Quantcast
Channel: greenMe.it
Viewing all 14412 articles
Browse latest View live

Un anno senza zucchero: l’avventura di Eva Schaub e della sua famiglia

$
0
0

sugar-free-family

E’ possibile vivere senza zucchero e dolcificanti? La risposta, almeno per la famiglia di Eva Schaub, è sì. La donna, insieme a suo marito e alle due figlie, è riuscita a trascorrere un intero anno non solo senza consumare zucchero ma anche senza utilizzare altri tipi di dolcificanti. Banditi quindi dalla dieta anche miele, melassa, sciroppo d'acero, agave, ecc.

Ma perché Eva, che con la sua famiglia vive nel Vermont (Stati Uniti), ha deciso di fare questa scelta tanto difficile e complicata? Migliorare la propria salute e quella dei suoi cari è stata la miccia che ha spinto la signora Schaub ad eliminare qualsiasi tipo di dolcificante. La decisione è maturata dopo aver letto alcuni libri del giornalista Michael Moss e di Robert Lustig, endocrinologo pediatrico che considera lo zucchero un veleno a tutti gli effetti e causa principale di note malattie come il diabete.

La sfida si è mostrata fin dall’inizio molto difficile dato che tanti prodotti apparentemente insospettabili contenevano zucchero (condimenti per insalata, tortillas, pane, alimenti per l’infanzia, brodo, ecc.). La famiglia comunque ha preso molto sul serio il suo obiettivo anche se ha comunque scelto di concedersi uno sgarro una volta al mese consumando un alimento o una bevanda con ridotto contenuto di zuccheri (Eva non si è privata di un buon bicchiere di vino rosso mentre gli altri hanno scelto le torte per il giorno del loro compleanno).

un anno senza zucchero

Tornare ad ingerire zucchero nel corpo dopo la lunga disintossicazione però non era facile come racconta Eva: “abbiamo mangiato la torta con crema di banana che mio marito aveva chiesto per la sua festa di compleanno, sapevo che qualcosa di nuovo stava accadendo. Non solo non mi piaceva ma non riuscivo neppure a finirla. Aveva un sapore troppo dolciastro per il mio palato ora sensibile, mi dava fastidio ai denti. La mia testa ha cominciato a battere forte e il mio cuore ha cominciato ad accelerare i battiti. Mi sentivo orribile. Ci volle una buona ora sdraiata sul divano prima che cominciassi a recuperare. Accidenti, pensai, lo zucchero mi ha sempre fatto sentire male, ma siccome era dappertutto non l’ho mai notato prima?”.

Eva e la sua famiglia durante l’anno "sugar free" hanno imparato ad autoprodursi molto in casa (pane, maionese e altri prodotti in cui sono spesso presenti zuccheri) e a comprare prodotti sfusi e freschi. Ne ha beneficiato e di molto la loro salute: le figlie hanno fatto meno assenze a scuola per motivi di salute e nessuno dei componenti della famiglia ha perso peso (del resto non ne avevano bisogno).

eva schaub

Eva si è mostrata molto soddisfatta del suo esperimento e tutt’oggi dopo essere riuscita a portare avanti questa ardua impresa, ha scelto di continuare a seguire insieme alla sua famiglia una dieta a basso contenuto di zuccheri, perché così tutti si sentono più sani e tendono ad ammalarsi meno ha dichiarato la donna. L’avventura della famiglia Schaub è stata raccolta in un libro dal titolo “Year of No Sugar: A Memoir”.

{vimeo}80738647{/vimeo}

Francesca Biagioli

Leggi anche:

- Lo zucchero? Tossico e dannoso come il fumo e l’alcool


Porno a luci verdi: un nuovo albero piantato ogni 100 video visualizzati

$
0
0

porn hub cover trees

Il porno salverà l'ambiente? Dopo Ethical Porn, il sito porno lanciato dalla Peta per salvare gli animali, ecco che la pornografia diventa a luci verdi. Ogni 100 video porno visualizzati verrà piantato un nuovo albero. Si tratta della singolare iniziativa proposta da PornHub, uno dei portali a luci rosse più famosi del Web.

PornHub pianterà alberi in cambio di visualizzazioni online dei video a luci rosse. Il porno - e non l'amore - è il vero motore che muove il mondo e salva l'ambiente? Al di là della facile ironia, possiamo dire che la campagna unisce due degli argomenti di maggiore importanza per il popolo americano (e non solo): sesso e ambiente.

L'iniziativa Pornhub Gives America Wood è infatti destinata agli Stati Uniti. Gli alberi verranno piantati sul territorio nazionale e il loro numero crescerà man mano che aumenteranno le visualizzazioni dei video della categoria "superdotati".

Pornhub Gives America Wood ha preso il via lo scorso 25 aprile, in occasione dell'Arbor Day 2014. Il numero degli alberi da piantare raggiunto in soli 5 giorni la dice lunga sul successo dell'iniziativa. In breve tempo sono già stati conteggiati ben 13.473 alberi pronti per essere piantati. Lo slogan dell'iniziativa del resto è molto chiaro: "Più video porno guarderai, più alberi verranno piantati!".

Certo, accostare l'"etica" e la pornografia a molti sembrerà eccessivo, un paradosso davvero bizzarro e forse sconveniente, ma se l'impegno di PornHub sarà concreto, gli Stati Uniti avranno l'occasione di vedere nuovi alberi piantati gratuitamente in parchi e città.

porn hub

Lo sforzo di partecipazione richiesto è minimo e gli alberi saranno piantati davvero grazie ad una collaborazione con associazioni come American Forests o Trees for The Future. L'iniziativa si concluderà il 2 maggio. Quanti nuovi alberi verranno piantati grazie al porno? Siamo curiosi di scoprirlo. Tenete d'occhio insieme a noi il conteggio finale.

Marta Albè

Leggi anche:

Ethical Porn? La Peta lancia un sito porno per salvare gli animali

 

Test sugli animali addio? Creata la prima pelle artificale

$
0
0

cellule_morte

Qualcosa di muove sul fronte delle alternative ai test sugli animali. Arriva, infatti, fresca fresca una nuova ricerca su un tipo di pelle artificiale ricavata dalle staminali che potrebbe "mandare in pensione" a sperimentazione animale di farmaci cutanei e cosmetici.

Un gruppo internazionale di studiosi del King's College di Londra in collaborazione con il San Francisco Veteran Affairs Medical Center (SFVAMC), ha prodotto in laboratorio la prima epidermide (lo strato più esterno della pelle) a partire dalle cellule staminali pluripotenti umane e caratterizzata da una barriera di permeabilità funzionale molto simile a quella della pelle vera.

In buona sostanza, uno strato di pelle per certi aspetti somigliante a quella di noi esseri umani, ma coltivata artificialmente dalle cellule staminali. Questa nuova epidermide messa a punto nei laboratori inglesi garantisce un'alta protezione verso la penetrazione di microbi e batteri, dal momento che le cellule epiteliali sono state prelevate e poi riprogrammate.

Lo scopo è dei più nobili: aprire nuovi orizzonti sulla ricerca medica, contribuire a sviluppare nuove terapie per le malattie rare della pelle e, uno su tutti, offrire un'alternativa per testare farmaci e cosmetici evitando in questo modo la sperimentazione sugli animali.

Nello studio, pubblicato su Stem Cell è stato descritto l'uso di cellule staminali umane pluripotenti indotte (IPSC) per produrre una quantità illimitata di cheratinociti puri, il tipo cellulare che maggiormente si trova nell'epidermide e che corrisponde ai cheratinociti generati da cellule staminali embrionali umane (hESC).

Questi sono stati poi utilizzati per fabbricare in 3D equivalenti epidermici in ambienti ad alta e bassa umidità per costruire una barriera di permeabilità funzionale fondamentale nella difesa del corpo da fattori esterni.

La dott. Teodora Mauro, a capo del team di SFVAMC, ha spiegato: "La possibilità di ottenere un numero illimitato di unità geneticamente identiche può essere usata per studiare una serie di condizioni in cui la pelle è difettosa a causa di mutazioni di geni coinvolti nella formazione della barriera cutanea, come ittiosi o dermatite atopica. Possiamo usare questo modello per studiare come la barriera cutanea si sviluppa normalmente, come vene compromessa da diverse malattie e come stimolarne la riparazione".

Ma quello che più ci interessa è che con la pelle artificiale si potranno sperimentare farmaci e cosmetici evitando di farlo attraverso i test sugli animali (ancora legali nell'80% dei Paesi). Nel campo della cosmesi, per esempio, conigli, topi, scimmie e cani vengono sottoposti al test di Draize, in cui i prodotti in esame vengono sfregati sugli occhi o sulla pelle per valutarne gli effetti collaterali. Per non parlare delle sostanze chimiche che a volte vengono fatte ingerire dalle cavie per determinare la dose letale.

Un'autentica tortura la cui efficacia, oltre che validità, lascia sempre più ricercatori perplessi. Anche perché le alternative possono essere trovate.

Germana Carillo

LEGGI anche:

Test cosmetici: brevettato metodo alternativo senza sperimentazione su animali 

Polpette vegetali: 10 ricette per tutti i gusti

$
0
0

polpette veg

Cercate delle alternative alle classiche polpette a base di carne? Per variare il menù e per arricchire i vostri piatti di verdure e legumi potrete preparare delle polpette in versione vegetariana o vegan. Potrete decidere di saltarle in padella con un filo d'olio extravergine o di cuocerle al forno. 

 

Via libera anche alle salse fatte in casa per condirle. Così otterrete dei piatti ancora più gustosi. Ecco tante ricette per preparare le vostre polpette vegetali.

Polpette Vegetariane

1) Polpette vegetariane di spinaci, patate e paprika

Con gli spinaci e le patate potrete preparare delle ottime polpette vegetariane, da insaporire con la paprika se amate i piatti speziati. Potrete cuocere le vostre polpette vegetariane al forno e eventualmente sostituire gli spinaci con altre verdure di stagione. Le patate servono per dare alle polpette la giusta consistenza. Qui la ricetta completa.

