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10 solari bio e con un buon Inci

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creme solari bio inci

Creme solari, come sceglierle? Negli ultimi anni il settore dei prodotti solari per proteggere la pelle dalle scottature ha compiuto numerosi passi avanti, soprattutto per quanto riguarda i prodotti bio. Cosa cambia rispetto ai solari tradizionali? 

I prodotti eco e bio scelgono i filtri solari fisici in sostituzione dei filtri chimici di sintesi, in modo da proteggere la pelle senza il ricorso a sostanze indesiderate.

Riducono l'utilizzo dei coloranti, dei conservanti e delle profumazioni sintetiche per limitare i rischi di allergie. Alcuni prodotti eco-bio, sia solari veri e propri che doposole, omettono del tutto le profumazioni, anche naturali, per proteggere le pelli più delicate e sensibili.

Soprattutto se la vostra pelle si scotta facilmente - anche solo dopo un breve lasso di tempo di esposizione al sole senza protezione, come la mia - scegliete con fiducia i solari bio per le pelli più delicate. Noterete subito una differenza sostanziale con i prodotti convenzionali da supermercato che nelle estati precedenti in realtà vi hanno protetto ben poco.

Purtroppo molte creme solari da supermercato sono inquinanti e soprattutto non sono efficaci. Qui trovate le marche dei solari che non hanno superato i test di protezione. Ed ora un piccolo elenco dei prodotti solari bio e con un buon Inci più affidabili. Li potrete acquistare su internet, nelle erboristerie, nei negozi di prodotti biologici e tramite i Gas. Per tutti i solari vale sempre la regola di applicarli spesso sulla pelle, soprattutto se si trascorre un'intera giornata al mare o in piscina.

1) Fitocose

I solari Fitocose contengono pochi ingredienti il più possibile naturali, sono efficaci e hanno un prezzo contenuto. Li abbiamo testati e funzionano. Fitocose propone latte e crema solare ad alta, media e bassa protezione, prodotti per intensificare l'abbronzatura e prodotti adatti ai bambini. Tra i filtri utilizzati troviamo orizanolo e biossido di titanio. Qui l'elenco dei prodotti con il loro Inci.

crema solare fitocose

2) Lavera

Lavera, casa cosmetica con sede in Germania, propone una gamma di prodotti solari che comprendono creme protettive, autoabbronzanti e creme doposole. Non mancano creme solari per bambini e stick protettivi per le labbra. Li abbiamo testati e consigliamo in particolar modo il solare senza profumo a chi soffre di allergie e ha la pelle molto sensibile. Qui trovate i prodotti solari Lavera con i loro Inci. 

solari lavera

3) Bjobj

I solari Bjobj, prodotti da Sanecovit, sono certificati Icea e Nickel Tested. Comprendono crema solare bimbi ad alta protezione, crema doposole, crema solare viso antiage e prodotti solari con SPF differente da scegliere a seconda delle proprie esigenze. Tra gli ingredienti vegetali utilizzati troviamo gamma orizanolo, olio di cocco, olio di lino, olio di argan e olio di jojoba. Qui trovate tutti i solari Bjobj con il loro Inci.

solari bjobj

4) Tea Natura

Tea Natura propone crema solare, latte doposole e olio solare al Monoi Tiarè, ingrediente naturale che dona ai prodotti il caratteristico profumo dell'estate. Gli schermi solari sono rappresentati soprattutto da ossido di zinco e diossido di titanio. Non contengono conservanti chimici di sintesi, profumi sintetici, coloranti e prodotti di derivazione animale e petrolifera. Qui l'elenco dei solari Tea Natura con il loro Inci.

crema solare tea natura

5) Bioearth

La linea solare di Bioearth propone prodotti solari per il viso e per il corpo. Evitano l'utilizzo di ingredienti e filtri solari problematici. Sono adatti sia agli adulti che ai bambini. Tra i principi attivi troviamo olio di canapa, succo di aloe vera, estratto di elicriso e estratto di tè verde, provenienti da agricoltura biologica. Sono senza siliconi, senza parabeni e senza ingredienti di origine animale. Qui tutti i prodotti.

solari bioearth

6) Anthyllis

Anthyllis propone una linea di prodotti solari certificata secondo gli standard eco-bio cosmesi di Icea. Sono senza filtri chimici, che vengono sostituiti dai filtri fisici, come l'ossido di zinco. Sono senza coloranti e non contengono parabeni. Sono adatti a proteggere le persone con disturbi dermatologici causati dalla sensibilizzazione o irritazione da filtri solari chimici presenti nei comuni prodotti. Qui Inci e prodotti solari Anthyllis.

solari anthyllis

7) Alga Maris

I solari della linea Alga Maris comprendono prodotti sia per adulti che per bambini anche ad altissima protezione. Uniscono i principi protettivi delle alghe a quelli dei filtri solari fisici, come il biossido di titanio e l'ossido di zinco. Proteggono dai raggi Uva e Uvb e non appiccicano. Sono certificati Eco-cert e Cosmetique Bio. Qui trovate i solari Alga Maris con i loro Inci.

crema solare alga maris

8) Bema

I solari bio Bema non contengono filtri fisici di sintesi. Sono certificati Icea e Nickel Tested. Qui tutti i prodotti solari Bema. Non contengono filtri chimici sintetici, la protezione è affidata a filtri fisici. Comprendono latte solare a bassa, media e alta protezione, anche per bambini, e prodotti doposole. Qui tutti i prodotti. Qui i loro Inci.

solari bema

9) Cosm-etica

Cosm-etica propone una crema solare a protezione altissima adatta per la pelle dei bambini e per garantire la massima sicurezza anche alle pelli più sensibili. Va applicata generosamente su viso e corpo ogni due ore e dopo il bagno. Contiene aloe, burro di karitè e olio di argan. Non contiene conservanti, nanoparticelle, coloranti e profumi. Qui prodotti e Inci.

crema solare cosm-etica

10) Green Energy Organics

I solari Green Energy Organics sono certificati Icea. Non contengono profumi sintetici o oli essenziali, che possono provocare reazioni indesiderate sulla pelle esposta al sole. La linea comprende prodotti solari sia per gli adulti che per i bambini e creme solari anti-age, sempre a base di filtri fisici e con la massima attenzione per la protezione della pelle. Qui tutti i prodotti.

solari green energy

Marta Albè

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La schiuma invade la spiaggia di Fiumicino. Allarme inquinamento? (VIDEO)

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schiuma fiumicino

Una densa schiuma bianca tra gli ombrelloni. È lo spettacolo a cui si è assistito ieri su un tratto del lungomare di Fiumicino, a pochi passi dalla foce del Tevere. Le immagini della spiaggia ricoperta dalla voluminosa e soffice massa bianca sono diventate in poco tempo virali sul web, dove in molti si sono preoccupati per quello che sembrava un fenomeno frutto dell'inquinamento.

In effetti, solo pochi giorni fa, Legambiente ha puntato i riflettori sul problema degli scarichi abusivi, uno dei più grandi pericoli che minacciano i nostri mari, con il dossier 2014 Mare Monstrum. In molti, infatti, hanno ipotizzato che l'origine del fenomeno potesse essere lo scarico di tensioattivi contenuti nei saponi riversati dal Tevere che, scontrandosi con le correnti del mare agitato, avrebbero potuto aver determinato la schiuma.

"Ho chiesto ad Arpa e Asl di attivarsi immediatamente, effettuando tutte le analisi del caso - ha dichiarato il sindaco Esterino Montino. Vogliamo capire quali siano le origini del fenomeno. È importante, infatti, scongiurare qualsiasi rischio per la salute e l'incolumità di bagnanti e cittadini di Fiumicino, oltre che fenomeni di inquinamento che danneggino l'ambiente".

