che diverse strutture specializzate ospitano oggi incontri e banchetti informativi, ma offrono anche screening gratuiti a donne oltre i 50 anni per valutare il grado di rischio. Le conferenze informative saranno in particolare dedicate ai temi più importanti che ruotano intorno al problema dell’osteoporosi: l’importanza della vitamina D, il calcio e l’alimentazione, l’attività fisica, il rischio di cadere e come contrastarlo.

Da una pubblicazione della Siommms che si può leggere integralmente QUI, possiamo estrapolare alcuni buoni consigli per prevenire l’osteoporosi da mettere in pratica fin da subito, anche se siete ancora giovani.

 

1) GIUSTO APPORTO DI CALCIO

L’introito medio giornaliero di calcio in Italia sembra sia insufficiente, soprattutto in età avanzata. Una carenza di questo minerale contribuisce ad aumentare il rischio di osteoporosi ed è quindi importante conoscere ma soprattutto soddisfare il fabbisogno giornaliero di calcio, che varia a seconda dell’età e di altre condizioni:

1-5 anni - 800 mg/die
6-10 anni - 800-1200 mg/die
11-24 anni - 1200-1500 mg/die
25-50 anni – 1000 mg/die
In gravidanza o allattamento - 1200-1500 mg/die
Donne in postmenopausa in trattamento estrogenico o uomini di 50-65 anni - 1000 mg/die
Donne in postmenopausa senza trattamento estrogenico o uomini di età superiore ai 65 anni – 1500 mg/die

Sempre meglio arginare eventuali carenze di questo minerale con una dieta equilibrata, ma in alcuni casi può essere utile somministrare integratori di calcio e vitamina D. Questo però va fatto sotto stretto controllo medico dato che alte dosi di calcio possono avere anche effetti indesiderati.

Leggi anche: 10 fonti vegetali di calcio

 

2) FARE IL PIENO DI VITAMINA D

Specie tra gli anziani spesso si riscontra una carenza di vitamina D, fondamentale per fissare il calcio nelle ossa. Il metodo più semplice ed economico di procurarsi della vitamina D è semplicemente quello di esporsi al sole (almeno viso e braccia) per circa 20 minuti ogni giorno, o per periodi più lunghi nel corso della bella stagione in modo da fare il pieno di questa vitamina. Esiste anche qualche alimento che contiene vitamina D (ad esempio pesce e uova), ma in alcuni casi potrebbe essere necessario, soprattutto in persone di una certa età, supplire alla scarsità di vitamina D con degli integratori specifici. Esiste però anche la possibilità che, a causa di sindromi da malassorbimento intestinale o per colpa della somministrazione di alcuni farmaci, questa possa non essere assimilata neppure così e sono necessarie dosi molto alte affinchè, almeno in parte, venga assorbita e utilizzata dal corpo. Più che mai in queste situazioni bisogna affidarsi al controllo medico.

Leggi anche: Osteoporosi: 20 minuti di sole ogni giorno rafforzano le ossa

 

3) ATTIVITA’ FISICA

Bisogna essere costanti e regolari nel praticare attività fisica, sembra infatti che anche brevi periodi di stasi siano particolarmente deleteri per la massa ossea. Per attività fisica si può intendere anche semplicemente una leggera passeggiata di 30 minuti ogni giorno. E’ importante incoraggiare anche gli anziani a prendere questa buona abitudine perché in questo modo si ridurrebbe il rischio di cadute e quindi di eventuali fratture.

Leggi anche: L'attivita' fisica vera e propria medicina: previene 40 malattie croniche

Un ultimo consiglio utile è certamente quello di condurre uno stile di vita il più possibile sano e quindi niente fumo, poco alcool e attenzione in generale all’alimentazione per evitare di incorrere in sovrappeso o obesità.