Leggi anche: Polpette vegetariane di spinaci, patate e paprika

2) Polpette allo yogurt e pesto

Per preparare queste polpette vegetariane vi serviranno yogurt, pesto, formaggio morbido non troppo stagionato, uova erbe e spezie. Tra gli ingredienti troviamo anche sedano, carote e cipolle, che dovrete tritare finemente per ottenere l'impasto delle polpette. Le potrete cuocere in fornoQui la ricetta completa.

Leggi anche: Polpette vegetariane allo yogurt e pesto

polpette pesto

3) Polpette di lenticchie rosse

 

Tra gli ingredienti che potrete utilizzare per preparare le vostre polpette veg troviamo le lenticchie. Le potrete utilizzare, una volta cotte, in combinazione con il tofu e con delle spezie miste, a cui aggiungere un po' di pangrattato, per dare forma a delle gustose polpettine vegetariane (o vegane, sostituendo l'uovo con il pangrattato). Qui la ricetta completa. In più, potrete guarnire le vostre polpette di lenticchie con una salsa verde al basilico. Qui un'altra ricetta interessante per preparare delle polpette di lenticchie vegetariane.

Leggi anche: Polpettine di lenticchie rosse, tofu e spezie

polpette lenticchie

fonte foto: espessoandcream.com

4) Polpette di seitan e curcuma in crosta di pizza

Ecco un modo davvero originale per preparare delle polpette vegetariane con il seitan, che sarà l'ingrediente principale per creare un piatto aromatizzato alla curcuma e reso speciale dalla crosta di pizza. Potrete preparare l'impasto della pizz asecondo le vostre abitudini, con il lievito di birra o con la pasta madre. Qui la ricetta completa per le polpette di seitan.

Leggi anche: Polpette di seitan e curcuma in crosta di pizza


5) Polpette di miglio verdure e curcuma

Il blog Naturomania suggersce una gustosa ricetta per preparare delle polpette vegetariane a base di miglio, verdure e curcuma. Naturomania consiglia di aggiungere un pochino di peperoncino alla loro preparazione, in modo da arricchirle di sapore se amate il piccante. Per quanto riguarda le verdure da utilizzare, è possibile scegliere tra porri, carote, zucchine, sedano, peperoni, patate e via discorrendo a seconda della stagione. Potete sostituire l'uovo con il pangrattato per ottenere delle polpette vegan. Qui la ricetta.

Leggi anche: Polpette di miglio, verdure e curcuma

polpette miglio

 

Polpette Vegan

1) Polpette di seitan al sugo

Potrete preparare le polpette di seitan anche in versione vegan, con il latte vegetale e senza uova. Condirete le vostre polpette di seitan con un'ottima salsa di pomodoro, magari preparata in casa da voi. In questo modo otterrete un piatto ancora più autentico e saporito, perfetto per incuriosire anche chi non ha mai assaggiato il seitan. Qui la ricetta completa.

 

Leggi anche: Polpette di seitan al sugo

 

polpette seitan

2) Polpette di ceci o Falafel

Potrete preparare le vostre polpette di ceci - conosciute anche come falafel - a partire dai ceci secchi (da lasciare in ammollo a lungo) oppure già lessati. I falafel di ceci sono un piatto tipico della cucina araba e israeliana. Li potrete insaporire con il prezzemolo, con il peperoncino o con la crema di sesamo. I falafel sono ottimi come ripieno di panini e piadine, magari accompagnati da una fresca insalata. Qui la ricetta completa.

Leggi anche:Come preparare in casa i falafel di ceci

falafel

3) Polpette spinaci e tofu

 

Il tofu è un ingrediente molto versatile, perfetto per preparare delle gustose polpette vegetali. Tenderà ad assorbire il sapore delle verdure, delle erbe e delle spezie che utilizzerete. Questa ricetta, tratta dal blog Animal Instinct, suggerisce di scegliere spinaci lessati, zenzero e pepe. Qui tutte le istruzioni per la preparazione delle polpette di tofu e la lista completa degli ingredienti.

Leggi anche: Polpette di spinaci e tofu, mon amour!

polpette spinaci

4) Polpettine di sedano rapa

Il La Cuisine De Fabien propone una ricetta tutta da sperimentare per preparare delle polpette di sedano rapa. Queste polpette sono vegetali al 100% e senza glutine. Invece del classico pangrattato utilizzerete la farina di mais. Per insaporire le polpette di sedano rapa non dimenticate curcuma, zenzero e coriandolo. Qui la ricetta completa.

Leggi anche: Sedano rapa: 10 ricette per gustarlo al meglio

polpette vegan

fonte foto: fabien.wordpress.com

 

5) Polpette al broccolo romanesco

 

Per preparare queste polpette vegan potrete utilizzare il broccolo romanesco o il broccolo verde, a seconda dei vostri gusti. Vegan Blog suggerisce di cuocere gli ortaggi prescelti al vapore prima di passare alla preparazione vera e propria delle polpette vegetali. Come sempre, date forma alle vostre polpette con le mani. Le potrete arricchire con la farina di mandorle. Qui la ricetta completa.

polpette vegan

fonte foto: veganblog.it

 

Leggi anche: Broccolo romanesco: 10 ricette per gustarlo al meglio

Marta Albè

Leggi anche:

Arrosto vegetariano: 10 gustose ricette alternative
10 ricette per rendere piu' gustoso il tofu
Seitan fai-da-te: il procedimento completo per prepararlo

 

Incentivi auto 2014: 10 cose da sapere prima di richiederli

$
0
0

incentivi auto 2014

Incentivi auto ecologiche, si riparte. Nei giorni scorsi, Il Ministero dello Sviluppo Economico ha annunciato l'avvio dei nuovi ecobonus destinati a chi decide di acquistare auto con emissioni inquinanti ridotte. Ecco le 10 cose da sapere prima di richiederli.

1. Per i privati non serve la rottamazione

Nessun obbligo di rottamazione. Per usufruire dell'incentivo sull'acquisto di un veicolo ecologico, basta acquistare un'auto, purché sia nuova, non a chilometro zero.

2. ...obbligatoria invece per le aziende

La rottamazione è invece un requisito fondamentale affiché le aziende possano ottenere gli incentivi. In questo caso, occorre che il mezzo da rottamare abbia almeno 10 anni e sia destinato ad essere utilizzato esclusivamente come bene strumentale nell'attività dell'impresa.

3. Quali tipologie di veicoli sono ammesse

Nessuno escluso. A beneficiare degli incentivi 2014 saranno tutte le categorie, dalle auto ai veicoli commerciali leggeri, dai ciclomotori e motocicli a due e tre ruote ai quadricicli.

4. A chi spetta il bonus più alto

Per il 2014, spetteranno al massimo 5mila euro se si deciderà di acquistare un'auto elettrica o ibrida che emetta meno di 50 g/km di CO2. In ogni caso, l'importo massimo sarà pari al 20% del prezzo del veicolo e non potrà superare il tetto di 5mila euro.

5. E a chi il più basso

Sarà invece di 2mila euro quello destinato alle auto le cui emissioni superano i 120 g/km.

6. Chi richiede l'incentivo

Non toccherà all'acquirente ma al rivenditore/concessionario. Quest'ultimo, a partire dal 6 maggio prossimo, potrà prenotare i contributi attraverso la pagina dedicata sulla piattaforma sul sito Bec.mise.gov.it.

7. Occhio ai 90 giorni

Entro 90 giorni dalla prenotazione, i venditori dovranno consegnare il veicolo e confermare l'operazione, comunicando il numero di targa della nuova auto e caricando sulla piattaforma la documentazione. Il mancato rispetto di tale tempistica comporterà la perdita del diritto all'ecobonus.

8. Chi paga?

50 e 50. A pagare la quota incentivata saranno da una parte lo Stato e dall'altra i costruttori. Questi ultimi riconosceranno poi al venditore l'importo scontato e poi riceveranno dallo Stato il 50% sotto forma di credito d’imposta.

9. Ci sono anche gli avanzi

Oltre alla cifra messa a disposizione per il 2014 dal Mise, pari a 31,3 milioni di euro stanziati con decreto firmato lo scorso 3 aprile, vi saranno anche le risorse non utilizzate nel 2013. Il totale? 63 milioni.

10. Quanto dureranno

È difficile prevederlo con precisione, ma come spesso accade, gli ecobonus legati all'acquisto di un veicolo a basse emissioni vengono letteralmente presi d'assalto. Anche se 63 milioni sembrano una bella cifra, occorre tener presente che la metà è destinata all'acquisto da parte delle aziende di auto con emissioni non superiori a 120 g/km. Il restante 35% andrà invece a chi compra un'auto con emissioni che non superano i 95 g/km e il 15% a quelli con emissioni di CO2 non superiori a 50 g/km da parte di tutte le categorie di acquirenti.

Francesca Mancuso

LEGGI anche:

Incentivi auto 2014: al via dal 6 maggio per elettriche, ibride, metano e gpl

Incentivi auto 2013: come ottenerli in 8 mosse

Incentivi auto 2013: al via il 14 marzo. Ecco il decreto attuativo

Auto ibride: esentate dal bollo auto in 5 regioni

 

Matrimoni green e low cost: come sposarsi senza spendere una fortuna

$
0
0

matrimonio green low cost

Come fare per organizzare un matrimonio green e low cost che al rispetto dell'ambiente unisca il risparmio? Attorno ai matrimoni ecologici negli ultimi anni è nato un vero e proprio business, tra addii al nubilato e cerimonie in location costose e abiti da sposa in fibre naturali ma dai prezzi astronomici. Per orientarsi tra le alternative e per sposarsi senza spendere una fortuna basta un pizzico di buon senso.

In Gran Bretagna lo scorso anno una coppia di artisti è riuscita a organizzare il proprio matrimonio investendo solo 1 sterlina per l'abito da sposa, oltre alle 70 sterline da pagare obbligatoriamente per le spese della cerimonia. Fin dal fidanzamento i futuri sposi avevano deciso di organizzare un matrimonio low cost, basato sul riciclo e sull'autoproduzione e con un pizzico di impegno ce l'hanno fatta.

