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Cancro al seno: un software valuta il rischio di ammalarsi

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diagnosi tumore seno

Il cancro al seno colpisce ogni anno moltissime donne in tutto il mondo e anche se la percentuale di guarigioni è molto più alta rispetto al passato, è una malattia che fa ancora molta paura. La diagnosi precoce è di fondamentale importanza e a questo proposito oggi arriva un novità interessante: è stato ideato un software in grado di individuare la percentuale di rischio di ammalarsi di tumore alla mammella.

A sviluppare questo dispositivo, denominato DMScan, sono stati alcuni ricercatori dell’Università Politecnica di Valencia con la collaborazione dell'Istituto della salute Carlos III e la Fondazione per la salute e la ricerca biomedica Fisabio. Il software potrà effettuare valutazioni precoci grazie alla sua capacità di esaminare la mammografia, concentrandosi in particolare sulla densità del seno, un fattore che se ben valutato è in grado di aiutare a capire la percentuale di rischio tumore.

"Il seno è composto in parte da tessuto adiposo e in parte da tessuto ghiandolare, la densità è la proporzione di quest'ultima sulla misura della mammella. Il nostro software quantifica questo valore, distinguendo il tessuto denso da quello grasso" ha spiegato Rafael Llobet, autore dello studio che ha portato alla realizzazione del DMScan.

Da precedenti ricerche effettuate sembra che maggiore sia la densità del seno, più alto sia il rischio di ammalarsi di cancro. C’è da considerare però, sottolinea Llobet, che “la densità diminuisce con l'età e con l'indice di massa corporea, due fattori che comunque sono correlati alla possibilità di sviluppare questo tipo di tumore e che sono stati presi in considerazione in questo lavoro".

Il software può effettuare il suo screening in maniera assistita o automaticamente e si basa su un modello statistico che ha analizzato i dati di 650 mammografie.

Francesca Biagioli

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Randagismo: addio strutture lager, al via rete di micro-canili certificati

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Una rete di strutture da considerare come stalli provvisori che ospitano cani in attesa della loro adozione. È la rete di micro-canili certificati, in grado di aiutare i Comuni a governare un fenomeno che la legge affida alla loro responsabilità, quello del randagismo.

L’idea è di Anci, Federsanità, Fondazione Prelz ed Enpa, che hanno sottoscritto un protocollo di intesa per rafforzare la loro collaborazione su un terreno che presenta rilevanti profili di sanità pubblica. Si parte da un’esperienza-pilota, che sarà realizzata nel Comune di Macchia di Isernia, dove verrà diffuso questo nuovo modello innovativo rispetto ai canili extralarge fin qui realizzati.

Secondo gli auspici dei firmatari, la rete "in piccolo" presenta un duplice vantaggio: un migliore controllo sanitario degli animali, ed una gestione ‘più trasparente’ dal punto di vista economico delle strutture.

“Strutture piccole – precisa la presidente dell’Enpa, Carla Rocchi - possono essere gestite direttamente dai Comuni o affidate a piccole cooperative sociali, il che vuol dire nuova occupazione. Ma soprattutto il risparmio per l’accoglienza libererà importanti risorse da utilizzare nella prevenzione del fenomeno randagismo”.

L’intesa, siglata da Alessia De Paulis delegato Anci per i problemi del randagismo, Giacomo Bazzoni, vicepresidente vicario di Federsanità, Irene Tiburzi, delegata ai Rapporti istituzionali della Fondazione Prelz onlus e da Carla Rocchi, presidente dell’Enpa onlus, indica tre progetti attorno a cui, all’inizio, ruoterà la collaborazione tra Comuni ed associazioni.

Verrà realizzata anche una sezione del sito dell’Anci che ospiterà una informativa sul randagismo dedicata ai Comuni, con tutti gli strumenti normativi in grado di favorire una corretta convivenza tra cittadini ed animali, ed un contrasto mirato del fenomeno ‘randagi’.

In questo ambito, verranno diffuse le linee guida per l’adozione di un regolamento comunale per la tutela degli animali, ed aperta una sezione per favorire la nascita, in ogni Comune, di una struttura di riferimento sui problemi degli animali, specie quelli di affezione.

“Con questo protocollo – spiega Alessia De Paulis delegato Anci per i problemi del randagismo – l’associazione mette la sua struttura a disposizione delle associazioni firmatarie, sia nell’intento di diffondere la rete di micro-canili sul territorio che per la diffusione dei regolamenti e dell’informativa presso i Comuni. Il nostro impegno sarà soprattutto quello di sensibilizzare tutti i Comuni ad individuare soluzioni condivise per una convivenza tra essere umani ed amici a quattro zampe che sia il più possibile agevole, nel rispetto di tutti”.

Pieno sostegno anche da Giacomo Bazzoni, vice presidente di Federsanità: “Estirpare il fenomeno del randagismo, garantendo la salute degli animali, significa anche intervenire per la tutela della salute dei cittadini. Daremo la massima collaborazione”. Soddisfatta per la firma anche Irene Triburzi della Fondazione Prelz, fautrice sin dal 2012 di “una concreta collaborazione per mettere a disposizione dei sindaci le conoscenze ed esperienze elaborate dal volontariato”. Per Carla Rocchi dell'Enpa, l’intesa rappresenta "un grande passo verso la definitiva affermazione di un codice di comportamento per la corretta convivenza tra umani ed animali".

Per consultare il protocollo leggi qui

Roberta Ragni

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Un nuovo parco Canile a Milano grazie alla donazione dei cittadini

Per chi russa e ha apnee notturne arriva il boccaglio 3D

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russare-boccaglio2

Soffrite di apnee nel sonno o il vostro partner vi dice che russate troppo? Dal 2015 i vostri problemi potrebbero risolversi grazie ad un boccaglio stampato in 3D.

La tecnologia di stampa in 3D sta prendendo sempre più piede e viene utilizzata in diversi campi, adesso anche in quello “otorinolaringoiatrico”. E’ stato infatti ideato da un team di scienziati australiani una specie di boccaglio o paragengive in grado di risolvere disturbi frequenti e fastidiosi mentre si dorme come appunto le apnee e il russamento.

Il dispositivo è in titanio e grazie alla stampa 3D può essere realizzato su misura a seconda della diversa conformazione della bocca dei pazienti che lo dovranno utilizzare. Perché è così speciale e come fa ad eliminare quei disturbi? Grazie alla sua forma: si inserisce infatti come un normale apparecchio notturno ma la sua caratteristica è quella di avere un beccuccio che rimane fuori dalle labbra in grado di portare l’aria che si trova vicina ai denti direttamente nella trachea per evitare quindi che rimanga ostruita nei tessuti della bocca creando problemi di respirazione e conseguentemente di sonno.

boccaglio-3d

Lo scanner che realizzerà (probabilmente a partire dal 2015) il dispositivo è dell’ente nazionale Csiro, e grazie alla stampante 3D potrà creare in sole 14 ore ben 40 boccagli. Una bella rivoluzione dunque per chi soffre di queste problematiche! Dalle ultime statistiche sembra che 1 persona su 25 accusa apnee notturne che possono portare a conseguenze come stanchezza cronica ma anche rischio maggiore di incorrere in malattie cardiovascolari.