{youtube}VI_rZ6fPxcI{/youtube}

Ma gli esperti rassicurano. Si tratterebbe solo di un fenomeno naturale. "La produzione di schiuma - spiega  Giandomenico Ardizzone, biologo marino e professore de La Sapienza - è dovuta ad un fattore molto semplice. Nel periodo estivo quando le acque sono molto ricche di nutrienti si crea una grande produzione di piccole alghe unicellulari chiamate fitoplancton che possono morire facilmente, anche per via del caldo. Queste alghe hanno una parte proteica che andando in circolo crea schiuma. Assolutamente nulla di inquinante. Tutto ciò che è presenza di protenine, se sbattuto, può produrre schiume". La Capitaneria di Porto ha allertato l'Arpa-Lazio e si attendono, in ogni caso, i risultati delle analisi, anche se la spiaggia ora risulta sgombra dalla schiuma.

Roberta Ragni

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175 sostanze potenzialmente tossiche impiegate nelle confezioni degli alimenti

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sostanze tossiche confezioni alimenti

Secondo un nuovo studio condotto dal Food Packaging Forum, 175 sostanze chimiche con note caratteristiche di pericolosità vengono utilizzate legalmente nella produzione degli imballaggi e delle confezioni per gli alimenti in Europa e negli Stati Uniti.

Gli imballaggi alimentari e altri materiali che vengono a contatto con gli alimenti (ad esempio pellicole, lattine, pentole, contenitori) rilasciano continuamente miscele di sostanze sintetiche nel cibo (a bassi livelli) che vengono poi ingerite dal consumatore di giorno in giorno.

Molte delle 175 sostanze identificate sono classificate come cancerogene, mutagene, tossiche per la riproduzione. Altre sono considerate in grado di interferire con il sistema ormonale. Si tratta dei cosiddetti interferenti endocrini (pensiamo, ad esempio, al bisfenolo A). Un terzo gruppo di sostanze chimiche è considerato bio-accumulabile.

Lo studio, che porta il titolo di "Food contact substances and chemicals of concern: A comparison of inventories," è stato pubblicato il 7 luglio dalla rivista scientifica "Food Additives and Contaminants, Part A".

Gli autori del Packaging Food Forum hanno identificato 175 sostanze dal confronto di due inventari di prodotti chimici pericolosi, la lista Substitute it Now! e l'elenco TEDxdedicato agli interferenti endocrini, con database accessibili al pubblico che raccolgono le sostanze che entrano a contatto con gli alimenti. L'elenco contiene sostanze chimiche tossiche che si accumulano nell'ambiente o nel corpo umano.

Gli ftalati, che sono ampiamente usati come plastificanti, sono un esempio importante per quanto riguarda le sostanze chimiche che alterano il sistema endocrino e che possono portare a infertilità maschile, malformazioni genitali e cancro. Benzofenoni e ulteriori composti chimici si aggiungono alla lista delle sostanze chimiche che alterano il sistema endocrino usate negli inchiostri per la stampa e nei rivestimenti dei materiali che entrano a contatto con gli alimenti.

La maggior parte delle 175 sostanze chimiche a rischio individuate nel nuovo studio soddisfano i criteri per le "Sostanze estremamente problematiche" (SVHC) sulla base del regolamento REACH dell'UE. Anche se solo 21 delle 175 sostanze chimiche sono state ufficialmente riconosciute come SVHC dall'European Chemicals Agency, ben 96 sostanze sono state identificate come rispondenti ai criteri REACH ufficiali per SVHC dall'organizzazione non governativa ChemSec. Sono tutte elencate sulla lista Sobstitute It Now!.

Le sostanze estremamente problematiche SVHC dovrebbero essere adeguatamente controllate e progressivamente sostituite da alternative meno pericolose ai sensi del REACH. Ciò include un processo di regolamentazione in due fasi, finalizzato all'eliminazione di sostanze estremamente problematiche. Tuttavia, le sostanze chimiche utilizzate nella fabbricazione di materiali a contatto con alimenti non sono direttamente interessate da questo intervento, poiché seguono un regolamento a parte.

sin list picture 2

Di conseguenza, secondo gli autori dello studio, i prodotti chimici con proprietà altamente tossiche possono essere utilizzati legalmente nella produzione di materiali che entreranno a contatto con gli alimenti, ma non in altri prodotti di largo consumo come computer, tessuti e vernici, anche se l'esposizione attraverso materiali destinati al contatto alimentare possono risultare molto più rilevanti.

Consulta qui quil'elenco Sobstitute It Now! e qui il database con tutte le info sulle singole sostanze

Marta Albè

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Questa sera la prima superluna dell'estate

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superlunaluglio

La luna dà spettacolo in questo mese di luglio. Se le nuvole lasceranno intravedere il faccione del nostro satellite naturale, riusciremo ad ammirarlo come poche volte accade durante l'anno. Oggi, 12 luglio, potremo osservare una Superluna.

Il nostro satellite apparirà più grande del solito del 14% circa e più luminoso rispetto al normale. Una rarità? Non proprio.

La luna, nella sua orbita attorno alla Terra, si sposta dall'apogeo, il punto in cui la distanza tra i due corpi è massima, al perigeo, quando invece lo spazio che ci separa è ridotto. Ciò deve coincidere anche con la fase di plenilunio. In questo caso assisteremo allo spettacolo della SuperLuna.

Quest'anno vedremo a tre SuperLune di seguito: il 12 luglio, il 10 agosto e l'8 settembre. E stanotte, la luna si troverà 364.199 km dalla Terra.

Quando apparirà? Il nostro satellite sorgerà alle 20.20 circa e tramonterà alle 7 del 13 luglio.

Se il maltempo dovesse rovinarvi la visione, non preoccupatevi. Ad agosto lo spettacolo sarà ancora più bello. Giorno 10, la luna si troverà a 363.319 km dalla Terra. Sarà questa la più grande e luminosa luna del 2014.

Un evento non così raro ma che in alcuni casi è stato ancora più evidente, come lo scorso anno, quando il 23 giugno la superLuna “rosa” fece a lungo parlare di se, trovandosi a soli 356.991 km di distanza da noi.

Ma il 19 marzo 2011 fu un vero record visto che il nostro satellite si trovava a 356.577 km di distanza. Per ammirare una Super Luna come quella del 2011 sarà necessario però attendere il 2028.

Francesca Mancuso

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Olio vegetale esausto: raccolti porta a porta 2 mila litri da trasformare in carburante

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oli esasuti

Grazie al progetto Recoil la raccolta dell'olio vegetale usato ha raggiunto un nuovo traguardo. La raccolta porta a porta ha visto al primo posto la collaborazione dei cittadini per il recupero dell'olio esausto. L'iniziativa è stata avviata con il contributo della Comunità Europea, grazie ai fondi di Life+.

Nei due comuni pilota sono stati raccolti oltre 2 mila litri di olio vegetale usato. Il progetto si è occupato di raccogliere l'olio vegetale impiegato in cucina, ad esempio come olio di frittura, olio di cottura e olio per i condimenti. Recoil è stato inviato nel 2011 e proseguirà anche nel 2015.

L'obiettivo principale è quello di evitare la dispersione dell'olio esausto nell'ambiente. E' infatti molto importante ricordare che 1 litro di olio vegetale versato nella falda acquifera rende non potabile fino ad 1 milione di litri d'acqua. Per questo motivo Legambiente ricorda di non gettare mai l'olio di cucina nel lavandino, ma di conservarlo e portarlo in uno degli appositi centri di raccolta.

Negli ultimi 12 mesi Recoil ha testato e tracciato la raccolta porta a porta dell'olio vegetale esausto in 2 comuni pilota, attraverso lo sviluppo di uno speciale software. Il progetto ha riguardato i comuni di Castell'Azzara, in provincia di Grosseto, e di Adriano Irpino, in provincia di Avellino.