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Francesca Biagioli

Pumpkin Pie: la ricetta della torta di zucca

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pumpkin pie torta di zucca ricetta halloween

Siamo nel pieno della stagione delle zucche e noi vi proponiamo una ricetta per preparare in casa la Pumpkin Pie, una torta di zucca dolce tipica degli Stati Uniti e dei Paesi anglosassoni che festeggiano Halloween. Al di là di questa festività, che può essere più o meno amata, questa ricetta sarà perfetta in ogni occasione.

Abbiamo pensato di preparare la Pumpkin Pie in una versione il più possibile salutare, ma senza mettere a repentaglio la dolcezza e senza snaturare troppo questo dolce, il cui ingrediente principale resta sempre e comunque la zucca. Potrete preparare una Pumpkin Pie buonissima senza zucchero raffinato, senza farina 00 e senza nessun ingrediente di origine animale. Ecco a voi la ricetta.

Ingredienti per la base

250 gr di farina di farro bio
120 ml di latte di riso, di latte di mandorle o acqua
3 cucchiai di olio extravergine d'oliva
2 cucchiai di sciroppo di mais, d'acero o di agave
1 pizzico di cannella o di cacao in polvere
½ cucchiaino di lievito per dolci

Ingredienti per la crema di zucca:

450 gr di polpa di zucca dolce cruda
200 gr di yogurt vegetale al naturale
3 cucchiai di sciroppo di mais, d'acero o di agave
2 o 3 cucchiai d'acqua, di latte di riso o di latte di mandorle
1 cucchiaino di farina di riso o di fecola di patate
½ cucchiaino di cannella in polvere

Occorrente per la panna montata di cocco:

1 barattolo di latte di cocco bio da 200 grammi
1 frullino sbattitore con le fruste
1 sac à poche o siringa per dolci
1 pizzico di cannella o cacao in polvere

Preparazione

Iniziate con la preparazione dell'impasto. Pesate la farina di farro e versatela in una ciotola capiente unite a poco a poco l'acqua o il latte vegetale e iniziate ad impastare. Aggiungete anche lo sciroppo di mais o altro dolcificante naturale a vostra scelta che potrete trovare nei negozi di prodotti bio. L'idea è di preparare un dolce evitando il classico zucchero raffinato.

Unite anche la cannella, l'olio extravergine d'oliva e il lievito per dolci. Lavorate a mano gli ingredienti con energia fino ad ottenere un impasto liscio ed elastico. Se risulta troppo appiccicoso, aggiungete ancora un po' di farina, in alternativa se non vi sembra abbastanza morbido unite ancora un po' d'acqua o di latte vegetale. Lasciate riposare l'impasto per un ora a temperatura ambiente.

Nel frattempo occupatevi della zucca. Per questa ricetta abbiamo utilizzato la polpa di mezza zucca Hokkaido, una zucca dolce particolarmente adatta per la preparazione delle torte. Il consiglio è di cercarla presso un mercato del contadino. In ogni caso qualsiasi tipo di zucca a polpa gialla andrà bene.

Dividete la zucca a metà e tagliatela a spicchi e poi a cubetti. Pesate 450 gr di polpa di zucca cruda e cuocetela al vapore. La cottura ha una durata di circa 15 minuti. Quando la zucca sarà cotta, disponetela su un piatto e lasciatela raffreddare. A questo punto potete iniziare a foderare con carta da forno una tortiera a cerniera (diametro 21 centimetri).

Lavorate ancora un po' l'impasto con le mani e stendetelo nella tortiera formano un bordo di circa 3 centimetri. Bucherellate il fondo con la forchetta. Frullate la zucca ormai fredda con 200 grammi di yogurt vegetale al naturale, il dolcificante naturale prescelto, la farina di riso o fecola di patate per addensare leggermente, la cannella e un po' d'acqua se occorre ottenere un impasto più liquido. Dovrete ottenere una purea di zucca molto cremosa.