{youtube}QiV5LXlbEFA{/youtube}

Francesca Biagioli

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- Russare: cause e rimedi naturali per smettere

Steet Art: a Roma i cassonetti dei rifiuti diventano opere d'arte

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cassonetti cover

Da cassonetti dei rifiuti a opere di street art. E così Roma rinasce. Non sempre i graffiti nelle nostre città sono un buon segno. Spesso, purtroppo, si trasformano in un mezzo per imbrattare monumenti storici ed opere d'arte, ma altrettanto di frequente diventano un sinonimo di bellezza ritrovata, anche nelle aree più degradate.

Retake Roma sta agendo per migliorare la qualità della vita nella capitale. Si tratta di un movimento non-profit che vede al proprio centro la possibilità di rendere piacevole il decoro urban, grazie alla creatività, e di formare nuovi legami tra le persone in nome di una città più bella e più pulita.

Per Retake Roma - di cui potete visitare il sito web e la pagina Facebook - l'importante è fare comunità perché, come sappiamo bene, l'unione fa la forza. Ed è così che i cassonetti della spazzatura, da contenitori anonimi, diventano opere da ammirare, decorate nei minimi dettagli con colori allegri e rilassanti. Non si tratta dunque di vandalismo, ma di veri e propri "art attack" dedicati ai cassonetti.

E per decorare al meglio le loro superfici, con disegni così minuziosi, occorre certamente riscoprire il senso del bello e l'utilizzo di materiali adatti allo scopo, come la carta da parati. Così i cassonetti acquistano un aspetto migliore e una nuova dignità. Il tutto avviene in modo del tutto legale, dato che Retake Roma ha deciso di operare in collaborazione con il Comune e con l'Ama, azienda che si occupa della gestione dei servizi ambientali.

cassonetti

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La realizzazione dei rivestimenti colorati per i cassonetti dei rifiuti è avvenuta grazie all'impegno dell'artista Christina Finley e con l'aiuto dei volontari di Retake Roma. Insieme, i partecipanti al progetto hanno deciso di scegliere l'arte come arma positiva per combattere il degrado nella capitale e, con grande dedizione, ci stanno riuscendo. I volontari contano sempre più sulla collaborazione dei cittadini, che stanno riscoprendo l'importanza di prendersi cura dei beni comuni. Sarebbe fantastico riproporre l'iniziativa in altre città d'Italia. Siete pronti a mettervi in gioco? Possiamo riportare la grande bellezza anche tra i rifiuti.

Marta Albè

Fonte foto: retakeroma.com

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Trashcam project: quando il cassonetto della spazzatura diventa una grande macchina fotografica e uno strumento d'arte

WakaWaka, la lampada LED a energia solare equosolidale

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WakaWaka significa "luce brillante" ed è la luce che un'azienda si è messa in testa di portare nei Paesi meno sviluppati per combattere la povertà energetica nel mondo. 

L'azienda è l'olandese Off-Grid Solutions e, grazie a un modello di business sostenibile che rende la distribuzione di energie rinnovabili vantaggiosa dal punto di vista sia dei costi che dell'efficienza, sviluppa, produce e commercializza lampade fotovoltaiche high-tech a basso costo, indispensabili sia nei Paesi industrializzati che in quelli in via di sviluppo.

Ed ecco allora che ogni singolo stato africano (ma anche altre 96 nazioni nel mondo) ha adottato la WakaWaka Light, una lampada LED ad energia solare efficiente il doppio rispetto a qualunque altra lampada attualmente sul mercato. Con un solo giorno di esposizione al sole, il dispositivo è in grado di produrre da un minimo di 16 a 64 ore di luce vera.

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La tecnologia impiegata deriva da anni e anni di ricerca condotta da Intivation, azienda olandese attiva nel settore del fotovoltaico che ha stretto una partnership con Maurits Groen e Camille Van Gestel, fondatori proprio della Off-Grid Solutions B.V.

Groen e Van Gestel sono anche i fondatori della WakaWaka Foundation, organizzazione non governativa che raccoglie donazioni da Off-Grid Solutions e dai propri distributori mondiali (22 in tutto il mondo) – oltre che da Aziende e privati- al fine di regalare o vendere a costi bassissimi lampade fotovoltaiche alle popolazioni che vivono in assenza di elettricità o si trovano a dover fronteggiare emergenze a causa di conflitti o calamità naturali.

wakawaka 2

WakaWaka Light quindi può essere acquistata anche da famiglie che vivono con solo due dollari al giorno e che sono "off-grid", ossia fuori dalla convenzionale rete elettrica. Nel mondo sono più di un miliardo le persone che non hanno accesso all'elettricità, pari a un quarto dell'intera umanità.

SOVVENZIONE INCROCIATA – Il modello di business è eco-friendly e sostenibile: la cosiddetta sovvenzione incrociata consente di vendere il prodotto a prezzi accessibili anche alle popolazioni svantaggiate del sud del mondo (come Centro e Sud America, Sud Est Asiatico e Africa) sfruttando una parte dei ricavi ottenuti dalla vendita nei Paesi occidentali (Nord America ed Europa).

È una formula vincente e una soluzione alle esigenze di tutti coloro che sono sprovvisti di energia elettrica. In più, riduce gli incidenti derivanti dall'uso di lampade a kerosene, aumenta il rendimento scolastico dei bambini e ragazzi in età scolare che posso studiare anche nelle ore di buio e, per lo stesso motivo, amplia le capacità imprenditoriali.

wakawaka 3

Nel 2013 la WakaWaka Light è stata affiancata da un nuovo prodotto, WakaWaka Power, che combina la lampada originale con la capacità di ricaricare la batteria di telefoni cellulari, tablet, lettori mp3 e altri apparecchi portatili, sempre garantendo luce sicura.

Il distributore unico per l'Italia di WakaWaka Light è Keenergy (la potete acquistare qui online), azienda torinese diretta da Carlo Borgarelli.

Germana Carillo

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Salsa migrante: autoproduzione per la liberta’ e i diritti di migranti e braccianti precari

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salsa migrante

Fuggire dal proprio Paese alla ricerca di un vita migliore e cadere in un vicolo cieco fatto di sfruttamento, di continui respingimenti e espulsioni, nonostante le buone intenzioni e la volontà di lavorare. Le cose possono cambiare? Una possibilità c'è. E' la salsa migrante del progetto NetzaNet.

Pensiamo alle centinaia di braccianti sfruttati - sia italiani che stranieri - da una stagione all'altra per la raccolta dei pomodori e delle arance. Tristemente celebre è il caso di Rosarno. Si lavora duramente dall'alba al tramonto in cambio di pochi centesimi e senza diritti. NetzaNet vuole agire in modo concreto per aiutare migranti e precari a cambiare vita.

Una delle chiavi per la riuscita del progetto è l'autoproduzione, a partire, ad esempio, dalla salsa di pomodoro. Si otterrà così una "salsa migrante", realizzata senza sfruttamento dalla raccolta degli ortaggi, alla preparazione fino al confezionamento - tutto secondo metodi tradizionali e seguendo le regole sanitarie e di sicurezza previste dalla legge.

NetzaNet significa libertà. La libertà per i migranti di lavorare e circolare senza dover affrontare continue espulsioni e respingimenti e senza dover subire i continui ricatti di padroni, caporali e multinazionali. I progetti attivi e da ampliare non riguardano soltanto gli stranieri, ma anche i giovani disoccupati e i precari italiani. Grazie all'autoproduzione, si potranno sperimentare nuovi modi di vivere le relazioni umane, in nome della socializzazione.