Il risultato è stato incoraggiante: i cittadini di Castell'Azzara hanno raccolto 816 litri di olio vegetale esausto, con una media mensile di 68 litri. Considerando che i cittadini coinvolti erano circa 1.500, la media pro-capite di olio esausto vegetale è stata di 0,5 kg. Nello stesso periodo, gli abitanti di Ariano Irpino hanno raccolto 1.212 litri di olio vegetale esausto, con una media mensile di 101 litri. Qui i cittadini coinvolti sono stati circa 5000 e la media di olio raccolto si è attestata su circa 0,2 kg pro capite.

Il Life Recoil ha permesso di raccogliere complessivamente, in 12 appuntamenti mensili, 2.028 litri di olio vegetale usato, evitando di immettere in atmosfera 122 kg di CO2 equivalente. I residui di oli vegetali se non smaltiti correttamente possono provocare danni all'ambiente, alla flora e alla fauna. In particolare se buttati negli scarichi fognari rendono meno efficace il processo di depurazione dell'acqua.

"Grazie a questo progetto" – ha dichiarato Stefano Ciafani, vicepresidente di Legambiente - "si contribuisce a ridurre gli sversamenti degli oli nelle fognature e, al tempo stesso, si recupera una risorsa utile alla produzione di energia rinnovabile. Perciò è fondamentale procedere con un'attività di informazione e sensibilizzazione che coinvolga direttamente i cittadini e le pubbliche amministrazioni nella gestione sostenibile dei rifiuti e, per questo, vogliamo continuare a promuovere ulteriori azioni rivolte ai cittadini affinché si diffonda la pratica della raccolta porta a porta dell'olio vegetale usato".

olio esasuto legambiente

Se sversati direttamente nei corsi d'acqua o in mare creano un velo in superficie che impedisce il naturale scambio dell'ossigeno con l'aria, con gravi conseguenze per gli ecosistemi. Dunque facciamo sempre attenzione a non gettarre l'olio utilizzato in cucina nel lavello. Versiamolo in un contenitore apposito o in una semplice bottiglietta e consegnamolo alle isole ecologiche, oppure informiamoci presso il nostro Comune per avere maggiori informazione sui punti di raccolta e sullo smaltimento.

Marta Albè

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La bici coi pannelli solari che pulisce i portici di Bologna

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La bici elettrica che pulisce i portici di Bologna

Una bici "spazzino" ad energia solare per pulire i portici di Bologna. Vi sembrerà di vedere lo spazzino di una volta, di quelli che giravano in bicicletta, ma in realtà gli operatori ecologici bolognesi avranno a disposizione un un concentrato di efficienza e tecnologia avanzata.

 

Hera ha infatti messo a punto una spazzatrice molto particolare, ad hoc per i suoi portici: piccola, elettrica ed efficiente, trasportata da un triciclo a pedalata assistita, che si alimenta a pannelli solari. Un mezzo 100% green, che non inquina ed evita il traffico, facilmente trasportabile, in grado di lavorare senza disturbare le attività della città.

 

Tenere puliti luoghi di importanza storica, evitando di danneggiarli e generare traffico, è stato il motivo che ha spinto Hera a costruire questo mezzo capace di muoversi in sicurezza nei piccoli spazi.

 

Le spazzatrici funzionano come una sorta di matrioska: al bisogno, si staccano dal triciclo, si usano e poi si rimontano, in modo da far girare gli operatori con agilità per le vie del centro.

Con i suoi 40 km di portici, i più lunghi al mondo, Bologna è candidata alla tutela dell'Unesco come patrimonio dell'Umanità e questi nuovi mezzi sono la soluzione migliore per tenerli puliti evitando i disagi della grande città.

Sono già 6 le mini spazzatrici attive, al momento lavorano soprattutto sotto i portici ma a breve verranno usate in tutto il centro storico.

Arturo Carlino

 

Plastic Man: l'uomo che in India trasforma i rifiuti di plastica in nuove strade

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Si chiama Rajagopalan Vasudevan, ma è meglio noto come Plastic Man. Vive in India e la sua missione è raccogliere i rifiuti di plastica nella discarica di Madurai, per ottenere materiali adatti alla creazione di nuove strade.

L'ingente accumulo di rifiuti di plastica è il rovescio della medaglia della crescita economica dell'India. Vasudevan si impegna a volgere questo aspetto in positivo, per offrire nuove opportunità alla popolazione locale.

L'uomo è un professore di chimica che ha trovato il modo di trasformare i rifiuti di plastica in nuove coperture stradali. Ecco perché a suo parere i rifiuti sono una risorsa meravigliosa per l'india. Ha ideato un metodo adatto non soltanto per le bottiglie di plastica, ma anche per i sacchetti della spesa e per vari tipi di imballaggi.

Ora viaggia in tutta l'India per insegnare agli ingegneri come applicare il proprio metodo, che ha già avuto un grande successo. Infatti fino ad oggi grazie ai rifiuti di plastica sono stati realizzati centinaia di chilometri di strade in 11 Stati.

In India il problema dei rifiuti è molto grave. Secondo l'Organisation fοr Economic Co-operation аnd Development almeno il 40% dei rifiuti urbani non viene raccolto e ciò che viene recuperato non è destinato al riciclo. La maggior parte dei rifiuti si accumula in discariche a cielo aperto, proprio come quella di Madurai, che inquina il solo e contamina le falde acquifere.

Una parte dei rifiuti viene bruciata e così rilascia diossina ed altre sostanze tossiche. Secondo il Central Pollution Control Board ogni giorno in India si generano 15 mila tonnellate di rifiuti di plastica. Ma Vasudevan vede la plastica come un'opportunità. La plastica può essere riciclata e riutilizzata per creare nuovi materiali da utilizzare in modo saggio e sostenibile.

I rifiuti di plastica si trasformano infatti in un sostituto parziale per il bitume e l'asfalto. Negli ultimi anni il suo metodo ha richiamato attenzione e riconoscimenti. Il mix ottenuto sostituisce almeno per il 15% il bitume utilizzato per le coperture stradali. Questa tecnologia ha le potenzialità per abbassare i costi delle infrastrutture.

Il metodo permette di riutilizzare anche la plastica mista, che viene spesso impiegata per confezionare patatine o biscotti, con strati multipli di plastica, poliestere e alluminio. Si tratta di materiali quasi impossibili da riciclare con le tecnologie disponibili ma che entrano facilmente a fare parte delle strade realizzate secondo il metodo di Vsudevan.

plastic man 1

plastic man 3

Un altro vantaggio di questo metodo è la semplicità. Non richiede grandi conoscenze tecniche o investimenti elevati. Viene definito come un vero e proprio esempio di jugaad, che in India indica l'innovazione frugale. Ha condotto più di 400 esperimenti prima di ottenere il risultato definitivo. Il progetto sarebbe brevettato ma a volte viene rilasciato con licenza libera. Perché spendere centinaia di rupie se si può raggiungere lo stesso risultato risparmiando e salvando l'ambiente dai rifiuti?

Marta Albè

Fonte foto: usdaycarejobs.com

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Hierve el Agua: in Messico la straordinaria cascata di pietra (FOTO)

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cover Hierve el Agua

A distanza appaiono come un'enorme cascata di ghiaccio, ma sapendo dove ci si trova è impossibile anche solo ipotizzarlo. Siamo in Messico, nello stato di Oaxaca. Qui sorge un imponente ammasso di rocce che nei secoli si sono modellate formando la cascata. È Hierve el Agua.