Ora la potrete versare nella tortiera per coprire la base della torta quasi fino a raggiungere i bordi dell'impasto. Livellate il ripieno con un cucchiaio e se occorre sistemate i bordi dell'impasto con la rondella. Preriscaldate il forno (ventilato) a 200 gradi. Fate cuocere la torta a questa temperatura per 10 minuti, poi abbassate a 180 gradi e proseguite la cottura per altri 30 minuti. Sfornate e lasciate raffreddare a temperatura ambiente. Il consiglio è di servire la vostra pumpkin pie fredda e di lasciarla riposare in frigorifero per una notte o dalla mattina alla sera. In questo modo il ripieno acquisterà la giusta consistenza.

Infine, eccoci alla panna montata di cocco. E' solo un'idea in più per servire la torta di zucca, ma non siete obbligati a prepararla se non avete a disposizione gli ingredienti. In alternativa potrete acquistare una confezione di panna vegetale da montare. Scegliete a seconda di ciò che avete a portata di mano. Il latte di cocco in lattina si trova in molti supermercati nel reparto bio o etnico e nei negozi del commercio equo.

Lasciate riposare il latte di cocco in frigorifero per almeno 12 ore. Il consiglio è di riporlo in frigo subito dopo averlo acquistato. In questo modo avverrà una separazione netta tra la parte solida e la parte liquida. Dovrete prelevare dal barattolo la parte solida e montarla per qualche minuto con le fruste di un frullino sbattitore fino ad ottenere una crema corposa che poi potrete distribuire su ciascuna fetta di torta o sui piattini con una sac à poche o con una siringa per decorare i dolci. Il consiglio perché la panna di cocco monti bene è fare riposare in freezer per 10 minuti sia le fruste che la ciotola che userete, così che siano ben fredde. Se volete, completate la decorazione con cannella o cacao in polvere da cospargere lievemente sulla panna di cocco.

pumpkin pie torta di zucca halloween

Buon appetito!

Marta Albè
(Testi e foto)

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Skid Robot: lo street artist che disegna sogni e bisogni dei senzatetto (FOTO)

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artista strada

Un uomo senza scarpe e su una sedia a rotelle. Un altro che dorme sul marciapiede. buste che contengono tutto ciò che si possiede. Sono i i protagonisti delle foto dell’anonimo street artist Skid Robot, che sta cercando di porre l’attenzione sulla trascurata popolazione dei senzatetto di Losa Angel attraverso l’arte e la fantasia.

L’artista, infatti, umanizza questi indigenti creando scene in cui appaiono i loro bisogni, desideri e sogni. Come nel caso dell’uomo appena uscito dall'ospedale. La sua sedia a rotelle, grazie alle bombolette, diventa un trono in cima alle mura di un castell. Ci si siede sopra un re senza scarpe. L’uomo si chiama Ben, spiega nella didascalia Skid Robot:

"Ben è stato rilasciato dall'ospedale senza scarpe. Non era in grado di camminare perché era stato colpito alla schiena e alla fine l'ospedale l’ho ha gettato in strada come tanti altri. Gli ho offerto un pasto ma ha rifiutato, invece ha chiesto carta, matite, penne, in modo che possa scrivere e disegnare. Ha detto che gli piace molto l'arte e la usa disegnare se stesso. Avevo un quaderno abbastanza nuovo, un paio di penne e pennarelli con me, che gli ho potuto dare subito insieme a un po’ di soldi, in modo che potesse mangiare più tardi”.