Il progetto è fortemente legato alla città di Bari e alla terra pugliese, dove sempre più spesso i migranti devono affrontare situazioni di sfruttamento del lavoro per la trasformazione dell'oro rosso nella salsa che portiamo sulle nostre tavole. Per dare vita all'iniziativa, NetzaNet ha bisogno dell'aiuto di tutti e per questo motivo propone una raccolta di donazioni in crowdfunding.

Il denaro servirà per acquistare 10 quintali di pomodori da cooperative e aziende agricole dove i lavoratori e le lavoratrici - braccianti, immigrati e non - siano retribuiti dignitosamente. Ci saranno strutture preparate appositamente per la lavorazione dei pomodori. Contadini e contadine, con la loro esperienza, seguiranno il processo di preparazione della salsa. Le conserve NetzaNet verranno distribuite con l'etichetta Sfrutta 0 presso i mercati e le fiere dell'autoproduzione, i Gruppi d'Acquisto Solidali e i siti web di vendita di prodotti locali.

Per offrire il vostro contributo, visitate la pagina web dedicata all'iniziativa.

Marta Albè

Fonte foto: llnwd.net

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Arance di Rosarno e Coca Cola: no all'aranciata che spreme gli agricoltori

Ciclofficina PeeWee Elite, ecco come aiutare i bambini a riparare la propria bici

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Una vera ciclofficina per bambini: ovvero come possono riparare la propria bici i più piccoli, giocando, aiutando papà e imparando un lavoro manuale. È Pee-Wee Elite, l'ultima invenzione dell'americana Feedback Sports, azienda di prodotti per il ciclismo. 

Volete far appassionare i vostri bimbi al mondo della bicicletta? Ecco un buon metodo per far conoscere ai piccoletti com'è fatta e come si aggiusta la loro due ruote.

Presentato poche settimane fa in California, alla Sea Otter Classic di Monterey, pare che Pee-WeElite sia solo il primo di una serie di prodotti pensati per i bambini di età compresa dai 3 ai 6 anni.

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Si tratta di una sorta di banchetto da lavoro, un originale supporto di 91 cm di altezza che riproduce un mini laboratorio di ciclofficina, consentendo così al bambino una manutenzione facile e divertente della propria bicicletta.

Un modo nuovo e sicuro, insomma, per incoraggiare l'attività manuale dei pupi, stimolare la loro curiosità e sviluppare una sana cultura della bici.

"Oggi ci sono più di 10 milioni di biciclette per bambini e ogni anno se ne vendono sempre di più negli Stati Uniti", afferma Jeff Nitta, direttore delle vendite della società. "In un mondo dominato dalla tecnologia – conclude –, in cui la manualità sta diventando ogni giorno sempre più obsoleta, siamo orgogliosi di andare contro i prodotti commerciali come console di gioco e dispositivi elettronici".

Germana Carillo

Foto: facebook.com/feedbacksports

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Ciclofficine d'Italia: ecco dove rimettere "in moto" la bici e le idee

Rob Greenfield, l'uomo che ha detto addio alla doccia per un anno (senza puzzare) - FOTO

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Vi ricordate di Rob Greenfield, il ragazzo di San Diego che per combattere gli sprechi alimentarinegli Stati Uniti ha deciso di nutrirsi per una settimana di ciò che avrebbe recuperato tra i cassonetti dei rifiuti? L'attivista ambientalista di 27 anni si è ora cimentato in una nuova ardua impresa: passare un anno intero senza fare la doccia.


Un'impresa che fa impallidire le mutande di Clini o la doccia ogni 7 giorni del Presidente del WWF Fulcro Pratesi. Ma Rob Greenfield è sempre stato pulito e profumato. Non ci credete? A spiegare come ci sia riuscita è proprio lui, sul suo blog: ha trascorso 365 giorni facendo il bagno in risorse idriche naturali - laghi, fiumi, pioggia e cascate. E quando l'acqua naturale non era accessibile, ha usato un secchio pieno di acqua raccolta da rubinetti e idranti che perdevano.

L'idea di vivere con meno acqua durante un lungo viaggio in bici attraverso l'America è nata dalla volontà di promuovere la sostenibilità e una vita eco-friendly, con attenzione, ovviamente, al risparmio idrico. Si è così imposto di raccogliere oro blu solo da fonti naturali o da fonti di spreco. E ha tenuto traccia delle quantità usate con precisione, per mostrare di quanta poca acqua, in realtà, ci sia bisogno per tirare avanti.

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E se un americano medio usa 378 litri d'acqua al giorno, in questo modo è riuscito a usarne meno di sette. Puzzava? In realtà, no. "Quando dico che non ho fatto la doccia non vuol dire che non mi sono lavato. Ho nuotato quasi ogni giorno, fatto la doccia sotto le cascate e ho usato sapone biodegradabile eco-friendly quando ce n'era bisogno, spiega.

Una delle più grandi lezioni di questa esperienza "shower free" è stata quella di rendersi conto che non aveva più bisogno di prodotti cosmetici.

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Per chi vorrebbe risparmiare acqua, ma non può fare a meno di una doccia quotidiana, Rob ha alcune idee sul risparmio idrico: tira lo sciacquone del wc meno spesso, fai docce più brevi, chiudi il rubinetto mentre ti insaponi, lava meno i vestiti e usa la lavatrice a pieno carico, ripara eventuali perdite, conserva l'acqua piovana. Ora non suona troppo difficile, vero?

Roberta Ragni

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Risparmio idrico: il consiglio di Clini? Cambiare le mutande ogni 4 giorni (video)


Cyclopride Day e Bimbimbici: tutte le iniziative per la Giornata Nazionale della Bicicletta 2014

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giornata nazionale bicicletta 2014

I ciclisti italiani sono in fermento. Domenica 11 maggio 2014, oltre alla Festa della Mamma, si festeggia la Giornata Nazionale della Bicicletta, che vedrà protagoniste le città di Palermo e Milano con Cyclopride Day e tutta Italia con Bimbimbici e altre iniziative organizzate a livello locale. Cyclopride è dedicato a chi è orgoglioso di usare il mezzo più piacevole, veloce, sano ed economico per muoversi in città: la bici.

 

A Palermo e a Milano sono stati organizzati giri in bicicletta per la città lungo un percorso protetto e senza automobili, adatti alla partecipazione di tutta la famiglia, compresi i bambini. Cyclopride è una manifestazione non competitiva che nasce per sensibilizzare i cittadini all'uso della bicicletta.

Cyclopride ricorda che la bicicletta prima di tutto è un fatto culturale più che sportivo. E' utile a se stessi e agli altri. Al di là di chi ha scelto la bici come strumento per la competizione sportiva, tutti i cittadini di ogni età e in buone condizioni fisiche possono decidere di spostarsi in bicicletta, anche ogni giorno, per andare a scuola o magari anche al lavoro, quando è possibile, oppure per raggiungere la stazione più vicina. O ancora, semplicemente, per andare a fare la spesa e le commissioni, o per passare a trovare gli amici.