Un insieme di formazioni rocciose naturali che si trovano circa 70 km a est della città di Oaxaca, superata Mitla. Una stretta e tortuosa strada sterrata conduce al sito, formato da due alture che si ergono tra 50 e 90 metri dalla valle sottostante, da cui si estendono le formazioni rocciose quasi bianche che sembrano cascate.

La loro origine è nota. Le formazioni sono state create dalle sorgenti di acqua dolce ricche di carbonato di calcio e di altri minerali. Questi ultimi si sono depositati nello stesso modo in cui si formano le stalattiti nelle caverne. Nel corso di migliaia di anni l'acqua è fuoriuscita oltre il limite dell'altura colando lungo il fianco della montagna rocciosa.

Una delle “scogliere”, chiamata “cascada chica” (piccola cascata), contiene due grandi piscine artificiali (una di esse quasi al limite della cascata) dov'è possibile fare il bagno, ma anche una serie di piccole piscine naturali.

Il nome Hierve el Agua in spagnolo significa “acqua che bolle” e deriva dalle gorgoglianti sorgenti naturali di cui l'area è ancora ricca fino alla cima dell'altura.

1. Hierve el Agua

Foto: Wikipedia

Un luogo in cui il tempo sembra essersi fermato e in cui ogni cosa sembra essersi pietrificata.

Raggiungerlo non è semplice. Il sito si trova in una regione molto isolata con terreno accidentato dominato principalmente da foreste di lecci, cactus e altre piante tipiche delle zone desertiche. A breve distanza vi sono due comunità, San Lorenzo Albarradas e San Isidro Roaguia con una popolazione rispettivamente di 1.403 e 320 abitanti.

2. Hierve el Agua

Foto: Flickr

Le sorgenti che producono le formazioni rocciose sono una delle poche fonti d'acqua nella zona. Ecco altre immagini:

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Un posto magico, che dopo il bagno, regala lo spettacolo della vallata vista dalla cima della cascata scolpita nella roccia.

Francesca Mancuso

Foto cover: Flickr

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Super pasta, super vino e super caffe' conditi da una camminata il segreto per stare bene a tavola negli incontri scientifici su salute e nutraceutica

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Parola d'ordine: promuovere sani stili di vita, cominciando con una bella camminata fino ad arrivare a tavola con la "super pasta", un bicchiere di "super vino" e per chiudere un caffè, super anche questo. Disseminare nella società questa cultura è quanto si prefigge la terza edizione del programma di incontri di alto profilo scientifico dedicati alla salute e agli apporti della nutraceutica, coordinato anche quest'anno dal professor Enrico Roda, noto gastroenterologo di fama internazionale e presidente della Fondazione Istituto di Scienze della Salute.

Gli incontri, come ormai è tradizione, si terranno tutti nelle sale convegno di BolognaFiere durante il SANA, il 26° Salone Internazionale del Biologico e del Naturale organizzato da BolognaFiere in programma da sabato 6 a martedì 9 settembre (www.sana.it). Quest'anno però il programma di incontri prevede una novità: sarà inaugurato infatti da una "Camminata per la salute" che si snoderà da Piazza Santo Stefano, nel cuore del centro storico di Bologna, fino al Santuario della Madonna di San Luca, la basilica che si trova sul Colle della Guardia che domina la città. "Siamo impegnati in collaborazione con il SANA in un'opera di disseminazione divulgativa della cultura della salute – spiega il professor Roda – e abbiamo pensato di cominciare con una camminata per promuovere l'attività fisica, in particolare il camminare, come ingrediente fondamentale per mantenersi in buona salute. L'iniziativa sarà solo la prima di una lunga serie: in futuro vorremmo infatti organizzare una camminata al mese, magari per raggiungere punti di interesse culturale e artistico con l'aiuto di tutor ed esperti". Intanto alla prima Camminata per la salute hanno aderito, tra gli altri, i ministri Federica Guidi e Gian Luca Galletti, Romano Prodi, Piero Gnudi, il sindaco di Bologna Virginio Merola, il presidente di Genus Bononiae Fabio Roversi Monaco, il presidente della Virtus Pallacanestro Renato Villalta, il patron di Valsoia Lorenzo Sassoli de Bianchi, l'Ordine dei Medici di Bologna.

La camminata darà il via alla serie di convegni promossi dalla Fondazione Istituto di Scienze della Salute nell'ambito di SANA. I congressi medici, indirizzati anche alla comunità scientifica, andranno ad integrare il mondo della salute con quello della produzione alimentare, con particolare attenzione alla produzione di alimenti che utilizzano l'impiego di elementi nutraceutici e che rappresentano gli ingredienti-base della Dieta Mediterranea.

Tra i temi al centro dei convegni ci saranno la celiachia, l'intera filiera della Dieta Mediterranea, l'idratazione e le proteine vegetali. Queste ultime, "svestite" dai grassi, hanno un ruolo fondamentale nella creazione della cosiddetta super pasta, che così integrata costituirebbe sia primo che secondo nella nostra alimentazione. Lo stesso discorso vale per il caffè e per il vino, che grazie agli studi scientifici possono essere integrati e diventare super caffè e super vino. "Ormai tutti gli studi hanno abbattuto il vecchio pregiudizio della medicina secondo il quale il caffè fa male: non è così. Anzi, la durata della vita – afferma Roda – dipende anche dal numero di caffè bevuti. Recenti studi hanno dimostrato, per esempio, che chi beve caffè riduce della metà la probabilità di ammalarsi di cancro al fegato".

Casa Futebol: riconvertire gli stadi del Mondiale in unità abitative per i meno abbienti

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Ora che i mondiali di calcio sono terminati resta la domanda: cosa farà il Brasile con i 12 stadi realizzati per l'evento sportivo? Due architetti francesi, Axel de Stampa e Sylvain Macaux, hanno provato a dare una risposta con il loro progetto Casa Futebol: trasformare le strutture esistenti in unità abitative a prezzi accessibili.

 

Il Brasile, infatti, dovrà decidere cosa fare con le strutture costruite per la Coppa del Mondo. Molte costruzioni temporanee verranno smantellate. Alcuni degli stadi potrebbero essere convertiti in parchi pubblici, ma in generale non esiste nessuna visione a lungo termine su come utilizzarli al meglio.

Con il progetto Casa Futebol, invece, i due architetti propongono di utilizzare gli stadi per creare qualcosa di cui il Paese ha un disperato bisogno, ovvero degli alloggi per le persone più povere. L'idea è quella di installare delle unità abitative modulari tra piloni di cemento intorno al perimetro degli stadi, recuperando spazio che di solito non viene utilizzato.

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In realtà, l'idea è abbastanza irrealistica: questi edifici non sono stati progettati per supportare centinaia di strutture supplementari. Ma solleva altresì una questione altrettanto importante che riguarda il modo in cui le sedi di questi mega eventi debbano essere riutilizzate.

Molto spesso queste gigantesche cattedrali nel deserto, costate miliardi di dollari, vengono abbandonate quando invece potrebbero diventare parte integrante di importanti progetti di riqualificazione.

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L'idea di aggiungere unità abitative a queste strutture, in fondo, non è poi così bislacca e magari potrà essere di ispirazione per le città che in futuro ospiteranno i mondiali di calcio o le Olimpiadi.

Arturo Carlino

 

 

Fiori di zucca: 10 ricette per gustarli al meglio

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fiori di zucca ricette

I fiori di zucca sono probabilmente i fiori commestibili più famosi. La preparazione più nota prevede di friggerli in pastella, ma per variare potrete ispirarvi ad uno dei piatti che vi proponiamo. 

Ecco tante ricette per preparare in casa dei piatti a base di fiori di zucca e per gustarli al meglio in estate.