Vi avevamo parlato, inoltre, di una coppia statunitense che era riuscita a finanziare il proprio matrimonio grazie al riciclo delle lattine in alluminio. I futuri sposi avevano calcolato che sarebbe stato necessario raccogliere ben 400 mila lattine da vendere alle società che si occupano dello smaltimento dell'alluminio, per ottenere il risultato sperato. Con l'aiuto di amici e parenti hanno raggiunto l'ambizioso obiettivo.

Si tratta probabilmente di casi unici al mondo, ma le strategie per risparmiare sull'organizzazione del proprio matrimonio sono davvero numerose. Il grande giorno per gli sposi può diventare davvero meraviglioso anche senza accendere un mutuo per le spese del ristornate e degli abiti da cerimonia.

Ecco alcuni suggerimenti utili in proposito.

1) Abito da sposa

Come scegliere il proprio abito da sposa? Ognuno seguirà i propri gusti e le personali possibilità di spesa. Alcuni abiti da sposa ecologici e realizzati in fibre naturali vengono venduti ad un prezzo equivalente a quello degli abiti nuziali tradizionali. Ognuno farà i propri calcoli e magari deciderà di farsi confezionare dalla sarta un vestito con tessuti semplici, oppure di farle rinnovare un abito da sposa di famiglia. Atre soluzioni interessanti per il risparmio e il riutilizzo riguardano la possibilità di acquistare un abito da sposa di seconda mano o di noleggiarlo soltanto per il giorno della cerimonia, proprio come aveva fatto Stephanie, la protagonista del primo matrimonio ecosostenibile della Toscana.

Chi si sceglierà una cerimonia laica, sposandosi magari in municipio, potrebbe optare per un abito elegante o da sera da riutilizzare in altre occasioni. Un discorso analogo vale per le scarpe. Anche lo sposo potrà scegliere un completo adatto ad altre ricorrenze. Infine, non dimenticate che, a meno di volerlo conservare per ricordo, l'abito da sposa si può riciclare. Ad esempio, c'è chi lo ha trasformato in una culla per la propria bimba o in deliziose tendine per la casa.

Leggi anche: 5 idee per riciclare l'abito da sposa

2) Automobile

Rinunciare all'automobile per raggiungere il luogo della cerimonia potrebbe rappresentare un bel gesto simbolico, per testimoniare che spostarsi su quattro ruote non sempre è indispensabile, così come non lo è l'ostentazione del lusso, soprattutto nel giorno del matrimonio.

Per una cerimonia green potreste noleggiare un'auto elettrica, ma in questo caso dovrete valutare bene i costi, se desiderate risparmiare. Un'alternativa originale ma comunque praticabile? Arrivare davanti alla chiesa o al municipio in bicicletta (o magari in tandem!). Ricordate il matrimonio ecologico in bicicletta di Verona? Se non potete proprio rinunciare all'auto, evitate di noleggiarla e chiedete in prestito la vostra preferita a parenti o amici, che potranno farvi anche da autisti.

Leggi anche: Sposarsi in sella: matrimonio ecologico in bicicletta a Verona

3) Cerimonia e ristorante

Un'idea intelligente per evitare i lunghi spostamenti in automobile degli invitati al vostro matrimonio consiste nello scegliere un'unica location per la cerimonia e il rinfresco. Alcuni ristornati dispongono degli spazi adatti per esaudire i vostri desideri. Chi desidera risparmiare, può decidere di evitare il classico pranzo composto da numerose portate e di optare invece per un semplice rinfresco. O magari, potreste riservare il pranzo al ristorante solo ai parenti un po' più all'antica.

La spesa per il pranzo o per il rinfresco varia molto in base al menù e al numero degli invitati. Se avete a disposizione un bel giardino, potreste pensare di organizzare un aperitivo all'aperto, magari con alcuni piatti preparati in casa in anticipo dai parenti e dagli amici bravi a cucinare. Si tratta soltanto di organizzarsi per tempo. Per quanto riguarda le portate dell'eventuale menù, potreste rivolgervi ad un catering non troppo costoso che prepari piatti vegetariani o vegani, oppure con ingredienti di stagione e a chilometri zero, a seconda delle vostre esigenze.

4) Bomboniere e partecipazioni

Per quanto riguarda le partecipazioni, se volete contenere le spese, potreste optare per il formato elettronico. Altrimenti, scegliete carta riciclata ed ecologica, scrivetele a mano o stampatele dal computer. Le soluzioni al riguardo sono davvero numerose e basta un po' di creatività.

Se non volete rinunciare a consegnare le partecipazioni a mano, evitate i lunghi e stressanti spostamenti di casa in casa tra amici e parenti. Riunite gli invitati, a gruppi, direttamente a casa vostra o da un parente, oppure fissate un appuntamento per la consegna delle partecipazioni al vostro gruppo di amici in uno dei locali che frequentate di solito. Risparmierete tempo, benzina, denaro per le spedizioni e tutto sarà più semplice.

Che dire, invece, delle bomboniere? Meglio evitare i classici oggettini inutili che nel migliore dei casi finirebbero dimenticati per anni in fondo ad un cassetto. Se potete, preparatele per tempo e dedicatevi all'autoproduzione: birra artigianale, bottigliette d'olio, sale aromatico, bombe seme, piantine da coltivare in vaso. Date spazio alla fantasia e alla creatività. In alternativa, utilizzate il denaro che servirebbe per acquistare le bomboniere per fare una donazione ad un'associazione benefica, che si occupi della difesa dell'ambiente, degli animali o dei diritti umani.

5) Fotografie, acconciatura e trucco

In questo caso avrete bisogno di un pizzico di fortuna. Tra i vostri amici, o tra i conoscenti, potrebbe esserci una persona particolarmente brava nello scattare fotografie, nel make-up o nel realizzare acconciature. In questo modo il favore richiesto ad uno degli invitati potrebbe trasformarsi nel loro regalo per il vostro matrimonio. Così potrete risparmiare diverse centinaia di euro. Non preoccupatevi, non vi stiamo chiedendo di rinunciare a tutto, ma semplicemente di usare il buon senso.

Se non potete permettervi l'ultimo fotografo di grido o il make-up artist delle star, informatevi per andare alla ricerca di alternative più economiche e lasciatevi guidare dai suggerimenti degli amici più fidati. Ancora, per quanto riguarda le fotografie, potreste fare a meno del classico album cartaceo e preparare un video digitale o una presentazione facile da mostrare anche dalla Tv o dal cellulare con i file delle immagini che avrete a disposizione. E potreste decidere di stampare soltanto le foto più belle, da incorniciare. Anche in questo caso, il risparmio sarà assicurato.

Ritorniamo alla domanda iniziale: si può davvero organizzare un matrimonio green e low-cost oggi come oggi? Come potrete comprendere dai nostri piccoli suggerimenti - e attendiamo di conoscere le vostre idee ed esperienze - non si tratta di una missione impossibile. Basta avere un po' di pazienza nel valutare le alternative migliori e dare spazio alla creatività. Le idee verdi ed economiche per il matrimonio sono davvero numerose. Scegliete le migliori per voi. Così riuscirete a donare un tocco green anche al vostro grande giorno.

Marta Albè

Fonte foto: allw.com

Leggi anche:

Matrimonio green: nel mondo reale si puo'?
Lattine nuziali: come finanziare un matrimonio con il riciclo dell'alluminio
A Pontedera il primo matrimonio completamente ecosostenibile d'Italia

 

Salviamo la baia di Calenella, minacciata da un complesso turistico (petizione)

$
0
0

piana di calenella

Il cemento avanza sulle spiagge italiane. La baia di Calenella, nel cuore del Parco Nazionale del Gargano, un'area naturale protetta istituita nel 1991, è in pericolo. Il comune di Vico del Gargano, infatti, ha approvato la nuova pianificazione urbanistica che prevede dieci lottizzazioni localizzate fra Vico del Gargano, San Menaio e la piana di Calenella.

Su quest'ultima, come spiega anche il deputato M5S D'Ambrosio, che sulla questione ha presentato un'interrogazione al Ministro dell'Ambiente, dovrebbe sorgere una struttura ricettiva da 300 posti letto in costruzioni tutte da un piano, disposte come un quarto di luna con un edificio centrale a due piani. Il complesso turistico verrebbe edificato sul lato sinistro della baia, impedendo la visione del mare.

Non solo: l'area destinata alla costruzione del villaggio turistico è a ridosso di due importanti aree archeologiche del parco: l'insediamento di Macchia di Mare, un insediamento capannicolo di età neolitica risalente al IV – III millennio a.C., e la necropoli di Monte Pucci, cavità naturali all'interno delle quali si trovarono sepoltura comunità nei primi periodi del cristianesimo dell'età Costantiniana all'VIII secolo d.C. Come se tutto questo non bastasse, l'area interessata è ad alto rischio idraulico nel cuore di una piana alluvionale con elevatissimo valore paesaggistico.

IL PARERE NEGATIVO DEL PARCO DEL GARGANO – Anche il Parco Nazionale del Gargano, che abbiamo contattato, ha espresso, attraverso il suo Comitato Tecnico, parere negativo sul PUG di Vico del Gargano sull'area di Calenella, "considerando anche l'area in questione ricade in zona 2 della perimetrazione del Parco Nazionale del Gargano e, preso atto della totale incompatibilità ed inadeguatezza degli interventi qui esaminati rispetto ai valori perseguiti da questo Ente", si legge nel documento che greenMe.it ha potuto consultare.

Lo Studio di Incidenza su habitat e specie, contenuto nel Rapporto Ambientale trasmesso all'Ente, già evidenzia un impatto potenzialmente irreversibile a seguito della realizzazione della lottizzazione prevista su Calenella (DPP11 – ricettività turistica). Gli impatti esaminati attengono principalmente al rischio di frammentazione degli habitat, precisando che tale rischio è potenzialmente maggiore per la fauna terrestre e meno significativa per la fauna in grado di volare.