Certo, tutto sarebbe molto più facile se in Italia le piste ciclabili fossero più diffuse, se le strade si trovassero in condizioni migliori e se il Codice Stradale potesse favorire di più i ciclisti. Gli ostacoli, però, non devono fermare chi ama la bici e la speranza è che, anche grazie a giornate come questa, la situazione possa migliorare. E allora controllate le vostre biciclette, i freni e gli pneumatici.

giornata nazionale bicicletta

Non dimenticate il caschetto e partecipate ad uno dei tanti eventi ufficiali e non organizzati per la Giornata Nazionale della Bicicletta 2014. Se non abitate nelle vicinanze di una delle due città dove si svolgerà Cyclopride, non scoraggiatevi, montate sulla sella della vostra bici preferita e rendete la vostra domenica diversa con un bel giro all'aria aperta. E per le famiglie con bambini in numerose città d'Italia l'appuntamento è con Bimbimbici 2014 e con tante altre iniziative organizzate a livello locale, tra cui Firenze a Pedali.

Cyclopride Day 2014 a Milano

cyclopride day milano 2014

Per chi parteciperò al Cyclopride di Milano, il ritrovo è in Piazza Castello alle ore 9, con il ritiro delle pettorine e dei gadget in omaggio. La partenza sarà alle ore 11. Il percorso standard è di 16 chilometri. Se i bambini non se la sentiranno di affrontare un tratto così lungo, potranno partecipare insieme ai genitori a Bimbimbici, con partenza alle ore 12 sempre da Piazza Castello. L'arrivo è previsto alle ore 13 nella stessa piazza, dove ci saranno musica, balli e intrattenimenti per tutta la giornata. Il giro seguirà le mura spagnole e si dirigerà verso la zona Garibaldi.

A Milano, in Piazza Castello, grazie ad una collaborazione con Svizzera Turismo, sarà possibile effettuare un percorso guidato con le e-bike di Flyer, biciclette a pedalata assistita. In occasione del Cyclopride Day pedaleranno anche i cittadini dei comuni terremotati nel 2012, per ricordare che il terremoto "non fa più notizia", ma che i problemi che ha creato purtroppo sono rimasti irrisolti.

Clicca qui per iscriverti a Cyclopride Day 2014 Milano.

Cyclopride Day 2014 a Palermo

cyclopride day palermo 2014

A Palermo l'appuntamento per tutti i partecipanti a Cyclopride Day è al Foro Italico dove, a partire dalle 9 del mattino, saranno allestiti stand e intrattenimenti per adulti e bambini. Il percorso attraverserà la città in strade protette dal traffico. La pedalata del gruppo Cyclopride partirà alle 10.30 e terminerà intorno alle 13.00, con ritorno al Foro Italico.

Il percorso non è impegnativo, dunque le famiglie con bambini potranno partecipare senza problemi. All'interno di Cyclopride sarà presente anche un'iniziativa dedicata solo ai più piccoli. Si tratta di Bimbimbici, organizzata da Fiab Palermo Ciclabile. Altra iniziativa parallela è Bicincittà, promossa da Uisp, con partenza sempre dal Foro Italico alle 10.30.

Chi non ha la bicicletta, potrà partecipare comunque e riceverà indicazioni per il noleggio. L'iscrizione a Cyclopride Palermo è gratuita. Potrete iscrivervi online o direttamente sul posto. Ogni iscritto riceverà dei gadget, che comprenderanno bibite e snack. C'è la possibilità di fare un'offerta di 5 euro per supportare l'iniziativa e di ricevere in cambio un libro dedicato proprio alla passione per la bici e per il pedalare.

Clicca qui per iscriverti a Cyclopride Day 2014 Palermo.

Bimbimbici 2014

Bimbimbici torna domenica 11 maggio per la 15esima edizione. Lo scorso anno l'iniziativa ha visto l'adesione di almeno 250 città italiane e di 70 mila partecipanti. Si tratta di una manifestazione nazionale nata per promuovere una mobilità a misura di bambino. L'evento è organizzato da Fiab in collaborazione con il Ministero dell'Ambiente, che ha proposto un concorso nazionale rivolto alle scuole per sensibilizzare i più piccoli all'importanza del pedalare. 

bimbimbici

Clicca qui per scoprire tutte le città italiane che aderiscono a Bimbimbici 2014.

Leggi e firma qui il Manifesto di Cyclopride "Le ragioni del pedalare".

Marta Albè

Fonte foto: cyclopride.it

Leggi anche: Bike to Work Day: 5 modi per supportare chi va al lavoro in bici

 

Mozziconi di sigaretta: ogni anno 4500 miliardi abbandonati. A rischio ambiente e salute

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Ben 4500 miliardi di mozziconi di sigarette vengono abbandonati nell'ambiente ogni anno. I veleni che essi contengono finiscono così per sporcare il luogo in cui vengono lasciati, spargendo sostanze tutt'altro che salutari per la Terra e i suoi abitanti. Una cifra esorbitante. È l'allarme lanciato da uno studio condotto dalla San Diego State University.

In tutto sono 6000 miliardi le sigarette che ogni anno vengono accese e fumate, e oltre due terzi finiscono sui marciapiedi, nei parchi, sulle spiagge. Proprio le spiagge sono i luoghi in cui tali rifiuti vengono letteralmente seminati dall'inciviltà umana, divenendo quelli più raccolti insieme a pacchetti accartocciati e accendini.

Non c'è da star tranquilli. I prodotti del tabacco contengono infatti le stesse tossine, nicotina, pesticidi e sostanze cancerogene presenti nelle sigarette e nei sigari e possono contaminare l'ambiente e le fonti d'acqua. Gli studi, condotti da Thomas Novotny ed Elli Strage, hanno dimostrato che le sostanze chimiche all'interno delle sigarette come l'arsenico, il piombo e il fenolo potrebbero finire nelle acque, avvelenando i microrganismi acquatici e i pesci.

E i ricercatori americani hanno suggerito le misure per combattere il problema: tra esse il divieto di usare filtri per le sigarette, o ancora un sistema di depositi cauzionali per mozziconi usati, per incentivare i fumatori a riconsegnare i filtri. Un'altra soluzione semplice, ma potenzialmente efficace, sarebbe quella di mettere le avvertenze sui pacchetti riguardo all'impatto e alla tossicità dei mozziconi.

I prodotti di scarto del tabacco sono onnipresenti, pericolosi per l'ambiente e comportano un significativo fastidio alla comunità”, ha detto Novotny. “Con due terzi di tutte le sigarette fumate pari a migliaia di miliardi a livello globale gettate nell'ambiente ogni anno, è fondamentale considerare la potenziale tossicità e la bonifica di questi prodotti di scarto.”

Un'altra soluzione punta a rendere l'industria del tabacco legalmente responsabile dei costi di bonifica e dell'inquinamento provocato dai suoi prodotti. Tra le opzioni quella di far pagare all'industria una tassa di riciclaggio anticipata.

Francesca Mancuso

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Cancro al seno: un software valuta il rischio di ammalarsi

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diagnosi tumore seno

Il cancro al seno colpisce ogni anno moltissime donne in tutto il mondo e anche se la percentuale di guarigioni è molto più alta rispetto al passato, è una malattia che fa ancora molta paura. La diagnosi precoce è di fondamentale importanza e a questo proposito oggi arriva un novità interessante: è stato ideato un software in grado di individuare la percentuale di rischio di ammalarsi di tumore alla mammella.