1) Fiori di zucca ripieni con farro e limone

Ecco una ricetta per preparare i fiori di zucca ripieni in versione vegan. Oltre ai fiori di zucca freschi vi serviranno farro biologico, piselli lessati o cotti al vapore, zucchine, limoni, olio extravergine, vino e acqua di cottura. Sarà una buona occasione per provare nuovi accostamenti in cucina. Qui la ricetta compelta.

Leggi anche: Fiori di zucca ripieni con farro e limone

fiori di zucca

2) Linguine di farro con fiori di zucca e pomodorini

Ecco una ricetta estiva semplice e veloce, adatta per utilizzare al meglio i fiori di zucca come condimento per le linguine di farro o per altri tipi di pasta. Oltre ai fiori di zucca vi serviranno solamente cipolla, sale, olio, peperoncino e pomodorini. Aggiungete anche qualche foglia di basilico per dare colore. Qui la ricetta completa.

Leggi anche: Linguine di farro con fiori di zucca e pomodorini

3) Farifrittata ai fiori di zucca

I fiori di zucca saranno il ripieno perfetto per la vostra farifrittata, una frittata senza uova a base di farina di ceci. Li potrete utilizzare sia per farcire l'interno della farifrittata che per guarnirla all'esterno. Otterrete una prelibatezza dal gusto delicato, adatta come secondo o aperitivo. Qui la ricetta completa.

Leggi anche: Farifrittata: 10 ricette di frittate senza uova


fonte foto: fabulousvegan

4) Risotto ai fiori di zucca e curcuma

Per preparare un ottimo risotto ai fiori di zucca e curcuma, oltre agli ingredienti di base vi serviranno prezzemolo fresco, foglioline di salvia, mandorle tritate, brodo vegetale, olio extravergine, sale e pepe. Per arricchire la preparazione aggiungete anche delle zucchine tagliate a rondelle e saltate in padella. Qui la ricetta completa.

risotto fiori di zucca curcuma

fonte foto: stliq.com

5) Fiori di zucca in pastella vegan

Ecco una ricetta alternativa per preparare i fiori di zucca in pastella senza uova. Potrete preparare la vostra pastella formando un composto cremoso e non troppo liquido con la farina e la birra o in alternativa con l'acqua gassata. In questo modo non servirà aggiungere nemmeno il lievito. Insaporite con sale, pepe e un pizzico di curcuma. Qui una ricetta interessante.

fiori di zucca pastella birra

fonte foto: saporiecucina.wordpress.com

6) Pesto di fiori di zucca

Sapevate che i fiori di zucca sono anche un ingrediente alternativo per il pesto? Per preparare il pesto ai fiori di zucca vi serviranno, oltre a due mazzetti da circa 20 fiori, anche una ciotola colma di basilico, pinoli e parmigiano reggiano (lievito alimentare in scaglie per chi è vegan). Qui la ricetta completa.

pesto fiori di zucca

fonte foto: ele-vogliadi.blogspot.com

7) Crackers con pate' di fiori di zucca

Grazie a questa ricetta potrete preparare in casa dei crackers da accompagnare con patè di fiori di zucca. Dovrete cuocere brevemente in padella i fiori di zucca con olio extravergine, condirli con sale marino integrale e frullarli insieme a del rosmarino per ottenere una crema da spalmare. Qui la ricetta completa.

Leggi anche: Crackers con pate' di fiori di zucca

fiori zucca

8) Lasagne ai fiori di zucca

Ecco una ricetta per preparare delle lasagne vegetariane con i fiori di zucca. Oltre a dei fiori di zucca fresca, per farcire le lasagne vi serviranno zucchine, mozzarella, besciamella, parmigiano grattugiato, olio extravergine, sale e aglio. Qui la ricetta completa.

lasagne ai fiori di zucca

fonte foto: spinosamozzarella.blogspot.it

9) Rustico ai fiori di zucca

Grazie a questa ricetta vegetariana potrete preparare un rustico ai fiori di zucca da farcire con mozzarella, ricotta, robiola, parmigiano grattugiato e uova. Sale e pepe, se volete, vi serviranno per insaporire. Per la base della torta potrete utilizzare della pasta brisée, oppure una sfoglia preparata in casa. Qui la ricetta completa.

rustico ai fiori di zucca

fonte foto: originalitaly.it

10) Insalata di farro con i fiori di zucca

Infine, potrete utilizzare i fiori di zucca per condire le vostre insalate di farro o la classica insalata di riso. Per dare un tocco orientale alla ricetta potrete aromatizzarla con un pizzico di curry. Dovrete lessare il farro, scolarlo e lasciarlo raffreddare per poi condirlo con fiori di zucca, zucchine e ortaggi di stagione. Qui una ricetta interessante.

insalata farro fiori di zucca

fonte foto: lacuocaeclettica.blogspot.com

Marta Albè

 Fonte foto copertina: cookingwithmykid.com

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Zucchine: 10 ricette veg per gustarle al meglio

 

Cancro al colon: 10 consigli per la prevenzione

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cancro al colon prevenzione

Cancro e tumore al colon. Nel corso degli ultimi anni la scienza si è interrogata molto spesso su quali fossero gli accorgimenti, soprattutto alimentari, per prevenire il rischio di questa malattia e su quali possano essere i trattamenti più efficaci. 

Abbiamo raccolto per voi alcuni consigli utili basati sugli studi più recenti e incentrati sulla prevenzione del cancro al colon, all'insegna di uno stile di vita migliore e di un'alimentazione più salutare.

1) Dieta vegetariana

Allan Taylor è guarito dal cancro al colon seguendo una dieta vegetariana. Il suo caso era aggressivo e inoperabile, secondo i medici. Ma l'uomo non si è dato per vinto. Ha iniziato a seguire una dieta vegetariana stretta, senza carne e derivati animali, ma ricca di frutta e verdura, accompagnandola con integratori di selenio, curcuma, curry ed orzo selvatico, semi d'albicocca, erba d'orzo e vitamina C. Leggi qui la sua storia. A prescindere dal caso singolo negli ultimi anni sono molte le ricerche che hanno dimostrato come un'alimentazione a base vegetale riduca il rischio di tumore, soprattutto quello al colon.

Leggi anche: Segue una dieta vegetariana e sconfigge il cancro al colon

2) Cereali integrali e fibre

Un'arma naturale per prevenire il cancro al colon risiede nella frutta, nella verdura e nei cereali, specie quelli integrali. In una parola sola: fibre. Lo ha ribadito uno studio pubblicato di recente sul British Medical Journal che ha sottolineato che consumare ogni giorno 90 grammi di cereali integrali aggiungendoli alla propria dieta quotidiana riduce in modo significativo il rischio di sviluppare il cancro al colon retto.

Leggi anche: Cereali integrali e fibre naturali per prevenire il tumore al colon

3) Limitare il consumo di carne rossa

Mangiare carne rossa fa aumentare il rischio di cancro all'intestino. Chi mangia poca carne rossa - o non ne mangia affatto - vive meglio e riduce sensibilmente il rischio di ammalarsi di tumore all'intestino. Lo ha messo in luce il World Cancer Research Fund, che di recente si è concentrato sul confronto di 24 studi effettuati negli ultimi anni con il risultato che il 43% dei casi di tumore all'intestino è dovuto ad un'alimentazione scorretta, ricca di grassi e proteine animali, ma povera di vitamine e fibre.

Leggi anche: Mangiare carne rossa fa aumentare il rischio di cancro all'intestino

4) Te' verde

Secondo uno studio pubblicato a luglio 2001 al Journal of Chemical Biochemistry, i polifenoli (catechine) che sono abbondanti nel tè verde possono proteggere contro diversi tipi di cancro, compreso il cancro al colon. Sono considerati utili anche per la prevenzione dei tumori allo stomaco, al polmone, al fegato e al pancreas. Le catechine sarebbero in grado di impedire alle cellule tumorali di moltiplicarsi.