Lo studio propone quindi alcuni interventi di mitigazione consistenti nella creazione di sottopassi ferroviari e/o stradali per la fauna e nella concentrazione del verde in posizione parallela al mare, tale da connettere facilmente il SIC Pineta Marzini con la piana agricola e, attraverso questa, con il resto del territorio protetto. 

Il Comitato ricorda, però, che la piana di Calenella rappresenta una connessione naturale tra i due promontori (la pineta Marzini a ovest e Monte Pucci a est) e tra l'entroterra e il mare. E ritiene che gli impatti realisticamente attesi dalla realizzazione della lottizzazione sono ben maggiori rispetto a quanto illustrato nella relazione, "nonché non sono superabili con le misure di mitigazione proposte":

"non si tratta di mitigare la semplice realizzazione di un'infrastruttura viaria (a cui le mitigazioni proposte potrebbero meglio essere indirizzate), ma si tratta, più precisamente, dell'antropizzazione ed urbanizzazione di un'area sostanzialmente naturale, con tutte le conseguenze negative in termini di disturbo sulla fauna e di emissioni inquinanti (si pensi ad esempio alla gestione dei liquami e alle emissioni degli automezzi)".

Questo tipo di impatti investirebbe quindi tutto il complesso eco-sistemico della piana di Calenella e dei due adiacenti siti Natura 2000, senza possibilità di riduzioni significative con interventi che non siano quelli dell'opzione zero. L'area interessata, conclude il Parco, dalla prevista lottizzazione, di notevole estensione, localizzata in prossimità di una piana alluvionale e nei pressi di un corso d'acqua ad alto rischio idraulico, determinerebbe altresì, se concretata, una rilevante impermeabilizzazione dei suoli.

LA MOBILITAZIONE CITTADINA - I residenti, preso atto dell'impatto ambientale del progetto, stanno provando a difendersi con una petizione destinata al sindaco del comune di Vico del Gargano, per chiedergli di preservare il patrimonio naturale della Baia di Calenella.

"Non permettiamo all'indifferenza e alla non curanza di prendere il sopravvento, Baia di Calenella è l'ultima grande piana nel cuore del Gargano, quella che per vent'anni è sfuggita al cemento e alle lottizzazioni e che ora rischia di cambiare per sempre. Con questa petizione chiediamo con forza di bloccare il progetto previsto dal Piano con lo scopo di tutelare una delle baie più belle del Gargano dal fascino particolarmente selvaggio in quanto priva o quasi di strutture turistiche", si legge nel testo.

In effetti, come ci ha spiegato Gianfranco Pazienza di Legambiente Puglia, "Calenella è nel cuore degli abitanti del Gargano, è un luogo magico e probabilmente l'ultimo rimasto integro dal punto di vista naturale. Ha una valenza culturale e sociale importantissima, come dimostra anche l'amore che Andrea Pazienza provava per questo luogo splendido, in cui passava le sue giornate per ispirarsi. Non è solo il cemento ad offendere tutta la sua bellezza, ma anche una cattiva gestione e degli insani appetiti. Sarebbe assurdo che uno dei pochi scorci ancora intatti nella loro bellezza venga ferito con un residence".

IL CAMPEGGIO ABBANDONATO – Calenella, quindi, andrebbe governata nella genuinità dell'ospitalità del Gargano. Anche perché potrebbero esserci ipotesi diverse a questo ulteriore consumo del suolo: nella zona esiste già un campeggio, di proprietà comunale, che attualmente è chiuso e per il quale non c'è nessun progetto di utilizzo. Abbandonato dal 1989, ultimo anno di gestione comunale, per l'Ente Parco, che, ricordiamo, parla di "opzione zero", non è una soluzione, perché "giunto ad un buono stato di rinaturalizzazione che dovrebbe essere rafforzato".

Ma, se proprio si vuole aprire la baia al turismo di massa, perché, quantomeno, non iniziare da qui? Cioè da una gestione corretta, da un piano di utilizzo certamente meno dannoso per il territorio? A questo proposito, Pazienza lancia proprio dalle nostre pagine un appello al Sindaco di Vico del Gargano, Michele Sementino, che non siamo riusciti a raggiungere per una replica:

"Il comune avrebbe potuto almeno decidere di riqualificarlo e recuperalo, invece che pensare a cementificare da zero. L'appello al sindaco è quello di ragionare su una riqualificazione di quell'area in termini di servizi, pensando a un progetto di accoglienza e ospitalità che lasci integra la baia".

Per firmare la petizione al sindaco clicca qui

Roberta Ragni

Frutta e Verdura di Stagione: la spesa di maggio

$
0
0

spesa_di_maggio

Con il mese di Maggio e la sua esplosione di colori e profumi, siamo nel pieno della stagione primaverile. Le giornate finalmente più calde si allungano e facendo la spesa al mercato i banchi della frutta e della verdura si riempiono di alimenti succosi, nutrienti ma allo stesso tempo freschi e strabordanti d’acqua, grazie ai quali possiamo disintossicarci dalle tossine accumulate durante l’inverno, combattere la ritenzione idrica e fare una bella scorpacciata di vitamina C.

E allora per gli amanti della dieta mediterranea molto ricca di frutta e verdura per questo mese potrete fare il pieno di fresche e nutrienti primizie, vediamo quali:

VERDURA

Fave

fave

Anche se per molti potrebbero essere mortali (favismo) le fave sono il legume tipico di Maggio e soprattutto dei pic-nic e delle scampagnate di questo mese. Ottime fresche con il pane, queste sono poco caloriche e molto ricche di vitamina B, di fibre (indispensabili nella regolazione delle funzioni intestinali), ferroproteine. Gli effetti benefici che possiamo ricavare da questo verdissimo legume sono soprattutto in termini di depurazione dell’organismo e di apporti energetici di cui il nostro corpo ha continuamente bisogno.

Patate Novelle

patate_novelle

Ricchissime di fibre le patate novelle, dalla buccia liscia e tenera, si raccolgono soprattutto in questo mese e rispetto alla patata a lunga conservazione, sono più ricche di seleniovitamina C. Ad alto contenuto di acqua e potassio queste vanno conservate in un luogo fresco e asciutto. Se preferite potreste tenerle anche in frigorifero, nel reparto delle verdure.

Piselli

piselli

Con il tasso più alto in assoluto tra i legumi di proteine, i piselli verdi e freschi sono ricchi di vitamina B1vitamina A, ma anche di fosforopotassiosodiomagnesioferro. Usati come contorno o anche per condire i primi piatti oltre ad essere estremamente gustosi una volta cotti danno un buon senso di sazietà e ci aiutano a depurare il nostro organismo.

E ancora nel vostro cesto della spesa per questo mese potreste mettere:

  • asparagi
  • broccoli
  • carciofi
  • cicoria
  • finocchi
  • radicchio rosso
  • rucola
  • spinaci
  • indivia
  • lattuga
  • ravanelli
  • barbabietole

FRUTTA

Nespole

nespole

Protagoniste di sagre e feste in varie regioni italiane proprio in questo mese di Maggio, le nespole dal colorito giallo-arancio intenso sono ricchissime di vitamina C, calcio ecarboidrati. Dalle proprietà astringenti per l’intestino soprattutto se mangiata ancora acerba, la nespola al contrario se mangiata molto matura acquista proprietà fortemente lassative. Ottime per prepare delle dolcissime e nutrienti confetture per la prima colazione.

Ciliegie

ciliegie

Dal colore rosso intenso con la sua polpa zuccherina, la ciliegia che inizia a maturare proprio verso la fine di Maggio (fino a Luglio) è uno tra i frutti più apprezzati di questa stagione. Oltre ad essere degli antidolorifici naturali per combattere le infiammazioni alle articolazion,i le ciliegie contengono una discreta quantità di vitamina AC. Questo frutto così dolce e particolare, visto che si raccoglie a grappolo, è particolarmente dissentante durante la stagione calda in quanto contiene molti sali minerali ma allo stesso tempo ha proprietà diuretiche, lassative e per finire depurative.

LEGGI anche: Ciliegie: tutte le varietà del frutto rosso più irresistibile

Per tutto il mese di Maggio possiamo ancora trovare:

  • fragole
  • kiwi
  • arance
  • pere

Gloria Mastrantonio


Mese di Maggio: semina, raccolto e lavori nell'orto

$
0
0

orto maggio - fonte foto: foter.com

La primavera è ormai giunta nel proprio momento migliore. Se non avete ancora dato inizio al vostro orto, è il momento di procedere. Sia che abbiate a disposizione un orto vero e proprio, sia che abbiate deciso di trovare spazio per i vostri vasi sul davanzale o sul balcone, dedicatevi alle semine ed ai trapianti, magari rammentando di seguire i consigli del calendario lunare. 

Maggio è un mese molto ricco per l'orto, sia per quanto riguarda le semine che per il raccolto. L'orto ci ripagherà del nostro impegno con i propri preziosi frutti.

Cosa seminare a maggio

Il mese di maggio è una vera e propria festa per la semina, da effettuare finalmente direttamente nell'orto o nei vasi disposti sul balcone, sul davanzale, in terrazzo o in giardino. E' possibile seminare numerosi ortaggi estivi, come le zucchine, le melanzane, i peperoni ed i pomodori, oppure effettuarne il trapianto. Per quanto riguarda i frutti, si seminano angurie e meloni e si trapiantano i mirtilli. Tra le erbe aromatiche è possibile seminare basilico e prezzemolo.