A sviluppare questo dispositivo, denominato DMScan, sono stati alcuni ricercatori dell’Università Politecnica di Valencia con la collaborazione dell'Istituto della salute Carlos III e la Fondazione per la salute e la ricerca biomedica Fisabio. Il software potrà effettuare valutazioni precoci grazie alla sua capacità di esaminare la mammografia, concentrandosi in particolare sulla densità del seno, un fattore che se ben valutato è in grado di aiutare a capire la percentuale di rischio tumore.

"Il seno è composto in parte da tessuto adiposo e in parte da tessuto ghiandolare, la densità è la proporzione di quest'ultima sulla misura della mammella. Il nostro software quantifica questo valore, distinguendo il tessuto denso da quello grasso" ha spiegato Rafael Llobet, autore dello studio che ha portato alla realizzazione del DMScan.

Da precedenti ricerche effettuate sembra che maggiore sia la densità del seno, più alto sia il rischio di ammalarsi di cancro. C’è da considerare però, sottolinea Llobet, che “la densità diminuisce con l'età e con l'indice di massa corporea, due fattori che comunque sono correlati alla possibilità di sviluppare questo tipo di tumore e che sono stati presi in considerazione in questo lavoro".

Il software può effettuare il suo screening in maniera assistita o automaticamente e si basa su un modello statistico che ha analizzato i dati di 650 mammografie.

Francesca Biagioli

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Randagismo: addio strutture lager, al via rete di micro-canili certificati

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Una rete di strutture da considerare come stalli provvisori che ospitano cani in attesa della loro adozione. È la rete di micro-canili certificati, in grado di aiutare i Comuni a governare un fenomeno che la legge affida alla loro responsabilità, quello del randagismo.

L’idea è di Anci, Federsanità, Fondazione Prelz ed Enpa, che hanno sottoscritto un protocollo di intesa per rafforzare la loro collaborazione su un terreno che presenta rilevanti profili di sanità pubblica. Si parte da un’esperienza-pilota, che sarà realizzata nel Comune di Macchia di Isernia, dove verrà diffuso questo nuovo modello innovativo rispetto ai canili extralarge fin qui realizzati.

Secondo gli auspici dei firmatari, la rete "in piccolo" presenta un duplice vantaggio: un migliore controllo sanitario degli animali, ed una gestione ‘più trasparente’ dal punto di vista economico delle strutture.

“Strutture piccole – precisa la presidente dell’Enpa, Carla Rocchi - possono essere gestite direttamente dai Comuni o affidate a piccole cooperative sociali, il che vuol dire nuova occupazione. Ma soprattutto il risparmio per l’accoglienza libererà importanti risorse da utilizzare nella prevenzione del fenomeno randagismo”.

L’intesa, siglata da Alessia De Paulis delegato Anci per i problemi del randagismo, Giacomo Bazzoni, vicepresidente vicario di Federsanità, Irene Tiburzi, delegata ai Rapporti istituzionali della Fondazione Prelz onlus e da Carla Rocchi, presidente dell’Enpa onlus, indica tre progetti attorno a cui, all’inizio, ruoterà la collaborazione tra Comuni ed associazioni.

Verrà realizzata anche una sezione del sito dell’Anci che ospiterà una informativa sul randagismo dedicata ai Comuni, con tutti gli strumenti normativi in grado di favorire una corretta convivenza tra cittadini ed animali, ed un contrasto mirato del fenomeno ‘randagi’.

In questo ambito, verranno diffuse le linee guida per l’adozione di un regolamento comunale per la tutela degli animali, ed aperta una sezione per favorire la nascita, in ogni Comune, di una struttura di riferimento sui problemi degli animali, specie quelli di affezione.

“Con questo protocollo – spiega Alessia De Paulis delegato Anci per i problemi del randagismo – l’associazione mette la sua struttura a disposizione delle associazioni firmatarie, sia nell’intento di diffondere la rete di micro-canili sul territorio che per la diffusione dei regolamenti e dell’informativa presso i Comuni. Il nostro impegno sarà soprattutto quello di sensibilizzare tutti i Comuni ad individuare soluzioni condivise per una convivenza tra essere umani ed amici a quattro zampe che sia il più possibile agevole, nel rispetto di tutti”.

Pieno sostegno anche da Giacomo Bazzoni, vice presidente di Federsanità: “Estirpare il fenomeno del randagismo, garantendo la salute degli animali, significa anche intervenire per la tutela della salute dei cittadini. Daremo la massima collaborazione”. Soddisfatta per la firma anche Irene Triburzi della Fondazione Prelz, fautrice sin dal 2012 di “una concreta collaborazione per mettere a disposizione dei sindaci le conoscenze ed esperienze elaborate dal volontariato”. Per Carla Rocchi dell'Enpa, l’intesa rappresenta "un grande passo verso la definitiva affermazione di un codice di comportamento per la corretta convivenza tra umani ed animali".

Per consultare il protocollo leggi qui

Roberta Ragni

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Per chi russa e ha apnee notturne arriva il boccaglio 3D

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Soffrite di apnee nel sonno o il vostro partner vi dice che russate troppo? Dal 2015 i vostri problemi potrebbero risolversi grazie ad un boccaglio stampato in 3D.

La tecnologia di stampa in 3D sta prendendo sempre più piede e viene utilizzata in diversi campi, adesso anche in quello “otorinolaringoiatrico”. E’ stato infatti ideato da un team di scienziati australiani una specie di boccaglio o paragengive in grado di risolvere disturbi frequenti e fastidiosi mentre si dorme come appunto le apnee e il russamento.

Il dispositivo è in titanio e grazie alla stampa 3D può essere realizzato su misura a seconda della diversa conformazione della bocca dei pazienti che lo dovranno utilizzare. Perché è così speciale e come fa ad eliminare quei disturbi? Grazie alla sua forma: si inserisce infatti come un normale apparecchio notturno ma la sua caratteristica è quella di avere un beccuccio che rimane fuori dalle labbra in grado di portare l’aria che si trova vicina ai denti direttamente nella trachea per evitare quindi che rimanga ostruita nei tessuti della bocca creando problemi di respirazione e conseguentemente di sonno.

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Lo scanner che realizzerà (probabilmente a partire dal 2015) il dispositivo è dell’ente nazionale Csiro, e grazie alla stampante 3D potrà creare in sole 14 ore ben 40 boccagli. Una bella rivoluzione dunque per chi soffre di queste problematiche! Dalle ultime statistiche sembra che 1 persona su 25 accusa apnee notturne che possono portare a conseguenze come stanchezza cronica ma anche rischio maggiore di incorrere in malattie cardiovascolari.

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Francesca Biagioli

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- Russare: cause e rimedi naturali per smettere

Steet Art: a Roma i cassonetti dei rifiuti diventano opere d'arte

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Da cassonetti dei rifiuti a opere di street art. E così Roma rinasce. Non sempre i graffiti nelle nostre città sono un buon segno. Spesso, purtroppo, si trasformano in un mezzo per imbrattare monumenti storici ed opere d'arte, ma altrettanto di frequente diventano un sinonimo di bellezza ritrovata, anche nelle aree più degradate.