Leggi anche: Tumori: 27 alimenti per la prevenzione del cancro

5) Aspirina

Una ricerca condotta di recente negli Stati Uniti ha evidenziato che il principio attivo presente in questo farmaco sarebbe in grado di dimezzare il rischio di cancro al colon. Tutto questo è valido però soltanto se la persona possiede un gene specifico, che produce alti livelli dell'enzima 15-PDGH. Lo studio si è servito di ricerche precedenti che avevano monitorato oltre 120mila pazienti in un periodo complessivo di circa 30 anni, analizzando tra l'altro gli esami istologici di 270 persone malate di cancro al colon.

Leggi anche: Aspirina: riduce il rischio di cancro al colon, ma solo se si possiede un gene

6) Fave

I polifenoli contenuti nelle fave sarebbero un'arma efficace contro la proliferazione delle cellule tumorali. Gli esperti hanno osservato che i fenoli della fava hanno indotto la morte delle cellule normali che si trasformavano in cellule tumorali, con particolare riferimento al colon. Le fave avrebbero enormi proprietà anticancro, in grado di fermare la moltiplicazione e la diffusione delle cellule tumorali.

Leggi anche: Fave per bloccare il cancro

7) Peso forma

Mantenersi snelli per tutta la vita può essere utile per prevenire diversi tipi di cancro che possono interessare intestino, esofago, rene, endometrio, pancreas, cistifellea e non solo, secondo le raccomandazioni di centri di ricerca noti a livello internazionale. Le persone grasse si ammalerebbero infatti più facilmente con particolare riferimento ai tumori di cui sopra. Qui maggiori informazioni.

Leggi anche: Tumori: ecco le 10 regole d'oro per restare in salute mangiando

8) Fare movimento

Mantenersi in forma significa anche fare movimento ed evitare la vita sedentaria. Una delle raccomandazioni più importanti legate al fare movimento riguarda proprio il fatto che rimanere attivi contribuisce a favorire il buon funzionamento dell'intestino, che così risulterà regolare nei propri movimenti peristaltici. Mantenere colon ed intestino puliti e ben funzionanti, anche grazie ad uno stile di vita sano e non sedentario, è un aspetto molto importante della prevenzione del cancro al colon e di altre malattie. Studi scientifici hanno evidenziato che le persone sedentarie si ammalano di più di cancro dell'intestino, della mammella e dell'endometrio.

9) Mela annurca

Secondo uno studio del Policlinico S. Orsola-Malpighi di Bologna, condotto in collaborazione con il Centro di Ricerca Biomedica Applicata, del Baylor University Medical Center e della University of Texas MD Anderson, l'estratto concentrato di mela annurca aiuta a prevenire la formazione dei polipi nell'intestino e di conseguenza il cancro al colon, di cui i polipi sono spesso avvisaglie.

Leggi anche: L'estratto di mela annurca contro il cancro al colon

10) Carote nere

La carote nere sono delle alleate eccezionali per mantenere l'intestino in salute. Secondo uno studio condotto in Australia la loro azione benefica è dovuta al contenuto elevato di polifenoli che agiscono come antiossidanti e vengono rilasciati da questo alimento durante la masticazione. L'80% dei polifenoli si lega alla fibra vegetale che li trasporta nel colon, dove possono esercitare un effetto protettivo, contribuire a mantenere l'intestino sano e prevenire i tumori.

Leggi anche: Carote nere: polifenoli e fibre per prevenire i tumori al colon

Marta Albè

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Tumori: 27 alimenti per la prevenzione del cancro

 

I vantaggi nutrizionali di una dieta vegetariana e vegana

 

Duke, l'ultimo giorno di vita di un cane malato di cancro in 12 commuoventi foto

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duke

Duke Roberts, un labrador nero di Houston, in Texas, è stata eutanizzato Lunedi 7 luglio. Prima di questo tragico momento, però, ha aveva un incredibile ultimo giorno di pura vita con la sua famiglia. E la giornata toccante è stata intermanete documentata.

Jordan Roberts, proprietaria di Duke, lo ha adottato quasi tre anni fa, dopo essersi innamorata di lui nel video che ne promuoveva l'adozione. Non molto tempo dopo, all'animale fu diagnosticato un osteosarcoma, un tumore osseo canceroso, e i medici hanno dovuto amputare una delle sue zampe anteriori, al fine di salvargli la sua vita.

La diffusione del tumore però è continuata. La sua famiglia ha tentato tutte le opzioni, ma alla fine ha dovuto scegliere di porre fine alla sofferenza terribile di quel figlio dolce e peloso. Quando Jordan ha deciso che era tempo di lasciare andare Duke, ha chiamato un amico e fotografo, Robyn Arouty, per catturare ogni singolo istante dei loro ultimi momenti insieme. Arouty ha messo insieme gli scatti in una serie fotografica sul suo blog, completa di didascalie strazianti.

Questi sono alcuni dei risultati. Procedere con cautela, premunendosi di una confezione di fazzoletti.

"Sono morto oggi. By Duke Roberts.

E ho mangiato un sacco di hamburger. Abbiamo fatto una festa.

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E abbiamo riso.

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E ho pensato che mi sarebbero mancati. 

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Siamo stati seri.

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Kristen è venuta a trovarmi. Lei è uno spasso. Lei è la mia teolettatrice. Ed è mia amica

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Mentre stavamo aspettando il veterinario, Kristen ha detto che stavamo andando a fare una passeggiata. Poi qualcuno ha detto:" Che ne dici di giocare allo Splash Park? Così ci siamo andati!

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Ho bisogno che mi aiuti a curare la mia famiglia.

Mi hai sentito? Questo è tutto quello che voglio!

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Mi sono divertito.

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Abbiamo infranto le regole. 

Ho ascoltato i bambini giocare in lontananza. E ho pensato ai miei due bambini a casa. Amavo proteggerli.

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Mi sono rilassato oggi.

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Non sentivo alcun dolore. Anche se il tumore è cresciuto così tanto.

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Ho sentito l'amore oggi.

Be', io non ho detto addio. Ho detto ci incontreremo di nuovo.

Dio, sono stato fortunato. Il nostro tempo è stato breve. Ma mi hanno dato una seconda possibilità e abbiamo vissuto insieme. Sento l'amore quando ti guardo. Non smetterà mai.

Per sempre, Duke

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Per ulteriori informazioni sulla storia di Duke, visitare la pagina di Facebook di Robyn Arouty

E date al vostro cane un abbraccio in più quando arriverete a casa stasera.

Roberta Ragni

Photo Credit Robyn Arouty

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Addio Nadine Gordimer, donna bianca nemica dell'apartheid, amica della vita

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NadineGordimer

Nadine Gordimer, scrittrice sudafricana ormai 91enne, è morta ieri. Aveva contribuito alla lotta contro il regime dell'apartheid in Sudafrica e se ne è andata, malata di cancro al pancreas, 10 mesi dopo il suo amico Nelson Mandela. Lei, donna, bianca, straniera ed ebrea, non aveva mai dimenticato il significato della vita, la sua sacralità, la dignità e l'uguaglianza di tutti gli uomini.

Di discendenza ebraica, aveva genitori originari rispettivamente dalla Lettonia e dall'Inghilterra. Iniziò a scrivere fin da giovanissima (a 15 anni il suo primo romanzo), per arrivare man mano a fare delle sue opere letterarie un mezzo per la sua attività a favore dei diritti umani.