A maggio è possibile seminare:

Anguria
Asparagi
Barbabietola
Basilico
Bietola da coste
Broccoli
Cardi
Carote
Cavoli
Cavolo cappuccio
Cavolfiore precoce
Cetrioli
Fagioli
Fagiolini
Indivia
Lattuga
Lattughino da taglio
Melanzane
Meloni
Peperoncini
Peperoni
Piselli
Pomodori
Porri
Prezzemolo
Rucola
Scarola
Sedano
Zucca
Zucchine
Zucchine tonde
Verza

Consigli per la semina e il trapianto

Per quanto riguarda le semine, si consiglia di seminare in semenzaio, da posizionare comunque all'aperto, riparando i germogli dal sole eccessivamente diretto: cavolfiori precoci, cavoli e verze. E' possibile seminare all'aperto, direttamente in piena terra, tra gli altri: fagioli, fagiolini, piselli, lattuga, lattughino da taglio, rucola, bietole da coste, meloni, angurie, barbabietole, asparagi, carote, pomodori, indivia. Zucchine classiche, zucchine tonde e peperoni possono essere seminati in semenzaio per comodità. E' possibile procedere al trapianto di quanto coltivato in precedenza in semenzaio, ad esempio: zucchine, pomodori, peperoni, sedano, peperoncini, melanzane, indivia, basilico, cetrioli.

Il raccolto del mese di maggio

Se le semine effettuate in precedenza saranno andate a buon fine, magari anche grazie al ricorso ai semenzai, in modo da proteggere i germogli e le piantine da un clima non sempre esattamente primaverile, è prevedibile un ricco raccolto per il mese di maggio. Si raccoglieranno sia ortaggi, che erbe aromatiche e frutta di stagione. Chi ha la fortuna di curare un frutteto potrà raccogliere, ad esempio, albicocche, nespole, le prime pesche, fragole, pere, ciliegie, limoni e pompelmi. Numerosi saranno gli ortaggi di stagione, con particolare riferimento agli spinaci ed agli asparagi. Tra le erbe aromatiche da raccogliere troviamo prezzemolo, basilico, rosmarino, erba cipollina, menta, salvia, melissa, origano e acetosella.

ciliegie maggio - fonte foto: fanpop.com

A maggio raccoglieremo:

Acetosella
Albicocche
Amarene
Aneto
Asparagi
Basilico
Camomilla
Carciofi
Carote
Ciliegie
Cipolle
Cipollotti
Erba cipollina
Fagioli
Fragole
Indivia
Lamponi
Lattuga
Lattughino da taglio
Limoni
Malva
Melissa
Nespole
Origano
Pere
Pesche
Piselli
Pompelmi
Prezzemolo
Rabarbaro
Ravanelli
Salvia
Spinaci

Orto sul balcone di maggio

L'orto sul balcone di maggio potrà ospitare numerose erbe aromatiche, acquistate o seminate in precedenza, come il basilico, il rosmarino, l'erba cipollina, l'origano, la maggiorana, il prezzemolo e la menta. Tra le piante officinali inizieranno a spuntare o procederanno verso la fioritura, a seconda delle zone di coltivazione, la malva e la camomilla. In vasi più grandi il balcone potrà ospitare anche patate, sedano, topinambur. Si potranno seminare o si potrà procedere al trapianto da semenzaio al vaso: zucchine (le zucchine tonde sono particolarmente adatte ad essere coltivate in vaso), peperoni (perfette le varietà più piccole), pomodori, peperoncini e melanzane. Potranno trovare inoltre spazio, ad esempio, delle piantine di fragole, ravanelli, carote, rucola e lattughino da taglio.

I lavori nell'orto secondo il calendario lunare

Seguire un calendario lunare ed i consigli della tradizione contadina può essere utile per la programmazione delle semine e dei trapianti nell'orto. Le informazioni sono raccolte dal confronto di calendari lunari differenti e possono essere ritenute preziose per ottenere un miglior raccolto.

Luna crescente

Durante la luna crescente si consiglia di seminare in semenzaio cavolfiori precoci, cavolo cappuccio e verze. Secondo la tradizione contadina è preferibile ricorrere alla semina in luna crescente, direttamente nell'orto o in vaso (quando possibile) di: zucchine, cetrioli, meloni, indivia, melanzane, lattuga, peperoni, sedano, pomodori, peperoncini, zucca e prezzemolo. Nel frutteto i giorni di luna calante sono preferibili per il trapianto di mirtillo e olivo.

La luna sarà crescente dall'1 al 14 e dal 30 al 31 maggio 2014

Luna calante

Nei giorni di luna calante la tradizione contadina consiglia di procedere con la semina all'aperto di indivia, cavoli, lattughino da taglio, bietole da coste, ravanelli e spinaci. E' inoltre il momento giusto per posizionare i sostegni per gli ortaggi che ne hanno bisogno, come pomodori, fagioli e piselli, se le piantine si trovano già in crescita. Si possono rincalzare le patate, il prezzemolo, i fagioli, i peperoni, i pomodori ed i piselli. Per quanto riguarda i fiori, le piante da interni possono essere rinvasate ed i gerani possono essere spostati all'esterno, sul davanzale o sul balcone.

La luna sarà calante dal 16 al 28 maggio 2014.

Marta Albè

Uccelli sui fili: le note della natura suonate da un compositore (VIDEO)

$
0
0

uccelli fili

C'è chi suona con le bici, chi con la pioggia e chi lo fa... con gli uccelli. O meglio con le note da loro indicate. Un compositore brasiliano, Jarbas Agnelli, stava leggendo il giornale una mattina quando ha notato qualcosa di strano. C'era una foto pubblicata nella sua copia del O Estado de São Paulo che ha lo ha ispirato per comporre una canzone.

Era un semplice scatto di Paulo Pinto, che ha catturato l'immagine di alcuni uccelli appoggiati a un filo del telefono. Ma il modo in cui i pennuti erano disposti ha colpito il musicista, che ha deciso di farne una canzone. Come? Utilizzando la posizione esatta degli uccelli come note (senza alcuna modifica).

Gli uccelli, infatti, sembravano essere perfettamente allineati su 5 linee e 4 spazi. Sono loro che hanno creato le note per il compositore. "Sapevo che non era l'idea più originale nell'universo. Ero solo curioso di sentire cosa melodia gli uccelli stavano creando", spiega Jarbas, che ha dato "voce" al pezzo mostrato dagli animali sui fili.

uccelli fili2

La canzone si chiama "Uccelli sui fili" ed è una melodia eterea e affascinate. Ecco come suona l'incredibile bellezza della natura:

{vimeo}6428069{/vimeo}

Roberta Ragni

Leggi anche:

Suonare con la bici: la musica di Johnnyrandom (VIDEO)

- Il palazzo di Dresda che suona con la pioggia

- A Cateura i rifiuti si trasformano in strumenti musicali

Musica dalla spazzatura: suonare Mozart con strumenti di riciclo creativo

 

10 piante perenni da seminare una volta e coltivare per sempre

$
0
0


Se avete deciso di programmare la coltivazione dell'orto per la primavera, non dimenticate che potrete dedicare alcuni spazi alla coltivazione di piante perenni, che potrete seminare o trapiantare una sola volta per poterle avere a disposizione per molti anni. 

Sono piante perenni alcune aromatiche, come la salvia, il rosmarino e la menta, ma anche alcuni ortaggi, come gli asparagi, i topinambur e i carciofi. Ecco alcuni consigli utili per scegliere quali piante perenni coltivare.

1) Asparagi

piante perenni orto

Gli asparagi sono probabilmente tra i più noti ortaggi perenni. Li potrete raccogliere in primavera e rinasceranno anno dopo anno. La loro coltivazione avviene a partire dai semi o dalle zampe di asparago, che di solito vengono vendute in mazzi e che vi serviranno per creare la vostra asparagiaia. Gli asparagi si raccolgono quando hanno raggiunto un'altezza di circa 15 cm tagliandoli alla base. Un'asparagiaia può produrre per 10 anni e oltre.

Leggi anche: Asparagi: proprieta', benefici e varieta'

2) Topinambur


I topinambur sono dei tuberi commestibili, che ricordano le patate, ma che presentano un indice glicemico inferiore. I loro fiori ricordano i girasoli. Si possono piantare direttamente i tuberi nel terreno o in vaso, come avviene per le patate. La raccolta dei topinambur avviene in autunno. Ne potrete lasciare qualcuno nel terreno in modo che si sviluppino nuove piante, oppure ripiantarne alcuni in vista di una nuova raccolta.

Leggi anche: Come coltivare sul balcone il topinambur

3) Rosmarino

rosmarino

Il rosmarino è una pianta perenne e sempreverde. La potrete coltivare nell'orto, in giardino o in vaso, ma anche sotto forma di siepe. Il rosmarino vi accompagnerà per molti anni. E' piuttosto resistente al freddo ma, soprattutto le piante più giovani che si trovano ancora in vaso preferiscono una posizione riparata durante l'inverno. Si consiglia di coltivare il rosmarino partendo dalla moltiplicazione per talea. Potrete trapiantare le talee di rosmarino in primavera. Altre piante aromatiche perenni sono il timo, l'origano e la lavanda.

Leggi anche: Rosmarino: come coltivarlo in vaso o in giardino

4) Carciofi


Il carciofo è una pianta erbacea perenne. La potrete coltivare per più anni consecutivi all'interno dello stesso terreno. La durata della coltivazione può arrivare fino a 5 o 7 anni. La coltivazione avviene a partire dalle radici dei carciofi, dei rizomi da interrare in una zona soleggiata dell'orto o del giardino. La coltivazione dei carciofi è avvantaggiata dal clima mite, con inverni non troppo freddi. La preparazione della carciofaia avviene in autunno. In genere la raccolta dei carciofi ha luogo tra gennaio e febbraio.

Leggi anche: Carciofi: 10 ricette veg per gustarli al meglio

5) Menta


La menta è una pianta quasi miracolosa. La vedrete "morire" durante l'inverno, ma magicamente, anno dopo anno, rinascerà con l'arrivo della primavera. Le piantine di menta hanno una crescita molto rapida e tendono ad espandersi molto nell'orto e in giardino. Se volete delle piantine piuttosto piccole, il consiglio è di coltivare la menta in vaso. Il modo più semplice per coltivare la menta è la talea. La semina della menta avviene in primavera.