Retake Roma sta agendo per migliorare la qualità della vita nella capitale. Si tratta di un movimento non-profit che vede al proprio centro la possibilità di rendere piacevole il decoro urban, grazie alla creatività, e di formare nuovi legami tra le persone in nome di una città più bella e più pulita.

Per Retake Roma - di cui potete visitare il sito web e la pagina Facebook - l'importante è fare comunità perché, come sappiamo bene, l'unione fa la forza. Ed è così che i cassonetti della spazzatura, da contenitori anonimi, diventano opere da ammirare, decorate nei minimi dettagli con colori allegri e rilassanti. Non si tratta dunque di vandalismo, ma di veri e propri "art attack" dedicati ai cassonetti.

E per decorare al meglio le loro superfici, con disegni così minuziosi, occorre certamente riscoprire il senso del bello e l'utilizzo di materiali adatti allo scopo, come la carta da parati. Così i cassonetti acquistano un aspetto migliore e una nuova dignità. Il tutto avviene in modo del tutto legale, dato che Retake Roma ha deciso di operare in collaborazione con il Comune e con l'Ama, azienda che si occupa della gestione dei servizi ambientali.

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La realizzazione dei rivestimenti colorati per i cassonetti dei rifiuti è avvenuta grazie all'impegno dell'artista Christina Finley e con l'aiuto dei volontari di Retake Roma. Insieme, i partecipanti al progetto hanno deciso di scegliere l'arte come arma positiva per combattere il degrado nella capitale e, con grande dedizione, ci stanno riuscendo. I volontari contano sempre più sulla collaborazione dei cittadini, che stanno riscoprendo l'importanza di prendersi cura dei beni comuni. Sarebbe fantastico riproporre l'iniziativa in altre città d'Italia. Siete pronti a mettervi in gioco? Possiamo riportare la grande bellezza anche tra i rifiuti.

Marta Albè

Fonte foto: retakeroma.com

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WakaWaka, la lampada LED a energia solare equosolidale

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WakaWaka significa "luce brillante" ed è la luce che un'azienda si è messa in testa di portare nei Paesi meno sviluppati per combattere la povertà energetica nel mondo. 

L'azienda è l'olandese Off-Grid Solutions e, grazie a un modello di business sostenibile che rende la distribuzione di energie rinnovabili vantaggiosa dal punto di vista sia dei costi che dell'efficienza, sviluppa, produce e commercializza lampade fotovoltaiche high-tech a basso costo, indispensabili sia nei Paesi industrializzati che in quelli in via di sviluppo.

Ed ecco allora che ogni singolo stato africano (ma anche altre 96 nazioni nel mondo) ha adottato la WakaWaka Light, una lampada LED ad energia solare efficiente il doppio rispetto a qualunque altra lampada attualmente sul mercato. Con un solo giorno di esposizione al sole, il dispositivo è in grado di produrre da un minimo di 16 a 64 ore di luce vera.

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La tecnologia impiegata deriva da anni e anni di ricerca condotta da Intivation, azienda olandese attiva nel settore del fotovoltaico che ha stretto una partnership con Maurits Groen e Camille Van Gestel, fondatori proprio della Off-Grid Solutions B.V.

Groen e Van Gestel sono anche i fondatori della WakaWaka Foundation, organizzazione non governativa che raccoglie donazioni da Off-Grid Solutions e dai propri distributori mondiali (22 in tutto il mondo) – oltre che da Aziende e privati- al fine di regalare o vendere a costi bassissimi lampade fotovoltaiche alle popolazioni che vivono in assenza di elettricità o si trovano a dover fronteggiare emergenze a causa di conflitti o calamità naturali.

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WakaWaka Light quindi può essere acquistata anche da famiglie che vivono con solo due dollari al giorno e che sono "off-grid", ossia fuori dalla convenzionale rete elettrica. Nel mondo sono più di un miliardo le persone che non hanno accesso all'elettricità, pari a un quarto dell'intera umanità.

SOVVENZIONE INCROCIATA – Il modello di business è eco-friendly e sostenibile: la cosiddetta sovvenzione incrociata consente di vendere il prodotto a prezzi accessibili anche alle popolazioni svantaggiate del sud del mondo (come Centro e Sud America, Sud Est Asiatico e Africa) sfruttando una parte dei ricavi ottenuti dalla vendita nei Paesi occidentali (Nord America ed Europa).

È una formula vincente e una soluzione alle esigenze di tutti coloro che sono sprovvisti di energia elettrica. In più, riduce gli incidenti derivanti dall'uso di lampade a kerosene, aumenta il rendimento scolastico dei bambini e ragazzi in età scolare che posso studiare anche nelle ore di buio e, per lo stesso motivo, amplia le capacità imprenditoriali.

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Nel 2013 la WakaWaka Light è stata affiancata da un nuovo prodotto, WakaWaka Power, che combina la lampada originale con la capacità di ricaricare la batteria di telefoni cellulari, tablet, lettori mp3 e altri apparecchi portatili, sempre garantendo luce sicura.

Il distributore unico per l'Italia di WakaWaka Light è Keenergy (la potete acquistare qui online), azienda torinese diretta da Carlo Borgarelli.

Germana Carillo

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Salsa migrante: autoproduzione per la liberta’ e i diritti di migranti e braccianti precari

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Fuggire dal proprio Paese alla ricerca di un vita migliore e cadere in un vicolo cieco fatto di sfruttamento, di continui respingimenti e espulsioni, nonostante le buone intenzioni e la volontà di lavorare. Le cose possono cambiare? Una possibilità c'è. E' la salsa migrante del progetto NetzaNet.

Pensiamo alle centinaia di braccianti sfruttati - sia italiani che stranieri - da una stagione all'altra per la raccolta dei pomodori e delle arance. Tristemente celebre è il caso di Rosarno. Si lavora duramente dall'alba al tramonto in cambio di pochi centesimi e senza diritti. NetzaNet vuole agire in modo concreto per aiutare migranti e precari a cambiare vita.

Una delle chiavi per la riuscita del progetto è l'autoproduzione, a partire, ad esempio, dalla salsa di pomodoro. Si otterrà così una "salsa migrante", realizzata senza sfruttamento dalla raccolta degli ortaggi, alla preparazione fino al confezionamento - tutto secondo metodi tradizionali e seguendo le regole sanitarie e di sicurezza previste dalla legge.

NetzaNet significa libertà. La libertà per i migranti di lavorare e circolare senza dover affrontare continue espulsioni e respingimenti e senza dover subire i continui ricatti di padroni, caporali e multinazionali. I progetti attivi e da ampliare non riguardano soltanto gli stranieri, ma anche i giovani disoccupati e i precari italiani. Grazie all'autoproduzione, si potranno sperimentare nuovi modi di vivere le relazioni umane, in nome della socializzazione.

Il progetto è fortemente legato alla città di Bari e alla terra pugliese, dove sempre più spesso i migranti devono affrontare situazioni di sfruttamento del lavoro per la trasformazione dell'oro rosso nella salsa che portiamo sulle nostre tavole. Per dare vita all'iniziativa, NetzaNet ha bisogno dell'aiuto di tutti e per questo motivo propone una raccolta di donazioni in crowdfunding.