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<blockquote class="instagram-media" data-instgrm-captioned data-instgrm-version="3" style=" background:#FFF; border:0; border-radius:3px; box-shadow:0 0 1px 0 rgba(0,0,0,0.5),0 1px 10px 0 rgba(0,0,0,0.15); margin: 1px; max-width:658px; padding:0; width:99.375%; width:-webkit-calc(100% - 2px); width:calc(100% - 2px);"><div style="padding:8px;"><div style=" background:#F8F8F8; line-height:0; margin-top:40px; padding:50% 0; text-align:center; width:100%;"> <div style=" background:url(data:image/png;base64,iVBORw0KGgoAAAANSUhEUgAAACwAAAAsCAMAAAApWqozAAAAGFBMVEUiIiI9PT0eHh4gIB4hIBkcHBwcHBwcHBydr+JQAAAACHRSTlMABA4YHyQsM5jtaMwAAADfSURBVDjL7ZVBEgMhCAQBAf//42xcNbpAqakcM0ftUmFAAIBE81IqBJdS3lS6zs3bIpB9WED3YYXFPmHRfT8sgyrCP1x8uEUxLMzNWElFOYCV6mHWWwMzdPEKHlhLw7NWJqkHc4uIZphavDzA2JPzUDsBZziNae2S6owH8xPmX8G7zzgKEOPUoYHvGz1TBCxMkd3kwNVbU0gKHkx+iZILf77IofhrY1nYFnB/lQPb79drWOyJVa/DAvg9B/rLB4cC+Nqgdz/TvBbBnr6GBReqn/nRmDgaQEej7WhonozjF+Y2I/fZou/qAAAAAElFTkSuQmCC); display:block; height:44px; margin:0 auto -44px; position:relative; top:-22px; width:44px;"></div></div><p style=" margin:8px 0 0 0; padding:0 4px;"> <a href="https://instagram.com/p/uBuNPPJ8AC/" style=" color:#000; font-family:Arial,sans-serif; font-size:14px; font-style:normal; font-weight:normal; line-height:17px; text-decoration:none; word-wrap:break-word;" target="_top">Ben was released from the #hospital with no #shoes. He was unable to walk as a result of being shot in the back and eventually the hospital booted him on the #street like so many others. I offered him a #meal but he declined, instead he asked for #paper#pencils#pens so that he can #write and #draw. He said he really liked the #art and use to draw himself I had a #sketchbook that was fairly new and a few pens and markers I was able to give him on the spot along with a lil #money so he can eat later...#helpthepoor#feedtheneedy#savehumanity#skidrobot #grimey#dtla#losangeles#streetart</a></p><p style="font-family:Arial,sans-serif;color:#c9c8cd; font-size:14px; line-height:17px; margin-bottom:0; margin-top:8px; overflow:hidden; padding:8px 0 7px; text-align:center; text-overflow:ellipsis; white-space:nowrap;">A photo posted by Skid Robot (@skidrobot)&nbsp;on <time style=" font-family:Arial,sans-serif; font-size:14px; line-height:17px;" datetime="2014-10-11T21:14:09+00:00">Ott 10, 2014 at 2:14 PDT</time></p></div></blockquote><script async defer src="//platform.instagram.com/en_US/embeds.js"></script>
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A #king without a #kingdom...Martin is partially paralyzed and spends most of the #chillin because he can't #work. I bought him a #tecate and kicked him down some #scrilla. He really needs some #clothing so were gonna hit the #goodwill and #hookitup #helpthepoor#feedtheneedy#savehumanity#preservehumanity#stayhuman#skidrobot #grimey #dtla#skidrow#losangelesstreetart

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His name is J.W. A talented #artist originally from #Florida. He asked for #art supplies and some #gear. We'll do our #best to hook him up #proper. J.W had a lot to say that made me #reflect on my own #life. Always keep an open #mind and a open #heart, #wisdom is found in listening. -skidrobot #helpthepoor#feedtheneedy#savehumanity#skidrobot#grimey#dtla#streetart#losangelesstreetart#lastreetart#streetartla#modernart#urbanart#contemporaryart

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Un altro uomo, identificato come "Tony", riposa sul marciapiede. Il suo materassino srotolato viene trasformato con la vernice di Skid Robot in un letto regale, con tanto di comodini coordinati. Così l’artista sta cercando di attirare l'attenzione su questi esseri umani invisibili. Il messaggio è chiaro: Guardate fuori, le nostre città sono piene di persone meno fortunatie di noi.

Roberta Ragni

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A Portland le micro-case off grid per i senzatetto e le famiglie a basso reddito

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TechDwell

Una casa a basso costo, piccola ma confortevole, che tutti possono permettersi. Lasciamo l'Italia e voliamo in Oregon, negli States. Qui, a Portland, è già in atto un piano per realizzare 25 tiny houses Techdwell di Micro Community accessibili a tutte le tasche.