Leggi anche: Orto sul balcone: la menta

6) Rabarbaro

rabarbaro

Il rabarbaro (Rheum) è una pianta perenne che, come l'asparago o il carciofo, non è necessario riseminare ogni anno. E' molto precoce. Lo vedrete spuntare tra le prime piante dell'anno nel vostro orto. La coltivazione più semplice avviene a partire dalla divisione dei cespi delle vecchie piante. Potrete riprodurre il rabarbaro anche grazie ai semi raccolti da infiorescenze ben mature, magari a partire dalla coltivazione in semenzaio. Le coste di rabarbaro hanno un bel colore verde, talvolta con striature di rubino, che rendono questa pianta molto decorativa.

7) Melissa

melissa

La melissa è una pianta erbacea officinale che potrete coltivare in vaso, in giardino o nell'orto. Si tratta di una pianta perenne che potrete avere a disposizione tutto l'anno, anche grazie all'essiccazione delle foglie. Potrete coltivare la melissa suddividendo i cespi sotterranei o a partire dai semi. La melissa resiste al freddo, non è necessario ritirarla in inverno, ma sarebbe comunque meglio proteggerla se il clima è rigido. Potrete trapiantare le nuove piantine all'inizio dell'autunno o in primavera. Il momento migliore per raccogliere le foglie di melissa è quando i fiori iniziano a schiudersi. Chi vuole seguire la tradizione, raccoglierà la melissa il 24 giugno, giorno di San Giovanni.

8) Aglio


L'aglio è una pianta perenne, anche se di solito viene coltivata come annuale. Potrete piantare i bulbilli di aglio in autunno o all'inizio della primavera. La raccolta dell'aglio avviene quando la parte visibile della pianta inizia a seccare. Per avere l'aglio sempre a disposizione potrete lasciare nel terreno alcuni bulbi, oppure semplicemente piantare qualche spicchio dell'aglio che avrete raccolto, come ci insegna la permacoltura.

Leggi anche: Come coltivare l'aglio in balcone in 6 mosse

9) Salvia

salvia

La salvia è una pianta perenne rustica, resistente e semplice da coltivare nell'orto, in giardino o in vaso. Resiste bene alle intemperie e ai climi più rigidi. Durante la stagione fredda la pianta potrebbe sviluppare foglie di dimensioni più piccole, che invece cresceranno di più in primavera e in estate. In inverno la salvia non muore, ma attraversa un periodo di quiescenza. Con la bella stagione potrete occuparvi della raccolta delle foglie, se vorrete essiccarle. Coltivate la salvia a partire dai semi o per talea. Il trapianto della salvia si esegue tra aprile e maggio.

Leggi anche: Orto sul balcone: la salvia

10) Rafano

rafano

Il rafano (Armoracia rusticana), noto anche come cren o barbaforte, viene coltivato soprattutto nel Nord Italia per quanto riguarda il nostro Paese. Si tratta di una pianta erbacea perenne le cui radici prendono la forma di rizoma e possono raggiungere una lunghezza pari anche a 50-60 cm. Le foglie giovani di rafano sono ricche di vitamina C e in passato venivano impiegate per curare lo scorbuto. E' una pianta rustica e facile da coltivare. La coltivazione del rafano avviene a partire dalla fine dell'autunno interrando pezzi di radice della pianta raccolti a fine estate. Una varietà particolare è il rafano nero tondo, che potrete coltivare a partire dai semi.

Marta Albè

Leggi anche:

10 ortaggi da comprare una sola volta e coltivare per sempre
10 piante da coltivare per talea

 

Cambiamenti climatici: combatterli riducendo gli animali domestici. La proposta shock

$
0
0

Gli americani spendono 55,7 miliardi di dollari ogni anno per i loro animali domestici, forse anche grazie alla complicità di un consumismo irragionevole e sconsiderato, che va dalle spa di lusso fino a vestiti e cappottini firmati. Così, dalle pagine dell'autorevole The Guardian, arriva una proposta shock: ridurre i 179 milioni di cani e gatti che vivono nelle case degli americani.

"Possono gli animali domestici far parte di un futuro sostenibile?", si chiede, infatti, l'autore Erik Assadourian. La sua quantomeno impopolare risposta è "no". Perché, argomenta, due pastori tedeschi utilizzano più risorse, e solo per le loro esigenze alimentari annue, rispetto alla media che il Bangladesh utilizza ogni anno in totale.

"E mentre i proprietari di animali domestici possono essere in disaccordo sul fatto che i bengalesi abbiano più diritto di esistere rispetto al loro 'zuccherino', la verità è che gli animali servono sempre meno allo scopo di tenerci compagnia in una società di consumatori sempre più individualista e socialmente isolati", scrive il giornalista.

Ma c'è di più. Assadourian prevede che quando il cambiamento climatico sconvolgerà il nostro approvvigionamento alimentare, non solo potremo abbandonare i nostri animali domestici, ma potremmo iniziare a mangiarli. 

Come agire in concreto? Prima di tutto sterilizzando. Immaginate, poi, per esempio, un divieto che obblighi le persone a non tenere più di un animale in casa, o la diffusione capillare di servizi che promuovano la condivisione di animali da compagnia tra amanti e appasionati, il cosiddetto Pet sharing. Che in realtà esistono già, come dimostrano la piattaforma Pets to Share e l'associazione californiana citydogshare.org.

Certamente l'economia della condivisione potrebbe estendersi agli animali, quantomeno per evitare che gli animali di canili e rifugi debbano passare tutte le loro giornate in gabbia. Ma nella sua rabbia contro gli animali domestici, ci sembra che Assadourian ignori un problema molto più grande per il cambiamento climatico: gli uomini.

Gli esseri umani, infatti, vivono non solo più a lungo, ma usano molte più risorse di quelle sfruttate dagli animali domestici. La sovrappopolazione e il sovraconsumo umano sono di certo più preoccupanti. Forse prima di prendersela con gli animali, che a nostro parare sono solo vittime, dobbiamo pensare a cambiare le le nostre sporche, inquinanti e dannose abitudine, dai trasporti all'energia, passando per il cibo. Tutto il resto è solo uno "scarica barili". O no?

Roberta Ragni

LEGGI anche:

Ecco perche' adottare un cane fa bene. Lo spot che fa commuovere il web (VIDEO)

Come il cane migliora la vita: 10 motivi per non farne più a meno

Souffle' con gli avanzi del 1° maggio

$
0
0

tortino_fave

Finito il primo maggio, vi restano le scorte avanzate di fave e pecorino nel frigo? Niente paura!
Per riutilizzare tutto quello che vi avanza, vi propongo un soufflé a base di fave, patate, pecorino grattugiato, erbette e spezie, che potrete naturalmente arricchire con altri ingredienti avanzati a piacimento

Nel mio caso, ho messo una manciata di Pecorino grattugiato e ho aggiunto il pesce sfilettato avanzato dalla sera prima: ne è uscito un piatto leggero e gustoso! Per chi è vegetariano o vegano può aggiungere tofu, seitan o altre verdure già cotte a scelta.


Ingredienti per 6 persone:

250 g di fave sbucciate
300 g di patate
200 g di piselli
Pecorino grattugiato
avanzi cotti a piacere (formaggi, verdure, pesce, ecc..)
2 manciate di olive verdi denocciolate per la decorazione
3 uova
1 tazza di pan grattato
olio

Procedimento:

Fate cuocere i legumi e le patate a vapore (in alternativa potete lessarli) per almeno 40 minuti, o fino a quando non saranno morbidissimi, quindi scolateli, lasciateli riposare qualche minuto, poi frullate tutto con il mini pimer (oppure mettete tutto nel mixer e fate una poltiglia) fino ad ottenere una crema densa, omogenea e compatta.

impastare-tutto
Trasferite tutto in una terrina capiente, quindi aggiungete le uova, 2 cucchiai di pan grattato, sale, pepe, erbette e spezie a piacere (io consiglio un pizzico di paprika e uno di curcuma), pecorino grattugiato e mischiate tutto per amalgamare.

souffle-di-fave-pecorino-e-patate

A questo punto, oliate una teglia rettangolare di medie dimensioni, spolverizzate con del pan grattato e versate metà del composto di legumi e patate, livellatelo bene con una palettina, coprite con uno strato di formaggi, carne o pesce e ricoprite il tutto con il restante composto di legumi e patate, spolverizzate con il pan grattato rimanente, versate un filo d'olio e rifinite con le olive verdi sulla superficie, quindi infornate per 20 minuti a 180 gradi, poi sfornate, lasciate riposare qualche minuto e servite!

Foto e testi: Verdiana Amorosi

www.lacucinadiverdiana.it

 

 

 

Street Art: i gattiini di Minhau che colorano le vie di San Paolo del Brasile

$
0
0

minhau-capa

Chi passeggia per la gigantesca metropoli di San Paolo del Brasile non trova soltanto cemento, smog e traffico. La città si sta trasformando sempre più in un colorato spazio di espressione dei suoi artisti, molti dei quali conosciuti internazionalmente. Ed è così che camminando per le strade potreste imbattervi in gattini, oops, gattoni, allegri, tristi, arrabbiati, insomma, pieni di personalità.

Sono le opere di Camila Pavanelli, conosciuta come Minhau. Come spiega greenMe.com.br da piccola all'artista piaceva dipingere, ma è stato grazie a suo marito - anche lui street artist e conosciuto come Chivitz - che Cmilla ha trovati i suoi gattini in una bomboletta spray.

Gattini belli e coloratissimi che è possibile ammirare nelle vie, nei tunnel e nelle piazze di São Paulo. Ma anche nelle famose ciabatte da spiagga Havaianas e nella catena di ristoranti Spoleto, famosa e diffusa in tutto il Brasile. 

minhau-chivitz

minhau-brasil

minhau-tunel

minhau-final

Per sapere di più su questa artista, clicca qui

Fonte e foto: greenme.com.br

Ikea ritira baldacchini e lampade pericolosi per i bambini

$
0
0

ikea cover smilla

Attenzione alle lampade a ai baldacchini Ikea. La multinazionale svedese ritira due suoi prodotti invitando a recarsi in negozio per la riconsegna o per ricevere maggiori informazioni, perché potrebbero risultare pericolosi per i bambini. Chi avesse acquistato i modelli di baldacchino indicati, dovrà riportarli presso il punto vendita, dove riceverà un rimborso, come indicato tempestivamente sul sito web di Ikea.