Il denaro servirà per acquistare 10 quintali di pomodori da cooperative e aziende agricole dove i lavoratori e le lavoratrici - braccianti, immigrati e non - siano retribuiti dignitosamente. Ci saranno strutture preparate appositamente per la lavorazione dei pomodori. Contadini e contadine, con la loro esperienza, seguiranno il processo di preparazione della salsa. Le conserve NetzaNet verranno distribuite con l'etichetta Sfrutta 0 presso i mercati e le fiere dell'autoproduzione, i Gruppi d'Acquisto Solidali e i siti web di vendita di prodotti locali.

Per offrire il vostro contributo, visitate la pagina web dedicata all'iniziativa.

Marta Albè

Fonte foto: llnwd.net

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Ciclofficina PeeWee Elite, ecco come aiutare i bambini a riparare la propria bici

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Una vera ciclofficina per bambini: ovvero come possono riparare la propria bici i più piccoli, giocando, aiutando papà e imparando un lavoro manuale. È Pee-Wee Elite, l'ultima invenzione dell'americana Feedback Sports, azienda di prodotti per il ciclismo. 

Volete far appassionare i vostri bimbi al mondo della bicicletta? Ecco un buon metodo per far conoscere ai piccoletti com'è fatta e come si aggiusta la loro due ruote.

Presentato poche settimane fa in California, alla Sea Otter Classic di Monterey, pare che Pee-WeElite sia solo il primo di una serie di prodotti pensati per i bambini di età compresa dai 3 ai 6 anni.

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Si tratta di una sorta di banchetto da lavoro, un originale supporto di 91 cm di altezza che riproduce un mini laboratorio di ciclofficina, consentendo così al bambino una manutenzione facile e divertente della propria bicicletta.

Un modo nuovo e sicuro, insomma, per incoraggiare l'attività manuale dei pupi, stimolare la loro curiosità e sviluppare una sana cultura della bici.

"Oggi ci sono più di 10 milioni di biciclette per bambini e ogni anno se ne vendono sempre di più negli Stati Uniti", afferma Jeff Nitta, direttore delle vendite della società. "In un mondo dominato dalla tecnologia – conclude –, in cui la manualità sta diventando ogni giorno sempre più obsoleta, siamo orgogliosi di andare contro i prodotti commerciali come console di gioco e dispositivi elettronici".

Germana Carillo

Foto: facebook.com/feedbacksports

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Ciclofficine d'Italia: ecco dove rimettere "in moto" la bici e le idee

Rob Greenfield, l'uomo che ha detto addio alla doccia per un anno (senza puzzare) - FOTO

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Vi ricordate di Rob Greenfield, il ragazzo di San Diego che per combattere gli sprechi alimentari negli Stati Uniti si è nutrito per una settimana di quanto recuperato tra i cassonetti dei rifiuti? L'attivista ambientalista di 27 anni si è cimentato in una nuova e ardua impresa: passare un anno intero senza fare la doccia.


Una missione che farà impallidire le mutande di Clini o la doccia ogni 7 giorni del Presidente del WWF Fulcro Pratesi. Per chi se lo stesse chiedendo, Rob è sempre stato pulito e profumato. Non ci credete? A spiegare come ci sia riuscito è proprio lui, sul suo blog: ha trascorso 365 giorni facendo il bagno in risorse idriche naturali - laghi, fiumi, pioggia e cascate. E quando l'acqua naturale non era accessibile, ha usato un secchio pieno di acqua raccolta da rubinetti e idranti che perdevano.

L'idea di vivere con meno acqua è nata dalla volontà di promuovere la sostenibilità e una vita eco-friendly, con attenzione, ovviamente, al risparmio idrico. Si è così imposto di raccogliere oro blu solo da fonti naturali o da fonti di spreco. E ha tenuto traccia delle quantità usate con precisione, per mostrare che abbiamo bisogno di molto meno acqua di quanto possiamo immaginare.

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Se un americano medio usa 378 litri d'acqua al giorno, infatti, Rob, in questo modo, è riuscito a usarne meno di 8. "Quando dico che non ho fatto la doccia non vuol dire che non mi sono lavato. Ho nuotato quasi ogni giorno, fatto la doccia sotto le cascate e ho usato sapone biodegradabile eco-friendly quando ce n'era bisogno", spiega l'attivista.

Una delle più grandi lezioni di questa esperienza "shower free" è stata quella di rendersi conto che non aveva più bisogno di prodotti cosmetici.

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Per chi vorrebbe risparmiare acqua, ma non può fare a meno di una doccia quotidiana, Rob ha alcune idee sul risparmio idrico: tirare lo sciacquone del wc meno spesso, fare docce più brevi, chiudere il rubinetto mentre ci si insapona, lavare meno i vestiti e usare la lavatrice a pieno carico, riparare eventuali perdite, conservare l'acqua piovana. Ora non suona troppo difficile risparmiare acqua, vero?

Roberta Ragni

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Risparmio idrico: il consiglio di Clini? Cambiare le mutande ogni 4 giorni (video)

Cyclopride Day e Bimbimbici: tutte le iniziative per la Giornata Nazionale della Bicicletta 2014

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I ciclisti italiani sono in fermento. Domenica 11 maggio 2014, oltre alla Festa della Mamma, si festeggia la Giornata Nazionale della Bicicletta, che vedrà protagoniste le città di Palermo e Milano con Cyclopride Day e tutta Italia con Bimbimbici e altre iniziative organizzate a livello locale. Cyclopride è dedicato a chi è orgoglioso di usare il mezzo più piacevole, veloce, sano ed economico per muoversi in città: la bici.

 

A Palermo e a Milano sono stati organizzati giri in bicicletta per la città lungo un percorso protetto e senza automobili, adatti alla partecipazione di tutta la famiglia, compresi i bambini. Cyclopride è una manifestazione non competitiva che nasce per sensibilizzare i cittadini all'uso della bicicletta.

Cyclopride ricorda che la bicicletta prima di tutto è un fatto culturale più che sportivo. E' utile a se stessi e agli altri. Al di là di chi ha scelto la bici come strumento per la competizione sportiva, tutti i cittadini di ogni età e in buone condizioni fisiche possono decidere di spostarsi in bicicletta, anche ogni giorno, per andare a scuola o magari anche al lavoro, quando è possibile, oppure per raggiungere la stazione più vicina. O ancora, semplicemente, per andare a fare la spesa e le commissioni, o per passare a trovare gli amici.

Certo, tutto sarebbe molto più facile se in Italia le piste ciclabili fossero più diffuse, se le strade si trovassero in condizioni migliori e se il Codice Stradale potesse favorire di più i ciclisti. Gli ostacoli, però, non devono fermare chi ama la bici e la speranza è che, anche grazie a giornate come questa, la situazione possa migliorare. E allora controllate le vostre biciclette, i freni e gli pneumatici.

giornata nazionale bicicletta

Non dimenticate il caschetto e partecipate ad uno dei tanti eventi ufficiali e non organizzati per la Giornata Nazionale della Bicicletta 2014. Se non abitate nelle vicinanze di una delle due città dove si svolgerà Cyclopride, non scoraggiatevi, montate sulla sella della vostra bici preferita e rendete la vostra domenica diversa con un bel giro all'aria aperta. E per le famiglie con bambini in numerose città d'Italia l'appuntamento è con Bimbimbici 2014 e con tante altre iniziative organizzate a livello locale, tra cui Firenze a Pedali.