La città di Portland infatti sta per approvare la costruzione di comunità di piccole case sul suolo pubblico, per ospitare senzatetto e residenti a basso reddito. I piani iniziali includono 25 unità abitative su un appezzamento di terreno, con servizi di lavanderia, amministrativi e altri presenti sul posto. Le case di 17 metri quadrati, che avrebbero un affito da 250 a 350 al mese, permetterebbero agli individui che guadagnano da 5.000 a 15.000 dollari all'anno di essere in grado di poterle avere.

Techdwell è impegnata a portare la dignità di abitazioni sicure, stabili, flessibile e convenienti per i più bisognosi,spiega. Strutture che si assemblano in una manciata di giorni, da due a quattro al massimo, utili anche in caso di disastri, per offrire riparo alle popolazioni evacuate oltre che per aiutare i senzatetto.

TechDwell1

Senza dimenticare la sostenibilità e il rispetto per l'ambiente. Il tiny house Techdwell Axia utilizza materiali di costruzione riciclati, riciclabili e sostenibili. Gli impianti elettrici sono alimentati dal fotovoltaici e il riscaldamento è fornito dal solare. Vi è inoltre un sistema di raccolta dell'acqua piovana e di bonifica delle acque grigie, che consente alle case di essere off grid. Il compostaggio permette anche la naturale gestione dei rifiuti umani.

Tiny home Portland

Già portata ad Haiti, costruita come prototipo per il governo haitiano e le ONG per la valutazione, la Techdwell potrebbe presto essere assemblata anche in Oregon per i senzatetto. Per realizzare la piccola Techdwell Axia bastano, dicevamo, da 2 a 4 giorni. Lo speciale sistema alla base ne garantisce il montaggio anche in terreni difficili senza necessità di ulteriori modifiche ma garantendo resistenza e la sicurezza.

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Progetti simili sono già stati realizzati anche in Wisconsin, Texas e a New York.

Francesca Mancuso

Foto: TechDewell

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10 consigli utili per ricordare i sogni

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ricordare i sogni

Vi sarà capitato più di una volta di essere svegliati nel mezzo di un bel sogno e di non ricordare quasi nessun dettaglio dopo un paio di minuti. Il suono della sveglia talvolta può rovinare la magia e impedirvi di ricordare i sogni. Esistono alcuni trucchi che possono aiutarvi a raggiungere il vostro obiettivo.

Riuscire a ricordare i propri sogni richiede metodo e allenamento. Dal risveglio al momento di uscire di casa, altrimenti, i sogni si trasformano in un ricordo molto lontano e non sareste in grado di raccontarli a chi incontrerete, fatto salvo per qualche dettaglio particolare. Dimentichiamo molti più sogni rispetto a quanti ne possiamo ricordare. Proviamo ad alleviare l'amnesia al risveglio con qualche stratagemma.

1) Presa di coscienza

Per riuscire a ricordare i vostri sogni dovreste prima di tutto esprimere la volontà nel raggiungere il vostro obiettivo. Prima di addormentarvi dite a voi stessi che al risveglio vorrete ricordare i sogni per aiutare il vostro cervello ad entrare nella giusta predisposizione e ad aiutarvi a ricordare i sogni quando vi sveglierete.

2) Focalizzazione

Ogni sera prima di andare a dormire prendetevi qualche minuto di tempo per pensare in tranquillità a ciò che vorreste sognare. Questa tecnica permette di accrescere la possibilità che sognerete proprio ciò che vorrete. Dunque al risveglio sarà più semplice ricordare il tutto e ricollegare il sogno al desiderio espresso.

3) Accettazione

Alcune persone vorrebbero ricordare i propri sogni ma nello stesso tempo sono in lotta con questo stesso desiderio. Dunque respingono i sogni e cercano in realtà di dimenticarli. Al risveglio non ricordano nulla e non vorrebbero mai fare brutti sogni. Ma il mondo onirico spesso ci invia proprio i messaggi di cui abbiamo bisogno. Dunque dovreste provare ad accettare i propri sogni senza timore così da poterli ricordare e eventualmente analizzare o interpretare.