Premio Nobel per la Letteratura nel 1991, ha sfidato gli stereotipi razziali chiedendo resistenza contro ogni forma di oppressione, sia essa razziale o religiosa. Tra i suoi libri pubblicati in Italia spiccano Un mondo di stranieri, Occasione d'amore, Il conservatore, Luglio, e Nessuno al mio fianco.

nadine gordimer

 

Ma ogni cosa ha una fine e tutto passa e scompare lasciando tracce. Così, il nome di questa donna minuta, che con coraggio ha sempre difeso un fatto innegabile, cioè che tutti gli uomini sono uguali e hanno diritto alla vita, alla dignità e alla speranza di vivere in pace nella loro ricerca di felicità, non lo dimenticheremo mai, cara Nadine! Soprattutto mentre dall'altra parte del mondo si continua a morire sotto le bombe...

"Non posso semplicemente maledire l'apartheid quando l'ingiustizia umana si può trovare ovunque".

Roberta Ragni

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E' morto Nelson Mandela

È Morto Nelson Mandela, simbolo della lotta al razzismo e dei sogni che si avverano

6 Biblioteche, itineranti e non, per leggere i libri in spiaggia (VIDEO)

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Cos'è una giornata al mare senza buon libro? La lettura e la sabbia sono due componenti essenziali dell'estate. Così, in tutto il mondo, si moltiplicano le iniziative che portano la cultura sdirettamente sulle spiagge affollate. Hai dimenticato il tuo libro? Vai e prendite uno. Hai finito di leggere l'ultimo best seller? Nessun problema, c'è un'ampia scelta di pagine da sfogliare che vi aspettano.

Dal Mar Nero della Bulgaria, ad Albena, dove una biblioteca sulla spiaggia ospita più di 6.000 libri, a Tel Aviv, dove il Metzitzim Beach offre libri in cinque lingue e Wifi per tablet per leggere gli e-book. E ovviamente l'Italia non è restata a guardare! Leggete un po'...

1) Trani, Italia

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Con BiblioApeCar la voglia di leggere non va in vacanza: indossa costume e occhiali da sole e va incontro ai bambini in spiaggia. Succede a Trani, dove il primo servizio bibliotecario itinerante del Comune farà tappa in alcuni stabilimenti balneari per portare il suo carico di libri e di allegria, effettuare il servizio di prestito dei libri e svolgere attività di promozione della lettura, nell'ambito dell'iniziativa "...Libri in spiaggia".

{youtube}8YOeG7sHFuM{/youtube}

 

Il progetto BiblioApeCar: Fatti pungere dalla voglia di leggere! si basa sulla trasformazione di un motocarro Piaggio Ape Car P2 (cilindrata 217, portata kg 609) in una Biblioteca itinerante per bambini, opportunamente attrezzata di tutto punto per portare i libri e la cultura in ogni dove. Il BiblioApeCar è un originale parente dei BiblioBus, che sono ormai l'elemento base di molti sistemi bibliotecari territoriali e nascono con l'obiettivo di favorire l'incontro con i libri e di promuovere il piacere della lettura e dell'ascolto. Instancabile il BiblioApeCar, con il suo carico di libri e di allegria, sarà sempre pronto a pungere dolcemente... per diffondere la voglia di leggere un bel libro.

Leggi tutto il programma, Clicca QUI

2) Stabilimenti della Campania, Italia

libreria da spiaggia

Anche per l'estate 2014 è ripartito il progetto "Librerie da Spiaggia" realizzato da Legambiente Castellabate. Prevede la realizzazione, negli stabilimenti balneari, di librerie stilizzate dove turisti e non possono gratuitamente e anonimamente prelevare un libro, leggerlo in spiaggia e poi riporlo prima di andar via. L'iniziativa promuove la lettura anche in spiaggia, utilizzando i cosiddetti libri "dormienti" nelle case degli italiani. 

Dopo il successo riscontrato nell'estate 2012 e 2013, la FIBA Confesercenti ha deciso estendere il progetto a tutti gli stabilimenti iscritti al sindacato balneari. L'obbiettivo, per l'estate 2014 è quello di creare "La rete delle Librerie da Spiaggia", realizzando almeno 200 librerie in 200 strutture turistiche (stabilimenti balneari, lidi, chalet, alberghi ecc. ) dei Comuni Costieri Italiani.

Per consultare la mappa delle librerie da spiaggia clicca qui

E intanto all'estero...

3) Albena, Bulgaria

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4) Étretat, France

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5) Jale Beach, Albania

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6) Vinaròs, Spagna

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Roberta Ragni

Photo Credit

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Colesterolo alto: puo’ attivare alcuni tipi di tumori

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colesterolo-tumori

Alti livelli di colesterolo (in particolare LDL) sono associati alla comparsa di problemi cardiovascolari ed è per questo che i valori di questo grasso presente nel sangue vanno tenuti costantemente sotto controllo. Ora però arriva la notizia di un nuovo effetto dannoso del colesterolo alto: potrebbe andare ad innescare alcune forme tumorali.

Dunque i danni non si limitano solo a cuore e circolazione ma si andrebbe anche ad agire a livello delle cellule dando un segnale di “start” per il cancro. Ad essere convinti di ciò sono i ricercatori dell’Università dell’Illinois che hanno svolto uno studio in cui viene descritto il legame tra colesterolo e proteina Dishevelled che sarebbe responsabile di “accendere”, proprio come se fosse un interruttore, alcuni tumori tra cui quello al colon, al seno, ai polmoni e il melanoma.

In realtà quello che si proponevano gli scienziati in questo studio, guidati da Wonhwa Cho, era di capire meglio quali fossero le proteine vincolanti del colesterolo, dunque la scoperta è stata del tutto casuale. “Una volta che ci siamo resi conto che il colesterolo è in grado di legarsi specificamente a Dishevelled, ci siamo interessati al colesterolo come un potenziale fattore determinante di quale delle vie di segnalazione Wnt (che promuove la crescita e la divisione cellulare n.d.r) viene attivata”, spiega il professor Cho.

Il colesterolo in tutto questo svolge un ruolo chiave, infatti senza di esso questa attivazione non avviene. Si spiegherebbe così anche il fatto che “le diete ad alto contenuto di grassi, che aumentano i livelli di colesterolo, sono state collegate a una elevata incidenza di cancro. La nostra ricerca fornisce un meccanismo per [comprendere] come il colesterolo promuova percorsi che portano al cancro”.

La ricerca è stata pubblicata su Nature Communications e gli scientiziati sono convinti che questa scoperta possa essere utile per realizzare delle terapie antitumorali o di prevenzione del cancro

Francesca Biagioli

Leggi anche:

- Colesterolo: 10 cibi per ridurlo e tenerlo a bada

Custode del faro in GB scopre un esemplare di un fiore velenoso ritenuto ormai estinto

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corncockle

In Gran Bretagna lo chiamano corncockle, ma in Italia è meglio conosciuto con il nome di gittaione. La sua denominazione scientifica è Agrostemma githago. Si tratta di un fiore ormai molto raro, che appartiene alla famiglia delle Caryophyllaceae. In Inghilterra, dove si credeva fosse ormai estinto, è stato appena ritrovato per puro caso da Dougie Holden, custode di un faro della National Trust, a Whitburn. Attenzione: si tratta di un fiore velenoso.

In passato questa pianta erbacea era diffusa in tutto il mondo sin da epoche antichissime. Cresceva soprattutto nei campi di grano, di cui era considerata un'infestante, insieme ai fiordalisi e ai papaveri. La sua scomparsa è dovuta al vasto impiego di diserbanti in agricoltura.

Si tratta di una pianta molto tossica per via della presenza di una sostanza chiamata gittagina, che è contenuta in ogni sua parte ma soprattutto nei semi. Il maggior pericolo è dovuto alla presenza di semi velenosi nel foraggio degli animali erbivori, come cavalli e mucche, cui può provocare gravi intossicazioni. In passato i semi di questo fiore, se venivano macinati per errore insieme al grano, potevano provocare disturbi anche nell'uomo.