Per quanto riguarda i baldacchini da fissare attorno ai lettini da bambini, Ikea invita a smettere di utilizzarli e a riportarli in qualsiasi negozio della catena a causa di un potenziale rischio di strangolamento. Ikea lo ha identificato a seguito di alcune segnalazioni. I bambini potrebbero avvolgersi la rete del baldacchino attorno al collo. Ikea tranquillizza i genitori sottolineando che fino a questo momento non sono state riportate lesioni permanenti, ma invita comunque alla massima attenzione.

I baldacchini interessati dal ritiro sono in vendita dal 1996. Si tratta, per la precisione, dei modelli: BARNSLIG BOLL, MINNEN BRODYR, HIMMEL, FABLER, TISSLA e c.

Per quanto riguarda le lampade, i rischi per i bambini sono correlati ai cavi deli modelli da parete SMILA, che possono costituire un rischio di strangolamento per i bambini. Dovrete verificare che sia la lampada che i cavi siano fuori dalla loro portata e che il cavo della lampada sia saldamente fissato alla parete.

ikea baldacchini

Per le lampade da parete non si tratterebbe di un ritiro, ma di una campagna di informazione. Il sito statunitense di Ikea riporta la morte per strangolamento di un bambino di 16 mesi, causata proprio dal cavo della lampada, e di un incidente analogo in cui un bambino di 15 mesi ha rischiato la vita.

ikea smilla

Ikea invita la clientela a contattare il Servizio Clienti o a recarsi al reparto Cambi & Resi dei negozi. Vi verrà consegnato un kit gratuito con un'etichetta con le avvertenze, le istruzioni di sicurezza e gli accessori autoadesivi che vi serviranno per fissare il cavo della lampada alla parete. Ikea ricorda che i cavi di ogni accessorio possono costituire sempre un pericolo per bambini e neonati e che dunque dovrebbero risultare fuori dalla loro portata.

Per ulteriori informazioni, contattate il Servizio Clienti Ikea al Numero Verde 800 92 46 46, dalle 9 alle 20, da lunedì a sabato.

Marta Albè

Fonte foto: ikea.com

Leggi anche: 

Ikea: pane Multigrain Crispbread e Rye Crispbread ritirato dai negozi

 


Festa della mamma: 5 modi per realizzare rose e fiori dalla spazzatura

$
0
0

fiori di carta - fonte foto: studiodiy.com

Per la festa della Mamma regala un fiore, ma senza reciderlo! Perché è possibile realizzarlo con i... rifiuti! Carta, nastri di raso, vecchie t-shirt, tappi di plastica e lattine. Questi sono solo alcuni dei materiali che possono essere recuperati facilmente nelle nostre abitazioni tra i rifiuti e tra tutto ciò che ormai inutilizzato giace nei vari cassetti della casa per trasformarsi in splendide decorazioni floreali fai-da-te.

 I fiori decorativi sono semplici da realizzare, possono rappresentare dei lavoretti da fare in compagnia dei bambini, ad esempio in occasione dell'imminente Festa della Mamma. Vi proponiamo alcune idee di riciclo creativo a cui potreste ispirarvi.

1) Fiori e Rose di carta 

Con dei fogli di carta di recupero è possibile realizzare delle bellissime rose decorative, così come ci insegna Laura (Hippy Witch) nel suo video tutorial. Dapprima è necessario realizzare il modello a partire da un foglio di carta quadrato, da ripiegare a metà una prima ed una seconda volta, proseguendo fino a formare un triangolo. E' necessario avere a disposizione inoltre un righello, una penna e delle forbici per poter ritagliare i petali.

I tagli per la creazione dei petali vengono eseguiti seguendo le piegature del foglio e le misure da indicare con l'aiuto del righello. Dopo aver creato il modello campione dal foglio di carta, lo si posiziona su di un cartoncino da ritagliare seguendo le istruzioni del video per realizzare tre fiori di cartoncino che infine verranno ritagliati per ottenere i petali necessari per la formazione della rosa, che avverrà con l'aiuto di uno stuzzicadenti.

{youtube}xBaNpQMC4JI{/youtube}

Le possibilità di realizzare fiori a partire da fogli di carta di recupero non si limitano alle rose. Dei semplici fiori di carta possono essere realizzati con fogli di recupero di vario genere, ad esempio provenienti dalle pagine di vecchie riviste o dalla carta da regalo conservata. Per realizzare questi fiorellini sarà infatti sufficiente partire da ritagli di carta di forma quadrata da ripiegare su se stessi per formare sia il centro che la corolla del fiore, seguendo le immaini di un semplice tutorial.

fiori carta - fonte foto: foldingtrees.com

2) Fiori dalle bottiglie di plastica

fiori-plastica

Anche dal PET e dalle bottiglie di plastica è possibile far nascere diversi tipi di fiori. Lo sa bene la designer istraeliana Orly Rostoker che su questa attività ha incentrato il suo business creando un'azienda che realizza addobbi floreare per i più svariati eventi proprio dalle bottiglie di plastica che vista la sua forma ben si prestano ade essere utilizzate. E, non a caso, in rete è possibile reperire molti tutorial per realizzare diverse varietà floreali. Ve ne proponiamo uno:

{youtube}kQPZngTSnT4{/youtube}

3) Fiori dai tappi di plastica

Oltre alle bottiglie, anche i tappi possono essere recuperati e "fatti fiorire" letteralmente. E' necessario utilizzare delle forbici per poter incidere i lati dei tappi di plastica in modo da formare i petali dei fiori, che verranno ripiegati verso l'esterno con l'aiuto di piccole cesoie, fino alla completa apertura della corolla del fiore. La parte più interna del tappo diventerà quindi il centro della corolla del fiore, che potrà essere decorato a piacere con delle perline colorate. Con altri tappi di plastica sarà possibile realizzare un cestino da decorare proprio con i fiori creati in precedenza.

{youtube}0v_hNgxQdRg{/youtube}

4) Fiori dalle vecchie t-shirt

Dal tessuto ricavato da una vecchia t-shirt o da altri indumenti non più utilizzati è possibile provare a ricavare dei fiori decorativi. Si inizia disegnando su di un foglietto di carta o su di un cartoncino il modello della corolla del fiore, di cui si dovrà seguire il contorno per ritagliare i petali dal tessuto, che dovranno essere ripiegati su se stessi formando dei triangoli ed uniti ai petali di base per completare la creazione della corolla, seguendo un semplice tutorial. E' preferibile utilizzare ago e filo per unire i petali tra loro, anziché la colla.

fiori t-shirt - fonte foto: emilysoutherland.com

Sempre con i tessuti delle rose decorative possono essere realizzate non soltanto a partire dalle vecchie T-shirt, ma anche utilizzando dei nastri di raso di recupero. Una semplice rosellina di raso può essere creata a mano in soli due minuti, dopo aver imparato come ripiegare il nastro su se stesso per ottenere la corolla del fiore, come ci mostra il seguente video. Oltre ad un nastro di raso, è necessario avere a disposizione ago e filo dello stesso colore.

{youtube}voobX4ImxC8{/youtube}

5) Fiori dalle lattine

Recuperando delle lattine delle bibite è possibile realizzare dei fiori decorativi per la casa o per il giardino, all'insegna del riciclo creativo. E' necessario dividere una lattina a metà con l'aiuto di un coltello ed incidere i lati in modo tale da formare i petali, che dovranno essere spinti verso l'esterno ed appiattiti, seguendo delle semplici immagini guida.

fiori lattine - Fonte foto: memakingdo.com

fiori lattine 2 - Fonte foto: memakingdo.com

Le estremità dei petali possono essere arrotondate e dalla parte restante della lattina è possibile ritagliare ulteriori petali, in modo tale da completare la formazione della corolla del fiore, che potrà essere posizionato su di un supporto che ne costituirà il gambo, come un bastoncino per il gelato, uno stecchino di legno o del fil di ferro. A partire dalle lattine delle bibite è inoltre possibile ottenere delle rose, come viene mostrato dal seguente video.

{youtube}QijwPHxGC3Q{/youtube}

Marta Albè

LEGGI anche:

Fiori e bouquet dalle bottiglie di plastica

Come realizzare un bouquet di rose con le foglie secche

Giornata mondiale dell’igiene delle mani: un video per lavarle a suon di musica

$
0
0

giornata pulizia mani

Oggi 5 maggio è la Giornata Mondiale dell’igiene delle mani, nata per ricordare come questo piccolo gesto, da ripetere più volte nel corso della giornata, possa essere utile per tenere lontane malattie, anche gravi.

Spesso ci dimentichiamo infatti che batteri e virus si possono depositare sulle nostre mani e arrivare all’interno del nostro organismo soprattutto nel momento in cui ci mettiamo a tavola e portiamo cibo alla bocca. Ecco perché è proprio prima dei pasti che è particolarmente importante lavarsi le mani.

Un gesto che sembra scontato ma che invece spesso facciamo in maniera troppo superficiale e veloce. Poche infatti sono le persone che sanno il modo corretto per igienizzare le proprie mani e a questo scopo possono essere utili disegni esplicativi come questo…

clean hands

L’Istituto Clinico Humanitas di Rozzano (Milano) ha deciso però di fare di più realizzando un video musicale per insegnare a tutti attraverso musica, parole e gesti il modo corretto di lavarsi le mani.

Una buona abitudine utile per la salute della famiglia ma che diventa di essenziale importanza all’interno di luoghi pubblici e strutture sanitarie. A questo scopo, tra le iniziative previste per la giornata, ci sono anche dei blackbox posizionati all’ingresso delle mense dell'Humanitas che contengono una soluzione idroalcolica fosforescente grazie alla quale il personale della struttura potrà sapere se le mani sono ben igienizzate o meno prima di mettersi a tavola.