4) Superare le paure

Affrontare le paure, anche quando sono legate ai propri sogni, può essere d'aiuto per permettere al nostro cervello di predisporsi al ricordo dei sogni. A volte ci si può ritrovare nel mezzo di incubi spaventosi con il desiderio di svegliarsi all'improvviso. Le paure che si manifestano nei sogni possono riflettere alcuni aspetti della nostra vita reale. Potrebbe essere utile impegnarsi a ricordare i sogni per individuare e approfondire questi collegamenti.

5) Annotare i sogni

E' probabilmente il consiglio migliore e la tecnica più efficace per ricordare i sogni. Si tratta di appuntarli subito appena svegli. L'ideale sarebbe tenere un diario dei sogni, un quaderno con una penna sul comodino per scrivere tutto subito. Bastano pochi minuti per dimenticare i sogni, quindi appuntateli immediatamente, mentre sono ancora freschi nella vostra mente. Scrivete prima che immagini e ricordi svaniscano.

6) Inventare sogni

Per aiutare la mente a ricordare i vostri sogni provate ad inventarne uno e a prenderne nota. Partite da una situazione legata alla vostra vita quotidiana e trasformatela con i vostri pensieri in un sogno. Aggiungete numerosi dettagli legati al luogo, all'abbigliamento, alle azioni compiute. Create le immagini nella vostra mente e poi cercate di ricordare il vostro universo personale e di prenderne nota come se si trattasse di un sogno.

7) Svegliarsi naturalmente

Il suono della sveglia potrebbe interrompere un sogno e condurci a dimenticarlo completamente in pochi secondi. Per esercitarvi a ricordare i sogni scegliete una giornata in cui non avete bisogni di puntare la sveglia e in cui vi potrete dunque svegliare naturalmente. Potrete approfittare anche dei pisolini pomeridiani più lunghi del solito, quando il cervello riesce comunque ad entrare nella fase REM. Riconoscete i momenti in cui vi accorgete di sognare meglio e sceglieteli per esercitarvi a ricordare i sogni.

8) Preparare il corpo

Preparare la mente a ricordare i sogni è molto importante, ma lo è anche preparare il corpo. Secondo la dott.ssa Patricia Garfield, la posizione del corpo durante i sogni è essenziale per ricordarli. Ad esempio, se vi rendete conto che di solito vi addormentate distesi sul lato destro ma che quando vi svegliate sul lato sinistro non riuscite a ricordare i vostri sogni, sdraiatevi nella posizione abituale in cui sapete di addormentarvi e sognare. Questo stratagemma potrebbe aiutarvi a ricordare meglio i sogni appena dopo il risveglio.

9) Visualizzazione

Anche durante il giorno potete allenarvi a ricordare i sogni, grazie alla visualizzazione. Potrebbe esservi utile visualizzare voi stessi mentre riuscite a ricordare un sogno e prendete nota dei dettagli che lo compongono sul vostro quaderno dei sogni. Potrebbe anche esservi utile scegliere momenti precisi della giornata in cui dedicarvi a questa breve visualizzazione. Ad esempio quando vi guardate allo specchio o appena prima di scendere dall'auto. Dovrebbero bastare pochi minuti inseriti in un impegno costante a raggiungere l'obiettivo di ricordare i sogni.

10) Meditazione

La meditazione, svolta in modo corretto e con l'aiuto di una guida, è benefica per la salute, favorisce il buon sonno e può essere d'aiuto per ricordare i sogni. Potrebbe aiutarvi a scoprire qualcosa di voi stessi che ancora non conoscete e ad indagare il vostro lato interiore. La meditazione può essere legata, infine, ai sogni lucidi, quei sogni in cui si può prendere coscienza del fatto di stare sognando e magari riuscire ad esplorare e modificare a piacere il proprio sogno.

Marta Albè

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