Cyclopride Day 2014 a Milano

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Per chi parteciperò al Cyclopride di Milano, il ritrovo è in Piazza Castello alle ore 9, con il ritiro delle pettorine e dei gadget in omaggio. La partenza sarà alle ore 11. Il percorso standard è di 16 chilometri. Se i bambini non se la sentiranno di affrontare un tratto così lungo, potranno partecipare insieme ai genitori a Bimbimbici, con partenza alle ore 12 sempre da Piazza Castello. L'arrivo è previsto alle ore 13 nella stessa piazza, dove ci saranno musica, balli e intrattenimenti per tutta la giornata. Il giro seguirà le mura spagnole e si dirigerà verso la zona Garibaldi.

A Milano, in Piazza Castello, grazie ad una collaborazione con Svizzera Turismo, sarà possibile effettuare un percorso guidato con le e-bike di Flyer, biciclette a pedalata assistita. In occasione del Cyclopride Day pedaleranno anche i cittadini dei comuni terremotati nel 2012, per ricordare che il terremoto "non fa più notizia", ma che i problemi che ha creato purtroppo sono rimasti irrisolti.

Clicca qui per iscriverti a Cyclopride Day 2014 Milano.

Cyclopride Day 2014 a Palermo

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A Palermo l'appuntamento per tutti i partecipanti a Cyclopride Day è al Foro Italico dove, a partire dalle 9 del mattino, saranno allestiti stand e intrattenimenti per adulti e bambini. Il percorso attraverserà la città in strade protette dal traffico. La pedalata del gruppo Cyclopride partirà alle 10.30 e terminerà intorno alle 13.00, con ritorno al Foro Italico.

Il percorso non è impegnativo, dunque le famiglie con bambini potranno partecipare senza problemi. All'interno di Cyclopride sarà presente anche un'iniziativa dedicata solo ai più piccoli. Si tratta di Bimbimbici, organizzata da Fiab Palermo Ciclabile. Altra iniziativa parallela è Bicincittà, promossa da Uisp, con partenza sempre dal Foro Italico alle 10.30.

Chi non ha la bicicletta, potrà partecipare comunque e riceverà indicazioni per il noleggio. L'iscrizione a Cyclopride Palermo è gratuita. Potrete iscrivervi online o direttamente sul posto. Ogni iscritto riceverà dei gadget, che comprenderanno bibite e snack. C'è la possibilità di fare un'offerta di 5 euro per supportare l'iniziativa e di ricevere in cambio un libro dedicato proprio alla passione per la bici e per il pedalare.

Clicca qui per iscriverti a Cyclopride Day 2014 Palermo.

Bimbimbici 2014

Bimbimbici torna domenica 11 maggio per la 15esima edizione. Lo scorso anno l'iniziativa ha visto l'adesione di almeno 250 città italiane e di 70 mila partecipanti. Si tratta di una manifestazione nazionale nata per promuovere una mobilità a misura di bambino. L'evento è organizzato da Fiab in collaborazione con il Ministero dell'Ambiente, che ha proposto un concorso nazionale rivolto alle scuole per sensibilizzare i più piccoli all'importanza del pedalare. 

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Clicca qui per scoprire tutte le città italiane che aderiscono a Bimbimbici 2014.

Leggi e firma qui il Manifesto di Cyclopride "Le ragioni del pedalare".

Marta Albè

Fonte foto: cyclopride.it

Leggi anche: Bike to Work Day: 5 modi per supportare chi va al lavoro in bici

 

Sensibilita' al glutine: problema reale o moda?

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intolleranza glutineNegli ultimi anni alla comparsa di un maggior numero di casi di celiachia, si affianca il numero di persone che si considerano ipersensibili al glutine. Ma è davvero così? Ci sono basi scientifiche per affermare che esiste una sensibilità al glutine diversa dalla vera e propria celiachia?

Gli esperti a questo riguardo si dividono, c’è chi crede ad esempio che un’ampia fetta di popolazione consumando troppo spesso cereali raffinati (pane e pasta bianca) a lungo andare sviluppi una sorta di intolleranza al glutine momentanea, che però rientra evitando di mangiare questi alimenti per qualche mese.  C’è poi una parte degli esperti che ritiene invece tutto questo semplicemente una “moda” e/o una maniera per vendere una serie di prodotti gluten free ad una più ampia gamma di consumatori. Finalmente arrivano delle conferme scientifiche (tutte italiane) a fare un po’ di chiarezza e la posizione presa dagli esperti si può considerare una via di mezzo tra i due schieramenti sopra descritti.

L’ipersensibilità al glutine esiste ma colpisce un’esigua minoranza di persone (poco più dell’1%). A dirlo alcuni studi tra cui quello promosso dall’AIC (Associazione Italiana celiachia) e dalla Fondazione Celiachia, in cui sono stati analizzati circa 500 casi in cui si sospettava una ipersensiilità al glutine.

E' stato stabilito un identikit della persona più soggetta a soffrire di questo disturbo e i sintomi principali che possono presentarsi: «Il problema è molto più frequente nelle donne e tipicamente, oltre ai sintomi intestinali, si manifesta con disturbi neurologiciha dichiarato Umberto Volta, docente di medicina interna all’Università di Bologna - I disagi nel 90 per cento dei casi compaiono entro 24 ore dall’assunzione del glutine e spesso il disturbo si associa ad altre patologie, fra cui colon irritabile, intolleranze alimentari e allergie».

celiachia-intolleranza-glutine

Fonte foto: Corriere.it

Si è potuto notare anche che l’incidenza del fenomeno è poco più elevata di quanto avviene per la celiachia. Mentre quest’ultima colpisce circa l’1% della popolazione, l’ipersensibilità al glutine riguarda circa l’1,15% delle persone.

Un’altra ricerca poi, coordinata da Gino Roberto Corazza, direttore della Clinica Medica dell’Università di Pavia, ha analizzato 120 persone che sospettavano un’ipersensibilità al glutine. Per prima cosa i medici gastroenterologi hanno escluso le persone che avevano una vera celiachia, quelle che soffrivano di allergia al frumento, colon irritabile o altre patologie che possono dare sintomi simili. Sono rimasti così in 65: in un primo momento sottoposti a una dieta senza glutine e poi messi invece in contatto con questa proteina in piccole quantità (come quelle presenti in pane e pasta) sotto forma di capsule contro placebo.

I risultati anche in questo caso hanno confermato l’esistenza della sensibilità al glutine e la difficoltà che hanno alcune persone di gestire questa sostanza: «L’uomo non è 'abituato' al glutine, entrato nella nostra dieta tardi durante l’evoluzione – ha dichiarato Corazza, del team di ricerca - nella maggior parte delle persone non crea fastidi, ma alcuni, pur non essendo celiaci, avvertono sintomi reali».

L’argomento però è tutt’altro che esaurito dato che la diffusione esatta del fenomeno è difficile da valutare perché mancano studi più numerosi e completi sull’argomento. Fatto sta che molte persone che escludono o limitano al minimo l'assunzione di glutine dalla propria alimentazione trovano grossi benefici. Voi cosa ne pensate, che esperienze avete a riguardo?

Francesca Biagioli

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Leggi anche:

- Intolleranza al glutine: 7 possibili sintomi

-Intolleranze alimentari ed allergie in aumento. Perché? 

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