{youtube}xdWzN07pr8I{/youtube}

Francesca Biagioli

Leggi anche:

- Come lavare le mani: 10 rimedi naturali per una corretta pulizia

Bambini: il touchscreen provoca ritardi nell’apprendimento

$
0
0

bebe tablet

Touchscreen e bambini. Cosa hanno in comune i nostri deliziosi pargoli con tablet e smartphone di cui, pare, noi adulti non possiamo fare più a meno? Assolutamente nulla. Anzi, messi a smanettare e andar di indice sui dispositivi d'ultima generazione, i più piccoli possono avere un ritardo nell'apprendimento

Secondo una nuova ricerca condotta dai medici del Cohen Children Medical Center, i dispositivi con touchscreen se usati in età precoce provocano ritardi nel linguaggio e una scarsa conoscenza della lingua. Tutti, compresi i cosiddetti "giochi educativi".

Insomma, secondo gli esperti (e secondo i genitori più responsabili), per imparare a parlare, manipolare oggetti e relazionarsi con il mondo circostante niente supera lo scambio di parole con mamma e papà e i giochi tradizionali.

LO STUDIO – L'analisi ha preso in esame 65 coppie, i cui figli hanno avuto un "primo contatto" con un touchscreen in media a 11 mesi e per 17,5 minuti al giorno, ma con punte di 4 ore. Le attività principali per i bimbi erano "guardare show educativi" (30%), usare app educazionali (26%), premere a caso lo schermo (28%) e fare giochi non educativi (14%).

Lo studio ha suggerito che la maggior parte dei genitori credeva che i giochi fossero educativi e aiutassero lo sviluppo cognitivo del bambino e, anche se il 60% dei genitori si è detto convinto che l'uso dei dispositivi produceva un "beneficio nell'educazione" nei piccoli, i test cognitivi hanno poi svelato che non c'era alcuna differenza tra i bambini "tecnologici" e quelli non. Anzi, nei piccoli che utilizzavano app non educative si è notato un ritardo nello sviluppo del linguaggio.

Ruth Milanaik, coordinatore dello studio, ha spiegato: "Abbiamo osservato nella nostra clinica neonatale che il giocattolo numero uno che i genitori stanno dando ai loro bambini sono gli smartphone. È stato sorprendente vedere che i genitori li stanno sostituendo a libri e giocattoli".
Le vecchie abitudini erano dunque più stimolanti e il medico precisa: "La tecnologia non potrà mai sostituire l'interazione di un genitore con il proprio figlio. Parlare con il vostro bambino è il modo migliore per incoraggiare l'apprendimento".

E allora, voi genitori che sicuramente siete coscienziosi e maturi, voi che siete cresciuti in cortile, a pane e marmellata, a colla vinilica e ginocchia sbucciate, almeno voi non ritardate a capire che proprio non va messo un tablet nelle piccole mani di vostro figlio e ricordate i vecchi tempi in cui un libro, un gioco da tavola, un puzzle, un lavoretto fatto al momento, ma anche una passeggiata nella natura erano il vostro gioco quotidiano!

connetti bambini

Germana Carillo

Benessere psicologico: i 6 fattori essenziali per raggiungerlo

$
0
0

benessere

Il benessere è un concetto complesso che include diverse sfaccettature e dimensioni che possono essere soggettive, sociali, psicologiche ed è inoltre strettamente correlato anche allo stato di salute. Carol Ryff, dell’University of Wisconsin-Madison, è una vera e propria guru del settore e sono ormai molti anni che si dedica al concetto di benessere per capire quali sono i fattori principali che, a livello psicologico, contribuiscono al raggiungimento di questo stato su cui tanti filosofi in tutte le epoche si sono interrogati.

Da poco la ricercatrice ha pubblicato su Psychotherapy and Psychosomatics, una revisione che riguarda appunto questo argomento. La ricercatrice sostiene che sarebbero in particolare 6 gli aspetti importanti per raggiungere il tanto ambito traguardo del benessere psicologico.

 

ACCETTAZIONE DI SE'

Avere un atteggiamento positivo verso se stessi, godendo dei pregi e delle qualità che si hanno (e sapendo quindi riconoscerle) ma allo stesso tempo accettando anche quegli aspetti del proprio carattere o del proprio fisico che non ci vanno a genio, ovvero i nostri difetti! Nel concetto di "accettare se stessi", molto importante è anche fare i conti e metabolizzare la propria vita passata con i suoi momenti felici ma anche con quelli tristi.

 

CREAZIONE DI LEGAMI DI QUALITA'

Dopo aver trovato il modo di essere contenti di se stessi, il passo successivo è certamente quello di trovarsi bene anche con altre persone e creare legami stabili e duraturi nel tempo che siano di tipo sentimentale oppure amicale. L’importante è sapersi fidare, provare sensazioni di affetto, intimità o empatia con altre persone.

 

SENSO DI AUTONOMIA DI PENSIERO E AZIONE

Importante sviluppare una propria autonomia sia riguardo a convinzioni importanti che ad azioni concrete. Bisogna quindi essere in grado di resistere alle pressioni sociali che vengono dall’ambiente esterno, dalla famiglia ecc. riuscendo a rimanere sempre coerenti con i propri punti di vista, evitando quindi di preoccuparsi troppo per le aspettative e le valutazioni degli altri.

 

CAPACITA' DI GESTIRE AMBIENTI COMPLESSI IN BASE AD ESIGENZE E VALORI 

Il benessere si raggiunge anche imparando a gestire al meglio gli affari e le dinamiche quotidiane di tutti i giorni agendo sul contesto circostante e padroneggiandolo con sicurezza. Le attività esterne devono essere gestite con polso in modo tale da poter cogliere tutte le opportunità che si presentano creando contesti adeguati ai propri bisogni e ai valori personali.

 

AVERE UNO SCOPO NELLA VITA E OBIETTIVI SIGNIFICATIVI

Secondo le ricerche della dottoressa Ryff, chi nella vita si dedica solo al raggiungimento del piacere non arriva a raggiungere il vero benessere. Avere uno scopo nella vita, delle convinzioni salde e seguire una direzione è quell’obiettivo che non dovrebbe mai mancare nell’esistenza di ciascuna persona. Fondamentale però anche imparare a dare un senso a quello che è accaduto nel passato per poter poi continuare decisi nella direzione scelta.

 

CRESCITA PERSONALE

Le persone che “lavorano su se stesse” e che sono in continuo sviluppo, crescita ed espansione grazie anche alla voglia di affrontare nuove esperienze, possono realizzare il proprio potenziale e raggiungere il benessere. Avere maggiore consapevolezza di se stessi e impegnarsi giorno dopo giorno a migliorare sono metodi efficaci per non annoiarsi mai e avere un atteggiamento più propositivo nei confronti della vita.

Non sono proprio propositi semplicissimi, ma del resto da che è nato il mondo la felicità e il benessere sono considerati i desideri più ambiti e contemporaneamente i più ardui da raggiungere e da mantenere.

Francesca Biagioli

Leggi anche:

- 15 suggerimenti per ritrovare benessere e buonumore da subito 

- Sei davvero felice? I 10 segnali che lo dimostrano

- Sorridere: 15 benefici per la salute. Tutto il potere di un sorriso

-10 benefici di un abbraccio

Tutti i benefici di un bacio

Incentivi auto 2014: al via oggi. Come accedere al bonus per elettriche, ibride, metano e gpl

$
0
0

Eco incentivi auto 2014. Volete acquistare veicoli a ridotte emissioni? Partono da oggi, 6 maggio, gli eco -incentivi 2014 per l'acquisto di auto ecologiche. Saranno rispettivamente di 5mila, 4mila e 2mila i bonus di cui potranno beneficiare gli Italiani.


Secondo le nuove regole, valide da oggi per tutto il 2014, potrà ottenere 5mila euro chi deciderà di acquistare un'auto elettrica o ibrida che emetta meno di 50 g/km di CO2. In ogni caso, l'importo massimo sarà pari al 20% del prezzo del veicolo e non potrà superare tale cifra.

GLI ECO–INCENTIVI AUTO - Il 15% dei fondi, 9,51 milioni di euro, sono destinati a tutte le categorie di acquirenti per l'acquisto di veicoli elettrici, ovvero veicoli con emissioni di CO2 non superiori a 50 grammi per km. Il massimo importo del contributo è pari al 20 per cento del prezzo di acquisto, (...), fino ad un massimo di 5.000 euro.

Il 35% del totale (22,2 milioni di euro) sono destinati per l'acquisto di veicoli con emissioni di CO2 non superiori a 95 grammi per km, come auto ibride, piccole city car e alcune compatte a gpl o metano. Viene corrisposto il 20 per cento del prezzo di acquisto, fino ad un massimo di 4.000 euro. In entrambi i casi non è necessarie rottamare un veicolo.

incentivi auto 2014

Aperti a tutti, cittadini e aziende, gli incentivi avranno però modalità differenti. Mentre per i primi, non occorre la rottamazione, quest'ultima è invece obbligatoria per le aziende. In questo caso, occorre che il mezzo da rottamare abbia almeno 10 anni, sia in possesso dell'azienda da 12 mesi. Inoltre, il nuovo veicolo dovrà essere utilizzato esclusivamente come bene strumentale nell'attività dell'impresa

COME ACCEDERE - Da oggi, i venditori registrati e quelli che si registreranno nell'area dedicata, potranno prenotare i contributi. Entro 90 giorni dalla prenotazione, dovranno consegnare il veicolo e confermare l'operazione, comunicando il numero di targa della nuova auto e caricando sulla piattaforma la documentazione richiesta. Il mancato rispetto di tale tempistica comporterà la perdita del diritto all'ecobonus.

Roberta Ragni

Leggi anche:

Incentivi auto 2014: 10 cose da sapere prima di richiederli

Incentivi auto 2014: al via dal 6 maggio per elettriche, ibride, metano e gpl

Viewing all 14412 articles
Browse latest View live