Un unico esemplare del fiore è stato scoperto nella località di Souter Lighthouse. Le autorità lo hanno definito come altamente tossico tanto che non andrebbe nemmeno toccato. Può darsi che il seme fosse contenuto in un mix di sementi di fiori vari. Lo si potrà scoprire soltanto se nasceranno esemplari diversi attorno ad esso.

custode faro corn crockle

Si è trattato di una vera e propria sorpresa per coloro che hanno avuto la fortuna di vederlo per la prima volta. Ai tempi di Shakespeare, ad esempio, era un fiore molto famoso e il poeta e drammaturgo lo aveva nominato in "Coriolano", una delle sue opere. E' un fiore di rara bellezza ma assolutamente non commestibile.

agrostemma

Corncockle Wildflower Plant

Il suo contenuto velenoso è stato scoperto secoli fa, quando i medici credevano che potesse presentare delle proprietà curative. I cittadini sono stati avvisati di mantenersi alla larga da questo fiore se dovessero avvistarlo. Resta da comprendere per quanto tempo sopravviverà nella zona di South Tyneside e se verranno identificati altri esemplari.

Marta Albè

Fonte foto: higgledygarden.com

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Le 10 piante piu' velenose

 

Cani e gatti in cerca di casa: ci pensa Ikea a promuovere l'adozione (VIDEO)

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ikea cani

Da IKEA c'è una nuova sorpresa ed è molto più adorabile di letti e armadi da assemblare fai-da-te. Il colosso svedese dei mobili ha deciso di contribuire a far capire ai suoi clienti che c'è una cosa essenziale con cui riempire le loro case: un animale domestico in cerca di una famiglia.

Come? Promuovendo l'adozione nei propri store, grazie a cartonati a grandezza naturale, di gatti e cani senza casa, posizionati su divani, tappeti e letti a castello. Ogni sagoma messa in esposizione è provvista, infatti, di un codice a barre diverso, il QR Code. Una volta scannerizzato con uno smartphone, è possibile ricevere informazioni sull'animale raffigurato. 

Si tratta di una bellissima iniziativa realizzata insieme a Home For Hope, una coalizione di associazioni di adozione di animali domestici che include Save Our Street Dogs e Animal Lovers League. Il processo di creazione dei cartonati è documentato in un bellissimo video:

{youtube}tBka2eF4OAI{/youtube}

"IKEA offre idee e soluzioni per le abitazioni, ma, a volte, ci vuole più di un bel pezzo di arredamento per completare la casa. Speriamo che questa singolare iniziativa rivolta ai nostri clienti, tocchi le corde del loro cuore e li incoraggiari ad adottare un animale domestico, illuminando le vite di questi cani", spiega Caroline Ng, Marketing Manager di IKEA Singapore.

ikea singapore

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home ikea

Gli amanti dello shopping, insomma, possono diventare potenziali adottanti, colpiti dalle immagini dei cani in casa e dalle loro storie. E il programma ha avuto successo finora: gli animali dei 6 cartonati del negozio di Tempe sono stati tutti adottati.  Un'idea facile da realizzare che ci auguriamo venga replicata.

 Roberta Ragni

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Soccorso animali: a Bibione la prima ambulanza per cani, spiagge pet-friendly in Veneto

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ambulanza cani spiaggia

Quest'estate anche i cani avranno la loro ambulanza, pronta ad intervenire in caso di necessità. A Bibione, località balneare vicina a Venezia, arriva la prima ambulanza veterinaria, un nuovo servizio disponibile per tutta la stagione vicino alle spiagge. I cani con i loro proprietari potranno trascorrere le vacanze nella Spiaggia di Pluto, già attrezzata per ospitarli.

Il servizio sarà sempre attivo grazie ai volontari dell'associazione Mi Fido di Te, che arriveranno in soccorso per portare assistenza agli animali. Basterà chiamare il numero 331-8225995 in caso di emergenza. Il tratto di mare pet-friendly di Bibione si arricchisce dunque di un nuovo servizio utile per chi giustamente non rinuncia a portare i cani con sé in vacanza al mare.

L'ambulanza vedrà la presenza di interventi specifici per i malanni dei nostri amici a quattro zampe. Si tratterà di un mezzo dedicato che verrà allestito e attrezzato secondo le indicazioni della normativa vigente. Su ogni ambulanza infatti ci saranno ossigeno, barella, lettore di microchip e kit di primo soccorso.

Nei casi più gravi i volontari si occuperanno di trasportare l'animale bisognoso di cure presso l'ospedale veterinario disponibile più vicino. Si tratta di un servizio gratuito. Se saranno necessarie, però si dovranno pagare le cure del medico. E si potrà fare una donazione per permettere che il servizio possa continuare, così da contribuire alle spese.

In Veneto è stata ormai varata una legge regionale che consente l'accesso degli animali domestici negli spazi pubblici, comprese le spiagge, a meno di decisioni differenti da parte dei gestori dei locali, degli stablimenti balneari o dei Comuni. Ciò ha portato ad un fenomeno molto positivo. Infatti diverse località balneari del Veneto si stanno attrezzando per offrire ospitalità ai cani.

L'ultimo esempio eccellente riguarda Jesolo, dove i cani, come in altre località balneari del Veneto, potranno accedere a parchi e spiagge. Bisogna però ricordare che i singoli gestori degli stablimenti balneari possono decidere di vietare l'accesso ai cani. Se il proprietario del lido non avrà aderito alla normativa, stare in piaggia col cane sarà vietato e si rischierà una multa.

In ogni caso i proprietari degli animali domestici dovranno seguire le comuni norme di buon senso e di pulizia per mantenere sempre puliti e curati i luoghi che frequentano in compagnia dei loro amici a quattro zampe, in modo che il rispetto delle regole e di una nuova normativa così positiva per gli animali possa ricevere il contributo di tutti.

Marta Albè

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BarkCam: l'app che aiuta a fotografare meglio i cani per i #pelfie

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Cagnolini in posa, animali smorfiosi e buffi cuccioli che fanno boccacce. Benvenuti nel mondo del 'pelfie'. Anche i nostri amici pelosi sono stati travolti dalla mania dei selfie con una raffica di foto che hanno invaso i social media. Hanno tutte in comune una caratteristica, oltre all'hahstag #pelfie: sembrano un autoscatto.

 

Ma riuscire a realizzare una bella foto è tutt'altro che un'impresa semplice. Ottenere il ritratto perfetto del cane è più difficile di quanto si pensi. Per cominciare, fare in modo che l'animale guardi la fotocamera abbastanza a lungo da ottenere uno scatto degno di Instagram è quasi impossibile, soprattutto se avete un cucciolo pieno di vita e in continuo movimento.

Per questo la startup Bark&Co ha una nuova app per aiutare gli amanti dei cani nella loro ricerca del perfetto ritratto canino. BarkCam è un'app di photo-sharing simile a una sorta di Instagram, ma in versione per cani. Si inizia scegliendo tra un'ampia varietà di suoni per catturare l'attenzione dell'animale, tra cui miagolii di gatti, rumore di giocattoli o di campanelli e fruscii simili a quelli prodotti da un sacchetto di snack.

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Il suono si attiva toccando il pulsante di scatto, in modo che cane guardi la telecamera prima che la foto sia scattata. O almeno si spera. Una volta ottenuto lo scatto giusto, è possibile aggiungere testo, filtri, adesivi e nuvolette, e condivide l'immagine su Instagram, Facebook e Twitter. BarkCam per il momento è disponibile solo su Apple Store , ma si prevede che un'app Android venga messa a disposizione entro la fine di quest'anno.

Ma siamo sicuri che i nostri adorati pet gradiscano?

gatto foto

Roberta Ragni

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